A proposito di smartcity, in riviera arriva la smartbeach
A Bellaria giovedì inaugurerà la tecnospiaggia (ilSole24ore.com ha rotto l’embargo sulla notizia che sarebbe finito domani), un concentrato di intelligenza al profumo di salsedine. Sotto l’ombrellone, rigorosamente fotovoltaico, il bagnante avrà a disposizione wi-fi e prese per ricaricare il cellulare o la bici elettrica, “ricevere informazioni meteo e sulla balneabilità” oppure “inviare messaggi di soccorso”. “Il classico ‘bagnino’ apre e chiude gli ombrelloni con un solo telecomando soprattutto quando arriva all'improvviso il vento tempestoso dell'estate”. C’è di più. La tecnospiaggia non è solo più confortevole e ambientalista. E’ anche più sicura con “servizi per antiaggressione, antirapina, analisi video sofisticate, connettibilità elevata, homeland security, messaggistica”.
L’idea, patrocinata dal Comune di Bellaria e applicata al bagno 95, nasce dalla sinergia tra la tecnologia di Umpi, azienda di Cattolica, e le infrastrutture di Telecom Italia.
Anche Rimini si sta organizzando su un doppio fronte. In Comune si stanno facendo le verifiche, a seguito di un bando, con il gestore che dovrebbe curare il servizio wi-fi sia in città sia in spiaggia. I bagnini, intanto, si sono riuniti in un consorzio che a breve monterà le antenne per la diffusione della rete, 40 in tutto, sulle cabine dei bagni. Mancano, per intendersi, solo le autorizzazioni del demanio e di impatto ambientale.
“Siamo riusciti a riunire tutti i baristi e tutti i bagnini dal porto in giù – racconta soddisfatto il bagnino presidente Mauro Vanni – fino a Miramare”. Sono in 220 e dovrebbero pagare 200mila euro per il servizio comprensivo di portale d’accesso, gratuito per tutti i clienti, “con informazioni di carattere generale sugli eventi, sull’animazione, sulla cultura, sulle bellezze storico-artistiche di Rimini. Attraverso il nostro portale – sottolinea Vanni – promuoveremo il territorio ai turisti”. Per gli ombrelloni fotovoltaici, invece, bisogna attendere. Magari di notte si potrà andare a sradicarli un po’ per volta dalla spiaggia di Bellaria. Almeno nel caso non si riesca a fare come con la ruota gigante di Riccione.
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