Turismo, un 2013 in rosso. Aeradria, recupererà solo il 5% dei crediti da WindJet. Asl unica, sindacati recalcitranti. Teatro Galli, apertura definitiva nel 2016 (con meno parcheggi in piazza Malatesta)
Turismo, "lo specchio fedele è l’ultimo mese scrutinato, settembre, che si chiude con il -3,3% di arrivi e il -1,8% di presenze. E tutto questo nonostante la calamita positiva del Gran Premio Motociclistico “San Marino Riviera di Rimini” disputato sul circuito di Misano Adriatico che ha avuto risultati in crescita rispetto all’anno precedente… Con la “Caporetto” settembrina la Provincia ci segnala che il parziale dei primi 9 mesi dell’anno s’attesta a 2.900.442 arrivi (-1,3% rispetto al 2012) e 14.836.934 presenze (-2,7%). Rosso netto, dunque", LaVocediRomagna (p.11).
Aeradria, il creditore Cbr spezza una lancia in favore del concordato. "Se l’aeroporto fallisse i creditori non riceverebbero più un centesimo. Le aziende medio grandi ne avrebbero un danno consistente, ma per imprese ancora più piccole il danno può essere mortale. Non usa mezzi termini Giampiero Boschetti, presidente di CBR (Cooperativa Braccianti Riminesi), creditore nei confronti di Aeradria per almeno 700 mila euro, preoccupato di come finirà questa settimana decisiva per il futuro della società che gestisce il Fellini", LaVoce (p.13). Intanto i 5Stelle da Roma attaccano con Giulia Sarti. "“Con la nostra Alitalia in miniatura, una partecipata di cui Comune e Provincia detenevano l’80%, sono riusciti a mangiarsi diverse decine di milioni di euro”, è l’attacco della parlamentare riminese riferito agli amministratori locali targati Pd".
"E' prevista per questa mattina infatti l'assemblea dei lavoratori di Aeradria (una settantina, aderenti alle tre sigle confederali) ai quali verrà illustrata la proposta con la quale la nuova dirigenza di Aeradria intende dar corso al contenimento dei costi dell'azienda. Si parla di un taglio di circa 100 euro mensili in busta paga (una sorta di premio che fa parte di un vecchio accordo sindacale stipulato in attesa che si arrivi al rinnovo del contratto integrativo) a tutti i lavoratori e al ricorso alla misura dei contratti di solidarietà (al 30%) per una sessantina di dipendenti", NuovoQuotidiano (p.5).
"AERADRIA è stata tra i pochi creditori a opporsi. Per forza: nelle condizioni in cui è la società di gestione del ‘Fellini’, veder sfumare quasi del tutto i 2 milioni di crediti vantati nei confronti di WindJet non era accettabile. Ma dovrà farsene una ragione la società dell’aeroporto: il concordato presentato dalla compagnia catanese, che ha sospeso i voli nell’agosto 2012 mettendo a nudo i problemi finanziari del ‘Fellini’, nonostante preveda un rimborso pari al 5% delle somme spettanti è stato accolto dalla maggior parte dei creditori… Nel frattempo, è storia nota, la WindJet ha intentato una causa contro la società di gestione del ‘Fellini’, chiedendo un risarcimento di 18 milioni. Aeradria non è rimasta con le mani in mano: ha risposto promuovendo una propria azione legale nei confronti di WindJet, a cui la società riminese chiede la bellezza di 25 milioni, e per i voli sospesi con i relativi disagi e per i danni d’immagine all’aeroporto riminese. «Attendiamo gli sviluppi — conclude Trapani — anche se nel piano presentato al tribunale abbiamo già messo in conto di non poter incassare, almeno per il momento, quei soldi»", ilRestodelCarlino (p.4).
Asl unica, ieri se ne è parlato in commissione sanità in Regione. I sindacati, nella migliore delle ipotesi sono preoccupati, e qualcuno lamenta di essere stato tagliato fuori dal confronto. "Chi è preoccupato per i lavoratori e chi si lamenta di essere stato escluso. Sono in tensione i sindacati del comparto sanità, in vista della nascita della nuova Ausl unica della Romagna. Preoccupa, in particolare, la diversità di contratti applicati e trattamenti economici in vigore nelle quattro aziende sanitarie attuali. Una trattativa tutta da fare, insomma, per arrivare all’omogeneità interna alla cosiddetta ‘Auslona’… Cgil, Cisl e Uil chiedono maggiori garanzie e tutele per i lavoratori delle quattro aziende, mantenendo la situazione attuale anche dopo l’1 gennaio (data di entrata in vigore della legge sull’Ausl unica) perché “c’è una storia contrattuale diversa in ogni azienda - sottolineano i confederali - e c’è una trattativa da fare per omogeneizzare” il quadro. Sullo stesso tasto batte anche l’Anaao. “Sull’accorpamento non abbiamo grossi rilievi tecnici da fare - spiega il segretario regionale, Claudio Aurigemma - perché la sostenibilità del sistema passa anche da qui”. Ma “omogeneizzare le quattro aziende non è facile - avverte - hanno definizioni di strutture completamente diverse. Bologna, dopo 10 anni dalla fusione, non ha ancora trattamenti economici omogenei”", LaVoce (p.13).
Beni culturali, in Romagna nel 1897 è stata fondata con regio decreto la prima soprintendenza della Penisola. "Vedi alla voce “restauri”: ipotesi di statistica. Quelli della Soprintendenza, si presume, sono un po’ come il Ris dei beni culturali: agiscono nelle situazioni più difficili per dar splendore a ciò che affonderebbe nell’incuria. Dal sito (www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it) riusciamo a risalire alle opere di restauro compiute nel nostro territorio dal 1986 in qua. L’investimento più grosso è stato nella Provincia di Forlì- Cesena, con 13 milioni e 497mila euro complessivi di spesa: il lavoro imponente è quello al Complesso di San Domenico, che ha richiesto nove milioni di euro circa, ottenuti dai «finanziamenti derivanti dai proventi del gioco del lotto» (come a dire, la ludomania a fin di bene). Dei sei interventi in totale, sostanzioso quello per risanare Villa Torlonia, per un totale di 2 milioni e 404mila euro di spesa; interessanti due interventi in zone meno conosciute, come la Pieve di Santa Maria Annunziata a Montesorbo (191mila euro) e la Chiesa abbazia di San Leonardo a Montetiffi (700mila euro). A seguire, l’investimento più potente è nella Provincia di Ravenna (6 milioni 227mila euro in totale), con opere di rinvigorimento nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe (un milione 6664mila euro), nel Mausoleo di Teodorico (siamo a un milione e 897mila euro di spesa) e nella Chiesa di San Domenico (un milione 489mila euro), tra le più importanti. Resta la Provincia riminese, con una presenza in termini di denaro di 5 milioni e 947mila euro, sostanzialmente precipitate sulla Rocca di Montefiore Conca (3 milioni di euro). A Rimini, opere nel fatidico Teatro “Galli” (oltre 900mila euro per restaurare «la facciata, la Sala “delle colonne”, il vano scala, la Sala “Ressi” e l’“Ex Galleria delle Maschere”») e al Tempio Malatestiano (un milione e 554mila euro, in concordia con la Diocesi e la Fondazione Carim). In sostanza, anzi, in soldoni: la Soprintendenza locale ha speso in restauri 25 milioni e 670mila euro circa nella nostra beata terra (nel sito, ad ogni opera è allegata scheda specifica). La cifra ricapitola, come detto, lavori partoriti dal 1986 (ne sono recensiti sedici in tutto), l’ultimo è terminato nel 2010, all’Abbazia di San Benedetto in Alpe", LaVoce (p.4).
A proposito del teatro Galli, ieri è stato consegnato il cantiere alle imprese. "Date precise il sindaco Andrea Gnassi preferisce non metterle nero su bianco. Ma l’obiettivo, meglio “il sogno” per usare le sue stesse parole, è quello di riuscire a spalancare le porte del Teatro Galli entro fine mandato, “2015-2016, vedremo”", LaVoce (p.16).
"Con la consegna dei lavori è partita infatti la parte più consistente dell’intero progetto di ristrutturazione, articolato in diversi stralci, ovvero l’intervento relativo al corpo centrale del teatro. Un intervento da 17.770.000 euro (25 milioni il costo invece dell'intero progetto), dei quali 4,8 milioni derivanti dal Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007- 2013", NQ (p.3). "Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e l'assessore ai Lavori Pubblici Roberto Biagini hanno infatti annunciato ieri, in occasione dell'inizio ufficiale dei lavori al teatro, anche cambiamenti importanti sul fronte mobilità parcheggi, pur non entrando nei dettagli. Allo studio c'è in particolare una diminuzione, che potrebbe quindi anche essere sensibile, dei posti auto, al momento circa 200-250, per quella che è una delle aree riservate alla sosta delle auto di fatto più importanti del centro storico".