11 12 2015 | Rimini | Comune, tagli al fondo dirigenti
Rimini | Comune, tagli al fondo dirigenti
Per il 2015 il fondo integrativo per i dirigenti del Comune di Rimini sarà pari a 826.258 euro, in calo rispetto al 2014 quando ammontava a 841.122 euro e ripartito tra un numero maggiore di persone, da 19 a 22, con una riduzione di circa il 15 per cento della quota individuale media di trattamento economico accessorio complessivo. Dal Comune ricordano anche che nel 2010 il fondo era poco superiore a 1,2 milioni, con un calo quindi di quasi 390 mila euro in cinque anni.
“Continuiamo nel percorso progressivo di risparmio e di ottimizzazione delle risorse – sottolinea l’assessore alle risorse umane Gian Luca Brasini – che ha visto negli ultimi cinque anni una forte riduzione della spesa per i dirigenti, che abbiamo tagliato dai 30 del 2011 a 22 attuali. Ciò non significa che non vogliamo valorizzare e premiare quelle persone che maggiormente si si distinguono per l’impegno e per i risultati che ottengono. Per questo motivo la Giunta ha dato specifica indicazione affinché nel calcolo del trattamento accessorio venga valorizzato maggiormente il merito e la qualità della prestazione attraverso una più marcata differenziazione della retribuzione di risultato dei dirigenti”.
Tra i criteri introdotti al fine della valutazione della retribuzione di risultato anche la capacità di intercettare fondi pubblici (in particolare europei) e privati per il finanziamento delle opere.
Giornalaio, 11 dicembre 2015
Tassi da usura, banca alla sbarra | Aeroporto, il Comune chiede i danni | Blitz anti degrado a Viserba
Usura aggravata con un tasso effettivo globale medio del 38,75%, per questo la Banca della Valmarecchia sarà il 10 marzo a processo. A denunciare la banca, due imprenditori di San Leo: avevano avuto un milione di euro come anticipo fatture, ma poi erano falliti e la banca, per via di alcune garanzie fidejussorie, aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per 600mila euro (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Stalking condominiale a Rimini. Un riminese di 51 anni è da ieri dietro le sbarre dopo una serie di denunce collettive da parte dei suoi vicini di casa. L’uomo, specie quando era in preda all’alcol, si è reso protagonista di una serie infinita di persecuzioni, danneggiamenti, aggressioni verbali e fisiche, anche nei confronti della figlia (Corriere, LaVoce).
Sequestro di persona aggravato per il ruolo di pubblico ufficiale, abuso d’ufficio, perquisizione abusiva di due pallinari nel settembre del 2014. Sono queste le accuse per le quali due carabinieri hanno patteggiato davanti al giudice un anno di reclusione e dieci mesi, pena sospesa. Anziché condurre la coppia di rumeni in caserma li portarono a Covignano, dove li abbandonarono senza scarpe né documenti (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Aeradria. il Comune ha scritto agli ex amministratori e revisori dei conti. E’ un avviso: chiederemo i danni. Cosa che faranno anche la Provincia e la Regione. In risposta, alcuni revisori dei conti stanno pensando di costituirsi “parte civile contro gli enti pubblici che erano soci, nel processo penale per il crac di Aeradria” (ilCarlino, LaVoce).
Aeroporto, “la sentenza del Tar non è opponibile”, secondo l’ex assessore al bilancio del Comune di Rimini Mario Ferri. “Il legislatore ha statuito fin da 2011 che i bandi di gara sono predisposti dalle stazioni appaltanti sulla base di modelli (bandi tipo) approvati dall’Autorità anticorruzione. Il bando tipo, come da determinazione dell’ottobre 2012 dell’Autorità diretta da Cantone, richiede i requisiti speciali, cioè le caratteristiche di professionalità necessarie” (LaVoce).
Costerà 4 milioni e sarà realizzata nel 2016 la nuova viabilità di accesso ai Padulli. Consisterà in un sistema di rotatorie e in un sottopasso alla Statale che serviranno ad alleggerire i flussi di traffico e arrivare alla pedonalizzazione del ponte di Tiberio (Corriere, LaVoce).
Blitz a Viserba. Quindici agenti della polizia municipale ieri mattina hanno battuto Viserba e Torre Pedrera contro il degrado urbano. Due gli edifici sgomberati dagli abusivi (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Gara europea per l’affidamento del servizio idrico, la risoluzione passa in consiglio comunale a Rimini. Questa la posizione da tenere nel consiglio provinciale di Atersir in merito alle modalità di affidamento della gestione dell'acqua (Corriere, LaVoce).
La ripresa è lontana, secondo il mensile diocesano Tre, specializzato in temi economici. In occasione del decennale, la rivista diretta da Primo Silvestri, ha pubblicato uno studio: a Rimini ci sono 26mila disoccupati, mille i posti di lavoro persi nel 2015 (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
A un imprenditore e un’associazione il Sigismondo d’oro 2015. Maurizio Focchi e ‘Rompi il silenzio’ riceveranno l’onorificenza il 18 dicembre al teatro Galli (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Da Riccione a Rimini, nel 2016 si celebrerà il trasloco di Giardini d’autore. La mostra dedicata alla cultura del verde sarà allestita a parco Fellini dal 18 al 20 marzo. La novità sarà un concorso di idee: a designer, architetti, giardinieri, paesaggisti e artisti verrà chiesto di ripensare aree urbane facendole respirare attraverso progetto ’verdi’ (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Erosione. In difesa dell’arenile a inizio 2016 a Riccione partiranno i lavori per realizzare le barriere soffolte davanti alla colonia Bertazzoni. Il progetto si basa su una convenzione tra il Comune e le Università di Napoli e Salerno (ilCarlino).
Il Pd mette i paletti a Ubaldi. Gli atti importanti per la città che passano dal consiglio comunale dovranno essere analizzati dai consiglieri assieme alla direzione del Pd locale. Questo uno dei contenuti più significativi del documento che il segretario riccionese del partito ha proposto in direzione per arginare l’autonomia del capogruppo Fabio Ubaldi. Il documento è stato approvato a maggioranza con 24 voti (ilCarlino, Corriere).
10 12 2015 | Rimini | Sanità, la Regione approva le linee guida per il riordino ospedaliero
Rimini | Sanità, la Regione approva le linee guida per il riordino ospedaliero
Integrare ancora di più le discipline Hube&Spoke. Portare la dotazione dei posti letto, pubblici e privati accreditati regionali, all’obiettivo indicato dal decreto ministeriale 70/2015. Completare la definizione dei bacini di utenza e la concentrazione delle Unità Operative Complesse (UOC). La Giunta regionale, nella seduta di oggi, ha approvato le linee guida per il piano di riordino ospedaliero in Emilia-Romagna.
“In molti settori siamo già negli standard definiti a livello nazionale – ha commentato l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi – . Si tratta quindi, per noi, di interventi non strutturali, ma di un’ulteriore messa a punto rispetto a obiettivi già in buona parte raggiunti. E dunque il compito dei direttori, in Emilia-Romagna, è facilitato rispetto a molte altre Regioni. Ci siamo tenuti, come Regione – ha aggiunto Venturi – la definizione del bacino di utenza sovraprovinciale, ovvero l’ulteriore rafforzamento della rete Hube&Spoke: per il 2015, l’impegno è la messa a punto di un sistema che possa avere una prospettiva di stabilità per i prossimi dieci anni”.
Il provvedimento della Giunta ribadisce l’impostazione della programmazione ospedaliera già adottata in regione a partire dal 1999 e riproposta anche dalle norme nazionali (decreto ministeriale 70/2015): reti ospedaliere per le alte specialità (Hube&Spoke) i cui assetti verranno definiti – ma in molti casi si tratterà di quanto è già in essere – da gruppi di professionisti coordinati dalla Regione. Per quanto riguarda invece la programmazione per le non alte specialità di livello provinciale (o di Azienda per la Romagna), spetterà alle Aziende sanitarie unitamente alle Conferenze Sociali e Sanitarie Territoriali.
L’Emilia-Romagna ha attualmente 4,2 posti letto per 1000 abitanti. Per adeguarsi agli standard nazionali indicati dal decreto ministeriale (3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, tenuto conto del saldo di mobilità attivo), le linee guida approvate dalla Giunta indicano un obiettivo di riduzione sia su scala regionale – 815 posti per gli ospedali pubblici entro il 31 dicembre 2016 – che per ogni Azienda sanitaria. La riduzione proposta tiene conto dello spazio d’intervento che ogni territorio può mettere in atto, su due versanti: un più efficiente utilizzo dei posti letto e il trasferimento di parte dell’attività dal day-hospital all’ambulatoriale, anche in forza di tecniche di cura più sicure. Un esempio è il day-hospital oncologico, che verrà trasferito in ambulatoriale, lasciando immutato il percorso assistenziale del paziente. Questo modello è già stato sperimentato dalla Regione per gli interventi di cataratta, i più frequenti in Emilia-Romagna, passati dal day-hospital al livello ambulatoriale. All’attenzione dei territori viene posta poi la necessità di completare il percorso di riconversione degli ospedali di comunità, in particolare a quelli che non presentano strutture di questo tipo.
Il decreto ministeriale fornisce anche indirizzi relativi ai bacini d’utenza e alle Unità Operative Complesse (UOC) necessarie. In quest’ottica, la Regione rispetta lo standard nazionale. Fissa inoltre obiettivi qualitativi sulla numerosità della casistica e le soglie di esito per alcune attività: chirurgia della mammella, colecistectomia laparoscopica, interventi per la frattura del collo del femore, attività cardiologica e cardiochirurgia, e i parti. Per i parti, nello specifico, viene demandato un approfondimento ulteriore alla Commissione regionale per il percorso nascita. Nel complesso, gli obiettivi fissati a livello nazionale mirano a garantire livelli di qualità e di sicurezza dell’assistenza ancora più elevati rispetto a quelli attuali: per queste casistiche, infatti, determinati standard operativi, come la percentuale di casi trattati entro 48 ore per la frattura di femore, o il numero minimo di interventi per unità operativa per anno, come per la chirurgia della mammella, garantiscono, come dimostra la letteratura scientifica, esiti migliori anche in termini di minore mortalità.
10 12 2015 | Rimini | Economia, dieci anni di Tre. Ventiseimila riminesi senza lavoro
Rimini | Economia, dieci anni di Tre. Ventiseimila riminesi senza lavoro
Costruire il futuro, prendendo spunto dal passato. Con questo proposito il mensile Tre – TuttoRiminiEconomia (supplemento del settimanale Il Ponte), pubblica per i suoi dieci anni di vita il libro ‘Rimini, dieci anni di economia. Tra passato e futuro’. La pubblicazione riassume in maniera esclusiva, per la prima volta in questo territorio, i dati dell’economia riminese dell’ultimo decennio. Un periodo per la maggior parte contrassegnato dalla crisi, anche se molti dei dati contenuti nella pubblicazione mostrano che i punti deboli della provincia di Rimini non sono solo legati alla crisi.
“Ci sono criticità strutturali precedenti, che non sono state mai affrontate”, sottolinea il curatore del libro e direttore del mensile Tre, Primo Silvestri.
“La prima, e più importante criticità – prosegue - riguarda sicuramente il deficit di opportunità lavorative e imprenditoriali per i tanti giovani che investono in formazione, universitaria e non. è vero che il problema è generale, ma a Rimini c’è qualche ritardo in più da colmare”. Questo considerando anche la presenza, importante, di un settore turistico ad alta intensità di lavoro, ma a bassa propensione ad assumere figure di formazione universitaria (nel 2015, secondo l’indagine Excelsior, se ogni cento assunzioni previste dall’industria meccanica ed elettronica i laureati erano 16, nel turismo scendono a 0,6).
“Tante imprese, ma piccole – prosegue Silvestri - sono un serio ostacolo per innovare, fare ricerca, uscire dai confini locali e proiettarsi nei mercati internazionali. Ci sono delle eccezioni, importanti e valide, ma sono troppo limitate per invertire una tendenza”.
Senza una “ricollocazione del profilo economico di questo territorio, che vuol dire investire di più nelle imprese innovative, vecchie e nuove, turistiche e manifatturiere – le stesse che il prof. Zamagni chiama ad ‘alta potenzialità di crescita’ - offrire nuove e buone opportunità di lavoro sarà molto difficile”.
Secondo Silvestri, “la società e la politica locale, a partire dai punti di forza e di debolezza evidenziati, deve dotarsi di un progetto di sviluppo di medio-lungo termine, insieme imprenditoriale ed occupazionale. Un lavoro migliore può nascere solo da imprese che investono, fanno e producono innovazione, per un mercato sempre più globale. Queste imprese, tanto più se promosse da giovani creativi e intraprendenti - ce ne sono tanti - vanno supportate e sostenute con decisione”.
Scelte che però, precisa il curatore del libro, “richiedono una selezione delle priorità e dei bacini imprenditoriali-occupazionali su cui investire in forma prioritaria. Rivisitando anche alcuni mestieri dal sapore tradizionale, ma oggi molto attuali e con un mercato in crescita, come sono tante professioni artigiane che rischiano di scomparire”.
Il lavoro continua a mancare. Se l’economia locale non cresce e le imprese diminuiscono, come riscontrato nel libro-inchiesta di Tre, le ricadute sull’occupazione sono inevitabili. Infatti, calano gli occupati (da 139 mila del 2011 a 135 mila nel 2014) e crescono i disoccupati, che da 12 mila nel 2011 sono diventati 17 mila nel 2014, raggiungendo un tasso di disoccupazione (persone che vorrebbero lavorare ma non trovano) che supera l’11%, circa tre punti in più del dato regionale.
Ma se a queste cifre, aggiungiamo i cassaintegrati a zero ore e gli scoraggiati, che il lavoro hanno smesso di cercarlo, i senza lavoro potrebbero salire di ulteriori 9 mila unità, portando il totale dei disoccupati, in provincia di Rimini, a superare le 26 mila persone. Numero che fa schizzare il tasso di disoccupazione a quasi il 17%: dopo Ferrara, il secondo tasso di sottoutilizzo della forza lavoro più elevato dell’Emilia Romagna.
Il risultato è una divaricazione crescente, diventata cronica, tra il tasso di occupazione di Rimini (numero degli occupati in rapporto alla popolazione in età da lavoro) e quello medio regionale: nel 2014, 61% il primo, a fronte del 66% del secondo. Cinque punti di differenza.
Ancora più preoccupante è il tasso di disoccupazione dei giovani tra 18 e 29 anni che, per Rimini, tra il 2007 e il 2014 è quasi triplicato, salendo dal 10 a poco meno del 28% (il 32 % per le donne). Anche questo quasi cinque punti sopra il dato dell’Emilia Romagna.
Ad ulteriore conferma che i giovani, anche se muniti di formazione universitaria, hanno sempre trovato in questa territorio scarse opportunità d’impiego, c’è la distanza, risalente all’anno Duemila, quindi tutt’altro che recente, che separa il numero annuale dei laureati residenti (1.400 circa), di cui la maggioranza costituita da donne, dalle richieste che salgono dalle imprese private presenti (mai più di 400). Una domanda di laureati, quella delle imprese locali, molto bassa e ben lontana dai valori espressi dalle altre province regionali. Che si traduce, anche, in una minore presenza, nelle nostre aziende, di quadri e dirigenti. I profili, cioè, di più alto contenuto professionale e meglio pagati.
Non c’è quindi da sorprendersi se i salari lordi medi sono a Rimini i più bassi dell’Emilia Romagna (27,5 mila contro 29,8 mila euro di media, con punte di 31,2 mila euro a Parma).
Investimenti e innovazione. Anche il confronto tra le imprese locali e il resto dell’Emilia Romagna è illuminante: nel 2013, l’investimento medio di una impresa innovativa di Rimini è stato di 41 mila euro, contro i 114 mila del dato regionale (quasi il triplo in meno).
Export. Non meno significativa è la distanza tra le esportazioni provinciali e quelle regionali: 52 mila euro è l’export per impresa a Rimini, nella quasi totalità manifatturiero, sistema moda in testa, contro 170 mila euro di Reggio Emilia (la prima in regione), 159 mila euro di Modena, 134 mila euro di Parma e 132 mila euro di Bologna.
Solo il 42% dell’export riminese del 2014, comunque in recupero sugli anni passati, si può definire di “alta tecnologia”, a fronte però del 49% dell’Emilia Romagna.
Le imprese. Cambiamenti importanti, negli ultimi dieci anni, hanno riguardato un po’ tutti i settori, ma in modo particolare la manifattura, che ha perso un migliaio di aziende. Di conseguenza l’apporto dell’industria al valore aggiunto provinciale è sceso di cinque punti, dal 17 al 12%, mentre i servizi, che comprendono anche il turismo, salgono dal 76 all’80%, dodici più del valore regionale.
Il territorio sconta una dimensione delle aziende molto piccola (micro imprese): il 95% cento non raggiunge i dieci addetti. Solo 19, delle oltre 34 mila imprese provinciali, che per la prima volta diminuiscono, superano i 200 occupati.
Un calo del numero delle imprese che sarebbe molto più pesante se non si fossero rimboccate le maniche, avviando nuove attività, tante donne e immigrati (è loro una impresa su dieci). Meno bene vanno invece le start up, le nuove imprese innovative, dove Rimini è in fondo, come densità, alla classifica regionale.
Credito bancario. Impennano le sofferenze: sono aumentate del 575% negli ultimi sei anni, con un numero di soggetti coinvolti pari agli abitanti del comune di Morciano di Romagna.
Il turismo “bloccato”. Mentre nel mondo, nonostante le crisi, i viaggiatori internazionali continuano a crescere al ritmo del 4-5% l’anno, questa crescita non sembra però interessare la Riviera di Rimini, che a fine 2014 (ma non è andata meglio nel 2015, salvo singole località), si ritrova con lo stesso numero di pernottamenti (circa 15 milioni) di dieci anni fa, ma due milioni in meno dei gloriosi anni Ottanta.
Il buon andamento del turismo estero, 4 milioni di presenze, ha parzialmente compensato le perdite nazionali, ma anche questo è ben al di sotto dei 6,5 milioni di pernottamenti raggiunti sempre negli anni Ottanta.
Non decolla nemmeno il turismo dell’entroterra, già una piccola frazione di quello balneare, nonostante le promesse e gli investimenti fatti.
In controtendenza rispetto ai pernottamenti marciano invece gli arrivi, che in provincia sono passati da 2,6 milioni dell’anno 2000 a 3,2 milioni nel 2014 (+20%). Infine – ma questo è un fenomeno comune - c’è stata una riduzione della permanenza media dei visitatori, che scende da 5,9 notti del 2000 a 4,7 notti nel 2014. Ma questo è un fenomeno comune.
Strutture ricettive. Nell’ultimo decennio sono uscite dal mercato oltre mille hotel delle categorie più basse. Ciononostante gli hotel di fascia medio-alta, quelli più richiesti dalla clientela internazionale e non balneare, come congressi e fiere, rimangono ancora pochi: appena il 7 % quando raggiungono il 15% a Ferrara, il 20 a Venezia, il 17 a Jesolo e il 26% a Roma.
Una rifocalizzazione, magari con più spazio alla cultura (la motivazione culturale influenza quasi il 40% dei turisti internazionali che visitano il nostro Paese), al benessere, alla qualità e alla tranquillità dell’ambiente, potrebbe essere la strada da imboccare per non perdere ulteriore terreno.
Demografia. Rimini è una provincia sempre più vecchia. Le persone che hanno superato 65 anni sono il 22% della popolazione totale e quelle ultra 75 hanno superato l’11%. Si registra un calo inarrestabile delle persone in età per lavorare, (tra 15 e 64 anni): oggi meno del 64%. Dal 1990 al 2014, sono mancate oltre mille nascite per pareggiare i conti con i decessi. Un saldo naturale che sarebbe stato ancora più negativo senza i figli degli immigrati, nati a Rimini, che oggi rappresentano il 18% di tutte le nascite del territorio.
In crescita anche i riminesi che emigrano all’estero per mancanza di opportunità: dall’inizio della crisi sono stati poco meno di seicento. Sono quelli iscritti all’AIRE, ma potrebbero essere molto di più.
10 12 2015 | Rimini | Servizio idrico, Rimini conferma per il bando europeo
Rimini | Servizio idrico, Rimini conferma per il bando europeo
Il consiglio comunale ha approvato ieri con 16 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto l’atto di indirizzo sulla posizione che il Comune di Rimini esprimerà in sede di consiglio d’ambito locale di Atersir in merito alle modalità di affidamento del Servizio idrico integrato per il bacino di Rimini. L’atto di indirizzo individua nella gara europea la modalità di affidamento del servizio attualmente in scadenza, modalità prevista dalla legge che regola la materia.
“L’acqua – sottolinea l’assessore alle Partecipate Gian Luca Brasini – è un servizio che più di altri ha un impatto ‘politico’ e questo comporta che spesso nel dibattito si perda di vista l’obiettivo, ovvero la soddisfazione dei cittadini. E’ il caso quindi di partire dall’interesse e dalle aspettative che i cittadini ripongono su questo tema, ovvero costi e qualità del servizio idrico integrato, a prescindere dalle modalità di affidamento”.
La situazione attuale sul nostro territorio “è facilmente sintetizzabile: i cittadini e i Comuni possono contare su un’acqua qualitativamente buona, con una tariffa più bassa rispetto ad altri ambiti e su un altissimo tasso di investimenti (il più alto oggi in Italia) volti a potenziare e migliorare l’intero sistema. Questo anche in virtù di un elevatissimo grado di presidio pubblico su un servizio così importante socialmente ed economicamente”.
Sgombrando il campo “da qualsiasi approccio ideologico”, per Brasini, “la realtà si presenta così composta: la gestione della programmazione degli investimenti e l’attività di controllo del Sistema idrico integrato è in capo a un soggetto totalmente pubblico, ovvero Atersir, espressione dei sindaci dell’ambito locale; la tariffa è di esclusiva competenza di un altro ente pubblico, l'Autorità Pubblica Indipendente per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico; le fonti, così come le reti, sono di proprietà pubblica (le prime in capo a Romagna Acque, case history per l’Italia, le seconde ad Amir e società Sis). Quinta e ultima parte del processo è la gestione dell’acqua, oggetto dell’affidamento di cui abbiamo discusso, attualmente in capo ad un soggetto a maggioranza pubblico e che alla scadenza sarà affidato di un soggetto industriale attraverso gara europea. L’acqua dunque per quattro quinti è pubblica e continuerà ad esserlo”.
La scelta “di andare a gara per l’affidamento della gestione del servizio idrico – conclude l’assessore Brasini - arriva dopo approfondite analisi dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale sulle altre opzioni in campo (la cosiddetta gara a doppio oggetto e la modalità di affidamento in house) e soprattutto tenendo conto che allo stato attuale possiamo contare su un servizio, fortemente incentrata sul controllo pubblico, che soddisfa cittadini e Comuni. E questo in linea piena con quanto deciso dai cittadini attraverso il referendum del 2011: senza quel passaggio oggi ci troveremmo in questo consiglio comunale a decidere se privatizzare o meno Romagna Acque”.
sigismondo d'oro a focchi
Sono Maurizio Focchi e ‘Rompi il Silenzio’, l’associazione onlus riminese contro la violenza alle donne, i due Sigismondo d’Oro per l’anno 2015; il riconoscimento attribuito ogni anno a coloro che attraverso la propria attività rendono onore alla comunità riminese. La consegna del Sigismondo d’Oro avverrà nel corso della cerimonia del “Saluto di Fine anno”, che quest’anno si terrà presso la Sala Ressi (foyer del Teatro ‘A. Galli’ in piazza Cavour) nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre
10 12 2015 | Rimini | Municipale, controlli a Viserba e Rimini nord
Rimini | Municipale, controlli a Viserba e Rimini nord
Questa mattina quindici agenti della Polizia municipale di Rimini hanno passato al setaccio Viserba, allo scopo di contrastare fenomeni di degrado urbano, a tutela e garanzia della vivibilità, fruibilità e sicurezza dei centri abitati della zona nord di Rimini e delle zone circostanti.
Sono stati controllati numerosi stabili in stato di abbandono, parchi pubblici ed aree nei pressi delle stazioni ferroviarie di Viserba e Torre Pedrera. L'operazione ha permesso di sgomberare due stabili occupati abusivamente, di identificare una decina di persone (alcune pregiudicate), di provvedere alla pulizia di alcune aree pubbliche dai rifiuti abbandonati, di recuperare una bicicletta presumibilmente rubata. L'attività proseguirà nel corso dell'intera stagione invernale.
arte in fiera
La prima edizione di ‘Rimini Arte’, la mostra mercato di arte moderna e contemporanea, sarà ospitata a Rimini Fiera nei padiglioni B7 e D7 all’ingresso Est a partire dalle ore 17 di domani, venerdì 11 dicembre, sino al pomeriggio di lunedì 14 dicembre
10 12 2015 | Rimini | Navette, in settemila sui trenini per il centro storico
Rimini | Navette, in settemila sui trenini per il centro storico
Sono stati quasi 7mila i riminesi che nei primi 4 giorni di servizio, dal 5 all’8 dicembre, hanno utilizzato il servizio di navette gratuito, promosso dal Comune di Rimini e giunto quest’anno alla nona edizione, per raggiungere il centro storico.
Il doppio servizio gratuito, che ha registrato il picco di gradimento nel pomeriggio di martedì 8, continuerà a collegare coi suoi trenini elettrici i due parcheggi di via Caduti di Marzabotto (ogni 30 minuti) e del Cinema Settebello (ogni 20), al centro storico e viceversa, nelle fasce orarie 9 – 12.50 e 15 – 19.45, dal prossimo sabato, 12 dicembre al 6 gennaio 2016 (Natale e Santo Stefano solo al pomeriggio così come nelle giornate del 1 e 2 gennaio 2016).
“Un successo – ha commentato l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad – che conferma l’utilità di un servizio che i riminesi, anno dopo anno, hanno dimostrato di capire ed apprezzare, che ci ripaga dell’impegno e dello sforzo che anche quest’anno siamo riusciti come amministrazione a mantenere”.
10 12 2015 | Rimini | Sanità, unione Asp in consiglio comunale
Rimini | Sanità, unione Asp in consiglio comunale
Il consiglio comunale di Rimini ha approvato (17 favorevoli, 3 astenuti, 7 contrari) il programma di riordino, e il relativo schema di convenzione, delle forme pubbliche di gestione nel sistema dei servizi sociale e socio sanitari del Distretto di Rimini nord (composto dai Comuni di Rimini, Bellaria-Igea Marina e da quelli della Unione dei Comuni Valmarecchia - Santarcangelo, Verucchio, Poggio – Torriana, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello).
Si tratta nello specifico dell'unificazione in una sola Asp (Azienda di servizi alla persona) dalle due precendenti Asp Valloni e Asp ‘Valle del Marecchia’. Il Comune di Rimini deterrà il 76% delle quote della nuova azienda, frutto di un lungo lavoro di concertazione con i territori, per la quale sono state soppesate diverse variabili tra cui il valore della produzione, del patrimonio, la popolazione di riferimento e la presenza sul proprio ambito comunale di sedi di struttura. Saranno in totale 95 i posti letto per anziani messi a disposizione dalla nuova Asp.
Tramite la fusione saranno immediatamente risparmiati circa 100 mila euro, tra sinergie di fusione, abbattimento delle utenze, ottimizzazione delle sedi e delle spese amministrative, che si riverbereranno ogni anno in economie di scala per spostare sempre più risorse per i servizi di assistenza sul territorio.