14 01 2015 | Rimini Calcio, i biancorossi ingaggiano l'attaccante del Verona Mazzocchi
Rimini Calcio, i biancorossi ingaggiano l'attaccante del Verona Mazzocchi
L’Ac Rimini 1912 ha ingaggiato Pasquale Mazzocchi, esterno d’attacco classe 1995. Mazzocchi arriva in biancorosso dal Verona in prestito, resterà in maglia a scacchi sino a giugno 2015. Nella prima parte di stagione, il neo biancorosso ha vestito la maglia del Pro Piacenza, formazione di Lega Pro girone B, collezionando cinque presenze. Cresciuto nelle giovanili del Benevento, Mazzocchi è passato poi al Verona nella stagione 2012/13 ed è rimasto con la squadra gialloblù giocando con la formazione Primavera sino al gennaio dello scorso anno quando è approdato al Bellaria (dodici presenze). "Sono felicissimo di arrivare a Rimini - dichiara Mazzocchi - una piazza importante e ambiziosa che gioca per vincere il campionato: ho tanta voglia di fare bene sia per la società sia per me. Arrivo in una squadra molto forte con giocatori importanti in ogni reparto, cercherò di ambientarmi in fretta per riuscire a dare il mio contributo in questa seconda parte di stagione. Dal punto di vista tecnico sono un attaccante esterno, calcio con il destro e posso giocare sulle due fasce: la posizione la deciderà il mister, io sono a disposizione".
14 01 2014 | Rimini | Nazarat, incontro con il giornalista Rodolfo Casadei
Rimini | Nazarat, incontro con il giornalista Rodolfo Casadei
Martedì 20 gennaio alle ore 21,15 a Rimini in Piazza Tre Martiri si rinnova l'appuntamento di preghiera e testimonianza in aiuto ai nostri fratelli cristiani perseguitati e profughi nel territorio curdo del nord Iraq. E’ il sesto incontro ormai tradizionale che, dopo l’ultimo (il 20 dicembre) svoltosi sul sagrato del duomo, torna in piazza Tre Martiri a fianco del tempietto di Sant'Antonio. La testimonianza sarà affidata a Rodolfo Casadei, giornalista forlivese di 57 anni. Ha lavorato al mensile Mondo e Missione dall'85 al 98 occupandosi soprattutto dei temi del sottosviluppo e dell'Africa, dove ha compiuto numerosi viaggi. Dal 1998 è inviato del settimanale Tempi, per cui ha svolto numerosi reportage nei maggiori paesi europei, in Medio ed Estremo Oriente e in America Latina. Ora collabora anche coi quotidiani il Foglio e il Giornale del Popolo di Lugano. E' anche autore di alcuni libri su temi dello sviluppo e di politica internazionale. Tra questi il volume 'Tribolati ma non schiacciati' dedicato proprio alla presenza dell'antichissima comunità cristiana della piana di Ninive che i miliziani dell'Isis stanno cercando di cancellare con la violenza. Il giornalista e scrittore fino a qualche giorno fa è stato nei campi profughi del territorio curdo dell'Iraq, ai confini con la Turchia per il settimanale Tempi.
Colpisce non solo la crudeltà e la violenza della strage di Parigi ma il fatto che questa strage contro la libertà d'espressione e di pensiero venga perpetrata nel nome di Dio. Ma anche che qualcuno ami più la morte di quanti altri amino la vita e che qualcuno non esiti ad ammazzare pur di ‘sottomettere’ gli infedeli. Commentando i fatti di Parigi, il giornalista Rodolfo Casadei ha scritto su Tempi: “Per trovare cristiani indisponibili alla sottomissione bisogna guardare a Oriente, dentro alle tende e ai prefabbricati dei profughi cristiani iracheni che hanno perduto tutto per non rinunciare alla fede. In un reportage di qualche anno fa l’arcivescovo di Mosul rispondeva alla domanda su cosa significava essere pastori di un gregge afflitto da estorsioni, rapimenti, uccisioni dovuti alla sola colpa di credere in Cristo. ‘Significa insegnare che non bisogna aver paura di morire’, rispondeva Amel Nona, successore di Paulos Rahho, che era morto dopo essere stato rapito. ‘Ma per non avere paura di morire bisogna sapere come si deve vivere, con la parola e con la vita noi pastori insegniamo come si deve vivere”.
Con materiale video e fotografico e registrazioni audio il giornalista Rodolfo Casadei, nello stesso pomeriggio del 20 gennaio alle 18,15, nella sala della parrocchia del Primo Maggio (via Montescudo 30), quella in cui è parroco don Tarcisio Tamburini, incontrerà studenti e adulti che vorranno conoscere meglio la situazione dei cristiani in Iraq e Medio Oriente.
nel 2011 la visita di napolitano a rimini
Questa mattina il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, dopo aver firmato la lettera di dimissioni ha lasciato il Quirinale, a braccetto con la sua moglie Clio. Con lei sul colle Napolitano ha vissuto nove anni. Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ricorda la visita presidenziale dell'agosto del 2011, quando Napolitano, in città per la giornata inaugurale del Meeting per l'amicizia fra i popoli, ne ha approfittato anche per commemorare i tre martiri. "Non è stato facile il ‘lavoro’ del presidente Napolitano nel periodo che ha incrociato la più grave crisi economica del dopoguerra. Eppure le parole, i comportamenti, i modi di interpretare il ruolo hanno rappresentato un punto di riferimento per la comunità e per lo spirito nazionale. Anche a Rimini", ha dichiarato, tra l'altro, Gnassi
14 01 2015 | Rimini | Inchiesta Aeradria, Fabbri si dichiara 'esterrefatto'
Rimini | Inchiesta Aeradria, Fabbri si dichiara 'esterrefatto'
Iscritto dalla Procura di Rimini nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di Aeradria, ex società di gestione dell'aeroporto Fellini, l'ex presidente della Provincia Nando Fabbri commenta la notifica del tribunale, trovata a casa ieri al suo rientro da una vacanza.
"Ieri sera - racconta Fabbri - sono tornato da una vacanza all’estero e per prima cosa mia figlia mi mostra la notifica del Tribunale di Rimini riguardante i fatti dell’aeroporto di Rimini. Dopo averla letta rimango molto sorpreso, esterrefatto! E i motivi di questa mia sorpresa riguardano ovviamente la gravità dei reati penali ipotizzati, ma nel contempo coinvolgono anche la forma e il merito di una situazione dove mi trovo indagato.
Infatti, in questi mesi non sono mai stato ascoltato né coinvolto da richieste varie d’informazioni o di notizie di mia conoscenza. Non so su quale atto o fatto specifico si stia indagando rispetto al mio ruolo di ex presidente della provincia, non ho nessun riferimento contestato ma mi trovo coinvolto in indagini che prevedono addirittura l’associazione a delinquere! Questo a proposito di forma che non è poca cosa in termini di diritto.
Rispetto alla sostanza della vicenda del Fellini, è necessario, ancora una volta, ricordare che ho svolto il ruolo di socio di riferimento come presidente della provincia fino alla primavera del 2009 e che nell’ultima assemblea della società a cui ho partecipato, 12 maggio 2009, è stato approvato il bilancio consuntivo 2008 con ottimi risultati sia in termini di passeggeri, sia in termini di equilibrio economico. Basta andare a rileggersi il verbale di quella assemblea. Il Fellini navigava in ottima salute. Lo dico con soddisfazione e a voce alta perché la primaria responsabilità della società Aeradria era in capo all’Ente provinciale con oltre il 40% di quote azionarie.
Spero che nei prossimi giorni possa venir messo a conoscenza dei motivi che coinvolgerebbero anche la mia persona nelle vicende del fallimento di Aeradria. E spero anche di dare un piccolo contributo di chiarezza per evitare, se possibile, di fare di ogni erba un fascio.
L’unico dato positivo in questo 'mare di tristezza' è la fiducia nei magistrati della procura di Rimini che hanno preso in carico l’indagine. La loro competenza ed esperienza è motivo di garanzia per tutti, a partire dai cittadini che hanno il diritto capire dove si è sbagliato e chi ha sbagliato".
14 01 2015 | Misano | Cadaveri, forse ha agito la madre
Misano | Cadaveri, forse ha agito la madre
Saranno domani le autopsie sui tre cadaveri ritrovati ieri in una villetta a Misano. Due le ipotesi investigative del inquirenti, entrambe di omicidio-suicidio: una è che a uccidere le due donne sia stato l’uomo, afflitto da problemi economici, che poi si sarebbe suicidato tagliandosi i polsi. L’altra è che a premeditare il suicidio, proprio e della figlia, sia stata la donna, già in cura al servizio di igiene mentale. Quando l’uomo le ha trovate morte avrebbe preferito farla finita (Ansa).
14 01 2015| Rimini| Soprusi in consiglio comunale, la minoranza vuole incontrare il prefetto
Rimini | Abusi e soprusi in consiglio comunale, la minoranza chiede un incontro al prefetto
Dodici consiglieri del Comune di Rimini hanno scritto al prefetto, Claudio Palomba, per chiedere "un incontro urgente". Spiegano i 12, tutti della minoranza tranne Stefano Brunori dell'Idv, che lo scopo dell'incontro è quello di "rappresentare una serie di fatti e comportamenti gravi occorsi durante la seduta di consiglio comunale del 18 dicembre 2014 e ritenuti gravemente pregiudizievoli dei diritti riconosciuti ex lege ai consiglieri comunali". Una richiesta sintetica e generica, nonostante faccia comprendere la gravità di una situazione. Abbiamo chiesto a Fabio Pazzaglia (FareComune) di raccontarci i fatti di cui è stato protagonista.
"E' successo, il 18 dicembre, che un consigliere di maggioranza abbia scarabocchiato il mio emendamento al bilancio, tirando righe per cancellare ciò che non gli andava bene e aggiungendo a penna quanto ha ritenuto opportuno. Poi lo ha fatto approvare come suo: quello è un falso ideologico". Nel corso del dibattito, a dir poco acceso, su Agenzia mobilità, quella stessa sera sarebbero accaduti anche altri fatti fuori dalle regole. "Erano iscritti a parlare tre consiglieri di minoranza quando ad un certo punto è stato chiesto il conteggio del numero legale. Loro non hanno risposto all'appello, perché si erano assentati (volutamente, ndr, per far cadere la seduta e non votare la delibera su Am). Rientrati, non sono potuti intervenire perché il presidente ha cancellato le prenotazioni dichiarando chiuso d'imperio il dibattito. Questa cosa non avrebbe potuto farla: è un abuso di potere".
Se il 'buongiorno si vede dal mattino', vale la pena anche di raccontare l'ingresso di Pazzaglia quella stessa sera in consiglio. "Come avevo annunciato, per protesta contro la mancata convocazione di un consiglio tematico sul Jobs act, mi sono presentato in aula con un bavaglio alla bocca. Ma davanti alla porta mi sono ritrovato davanti un funzionario che ha tentato di impedirmi di entrare. Questa cosa non è possibile. Per regolamento, la stessa polizia municipale può intervenire in aula solo se chiamata a farlo dal presidente".
I fatti del 18 altro non sarebbero che il clou di un menage che va avanti da troppo tempo. Ci sono delibere approvate e messe nel dimenticatoio, ci sono interrogazioni a cui si risponde in ben oltre i cinque giorni canonici e ci sarebbero persino funzionari che impedirebbero ai consiglieri comunali di entrare in aula e consiglieri 'ladri' di emendamenti. Il tutto in Comune a Rimini.
"Da molto tempo - spiega Pazzaglia - ai consiglieri comunali dell'opposizione viene impedito il normale svolgimento della propria attività". Tra gli esempi più noti e citati negli ultimi giorni, quello delle tre delibere sull'edilizia proposte dai 5Stelle e approvate da tutto il consiglio comunale diversi mesi or sono, ma un po' tutti i gruppi di minoranza (e anche dalla maggioranza Stefano Murano Brunori) hanno da lamentare casi simili. "C'è anche il mio richiamo - ricorda Pazzaglia - al presidente del consiglio perché la mia proposta di delibera sulle unioni civili sarebbe dovuta tornare entro trenta giorni in aula per essere votata definitivamente, dopo le verifiche degli uffici. Invece di giorni ne sono passati 40 e non se ne sa nulla".
Il Regolamento del consiglio comunale dovrebbe garantire l'agibilità politica di tutti i consiglieri, tutti sono chiamati a rispettarlo, su di tutti ricadono i diritti sanciti, "ma se il Pd se ne infischia è chiaro che per noi è finita. Questa simbiosi tra Pd e macchina comunale è al di fuori di ogni logica di rispetto: noi rappresentiamo i cittadini e abbiamo il dovere di rispettare il Regolamento".
Per la cronaca: il consiglio tematico sul lavoro è andato in scena ieri. L'esito: "finalmente - è sempre Pazzaglia a raccontare - il Pd riminese è uscito allo scoperto sul provvedimento legislativo del governo Renzi in materia di lavoro, il contestatissimo jobs act. Ebbene il sindaco e il gruppo consiliare del PD (eccetto Bertozzi e Giorgetti) hanno votato insieme ai rappresentanti della destra riminese contro la mozione che intende farsi carico dei pesanti effetti che produrrà il jobs act sul nostro territorio comunale".
giornalaio, 14 gennaio 2015
Inchiesta Aeradria, c’è anche l’ipotesi di truffa | Tre cadaveri a Misano | Centro storico, partono i lavori
Inchiesta Aeradria, parla la Procura. Il capo Paolo Giovagnoli spiega l’ipotesi investigativa: l’esistenza di una ‘cabina di regia’ che avrebbe garantito finanziamenti pubblici, in realtà non dovuti, per tenere in piedi lo scalo, accumulando debiti su debiti, in nome del bene della città, ovvero con i soldi di tutti. Non è data per scontata la consapevolezza degli indagati di agire fuori dalla legge. La Procura esclude anche che gli indagati abbiano intascato dei soldi per arricchirsi personalmente. Ma, fa notare Giovagnoli, sarebbero lo stesso responsabili nel momento in cui gli inquirenti riuscissero a provare che i soldi pubblici siano stati usati per ripianare una situazione ormai evidentemente insanabile. Nove dei 36 indagati devono rispondere dell’accusa di associazione per delinquere. Tra i reati anche l’abuso d’ufficio, il ricorso fraudolento al credito e la truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche non dovute. (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
Niente Capanna di Betlemme a Vergiano. Il Tar approva il ricorso di un privato contro la variante al piano regolatore passata in Comune. In pratica palazzo Garampi aveva concesso nel 2011 alla Diocesi un aumento delle cubature con la possibilità di edificare fino a 1.800 metri quadrati. L’obiettivo era quello di dare una sede definitiva alla Capanna di Betlemme, la realtà dell’associazione Papa Giovanni che ospita i senzatetto. Ma il proprietario del vivaio accanto ha fatto ricorso e ha vinto. Il progetto non è regolare, ha sostenuto. Il tribunale gli ha dato ragione. L’area, infatti, sarebbe agricola e non basterebbe per edificare il fatto di costruire un edificio ad utilizzo pubblico, come ha tentato di spiegare il Comune ai giudici. Adesso la Diocesi ha chiesto indietro al Comune i 143mila euro anticipati per gli oneri (Corriere).
Centro storico, lavori di riqualificazione da 1,9 milioni di euro. Restyling per via Castelfidardo, il sagrato di Santa Rita, via Cairoli e la piazzetta davanti a Sant’Agostino. Via i parcheggi da Piazzetta ducale, sostituiti da un’area sosta per i pedoni (Corriere).
Concessioni balneari, ieri incontro a Roma al Ministero: il governo chiederà ad Anci i dati sulle concessioni per il dossier da portare a Bruxelles così da “tutelare la tipicità italiana”. Bruxelles intanto ha risposto alla petizione dei balneari italiani, assicurando loro che “la durata di ogni nuova concessione deve essere stabilita, caso per caso, dalle autorità italiane, tenendo conto di garantire l’ammortamento degli investimenti e la remunerazione dei capitali investiti da chi la ottiene” (Corriere, Nuovo Quotidiano).
Cliniche, la Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Carlo Lusenti, per Tiziano Carradori, attuale direttore generale alla Sanità, e per la dirigente cervese Bruna Baldassarri. L’ex assessore e Carradori sono accusati di falso, i due dirigenti (Carradori e Baldassarri) di concussione. Secondo il pm Plazzi, Lusenti e i due dirigenti avrebbero favorito, nelle procedure di accreditamento per l’Alta specialità, alcune cliniche del gruppo Gvm Care&research (tra cui Villa Maria Cecilia a Ravenna) a scapito della clinica modenese Hesperia Hospital (Corriere, LaVoce).
Orrore a Misano. Il presunto assassino suicida è un uomo di 35 anni, l’ecuadoregno Alvaro Cerna Cedeno, trovato morto con le vene dei polsi recise. Aveva perso il lavoro. Sul letto, abbracciate e senza segni apparenti di violenza, Adriana Stadie 44enne argentina, compagna di Alvaro , nota e apprezzata pasticcera, e sua figlia 15enne, Sophie Stadie. Sembra la avesse ipotizzato di tornarsene in Argentina.
La scoperta ieri alle 18,30 circa. Un carabiniere insospettito dalla preoccupazione della figlia, compagna di classe di Sophie al Belluzzi di Rimini, ha alzato la tapparella esterna della villetta e ha intravisto un corpo mummificato. E’ dal 20 di novembre che i tre non si erano più visti. I vicini pensavano fossero andati in Sudamerica per le feste (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
I fatti di Parigi. LaVoce intervista il professore emerito di Semiotica Paolo Fabbri, che per anni ha frequentato la capitale di Francia, per chiarire soprattutto due cose.
Uno: non c’è complotto internazionale. “Erano dei poveracci. Degli sfigati rintronati dal rap, eccitati dal principio di morte, incapaci di vedere al di là del loro atto. Sono i cosiddetti ‘attori miopi’”, spiega. E aggiunge: “L’imbattibilità attuale del terrorismo è data proprio dall’assenza di capi”.
Due. Perché a molti non piace il linguaggio di Charlie Hebdo? “Noi non abbiamo avuto il surrealismo”, spiega Fabbri. “I surrealisti erano sguaiati, violenti, atei, bestemmiatori. Noi avevamo i futuristi, che però sono scesi a patti con il potere. E la Chiesa cattolica, che ha contenuto gli aspetti più grossolani. E’ assurdo stupirsi che siano dissacranti le vignette di Charlie Hebdo come è stupido stupirsi che in un libro giallo ci sono degli omicidi”.
Rimini, crisi dell'edilizia: e se facessimo come a Reggio Emilia?
Rimini, crisi dell'edilizia: e se facessimo come a Reggio Emilia?
Il mattone non solo è il motore dell’economia privata, grazie alla filiera di imprese e artigiani che la costruzione di un edificio riesce ad attivare. Da sempre il mattone è anche un formidabile carburante per la macchina comunale che nel pagamento degli oneri di urbanizzazione trova una forma di finanziamento. Con il blocco dell’edilizia, al contrario, ci rimettono tutti: i cittadini che non possono costruire, le imprese che non lavorano, il Comune che non incassa.
Premessa doverosa per capire al meglio la piccola grande rivoluzione attuata da un Comune della nostra regione per rimettere in moto l’edilizia. Sì, perché a Rimini discutiamo, polemizziamo, confermiamo di essere una città ad intensa attività labiale, mentre da altre parti, non molto lontane, in città con amministrazioni dello stesso colore politico della nostra, si rivelano più pragmatici, più inclini a rimboccarsi le mani e risolvere i problemi concreti.
Da noi tutto diventa un dibattito sul piano strategico che si è arenato, sul Psc e sul Rue che non arrivano mai in porto, sul masterplan che non produce niente di nuovo; oppure ci si pavoneggia per avere, in tempi di crisi dell’edilizia mai vista prima, posto finalmente un freno alla speculazione edilizia e alla dittatura del mattone. Come ebbe a dire una volta il saggio Sergio Zavoli a proposito di un altro inconcludente dibattito, tutto finisce in giornalismo.
Invece bastava imboccare l’autostrada e uscire al casello di Reggio Emilia per trovare un Comune che fin dal 2010 ha approvato un pacchetto di norme per rimettere in moto l’edilizia favorendo il recupero degli edifici nel centro storico. Le norme si sono rivelate così valide che all’inizio dello scorso anno sono state confermare per tutto il 2014 ed anche per il 2015.
Cosa si sono inventati a Reggio Emilia, che non è certo un Comune governato da reazionari e palazzinari?
Hanno deciso di applicare una riduzione del 10% degli oneri di urbanizzazione primaria dovuti al Comune da coloro che realizzano interventi di recupero su immobili collocati in centro storico, nella città storica, nei nuclei storici delle frazioni e negli ambiti di riqualificazione urbana. La riduzione si applica anche alle ristrutturazioni dei fabbricati con funzione residenziale esistenti in altre zone. Sempre per questa tipologia di interventi viene applicata una riduzione del 30% degli oneri di urbanizzazione secondaria per il recupero di immobili ubicati nel centro storico, nella città storica, nei nuclei storici delle frazioni e negli ambiti di riqualificazione urbana. La riduzione è del 20% per la ristrutturazione dei fabbricati esistenti in altre zone, con funzione residenziale. È stato inoltre ridotto di oltre i due terzi il valore da corrispondere a titolo di monetizzazione dei parcheggi di uso pubblico attualmente richiesto.
Ciò che deve essere pagato (oneri di urbanizzazione, monetizzazione verde e parcheggi) può essere rateizzato e la prima rata può essere pagata 120 giorno dopo la comunicazione di rilascio del permesso di costruire.
Si possono rateizzare anche le sanzioni amministrative; non si incrementano i costi in caso di rinnovo del titolo abilitativo, è stato eliminato il requisito del pagamento integrale del contributo di costruzione ai fini del rilascio del certificato di conformità edilizia ed agibilità parziale. Più agevoli anche le modalità di presentazione e di svincolo delle fideiussioni.
È stata confermata la riduzione del 30% del Canone per l'occupazione di spazi e aree pubblici (Cosap) per cantieri edili finalizzati a ristrutturazioni di immobili (con o senza ampliamento) in tutto il territorio comunale.
Le misure adottate dal Comune di Reggio Emilia forse hanno anche qualche difetto e forse, se applicate a Rimini, avrebbero bisogno di essere adattate alla nostra specifica situazione. Ma non è questo il punto.
Meritano di essere segnalate perché sono espressione di un approccio concreto alla crisi, di attenzione ai problemi delle famiglie e alle esigenze delle imprese, rivelano un rapporto empatico, e non soverchiante, fra pubblica amministrazione e cittadini.
Il presidente della Camera di Commercio Fabrizio Moretti ha presentato al Comune di Rimini il progetto di una rete di imprese finalizzata alla ristrutturazione edilizia e alla riqualificazione urbana. Se alle banche chiede finanziamenti agevolati, al Comune si rivolge per aver facilitazioni normative.
L’esempio di Reggio Emilia appare imitabile. L’amministrazione di quella città, nel presentare il rinnovo delle norme anche per il biennio 2014-2015, ha dichiarato di essere consapevole che l’operazione comporterà una diminuzione delle entrate nelle casse comunali rispetto a quelli che sarebbero stati gli introiti in una situazione di normalità. Mancate entrate che però possono essere in buona parte compensate dall’aumento degli interventi edilizi sul patrimonio esistente innescati dagli incentivi stessi.
Se è vero, come ha osservato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi che molti cittadini non ritirano le licenze perché gli interventi programmati si rivelano troppo costosi e non più compatibili economicamente, una riduzione dei costi di competenza comunale potrebbe indurli a riprendere in mano i progetti.
È una strada, è un esempio. Se qualcuno ha idee migliori, si faccia avanti. Ma non ci si limiti a constatare l’esistente o a scivolare nelle solite polemiche.
13 01 2015| Rimini| Concessioni balneari, il governo sta preparando un dossier per Bruxelles
Rimini | Concessioni balneari, il governo sta preparando un dossier per Bruxelles
Demanio marittimo, il governo chiederà ad Anci i dati sul sistema concessorio, rispetto all’intero territorio italiano, così da completare un dossier col quale si recherà nuovamente a Bruxelles per rappresentare e tutelare la tipicità italiana e le rivendicazioni di un sistema eccellente, di grande spessore economico, nonché strategico per l’industria turistica nazionale. La notizia arriva da Roma dove oggi al Ministero del turismo si è svolto un incontro tra le associazioni degli operatori balneari, il sottosegretario al Turismo, Francesca Barracciu, e il gruppo di lavoro del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, che ha delega agli affari europei del governo. Presente anche il presidente di Oasi Confartigianato, Giorgio Mussoni.
"E’ sempre più coeso – commenta Mussoni – l’impegno italiano nel dialogo con l’Unione europea e la riunione odierna è stata utile a ritrovare una perfetta sintonia nelle varie componenti governative, per definire la posizione italiana in quella che è una vera e propria trattativa. Siamo consci che l’Ue ha regole precise, paletti difficili da spostare, ma nel governo c’è tutta l’intenzione di porre sul tema il massimo impegno politico per ottenere il miglior risultato". Positiva per Mussoni, la notizia appresa oggi. "Confidiamo che il prossimo incontro, per il quale non c’è ancora una data fissata, possa rappresentare un passo verso la soluzione da sempre auspicata".
13 01 2015 | Rimini | Cinque dirigenti per la Provincia
Rimini | Cinque dirigenti per la Provincia
Provincia, sono cinque i dirigenti della nuova era individuati dal presidente Andrea Gnassi: Isabella Magnani ai Se capo dell'Ufficio legale; Carlo Casadei al servizio ambiente, energia e agricoltura; Massimo Venturelli ai servizi Infrastrutture territoriali e tecnologiche e Corpo di polizia provinciale; Fabio Tomasetti a capo del servizio Pianificazione territoriale e mobilità di sistema e dell'Ufficio di statistica; Enzo Finocchiaro, infine, al servizio Politiche comunitarie, turismo e servizi alla comunità. Il decreto di Gnassi è attivo sin da ieri e tiene conto, spiega il documento, sia delle competenze sia dei risultati ottenuti dai dirigenti, che dovranno lavorare in sinergia. Isabella Magnani è confermata vice segretario generale dell'Ente (segretario generale è Carmelo Cilia, che assumerà i servizi qualora fossero assenti sia i dirigenti ufficiali sia i loro supplenti).