Rimini | Edilizia, Consiglio di Stato accoglie l’appello del Comune sulle monetizzazioni
Monetizzazioni, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello del Comune di Rimini contro la società San Gottardo srl, capovolgendo una precedente sentenza del tar dell’Emilia-Romagna. L’oggetto del contendere è legato al valore delle aree da cedere a standard per la realizzazione dei parcheggi pubblici, nel caso specifico in prossimità delle zone omogenee B per edilizia residenziale.
“Il Comune di Rimini - commenta l’assessore all’urbanistica Roberto Biagini - è sempre rimasto convinto della bontà del proprio modo di quantificare le monetizzazioni con il criterio di parametrarsi ai valori di mercato delle potenziali aree da acquisire, contrastando in tutte le sedi le tesi dell’avvocato Graziosi fatte proprie dai costruttori. Gli Uffici comunali, insieme all’avvocato Gualandi e all’avvocato Fontemaggi, sono stati ripagati del proprio modo di ragionare dal Consiglio di Stato che nella "parte motiva" della sentenza ha ben delineato la sua "ratio decidendi"”.
La tesi della società, valida per il tribunale amministrativo, ma non per il CdS, era che la monetizzazione non potesse riferirsi alle aree edificabili perché, parlando di parcheggi, gli standard si sarebbero dovuti recepire in aree conformi alla destinazione e quindi non connotate dal requisito di edificabilità. L’avvocato Benedetto Graziosi, legale della San Gottardo, di fatto ha sostenuto anche davanti al Consiglio di Stato, che il valore di monetizzazione delle aree in questione (in zona fiera vecchia) non avrebbe potuto essere pari a quello venale di mercato.
Da parte sua il Comune, rappresentato da Federico Gualandi e Maria Assunta Fontemaggi, ha sostenuto, spuntandola in secondo grado, che i parcheggi pubblici di prossimità debbano essere procurati nella stessa area in cui l'intervento edificatorio è stato realizzato (in zona B, dunque) senza cessione. Se così non fosse, cioè non monetizzando secondo il valore "venale di mercato", si verificherebbe un impoverimento delle casse comunali (ed un indebito vantaggio del privato) con la possibilità di responsabilità erariale a carico dell’amministrazione.
Il Consiglio di Stato ha condannato la società San Gottardo al pagamento delle spese legali del doppio giudizio, pari a circa 3mila euro.