(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 360.694 casi di positività, 760 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.263 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,8%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, le persone dai 75 anni in su e quelle nella fascia d’età 70-74 anniAlle ore 15 sono state somministrate complessivamente 1.361.309 dosi412.086 sul totale sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 355 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 269 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 443 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,2 anni. Sui 355 asintomatici260 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing34 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 13 con gli screening sierologici7 tramite i test pre-ricovero. Per 41 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Reggio Emilia con 157 nuovi casi; poi Bologna (89) e Modena(83). Seguono Ravenna (76), Parma (67) e Ferrara (63); quindi Forlì (59), Rimini (57), Cesena (54). Infine, Piacenza, con 39 nuovi casi, e il Circondario Imolese con 16. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.627 tamponi molecolari, per un totale di 4.272.699. A questi si aggiungono anche 10.636 tamponi antigenici rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 3.160 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 289.471. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 58.533 (-2.423 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 56.130 (-2.364), il 96% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 23 nuovi decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 79 anni), 3 a Parma (2 donne, di 88 e 93 anni, e un uomo di 91), 2 a Reggio Emilia (entrambi uomini, di 72 e 79 anni), 3 a Modena (tutti uomini, rispettivamente di 78, 80 e 84 anni), 3 a Bologna (un uomo di 52 anni e 2 donne, di 52 e 82 anni, quest’ultima deceduta a Imola), 2 a Ferrara (entrambi uomini, di 57 e 92 anni), 3 nel ravennate (una donna di 90 anni e 2 uomini, di 69 e 85 anni), 2 in provincia di Forlì-Cesena (entrambi uomini, di 78 e 84 anni), 4 nel riminese (un uomo di 70 anni e 3 donne, rispettivamente di 82, 85 e 91 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.690.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 287 (-4 rispetto a ieri), 2.116 quelli negli altri reparti Covid (-55). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 32 a Parma (+2), 31 a Reggio Emilia (+3), 44 a Modena (-4), 76 a Bologna (-6), 12 a Imola (+1), 37 a Ferrara (+2), 12 a Ravenna (+2), 6 a Forlì (-1), 4 a Cesena (invariato) e 22 a Rimini (-2).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 22.571 a Piacenza (+39 rispetto a ieri, di cui 15 sintomatici), 25.385 a Parma (+67, di cui 27 sintomatici), 43.509 a Reggio Emilia (+157, di cui 76 sintomatici), 61.552 a Modena (+83, di cui 38 sintomatici), 77.258 a Bologna (+89, di cui 60 sintomatici), 12.119 casi a Imola (+16, di cui 7 sintomatici), 22.179 a Ferrara (+63, di cui 19 sintomatici), 28.489 a Ravenna (+76, di cui 55 sintomatici), 15.445 a Forlì (+59, di cui 40 sintomatici), 18.076 a Cesena (+54, di cui 37 sintomatici) e 34.111 a Rimini (+57, di cui 31 sintomatici).

(Rimini) Nella settimana dal 12 al 18 aprile sul territorio romagnolo si sono verificate 2.201 positività su un totale di 32.126 tamponi eseguiti; si osserva quindi un tasso di positività del 6,9 per cento, evidenziando, anche in questa settimana, una diminuzione del trend dei nuovi casi positivi. La performance dei tempi di refertazione dei tamponi, entro le 48 ore, si mantiene alta, registrando il 96,9 per cento.

Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 19 aprile, si registra la quota di 416 ricoveri, con una diminuzione di 144 ricoverati rispetto alla settimana precedente, pur rimanendo l'azienda all'interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid. anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali.

"Anche questa settimana - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Asl Romagna, si registra una diminuzione dei nuovi casi, anche se più lenta rispetto alle settimane precedenti e non uniforme su tutti i territori. Ciò sta ancora una volta a significare che il virus continua a circolare e che non dobbiamo in alcun modo  abbassare la guardia. Prosegue la campagna vaccinale che sta mostrando con segnali evidenti tutta la sua efficacia, soprattutto per quanto riguarda le fasce più vulnerabili della popolazione. Speriamo di poter procedere più celermente già dal prossimo mese, confidando nell'arrivo di un maggio numero di vaccini. Ma l'invito a tutti è di proseguire al rispetto di tutte le misure di sicurezza per non disperdere i risultati fin qui ottenuti, grazie alle misure restrittive fin qui introdotte".

Mercoledì, 21 Aprile 2021 15:36

Vescovo e prefetto in visita a Montetauro

(Rimini) È stato il fondatore della “Piccola famiglia dell’Assunta” don Lanfranco Bellavista, accompagnato da Suor Paola Bastoni, “veterana della Comunità”, ad accogliere il Vescovo Francesco Lambiasi e il Prefetto Giuseppe Forlenza, in visita alla Comunità di Montetauro, nel territorio del Comune di Coriano. Un’accoglienza di immediata sintonia e senza orpelli, come è nello stile monastico, con la prima tappa alla Chiesa Parrocchiale intitolata a Santa Innocenza, martire riminese nel periodo di Diocleziano che la fece uccidere, verosimilmente nel 303, anno in cui l’imperatore romano emanò l’editto per la persecuzione dei Cristiani.

Don Lanfranco e il Vescovo hanno quindi illustrato al Prefetto le peculiarità della Comunità - nata alla sequela della “Piccola Regola” scritta da don Giuseppe Dossetti -, che vive di preghiera e di servizio ai piccoli e agli ammalati. Comunità che ha iniziato ad operare agli inizi degli anni ’70, il cui Statuto ecclesiale è stato approvato il 2 febbraio 1998 (giornata liturgicamente significativa della “Presentazione di Gesù al Tempio”) dall’allora Vescovo di Rimini Mariano De Nicolò, scomparso esattamente un anno fa, quando era ospite proprio della Piccola famiglia dell’Assunta. 

I piccoli sono persone con disabilità più o meno gravi, in maggioranza non autosufficienti o che hanno in comune l’abbandono. Dopo un breve periodo di tempo necessario all’inserimento, essi diventano membri permanenti della comunità e vengono affidati a un fratello o a una sorella e ai rispettivi nuclei in modo stabile. Tale affidamento è per tutta la vita: stanno sempre insieme, notte e giorno. La condivisione riguarda ogni momento della giornata regolare, anche durante la preghiera comunitaria, se le condizioni del piccolo lo consentono.

Il nome “Piccola famiglia” risponde, quindi, esattamente alla circostanza che la Comunità è una famiglia di mamme, papà e figli, seppure non biologici, che si occupano senza sosta dei piccoli disabili che giungono a Montetauro, vivendo con loro giorno e notte per 365 giorni all’anno. Piccoli che crescono e che restano in Comunità. Il ragazzo o l’adulto affetto da disabilità vive a Montetauro come soggetto che può dare un suo contributo e darlo al meglio, uscendo dall’idea della vergogna o del pietismo che per troppi decenni ha accompagnato le famiglie con portatori di handicap o malati gravi. Nel concreto del quotidiano, la Comunità compie ogni sforzo per scongiurare la sensazione di solitudine e favorire l’inserimento in una rete di affetti familiari, affinché anche nei momenti di crisi, prevalga il confronto, la consolazione e il cammino comune.

Il Vescovo e il Prefetto hanno poi avuto modo di conoscere personalmente gli ospiti negli ampi spazi che circondano la casa e ascoltare altre narrazioni di vite provate, ma che hanno incontrato l’amore della Comunità, come quella di Ciriaco, colpito dalla meningite nei primi mesi di vita ed autore di poesie o quella di Giuseppe, disabile proveniente dal capoluogo lombardo o ancora quella di Michele, bambino abbandonato dalla madre in un noto ospedale bolognese. L’intensa mattinata, nel corso della quale il Prefetto ha espresso un forte ringraziamento a Don Lanfranco e a tutte le operatrici e gli operatori per la cura, la dedizione e la testimonianza che scuotono e commuovono, si è conclusa con la benedizione impartita dal Vescovo.

Mercoledì, 21 Aprile 2021 15:23

Nuovo dpcm, Indino: "preoccupati per l'estate"

(Rimini) “Siamo passati dal governo delle chiusure al governo delle timide aperture. Così non basta: non può essere sufficiente dopo un anno in cui gli imprenditori del turismo hanno pagato il prezzo più alto e sono stati supportati pochissimo a livello economico e morale". Gianni Indino della Confcommercio di Rimini entra nel merito delle bozze del prossimo Decreto che stanno circolando. "Ci preoccupa moltissimo in vista dell’estate", die subito. "Oltretutto si tratta ancora una volta solo di annunci: il 26 aprile è vicinissimo, ma ancora non c’è nulla di definitivo, di regolato, di certo. L’incertezza ancora una volta attanaglia gli operatori e blocca le prenotazioni e la voglia di vacanza. La notizia di una proroga del coprifuoco notturno potrebbe essere la pietra tombale sul turismo della nostra Riviera, da sempre vocata al divertimento. Come possiamo pensare che si venga in vacanza da noi per correre a chiudersi in albergo o in appartamento due ore prima di Cenerentola? È impensabile! Il rischio, serissimo, è di perdere interi target, a cominciare da quello del turismo giovanile, da cui non possiamo prescindere non solo per l’oggi, ma anche per il futuro". 

"Da queste bozze vediamo che i pubblici esercizi in Zona gialla potranno riaprire servendo ai tavoli all’aperto, anche a cena, ma sempre in virtù del coprifuoco alle 22 che oltretutto non si sa quando finirà, perché in queste bozze non è indicata la data del termine dello stato di emergenza. In questo modo anziché agevolare la ripartenza, si mettono tutti nuovamente in difficoltà. Rispetto alle vecchie regole delle Zone gialle si fanno passi indietro anziché in avanti". 

"In tanti già da giorni ci chiamano per porre domande, per organizzare la riapertura e assumere personale, ma non siamo in grado di dare risposte. Ad esempio, i posti a sedere in una veranda smontabile sono considerati all’aperto o al chiuso? Tavoli nei dehors con plexiglass o tavoli sotto ai pergolati valgono come posti all’aperto? Rimuovendo le vetrate, il ristorante/bar può stare aperto servendo quantomeno le file di tavoli attigui al perimetro che di fatto è totalmente areato? In caso di maltempo, sarà possibile fare entrare all’interno del locale i clienti per ripararsi e/o terminare il pasto, oppure dovranno lasciare il tavolo, con il rischio che molti se ne vadano senza consumare o senza pagare per il servizio? Non lo sappiamo, ma di certo il turismo non può convivere con queste limitazioni per lavorare questa estate".

"Vogliamo davvero buttare a mare il nostro turismo tenendo in vigore il coprifuoco, invitando di fatto i turisti a muoversi per le vacanze verso l’estero? Vogliamo davvero passare un’estate senza giovani, senza divertimenti notturni, senza parchi tematici, senza iniziative? Non sarebbe meglio mettere subito mano ai protocolli sanitari e dettare le regole per un’estate di vacanze italiane in piena sicurezza? Ce l’abbiamo fatta l’anno scorso senza coprifuoco, aprendo discoteche all’aperto, i ristoranti, i pub, i parchi divertimento e dunque quest’anno a maggior ragione ce la possiamo fare". 

Dalla nostra parte ora abbiamo numerosi vaccinati e un’altra parte della popolazione che si vaccinerà nelle prossime settimane. Riteniamo però fondamentale non dimenticarsi dei giovani, che come fascia di età saranno gli ultimi a potersi vaccinare: non vanno penalizzati. Pensiamo di tenerli a casa tutta l’estate e di mandarli a dormire alle 22? Ricordiamoci che tanti altri Paesi, tanti altri competitor turistici europei e non, sono molto più avanti di noi. Vogliamo fare come a Pasqua, quando non era possibile fare vacanze in altre regioni italiane, ma lo era prendere un aereo e andare in Spagna, Grecia o Dubai? Dal nostro territorio si sono alzate forti queste istanze, anche durante l’incontro informale avvenuto qui a Rimini con il ministro del Turismo, Garavaglia che ha dimostrato di ascoltare con attenzione le nostre richieste e che di certo porterà all’attenzione del governo con l’entusiasmo e lo spirito combattivo che ha mostrato. Al ministro, purtroppo, abbiamo anche dovuto sottolineare quanto ci sentiamo trascurati come operatori del settore turismo dai governi che si sono succeduti durante questa pandemia. Confidiamo in un velocissimo, istantaneo cambio di passo”. 

(Rimini) La Conferenza delle Regioni ha proposto un allungamento di un'ora del coprifuoco, portandolo alle ore 23. "Capisco le ragioni del Governo nel volere mantenere, almeno per qualche altra settimana, il limite prudenziale e richiesto dal CTS delle 22 ma è altrettanto vero, come ci ha insegnato l'esperienza dei mesi scorsi, che comprimere gli orari porta a assembramenti e situazioni di più difficile controllo e di maggiore spostamento tra un luogo e l'altro nelle fasce orarie concesse". Sul tema interviene l'assessore al commercio del comune di Rimini Jamil Sadegholvaad. "Lo stesso vale per l'ipotesi di aprire i locali all'interno solo dal primo giugno e sino alle ore 18: potrebbe portare più problemi che vantaggi. Fermo restando che deve essere la salute e i dati connessi ad essa la priorità assoluta, io credo che possa essere possibile riconsiderare di portare la chiusura alle 23, magari con una precisa gradualità già durante il mese di maggio, garantendo i locali il massimo rispetto delle prescrizioni e della sicurezza. Sicuramente non è pensabile un coprifuoco come quello attuale durante l'estate. Anch'io, come il Presidente Bonaccini, preferirei una maggiore flessibilità su questo aspetto, in un provvedimento complessivo comunque sostanzialmente positivo sul fronte della ricerca di equilibrio tra salute e lavoro". 

(Rimini) "Dire coprifuoco è come dire non facciamo turismo". Lo ritiene il sindaco di Riccione Renata Tosi. "Non serve per arginare l'epidemia, non serve per evitare gli assembramenti, non serve alla pubblica sicurezza perché si impegnerebbero così le forze dell'ordine alla verifica delle autocertificazioni, rischiando di trascurare prevenzione e sicurezza. Il Governo oggi riunito a decidere le nuove regole in quelle stesse norme deve inserire una data in cui il coprifuoco verrà eliminato per sempre. Un Paese con il coprifuoco è un paese in guerra, ma oggi pare che questa nostra Italia sia in guerra solo con se stessa e gli italiani. Del resto, al ministro al Turismo, Massimo Garavaglia in visita la scorsa settimana, abbiamo avanzato proposte ricevendo risposte di buon senso. Lo stesso ministro infatti ha detto che siamo all'inizio e le misure gradualmente verranno allentate. Bene allora se a maggio il coprifuoco deve rimanere alle 22, da giugno va eliminato. Da giugno basta coprifuoco che penalizza ristoratori, commercianti e pubblici esercizi in generale. Ma a Riccione, quale turista va a dormire alle 22, senza fare due passi per i negozi o prendere un gelato in passeggiata? Il dibattito parlamentare in questi giorni ha visto tanti interventi contro il coprifuoco. Mantenere il coprifuoco si ha un doppio danno: vuol dire far ammassare le persone in orari più limitati e decretare la crisi profonda e senza rimedio delle località balneari. Riccione non rinuncia neanche quest'estate ad offrire la migliore ospitalità possibile, applicando alla lettera i protocolli di sicurezza, ponendo l'attenzione massima agli ospiti e ai cittadini. Allo stesso tempo, Riccione è un brand poggiato su una laboriosa comunità che offre servizi di qualità ai turisti, a chi ci raggiunge dall'estero e dall'Italia. E' sinonimo di apertura e di mobilità. Se finalmente lo spostamento per motivi di turismo è stato introdotto, non lo si può però zavorrare di obblighi e coprifuoco perché è disincentivante e si ottiene l'effetto contrario. Da giugno l'estate deve essere senza limiti d'orario, in sicurezza, con protocolli e buon senso". 

(Rimini) La Giunta Comunale ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione della viabilità di entrata e di uscita dal quartiere Padulli, una serie di opere destinate a migliorare l'accessibilità della zona a complemento della nuova rotatoria realizzata all'altezza degli stabilimenti Valentini in funzione dallo scorso anno. Il progetto rientra tra gli interventi dedicati alla messa in sicurezza della SS16 in corrispondenza del centro abitato di Rimini finanziati attraverso le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, per un importo complessivo di 2,3 milioni di euro.   

L'opera prevede il prolungamento di via Tosca attraverso la realizzazione di un nuovo ponte sul canale Mavone e che correrà prima in adiacenza alla Statale 16 poi alla Via Cerasolo, fino ad arrivare ad una nuova rotatoria che sarà realizzata per collegare la bretella con la viabilità di accesso allo stabilimento Valentini. In programma poi ​la realizzazione di un percorso pedonale protetto lungo la Via Tosca fino alla Via Padulli e il ripristino della pista ciclopedonale che collega i Padulli al centro della città. L'intervento nel suo complesso consentirà di migliorare l'accessibilità in sicurezza del quartiere, fluidificando il traffico in entrata e in uscita e sgravando la via Marecchiese. L'inizio dei lavori è previsto entro l'anno.   

È prevista l'illuminazione oltre che della nuova bretella anche del tratto di SS16 che va dal​la nuova rotatoria fino al cavacavia della Via Marecchiese e alla rotatoria di Via Covignano e del ponte di attraversamento del Canale Mavone sulla Strada Statale fino all'entrata del sovrappasso di raccordo con la SP258. Nel tratto di infrastruttura tra il ponte sul Canale Mavone e la rotatoria di raccordo è inoltre prevista la piantumazione di essenze arboree e arbustive all'interno delle aree non pavimentate. 

(Rimini) E' iniziata questa mattina la demolizione della vecchia scuola Catullo. Conclusa la demolizione, nel giro di un paio di settimane inizierà la fase due, cioè quella della costruzione del nuovo fabbricato e la sistemazione delle aree esterne. Per la ricostruzione la ditta appaltatrice ha per contratto 200 giorni. Il nuovo edificio avrà una palestra, una zona mensa e uno spazio multifunzionale che potrà essere adibito a biblioteca o ospitare le recite scolastiche. La nuova scuola ospiterà cinque classi del nuovo plesso storico di Marina Centro. "L'edificio sarà parametrato su standard di efficienza e sicuramente con una divisione degli spazi funzionale ad una scuola che cambia con i tempi - ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici, Lea Ermeti -. Palestra, biblioteca, spazi multifunzionali sono delle necessità oggi per le scuole che prima non c'erano. Ecco perché all'edilizia scolastica abbiamo dedicato tante risorse e tante energie. La Catullo, la Panoramica, la Capri e la palestra della scuola "Fratelli Cervi" di via Ionio, tutte riqualificate e messe a norma per milioni di euro di investimenti scolastica. Solo per la Catullo si parla di 4.344.623,35". 

(Rimini) Sono state allontanate ieri pomeriggio alcune carovane di nomadi, che sostavano senza alcuna autorizzazione in alcune aree urbane, in seguito ad un intervento interforze che ha visto impegnati insieme uomini e mezzi della Polizia Locale e dei Carabinieri di Rimini.  Un intervento richiesto da alcuni cittadini residenti che avevano segnalato, tramite la centrale radio dei vigili, le presenze irregolari e l’occupazione delle aree di sosta RDS Stadium e in Via Carmen.

 Un tipo di servizio svolto anche all’inizio della settimana, nella giornata di lunedì, quando - anche in questo caso con un doppio intervento -  gli agenti del Distaccamento di Miramare in collaborazione con la Polizia di Stato di Rimini, sono intervenuti prima nelle ore della mattina, in via Guglielmo Marconi, via Macanno e via Coriano, e poi di nuovo nel turno pomeridiano, per allontanare altre roulotte che erano tornate ad occupare abusivamente la zona di via Marconi, nell'ex area mercato, dove attualmente si svolgono i lavori per il PSBO. In entrambi i casi l’intervento tempestivo delle pattuglie dei vigili, insieme alle altre Forze dell'Ordine,  ha fatto sì che i proprietari delle carovane con i loro familiari, che avevano già iniziato l’attività di campeggio irregolare, raccogliessero in pochi minuti la loro roba e riprendessero la marcia per uscire dal territorio comunale. Tutte le aree liberate dalle roulotte prive di autorizzazioni poi sono state fatte ripulire per essere ripristinate nelle loro funzioni.

(Rimini) Quasi 40mila imprese del commercio, della ristorazione e del settore ricettivo del Paese sono a 'immediato e grave rischio di usura'. Il dato, diffuso ieri da Confcommercio, fotografa la situazione del tessuto delle piccole e medie imprese italiane, schiacciate dal drastico calo di fatturato conseguente alla pandemia e aggravata dalla crisi di liquidità e della difficoltà di accesso al credito. "Una combinazione di fattori che crea un terreno fertile per quei criminali che tentano di fare affari approfittando senza scrupoli della disperazione di chi teme di perdere tutto ciò per cui ha lavorato e su cui ha investito. Sempre secondo il report di Confcommercio, la quota degli imprenditori che ritiene aggravato il fenomeno dell'usura è aumentata del 14% rispetto al 2019, una percezione di insicurezza che risulta più alta tra le micro-imprese del commercio e dei pubblici esercizi", commenta l'assessore al commercio del comune di Rimini Jamil Sadegholvaad.  

"Una crescente esposizione ad un fenomeno che ha nella programmazione delle riaperture la prima, sostanziale, risposta. Oggi abbiamo una prospettiva: un calendario che consente la ripartenza in sicurezza di tutti i comparti del commercio e dei servizi, una prima boccata di ossigeno per rimettere in circolo lavoro e liquidità. Sarà una ripartenza graduale, nel quadro del perdurare della situazione emergenziale, ma è necessario che sia definitiva, evitando nuovi 'stop and go' che potrebbero diventare insostenibili. Questo vale a maggior ragione per l'economia del nostro territorio, che si regge su un tessuto di piccole e medie imprese della filiera turistica che vedono nell'estate che è alle porte l'opportunità per ricominciare".  

Per Sadegholvaad "non basta tornare ad aprire negozi e pubblici esercizi per allontanare lo spettro dell'usura e delle infiltrazioni criminali nel nostro tessuto imprenditoriale: è indispensabile un intervento mirato da parte del governo centrale, nell'ottica di velocizzare l'erogazione dei sostegni agli imprenditori più colpiti e soprattutto agevolare l'accesso al credito, aspetto ancora più nevralgico in questa fase di ripartenza. Parallelamente sul territorio dobbiamo proseguire nella strada della collaborazione tra enti locali, istituzioni, forze dell'ordine, attraverso l'applicazione dei diversi protocolli operativi introdotti negli ultimi anni e sostenendo con ancora maggior convinzione le iniziative volte a promuovere una cultura della legalità. L'usura è una piaga sociale e come tale va affrontata".

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