(Rimini) “Siamo passati dal governo delle chiusure al governo delle timide aperture. Così non basta: non può essere sufficiente dopo un anno in cui gli imprenditori del turismo hanno pagato il prezzo più alto e sono stati supportati pochissimo a livello economico e morale". Gianni Indino della Confcommercio di Rimini entra nel merito delle bozze del prossimo Decreto che stanno circolando. "Ci preoccupa moltissimo in vista dell’estate", die subito. "Oltretutto si tratta ancora una volta solo di annunci: il 26 aprile è vicinissimo, ma ancora non c’è nulla di definitivo, di regolato, di certo. L’incertezza ancora una volta attanaglia gli operatori e blocca le prenotazioni e la voglia di vacanza. La notizia di una proroga del coprifuoco notturno potrebbe essere la pietra tombale sul turismo della nostra Riviera, da sempre vocata al divertimento. Come possiamo pensare che si venga in vacanza da noi per correre a chiudersi in albergo o in appartamento due ore prima di Cenerentola? È impensabile! Il rischio, serissimo, è di perdere interi target, a cominciare da quello del turismo giovanile, da cui non possiamo prescindere non solo per l’oggi, ma anche per il futuro".
"Da queste bozze vediamo che i pubblici esercizi in Zona gialla potranno riaprire servendo ai tavoli all’aperto, anche a cena, ma sempre in virtù del coprifuoco alle 22 che oltretutto non si sa quando finirà, perché in queste bozze non è indicata la data del termine dello stato di emergenza. In questo modo anziché agevolare la ripartenza, si mettono tutti nuovamente in difficoltà. Rispetto alle vecchie regole delle Zone gialle si fanno passi indietro anziché in avanti".
"In tanti già da giorni ci chiamano per porre domande, per organizzare la riapertura e assumere personale, ma non siamo in grado di dare risposte. Ad esempio, i posti a sedere in una veranda smontabile sono considerati all’aperto o al chiuso? Tavoli nei dehors con plexiglass o tavoli sotto ai pergolati valgono come posti all’aperto? Rimuovendo le vetrate, il ristorante/bar può stare aperto servendo quantomeno le file di tavoli attigui al perimetro che di fatto è totalmente areato? In caso di maltempo, sarà possibile fare entrare all’interno del locale i clienti per ripararsi e/o terminare il pasto, oppure dovranno lasciare il tavolo, con il rischio che molti se ne vadano senza consumare o senza pagare per il servizio? Non lo sappiamo, ma di certo il turismo non può convivere con queste limitazioni per lavorare questa estate".
"Vogliamo davvero buttare a mare il nostro turismo tenendo in vigore il coprifuoco, invitando di fatto i turisti a muoversi per le vacanze verso l’estero? Vogliamo davvero passare un’estate senza giovani, senza divertimenti notturni, senza parchi tematici, senza iniziative? Non sarebbe meglio mettere subito mano ai protocolli sanitari e dettare le regole per un’estate di vacanze italiane in piena sicurezza? Ce l’abbiamo fatta l’anno scorso senza coprifuoco, aprendo discoteche all’aperto, i ristoranti, i pub, i parchi divertimento e dunque quest’anno a maggior ragione ce la possiamo fare".
Dalla nostra parte ora abbiamo numerosi vaccinati e un’altra parte della popolazione che si vaccinerà nelle prossime settimane. Riteniamo però fondamentale non dimenticarsi dei giovani, che come fascia di età saranno gli ultimi a potersi vaccinare: non vanno penalizzati. Pensiamo di tenerli a casa tutta l’estate e di mandarli a dormire alle 22? Ricordiamoci che tanti altri Paesi, tanti altri competitor turistici europei e non, sono molto più avanti di noi. Vogliamo fare come a Pasqua, quando non era possibile fare vacanze in altre regioni italiane, ma lo era prendere un aereo e andare in Spagna, Grecia o Dubai? Dal nostro territorio si sono alzate forti queste istanze, anche durante l’incontro informale avvenuto qui a Rimini con il ministro del Turismo, Garavaglia che ha dimostrato di ascoltare con attenzione le nostre richieste e che di certo porterà all’attenzione del governo con l’entusiasmo e lo spirito combattivo che ha mostrato. Al ministro, purtroppo, abbiamo anche dovuto sottolineare quanto ci sentiamo trascurati come operatori del settore turismo dai governi che si sono succeduti durante questa pandemia. Confidiamo in un velocissimo, istantaneo cambio di passo”.