inaugurazione macfrut
Inaugurata questa mattina a Rimini la trentaduesima edizione di Macfrut, organizzata da Cesena Fiera e ospitata per la prima volta alla fiera di Rimini. A tagliare il nastro è stato il viceministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero che, portando i saluti del ministro Maurizio Martina, ha ringraziato tutti gli organizzatori per la coraggiosa sfida accolta dal Macfrut. “Una collaborazione tra Cesena e Rimini che dimostra grande coraggio e lungimiranza – ha detto il ministro Andrea Olivero – Questa è la strada che bisogna percorrere per essere concorrenziali e stare al passo coi tempi. E' di grande valore anche il lavoro che da anni state compiendo nel settore dell'innovazione, dell'attenzione alla qualità e della promozione del consumo. In più la novità che è stata inserita quest'anno con l'organizzazione di show cooking di famosi chef ritengo sia importante per mostrare a tutto il mondo la rilevanza della nostra dieta mediterranea”
23 09 2015 | Rimini | Spina verde, Mauro (Pdl-FI): C'è un ricorso in Cassazione
Rimini | Spina verde, Mauro (Pdl-FI): C'è un ricorso in Cassazione
“Le problematiche legate al parco Spina hanno origini lontane e sono legate all'illecita occupazione delle aree fatta dalla comune a discapito dei proprietari dei fondi. Negli anni settanta il comune senza aver nessun titolo decise di acquisire le aree per una pubblica finalità (parco) senza corrispondere alcun indennizzo ai legittimi proprietari”, racconta il consigliere comunale del centrodestra Gennaro Mauro.
“Venne realizzato un parco pubblico dopo aver promosso una forte cementificazione, in modo illegittimo e in parte anche compiendo atti illeciti, seppur disciplinati da un specifico istituto giuridico introdotto dalla suprema Corte di cassazione”.
E’ notizia di ieri che il comune di Rimini è stato condannato a pagare una cifra che sfiora i “due milioni di euro a titolo di indennizzo per occupazione acquisitiva a favore del curatore del fallimento Sabatini Angelo, causa promossa dal privato nell'anno 1998 appena in tempo per non far acquisire l'area al comune per usucapione”. Nei prossimi gradi di giudizio, avvisa Mauro, “verrà definito l'effettivo valore dell'area acquisita dal comune e sapremo l'esatta cifra da erogare ai legittimi proprietari”.
Mauro ricorda inoltre come ci sia “un altro ricorso pendente in Cassazione, promosso da altri privati riferito ad altri ambiti del parco che interessa un'area molto più ampia, più del doppio di quella interessata dalla sentenza del tribunale di Rimini”. In base all’ulterore provvedimento, prevede Mauro, “il comune di Rimini sarà quasi certamente chiamato a indennizzare i legittimi proprietari, perché l'orientamento della Cassazione è mutato e non potrà essere sostenuto l'istituto della prescrizione”.
Facendo due conti, “se il valore venale dell'area venisse definito secondo i criteri individuati dai giudici del tribunale di Rimini, il comune dovrebbe erogare ai legittimi proprietari almeno altri quattro milioni di euro”.
23 09 2015 | Riccione | Bottiglie incendiarie, sette indagati
Riccione | Bottiglie incendiarie, sette indagati
Nella notte appena trascorsa i carabinieri di Riccione hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare a carico di sette persone indagate a varo titolo per estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed altro.
Nello scorso febbraio, l’episodio più grave. Un tossico si è visto lanciare sul portone di casa alcune bottiglie incendiarie a scopo minatorio. I particolari saranno illustrati alle 11 nel corso di una conferenza stampa.
giornalaio, 23 settembre 2015
Frode fiscale in lavanderia | “Il mercato viola il Prg” | Lutto al Pic Nic
Lutto al Pic Nic. Maurizio Bellini, 74 anni, si è tolto la vita ieri mattina all’interno del suo ristorante in via Tempio malatestiano, il ’Pic Nic’. Verso le 9,30 il suo socio Roberto La Maida lo ha trovato impiccato con una tovaglia al soppalco. Arrivati sul posto, i carabinieri non hanno trovato biglietti che spiegassero il perché. Alla base del gesto ci potrebbero essere problemi finanziari (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Lavanderia fiscale. Tredici albergatori riminesi sono stati rinviati a giudizio per omesso versamento di Iva. Nascosti al fisco quasi 5 milioni di euro con la complicità di un lavandaio di Poggio Berni che avrebbe fornito agli albergatori fatture false per farli risultare a credito di Iva. L’indagine della Guardia di finanza è partita da un controllo di Agenzia delle entrate sulla lavanderia nel 2012 (Corriere, ilCarlino).
Niente prescrizione per i reati fiscali. I misfatti degli albergatori e del lavandaio risalirebbero al periodo che va dal 2005 al 2011, il giudice Fiorella Casadei ha accolto la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che invita i giudici italiani a disapplicare i termini della prescrizione per i reati fiscali più gravi perché troppo brevi e favorevoli agli imputati. Secondo la normativa italiana i casi risalenti al 2005 e al 2006, che coinvolgono due degli albergatori, sarebbero in prescrizione (Corriere).
Mercato pericoloso. Le accuse di ieri della preside delle medie Panzini Lorella Camporesi si basano su una relazione tecnica, quella dell’ingegner Umberto Quattrocchi, responsabile di ‘Monitor Engineering’, azienda specializzata in sicurezza sul lavoro. La relazione dice che “la pericolosità è innegabile, visto che in piazza Castelfidardo è previsto il punto di raccolta in caso di emergenza” (ilCarlino, LaVoce). Questione a cui il Comune ha risposto nel corso dell’assemblea dell’altro giorno con gli ambulanti.
Violate norme urbanistiche. Il legale del comitato degli ambulanti Comar, Andrea Mussoni, ha presentato il nuovo ricorso con sospensiva al Tar contro la delibera del Comune di Rimini che sancisce il trasloco del banchi da piazza Malatesta. La norma violata è l’articolo 8 delle norme tecniche di attuazione del Prg che prevede sì la possibilità di utilizzare un’area, come la ex Padane, con una diversa destinazione (quindi in deroga agli strumenti urbanistici) per motivi di pubblico interesse, ma in via straordinaria, cioè temporanea e non definitiva, come il Comune invece intende fare (LaVoce). “Noi andiamo avanti”, è la risposta dell’assessore Jamil Sadegholvaad (Corriere, LaVoce).
Spese impreviste. Ieri la commissione bilancio del comune di Rimini ha votato per alcune variazioni, tra cui quella che sfiora i 2 milioni di euro che serviranno a risarcire i privati della lottizzazione del parco Spina Verde (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
Sono arrivati a quota 460 i profughi nel riminese. Ventuno gli ultimi arrivati pochi giorni fa. Sono ospitati in soli sei comuni della provincia. Il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi solleva il problema: “Molti sindaci disertano le riunioni in Prefettura” (Corriere).
Riccione si organizza. Sono dieci i profughi ospitati da giugno nel centro di via Piemonte. Altri potrebbero essere in arrivo, anche se non ci sono comunicazioni da parte della Prefettura. La cittadina si preparerà, spiega l’assessore Laura Galli, liberando i centri comunali (anche quelli di via Toscana e via Puglie) dagli inquilini di origini africane che li “occupano da oltre venti anni”. “Evidentemente in passato non è stato chiarito a queste persone che quella soluzione di accoglienza era temporanea”, spiega l’assessore (ilCarlino).
Ruby bis, tutto da rifare. La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado della corte d’appello di Milano che lo scorso novembre aveva ridotto da 5 a 3 anni la condanna per favoreggiamento della prostituzione per la riminese Nicole Minetti e da 7 a 4 anni e 10 mesi quella dell’ex direttore del Tg4 Emilio Fede (Carlino, Corriere, LaVoce).
Il mondo della notte si vuole riqualificare. Lo ha detto il presidente del Sindacato dei locali da ballo (Silb) Maurizio Pasca ieri a Rimini per la convention dei presidenti provinciali. Si è parlato di lotta allo sballo. Presenti il prefetto Strano, che ha allargato il cerchio delle responsabilità dalle discoteche al mondo dell’educazione, il deputato Pizzolante che si farà promotore di iniziative specifiche con il Decreto sicurezza, il sindaco di Rimini Gnassi che ha chiesto al mondo della notte nuovi contenuti, quello di Riccione Tosi che ha chiesto responsabilità sociale. “Non siamo educatori. Facciamo divertimento, il più possibile sano”, chiosa il presidente riminese del Silb Gianni Indino (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
22 09 2015| Rimini| Sicurezza e discoteche, Indino (Silb): La stampa potrebbe essere più attenta
Rimini | Sicurezza e discoteche, Indino (Silb): La stampa potrebbe essere più attenta
Daspo per le discoteche, campagne di sensibilizzazione, locali più controllati per il pubblico dei minorenni, premi per i gestori che collaborano con le forze dell’ordine, contrasto all’abusivismo, adeguamento alle norme europee, categorizzazione delle sostanze sintetiche come veleno e non come droghe, così da inasprire le pene per spacciatori. Questo hanno chiesto oggi i gestori dei locali da ballo in occasione degli stati generali del settore convocati dal Sindacato italiano locali da ballo (Silb) a Rimini a due mesi di distanza dalla notte tra il 18 e il 19 luglio, quando all’ospedale di Riccione un 16enne tifernate, Lamberto Lucaccioni, è morto a causa di una overdose da ecstasy. Il ragazzo aveva ingerito al Cocoricò la sostanza acquistata a Città di Castello. Il locale è stato chiuso per quattro mesi dal questore di Rimini, Maurizio Improta.
La categoria dei gestori di discoteche dopo mesi in cui si è sentita col fiato dei media sul collo, oggi è tornata a fare sentire la sua voce all’Holiday Inn in occasione della quinta convention nazionale dei presidenti provinciali del sindacato dal titolo ‘Giovani e qualità del divertimento: il vero volto della discoteca’.
A fare gli onori di casa è stato il presidente del Silb provinciale Gianni Indino che, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, ha introdotto il tema. “Siamo tutti nella stessa squadra, imprenditori, amministratori, organi di controllo e in questo clima collaborativo dobbiamo tutti fare di più. A partire da noi imprenditori che dobbiamo fare autocritica. Certo la stampa potrebbe essere più attenta e sensibile alle complesse dinamiche che interessano il mondo dell’intrattenimento e non cercare come spesso fa il mostro da sbattere in prima pagina, la critica facile che fa vendere più giornali ma che può distruggere delle aziende che, molto spesso, nulla hanno a che spartire con l’accaduto. Tuttavia oggi non è il giorno delle polemiche ma della collaborazione, dobbiamo costruire tutti insieme un percorso che ci permetta di affrontare e risolvere le problematiche del settore. Noi imprenditori siamo messi alla gogna ma voglio ricordare che non dobbiamo essere noi a educare i ragazzi, ci devono pensare le famiglie, le scuole, non noi. A noi spetta garantire un divertimento sicuro. In questo momento rappresento i gestori delle discoteche e voglio dire che questa faccia, la mia faccia, non è quella di un delinquente ma di una persona seria, che fa impresa e lavora nel rispetto delle regole”.
Poi il testimone è passato nella mani del presidente nazionale Maurizio Pasca. “Quest’estate, dopo i fatti del Cocoricò, la nostra categoria ha subito un attacco mediatico senza precedenti. L’intero mondo del divertimento è stato messo sul banco degli imputati, accusato di essere un luogo non sicuro, dove il divertimento è eccesso. Oggi noi vogliamo proporre delle soluzioni alle istituzioni con l’obiettivo di riqualificare il divertimento. Abbiamo stilato un elenco di proposte serie e mirate di cui abbiamo parlato con il Ministro Alfano”.
Al centro delle trattative alcuni punti specifici. La categoria, tra l’altro, chiede la possibilità di “selezionare all’ingresso” grazie all’introduzione di un sistema simile al Daspo per gli stadi, chiede l’attivazione di “campagne di sensibilizzazione in collaborazione con le istituzioni nelle scuole, nei locali, etc, sui danni provocati dalle droghe”, la creazione di “categorie di locali in funzione di musica e età, allo scopo di indirizzare i minorenni verso locali più controllati”, chiede la rivisitazione dell’articolo 100 del Tulps in modo da inserire premi per i gestori che collaborano con le forze dell’ordine, l’istituzione di un tavolo permanente con i Ministeri, una forte azione di contrasto ai locali abusivi, anche in quanto “luoghi incontrollati”, l’adeguamento alle normative in fatto di alcol e droghe a livello europeo, la categorizzazione delle sostanze sintetiche come veleno e non come droghe, per l’applicazione di pene più aspre per gli spacciatori.
Al convegno ha partecipato il prefetto di Rimini Giuseppa Strano che ha puntato i riflettori sulle responsabilità delle famiglie in casi come quelli che in estate si sono verificati in Romagna e Puglia a danno di minorenni.
Il deputato di Area popolare Sergio Pizzolante difende “l’economia della notte, in quanto valore aggiunto e bene per il mondo dell’impresa. Una luce che non possiamo spegnere”. Pizzolante si è dichiarato, infine, disponibile a proporre una modifica all’articolo 100 del tulps nell’ambito del Decreto sicurezza in elaborazione al Viminale.
“La notte non è un problema”, sostiene il sindaco di Rimini Andrea Gnassi che ricorda il periodo delle mucillagini. “Cavalchiamo il mondo della notte quando ci fa comodo e lo abbandoniamo quando iniziano i problemi, dice Gnassi che invita la categoria a una riflessione sui contenuti proposti dalle imprese. Gnassi cita a mo’ di esempio la sua Molo street parade, una manifestazione che impone al suo pubblico “delle regole certe, a partire dal controllo agli ingressi”.
Il sindaco di Riccione Renata Tosi dice “ok all’impresa, ma che abbia senso di responsabilità sociale. Non basta curare il cassetto o l’immagine”, sostiene Tosi che manifesta solidarietà con le forze dell’ordine. “Bisogna agire con senso critico - sostiene Tosi - bisogna guardarsi all’interno e se qualcosa non va bisogna avere il coraggio di cambiare. Il mondo dei locali a Riccione che ho trovato al mio insediamento era totalmente fuori controllo”, dice Tosi in merito ad alcuni contestati regolamenti recentemente approvati dalla sua amministrazione.
Presente anche Giorgia Benusiglio, la ragazza che a 16 anni ha subito un trapianto del fegato a causa di una pasticca di ecstasy ingerita e che oggi, adulta e laureata in psicologia, ha scelto di dedicare la sua vita al racconto delle sua esperienza agli adolescenti. Un’indagine Istat stima che 2,1 milioni di giovani tra gli 11 e i 34 anni abbiano comportamenti a rischio.
22 09 2015 | Rimini | Spina verde, il Comune deve risarcire per 1,9mln
Rimini | Spina verde, il Comune deve risarcire per 1,9mln
Parco Spina Verde, il Comune paga 1,9 milioni di risarcimento. La somma è stata oggetto oggi dell’attenzione della quinta commissione, dedicata all’approvazione di alcune variazioni di bilancio.
La storia. Negli anni Sessanta venne approvato un piano di lottizzazione per Miramare che prevedeva, a carico dei lottizzanti e in cambio dell’edificazione, la realizzazione di una serie di servizi pubblici prima dell’edificazione privata. Tra queste un’area verde, necessaria a causa dell’intenso sfruttamento edilizio previsto. Ma i servizi non vennero realizzati. Successivamente, negli anni Settanta, il Comune andò avanti nella realizzazione di un più ampio parco pubblico, dotato di giochi e attrezzature.
Il Tribunale ha disposto che il Comune di Rimini risarcisca l’illecita occupazione delle aree, a cui ha attribuito il valore di aree edificabili. L’amministrazione si è opposta presentando ricorso. La Corte d’appello non ha sospeso l’esecutività della sentenza di primo grado e il Comune è stato chiamato a provvedere al finanziamento, per un importo di 1,9 milioni. Una somma che dovrà essere accantonata dal curatore fallimentare e che non potrà essere utilizzata fino a quando non ci sarà una pronuncia definitiva.
Nel settembre 2013, in un’altra vicenda giudiziale riguardante l’area Spina Verde, la Corte di appello aveva dato ragione all’amministrazione comunale negando ai privati ricorrenti la restituzione delle aree e il risarcimento richiesto.
“Ci troviamo a dover rispondere di una situazione che ha una genesi lontana – commenta l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini – e che vede il Comune far fronte ad una spesa ovviamente importante. Naturalmente abbiamo già fatto opposizione al primo pronunciamento del Tribunale e confido che nei successivi gradi di giudizio vengano accolte le nostre ragioni. Ma proprio per evitare che casi come questi ci colgano impreparati, abbiamo da tempo avviato un’attività di monitoraggio costante, che al momento ci permette di dire che non ci sono ulteriori elementi di criticità provenienti da un passato lontano o meno tali da mettere in discussione in parte o tutto il bilancio”.
Nel corso della seduta sono state approvate altre due variazioni: quella da 440 mila euro pari al finanziamento stanziato dall’amministrazione comunale per la messa in sicurezza idrogeologica di Vergiano e Gaiofana, e quella da 300 mila euro per la manutenzione del verde pubblico.
22 09 2015 | Rimini | Turismo culturale protagonista al Ttg
Rimini | Turismo culturale protagonista al Ttg
Nessun paese meglio dell’Italia potrebbe affermarsi nel mondo come meta di turismo culturale. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, dice un proverbio. Al tema il Ttg Incontri (Rimini Fiera, 8-10 ottobre 2015) dedicherà quattro appuntamenti.
“I dati dicono che nelle città si concentra il 60% della spesa dei turisti in Italia – dice Paolo Audino, direttore business unit turismo di Rimini Fiera, che organizza Ttg Incontri – e certamente il sistema dell’offerta paga un ritardo importante rispetto alle potenzialità. Quello che è accaduto a Roma è un fatto molto grave, che accentua l’immagine disordinata che trasmettiamo all’estero. Ttg Incontri proporrà un focus sul tema e come sempre sarà l’occasione per spunti operativi concreti, alla presenza di buyers da tutto il mondo”.
L’obiettivo è quello di cercare due soluzioni a questioni decisive. “La prima - spiegano gli organizzatori - è perché il turismo fatica a pensare che la cultura sia un elemento integrante del settore, nonostante i numeri dicano che la cultura è il primo elemento di attrattiva per i turisti stranieri in visita al nostro Paese; la seconda è perché il mondo della cultura vive spesso gli arrivi turistici come un elemento di disturbo (folla nei musei, rischio di rovinare il patrimonio artistico, scarsa sensibilità dei viaggiatori per l’arte intesa nel senso più alto del termine)”.
Nel corso degli approfondimenti verranno presentate case histories e anche dati che invece confermano come un buon dialogo tra i due settori non solo sia e debba essere possibile, ma come questo si traduca in ricchezza per i territori e in posti di lavoro.
Tre incontri si terranno giovedì 8 dalle 14,30: ‘Cultura e turismo: retoriche, contraddizioni, alleanze’ (con il giornalista Paolo Marcesini e Luca Dal Pozzolo, responsabile ricerca settore attività e beni culturali e ambientali Fondazione Fitzcarraldo e responsabile scientifico Osservatorio culturale Piemonte), ‘Come far dialogare cultura e turismo: la nascita di nuove figure professionali. Il negoziatore turistico-culturale’,‘Il territorio come medium: attrarre i turisti con il linguaggio dell’arte’. Un approfondimento è previsto per venerdì 9 alle 16,30. Il titolo è ‘Turismo culturale e nuovo consumatore’ con Laura Rolle (docente di Semiotica della comunicazione, Università di Torino) e Maria Grazia Turri (economista dell’Università di Torino).
22 09 2015 | Riccione | Delfino e tartaruga spiaggiati e morti, escluse cause violente
Riccione | Delfino e tartaruga spiaggiati e morti, escluse cause violente
Un delfino e una tartaruga morti sono stati ritrovati questa mattina sulla battigia della spiaggia di Riccione, il primo all’altezza dei bagni 114/115, zona piazzale Azzarita, la seconda, una caretta caretta, all’altezza del bagno 112. Il delfino, un maschio adulto di tursiope, era in evidente stato di decomposizione, lungo 2,70 metri e per 230 chili di peso.
Né il delfino né la tartaruga mostravano segni di ferite, ma erano in avanzato stato di decomposizione. Sul posto, su segnalazione dei bagnini, sono intervenuti gli uomini dell’Ufficio locale marittimo guidati dal comandante Ivan Pinzon e i volontari della Fondazione cetacea di Riccione per le verifiche sulle cause del decesso. In particolare, il delfino presentava segni di evidente annegamento. Si ipotizza possa essere rimasto imbrigliato in una rete da pesca così da non riuscire ad emergere dall’acqua per respirare in superficie.
22 09 2015 | Rimini | Mercato, gli ambulanti: Perché non lasciamo piazza Malatesta
Rimini | Mercato, gli ambulanti: Perché non lasciamo piazza Malatesta
“Lo spostamento voluto dall'amministrazione è privo di opportune verifiche circa l’idoneità dei luoghi e della tutela del tessuto economico e sociale”, lo afferma il comitato degli ambulanti di piazza Malatesta Comar.
Per loro la sede che definiscono “storica” di piazza Malatesta e piazza Cavour “garantisce caratteristiche fondamentali per un mercato ambulante”.
L’opposizione alle decisioni della giunta comunale, alle prese con la riqualificazione di quei luoghi, ha portato il Comitato a presentare quattro ricorsi al Tar di Bologna, l’ultimo oggi con richiesta di sospensiva della delibera contestata.
Sono diverse le motivazioni degli ambulanti, a partire dall’esigenza di compattezza. “Qui dove siamo - spiegano - tutte le attività sono adiacenti ed i fruitori possono scegliere tra le varie offerte beneficiando di una competizione sana ed indispensabile”.
C’è poi la questione dell’accessibilità, perché “la ragionevole distanza dovuta alla vicinanza di tutti i banchi è affrontabile anche dalle persone che hanno difficoltà motorie”.
Trovandosi tra piazza Malatesta e piazza Cavour da settant’anni, inoltre, proprio in quei luoghi il mercato trova riconoscibilità e identità, “una caratteristica indispensabile all’idoneità del mercato”.
Il mercato come lo si è visto fino ad ora è, secondo gli ambulanti, “integrato con la città: l’attuale, storica collocazione ha una proporzione corretta tra superficie utilizzata, distanze da percorrere e densità urbana. Quella che è stata individuata come nuova area mercatale, al contrario, con i suoi 33mila metri quadri di vastità e ben 100mila di superficie impegnata (tre volte quella attuale) è sì più ampia, ma notevolmente frammentata e disomogenea, come immediatamente percepibile dall’esame della planimetria”.
La sistemazione proposta dal Comune tra sette aree diverse (Gramsci, Arco, Tre Martiri, Bastioni, IV novembre, Dante, Padane), dunque, non è per gli operatori idonea.
“Il mercato - sottlineano dal Comar - risulta disgregato, perché posto in aree differenti, ben 7, dunque sette gruppi di banchi, senza neppure poter beneficiare di raggruppamenti per categorie di prodotti”. A ciò si aggiunge il fatto che “la distanza minima confortevole della camminata a piedi aumenterebbe perché il perimetro del mercato risulta essere troppo ampio”. Sarebbe quindi un mercato “di difficile accesso, per le frequenti interruzioni tra i piccoli gruppi di banchi, e per la presenza della via Roma, la strada urbana più importante e trafficata attorno al centro storico, che taglia il mercato dai parcheggi”.
L’area, infine, risulta già congestionata dalla presenza del mercato coperto e di alcune scuole, tra cui la scuola media Panzini (la cui preside ha protestato contro lo spostamento del mercato), il Ceis, l’asilo Baldini ed il liceo classico Giulio Cesare, nonché Conad city e Coin sul corso, “creando un forte assembramento in un area estremamente ristretta e distante dai parcheggi”.
In definitiva, “il nuovo progetto di mercato risulta privo di proporzione, rispetto alla città storica (presentandosi più come una serie di piccoli mercatini), rispetto alle distanze da percorrere per visitarlo interamente e per raggiungere i parcheggi e rispetto alla distribuzione economica e sociale che verrebbe improvvisamente dirottata sulla parte opposta della città, lontano dal suo cuore storico, modificando equilibri economici e sociali senza dotarli delle caratteristiche richieste”.
22 09 2015 | Rimini | Trasloco mercato, Comar chiede sospensiva al Tar
Rimini | Trasloco mercato, Comar chiede sospensiva al Tar
“E’ stato notificato ricorso al Tar con sospensiva avverso la deliberazione di Consiglio comunale n. 60/2015 con cui il Comune di Rimini ha disposto il trasferimento del mercato”, lo annuncia l’avvocato Andrea Mussoni, legale del Comar, comitato che riunisce la maggioranza degli ambulanti del mercato bisettimanale di piazza Malatesta.
“Tra le illegittimità riscontrate - spiega il legale - vi è la violazione dell’articolo 8 Nta (Norme tecniche di attuazione), norma dal carattere straordinario che consente (eccezionalmente) l’utilizzo di un’area in deroga agli strumenti urbanistici per motivi di pubblico interesse. Il ricorso a questa norma era stato inizialmente pensato per creare nell’area ex Padane un parcheggio ad uso pubblico alternativo a quello di Piazza Gramsci nel momento in cui quest’ultimo sarebbe stato occupato dal trasferimento temporaneo di parte del mercato, avvenuto nel gennaio 2014”.
Qualcosa nel frattempo è cambiato. “Con la selezione di quell’area come area mercatale, apparentemente senza limiti di durata, ora l’amministrazione comunale pretenderebbe di applicare l’articolo 8 Nta a tempo indeterminato (contravvenendo così a spirito e funzione della norma), legittimando di fatto la società proprietaria di quell’area a farne un utilizzo in deroga agli strumenti urbanistici senza alcun limite temporale”.
Per l’avvocato “la violazione riscontrata pone dunque anche un problema di verifica della regolarità dei rapporti intercorrenti tra l’ente comunale e la società proprietaria dell’area ex Padane”.