SAN MARINO, RIFORMA FISCALE: TUTTO DA RIFARE
Per ora è uno stop con rimbalzo a lunedì, ma di certo non deve essere stato tranquillo ieri a San Marino il dibattito in Commissione finanze per la presentazione del testo della Riforma fiscale, una legge corposa che comprende oltre 150 articoli, famosa perché dovrebbe introdurre il reato di evasione. Uno stop dagli sviluppi incerti che non ci voleva dal momento che il segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, è atteso tra poco più di una settimana a Washington con un testo abbastanza definito della Riforma.
Teso il clima in aula con Federico Pedini Amati che ha parlato di “stagione degli inciuci” e Ivan Foschi di “un Psd che porta soccorso al potere”, dando il la a chi ha annusato “prove di coalizione futura”, come Pier Marino Mularoni.
Pensare che in mattinata il documento aveva incassato il parere favorevole di Alleanza popolare e di Anis, l’associazione degli industriali.
L’inghippo si è rivelato nel pomeriggio, quando in apertura di seduta i partiti di opposizione (Psrs, Sinistra unita e Upr) hanno presentato un ordine del giorno alternativo al testo mediato da Psd e maggioranza, un testo che sembra meriti di essere preso in considerazione, in particolare per il punto dedicato al passaggio al regime iva dal 1 gennaio. Alla fine dunque gli inizialmente esclusi l’hanno avuta vinta. Il segretario della Dc, Marco Gatti, ha imboccato la via della mediazione. Si voterà durante la prossima convocazione, quella di lunedì, e in attesa si cercherà una condivisione a 360 gradi. Prima della fatidica data, infatti, ci sarà una riunione di tutte le forze politiche per arrivare a lunedì con un testo condiviso da votare.
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