22 01 2015| Bellaria | Am e altri servizi, Ceccarelli chiede un cambio di metodo
Bellaria | Am e altri servizi, Ceccarelli chiede un cambio di metodo
Dopo la presa di posizione dello scorso dicembre, Enzo Ceccarelli boccia nuovamente la trasformazione di Agenzia mobilità in srl, all'ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale di Bellaria, il 29 gennaio. "Sicuramente - ribadisce il sindaco - la trasformazione in società di Agenzia mobilità porterà un aumento dei costi: basti pensare alla sola applicazione dell'iva a carico dei singoli Comuni, cosa che fino ad ora non avveniva".
Di contro all'aumento dei costi a carico dei cittadini, "nessuna garanzia sul miglioramento dei servizi, ancora meno voce in capitolo per i singoli Comuni: invece di fare tesoro dell'esperienza negativa rappresentata da Hera, si intende crearne di nuove", rincara Ceccarelli, anticipando la contrarietà che verrà espressa in consiglio comunale.
Ceccarelli è in buona compagnia. Già dallo scorso dicembre si sono espressi contro l'operazione anche i sindaci di Coriano, Montefiore e Riccione, considerandola avventata, soprattutto in "presenza di un debito strutturato ed un quadro normativo tuttora indefinito. Un provvedimento precipitoso ed azzardato, un po' come tutte le decisioni che sembrano caratterizzare il nuovo corso riminese. Il tutto con unaggravante: poiché i Comuni sono soci sia di Agenzia mobilità che di Start Romagna, la nuova srl rischia di essere l'ennesimo ente scatola cinese, in cui controllori e controllati coincidono con le conseguenze che il territorio riminese ben conosce".
In procinto del dibattito in Consiglio comunale alle porte, Ceccarelli torna a sottolineare sia i risvolti economici dell'operazione, legati all'iva che i Comuni dovranno iniziare a versare e ai rincari dei biglietti legati a nuovi tagli agli enti, sia quelli di metodo. "La cosa - ricorda Ceccarelli - è stata affrontata, in maniera per altro avventata, nel contesto dei lavori di Agenzia mobilità: su un'operazione di questa portata, sarebbe dovuto avvenire quel confronto politico a livello provinciale che mai si è verificato".
La preoccupazione di Ceccarelli, infine, ricade non solo sul trasporto pubblico locale, ma anche su molti dei servizi chiave per la quotidianità dei cittadini.
"Se da un lato i singoli Comuni, che rappresentano l'unico mezzo per far valere le ragioni dei contribuenti, sono progressivamente ridotti al silenzio attraverso la scelta ad ampio raggio di un amministratore unico, vedi Amir e Anthea, dall'altro è l'intero territorio della Provincia di Rimini che, nel contesto dell'area vasta romagnola, sta perdendo terreno e voce in capitolo, dalla sanità al trasporto pubblico: sarebbe quindi auspicabile un cambio di merito e di metodo per un'inversione di tendenza che salvaguardi, finché siamo in tempo, le nostre eccellenze e il diritto di dire la nostra su tutto ciò che ci riguarda da vicino", conclude Ceccarelli.
giornalaio, 22 gennaio 2015
Un jihadista a Rimini | Am, Riccione boccia la società | Arrestato 30enne pedofilo
Nome in codice Salmane. Resa nota ieri la lista dei 60 jihadisti presenti in Italia, secondo i servizi segreti Usa. Uno, Al-Azhar Ben Khalifa Ben Ahmed Rouine, quarantenne tunisino conosciuto anche con due alias (Lazhar, ma soprattutto Salmane), ha abitato anche a Rimini per diversi anni. In vicolo San Giovanni, una traversa di viale Tripoli (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
Operativo di Alqaeda in Italia, sarebbe stato membro attivo di una cellula terroristica che ha agito in Lombardia con il compito reclutare volontari per i campi di addestramento in Iraq. Tutta gente che una volta rientrata in Europa sarebbe stata pronta a compiere attentati terroristici (ilCarlino).
Svanito nel nulla. Secondo l’intelligence statunitense, il tunisino sarebbe stato arrestato il 30 settembre 2002 dalle forze dell'ordine italiane e condannato nel 2008 dalla Corte d'appello di Milano a sei anni e dieci mesi per associazione terroristica, condanna divenuta definitiva nel 2009. Ma Rouine è stato espulso dall'Italia verso la Tunisia nel 2006, dove è stato condannato a due anni per l’appartenenza ad una associazione terroristica. Attualmente di lui si sono perse le tracce (ilCarlino).
Arriva il ‘grande fratello’. Sicurezza a tema ieri in Prefettura dove è stato firmato il Protocollo ‘Mille occhi sulla città’. L’obiettivo è quello di incentivare l’uso della videosorveglianza da parte delle attività commerciali, installando telecamere collegate con le centrali delle forze dell’ordine (Corriere, NQ). La Camera di commercio sosterrà con un contributo chi vorrà istallare i dispositivi.
Questura, un nuovo particolare emerge dall’incontro di qualche giorno fa tra il liquidatore della Dama, società proprietaria dell’immobile in via Bassi, il sindaco di Rimini e il prefetto. Guerrino Mosconi avrebbe chiesto al sindaco di tornare a un vecchio piano particolareggiato, con la possibilità per la società fallita di sbloccare un motore immobiliare da 15mila metri quadrati fra commerciale e residenziale (Corriere).
AiRiminum parla con il Corriere. Sembra che i nuovi gestori del Fellini vogliano stringere i tempi di apertura. Ci siamo attivati per pagare le assicurazioni, rivela il presidente Fincato. Stiamo lavorando, è la burocrazia italiana che ci blocca, spiega il vice Laureti al lavoro per capire quali siano gli investimenti di cui il Fellini ha bisogno subito per ripartire (Corriere). Per Pasqua saremo operativi, dice anche Laureti. Tempi quindi dilatati rispetto alla promessa pre natalizia di tornare in volo entro fine anno.
Scarso appeal dei corsi, ma non solo. Stefano Zamagni analizza le cause del crollo dei nuovi iscritti al polo riminese (-6,6%). Sarebbe un errore, dice, imputarlo solo all’indice di gradimento dei corsi. Il campus ha perso la sua vocazione: l’economia del turismo, tradita negli anni, spiega Zamagni. Rimini non è Bologna, deve credere in quello che sa fare meglio, avvisa Zamagni (ilCarlino).
La singolare alleanza. Il consiglio comunale sugli asili nido, martedì, ha bocciato tutte e tre le mozioni presentare da Pazzaglia (FareComune), Galvani (Fds), Brunori (Idv) e Tamburini (5Stelle). Su una in particolare, però, il Pd ha avuto bisogno dell’appoggio dei consiglieri del centrodestra, quella con a tema l’esternalizzazione dei nidi affidati all’Asp Valloni (Corriere).
Licenziamento illegittimo. E’ la sentenza del giudice del lavoro di Rimini in merito al ricorso presentato dall’ex direttore dell’Acer Franco Carboni, licenziato dal cda presieduto da Cesare Mangianti l’8 agosto scorso per aver criticato il Comune di Rimini. L’ente sarebbe reo, secondo Carboni, di aver concesso 13 alloggi di edilizia agevolata ad alcuni portatori di handicap, a canone sociale, procurando un danno economico al piano finanziario in corso, gestito da Acer, di oltre 27mila euro annui, oltre 816mila in 30 anni (LaVoce).
Adescava ragazzini su Facebook in tutta Italia, tra loro anche un 12enne, il 30enne riminese, un impiegato incensurato, accusato di pedofilia e da ieri agli arresti domiciliari per un ordine emesso dal tribunale di Lecce. In vacanza in Salento aveva abusato di un minore che aveva conosciuto in chat. Pagava con regali costosi le foto osé che chiedeva ai ragazzi. L’indagine dei carabinieri è partita nel 2013 da Bellaria, dove i genitori di un minorenne hanno sporto denuncia per i messaggini che il figlio riceveva dall’uomo (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
Ricatti in rete, crescono gli attacchi degli hacker alle aziende riminesi. Tra i casi segnalati alla polizia postale, anche quello dell’azienda riccionese Martini&Pari. Una mattina il titolare, Daniele Martini, accendendo il computer si è ritrovato sullo schermo la scritta “Se non paghi, tutti i tuoi file saranno criptati per sempre”. Tempo : 96 ore, quattro giorni. Il riscatto richiesto è di 540 euro, ma Martini ha deciso di sporgere denuncia alla polizia postale, scoprendo di non essere il solo nelle sue condizioni. In genere il ricatto arriva dall’estero (ilCarlino, Corriere).
Mercatone Uno, Milano Finanza rivela che King Fisher (Inghilterra) e Conforama (Francia), due colossi del settore, sarebbero interessati al Gruppo, che solo qualche giorno fa ha chiesto l’ammissione alle procedure di concordato al tribunale di Bologna (Corriere). L’azienda, secondo Milano Finanza, ha quasi dimezzato i ricavi negli ultimi 5 anni, passando dal miliardo di euro del 2010 ai circa 600 milioni dell’anno scorso, i debiti bancari sono saliti a 280 milioni di euro.
La crisi dei ‘night’. Solo tre sono sopravvissuti agli ultimi anni: RicheMonde e Crazy Love a Rimini, La Perla a Riccione. Due le chiusure eccellenti: Lady Godiva e Pepenero (NuovoQuotidiano). Indino (Confcommercio): Costi elevati, calo sensibile della clientela e concorrenza sleale, sono le cause della ‘Caporetto’.
A Riccione la giunta comunale ha bocciato la trasformazione di Agenzia mobilità in società e ha dato mandato al sindaco Tosi di chiedere alla Corte dei conti un parere sull’operazione (Corriere).
Il gelato che tira. La 36esima edizione del Sigep, insieme a Rhex Ristorazione e Ab Tech Expo, chiude con 187.233 visitatori professionali e un aumento dell’8% rispetto al 2014. Gli stranieri sono stati 38.122, con una crescita del 10% (Corriere).
Calcio, il Rimini ha vinto ieri in casa 3-0 contro l’Este (Nuovo Quotidiano).
21 01 2015 | Rimini | Sicurezza, in Prefettura firma del protocollo 'Mille occhi per la città'
Rimini | Sicurezza, in Prefettura firma del protocollo 'Mille occhi per la città'
Prefettura di Rimini, Provincia di Rimini, Comune di Rimini, Camera di commercio industria e artigianato, Confcommercio, Confesercenti, Federfarma della provincia di Rimini, Confartigianato, Cna, Legacooperative e Confcooperative hanno sottoscritto, questo pomeriggio, il “Protocollo di intesa per lo sviluppo delle attività di collaborazione e per l’attuazione delle intese intervenute con il Ministero dell’Interno in materia di sicurezza e videosorveglianza, video allarme antirapina”, immediatamente in vigore e con validità triennale.
"Trova così pieno compimento - spiegano dalla Prefettura - l’articolato “progetto sicurezza Rimini”, i cui obiettivi iniziali, tutti vigenti e in costante attuazione, vedevano la sottoscrizione del Protocollo “Mille occhi sulla città”, delle linee guida in materia di prevenzione di abuso di alcool e di droghe da parte dei giovani in collaborazione con i responsabili dei locali da ballo, l’intensificazione dell’attività di prevenzione ai fini dell’incidentalità stradale, le azioni mirate per il contrasto all’abusivismo commerciale e il rafforzamento del piano di controllo del territorio, anche ai fini della riduzione del fenomeno della prostituzione".
L'obiettivo del Protocollo "è quello di mirare ad incentivare l’installazione, presso i vari esercizi, di impianti che consentano di interagire direttamente con le sale operative della locale Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri o anche tramite “centri di controllo” gestiti da Istituti di vigilanza privata, conformemente ai principi predisposti dal Garante per la protezione dei dati personali in materia di videosorveglianza".
Come funziona. "In caso di concreta possibilità di rapina l’esercente potrà attivare l’allarme per inviare le immagini, in tempo reale, alle postazioni delle sale e delle centrali operative della Polizia di Stato e del Comando dell’Arma dei Carabinieri per gli interventi di competenza. La trasmissione delle immagini potrà avvenire anche utilizzando le connessioni di rete del “centro di controllo” gestito da un Istituto di vigilanza privato che però, nel rispetto delle prescrizioni del Garante, non saranno visualizzate dall’Istituto “tramite” e saranno invece custodite dall’esercente interessato".
I costi. "Sul fronte dell’impegno finanziario a carico dei singoli soggetti, la Camera di commercio ha assicurato l’impegno a valutare, fin dalla prossima riunione di Giunta, forme di sostegno agli esercenti e alle aziende".
I supervisori. "La Prefettura, d’intesa con i firmatari del Protocollo, effettuerà le attività di monitoraggio del sistema, al fine di verificare la percentuale degli esercenti aderenti, l’andamento della delittuosità nei confronti delle suddette categorie, l’efficacia e l’efficienza del sistema ai fini delle iniziative da assumere in sede territoriale, rappresentando al Dipartimento della Pubblica Sicurezza le problematiche o le proposte suscettibili di intervento a livello centrale o di valenza nazionale".
21 01 2015 | Rimini | Sigep chiude con 187mila visitatori
Rimini | Sigep chiude con 187mila visitatori. Cagnoni: I numeri premiano corposi investimenti economici
Sigep chiude con oltre 187mila visitatori e una crescita dell'8% rispetto all'edizione del 2014. Negli ultimi cinque anni i biglietti venduti sono raddoppiati. La performance migliore è quella dei visitatori stranieri che sono stati oltre 38mila e sono così cresciuti del 10 per cento.
"I numeri ci premiano - commenta il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni – certificano il successo di una strategia pluriennale e di una sistematica attività sostenuta dai nostri corposi investimenti economici. Abbiamo mirato e centrato il bersaglio dell’internazionalità come fattore di sviluppo, generando per tutto l’anno progetti di promozione e di business. Oggi Sigep è un player mondiale su filiere strategiche del made in Italy e siamo pronti a nuove sfide per sviluppare ulteriore crescita".
A registrare numeri incoraggianti sono state anche le aziende che hanno riferito agli organizzatori "di un record di contatti e contratti". Sono stati, inoltre, 615 i giornalisti accreditati in sala stampa (78 esteri) per uno sviluppo di oltre 134 milioni di contatti media al 20 gennaio, 693.476 le visite sui siti delle manifestazioni soltanto dal 1 gennaio a oggi, con un picco di 77.805 nella giornata inaugurale. Enorme copertura dei social network: le impressions su Twitter sono state 292.717, mentre la portata Facebook solo degli ultimi sette giorni, sommando profili corporate e delle manifestazioni, è di 3.368.719.
21 01 2015 | Rimini | Pesca, sei denunce per frode
Rimini | Pesca, sei denunce per frode
La Capitaneria di porto di Rimini ha sequestrato più di 1 tonnellata di pesce sottomisura e in cattivo stato di conservazione. L’operazione è stata organizzata a cavallo delle festività natalizie, momento in cui si registra un significativo incremento della consumazione di prodotto ittico e si è conclusa lo scorso 19 gennaio. L'attenzione della Capitaneria si è concentrata sui punti di commercializzazione e ristorazione da Cesenatico a Cattolica, a caccia di frodi anche nelle zone interne di Rimini e Forlì-Cesena.
Sono state 175 le verifiche svolte in fase di sbarco del pescato, nei centri di grande distribuzione, ai vettori di trasporto su gomma e ai piccoli rivenditori. Alla fine risultano 53 soggetti verbalizzati, circa 77.465,21 euro di sanzioni pecuniarie inflitte, e 6 soggetti denunciati per frode in commercio.
Tra le irregolarità più frequenti, il cattivo stato di conservazione di pescato in procinto di essere commercializzato, che ha portato al relativo sequestrodi 1.152 chili di prodotto ittico e frodi in commercio di pesce spacciato per specie di maggiore qualità. La maggior parte delle infrazioni sono state rilevate a carico di esercizi commerciali con gestori di origine sud est asiatica.
21 01 2015 | Rimini | Pedofilia, trentenne ai domiciliari
Rimini | Pedofilia, trentenne ai domiciliari
I carabinieri di Bellaria Igea marina e di Rimini hanno arrestato, su esecuzione del provvedimento emesso dal tribunale di Lecce, un 30 enne residente in provincia di Rimini, ai domiciliari, accusato di atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico anche con ragazzini di età inferiore ai 14 anni. Sarebbero almeno 14 i minori coinvolti. Nel materiale pedopornografico sequestrato dai carabinieri, oltre 23 mila contatti con adolescenti, il più piccolo di 12 anni, che testimoniano le richieste di foto osé o atti sessuali. Migliaia gli sms e i messaggi i messaggi inviati in chat per adescare i ragazzini, tutti maschi.
L'indagine è partita nel marzo del 2013 da Bellaria, quando i genitori di un minore hanno denunciato ai carabinieri che sul cellulare del figlio 14enne arrivavano dal profilo Facebook "numerosi ed espliciti messaggi da parte di uno sconosciuto con chiari riferimenti di natura sessuale". Raccolte le prove necessarie, gli inquirenti hanno quindi perquisito l'abitazione del trentenne e sequestrato il computer e alcuni telefoni cellulari che hanno permesso di scoprire migliaia di fotogrammi e chat a sfondo sessuale con minorenni di tutta Italia. Dopo questa prima perquisizione, nel 2013, e il conseguente divieto di contattare minori sui social network, ha proseguito la sua attività.
I ragazzini identificati sono 14 e risiedono nelle province di Brindisi, Rimini, Catania, Palermo, Forlì, Pavia e Lecce. Per le foto inviate all'uomo ricevevano in cambio regali costosi, abbigliamento firmato, profumi e ricariche telefoniche. Il trentenne cercava di entrare in confidenza su Facebook o Whatsapp con i ragazzi facendosi raccontare esperienze sessuali e stabilendo un rapporto che da fraterno diventava pressante e finalizzato a incontri o a ricevere le foto osè.
Non a caso l'ordine di arresto arriva dal tribunale di Lecce. Qui il trentenne, in vacanza, si è dato appuntamento con uno dei minori adescati e lo ha costretto ad atti sessuali.
lavori davanti a santa rita
Davanti ai sagrati di tre tra le più belle chiese della città (Santa Rita in via Castelfidardo, Sant'Agostino in via Cairoli e il Suffragio in via Tonini) sono partiti i lavori della terza fase dell’Anello delle nuove piazze, che nelle prossime settimane interesseranno ben 12 tra vie e piazze cittadine
21 01 2015 | Riccione | Am, la Giunta dice no alla trasformazione in srl
Riccione | Am, la Giunta dice no alla trasformazione in srl
Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, non ha mai fatto mistero della sua avversione per la trasformazione del Consorzio “Agenzia Mobilità Provincia di Rimini - A.M.” in “Agenzia Mobilità Provincia di Rimini - A.M. Srl consortile”. In linea con i sentimenti di tutti i sindaci di centrondestra del riminese. Oggi, tanto per ribadire il concetto, la Giunta comunale di Riccione ha deciso ufficialmente di non approvare l'operazione (così come delineata nel progetto elaborato dallo studio “Ferretti Consulting” ed approvato dal relativo Consiglio di Amministrazione il 4 dicembre 2014). La trasformazione di Am in società non è un atto dovuto, dicono da Riccione. La Giunta ha inoltre inviato il sindaco a fare tutto il possibile per superare le criticità del progetto. Per esempio, Tosi ha già annunciato in commissione consiliare a Rimini che chiederà un parere della Corte dei conti circa l'opportunità dell'operazione .
"E’ un progetto senza capo né coda - dichiara Tosi - finalizzato solo ad accrescere ancora di più il controllo ed il potere del Pd su uno degli aspetti più sensibili della vita quotidiana dei nostri cittadini: il trasporto pubblico".
Da Riccione, quindi, l'invito ai "sindaci delle nostre città di bacino coinvolte a favorire un ulteriore e necessario momento di riflessione. C’è il rischio di non garantire la certezza di avere un miglior e più efficace servizio a costi sostenibili. Allo stesso tempo li invito anche a non cedere al condizionamento legato ancora una volta a quella vecchia stagione del potere di una classe politica ormai fragorosamente fallita.
21 01 2015 | Rimini | Chiude il Sigep, torna il Gusto della solidarietà
Rimini | Chiude il Sigep, torna il Gusto della solidarietà
Chiude il Sigep, apre il Gusto della solidarietà. Da domani, dopo che stasera la grande manifestazione avrà abbassato il sipario, tornerà l’iniziativa promossa da Rimini Fiera insieme a Banco di solidarietà. Il gelato non utilizzato verrà raccolto e poi distribuito all’interno del centro commerciale ‘I Malatesta’, nelle giornate del 22, 23 e 24 gennaio, dalle 10 alle 20. Un'offerta libera per portarsi a casa una vaschetta, questo il 'dolce gesto di solidarietà'. Tutto l’incasso sarà finalizzato all’acquisto di derrate alimentari destinate ai più bisognosi. Lo scorso anno furono raccolti 7.700 euro e gli alimenti acquistati (5.800 chili) vennero distribuiti a circa 400 famiglie indigenti del territorio.
21 01 2015| Rimini| Asili, maggioranza spaccata in consiglio. E il sindaco 'perde le staffe'
Rimini | Asili, maggioranza spaccata in consiglio. E il sindaco perde le staffe
L'Asp Valloni potrà esternalizzare la gestione degli asili nido Brucoverde e Cerchio Magico. Ma il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ieri ha perso lo stesso le staffe durante il Consiglio comunale sugli asili. Perché? Perché la maggioranza è riuscita a bocciare le mozioni firmate da Fabio Pazzaglia di FareComune, Savio Galvani di Fds, Stefano Murano Brunori di Idv, Gianluca Tamburini di M5Stelle, grazie ai voti determinanti del centrodestra. Almeno in un caso.
Tre le mozioni in discussione. L'esito: 16 i voti contrari (11 quelli favorevoli, una astensione) sulla mozione presentata da Stefano Murano Brunori, Fabio Pazzaglia, Savio Galvani su “Asp Valloni, competenza del Consiglio comunale"; 22 voti contrari, 5 favorevoli, un'astensione, per la seconda mozione presentata dai consiglieri Stefano Murano Brunori e Gianluca Tamburini “Nidi comunali e caso Isola blu”, 22 sono stati i voti contrari alla terza mozione “Nidi comunali e gestione diretta Asp” presentata dai consiglieri Fabio Pazzaglia, Stefano Murano Brunori e Gianluca Tamburini.
"La maggioranza vacilla sugli asili", fa notare Gennaro Mauro, capogruppo degli ex Pdl. Fatto sta che i democratici Mazzocchi, Giogetti, Donati, Allegrini e Bertozzi hanno votato a favore di una delle mozioni, quella che chiedeva di portare la discussione sul modello di gestione dei nidi comunali in Consiglio comunale, vale a dire anche una prossima eventuale discussione sull'esternalizzazione dei nidi dell'Asp. Zerbini si è astenuto. In ogni caso, contravvenendo tutti all'ordine di scuderia. In maggioranza hanno votato per le mozioni, ovviamente, anche Galvani e Brunori, qualora firmatari.
"E' stata una spaccatura nella spaccatura", sottolinea Pazzaglia. "La prima in maggioranza, tra il Pd e gli altri gruppi (eccetto Rimini per Rimini). La seconda interna al Pd". "Ci hanno dato dei mistificatori - racconta Pazzaglia - ma la verità è che a Viserbella, delle due sezioni di nido, al prossimo anno ne aprirà solo una. Tra pochi giorni, inoltre, sarà aperto il bando per la gestione dei nidi Asp, e non sappiamo ancora se sarà diretta o tramite cooperative. Purtroppo noi consiglieri ci siamo abituati ad attendere al limite le comunicazioni della giunta, da quando ogni possibilità di dibattito è impedita a Rimini".
Racconta Pazzaglia che il voto sopra le righe dei consiglieri del Pd ha "scatenato l'ira del sindaco che pretende da loro l'adesione totale. Ieri di fronte ad un tema fondante come le politiche educative il sindaco, insieme alla parte del Pd che mira a governare col centrodestra, l'ha avuta vinta ed è riuscito a respingere tutte le nostre proposte. Ma si tratta di una vittoria di Pirro. Il prezzo che il Pd e il centrodestra fanno pagare ai cittadini di Rimini è davvero troppo alto. L'Amministrazione viene meno ad un suo compito: la tutela dei nidi comunali. Attendiamo di conoscere anche le conseguenze politiche del cambio di maggioranza", conclude Pazzaglia.
"Piuttosto che votare la mozione di Pazzaglia, preferisco lavorare con il centrodestra, questo è il nostro futuro politico", è il succo dell'intervento di Bertino Astolfi, Rimini per Rimini, ma tesserato da sempre del Pd.
Il capogruppo ex Pdl, Mauro, assicura al sindaco l'appoggio del centrodestra, senza alcun pregiudizio ideologico, qualora "proceda velocemente a presentare al consiglio comunale un progetto complessivo di rivisitazione dei servizi sociali ed educativi basato su una partnership fra pubblico e privato".
Dal punto di vista di Gennaro Mauro, "l' insolita alleanza 'statalista' tra alcuni esponenti del Partito democratico, della sinistra radicale e dei tre consiglieri grillini è stata sconfitta. Il dato politico da registrare è che i consiglieri del Movimento 5 stelle hanno dimostrato ancora una volta la loro vera natura: quella di essere una forza politica affine alla sinistra di Pazzaglia e Galvani".
In linea con le sue tesi, invece, avrebbe votato il centro destra. "Vince la tesi - spiega Mauro - da noi sempre sostenuta, quella che a Rimini il privato sociale è in grado di offrire un servizio educativo altamente qualitativo ad un costo molto inferiore a quello offerto dal comune. Un posto in asilo nido privato costa in un anno fino a 5.000 euro in meno rispetto ad un asilo comunale a parità di offerta educativa. Il Valloni affidando ai privati la gestione dei due asili nidi farà risparmiare alla collettività circa 100 mila euro l'anno. Queste risorse potranno essere utilizzate per fornire ulteriori servizi ai cittadini".
Tra i firmatari delle mozioni, sulla votazione di ieri interviene anche Gianluca Tamburini (5Stelle). "Esprimiamo la nostra soddisfazione nel vedere nuovamente a terra la maschera del Pd, quella con cui finge di avere un’identità. Ancora una volta infatti i Democratici hanno votato in perfetto accordo con i colleghi del centro destra su un tema, come quello dei nidi, che dovrebbe essere dirimente. Questa però è pura teoria perché quello che votano a destra, legittimamente e in sintonia con la volontà di chi rappresentano, non dovrebbe essere votato con altrettanta sicumera da chi si definisce di sinistra e, in virtù di questa collocazione, chiede preferenze. E’ chiaro che il Partito democratico non esiste e non rappresenta più nessuno, se non qualche portatore di interesse, oltre a chi vota per abitudine o viene ingannato. Detto questo auguriamo ai colleghi della maggioranza che questa brutta avventura per le loro coscienze finisca presto, se non altro per non vederli più spaventati e a testa bassa mentre il loro sindaco li sgrida puntando loro il dito inquisitore".