Palacongressi, il Pd difende Cagnoni. Fogne, mille euro per allacciarsi alla rete di Rimini nord. Mini imu, scade il 24 gennaio anche secondo l’urp del Comune. Redditi, Rimini fanalino di coda in Romagna
“IL PD riminese fa quadrato intorno a Cagnoni. Nella direzione provinciale dell’altra sera, in cui sono stati affrontati nuovamente i temi del Palacongressi, della Fiera, del Centro agroalimentare e dell’aeroporto (presenti lo stesso Cagnoni e anche presidente del Caar Mirco Pari) il partito ha assicurato il suo sostegno. «Confondere oggi la crisi economica che ha ridotto drasticamente il settore congressuale in Italia con l’insostenibilità del Palas, appare del tutto inconsistente e fuori luogo», spiega il Pd in una nota”, ilRestodelCarlino (p.9). “La direzione Pd ha dato giudizio positivo sulla crescita del centro agro-alimentare che quest’anno punta al pareggio di bilancio. Ed espresso preoccupazione per l’aeroporto. L’auspicio condiviso è l’esito positivo dell'appello del concordato «non garantire una continuità di gestione produrrebbe un danno economico incalcolabile e forse irrecuperabile»”, CorriereRomagna (p.10).
Balneazione, il Comune pubblica l’ordinanza per l’accesso dei privati alla rete sdoppiata delle fogne di Rimini nord. “SCONTI per tutti, dalla progettazione alla tassa di allacciamento agli interventi nei terreni privati. Comune ed Hera cercano di gravare meno possibile sulle tasche dei cittadini di Rimini Nord, chiamati a sdoppiare le proprie condutture fognarie, pagando per la parte privata dell’intervento. Nonostante maxi-sconti e forfettizzazioni ciascuna delle 1.010 utenze, tra famiglie e attività economiche o condominiali, dovrà mettere mano al portafoglio. Sborsando in media sui mille euro ciascuna. Si tratta di allacciamenti le cui acque oggi finiscono ‘miscelate’ (bianche e nere) nelle fosse Matrice, Sacramora, Turchetta. Ma nella zona - tra Viserba e Rivabella - la rete pubblica è già sdoppiata. Ora tocca ai privati, se vogliono il mare pulito”, ilCarlino (p.2).
Mini imu. “La manovra di palazzo Garampi, che ha dato la possibilità di saldare il conto della mini Imu entro il 16 giugno senza incorrere in sanzioni, sta continuando a creare parecchi dubbi nei contribuenti. E anche le risposte date dagli uffici non sono proprio così chiare. L’altra sera uno dei tanti riminesi alle prese con la mini Imu, Valter Venturelli, ha posto il quesito sulla pagina Facebook del Comune. «Ho ricevuto il modulo relativo al pagamento della mini Imu. Però la scadenza è il 24 gennaio 2014 e non il 16 giugno 2014, come da voi annunciato. Che devo fare? Pagare o aspettare giugno? E se non pago il 24 gennaio, non è che poi l’Agenzia delle entrate mi manda la mora?». Dall’ufficio urp (quello delle pubbliche relazioni) gli rispondono che «la scadenza è il 24 gennaio», e poi consigliano a Venturelli di consultare il sito web del Comune dove si trova la famosa delibera della giunta. E’ quella in cui si dice che la scadenza per il saldo della mini Imu resta venerdì, ma che si può pagare entro il 16 giugno senza sanzioni”, ilCarlino (p.7). Più in generale, “NEL 2013 Equitalia ha riscosso in provincia di Rimini 33.602.448 euro. Una cifra che colloca il Riminese al 58° posto in Italia. Mentre in Emilia Romagna ci precedono Bologna, Modena, Parma, Ferrara, Reggio. Rimini lascia indietro (di poche decine di migliaia di euro) invece le province di Ravenna, Forlì Cesena e Piacenza. Quanto invece alle richieste di rateizzazioni — segnala Equitalia in una nota — i cittadini della provincia di Rimini, sempre nell’anno 2013, ne hanno chieste 11.238. Cifra che ci colloca all’ultimo posto in Emilia Romagna, e che tradotta in denaro sonante si traduce in poco meno di cento milioni di euro”.
Convegno Cisl. “I ROMAGNOLI più ‘poveri’ degli emiliani. E i laureati di Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena faticano di più a trovare lavoro nelle imprese, rispetto ai colleghi di Bologna e del resto della regione. Una ‘fotografia’ che fa riflettere, quella scattata dalla Cisl Romagna, che oggi presenterà al Gros al convegno Il divario generazionale in Romagna i risultati della ricerca sulla ricchezza e sulle prospettive occupazionali dell’area romagnola, confrontati col resto dell’Emilia. Salta subito agli occhi, come rileva il segretario Cisl Massimo Fossati, la differenza dei redditi tra Emilia e Romagna. «Il reddito medio in Romagna, calcolato sulle 50mila dichiarazioni 2012 che seguiamo con il nostro Caf, è di 21.704 euro, con Rimini fanalino di coda con 21.183 euro. Nel resto dell’Emilia il reddito medio è di 24.252 euro, con Bologna in testa (25.828 euro)». Nel Riminese, tra l’altro, il 56% ha un reddito inferiore a 20mila euro, il 17% è sotto i 10mila”, ilCarlino (p.4). “Sono oltre 53mila i pensionati che a Rimini percepiscono un assegno mensile inferiori o uguale a 500 euro mentre due terzi dei contribuenti possiedono da 2 a 4 immobili e i giovani romagnoli hanno il dieci per cento di possibilità di lavorare in meno rispetto ai colleghi emiliani. Sono solo alcuni dei punti messi in luce, allo scopo di comprendere la distribuzione della ricchezza, nell’ambito della ricerca condotta dal centro studi Antares di Forlì che ha confrontato 50mila modelli 730 compilati e verrà presentata oggi al convegno promosso dalla Cisl (committente del lavoro) Sistema Romagna. Appunti per una politica di area vasta”, Corriere (p.8).
Saldi. “Solo il 14% dei commercianti dichiara affari più o meno in linea rispetto allo scorso anno, mentre per il restante 86% le vendite sono addirittura diminuite. «Purtroppo la stagione degli sconti non porta, fin qui, i segnali di ripresa sperati — osserva Gianni Indino, presidente provinciale di Confcommercio — Siamo ancora di fronte a uno scenario di contrazione dei consumi, in cui le famiglie hanno modificato profondamente i propri comportamenti di acquisto. Anche nei saldi le scelte sono sempre più razionali, con una fortissima valutazione dei prezzi e programmazione degli acquisti»”, ilCarlino (p.8).