DEMANIO, STANGATA PER IL COMUNE. SPIAGGE DI NOTTE, LE REGOLE. A SETTEMBRE IMU. TRENI LE QUERELE SI MEDIANO, IN ATTESA DI ITALO. VITALI PARLA DI MERITO. IL RAPPORTO ECONOMIA
Spiaggia di notte
“Le regole. Punto primo: le licenze per le somministrazioni di bevande. Se ne dovranno dotare gli stabilimenti balneari che non hanno un bar e anche i locali già presenti sulla spiaggia dovranno estendere il permesso per servire da bere anche in orario serale. La regola dei permessi da ottenere vale naturalmente anche per chi avesse intenzione di proporre spettacoli e musica dal vivo. Poi c’è tutto il capitolo sicurezza. Organizzare eventi sulla sabbia fino a mezzanotte comporterà flussi continui di gente per cui è necessario che gli operatori si dotino di servizi di sicurezza e assistenza sanitaria perché in caso di emergenza per le forze dell’ordine è più difficile arrivare sulla battigia. L’indicazione data è di differenziare eventuali zone per il ballo da quelle dove si sta seduti”, Corriere Romagna a pagina 3.
Imu
“Una stangata settembrina a sorpresa. E’ quella che si appresta a mettere in atto il Comune per compensare gli improvvisi ammanchi in cassa dettati dai conti sballati dello Stato. (...) La differenza tra quanto Palazzo Garampi incasserà con l’Imu e quanto incassato con l’ex Ici lo scorso anno, 34 milioni di euro, andrà alle casse dello Stato. (...) Tassa alla prima casa, che sembra non dovere subire rincari: adesso si paga lo 0,4 per cento ma secondo i conti di Palazzo Garampi si potrebbe arrivare a 0,6 per cento (il massimo) con un incasso totale di 8 milioni di euro”, Corriere Romagna a pagina 5.
Lungomare Tintori, stangata per il Comune
Aree demaniali occupate senza titolo. “Si tratta di circa 82mila metri quadrati in totale, suddivise tra il lungomare Tintori (73mila metri quadri) e le aree ex Rema (19mila metri quadri) in fregio allo stesso lungomare. (...) Dalle casse comunali si dovranno sborsare quasi 500 mila euro. Una cifra importante, tanto che Palazzo Garampi ha chiesto una rateizzazione quinquennale: dal 2012 fino al 2016, con tranche ripartite in modo piuttosto equo. Si parte da quest’anno con un versamento da 104 mila euro, per continuare l’anno prossimo con 137mila; nel 2014 invece il Comune dovrà darne 96mila, nel 2015 81mila, mentre l’ultimo anno, il 2016, altri 62mila. Per un ammontare di 480mila euro. (...) Da gennaio a dicembre scorso, per garantirsi l’uso di quelle aree di proprietà dello Stato, l’amministrazione ha dovuto pagare un’ulteriore rata da 193mila euro: 154mila nei primi sei mesi del 2012, mentre nel successivo semestre sono stati versati 40 mila. In sei anni, insomma, il conto avrà sfiorato 700mila euro”, Corriere Romagna a pagina 5.
La Provincia aspetta Italo
“Per l’assessore provinciale alla Mobilità Vincenzo Mirra la disponibilità di Ntv, Nuovo trasporto viaggiatori, a prendere in considerazione il prolungamento della coppia di treni “Italo” Torino-Milano-Bologna fino a Rimini e Ancona è una grande vittoria personale ed anche di tutto lo staff a cominciare dal dirigente Alberto Rossini. (...) La coppia di treni che si potrebbe prolungare su Rimini parte da Torino Porta Susa alle 19.32 e ferma a Milano Porta Garibaldi e (20.19) e Rogoredo (20.39) per arrivare a Bologna alle 21.35. La partenza da Bologna per Torino è alle 7.25”, La Voce di Romagna a pagina 18.
Rispetto alla querela delle Fs “con la deliberazione di Giunta dello scorso 21 marzo, la Provincia ha aderito al procedimento di mediazione promosso dal Gruppo Ferrovie dello Stato. Aderire all’istanza di mediazione - si legge nel documento - è necessario poiché tale procedimento costituisce un’opportunità per entrambe le parti per chiarire le proprie posizioni, per indagare le reali motivazioni alla base della pretesa e fornisce una valida occasione di dialogo per superare il conflitto, così da evitare il prosieguo della controversia in sede giudiziaria”.
Vitali: “Dovremmo premiare i meritevoli, ma…”
“«Non è una novità, ma anche i dirigenti della Provincia guadagnano più del presidente. In più, soprattutto a livello di Comuni, nessun dirigente, anche se sbaglia, non paga mai. Non gli viene mai addebitata nessuna responsabilità, nulla di nulla. E percepisce la retribuzione di risultato come gli altri, magari non avendone titolo. Ma questo è il frutto di contratti nazionali e noi politici, a livello locale, abbiamo le mani legate. E se non c’è riuscito neanche l’ex ministro Brunetta che pareva decisissimo ed invece si è scontrato contro un autentico muro». Che cosa proporrebbe per cambiare la situazione? «La vera riforma sarebbe poter disporre di una dirigenza a contratto. Io, che sono stato eletto e che mi gioco la credibilità, non posso avere una dirigenza scelta da me. Posso avere uomini di mia fiducia solo per una quota pari al 20 per cento»”, il Resto del Carlino a pagina 3.
Su tutti i quotidiani ampio spazio è dedicato alla presentazione del Rapporto sull’economia provinciale a cura della Camera di Commercio.
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