Sfuma la Camera di commercio per Bugli. Aeroporto, braccio di ferro sulla sicurezza. Prenotazioni online, indagine dell'antitrust su Expedia e Booking. Spiaggia, è guerra di pareri
Bugli non è il dopo Maggioli. In vista novità alla Camera di commercio. Non quelle definite dall'accoro dello scorso novembre che avevano confermato alla guida dell'ente a partire da maggio quello che era allora il vice presidente. Alle prese con il milione di buco in cui lascia la Cna che ha diretto fino a qualche settimana fa, Salvatore Bugli è messo in discussione dalle associazioni di categoria, non esclusa la sua che potrebbe nei prossimi giorni presentare una proposta alternativa. Sta per terminare il periodo di interim partito a fine aprile, ovvero allo scadere dell'era Maggioli (Nuovo Quotidiano).
Aeroporto, se la Uil lamenta una cattiva gestione della cassa integrazione, il curatore fallimentare Santini corre a rispondere ribadendo l'obbligo di segretezza per i dipendenti di un'azienda e la possibilità di ripercussioni per chi questo ordine lo trasgredisce (Corriere).
Il sindacato sottolinea come a pagare il peso del fallimento del Fellini siano solo alcuni, i lavoratori, piuttosto che altri e sfida la curatela spiegando che tutto ciò si ripercuote anche sulla sicurezza e sulla gestione dello scalo perché il personale è insufficiente (Corriere).
Prenotazioni online. L'antitrust punta il dito contro Expedia e Booking. I portali avrebbero violato le norme sulla concorrenza, impedendo agli hotel di offrire tariffe inferiori attraverso altre agenzie online o addirittura sui propri siti web (Corriere). Una vittoria per Patrizia Rinaldis, Aia. Da tempo aspettavamo partissero queste indagini, spiega il presidente degli albergatori. Bisognerà attendere il 30 luglio del 2015 per gli esiti, data in cui è prevista la fine della fase istruttoria (Corriere).
Spiaggia, ambasciator non porta pena. Questa la risposta dell'assessore al demanio Biagini ai gestori di bar e ristoranti di spiaggia in merito alle ultime news in fatto di vincoli paesaggistici (Corriere). Sabato l'assessore ha reso nota una sentenza del tar di Bologna che esclude la possibilità (ventilata da uno studio di Confesercenti) che la fascia a 300 metri dalla battigia dell'arenile a Rimini sia da considerare tessuto urbano e quindi sia da tirar fuori dai vincoli paesaggistici.
A stretto giro di posta la risposta dei baristi: la sentenza parla di altro, Biagini è strumentale (Corriere). Oggi l'assessore ribadisce: Non è peccato far conoscere una sentenza emessa in nome del popolo italiano, un provvedimento giurisdizionale, non un commento di un bagnino, chioschista, di un assessore o di un politico. Dimostra che il comune di Rimini negli ultimi decenni ha fatto bene.
Confesercenti resta però del suo avviso: la sentenza non può essere usata per dirimere una questione che va sistemata nelle sedi istituzionali. Secondo Confesercenti, sentenza o no, sono escluse dal vincolo le zone già interessate da un processo di trasformazione urbanistica in atto in quanto inserita in piani attuativi”. E questo vale, sottolinea l'associazione, per la fascia costiera riminese (LaVoce).
Spiaggia 2. Imu per le cabine. Gli uomini della Guardia di finanza stanno misurando gli stabilimenti verificare, concessione per concessione, le metrature di cabine e prefabbricati sui quali poi far pagare l’Imu agli operatori, che ovviamente protestano.
Per ora niente multe, ma verbali che le fiamme gialle gireranno al Comune e che il Comune girerà al catasto. una contraddizione secondo i bagnini. Sia la vecchia ici che l’imu sono a carico del proprietario di un immobile, che in questo caso è il Demanio, non di affittuario, gestore o concessionario, spiega Mauro Vanni presidente della cooperativa di Rimini sud (ilCarlino).
La mafia cinese a Rimini. Quattordici arresti tra Emilia Romagna e Lombardia, uno anche nei confronti di un riminese, a conclusione dell'operazione della polizia Fenghuang che ha sgominato un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione di ragazze cinesi (ilCarlino).
L'indagine è partita da un appartamento di via Monfalcone a Rimini, ma di case e residence ne sono stati chiusi a decine un po' in tutto il centro nord. Il giro era pubblicizzato su internet dove i clienti potevano trovare i numeri telefonici da contattare per definire prezzi e appuntamenti (Corriere).
Lavoro non stop. Le ragazze arrivavano a guadagnare fino a 6mila euro a settimana, lavoravano 24 ore su 24, unica possibilità di pausa il ciclo mestruale. Il 70 per cento dei guadagni andava all'organizzazione (LaVoce).