Rimini | Caso Funelli, Gnassi furbetto in consiglio
Sollecitato da un'interrogazione di Gioenzo Renzi (FdI), il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ieri in consiglio comunale ha risposto sul caso Funelli, ovvero sullo stipendio improprio secondo la corte dei conti percepito dal suo capo di gabinetto. «Noi abbiamo assunto Sergio Funelli come capo di gabinetto con quel tipo di contratto nel 2011, quando non era ancora stato stabilito dalla giurisprudenza che fosse necessaria la laurea…», ha detto Gnassi (le citazioni sono riprese dal Carlino oggi in edicola). «Ma i riminesi non dovranno pagare un euro. Se la Corte dei Conti ci condannerà faremo appello, e se poi venissimo anche condannati a pagare gli eventuali danni, li pagheremo personalmente noi», ha detto anche il sindaco un po' furbescamente, visto che la corte dei conti quei soldi (65mila euro) non li ha chiesti ai riminesi ma li ha chiesti proprio a lui, al segretario comunale Laura Chiodarelli e alla giunta (anche perché la legge prevede che sia così).
Ricapitolando il caso è stato sollevato grazie agli esposti di Renzi e Giuliana Moretti (Ncd), che hanno innescato le indagini della Corte dei conti. Funelli, dopo la vittoria nel 2011, era stato inserito in categoria D, con 23 mila euro all’anno di retribuzione e altri 38 mila come indennità personale, che prevede la laurea. Funelli però è solo diplomato. Dopo un colloqui del sindaco con la corte dei conti a novembre il capo di gabinetto, comunque, è stato declassato in categoria c.
Secondo i magistrati contabili il costo dell'assunzione ad personam è di 130 mila euro, ma l’importo da recuperare si ferma a 65 mila. Di fatto, allo stato attuale, sindaco, giunta e segretario comunale sono stati rinviati a giudizio e dovrebbero essere processati entro fine anno.