TEATRO GALLI, RENZI: “CHIESI IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI GIA’ 12 ANNI FA. ORA BASTA MODIFICHE SI VADA AVANTI CON L'ESECUTIVO”
Gioenzo Renzi entra nella vicenda dell’inchiesta della Guardia di finanza sul teatro Galli ricordando alcune sue segnalazioni alla Corte dei conti di 12 anni fa.
Obiettivo del primo esposto di Renzi la Rimini teatro spa, per il cui capitale sociale si emise un Boc di 5 miliardi di lire. “Una deliberazione – sostiene Renzi - in contrasto con la legge sulla finanza locale” perché si trattava di un prestito non “destinato direttamente al finanziamento di un investimento da realizzare” ma “come conferimento di capitale alla Società, costituita per realizzare il Teatro, ma che non era operativa e non sapeva quale progetto realizzare”.
In definitiva la Rimini teatro spa “era una società che costava” alle casse pubbliche “solo, compensi per circa 45 milioni agli Amministratori e spese per la tenuta della contabilità per 25 milioni annui”. “Per questo chiedevo l’azzeramento dei compensi agli Amministratori, recepito dal 2001 e la liquidazione della società avvenuta solo il 15 ottobre del 2009”.
L’altra segnalazione riguardava le modifiche al settimo progetto di ricostruzione del teatro, drastiche rispetto al primo, a causa del mancato rispetto dei vincoli archeologici. Modifiche richieste all’architetto Natalini in mancanza di una gara pubblica di progettazione e in presenza di ingenti “spese sino allora sostenute per parcelle (quasi 4 miliardi)”.
Tra i punti da chiarire, secondo Renzi, anche “la mancata realizzazione di alcune opere di restauro della parte storica esistente (il foyer), nonostante che le stesse fossero previste nel capitolato e regolarmente pagate al gruppo di progettisti facenti capo all’architetto Natalini, visto che il dirigente preposto mi rendeva noto che per le opere non fatte si prevedeva una ulteriore spesa di circa 3 miliardi di lire che corrispondeva al raddoppio delle spese preventivate in capitolato e che oggi sono arrivate a oltre 5 milioni di euro”.
Di fronte ad un progetto esecutivo di restituzione filologica e tipologica del Teatro Galli , degli architetti Garzillo e Cervellati, “fra l’altro meno costoso (18 milioni di euro) del Natalini” Renzi si augura che questo “non debba subire sostanziali modifiche (per esempio i due piani interrati sotto il palcoscenico, con relativi costi e problemi archeologici) né da parte del Gruppo di Tecnici di progettazione del Comune che hanno estromesso gli autori del progetto, né da parte del soggetto appaltatore”.
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