tortora-scuroRimini | Centro storico, via libera ai nuovi varchi

 

Saranno cinque i varchi d’ingresso al centro storico che nei prossimi mesi saranno controllati attraverso i nuovi impianti per la rilevazione degli accessi, comunemente conosciuti come “vigile elettronico”. La giunta ha autorizzato l’installazione e attivazione di sistemi di controllo automatico per via Santa Chiara, via Fratelli, Bandiera, via Isotta, via Castelfidardo e via Guerrazzi.
"Abbiamo ritenuto opportuno – ha detto l’assessore alla Polizia municipale e alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad – questo intervento per una miglior tutela della qualità della vita nel nostro Centro storico".
In sostanza con questo intervento, che accanto all’installazione dei nuovi impianti "si completa con la sostituzione delle apparecchiature installate nel febbraio 2007 ormai obsolete, andiamo a chiudere alcuni vuoti attualmente esistenti che saranno adeguatamente protetti 24 ore su 24 da ingressi non autorizzati. Accanto a questo giro di vite, proprio nelle scorse settimane con la revisione delle modalità d’accesso in area pedonale e Ztl, abbiamo invece ritenuto giusto prevedere la possibilità di un accesso, seppur limitato negli orari, per quegli operatori che in centro storico operano funzionale al miglior svolgimento possibile delle proprie attività".

1Rimini | Poliziotta aggredita, delegazione Cgil al tribunale

 

Il 19 dicembre, in occasione dell'udienza all'aggressore, una delegazione della Cgil di Rimini sarà davanti al tribunale insieme all’associazione Rompi il Silenzio e a quanti vorranno manifestare la propria solidarietà nei confronti dell’agente di polizia, iscritta al Silp per la Cgil, picchiata sabato scorso al parco Cervi da tre nordafricani redarguiti perché stavano infastidendo alcune badanti a ora di pranzo.


“Come sindacato di Polizia – afferma Andrea Biguzzi Segretario generale del SILP per la Cgil - ribadiamo la nostra totale fiducia nella Magistratura ma allo stesso tempo rimaniamo perplessi in merito alle misure adottate dalla Procura riminese nei confronti dell’extracomunitario resosi responsabile nella giornata di sabato 29 novembre, all’interno del parco Cervi, prima di molestie nei confronti di tre donne e poi della violenta aggressione ad una poliziotta della Questura di Rimini intervenuta in loro difesa, causandone la rottura del naso. In un momento in cui la cittadinanza chiede più che mai sicurezza, anche alla luce del fatto che Rimini è tra le prime città in Italia considerate “violente”, passa un messaggio difficile da comprendere, difficile da accettare, difficile da spiegare ai nostri figli. Possiamo parlare di lacune a livello legislativo, ma resta il fatto che in libertà vi è un soggetto pluripregiudicato pronto a delinquere nuovamente. Il Silp Cgil esprime la sua solidarietà alla coraggiosa collega ribadendo con forza a tutte le autorità che Rimini non è più il paese dei balocchi ma una città con serie di criticità delinquenziali che assolutamente non sono da trascurare”.


Essere presenti davanti al tribunale nel corso dell’udienza all’aggressore per la Cgil non vuole dunque essere una manifestazione contro il tribunale che ha deciso di mandare a piede libero il picchiatore, perché è immaginabile che questa scelta sia stata dettata dal Codice penale. “Esiste però – a parere del Segretario generale della CGIL di Rimini Graziano Urbinati - un problema di Giustizia e di ordine pubblico nella nostra città con cui le Istituzioni e la Politica devono fare i conti per cercare delle soluzioni. Con la crisi economica sullo sfondo, quella che si percepisce, al di là delle classifiche del Sole 24 Ore, è una società civile sfilacciata, sfiduciata, poco incline alla solidarietà, che non si riconosce più nelle Istituzioni che dovrebbero rappresentarla (vedi per esempio la scarsa affluenza alle urne). Le varie forme di illegalità che persistono, a partire da quella economica e finanziaria, producono abusi e disgregazione che gli eventi legati al tempo libero, per quanto utili alla promozione turistica, non riescono a mitigare, anzi. Così come, leggere la cronaca criminale quotidiana (in particolare quella che si produce nelle “alte sfere”) alimenta sfiducia se non rassegnazione che gli annunci di Riforme epocali da parte del Governo e dei suoi sostenitori locali, continuamente deluse, non fanno che aumentare”.

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Giornalista e scrittore di Riccione: perchè ho scelto di vivere nelle baraccopoli di Buenos Aires

 

 

 

Un riccionese nella villa La Carcova di Buenos Aires. Le villas sono baraccopoli simili alle più note favelas brasiliane. Ma Alver Metalli, 62 anni, non è un volontario di qualche ONG o un infermiere, o un medico, o un assistente sociale. È giornalista e scrittore, ha al suo attivo alcuni saggi (l’ultimo, Il Papa e il Filosofo, è stato presentato la scorsa estate al Meeting) e ben otto pregevoli romanzi. Da qualche tempo gestisce un proprio sito www.terredamerica.com attraverso il quale informa sulla vita della Chiesa e sulla realtà sociale dell’America Latina. È una delle firme di punta del sito Vatican Insider, che informa sull’attualità ecclesiale. In America Latina le prime volte ci è arrivato da inviato speciale per un giornale, poi è diventata la sua seconda patria, girovagando fra Argentina, Messico e Uruguay. Adesso è stabilmente residente a Buenos Aires e da qualche mese vive nella villa dove è parroco padre Josè Maria di Paola, meglio conosciuto come padre Pepe, l’amico fraterno del cardinale Josè Maria Bergoglio, oggi papa Francesco. Nel 2013 padre Pepe è stato uno degli ospiti del Meeting di Rimini dove ha tratteggiato la figura di papa Francesco. Del suo arcivescovo, oggi sul soglio di Pietro, padre Pepe ha detto: «Mai ho sperimentato una compagnia così forte e decisa come quella del nostro vescovo. È sempre stato vicino al nostro gruppo di sacerdoti con semplicità, accompagnando le nostre iniziative, visitando i quartieri e condividendo la realtà della gente del posto senza impartire lezioni, solo per incontrare».


Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?

«Quello di fare la Chiesa - così come io l'ho conosciuta nella mia storia personale - in un contesto di marginalità è sempre stata “una provocazione” a cui sono stato sensibile. Il richiamo del Papa in questo senso, l’amicizia con padre Pepe di Paola, che nelle villas c'è da molti anni, hanno permesso questo mio inserimento e collaborazione con lui e la presenza che realizza».

 

I lettori perdoneranno un ricordo personale. Ho conosciuto Alver Metalli a metà degli anni Settanta, quando ero uno studente di liceo. Con l’amico Ciro Picciano ci fece vedere un filmato sulla vita nei territori già liberati delle ex colonie portoghesi in Africa. Erano i tempi in cui ancora forti erano le suggestioni terzomondiste e da parte dei cristiani si andava alla ricerca, anche con molte ingenuità (con gli occhi di oggi) dei tentativi di liberazione messi in atto dai movimenti popolari. Dopo più di quarant’anni quell’interesse, quella “provocazione” ha prodotto un frutto maturo che sorprende e desta il desiderio di capire meglio, anche perché sembra avere tutti i connotati di un impeto che finalmente trova la sua compiuta realizzazione. Come dice Metalli: “Fare la Chiesa in un contesto di marginalità è una “provocazione” a cui sono sempre stato sensibile”. Inter-Vista aveva già interpellato Alver Metalli all'indomani dell'elezione di Bergoglio, fornendoci un ritratto del pontefice frutto di una conoscenza reale.

 

Che tipo di villa è quella in cui sei inserito?

«E' una baraccopoli della cintura di Buenos Aires. Si è formata nelle vicinanze di una stazione ferroviaria che si chiama Leon Suarez. Negli anni '40 la ferrovia si è spinta sin lì e attorno all'ultima fermata, al di fuori del perimetro urbano di Buenos Aires, si sono stabiliti anche i primi nuclei di residenti. Poi l'area si è gonfiata di immigranti con ondate successive di argentini che venivano a cercare lavoro da altre provincie povere (Corrientes, Santiago del Estero, Chaco) o semplicemente si spostavano verso la capitale per cercare una vita migliore in quella situazione. A loro si sono aggiunti negli ultimi anni molti paraguayani e una minoranza di boliviani e peruviani. Nel 2001, con il tracollo dell'economia argentina, c'è stata un’altra forte ondata migratoria dalle campagne e Buenos Aires in questo senso è come un aspiratore.  Oggi l'area chiamiamola marginale di Leon Suarez conta oltre 30 mila persone, in buona parte concentrate nella villa La Carcova dove vivo da un po' di tempo».

 

Di cosa vive la gente?

«La villa, nelle speranze di chi la occupa, dovrebbe essere un posto transitorio, in attesa di trovare lavoro e potersi trasferire altrove dove ci sono migliori servizi. In realtà, tranne che per pochi, finisce per essere un insediamento definitivo. Molti vivono riciclando immondizia; c'è un deposito enorme ai margini della villa dove si raccolgono i rifiuti della capitale, e tutto quello che si può recuperare o riciclare viene setacciato da centinaia di ragazzi e uomini della villa; altri sono cartoneros, altri ancora trovano lavoro, generalmente precario, nel settore della costruzione, come manovalanza senza specializzazione; c'è poi un piccolo commercio interno e tante altre cose, lecite e illecite dettate dalla necessità di sopravvivere». 

 

Quali sono i problemi della villa?

«Tanti, quelli di una situazione di marginalità dove la scolarizzazione è precaria, l'assistenza medica altrettanto, ma su tutti in questo momento il più devastante dei problemi è la droga. E' una realtà in forte espansione, che coinvolge, come spacciatori o consumatori una gran quantità di ragazzi; impressiona vedere o venire a sapere che ce ne sono anche di 12, 11 anni. Droga vuol dire violenza per spacciarla e conseguirla, vuol dire degrado umano, vuol dire dissoluzione dei rapporti, vuol dire morte per tanti. Il lavoro di padre Pepe di Paola da questo punto di vista è straordinario. Ha ben chiaro che per tirare fuori una persona da questo buco nero, da questa china autodistruttiva, ci vuole una ragione per vivere, educazione e lavoro. E dissemina la villa di centri e cappelle che in poco tempo diventano dei punti di coagulo che ricreano un tessuto umano nuovo».

 

Come ti hanno accolto i nuovi vicini di casa?

«Con molta pazienza. La gente guarda con simpatia il mio sforzo di raggiungere quella che per loro é la normalità. Per il resto molta violenza, molta miseria e anche molto squallore assieme allo spettacolo di vedere che quando la fede é proposta, alimentata e approfondita rigenera l'umanità e il modo di trattare i propri bisogni e quelli degli altri».

 

Nella tua scelta ha influito il pontificato di Francesco?

«Si. Come ho già detto quel suo continuo additare la povertà come un luogo privilegiato per la missione cristiana ha toccato una corda che già era in tensione. E devo dire che sono il primo a ringraziare la gente con cui sto vivendo e padre Pepe che mi ha accolto perché è appassionante vedere come da una massa di gente disgregata alle prese con problemi di sopravvivenza si formi poco a poco un popolo che guarda con altri occhi al futuro, e capisce che può costruirne uno diverso e migliore. La speranza e l'esempio fanno miracoli».

 

Valerio Lessi

neroRimini | Commercialista arrestata, avrebbe intascato i soldi dei fallimenti

La commercialista riminese Roberta Melucci è stata arrestata questa mattina dai carabinieri di Rimini con l’accusa di peculato e falso. La professionista si sarebbe intascata 350mila euro provenienti dai fallimenti di due aziende di cui era stata nominata curatrice dal tribunale di Rimini: la San Carlo e la FaBiMa. Le indagini sono state curate dal pm Davide Ercolani. A segnalare alla procura la Melucci, agli arresti domiciliari e a cui l'appartamento con garage di piazza Ferrari è stato sequestrato, è stato proprio il tribunale fallimentare.


Crac San Carlo. Secondo l'accusa sarebbero spariti dal libretto bancario legato al fallimento 111mila euro (o poco meno). A causa di prelievi effettuati dalla professionista per fini personali. I fatti di peculato risalirebbero agli anni tra il 1997 e il 2004 quindi sono stati perlopiù prescritti, salvo che per 3.120 euro. Restano in piedi, però, le accuse di falso, dovute a relazioni annuali che la professionista ha continuato a depositare in tribunale anche successivamente, poiché non arrivava mai a chiudere la procedura.


Fallimento FaBiMa srl. Dal conto la Melucci avrebbe sottratto, tra il 1995 e il 2000 (anche qui i fatti di peculato risultano prescritti, dunque) circa 231mila euro. A causa dei tempi lunghi della procedura, 17 anni, i creditori della ditta in questo caso, hanno fatto ricorso alla legge Pinto e hanno ottenuto il riconoscimento di 700mila euro di danni da parte dello Stato.


Il giallo. I sospetti attorno alla commercialista sono cresciuti quando, in occasione di un furto denunciato in primavera dalla Melucci ai danni del suo studio in centro, tra i documenti scomparsi di RdR, società satellite di Aeradria anch'essa fallita e affidata alla professionista, c'è anche il libretto del crac della San Carlo, documento che il giudice insospettito aveva chiesto di poter visionare, per verificare eventuali incongruenze con le relazioni presentate dalla commercialista. Due giorni dopo il giudice ha ricevuto al posto del libretto la denuncia del furto.


E' quindi per evitare l'inquinamento delle prove e il reiterarsi del reato che oggi sono scattate le manette per Roberta Melucci. A domanda gli inquirenti rispondono che sono in corso verifiche anche su altri fallimenti affidati alla commercialista. Su richiesta di entrare nello specifico di RdR non emergono novità. E tuttavia qualche dubbio sulla veridicità dei documenti del fallimento della società figlia di Aeradria possono a questo punto sorgere.

Martedì, 02 Dicembre 2014 10:33

giornalaio, 2 dicembre 2014

giornalaioPantani, arrivano le querele | Aeroporto, scontro sulle attrezzature | Influenza, morte sospetta

 

Caso Pantani, arrivano le querele. E’ di ieri la notizia che cinque agenti della squadra mobile di Rimini all’epoca del ritrovamento del cadavere del Pirata hanno sporto denuncia per la diffusione di notizie che li danneggiano. La denuncia è stata sporta da: vice questore Sabatino Riccio, commissario capo Giuseppe Lancini, ispettori capo Daniele Laghi e Vladimiro Marchini, sovrintendente capo Walter Procucci (ilCarlino, Corriere). I legali parlano di “gogna mediatica”.

Spostare il processo, inizia a chiederlo il legale della famiglia Pantani, l’avvocato Antonio De Rensis, a seguito anche della decisione degli agenti di querelare (Corriere).

Sul corpo lesioni superficiali. Ieri alla presentazione del libro sul Pirata del giornalista Andrea Rossini al teatro degli Atti, Franco Tagliaro a cui è stata affidata la nuova autopsia conferma gli esiti dell’esame effettuato dieci anni fa da Giuseppe Fortuni. Marco Pantani non fu né aggredito né picchiato, ribadisce. Quattro i segni sul viso, sul naso e l’arcata sopraccigliare in particolare. Secondo Tagliaro non furono fatti da altri, ma sono compatibili con la caduta. La famiglia, però, sta portando avanti anche la tesi di Francesco Avato (ilCarlino) che non esclude la possibilità che le lesioni siano state prodotte da un pestaggio con «mezzi contundenti (bastone? asta?) anche naturali (pugno a mano nuda? Con l’interazione di un anello?)» (Corriere).

 

Aeroporto, vertice in Prefettura domani con Airimunum, Enac e curatore fallimentare per riaprire il prima possibile. Il problema è legato alle attrezzature. Se Airiminum potesse usare quelle di Aeradria tutte le operazioni scorrerebbero in maniera più veloce, ma la base d’asta a due milioni fissata dal curatore fallimentare Santini per il bando che scadrà il 12 dicembre è troppo alta per la società (ilCarlino).

Il curatore, da parte sua, dopo la lettera di Airiminum ad Enac e Ministero legata alle difficoltà sulle attrezzature, prende carta e penna e scrive una sua missiva agli stessi indirizzi: beni e strumenti che secondo la società risulterebbero in parte non più funzionanti, quindi da sostituire, in parte da riparare e collaudare per permetterne l’utilizzo, in realtà sono stati utilizzati a pieno regime fino al 31 ottobre scorso sotto la stretta sorveglianza di Enac, ribadisce Santini che, intanto, ha pubblicato ieri la sua relazione finale sull’esercizio provvisorio: 500mila passeggeri e un milione di guadagni (InterVista, LaVoce).

Alle notizie sul dilatarsi dei tempi per la riapertura il deputato 5Stelle Giulia Sarti chiede a Enac la nomina di un commissario per tappare i buchi temporali necessari ad Airiminum per mettersi alla guida dello scalo (Corriere).

 

C’è una morte sospetta a Rimini. Vaccino antinfluenzale, un 70enne (già affetto da diverse patologie) è stato trovato privo di vita nella sua abitazione ieri pomeriggio, dopo la somministrazione avvenuta all’incirca 60 ore prima. Finora sono state 20 le morti sospette in tutta Italia. Lo scorso anno sono state 8mila le morti per influenza di persone non vaccinate. I lotti esaminati sono adatti ad essere messi in commercio ha dichiarato il ministro Lorenzin (ilCarlino, Corriere). Non va persa la fiducia, spiega l’esperto Walter Pasini dalle pagine della Voce.

 

E’ già tornato in libertà il 30enne marocchino che sabato pomeriggio assieme ad altri due ‘colleghi’ ha ferito al volto una poliziotta. La donna tornando a casa è andata in soccorso di alcune badanti che i tre stavano aggredendo al parco Cervi alle 14. Processato per direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto ma non la misura restrittiva in carcere. (Corriere).

Così è come lottare contro i mulini a vento, è il commento del sindacato Sap (ilCarlino). Continua la caccia agli altri due complici. Non ci si può lamentare se le donne hanno paura, è il commento del presidente dell’associazione Rompi il silenzio, Paola Gualano, che annuncia: per il 19 dicembre, data in cui è stata fissata l’udienza, da ieri si parla di una fitta presenza di donne davanti al Tribunale.

 

Qualità della vita. Rimini scivola di cinque posizioni in un anno e di 28 in due piazzandosi al 32esimo posto. Pubblicato ieri il rapporto annuale del Sole 24 ore. La provincia è al top del tempo libero, ma maglia nera per i reati. Il tema vero è la tenuta del sistema economico, fa notare il presidente Andrea Gnassi (ilCarlino, Corriere). Ma quale decadenza. IlCarlino intervista il sociologo Antonio Maturo. Qui si vive molto meglio che a Bologna, dice.

 

Cna, meglio licenziare che chiudere, dice lo staff di direzione dell’associazione di categoria alle prese con un deficit da 2 milioni. Spedite 25 lettere di licenziamento, quindi. Per tutti gli altri contratto di solidarietà (Corriere). Il presidente Fabrizio Moretti avvisa: situazione grave, a gennaio arriverà un commissario (Nuovo Quotidiano). Quei licenziamenti sono una strada obbligata, aggiunge.

 

Ai Casetti ancora sovraffollamento e nessun passo avanti sulla riapertura della sezione ristrutturata. Ieri visita del deputato del Pd Tiziano Arlotti: interrogherò, ha assicurato all’associazione Papillon che lo ha invitato (Corriere).

 

Scuola, è stato inaugurato ieri mattina il liceo scientifico a indirizzo sportivo al Serpieri di Viserba alla presenza di numerose autorità. Il percorso prevede un rafforzamento delle discipline sportive all’interno di un iter di studi che porta alla maturità scientifica (Corriere).

I primi della classe sono gli studenti dei licei Valgimigli e Alighieri. Lo dice lo studio pubblicato dalla Fondazione Agnelli sulle scuole che offrono le migliori basi, in funzione dei risultati ottenuti dai ragazzi dopo il diploma (ilCarlino). Per le scienze umane non solo a Rimini, ma con un’area estesa anche al pesarese e al cesenate, sono in cima alla classifica i due classici. Dalla scuola della Karis escono diplomati con una media, all'esame di Stato, di 81/100 e il 78% di questi si iscrive all'università (facoltà umanistiche, giuridico-politiche e tecniche in maggioranza) superando con successo il primo anno. La media dei voti degli esami sostenuti dai ragazzi immatricolati è di 28/30esimi. Al primo posto anche il liceo Cesare-Valgimigli di Rimini, per quanto riguarda l'indirizzo scienze umane: il 60% degli studenti passa il primo anno accademico e ottiene una media di 78/100 alla maturità. Sempre in questo settore al terzo posto si registra il liceo Maestre Pie di Rimini.

 

Quando l’arte insegna la politica. Ieri in consiglio comunale a Riccione, lectio della professoressa Mariella Carlotti sulle allegorie del buone del cattivo governo affrescate dal Lorenzetti nel Palazzo pubblico di Siena (Corriere).

 

Marano, Albicocco: Bene sport e cultura. Il presidente degli albergatori di Riccione interviene sulla riqualificazione dell’area. Non basta la qualità, vogliamo l’eccellenza, dice. Il divertimento non è sballo, aggiunge, e i giovani cercano divertimento. L’amministrazione ha in serbo di destinare all’area anche la vocazione culturale con un campus per universitari (Corriere).

2Rimini | Lavoro, una commissione prefettizia per la pubblica amministrazione

 

Il prefetto di Rimini, Claudio Palomba, si è impegnato a tener conto delle ricadute delle politiche sul lavoro del Governo sul territorio e ad istituire una commissione per compiere una ricognizione della pubblica amministrazione verificando eventuali carenze di organico e conseguenti mobilità. Una prima riunione è attesa già prima di Natale. Inoltre, aggiungono i sindacati, ha condiviso il fatto che il blocco della contrattazione e del reddito di milioni di pubblici dipendenti oltre che impoverire le persone genera negatività al nostro turismo.


Questa mattina i delegati di Cgil, Cisl e Uil, prima di incontrare il prefetto, hanno messo a tema lo sciopero generale del 12 dicembre: prima di tutto il lavoro e un piano di investimenti concreto per una vera ripresa dell'economia e dell'occupazione.
"Vogliamo un Governo che faccia meno proclami e che sia più pragmatico - ha detto la Segretaria Generale UIL Giuseppina Morolli - che intervenga nei confronti della disoccupazione, del riassetto industriale, del riassetto idrogeologico (visti gli enormi problemi che sta mostrando il nostro Paese); che ascolti le parti sociali e in particolare chi rappresenta quella parte di popolazione su cui continua a gravare tutto il peso della crisi economica".


Il giudizio unanime è che il Governo ha fatto molte promesse ma le condizioni di vita di milioni di lavoratori sono peggiorate, il sistema di tutele è sempre più ridotto e anche il sistema di protezioni sociali è fortemente indebolito.
"Esprimiamo la nostra contrarietà - ha ribadito il Segretario generale della CGIL Graziano Urbinati - al Jobs Act e alla Legge di Stabilità per le ricadute negative che avrà sui lavoratori. Abbiamo proposte alternative, per esempio in materia di fisco e sul modo in cui si possono recuperare risorse per fare investimenti e creare nuovo lavoro che è la vera emergenza del Paese. Siamo contrari a Jobs Act e Legge di Stabilità perchè sono leggi sbagliate ed inefficaci".

"Sono sei anni che questi lavoratori non vedono il rinnovo del loro contratto, hanno perso dai due ai quattromila euro, che sono davvero tanti. Come si fa a pensare che gli 80 euro possano sostituire il contratto dei dipendenti pubblici? E come si fa ad immaginare una riforma senza la partecipazione di chi ci lavora? I Paesi europei che sono già usciti dalla crisi sono quelli che hanno finanziato la ricerca, la scuola, l'università e hanno migliorato la qualità del servizio pubblico. Noi invece siamo all'anno zero delle riforme", è il commento del segretario generale della Cisl Romagna Massimo Fossati sulle ragioni dello sciopero delle categorie del pubblico impiego.

tortora-scuroRiccione | L'allegoria senese del buono e del cattivo governo in consiglio comunale

 

L'Allegoria ed effetti del buono e del cattivo governo, il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti conservato nel Palazzo pubblico di Siena è stato al centro della Conferenza “Riccione e il buon governo. Al lavoro per il bene di tutti” che si è svolta oggi alle 18 nella sala del Consiglio comunale di Riccione. La professoressa Mariella Carlotti, autrice del libro 'Il bene di tutti, gli affreschi del buon governo di A. Lorenzetti nel palazzo pubblico di Siena' ha tenuto una lectio magistralis sul tema attraverso la lettura critica degli affreschi del Lorenzetti, che, composti da quattro scene disposte lungo tutto il registro superiore delle tre pareti della sala del Consiglio dei Nove a Siena, furono realizzati per ispirare l'operato dei governatori senesi che si riunivano in quella sala.
Presentando l’incontro, il sindaco di Riccione, Renata Tosi ha voluto sottolineare che “quest’incontro potrebbe avere anche un altro titolo: quando l’arte insegna alla politica. Spesso su tanti temi ci si trova di fronte ad una incapacità di giudicare anche su cose che sembrano evidenti. Non credo che in tanti oggi saprebbero indicare con la stessa precisione di Lorenzetti i temi specifici che devono caratterizzare il Buon governo e mal governo o quali sono i valori che creano il bene comune. Oggi si fa fatica ad avere quella stessa capacità di giudizio che invece lì si vede raffigurata”.
“Ho scritto questo libro per indagare su un tema di assoluta priorità: il bene comune” rivela la professoressa Carlotti". Sono andata a cercare nella tradizione culturale italiana un esempio che lo documentasse. Immediatamente ho pensato agli affreschi del Buon Governo, anche perché da tanto tempo desideravo studiarli. Questi affreschi nascono per decorare una sala che ospitava le riunioni di un governo, il Governo dei Nove, che guida Siena tra il 1287 e il 1355. Il primo Governo al mondo che si dà una costituzione nella lingua del popolo. È il Governo che costruisce il Palazzo Pubblico di Siena, su le cui pareti vengono raccontati i principali momenti della storia di Siena e soprattutto viene affrescato quello che questa città si dava come valore, come scopo della convivenza civile”.
Da cui si coglie l’attualità del messaggio di Lorenzetti e l’attualità del segreto che c’era dietro alla sua raffigurazione, un messaggio che la professoressa Carlotti così sintetizza, “quello che Ambrogio Lorenzetti ha dipinto sulle pareti della Sala dei Nove, aveva una radice, e questa radice era un uomo, degli uomini, che nascondevano ciò che amavano, che nascondevano questo loro dialogo con Dio in quel che facevano”.
“Bisogna guardare le cose con estremo realismo”, conclude Renata Tosi, “ e la tensione al bene comune è la direzione, la bussola nel prendersi la responsabilità di affrontare i problemi e cercare, nei limiti del possibile, di fare quel che si può fare. Le sfide sono sfide interessanti, abbiamo bisogno di bussole e un incontro come questo mette in evidenza punti interessanti, come l’idea di diritto che se si rafforza la sussidiarietà e partecipazione si va nella direzione di ridare alla società civile quella capacità di concorrere al bene comune”.

5bRimini | Aeroporto, un milione di margine lordo per l'esercizio provvisorio. La relazione finale di Santini

 

L’esercizio provvisorio dell’aeroporto di Rimini tra il 26 novembre 2013 e il 31 ottobre 2014 ha generato un flusso di passeggeri di quasi 500mila unità, in leggera flessione rispetto al 2013 "ma con una sostanziale tenuta del mercato russo, e un margine netto di quasi un milione di euro, al netto di doppi contributi di co-marketing e del piano summer 2014. Assieme ai crediti incassati, la gestione provvisoria dell’aeroporto di Rimini ha permesso di generare liquidità aggiuntiva per i creditori rispetto ad inizio fallimento per un importo stimabile tra 4,5 e 5 milioni di euro". Lo dice il curatore fallimentare di Aeradria, Renato Santini nella sua relazione finale pubblicata oggi sul sito www.riminiairport.com e depositata in tribunale assieme al nuovo bando per gli asset. Le offerte dovranno pervenire entro le 17 del 12 dicembre prossimo. Il 15 dicembre, presso il Tribunale di Bologna, si procederà all'apertura delle offerte e all'aggiudicazione. La base d'asta è di 2 milioni.


Traffico. Il curatore rende noto che "a partire dal mese di novembre 2013 (5 giorni) sino a ottobre 2014. In totale si segnalano 493.310 passeggeri, 5.117 movimenti e oltre 500mila chili di movimentazioni tra merci e posta. Ovviamente per quanto riguarda i passeggeri è stata forte la stagionalità concentrata nei mesi di luglio e agosto e soprattutto nella giornata del sabato con record il 19 luglio quando in un solo giorno si è registrato un traffico di 12.200 passeggeri. Fa notare Santini che "se tutti i giorni dell’anno fossero caratterizzati da tale traffico, l’aeroporto di Rimini si posizionerebbe, con oltre 4,4 milioni di passeggeri, allo stesso livello di Pisa o Palermo".
Nella realtà, invece, "si assiste ad un calo complessivo di movimentazioni tra 2013 e 2014 di circa l’8,4%, derivanti per lo più alla cancellazione dei voli per Roma (cessazione voli Darwin Airlines) e Tirana (fallimento del vettore Belle Air). Il mercato russo, malgrado il fallimento di numerosi tour operator e la brusca frenata dei mesi di settembre e ottobre, fa registrare una sostanziale stabilità col 2013, con volumi superiori a 416mila passeggeri arrivati e partiti da 15 diverse città della Russia".


Tasse e comarketing. "Sarà dovuta solo l’Irap per i dieci mesi: gennaio - ottobre 2014. Da una prima stima si dovrebbe trattare di un onere di circa 150mila euro".
Secondo Santini, inoltre, "particolare attenzione deve essere poi prestata alla tematica dei contributi di comarketing. Come noto e come già riscontrato nella relazione del Commissario 4 Giudiziale ex art. 173 L.F. (par. 6.1.4 a pag. 55 e relazione Unirevi), a partire dal bilancio chiuso al 31/12/2011 il Consiglio di Amministrazione della società fallita aveva modificato la formulazione dei contratti di co-marketing con i principali Tour Operator russi spostando all’esercizio successivo la competenza di detti costi (ma non la compensazione per cassa) nell’evidente scopo di diminuire la perdita di bilancio di allora. Tale effetto per il 2011 fu pari ad Euro 2.237K che vennero spostati all’esercizio successivo. La curatela, subentrando in detti contratti e non potendoli disdettare ex art. 72 L.F. in quanto avrebbero compromesso l’intera stagione estiva in formazione, si è pertanto dovuta sobbarcare non solo il pagamento dei contributi dovuti sulla base del traffico 2013 (che quindi erano “fisiologici” in base ai contratti modificati nel 2011), ma anche quelli relativi allostesso 2014, in quanto il bando ENAC non avrebbe permesso di lasciare in eredità al nuovo gestore i pagamenti dovuti per competenza da Aeradria durante l’esercizio provvisorio. In pratica, quindi, la gestione 2014 è stata gravata da doppi contributi di co-marketing: quelli del 2013 (euro 2.510.567) che sono stati evidenziati sopra l’EBITDA gestionale in quanto contrattualmente previsti, e quelli del 2014 (euro 1.284.603) che sono stati posti sotto l’EBITDA gestionale in quanto “straordinari” e dovuti solo per la particolare situazione giuridica dell’esercizio provvisorio".
Pagare bisognava pagare. E' arrivata in soccorso, in parte, la colletta del prefetto che alla fine ha racimolato 591mila euro.


Bilancio. Santini parla di una "gestione più che positiva", con un risultato finale (EBITDA effettivo) di quasi un milione, che rappresenta un percentuale di oltre il 10% del valore della produzione. "Volendo rappresentare la gestione al netto dei contributi 2014 e del piano summer e dunque utilizzare l’EBITDA gestionale, che più correttamente caratterizzerebbe l’esercizio provvisorio in un ambito di normalità e che lo renderebbe paragonabile alle passate gestioni, il dato sarebbe di circa 1,7 milioni e la percentuale sul valore della produzione si assesterebbe al 18,1%". Nel dettaglio (in euro): Valore della produzione 9.296.799, Costo del lavoro 2.989.655, Terziarizzazioni 684.621, Materiale di consumo e merci 95.604, Servizi commerciali (contributi su voli 2013) 2.510.567, Utenze 421.775, Manutenzioni 70.916, Assicurazioni 104.080, Costi per servizi 577.248, Costi per godimento beni di terzi 104.098, Oneri diversi di gestione 47.041, Variazione rimanenze 3.908, EBITDA gestionale (al netto contributi voli 2014) 1.687.286, % EBITDA gestionale su Valore produzione 18,1%, Servizi commerciali (contributi su voli 2014) 1.284.603, Subtotale senza piano Summer 2014 402.683, Piano Summer 2014 591.000, EBITDA effettivo (ante IRAP) 993.683, % EBITDA effettivo su Valore produzione 10,7%.


In cassa. Al momento del fallimento nelle casse sociali dello stesso vi erano circa 2,3 milioni e mezzo milione nel conto dell’esercizio provvisorio. Ad oggi ancora circa 0,75 milioni di crediti sorti durante l’esercizio provvisorio devono essere incassati per la normale dinamica del circolante. Ovviamente risultano ancora da versare le imposte (IRAP), altre addizionali equiparabili e i costi relativi al mantenimento di una parte residua del personale dipendente. Durante l’esercizio provvisorio sono stati incassati euro 4.184.655 relativi a crediti sorti ante fallimento ed euro 7.421.155 per crediti sorti post fallimento. Una volta esaurita la fase di incasso crediti, in funzione degli incassi ancora da registrare, l’esercizio provvisorio potrebbe apportare alle casse del fallimento da 4,5 a 5 milioni di euro. Il totale liquidità da distribuire a riparto ad oggi varia da un minimo di 6,8 ad un massimo di 7,3 milioni di euro.

 

La relazione completa

Il bando

tortora-scuroRimini | Crisi Cna: 25 licenziamenti (per ora)

 

La direzione di Cna, dopo la notizia diffusa dai sindacati circa le 133 lettere di licenziamento indirizzate dai sindacati nei giorni scorsi ai dipendenti scende in campo per chiarire "volta per tutte lo stato di salute dell’intero sistema associativo e il progetto su cui si sta lavorando, per evitare altre inutili strumentalizzazioni". Sono al momento 25 le lettere di licenziamento inviate, precisano quindi da Cna, "ma il numero totale degli esuberi sarà definitivo solo dopo aver verificato i risultati di chiusura del 2014 e avere chiaro il quadro di ripartenza. Aver continuato a garantire la nostra consueta qualità di servizi e rappresentanza grazie ai sacrifici di tutti i lavoratori dipendenti ci ha permesso di rimanere punto di riferimento per 4.800 associati e per 3.300 aziende clienti con servizi che possono stare tranquilli per il presente e per il futuro e continuare a contare dunque su un’Associazione che nella difficoltà ha dato il meglio di sé".


Spiegano da Cna che "è fuori luogo e fuori dal nostro tempo chi evoca lo scontro tra imprenditori e lavoratori adottando questo schema anche per Cna, laddove non esiste un “padrone” ma dipendenti scelti dagli imprenditori dirigenti, che si sono fatti carico di creare le condizioni necessarie per un'operazione di risanamento, partendo, è bene ricordarlo, da una perdita economica che solo nella società cooperativa di servizi e altre collegate supera i 2 milioni di euro".


Dalla direzione spiegano che questi numeri sono stati ereditati "dalla precedente gestione che non ha mai avuto la consapevolezza della necessità di riorganizzare e ristrutturare l’intero assetto associativo. Continuare a gestire l'associazione con le modalità passate significava decretarne la fine. Prendere piena consapevolezza delle condizioni ereditate e assumerci la responsabilità di cambiarle è stato ed è il compito di una Direzione responsabile che da subito ha cercato il dialogo e il sostegno del sistema nazionale e regionale".


A richiedere interventi "ponderati e strutturati" è la "complessità della situazione". Non basterebbero "certamente azioni di supporto estemporaneo e improvvisate come fatto in passato. Si sono dunque valutate una pluralità di soluzioni di carattere societario e organizzativo ed è stata conclusa l’analisi sulla quantificazione delle risorse (non solo economico/finanziarie) necessarie e sulla definizione delle procedure appropriate (dal punto di vista istituzionale e giuridico) per intervenire".


Casa sta facendo, quindi, Cna. "Tutta l'attività del 2014 è stata impostata per mettere in condizione Cna di ripartire nel 2015 con una struttura snella, efficace e tarata sulle proprie entrate e senza uso di ammortizzatori sociali, alla ricerca dunque di un equilibrio economico/finanziario necessario a qualsiasi azienda o associazione. Passaggi inevitabili e dolorosi che hanno riguardato purtroppo anche il personale dipendente con il quale il dialogo è stato da subito chiaro e trasparente al punto che la stragrande maggioranza dei lavoratori nel mese di agosto aveva approvato e condiviso il percorso con lo staff di direzione".

rossoRimini | Qualità della vita, Rimini scende nella classifica del Sole

 

Da quarta a 32esima nel giro di due anni, è questa la sorte di Rimini nella classifica del Sole 24 ore relativa alla qualità della vita: al quarto posto nel 2012, al 27esimo nel 2013 e al 32esimo nel 2014.
"C’è un aspetto ‘ludico’ e uno più serio nelle classifiche di fine anno che il Sole 24 Ore da ormai 25 anni compila sul tema della qualità di vita dei territori", commenta il sindaco Andrea Gnassi. "Da una parte la classifica stessa, che vorrebbe essere indice indicativo degli scostamenti che le singole aree del Paese subiscono da un anno all’altro in ordine ad una serie di indicatori, la cui comparazione risulta oggettivamente spesso stridente. Un esempio su tutti: le dinamiche della provincia di Rimini rispetto al tema della sicurezza, con l’ormai notissima questione della ‘correzione turistica’, non sono né fotografabili né assimilabili alla gran parte degli altri pezzi d’Italia. Lo stesso si potrebbe dire dello storico dinamismo imprenditoriale riminese i cui plus statisticamente diventano penalizzazioni. Ne consegue un’aleatorietà che sa di gioco e come tale va preso, sia quando va bene che quando si fanno passi indietro. Guardando peraltro la graduatoria pubblicata quest’oggi, salta agli occhi come, soprattutto in ragione della modificazione di alcuni indicatori, non vi siano differenze sostanziali tra 2013 e 2014, a dimostrazione che il filo rosso, se così vogliamo chiamarlo, non risiede tanto nella ‘differenza tra mese più freddo e più caldo’ o nell’altissimo valore immobiliare (un dato di attrattività territoriale che, paradossalmente, penalizza), ma semmai nell’ostinata resistenza, anche della nostra provincia, rispetto all’aggressività della crisi economica".


La 'tenuta', fa inoltre notare il sindaco, è il sottotema "perché essa è già un risultato in tempi perfino drammatici per milioni di famiglie e imprese. Ne scaturisce un quadro ancora più articolato del solito per l’area riminese: avverte sempre più l’incedere della stagnazione (e dunque calano consumi, importo medio delle pensioni, propensione all’investimento) ma rimane ai vertici per speranza di vita, imprese registrate e offerta di tempo libero. Ma l’aspetto più serio del lavoro de il Sole 24 Ore non risiede nell’analisi di qualche numero o di qualche posizione, la cui giocosa arbitrarietà è facilmente sintetizzata dando una scorsa al saliscendi in graduatoria in un arco decennale".
In qualità anche di presidente della provincia, quindi, Gnassi fa notare come "l'elemento su cui riflettere sia il ruolo di leader delle province della regione, e in particolare della Romagna, nel tirare il tossicchiante treno dell’Italia. Il primo posto di Ravenna, e le buone performance su specifici indicatori da parte di Forlì Cesena e Rimini, configurano le prospettive e le potenzialità di una ‘area vasta Romagna’ che, con le sue eccellenze in ambito culturale, turistico, ambientale, imprenditoriale, dei servizi, di fatto è già il laboratorio per un Paese che vuole uscire dalla crisi attraverso il cambiamento e il coraggio e non la conservazione e il campanilismo. La candidatura di Ravenna a capitale della cultura, che nei giorni scorsi ha sollevato più di una polemica per via del penalizzante esito finale, dimostra invece come la spinta verso obiettivi ambiziosi e coraggiosi sia di per sé un additivo formidabile al rilancio, allo sviluppo, alla fiducia. Questo deve convincerci ancora di più che la sinergia tra territori in nome delle proprie peculiarità positive, e non delle proprie paure e debolezze, resta il miglior deterrente per sconfiggere un nemico che è dappertutto. Se qualcuno pensa di difendere il fortino chiudendo il portone di casa e non cercando alleanze con i vicini, la lezione potrebbe essere durissima".


Scheda qualità della vita Sole 24 Ore
Provincia di Rimini
37° posto anno 2003
36° posto anno 2004
14° posto anno 2005
11° posto anno 2006
17° posto anno 2007
39° posto anno 2008
10° posto anno 2009
17° posto anno 2010
11° posto anno 2011
4° posto anno 2012
27° posto anno 2013
32° posto anno 2014


CLASSIFICA FINALE:
32° Sole 24 Ore 2014
Tenore di vita
59° posto Sole 24 Ore 2013
66° posto Sole 24 Ore 2014 (-)
Affari e lavoro
36° posto Sole 24 Ore 2013
33° posto Sole 24 Ore 2014 (+)
Servizi Ambiente Salute
16° posto Sole 24 Ore 2013
23° posto Sole 24 Ore 2014 (-)
Popolazione
31° posto Sole 24 Ore 2013
21° posto Sole 24 Ore 2014 (+)
Ordine pubblico/Criminalità
100° posto Sole 24 Ore 2013
101° posto Sole 24 Ore (-)
Tempo libero
5° posto Sole 24 Ore 2013
6° posto Sole 24 Ore 2014 (-)


1. INDICATORE TENORE DI VITA (66° in graduatoria)
Pil pro capite 21° (26° nel 2013); Patrimonio delle famiglie medio in euro 29° (non presente nel 2013); Importo medio pensione/euro 71° (58° nel 2013); I consumi per famiglia in euro 55° (non presente nel 2013); Indice FOI costo vita 93° (64° nel 2013); Costo casa al metro quadro 93° (92° nel 2012)


2. INDICATORE AFFARI E LAVORO (33° in graduatoria)
Imprese registrate/100 abitanti 10° (10° nel 2013); Rapporto impieghi/depositi 20° (27° nel 2013); Rapporto sofferenze/impieghi 60° (non presente nel 2013); Quota esportazioni su PIL 55° (58° nel 2013); Tasso di occupazione totale 53° (non presente nel 2013); Imprenditori 18-29 anni per mille giovani 22° (non presente nel 2013)


3. INDICATORE SERVIZI AMBIENTE SALUTE (23° in graduatoria)
La speranza di vita media 6° (non presente nel 2013); Indice Legambiente Ecosistema Urbano 32° (34° nel 2013); Differenza tra mese più caldo e più freddo 79° (65° nel 2013); Tasso di emigrazione ospedaliera 36° (34° nel 2013); Asili comunali, indica presa in carico 22° (29° nel 2013); Cause evase su nuove + pendenti 23° (39° nel 2013)


4. INDICATORE POPOLAZIONE (21° in graduatoria)
Numero abitanti per Kmq 96° (96° nel 2013); Rapporto iscritti/cancellati all’anagrafe 24° (4° nel 2013); Divorzi e separazioni ogni 10 mila famiglie 17° (58° nel 2013); Variazione percentuale quota giovani su popolazione 25° (39° nel 2013); Numero medio di anni di studio 15° (non presente nel 2013); Immigrati regolari in percentuale su popolazione 24° (25° nel 2013)
5. INDICATORE ORDINE PUBBLICO (101° in graduatoria)
Scippi rapine e borseggi/100 mila abitanti 107° (105° nel 2013); Furti in casa 92° (76° nel 2013); Rapine per 100 mila abitanti 97° (non presente nel 2013); Estorsioni 85° (86° nel 2013); Truffe e frodi informatiche 88° (88° nel 2013); Variazione trend delitti 2007/2013 14° (3° nel 2013)


6. INDICATORE TEMPO LIBERO (6° in graduatoria)
Librerie ogni 100 mila abitanti 2° (2° nel 2013); Cinema ogni 100 mila abitanti 9° (8° nel 2013); Indice dopertura banda larga 31° (26° nel 2013); Ristoranti/Bar ogni 100 mila abitanti 9° (8° nel 2013); Superficie grande distribuzione per abitante 64° (non presente nel 2013); Indice di sportività 47° (51° nel 2013)