Rimini | Aeraria, inchiesta sui servizi in appalto: Cgil chiede una legge contro lo sfruttamento dei lavoratori
Aeradria, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati della procura di Forlì (tra gli altri) di Massimo Masini e Claudio Fiume, ex presidente e direttore generale della fallita Aeradria, per le indagini sulla gestione dei servizi aeroportuali, la Cgil scende in campo per difendere gli addetti al carico e scarico dei bagagli, 8 dipendenti più una trentina soci-lavoratori "per i quali - spiega Ornella Giacomini - ancor prima che subentrasse il concordato, avevamo più volte sollecitato l’amministrazione di Aeradria a controllare che i vincoli che sussistono per le ditte appaltanti venissero rispettati. In particolare in relazione al pagamento dei contributi, all’orario e all’organizzazione del lavoro, dove erano emerse delle irregolarità che avevamo già segnalato anche alle autorità di controllo".
I guai per questi lavoratori però vanno oltre l'inchiesta forlivese. "A questi motivi di denuncia, dall’avvio della crisi, si è aggiunta ora la gestione della cassa integrazione. L’accordo siglato l’estate scorsa, infatti, è scaduto il 31 marzo, ciò nonostante, i dipendenti del servizio carico e scarico continuano a lavorare come se esistessero degli ammortizzatori a copertura del loro lavoro". Dal sindacato chiedono quindi una legge che "ridefinisca il settore degli appalti mettendo al riparo i lavoratori da forme di sfruttamento insopportabili" e che lasciano "aperta la porta a comportamenti di dubbia legalità. Le documentazioni, ad esempio, che i committenti oggi richiedono, come il Durc (documento unico di regolarità contributiva), sono facilmente eludibili e quindi non forniscono una conoscenza certa del soggetto a cui viene affidato l'appalto".