INCHIESTA FOGNE: 5 I BAMBINI INFETTATI. VANDALI IN SPIAGGIA: RUMENI DEL RACKET DELLA PROSTITUZIONE. PEEP: PER VENDERE CASA IL COMUNE RIVALUTA IL TRIPLO RISPETTO A DUE ANNI FA. ESPULSIONI:135 NELL’ULTIMO ANNO
Inchiesta fogne
“CINQUE bambini ‘contaminati’ dall’acqua delle fogne. Dopo una ulteriore scrematura delle cartelle cliniche sequestrate nell’ambito dell’inchiesta sull’apertura degli scolmatoi, restano cinque casi di bimbi i cui sintomi sono ‘altamente compatibili’ con i germi patogeni presenti nell’acque fognarie, nel momento in cui sono stati aperti gli scolmatoi. E’ la conclusione della perizia, depositata appena qualche giorno fa in Procura dal dottor Francesco Toni”, il Resto del Carlino a pagina 3.
Vandali in spiaggia: sono papponi rumeni
Identificato uno dei due, dietro c’è il racket della prostituzione. “Alla fine, è stato proprio il racket. Sono due rumeni, uno identificato e uno ancora senza nome, i colpevoli che hanno seminato scempio e terrore tra i bagni 120 e 121 e al bar ‘la Tratta’ una decina di giorni fa. Colpa del racket dunque, ma il movente non era quello che si riteneva fino a pochi giorni fa. I due cioè, non avrebbero agito perché delusi dal rifiuto dei bagnini che non avevano accettato la loro candidatura a ergersi sorveglianti degli stabilimenti nelle ore notturne”, La Voce di Romagna a pagina 11.
Intanto uno è scappato. “HA CAPITO che gli stavano addosso, ed è riuscito a scappare prima che i carabinieri l’arrestassero. Ma ora gli investigatori sanno chi è uno dei romeni che ha offerto ‘protezione’ agli stabilimenti 120 e 121, danneggiandoli dopo il «no» dei bagnini.L’autore è stato identificato dai carabinieri della Stazione di Miramare, un romeno, appunto, di appena 23 anni, che il giorno prima degli atti di vandalismo si era presentato nei due bagni, offrendosi come guardiano notturno. Con la sua protezione, aveva assicurato, non sarebbe accaduto nulla di male”, il Carlino a pagina 2.
“Intanto proseguono le indagini sull’altro probabile autore della devastazione in spiaggia... I militari sono convinti di potere chiudere il cerchio anche per questo malvivente nel giro di pochi giorni”, Corriere Romagna a pagina 3.
Provare a vendere casa e scoprire che…
“Sta per vendere la casa del Peep Ausa acquistata in proprietà ma il Comune le chiede il triplo della cifra che occorreva fino a due anni prima, necessaria, però per procedere con la vendita. E' quanto successo a una pensionata 65 anni cui, nel 2009, erano stati quantificati circa 15.000 euro per la rivalutazione del valore di mercato, ovvero la cifra, valida fino al 29 aprile 2010, da saldare al Comune per vendere la casa, il cui terreno era comunque stato acquistato in proprietà. La signora però non vende subito e si fa fare il ricalcolo circa un anno dopo dalla scadenza dei termini e al 3 aprile di quest'anno si cifra si è moltiplicata: il Comune la informa che ce ne vogliono ben 54.000”, Corriere a pagina 7.
Espulsioni
Dice il questore che “«delle persone che negli ultimi 4 anni, abbiamo accompagnato nei centri di prima accoglienza o direttamente alla frontiera, nessuno è più tornato sul territorio italiano. Quindi un lavoro importante anche se richiede grossi sacrifici». Nell'ultimo anno, i poliziotti riminesi hanno accompagnano 135 stranieri colpiti da provvedimento di espulsione dal territorio italiano. In maggioranza, extracomunitari provenienti dal Nord Africa, tunisini e marocchini, ma anche albanesi e qualche rumeno, che pur cittadino comunitario, era stato colpito dal provvedimento per motivi di ordine pubblico e sicurezza”, Nuovo Quotidiano a pagina 6.
Evasione fiscale
Il presidente di Acer Cesare Mangianti approva la proposta del presidente della Provincia di pubblicare i redditi di chiunque. «Questa operazione -spiega il numero uno dell ’Azienda Casa Emilia Romagna - faciliterebbe la vita anche a noi che, negli ultimi anni, abbiamo attivato una lotta assai rigorosa contro l’elusione e l’evasione dei canoni Acer, nonché contro coloro che usufruiscono di alloggi di edilizia residenziale pubblica senza averne titolo - i cosiddetti furbetti della case popolari», Corriere a pagina 7.
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