Rimini | Aeradria, della cassa integrazione non si può fare a meno
Ieri Renato Santini, il curatore fallimentare di Aeradria, seppur con le stampelle, all’incontro con i sindacati c’era e ha illustrato la sua proposta di cassa integrazione, ammortizzatore di cui non si potrà fare a meno perché, nella peggiore delle ipotesi, quella del fallimento del bando europeo, darà una tutela maggiore ai lavoratori rispetto al contratto di solidarietà. Il provvedimento, per alcuni al 30 per altri al 50 per cento, riguarderà tutto il personale dipendente, circa 70 persone, ad accezione di 5 amministrativi e dei part time.
Dopo la cassa integrazione a venire in soccorso dei lavoratori potrebbe essere un fondo speciale dedicato al volo, anche al personale di terra, che coprirebbe all’80 per cento. Resta però ancora una questione da capire meglio, quella delle 14 mensilità precedenti alla dichiarazione di fallimento per cui non sono stati pagati i contributi (come confermato ieri nel corso dell’incontro).
“I sindacati - ribadisce Lorenzo Toni della Uil - stanno lavorando per cercare di tutelare i dipendenti e le ditte esterne del facchinaggio (che derivano dalla fallita Giacchieri, ndr). Grossa responsabilità in tutta questa vicenda hanno, a nostro avviso, l’assessore regionale Alfredo Peri, il presidente Vasco Errani, il presidente della provincia Stefano Vitali e il sindaco di Rimini Andre Gnassi. La loro responsabilità è quella di essere stati immobili di fronte alla grave situazione dell’aeroporto Fellini, una classe politica che non ha mosso un dito, non ha detto nulla quando qualcosa si poteva fare per deviare le sorti dello scalo di Miramare e che continua sulla stessa linea anche adesso. Da anni noi informiamo la Regione e la Provincia sulle condizioni dell’aeroporto, ma non siamo mai stati ascoltati”.
A margine dell’incontro il direttore generale Paolo Trapani ha parlato di “una forte richiesta sia dalle compagnie russe sia da parte dei tour operator affinché siano confermati i voli sul territorio di Rimini per quanto riguarda il traffico estivo”. Dal punto di vista dei lavoratori questa potrebbe essere una buona notizia qualora il bando internazionale avesse successo e potrebbe circoscrivere l’uso degli ammortizzatori alla fascia invernale di attività del Fellini.