1Riccione | Concessioni demaniali, Noi riccionesi è per la vendita delle aree con manufatti

 

Tempi rapidi per una soluzione equa, questo chiede il gruppo consiliare di Noi riccionesi in Comune a Riccione. Ieri i consiglieri hanno incontrato i rappresentanti dei bagnini in merito al problema delle concessione demaniali. “E’ questo il punto su cui non faremo mancare il nostro l’impegno”, sottolinea il Capogruppo di Noi riccionesi, Gabriele Galassi. “E lo faremo avviando una campagna pubblica di informazione. Riteniamo, infatti, che pur nel rispetto dei principi comunitari occorre che dal Parlamento siano fissate regole chiare che garantiscano il settore delle imprese balneari, un settore strategico che non solo va salvaguardato ma valorizzato ed incentivato, poiché rappresenta un patrimonio imprenditoriale ed occupazionale determinante nella struttura della nostra offerta turistica, fondamentale per tutta l’economia di Riccione”.
Apprezzabile, ma non risolutivo, "l’impegno del Governo a sviluppare una proposta concreta che tenga conto dei legittimi diritti delle aziende balneari nate, cresciute e sviluppate secondo le leggi dello Stato che mantiene la proprietà delle aree su cui queste imprese sono state costruite, Noi riccionesi ritiene che il percorso da attuare non può non portare alla soluzione, condivisa da tutti gli operatori di categoria, di mettere in vendita non le spiagge, ma solamente le aree sulle quali insistono i manufatti, ovvero le strutture di servizio realizzate nel corso degli anni dalle imprese balneari, lasciando di proprietà demaniale le sole zone a ombreggio (l'arenile vero e proprio)".
Bisognerebbe anche "dare al prezzo di vendita delle aree un giusto valore d'impresa, che non si può basare sugli investimenti futuri senza tenere conto di quanto realizzato fino ad oggi non solo in termini di strutture ma anche in termini di lavoro, di un lavoro antico e prezioso che ha dato vita al turismo balneare come lo conosciamo oggi, apprezzato e preso come riferimento in tutto il mondo. Nel sostenere questa soluzione bisogna immediatamente dire che non corrispondono alla realtà dei fatti gli eventuali e allarmanti rischi di "selvaggia cementificazione" e di " sanatoria di eventuali abusi", frutto di strumentalizzazioni mediatiche e di parte, mentre la vera questione in gioco è la permanenza di un modello di turismo balneare che tutto il mondo ci invidia".

neroSantarcangelo | Il prefetto Palomba sulla sicurezza della fiera

 

Il prefetto di Rimini Claudio Palomba e il viceprefetto vicario Clemente Di Nuzzo hanno incontrato questa mattina il sindaco Alice Parma presso il Municipio di Santarcangelo in merito ai fatti di violenza accaduti in occasione della Fiera di San Martino. In pratica sette agenti della polizia municipale sono finiti in ospedale dopo essere stati malmenati da un gruppo di una dozzina di venditori abusivi.


“La mia presenza a Santarcangelo vuole innanzitutto essere un segnale di attenzione e di vicinanza agli agenti della Polizia Municipale coinvolti nei fatti accaduti nei giorni scorsi e a tutta l’Amministrazione comunale”, ha affermato il prefetto. “Il fenomeno dei venditori abusivi presenti alla Fiera di San Martino si è manifestato in maniera diversa e quantitativamente molto superiore rispetto agli anni precedenti. In questo senso è possibile sostenere che siamo di fronte a un salto di qualità del fenomeno, che sta assumendo contorni similari a quelli che hanno interessato il Comune di Rimini. Prima delle festività natalizie, intendiamo dunque convocare il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico a Santarcangelo e in altri Comuni importanti, per affrontare in tempo il problema, progettando e organizzando un lavoro di squadra che deve innanzitutto partire dai sistemi di controllo e contrasto a monte, prima che il fenomeno si manifesti. In circostanze come queste, analogamente a quanto concordato per il fenomeno presente in spiaggia, prima di tutto vanno garantite la sicurezza e l’incolumità del pubblico che visita la fiera”.


Sono stati 100mila circa i visitatori nel corso dei 4 giorni di fiera, 5 borseggi denunciati, 26 i sequestri di merce venduta abusivamente effettuati dalla polizia municipale, per un totale di oltre 300 pezzi fra borsette, portafogli, ombrelli, giacche a vento, cinture, stampe e articoli di artigianato.

tortora-scuroRimini | Caritas, oltre 12mila i poveri che hanno chiesto aiuto

 

Nella diocesi di Rimini ci sono oltre 12.500 persone che vivono in situazione di povertà e che si sono rivolte alle Caritas nei primi nove mesi dell’anno. Questo numero scaturisce dal conteggio di tutti i familiari delle 6.794 persone che nel 2014 hanno bussato alle porte delle Caritas parrocchiali e diocesana. Complessivamente sono stati distribuiti 13.960 pacchi viveri in tutte le Caritas, mentre la Caritas diocesana ha preparato 71.888 pasti (compresi i pasti portati a domicilio agli anziani soli della città), ha accolto 661 persone a dormire (di cui 66 profughi) per un totale di 14.150 notti. Effettuato 1.868 docce, donato 298 farmaci e aiutato 54 famiglie con materiali scolastici. Inoltre, grazie al progetto diocesano “Fondo per il Lavoro”, 31 persone hanno trovato lavoro.
Sempre più incessanti le richieste di contributi economici per pagare bollette e affitti, circa 80 mila euro i soldi che la Caritas diocesana ha dato per aiutare le persone in difficoltà e 335.300 euro, i prestiti effettuati dall’Associazione Famiglie Insieme.
“Le persone necessitano sempre più di aiuti concreti, arrivano da noi piangenti, insistenti, tutte le motivazioni sono valide ed è sempre più difficile discernere. Ma spesso ci tocca dire di no, perché i soldi non bastano e non si riesce ad aiutare tutti” afferma Don Renzo direttore della Caritas diocesana.
Da questi dati è evidente che le povertà sono sempre più complesse e in aumento, non si tratta più solo di singole persone che si rivolgono alla Caritas perché non sanno dove andare a dormire, ma sempre più di interi nuclei familiari, di tutte le età e provenienti da tutto il mondo. Aumentano i giovani, gli anziani, ma anche le persone di mezza età che, avendo perso il lavoro, non sanno come affrontare le spese quotidiane. Aumentano le famiglie con i bambini piccoli, ma anche quelle con figli grandi che non trovano anch’essi il lavoro.
Per le persone che erano in situazione precaria, la realtà è diventata ancora più dura, infatti alla Caritas diocesana sono 967 le persone che hanno dichiarato di essere prive di abitazione, contro le 887 dello stesso periodo del 2013.
Sono 2.054 gli italiani che si sono rivolti alle Caritas presenti in diocesi, nello stesso periodo del 2013 erano 1.973, mentre gli stranieri sono passati da 4.631 nel 2013 a 4.481 nel 2014. Gli immigrati sono quindi diminuiti, diverse famiglie hanno scelto di tornare in patria e altre di spostarsi in altre nazioni, sono però arrivati numerosi profughi, solo la Caritas diocesana ne ha accolti 66. Dal 2012 gli italiani stanno aumentando sempre più. In questo periodo la Caritas diocesana sta incontrando le singole Caritas parrocchiali per conoscere meglio le varie situazioni e i volontari raccontano che gli italiani sarebbero molti di più, ma non tutti vogliono essere registrati nelle schede Caritas e alcuni non hanno neppure il coraggio di chiedere aiuto, ma le situazioni, divenendo sempre più drammatiche stanno man mano venendo allo scoperto e le Caritas parrocchiali cercano di intervenire come meglio possono.

Tutte le Caritas hanno programmato per il periodo natalizio iniziative per sensibilizzare la comunità civile e religiosa affinchè la cultura della solidarietà, della condivisione e della vicinanza prenda il sopravvento su quella dell’individualismo, dell’esclusione e dello scarto.

Mercoledì, 12 Novembre 2014 09:31

giornalaio, 12 novembre 2014

giornalaioIl trc è un problema per Start Romagna | L’aeroporto è chiuso, ma il direttore guadagna 135mila euro | antincendio negli hotel, 200 non in regola

 

L’aeroporto è chiuso ma il direttore continuerà a percepire lo stipendio (InterVista). I dipendenti sono in cassa integrazione, ma la stessa cosa non è accaduta per Trapani che per i prossimi otto mesi percepirà 135mila euro. La decisione è stata presa dal curatore fallimentare Santini che ha spiegato: il problema è di natura burocratica. Sembra infatti che Trapani per essere licenziato abbia diritto a 8 mesi di preavviso (ilCarlino).

 

Mario Pari, ex amministratore di Aeradria, dalle pagine della Voce, esprime un senso di “delusione e amarezza” per la mancata incisività delle istituzioni riminesi nell’evitare la chiusura ai voli commerciali dello scalo di Miramare. Perché l’Enac non ha nominato il commissario (visto che la legge lo prevede)? Perché il bando non prevedeva tra i criteri l’esperienza aeroportuale? Perché Airiminum ha versato solo il 25 per cento del capitale?

 

Antincendio per gli hotel, sono circa 200 gli alberghi ancora non in regola con l’adeguamento alle norme, su un totale di 2.200 strutture (di cui 300 sotto i 25 posti letto). L’89per cento è in regola con i requisiti minimi, spiegano i vigili del fuoco, ma solo il 20 per cento ha completato l’iter definitivamente (Corriere). Il deputato del Pd Arlotti chiede una nuova proroga al 31 dicembre del 2015.

Il trc è un problema. Lo ha detto il presidente di Start Romagna Paolo Prati. C’è il rischio che la nuova infrastruttura comporti la cancellazione di troppe linee di bus, il che si ripercuoterebbe sulla sostenibilità economica dell’azienda (Nuovo Quotidiano). Proprio ora che Start è tornata in utile. Da quest’anno, con 40 milioni. Ci siamo riusciti guardando in modo critico al bilancio, con economie di scala, risparmiando gestendo in modo serio, dice il presidente. Presto saranno acquistati 18 bus nuovi (Corriere). Curiosità: sono quasi 28 mila le sanzioni per il mancato acquisto del biglietto. Start pensa a un premio per chi paga.

Fogne. Un mutuo da 18 milioni è stato acceso dal comune di Rimini per realizzare la vasca di laminazione di piazzale Kennedy. Servirà ad evitare gli sversamenti in mare in occasione degli acquazzoni estivi, costerà in totale poco più di 27 milioni (ilCarlino).

Bilancio, il Comune incassa 1,9 milioni in meno dalle tasse nel 2014 a causa della crisi che colpisce le aziende e le mette in condizioni di non poter pagare l’imu, in molti casi il Comune è tra i creditori di imprese fallite (Corriere).

Fiera, le associazioni di categoria di Cesena spingono affinché Macfrut si trasferisca a Rimini, piuttosto che a Bologna. Da 2015, infatti, il salone dedicato al mondo ortofrutticolo cambierà sede e in lizza c’è anche Bologna (Corriere, LaVoce).

Carim. Revocata l’assemblea che avrebbe dovuto decidere dell’azione di responsabilità contro i vecchi vertici della banca. Insoddisfacenti le spiegazioni di Bonfatti, i piccoli azionisti protestano (ilCarlino). Sono pronti ad andare avanti anche da soli, dicono.

San Martino, sono cinque i vigili feriti negli scontri con i vu cumpra in occasione della fiera di Santarcangelo. Sono finiti all’ospedale dopo che verso le 18 avevano fermato un abusivo in cui soccorso sono arrivati almeno una dozzina di ‘colleghi’ (ilCarlino).

Il bottino curioso. A fare le spese della escalation di furti nelle abitazioni delle ultime due settimane, soprattutto a Marina centro a Rimini però, anche un prezioso pappagallo della specie Ara, del valore di 2mila euro. Il furto, in questo caso in via Santa Cristina, sembra avvenuto su commissione (LaVoce).

Affitti in nero. Se su 19 controlli dei carabinieri in 15 casi risulta che le abitazioni siano date in affitto in nero, questo significa che le situazioni irregolari sul totale siano pari a Rimini all’80 per cento. C’è da dire comunque che il dato è da circoscrivere ai controlli mirati effettuati in estate nell’ambito dell’ordinanza del sindaco contro l’abusivismo commerciale (Nuovo Quotidiano).

Spese pazze. I conti in tasca a Piva e Lombardi. La lista di cene, pranzi e viaggi, tra il marzo del 2010 e il dicembre del 2011. Al consigliere regionale uscente del Pd Piva la Procura contesta spese per una somma pari a 15.902 euro, di cui 14.264 per i ristoranti, 345 per gli hotel, 24 per i caffè e gli aperitivi al bar, e infine 1.268 euro per viaggi vari. Per quanto riguarda invece Lombardi, il conto totale sale a 70.418 euro, di cui 36.836 euro in viaggi. L’esponente di Forza Italia, che si è ricandidato in Regione (se eletto, sarà il suo quarto mandato) ha addebitato poi alla Regione altri 23.996 euro per cene e pranzi (ilCarlino).

E’ morto all’improvviso lunedì sera don Andrea Gemmani, uno dei sette figli del cofondatore di Scm, Giuseppe Gemmani. Erano le 20. Oggi i funerali alle 15 in cattedrale.

Mercoledì, 12 Novembre 2014 08:36

Elezioni regionali, Cdo: ripartire dal positivo

8bRimini. Elezioni regionali, Cdo: ripartire dal positivo

 

"Libertà e responsabilità" (di ogni persona, protagonista del proprio lavoro e della società) sono le parole chiave della Compagnia delle opere che in vista delle elezioni regionali del 23 novembre prossimo ha in programma il 20 novembre un incontro dal tema che non lascia spazio a equivoci “Contribuire al bene della nostra regione”. L'appuntamento è alle 21,15 al Savoia Hotel Rimini (Lungomare Murri 13). Interverranno Marco Lucchini, direttore generale Fondazione Banco alimentare, e Marco Masi, presidente Cdo Opere educative-FOE.
"In vista delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna - spiegano da Cdo - che si terranno il prossimo 23 novembre, Cdo in primo luogo invita ciascuno a non venire meno al diritto–dovere del voto, esprimendo con coscienza e responsabilità la propria preferenza, nonostante la generale disaffezione alla politica e la caduta di credibilità che ha investito praticamente tutte le Regioni italiane. La Regione ha infatti compiti rilevanti in settori importanti per la vita di tutti: servizi sanitari e sociali, pianificazione del territorio, infrastrutture e mobilità, promozione dello sviluppo economico, servizi per il lavoro, politiche agricole, turismo, istruzione e formazione professionale, diritto allo studio".


Una crisi che non passa. "E’ sempre più evidente che la crisi economica degli ultimi anni non ha carattere transitorio, ma permanente e che alla sua origine c’è una generale deresponsabilizzazione, che preferisce addossare sempre ad altri (“in primis” alla politica) le colpe della situazione e la responsabilità di affrontarla e alimenta un individualismo crescente. In questa situazione, sia nella quotidianità che in circostanze straordinarie come il terremoto dell’Emilia del 2012, stupisce vedere persone, famiglie, imprese, opere sociali e realtà associative che non si fermano al lamento e alla pretesa, ma provano a costruire una socialità nuova e a rendere la situazione più adeguata alle esigenze di una convivenza veramente umana”.


Da dove si riparte. “Di questi esempi è ricca, anche oggi, la nostra terra emiliano-romagnola; da qui si deve ripartire. Sono esempi che contagiano, perché mettono in moto le persone e la loro responsabilità. È la strada maestra da seguire, perché i problemi sempre nuovi possano diventare occasione di cambiamento e di costruzione. In questo senso gli organismi regionali dovrebbero essere i primi a strutturarsi nella direzione di una sussidiarietà reale. Ciò favorirebbe la responsabilità di ciascuno (persone, gruppi sociali, imprese), evitando l’illusione che le risposte vengano sempre e comunque dall’alto”.


Il compito. “Riteniamo pertanto che il primo grande compito della politica sia riconoscere quanto di positivo esiste nella società e promuovere, valorizzare e sostenere il contributo di tanti al bene comune. La politica, nel suo significato più autentico, fa parte di questa partecipazione attiva e assunzione di responsabilità al servizio di tutti: perciò guardiamo con stima alle persone che decidono di impegnarsi in politica per portare un contributo al bene della comunità. Alle prossime elezioni riteniamo importante scegliere candidati che diano reali garanzie di impegno nell’ istituzione regionale, che abbiano a cuore di valorizzare quello che la società civile esprime in tutti i campi e che siano saldamente ancorati al rapporto con i cittadini e le realtà del territorio”.


Cosa può fare l’Emilia Romagna. “Con riferimento alle competenze proprie della Regione, proponiamo alcune questioni che riteniamo prioritarie per l’Emilia-Romagna alla luce della nostra esperienza. Anche nella nostra regione, da sempre ritenuta all’avanguardia in questo campo occorre prendere atto che il sistema di welfare tradizionale è in crisi profonda e va ridisegnato. Il welfare del futuro deve vedere il protagonismo di una pluralità di soggetti: stato, enti locali, imprese, organizzazioni della società civile e famiglie; con l’ente pubblico chiamato a riconoscere il contributo delle famiglie e delle organizzazioni non profit, per costruire insieme una offerta di servizi sociali che parta dalla domanda reale, sempre mutevole, differenziata e complessa. Si tratta dunque di operare scelte politiche, legislative ed amministrative che abbiano come criterio essenziale quello di valorizzare la responsabilità personale e comunitaria e di favorire la libertà di scelta di ogni cittadino. I servizi devono rispondere a regole chiare ed essere valutati sotto il profilo della efficacia e della qualità dell’offerta. L’attuale sistema regionale di accreditamento “programmato” deve essere ripensato, perché rischia di precludere l’accesso e lo sviluppo di nuovi soggetti e servizi”.


Istruzione e formazione. “Per mantenere ed elevare la qualità del sistema scolastico e formativo, decisivo per la crescita di persone creative e responsabili, serve la collaborazione attiva tra i diversi soggetti presenti nel territorio (famiglie, scuole, enti di formazione, università, imprese). La presenza di una pluralità di soggetti, pubblici e privati, gestori di scuole dell’infanzia e servizi educativi, va riconosciuta con legge regionale, incentivando i Comuni ad attuare scelte che valorizzino questa pluralità. Investire nel sistema scolastico significa oggi sostenere, con adeguate misure di diritto allo studio, la libera scelta delle famiglie in campo educativo, con particolare attenzione alle famiglie con figli disabili. L’esperienza di questi anni ci da una ulteriore indicazione importante: agli alunni che escono dalla scuola secondaria di primo grado anche in Emilia-Romagna occorre garantire l’accesso immediato ai servizi di istruzione e formazione professionale gestiti dagli enti accreditati”.


Imprese. “La Regione ha la possibilità di intervenire in modo efficace per semplificare e sburocratizzare numerose procedure amministrative che oggi appesantiscono le imprese. La nuova programmazione dei fondi europei è una occasione privilegiata per promuovere le imprese che generano sviluppo, innovazione e occupazione, attraverso l’utilizzo di strumenti semplici e di facile accesso. Le pmi, risorsa fondamentale del nostro territorio, vanno sostenute nella necessità di cambiamento che la realtà economica oggi impone (reti, formazione, innovazione, internazionalizzazione …).


Turismo. "Il turismo è una delle più grandi risorse di cui può disporre la nostra regione. È quindi urgente un rilancio del settore ed una serie di riforme che consentano alle tante potenzialità esistenti di esprimersi e innovarsi. E’ prioritario operare su alcuni temi: promuovere la riqualificazione e l’innovazione dell’offerta turistica, premiando chi effettua nuovi investimenti; semplificare la normativa e sburocratizzare il settore, rivedendo le ormai anacronistiche classificazioni alberghiere e favorendo l’innovazione; sostenere le reti di impresa, anche al fine di gestire infrastrutture di interesse pubblico; investire in servizi ambientali essenziali (sistema fognario e depurativo della costa)".


Servizi e lavoro. “Anche in Emilia Romagna in tema di servizi per il lavoro, a causa della crisi economica, si è generata una vera e propria emergenza occupazionale che non può essere fronteggiata dalla regione con i soli centri per l’impiego. Oggi il percorso della “Garanzia Giovani” è totalmente in carico alla gestione pubblica. L’emergenza lavoro per i giovani è tuttavia di tali e drammatiche proporzioni da rendere necessario coinvolgere efficacemente tutti i soggetti che, per la natura della propria attività, hanno a che fare con i giovani: scuole, università, enti di formazione, realtà del privato sociale … L’obiettivo è dare ai giovani più possibilità di lavoro, grazie anche ad enti maggiormente coinvolti e responsabilizzati. È anche opportuno promuovere iniziative, quali Fondi di Garanzia, con il contributo sia pubblico che privato, finalizzati a concedere prestiti d’onore a quei ragazzi che intendono investire sulle competenze e le conoscenze per aumentare la propria occupabilità. L’esperienza insegna che l’investimento in “Capitale Umano” è tra i più efficaci in termini di innovazione e cambiamento”.


Sanità. “La sanità è di gran lunga la voce chiave della spesa regionale. E’ proprio nella sanità che alcune Regioni hanno saputo operare con maggiore efficacia e innovazione mentre altre hanno incontrato le difficoltà maggiori. La crisi della spesa pubblica rende oltremodo urgente non cristallizzare l’attuale assetto sanitario, anche laddove la sanità funziona. È perciò importante valorizzare le realtà pubbliche e private che si occupano di sanità, più di quanto non sia stato fatto finora, favorendo un sistema realmente integrato e rispettoso delle risorse disponibili. Incoraggiare un sistema capace di favorire le reti di impresa e valorizzare tutti i protagonisti, pubblici, privati e no profit, identificando standard qualitativi e percorsi di accreditamento capaci di garantire appropriatezza e qualità. Il necessario potenziamento dei servizi socio-sanitari domiciliari richiede un sistema di accreditamento che assicuri trasparenza e omogeneità di criteri su tutto il territorio regionale. Questo è indispensabile anche negli investimenti per la ricerca sanitaria. Per assicurare la qualità del sistema sanitario sono centrali le risorse professionali in campo, dai medici agli operatori sanitari. Per questo è importantissimo investire nei giovani che diventeranno medici, tecnici e infermieri, favorendone un’adeguata preparazione e l’accesso alla professione”.


Agricoltura. “Il settore agricolo e agroalimentare della regione, non diversamente da altri territori italiani, ha urgente bisogno di una forte crescita imprenditoriale. È necessaria una forte spinta verso una crescita dell’imprenditorialità diffusa, l’aggregazione delle tante piccole imprese, l’inserimento dei giovani, utilizzando in modo sapiente e oculato i supporti legislativi e le sovvenzioni del piano di sviluppo rurale. Per questo è decisivo favorire, con alleggerimenti burocratici e incentivazioni, la creazione di reti fra imprese agricole per ottimizzare le risorse (servizi, attrezzature, investimenti) puntando a una separazione fra proprietà fondiaria e gestione dell’impresa. L’alternativa è la condanna dell’agricoltura emiliano-romagnola (pur ricchissima di un patrimonio importante di conoscenze e di prodotti eccellenti noti in tutto il mondo) a un rapido declino, al quale concorre anche il preoccupante invecchiamento della classe produttiva agricola”.

1Rimini | Domani i funerali di don Andrea Gemmani

 

L'annuncio, "con dolore", è arrivato dal vicario generale della diocesi di Rimini don Luigi Ricci. Ieri sera alle 20 circa "è morto improvvisamente don Andrea Gemmani presso la comunità di Montetauro, dove viveva da diversi anni".  Don Andrea Gemmani aveva 61 anni ed era stato ordinato sacerdote nel 1983. Era il secondo dei sei figli dell'imprenditore cattolico Giuseppe Gemmani, fondatore della Scm.

Il funerale verrà celebrato domani, mercoledì 12 novembre alle ore 15, nella Basilica Cattedrale. Presiederà la concelebrazione il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi. "Intanto preghiamo per don Andrea, per i suoi familiari, per la Comunità di Montetauro", esorta don Ricci.

7bRimini, privatizzazione fiere-congressi: tempi lunghi per l'advisor

 

 

Che fine ha fatto il processo di privatizzazione del polo fieristico-congressuale? Fino a qualche mese fa era l’argomento principale della discussione pubblica, sull’onda anche del libro bianco realizzato dall’Associazione Dreamini. Adesso, come un fiume carsico, l’argomento sembra sparito dall’agenda pubblica.

 

L’ultima notizia risale a più di un mese fa quando si era saputo quali fossero le società che hanno partecipato al bando di gara per individuare l’avdvisor per istruire appunto il processo di privatizzazione. Le proposte erano pervenute da Mazars, società di consulenza finanziaria che ha 250 sedi nel mondo; Accuracy di Milano, fondata in Francia nel novembre 2004, da un gruppo di ex-Arthur Andersen, con l’obiettivo di creare una società indipendente nel campo della consulenza finanziaria; Studio Legale Grimaldi, con sedi a Milano, Roma, Bruxelles e Londra,  26 soci e complessivamente oltre 100 professionisti tra avvocati e praticanti; un raggruppamento temporaneo di imprese formato da Price Waterhouse, anche questa società di consulenza finanziaria diffusa in tutto il mondo, e l'associazione di avvocati e commercialisti TLS; Kpmg, network di servizi e consulenza diffuso in 155 paesi del mondo.

 

Secondo l’esame della commissione aggiudicatrice (composta dall’amministratore unico di Rimini Congressi, Marino Gabellini, Isabella Magnani dirigente dell’Ufficio contratti della Provincia di Rimini, e Umberto Lago, amministratore di Rimini Holding) la società ad avere ottenuto il punteggio massimo è la Kpmg, seguita da price Waterhouse.

Tuttavia l’assegnazione non è ancora avvenuta. La commissione ha valutato come eccezionalmente bassa rispetto a quella delle concorrenti l’offerta della Kpmg, considerandola come un’anomalia di cui chiedere spiegazione. Lo ha fatto e nella giornata di domani, 12 novembre, ci sarà l’udienza dei responsabili di Kpmg che spigheranno come e perché per un prezzo eccezionalmente basso sono disposti a svolgere un lavoro così delicato e impegnativo.

 

Una volta ascoltate le loro ragioni, la commissione dovrà tornare a riunirsi per procedere all’aggiudicazione definitiva: a Kpmg se le spiegazioni saranno risultate convincenti, a Waterhouse in caso contrario. Bene che vadano le cose il relativo contratto sarà stipulato entro l’anno, altrimenti si slitta al 2015.

 

Certamente il percorso immaginato quest’estate era diverso e prevedeva di arrivare entro la fine del 2014 con qualcosa di concreto in mano per poter rinegoziare con Unicredit una ulteriore dilazione della rata del mutuo. La banca aveva infatti concesso una dilazione per il 2014 ma dal 2015 bisogna riprendere a pagare (il costo è di 3,6 milioni di euro all’anno) o presentare una situazione nuova (l’avvio della privatizzazione) che convinca Unicredit a concedere una ulteriore proroga. Per gli enti che devono sborsare i soldi (Comune, Camera di Commercio, Provincia) la situazione finanziaria non è solida, tanto è vero che si erano convinti per la privatizzazione.

 

La lungaggine delle procedure sicuramente non dispiace al presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, mai convinto della necessità di privatizzare. Negli ambienti politici si sussurra che il suo famoso piano B, lasciato intendere alla conferenza stampa del luglio scorso, sia un accordo, gestito da lui, con una fiera tedesca. Vedremo.

Rimini, San Girolamo: restaurato antico documento

Nell’anno 1437 veniva istituita a Rimini, presso il Convento dei Frati Gerolomini sul colle di Scolta (ora S. Fortunato), il primo nucleo di laici della Confraternita di S. Girolamo per opera del Beato Fra Pietro de’ Gambacorti da Pisa .

Con Bolla Pontificia datata “Florentie anno 1442 tertio Non. Octob. Pontif.nri anno duodecimo”, da Papa Eugenio IV veniva quindi riconosciuta giuridicamente la Confraternita di S. Girolamo ed entrava in possesso “del luogo di S. Giovanni Battista di quelli già d’Armenia, che è posto appresso lo ospedale di S. Maria in Trebo (trivio)” (l’antico Ospedale di S. Giovanni degli Armeni) vale a dire nel luogo, che stando alla odierna topografia della città di Rimini, corrisponde all’angolo di Via Dante e Via Patara.

 

Questo prezioso documento è stato recentemente restaurato – unitamente ad altri documenti importanti – grazie al contributo di Asset Banca Spa e dalla Fondazione Valori Tattili di San Marino. Si tratta di una bolla su pergamena con capolettera finemente istoriato mediante la quale Eugenio IV concede, dietro richiesta, ad un gruppo di cittadini di Rimini, uniti sotto il titolo di San Girolamo, il riconoscimento giuridico di Confraternita. È l’istituzione laica piu’ antica della Diocesi giunta fino a noi ininterrottamente – fatta salva una breve interruzione napoleonica dal 1798 al 1819 – e che tutt’ora opera. Fu all’epoca il confratello Daniele Felici Cappelli, ministro dell’Interno del Regno d’Italia ad avere un ruolo chiave nel rispristino dell’attività

I documenti restaurati fanno parte di un importante archivio storico oggetto di una catalogazione operata da parte della Sovrintendenza Archivistica di Bologna nel 2009 che costituiscono un unicum di notevole rilievo.

Accanto a tale patrimonio sono di proprietà della Confraternita 3 incunaboli e 5 manoscritti opere preziose tra il XII e il XV secolo depositati presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini

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Paradossi: Rimini, l'aeroporto è chiuso ma ha un direttore

 

 

 

L’aeroporto Federico Fellini è chiuso, o per lo meno è aperto solo per l’attività di sopravvivenza garantita dall’Aeroclub di Rimini, ma comunque ha un direttore generale che percepisce lo stipendio.

 

In una lettera inviata al Comitato dei creditori il curatore fallimentare di Aeradria, Renato Santini, spiega perché si è in questo paradosso. La lettera di licenziamento al direttore Paolo Trapani, che in quanto dirigente non può godere della Cassa Integrazione richiesta per gli altri dipendenti, è stata spedita da Santini solo il 31 ottobre 2014, ultimo giorno di apertura dell’aeroporto, quando invece si sapeva ormai da tempo che quello sarebbe stato il destino dello scalo riminese.

 

A Trapani quindi, licenziato su due piedi, è dovuta un’indennità di mancato preavviso pari a otto mensilità e la bella somma di 135 mila euro, che ovviamente sono sottratti alle liquidità spettanti ai creditori. Una dimenticanza, una distrazione che costa cara.

 

Accortosi dell’inghippo, Santini propone ai creditori di mantenere in attività il direttore Trapani per i prossimi mesi, consumando il periodo di preavviso e fatta salva la possibilità di risparmiare le mensilità successive qualora Trapani trovi un nuovo lavoro, anche estraneo all’attività aeroportuale.

Per far indorare la pillola ai creditori, il curatore Santini precisa che nella sua qualità di accountable manager il direttore Trapani è il referente principale per tutti i rapporti con le autorità e amministrazione pubbliche (Enac, esercito, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Asl, ecc.) e dunque svolge un ruolo fondamentale per garantire il passaggio al nuovo gestore.

 

Nella stessa lettera Santini informa il Comitato dei creditori che ritiene opportuno tenere al lavoro quattro dipendenti per svolgere tutta l’attività amministrativa necessaria per chiudere definitivamente la gestione. Il mantenimento in servizio di questi dipendenti, oltre alle varie utenze (luce, gas, telefono, ecc.) ammonterebbe a circa 100 mila euro., che pure vanno sottratti alle somme destinate ai creditori.

È questa un’altra tegola che si abbatte sull’aeroporto di Rimini: secondo gli addetti ai lavori con i 135 mila euro dovuti al direttore generale per il mancato preavviso si sarebbero coperte gran parte delle spese necessarie per tenere aperto l’aeroporto nei mesi di novembre e dicembre.

 

La città intanto continua a sperare che il passaggio delle consegne avvenga nei tempi preventivati, cioè entro l’anno. Fra le giornate di mercoledì e giovedì l’Enac dovrebbe affettuare l’aggiudicazione definitiva alla società vincitrice del bando di gara e cioè Airiminum. Da quel momento in poi la società si deve attivare per ottenere tutte le certificazioni necessarie per poter entrare a gestire l’aeroporto.

L’unica incognita restano gli annunciati ricorsi (da parte di Novaport e del Consorzio per l’aeroporto) ma soprattutto se il Tar concederà o meno la sospensiva.

neroRimini | Bilancio 2014, via libera in commissione all'assestamento

 

Via libera in quinta commissione all’assestamento di bilancio 2014 del Comune di Rimini. La delibera arriverà in consiglio comunale il 20 novembre con 7 voti favorevoli e 3 contrari dei commissari.
Spiega l'assessore Brasini che il gettito delle tasse è sceso di 1,9 milioni. Nel dettaglio, la tassazione sulla prima abitazione passa da 90 euro procapite del 2012 con l’Imu agli 81 euro della Tasi 2014. A livello di gettito si passa da 13,2 a 11,9 milioni. Sugli altri immobili l'imu scende da 284 a 273 euro procapite e scende anche l'incasso, da 41,6 milioni a 40. Sulla flessione pesa anche la scelta del Comune di non tassare gli immobili invenduti.
Un nuovo mutuo. La novità si trova nella parte straordinaria del bilancio con la sottoscrizione di 18,2 milioni con la Cassa depositi e prestiti a tasso agevolato per la realizzazione della vasca di laminazione Kennedy, uno degli interventi principali previsti dal Piano di salvaguardia della balneazione. In totale il cantiere costerà 27 milioni, contribuirà anche epr la somma restante, il ministero dell'ambiente.
La riduzione del debito, fiore all'occhiello dell'assessore Brasini, continua passando dai 141 milioni 352mila euro del 2011 agli attuali 121milioni 200mila.

Critico verso il bilancio il capogruppo di Ncd Gennaro Mauro. "Più di mantenere intatto l'impegno per la cultura, l'atteggiamento assunto dalla giunta Gnassi rappresenta un vero è proprio spreco di denaro pubblico", esordisce il consigliere del Centro destra. "Riconosciamo il fondamentale valore culturale, educativo, sociale delle attività museali che rappresentano un vero e proprio servizio pubblico. Quindi non ci attendiamo che l'attività museali possano generare un profitto, ma sicuramente riteniamo che sia necessario perseguire livelli più elevati di autonomia economico-finanziaria".
Secondo Mauro "a Rimini la qualità dell’offerta culturale dei siti museali non è soddisfacente e la gestione amministrativa non è né efficiente né economica. Per i servizi 'museo, pinacoteca e mostre' l'amministrazione comunale sosterrà nell'anno 2014 spese per oltre 2,7 milioni di euro a fronte di ricavi di poco più 380mila euro, producendo così una voragine di oltre 2,3 milioni". Tra gli esempi di "pressapochismo" anche il fatto reso noto in commissione dall'assessore "che sono necessari ulteriori 35mila euro per i servizi guida musei comunali, e quindi a fine anno sosterremo complessivamente spese per 300mila euro per fornire una guida ai visitatori, a fronte di un incasso di 56mila euro per i biglietti di ingresso". Il succo non è nel taglio dei servizi culturali, ma in una "esternalizzazione della gestione dei musei comunali, solo il privato sarà in grado di intercettare un numero maggiore di fruitori dei servizi culturali per rendere sostenibile il bilancio in termini finanziari".