CARIM, DA CNA ENERGICO INVITO AI 5.500 SOCI ALLA RICAPITALIZZAZIONE. BUGLI: “STRADA OBBLIGATA. IN QUESTI DUE ANNI LA BANCA CI E’ MANCATA MOLTO”
“Con Pasquinelli, ieri sera, abbiamo approfondito le procedure che in Cna già da stamani abbiamo attivato per invitare i nostri soci a partecipare alla ricapitalizzazione della Carim”. E’ stata telefonata densa quella tra Stefano Bugli, direttore di Cna Rimini, e il presidente di Fondazione Carim, Massimo Pasquinelli. Obiettivo: pianificare l’operazione massiccia di sensibilizzazione dei 5.500 associati Cna rispetto al mercato azionario dell’istituto bancario riminese. Mail, telefonate, appuntamenti, ogni mezzo è lecito per raggiungerli. La ricapitalizzazione della Carim è una partita che per Cna è importate solo giocare bene, ma anche non perdere.
“Abbiamo scritto una lettera agli associati – spiega Bugli – in cui ricordiamo che la nuova vita della Carim è già iniziata e che per noi è importante investire nell’istituto del territorio. Se la partita la si gioca bene il progetto può funzionare e gli imprenditori avranno di nuovo in campo una banca che ci è mancata molto in questi due anni. Per questo dico che è una strada obbligata sostenerne la ricapitalizzazione”.
Nella consapevolezza che il problema principale per gli imprenditori oggi è l’impossibilità di accedere al credito la buona riuscita dell’operazione diventa un vantaggio per tutti. Altrimenti “i rischi per l’imprenditore sarebbero incalcolabili. Per questo abbiamo bisogno di spingere”.
Di fronte alla caduta verticale del settore immobiliare, la situazione nera per abbigliamento e calzature, il rallentamento del turismo e in particolare di quello congressuale (tiene il settore della fornitura metalmeccanica grazie all’export), l’interesse per la ricapitalizzazione è forte. “Si capisce che il problema dappertutto è la mancanza di denaro. Io colgo dal contatto con base associativa l’interesse e la convinzione che occorra provarci”.
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