Calcio, il Rimini vittima dei Delfini. Gdf, 310 milioni di redditi evasi stanati in un anno. Spiagge, la lotta all’abusivismo commerciale è già iniziata. Acquarena, la maggioranza resta divisa
“Anche il Rimini Calcio rimane “vittima” del monopolio campi da calcio. I biancorossi della prima squadra cercano tappeti erbosi, perché sul sintetico si fanno male spesso e volentieri, ma ricevono un conto giudicato astronomico. Allora? O il Comune trova una soluzione o ci andiamo ad allenare “fuori confine”, oppure al parco… «Mi sono rivolto alla società Delfini, che detiene la gestione della stragrande maggioranza delle strutture cittadine, riscontrando però che ci sarebbero state applicate tariffe molto al di sopra di quelle comunali , non in linea con le esigenze di budget di una società che deve chiudere positivamente un bilancio in un momento difficile»”, CorriereRomagna (p.3).
Un anno con la Guardia di finanza. “LA RIVIERA sempre più nel mirino della criminalità. La crisi ha favorito l’insinuarsi dei capitali della malavita nel tessuto economico approfittando delle falle del bisogno. Numerosi i reati fiscali e quelli nelle maglie delle procedure fallimentari. Sono state ben le 13 le inchieste penali aperte su richieste di concordato, tra le quali le più famose su Aeradria e Valleverde. Questi alcuni elementi dell’analisi del colonnello Mario Venceslai, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Rimini che ieri nel presentare il bilancio dell’attività del 2013, ha voluto sottolineare il rischio che la realtà riminese, sotto forte pressione della malavita, cada in una omertà tipica dei territori ad alta densità criminale”, ilRestodelCarlino (p.3).
“«Una reazione violenta alla violenza». E’ la ricetta della Finanza, che in un anno è riuscita a recuperare 310 milioni di euro sottratti alle casse dell’erario, 74 milioni di Iva non pagata e a stanare 39 evasori totali. Ma anche a colpire i «furbetti che rubano le prestazioni sociali agevolate». Lo spiega il Comandante provinciale, Mario Venceslai, che va dritto al nocciolo del problema: «Qui c’è il terreno fertile per la criminalità organizzata ma le segnalazioni di cittadini e professionisti sono rarissime»”, Corriere (p.6).
Lotta all’abusivismo commerciale. “Quel che è già piuttosto chiaro è che l’operazione vigilantes non avrà alcun seguito. Più forze dell’ordine e meno spazio lungo la battigia è un po’ la sintesi delle osservazioni emerse nel primo vertice dedicato al tema. Già il fatto che se ne cominci a discutere in pieno inverno è una novità di non poco conto, apprezzata da tutte le categorie. Questa volta, grazie all’impegno del Prefetto, davvero ci potrebbero essere i margini per lavorare sulla prevenzione. “Già questa è una partenza migliore dell’anno scorso. Adesso è importante lavorare perché i vu’ cumprà non ci arrivino sulla spiaggia, intercettando quel che succede a monte”, commenta Mauro Gardenghi (Confartigianato). Per evitare il ripetersi dell’errore della scorsa stagione, quando si è deciso d’intervenire quando ormai era troppo tardi”, LaVocediRomagna (p.11).
Acquarena continua a dividere la maggioranza. “PALAZZO GARAMPI vuole la nuova piscina Acquarena a tutti i costi, e «la farà», come ha ribadito l’assessore Brasini ieri. Ma molti consiglieri del Pd non hanno alcuna voglia di ‘tuffarsi’, convinti che basti e avanzi il Garden, pronto a investire 2 milioni per costruire una nuova piscina olimpionica proprio a due passi dal Palas, dove dovrebbe sorgere Acquarena. Primo fra tutti il consigliere Samuele Zerbini, che sulla piscina ha le idee chiare: inutile fare il nuovo impianto in via della Fiera, con il Garden a due passi. Zerbini non l’aveva mandata a dire durante la commissione a Brasini, e ora rincara la dose. «Leggo con una certa sorpresa le dichiarazioni dell’assessore. Sorpresa, perché la costruzione di Acquarena non è mai stata discussa né in maggioranza, né nel gruppo consigliare del Pd, tantomeno è mai stata votata o sostenuta nel programma di mandato e in nessun delibera. E’ presente nel piano degli investimenti, è votata per ragioni tecniche al tempo, con la promessa che poi se ne sarebbe discusso»”, ilCarlino (p.4).