Rimini | Aeradria, Lombardi: Dietro al possile fallimento, una strategia bolognese
Concordato Aeradria, rispetto al parere negativo del commissario giudiziale Renato Santini, il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi cerca di fare due più due per dimostrare una relazione tra la posizione tenuta dalla Camera di commercio di Bologna (socia di maggioranza del Marconi) e quanto sottoscritto dal commercialista bolognese. Lombardi lo fa a partire da una veloce rassegna stampa. Nel servizio, oggi sulle pagine locali de LaRepubblica, si cita l'ex presidente dell'ente camerale bolognese, Bruno Filetti, che lo scorso anno bocciò la fusione tra gli scali di Rimini, Forlì e Bologna (contro i progetti regionali). I quotidiano parla di "scelta saggia", dal momento che "Forlì ha chiuso i battenti e il Fellini potrebbe seguirlo a breve".
"Sulle pagine bolognesi - analizza Lombardi - si illustra con malcelata soddisfazione la crisi dell'aeroporto di Rimini che dopo la chiusura di quello di Forlì lascerebbe campo libero all'aeroporto di Bologna anche per accaparrarsi il ricco traffico dei russi. Soprattutto queste ultime considerazioni mi preoccupano perché dimostrano che la lobby bolognese non demorde dai suoi propositi egemonici sulla Romagna ed in questo caso sull'aeroporto di Rimini".
E' per questo motivo, spiega Lombardi, che "onde evitare ogni strumentale sospetto, in un clima già surriscaldato, anche il Tribunale di Rimini poteva scegliere un consulente altrettanto autorevole ma non bolognese".
Il consigliere del Pdl non ha dubbi. "E' evidente a tutti che, al di là di ogni norma giuridica, la chiusura anche temporanea dell'aeroporto ne comporterebbe la scomparsa perché è evidente che si perderebbe gran parte del traffico riducendo la nostra struttura ad una realtà del tutto marginale e poco appetibile per chiunque. In assenza poi di idee e risorse della Regione che programmi una rete di mobilità che magari superi nel tempo gli aeroporti "regionali" ma implementi veramente l'alta velocità, accettare la scomparsa di una struttura fondamentale per il nostro turismo significa condannarsi al declino".