DECRETO LAVORO, PIZZOLANTE: “SE NON SARANNO INSERITE LE PROPOSTE RACCOLTE A RIMINI, IL PDL NON VOTERA’ LA RIFORMA”
“Se non saranno accettate le modifiche proposte sulla flessibilità in entrata non voteremo la riforma”, parola del deputato Pdl Sergio Piozzolante che la scorsa settimana a Rimini con Giuliano Cazzola ha raccolto le osservazioni delle categorie economiche sulla riforma (contratti stagionali, contratti a tempo indeterminato, lavoro a chiamata, apprendistato stagionale ed altro). “Il Popolo della libertà è fortemente determinato a cambiare la legge Fornero con lo scopo, in un momento di crisi e di mancanza di lavoro, di non introdurre nuove rigidità sulle assunzioni e sui contratti stagionali”.
E’ Gasparri in persona ad aver dichiarato “che – precisa Pizzolante – ha dichiarato che se le proposte di modifica sulla flessibilità del lavoro non saranno accolte dal governo, il Pdl non voterà la legge di riforma del mercato del lavoro in quanto nella formulazione attuale porrebbe molti limiti alle assunzioni sia nel settore industriale che nel turismo e nel commercio”. Le proposte riminesi sono dunque tutte state inserite nel pacchetto degli emendamenti proposti al governo, che Pizzolante ripercorre brevemente a partire dagli “apprendistati stagionali minorenni, con il ripristino della possibilità di assumere apprendisti stagionali minorenni per la prossima stagione estiva (duemila contratti per i nostri ragazzi solo a Rimini)”.
Poi c’è la questione della durata dell’intervallo tra contratti a tempo determinato (anche stagionali), con il “ripristino degli 8 giorni di intervallo fra un contratto stagionale e l’altro (la legge Fornero prevede 60 giorni). La norma proposta dal governo limiterebbe molto la possibilità di assumere lavoratori per la stagione estiva (esempio: seconda la nuova norma, chi ha lavorato per la Pasqua non potrebbe lavorare per il ponte del 1 maggio e tutti e due dovrebbero aspettare 60 giorni prima di essere assunti per la stagione estiva)”. C’è il lavoro somministrato dalle agenzie interinali: “con la riforma Fornero, il periodo massimo della somma dei contratti a termini è di 36 mesi. Il Pdl propone di scomputare dai 36 mesi i periodi di lavoro prestati sottoforma di somministrazione lavoro da parte delle agenzie interinali. La norma Fornero di fatto metterebbe in crisi le agenzie interinali che svolgono un lavoro positivo”.
Riguardo al primo contratto a termine, “il Pdl propone di sopprimere il limite dei 6 mesi per il primo contratto a tempo determinato”. Nei contratti di inserimento se la legge Fornero “sopprime di fatto il contratto di inserimento, il Pdl propone il ripristino”. Sulla flessibilità del part –time, il progetto del governo toglie flessibilità al part-time “che è invece una forma contrattuale da incentivare soprattutto per i giovani studenti e per le donne”. Rispetto al lavoro a chiamata o intermittente, “il provvedimento del governo inserisce eccessivi vincoli burocratici che rendono di fatto impossibile l’utilizzo del lavoro a chiamata o intermittente, che è per la nostra economia dei servizi una forma contrattuale fondamentale senza la quale si perderebbero migliaia di contratti di lavoro. Il Pdl ne propone il ripristino nella forma attuale”. Sul contratto di apprendistato, “lo strumento fondamentale per il passaggio dalla scuola al lavoro. La proposta Fornero impedisce l’assunzione di lavoratori con contratto di apprendistato per le aziende che non abbiano stabilizzato il 30 per cento degli apprendisti. È una rigidità che limita le assunzioni e per questo deve essere eliminata”.
Questione partite Iva. “Il Pdl propone di cambiare la norma sulle partire Iva. Con la legge Fornero un libero professionista (che vuol rimanere tale) con partita Iva che ha un rapporto di 7-8 mesi con un’azienda per lo sviluppo, ad esempio, di un software informatico deve essere assunto a tempo indeterminato. È una norma che va cambiata perché frutto del sospetto e di una concezione ideologica del lavoro”. Infine, sull’indennità di disoccupazione stagionale, “il Pdl sostiene le proposte di modifica della riforma dell’indennità di disoccupazione stagionale, rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero”.
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