Dossier Romagna. La lettura fuori dalle righe di Marco Lombardi del libro di Bonfiglio Mariotti
“Uno studio interessante”, dice Marco Lombardi, consigliere regionale del Pdl, del “Dossier Romagna” di Bonfiglio Mariotti. “Noi consiglieri – aggiunge – dell’opposizione negli anni abbiamo portato avanti queste istanze che oggi sono state da Mariotti così ben schematizzate”.
C’è anche un ma, però, nascosto fuori dalle righe del buon dossier che “sembra dare molta colpa alla Regione senza tener conto delle responsabilità delle amministrazioni locali” rispetto alla disparità di trasferimenti dall’Emilia Romagna per l’Emilia e per la Romagna. Un 'ma', in che senso?
“Tenendo un attimo da parte il fatto che i finanziamenti stanziati per l’Emilia sono superiori rispetto a quelli per la Romagna (dove, secondo Mariotti, arriva meno del 20 per cento sul totale dei trasferimenti, ndr) bisogna tenere d’occhio anche un altro fatto e cioè che l’Emilia riesce a spenderli quasi tutti questi trasferimenti (una percentuale vicina all’80), mentre le amministrazioni romagnole non sono in grado di portare avanti le progettazioni nei tempi previsti e dunque perdono dei soldi (spendono cioè non oltre il 66 per cento dei trasferimenti, ndr). Mi spiego meglio: è vero che la Regione dà pochi soldi, ma quei soldi l’Emilia li usa, la Romagna no”.
Altro tema dimostrato da Mariotti nei numeri è che “qui ha sempre governato la sinistra e la sinistra romagnola non è mai stata in grado esprimere personalità di livello tale da farsi valere in Regione, ovviamente al netto di Errani che è di Ravenna. Al di là di lui gli altri amministratori non si sono mai imposti più di tanto”. Lombardi si riferisce al secondo capitolo del libro, dal titolo abbastanza schietto: “La rappresentanza politica: Copparo conta più della Romagna”. Qui, in pratica, Mariotti dimostra come solo il 14,33 per cento della giunta sia di origini romagnole (solo due rappresentanti su 14). Percentuale che stride con il fatto che la popolazione romagnola è pari al 25 per cento del totale regionale, e sarebbe per il 25 per cento che avrebbe diritto di essere rappresentata. La curiosità che dà titolo al capitolo dipende dal fatto che dal paesello di Copparo (17mila 245 abitanti) provengono due assessori. Esattamente come dalla Romagna (un milione di abitanti).
Da rimarcare, infine, secondo Lombardi un dato importante che emerge dal dossier, questa volta di natura economica. “Risulta una sottovalutazione del settore turistico da parte della Regione – dice – e quindi una penalizzazione della costa romagnola. Questo dimostra che, se da un lato è vero quello che i vertici regionali lamentano e cioè che chiunque governi non presta attenzione al turismo, è anche verso, dall’altro lato, che la stessa cosa viene fatta dagli stessi vertici regionali”. Mariotti allo scopo pubblica i dati del bilancio consuntivo del 2009. Da questi risulta che i trasferimenti per il turismo sono stati pari a 10,4 milioni di euro (600mila euro in conto capitale). Per l’industria, artigianato e problemi del lavoro, sempre nel 2009 i trasferimenti regionali sono stati pari a 11 milioni in spesa corrente a cui si vanno ad aggiungere 74,8 milioni in conto capitale. Uno sbilanciamento evidente anche nella classificazione dei conti per settori di intervento con i 24,4 milioni per il turismo e i 123,6 milioni all’industria. “A livello regionale, e noi siamo regione turistica più che manifatturiera lo squilibrio tra i fondi assegnati all’industria e quelli assegnati al turismo è enorme”.
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