(Rimini) "Quella di Mario Draghi in Parlamento non è stata la 'solita musica', tra promesse e impegni generici o per titoli". Entusiasta il sindaco di Rimini Andrea Gnassi sul passaggio del presidente del consiglio Mario Draghi sul turismo. "Anche nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare. Ad esempio il modello di turismo, un'attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d'arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato", ha detto ieri Draghi ai senatori.

"Quel passaggio sul turismo apre un orizzonte nuovo: sì al sostegno pieno per il rilancio, ma senza annullare chi siamo e l'eredità che abbiamo ricevuto, nel nome di un'urgenza che non vuole e non sa darsi limiti in nome di un malinteso senso del 'progresso'. Se il prorompente, urgente e spesso incontrollato sviluppo post bellico, ci ha restituito benessere e splendori (Rimini, capitale della vacanza), ma ha lasciato anche limiti e scorie (l'uso disinvolto del bene comune territorio come moneta) la cui pericolosità per l'intera comunità ci è apparsa palese tempo dopo. E Draghi ha parlato di scossa qui e ora per il presente del paese. Ma straordinariamente, e in modo concreto, ha parlato di figli e nipoti. Di come e cosa facciamo e lasciamo loro. Per questo oggi non dobbiamo ripetere pedissequamente il cammino passato", sottolinea Gnassi. "Esperienza significa tenere conto anche degli errori fatti. Per questo nelle parole di Draghi colgo il segno di un cambiamento di prospettiva: il turismo non per forza deve avere uno sviluppo quantitativo, ma la qualità e il contesto diventano elementi altrettanto essenziali. Calare un parcheggio tra un castello e un teatro oppure piantare una foresta di pale eoliche 'old style' a pochi km dalla costa, discutere se è meglio un parco del mare con più spazio, ossigeno, benessere o macchine e smog, diventa qualcosa di molto più e di diverso da un criterio banalmente estetico. Le cose devono stare e vivere nel contesto più adatto; non si possono stravolgere la loro natura e le loro funzioni in nome di una presunta urgenza".

Il Next Generation UE" può essere, deve essere, lo strumento di rilancio dell'industria turistica- oggettivamente la più penalizzata dalla pandemia- su queste direttrici. Insieme ai sindaci di Firenze, Roma, Napoli, Venezia, Milano e al presidente Anci Decaro ho firmato la richiesta di un incontro con il presidente del Consiglio e con il Ministro Garavaglia per definire, insieme agli stakeholder, un piano strategico e di rilancio dopo l'emergenza pandemia. Nel piano, tra le misure a breve termine, devono a nostro avviso essere inseriti ristori mirati alle aziende della filiera turistica più colpite, un modello più efficace di condivisione e informazioni delle misure legate all'andamento epidemiologico in modo da evitare brutti scivoloni come quello dei giorni scorsi, e anche l'impulso al piano delle vaccinazioni con particolare attenzione anche al personale impiegato nel comparto turistico in vista di un'auspicabile riapertura della stagione turistica in sicurezza".

Se il turismo "è finalmente un'industria strategica, si facciano interventi qui e ora per resistere. Ma si diano certezze a territori e operatori di politiche industriali di medio e lungo periodo. A quelle guardano tutti coloro che, facendo il sacrificio di resistere oggi, "attaccano", le loro prospettive per il domani".

Giovedì, 18 Febbraio 2021 14:26

Gianfranco Angelucci al compleanno di Giulietta

(Rimini) In occasione del centenario della nascita di Giulietta Masina, lunedì 22 febbraio alle 18 la Cineteca del Comune di Rimini in collaborazione con Laboratorio Aperto Rimini Tiberio presenta, in anteprima, la biografia scritta da Gianfranco Angelucci e pubblicata in coedizione da Edizioni Sabinae e Centro Sperimentale di Cinematografia. L'autore dialogherà con la giornalista Annamaria Gradara in diretta streaming, ripercorrendo le fasi salienti della carriera e della vita di questa straordinaria donna e attrice. Sarà possibile assistere all'evento su diverse piattaforme, tra cui il canale Youtube e le pagine Facebook della Cineteca del Comune di Rimini (https://www.facebook.com/cineteca.rimini e https://www.facebook.com/federicofellini.it) e del Laboratorio aperto Rimini Tiberio.

Giulietta Masina non è stata solo la moglie e la musa di Federico Fellini, ma anche una delle attrici più talentuose e premiate della storia del cinema mondiale, diretta dai maggiori registi italiani e stranieri. Fra tutti ricordiamo Roberto Rossellini (Paisà, 1946); Alberto Lattuada (Senza pietà, 1948) e Luigi Comencini (Persiane chiuse, 1951) e naturalmente Federico Fellini (Lo sceicco bianco, La Strada, Il bidone, Le notti di Cabiria, Giulietta degli spiriti, Ginger & Fred). Con il Maestro Riminese, ha vinto due Premi Oscar per i film La strada e Le notti di Cabiria, consacrandola dell’olimpo del cinema. Nata a San Giorgio di Piano (Bologna) nel 1921, rimane nella storia del cinema la sua immagine di donna forte e caparbia che ha saputo conquistare le platee di tutto il mondo con personaggi indimenticabili.

Una delle ragioni di questo libro è che Giulietta era davvero l’altra metà del cielo di Federico Fellini, e se non si conosce lei, la sua vita, la sua vicenda, la sua arte, si rischia di non conoscere abbastanza da vicino neppure Federico. Se non si guarda con attenzione La strada, non si scoprirà mai che cosa ha tenuto unita, oltre ogni ipotesi plausibile, la coppia più celebre del nostro cinema; e non si riuscirà mai ad addentrarsi con gli strumenti adeguati, anzi indispensabili, nella galassia artistica del Maestro riminese.

Come scrive Angelucci “Questa creatura umana che Giulietta ha saputo incarnare e tratteggiare con tanta ammirevole precisione e trepidazione, è semplicemente la donna, la femmina portatrice di vita, senza la quale non esisterebbe nessuno di noi, né il popolo di questa terra, né il futuro che ci attende, né l’arte, né la creatività, né la memoria, né i viaggi interstellari che forse condurranno il genere umano a colonizzare nuovi mondi, chissà in quali remote contrade del cosmo”. Il volume contiene un ricco apparato fotografico proveniente dall’Archivio fotografico del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale.

Giovedì, 18 Febbraio 2021 10:45

18 febbraio

Assalto ai ristori | Salvare la Pasqua | Verso Rimini 2024

(Rimini) Nella settimana dall'8 al 14 febbraio in Romagna si sono verificate 2.555 positività su un totale di 37.046 tamponi eseguiti; si osserva quindi un tasso di positività del 6,9 per cento e quindi, in diminuzione rispetto alla settimana precedente, anche se il numero di nuovi casi della settimana risulta in lieve aumento a livello romagnolo.  La performance dei tempi di refertazione dei tamponi, entro le 48 ore, si mantiene molto alta, registrando il 98 per cento. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 15 febbraio, si registra la quota di 364 ricoveri; pur rimanendo l'azienda all'interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid, si registra un ulteriore calo di 58 ricoverati rispetto alla settimana scorsa; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali.

"I dati settimanali, commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna, confermano un trend di sostanziale stabilità del quadro epidemiologico. Un dato incoraggiante lo possiamo ricavare dall'ulteriore calo dei ricoveri registrato anche in questa settimana. Ma il virus continua a circolare  e come confermato  dal sequenziamento eseguito dal laboratorio di Pievesestina , anche sul nostro territorio è stata rilevata presenza della variante inglese. Ecco perché occorre mantenere alto il livello di attenzione, rispettando rigorosamente le linee guida sulla sicurezza, che non ci stancheremo di ripetere , sono incentrate sull'uso della mascherina, igiene e distanziamento. Ieri, martedì 16 febbraio, è partita anche sul nostro territorio la campagna vaccinale nei confronti degli ultraottantenni. Un altro step importante , perché rivolto ad una fascia di popolazione fragile e più esposta al rischio di complicanze del virus. Il nostro sforzo è massimo e ci auguriamo che a questo si accompagni un certo e continuo approvvigionamento del vaccino, unica condizione per mettere la nostra popolazione in sicurezza".

L’andamento del contagio comune per comune nella provincia di Rimini: Bellaria-Igea Marina 1211 casi totali, 87 attivi, 58 nuovi, 40 decessi; Casteldelci 21 totali,  2 attivi, 1 nuovi, 2 decessi; Cattolica 824 totali, 55 attivi, 33 nuovi, 52 decessi; Coriano 1138 totali, 108 attivi, 32 nuovi, 19 decessi; Gemmano 49 totali, 3 attivi, 3 nuovi, 2 decessi; Maiolo 40 totali, 10 attivi, 3 nuovi, 0 decessi; Misano Adriatico 721 totali, 66 attivi, 46 nuovi, 22 decessi; Mondaino 42 totali, 5 attivi, 1 nuovo, 3 decessi; Montefiore Conca 93 totali, 24 attivi, 10 nuovi, 1 decesso; Montegridolfo 47 totali, 6 attivi, 3 nuovi, 1 decesso; Montescudo-Monte C. 458 totali, 73 attivi, 26 nuovi, 13 decessi; Morciano di Romagna 419 totali, 88 attivi, 38 nuovi, 21 decessi; Novafeltria 373 totali, 62 attivi, 13 nuovi, 14 decessi; Pennabilli 118 totali, 27 attivi, 8 nuovi, 2 decessi; Poggio Torriana 348 totali, 48 attivi, 11 nuovi, 7 decessi; Riccione 2081 totali, 111 attivi, 90 nuovi, 101 morti; Rimini 10.206 totali, 957 attivi, 389 nuovi, 374 decessi; San Clemente 307 totali, 53 attivi, 31 nuovi, 10 decessi; San Giovanni in M. 534 totali, 51 attivi, 13 nuovi, 18 decessi; San Leo 169 totali 19  attivi, 8 nuovi, 4 decessi; Sant'Agata Feltria 78 totali, 21 attivi, 10 positivi, 2 decessi; Santarcangelo di R. 1622 totali, 224 attivi, 85 nuovi, 41 decessi; Talamello 54 totali, 2 attivi, 1 decesso; Verucchio 569 totali, 50 attivi, 28 positivi, 12 decessi; Saludecio 174 totali, 17 attivi, 1 nuovo, 11 decessi. In totale nella provincia di Rimini, quindi, si parla di  21.696 casi di positività al coronavirus da inizio epidemia, 2169 casi attualmente attivi, 941 nuovi positivi nella settimana di riferimento, 773 decessi da inizio epidemia.

Mercoledì, 17 Febbraio 2021 17:08

Aggiornamento coronavirus: 140 positivi, 3 decessi

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 239.091 casi di positività, 1.025 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.947 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,6%Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni).

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 298.601 dosi, di cui 3.007 oggi; sul totale, 128.065 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 395 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 384 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 472 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 40 anni. Sui 395 asintomatici275 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing28 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con gli screening sierologici17 tramite i test pre-ricovero. Per 70 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 230 nuovi casi; poi Rimini (143), Ravenna (139), Reggio Emilia (135); quindi Parma (74), Cesena (65), Modena (62); a seguire, Piacenza (46), Imola (45), Forlì (44) e Ferrara (42). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 14.962 tamponi molecolari, per un totale di 3.221.988. A questi si aggiungono anche 432 test sierologici e 12.985 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.756 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 193.610.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 35.268 (-1.762 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 33.190 (-1.692), il 94,1del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 31 nuovi decessi: 3 a Piacenza (due donne di 85 e 91 anni e un uomo di 86); 1 in provincia di Parma (una donna di 81 anni); 3 nella provincia di Modena (una donna di 92 anni e due uomini di 71 e 76 anni); 14 in provincia di Bologna (6 donne: di 82, 85, 86, 90 anni e due di 91, una delle quali residente a Imola; 8 uomini: di 58, 64, 75, 78, 83, due di 84 e uno di 95 anni ); 5 nel ferrarese (quattro donne - rispettivamente di 87, 88, 91 e 93 anni - e un uomo di 45 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 91 anni e un uomo di 80 anni); 3 nel riminese (tutte donne, rispettivamente di 62, 86 e 88 anni). Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia e Ravenna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.213.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 176 (+1 rispetto a ieri), 1.902 quelli negli altri reparti Covid (-71). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (-1), 9 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Reggio Emilia (+1), 35 a Modena (+1), 54 a Bologna (+2), 11 a Imola (invariato), 15 a Ferrara (-2), 3 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: a Piacenza 19.377(+46 rispetto a ieri, di cui 23 sintomatici), 16.590 a Parma (+74, di cui 43 sintomatici), 31.008 a Reggio Emilia (+135, di cui 75 sintomatici), 41.832 a Modena (+62, di cui 40 sintomatici), 47.797 a Bologna (+230, di cui 149 sintomatici), 8.075 casi a Imola (+45, di cui 25 sintomatici), 13.970 a Ferrara (+42, di cui 11 sintomatici), 17.958 a Ravenna (+139, di cui 93 sintomatici), 9.131 a Forlì (+44, di cui 36 sintomatici), 10.703 a Cesena (+65, di cui 47 sintomatici) e 22.650 a Rimini (+143, di cui 88 sintomatici).

(Rimini) Tra i 10 mila gli alberi che verranno piantati tra fine 2021 e inizio 2022, ci saranno anche quelli previsti per la riforestazione compensativa della 3^ corsia A14. L’approvazione, avvenuta ieri, da parte della Giunta Comunale, dello schema di convenzione con la società “Autostrade per l’Italia S.p.A.” è un’altra importante tappa per il piano triennale del verde pubblico. In questi mesi è atteso da parte della società Autostrade, il progetto esecutivo per il quale si partirà con le prime piantumazioni già nel mese di ottobre. Un progetto che si aggiunge a quello già previsto nelle delibere approvate dalla Giunta alla fine del 2020 che riguardano il programma triennale del verde pubblico 2021/2023 e che prevede un investimento complessivo di 764 mila euro. Un vero e proprio strumento di pianificazione di settore, integrativo della pianificazione urbanistica locale, contenente una visione strategica del sistema del verde urbano nel medio- lungo periodo.

 A questo programma, già corposo, si aggiungerà a partire dal prossimo autunno anche la riforestazione compensativa della 3^corsia dell’A14. Si tratta della fase conclusiva dell'intervento eseguito da Società Autostrade per l'Italia S.p.A., relativo ai lavori per la realizzazione della terza corsia dell'Autostrada A14 nel tratto Rimini Nord – Cattolica. Il piano prevede un finanziamento di più di 784 mila euro da parte di Autostrade, che permetterà al Comune di Rimini di intraprendere la piantumazione di circa 8 mila alberi.
Le aree pubbliche individuate all'interno del Comune di Rimini sono otto e coprono una superficie di più di 9 ettari. Nel progetto saranno inserite anche due aree private, che porteranno il totale complessivo di aree verdi coinvolte a circa 12 ettari e mezzo. L'intervento è previsto dalla normativa vigente, quale titolo compensativo la riforestazione di territori, con piante autoctone, nell’ambito della Regione Emilia-Romagna, per l’assorbimento di carbonio in linea con gli obiettivi del Piano nazionale di riduzione di gas serra in adempimento al protocollo di Kyoto.

 "L’approvazione della convenzione con Autostrade – spiega Anna Montini, assessore all’ambiente del Comune di Rimini – si inserisce in un contesto di espansione e qualificazione del verde pubblico sia nei viali sia dove aree di più grande dimensione consentano la realizzazione di boschi urbani. Si prevede la sottoscrizione della convenzione entro l'estate per effettuare le prime piantumazioni a Ottobre 2021. È attualmente in atto la progettazione esecutiva delle piantumazioni, da parte di Autostrade, che permetterà di quantificare con precisione il numero delle alberature forestali da mettere a dimora, alberature scelte tra le specie autoctone previste in progetto. È iniziato un vero e proprio triennio verde, un programma che in realtà è già iniziato con la piantumazione delle tremila piante nell'ambito del progetto "corridoio verde" della Regione Emilia-Romagna, e la messa a dimora di numerosi alberi di dimensione più grandi lungo viali e parchi dove, in passato, si era reso necessario effettuare abbattimenti."   

(Rimini) Questa mattina l'assessore al Bilancio, Luigi Santi e il presidente del Consiglio comunale, Gabriele Galassi, hanno incontrato i rappresentati della Fondazione Cetacea ai quali hanno anticipato il contenuto della comunicazione istituzionale con la quale l'amministrazione comunale di Riccione dà il via libera al trasferimento dell'ospedale delle tartarughe marine in un immobile di proprietà comunale nelle vicinanze dell'attuale sede, nell'ex colonia Bertazzoni, dichiarata inagibile. L'immobile in questione, individuato e proposto alla Fondazione Cetacea come eventuale sede, è quello che ospitava una volta il commissariato estivo della polizia di Stato a Riccione. La Fondazione ha quindi accettato la soluzione proposta dall'amministrazione "nel dialogo recentemente instaurato - si legge nella lettera - di utilizzare gratuitamente i locali siti al piano terra unitamente alla porzione di area esterna scoperta sul fronte mare". Ora saranno gli uffici competenti del Comune a formalizzare gli atti necessari alla regolarizzazione del rapporto di comodato gratuito fino alla fine del 2021. Nell'occasione l'amministrazione comunale di Riccione ha aperto una riflessione importante "per favorire la permanenza dell'ospedale delle tartarughe a Riccione", magari commutando il dovuto da parte dell'associazione al Comune di Riccione come partecipazione alla Fondazione per la salvaguardia delle tartarughe. Un eventuale ingresso, a fronte del dovuto dalla Cetacea, in base agli accordi con le precedenti amministrazioni, il Comune ha proposto una "due diligence", economica e societaria, necessaria all'Ente pubblico per impegnare risorse della collettività in favore di un qualsiasi altro ente, anche se onlus.

(Rimini) “La candidatura di Rimini come capitale italiana della cultura 2024 coglie il tempo esatto della maturità di Rimini come capitale della cultura. Questo in virtù degli interventi fatti dall’inizio del terzo millennio sul fronte del recupero di contenitori e ragioni artistiche e creative nelle dinamiche dello sviluppo e della crescita della comunità. Questo in virtù della spinta propulsiva degli ultimi anni in ordine a una visione di futuro di Rimini in cui la cultura è protagonista di una discussione e di un dibattito ‘popolari’. Non si tratta solo di teatro Galli, di piazza sull’acqua, dei due nuovi musei realizzati o in avanzata fase di realizzazione. Si tratta di qualcosa di più. È l’idea, ormai condivisa, che la cultura sia parte del nostro destino di comunità. Non più la discussione sulla modalità progettuale di restauro di un teatro, ma sulle articolazioni della cultura, sia come fonte di appartenenza civica e educativa che come produzione. Se siamo usciti o stiamo uscendo dal perimetro di ‘città senza alcuna memoria’ lo dobbiamo alla crescita di consapevolezza di essere tornati a interpretare il ruolo di città contemporanea”.  

Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha introdotto la scelta di candidare la città di Rimini al titolo di Capitale italiana della cultura 2024, un percorso iniziato ufficialmente questa mattina, dal Teatro Galli, uno dei luoghi simbolo della rinascita culturale della città. Una presentazione per la stampa coordinata dal direttore del Tgr Rai Giorgio Tonelli, il primo a lanciare l’idea di proporre “Rimini capitale”, un’idea che “ha avuto un richiamo e ha raccolto un interesse e un entusiasmo tali che mi ha colpito. C’è una convinzione diffusa che Rimini possa farcela, perché abbiamo un’energia in più”. 

“Rimini ora interpreta al meglio il suo ruolo storico di luogo contemporaneo – ha proseguito il sindaco Gnassi nel suo intervento introduttivo - Anche lessicalmente pare una contraddizione - storico, contemporaneo - ma questo cozzo configura l’eccezionalità di questa città e l’opportunità unica di aprire una nuova frontiera nel concetto stesso di cultura che verrebbe data al Paese in caso di assegnazione di capitale.  Pensiamo in questo senso a Rimini: convivono il teatro verdiano in cui siamo e gli avamposti di tendenza nati in una discoteca come lo Slego e ii Paradiso; il bianco marmoreo del tempio di Leon Battista Alberti con le immagini fotografiche in stranianti bianchi e neri di dropout di Marco Pesaresi; Fellini e una favola moderna come l’Isola delle Rose; il Trecento riminese e il mondo della notte; Ariminum e i suoi monumenti con il teutonen grill; l’Arco d’Augusto accostato alle irriverenti immagini di Maurizio Cattelan. Rimini è sempre stata contemporanea a se stessa. E la sua seria e determinata candidatura a capitale italiana della cultura è in ragione del suo provincialismo e dei suoi eccessi metropolitani nello stesso tempo. La contraddizione è patrimonio della persona. Non abbiamo mai nascosto i nostri difetti: la perfezione non è di questo mondo e comunque è nemica del bene. Ma proprio la persona è l’elemento che ci fa essere ottimisti sull’assegnazione. Rimini otterrà la candidatura perché ha costruito una città dove la cultura non è una serie di monumenti, splendide architetture. Ma è la sedimentazione dell’uomo nei diversi secoli, delle sue aspirazioni, della sua creatività, dei suoi errori in ogni epoca, contemporaneo costantemente a sé stesso. Poi quelle contraddizioni diventano tradizione. E cultura. Rimini non è come le altre città. È qualcosa di diverso. Ed è con questa diversità che ci presentiamo pronti alla candidatura a capitale italiana della cultura. Tutti assieme”.  

“La multiculturalità è nel dna di Rimini – le parole del Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi – Se rileggiamo la storia di Rimini in maniera diacronica vediamo che è una città che ha imparato a rinascere continuamente, che ha un capitale di umanità e di umanesimo. Indico tre simboli: il ponte di Tiberio, il luogo di incontro; l’arco d’Augusto, che da arco di trionfo è diventato porta della città, una porta aperta a tutti, sempre. Infine il Tempio Malatestiano, da qui nasce l’umanesimo cristiano. La multiculturalità può diventare interculturalità, un lievito di futuro per la città”. 

In rappresentanza della Provincia di Rimini, è intervenuta il sindaco di Santarcangelo Alice Parma, che sottolineato come questa candidatura coinvolga “l’intero territorio, tutti i comuni con le loro peculiarità possono dare il contributo in questo percorso. Una candidatura che rappresenta una risposta alla pandemia, l’obiettivo verso cui traguardare le nostre città; che porterà ad una rilettura urbanistica e sociologica in chiave culturale, partendo dalla capacità di innovazione dei nostri territori. È una grande occasione per Rimini e in questa parola sono racchiusi tutti i 23 comuni”. 

“Sono qui per annunciare e confermare l’appoggio pieno che la Regione Emilia Romagna dà a questa candidatura – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori - C’è un passaggio dell’intervento del Sindaco che a mio modo di vedere racchiude la sintesi e la chiave di questo percorso: noi non siamo una provincia che cerca un riconoscimento, non cerchiamo un compiacimento, ma abbiamo delle ambizioni. Dove ‘ambizione’ è l’ultima delle parole che sono state associate alla nozione della città culturale sull’esempio del caso di Barcellona negli anni Novanta, quando fu fatto un patto politico per ridisegnare il territorio a partire dalla cultura. Una città non è una vera città, non è globale, se non è una città culturale. La nostra regione ha la fortuna di avere una città ambiziosa in questo senso, una città sfidante come Rimini che è una ricchezza per tutto il territorio e pertanto noi sosteniamo questa candidatura che ha tutte le carte in regola per affrontare questo percorso. Una candidatura che si vince solo se diventa un’occasione di scoperta di sé”. 

A chiudere la conferenza stampa gli interventi di due Sigismondo d’oro, riconoscimento cittadino assegnato ai riminesi che con la loro attività onorano la città. Sono stati chiamati simbolicamente ad intervenire il 'Sigismondo' più anziano, Piero Meldini, e il più giovane, la 18enne Federica Guidi, volontaria del Festival "Mare di Libri".   

“Rimini anticipa un futuro, multiculturale e pluriculturale – spiega Piero Meldini nel contributo video - Rimini è una città complessa e dalle mille culture: c’è la cultura dell’ospitalità, la cultura del buon vivere, la cultura del cibo, la cultura della cura del corpo e della salute, la cultura del divertimento, la cultura identitaria e del territorio. Soprattutto negli ultimi anni, Rimini è riuscita ad evolversi dalla monocultura del turismo. Rimini non è Miami, non è Las Vegas, è una città che ha più di duemila anni, che è già stata una capitale della cultura con Sigismondo Pandolfo Malatesta, centro di attrazione di artisti e intellettuali. Rimini è capitale dell’immaginario. Un immaginario stratificato, che comprende l’immaginario balneare, della notte ed inevitabilmente, l’immaginario felliniano. Rimini produce l’immaginario di Fellini e dall’immaginario di Fellini viene contaminata. Ecco perché credo che Rimini abbia tutte le carte in regole per concorrere a capitale della cultura 2024”. 

“Non posso dire di aver visto questa città nascere – racconta prendendo la parola per Mare di Libri Federica Guidi – ma posso fermamente dire che ho visto questa città cambiare ed evolversi. I nostri occhi si erano ormai abituati a non vedere, tra continui cantieri e segnali di deviazione, ma proprio adesso, nel momento più stazionario che abbiamo mai vissuto, Rimini compie la sua metamorfosi. A poco a poco le meraviglie che sono state nascoste sono risalite a galla e ciò ha reso finalmente possibile capire il senso di questo lungo periodo di transizione. Rimini l’ha fatto per i suoi cittadini, per i suoi ragazzi, per i suoi turisti. Per permettere ad ognuno di noi di camminare per i suoi vicoli ed incontrare ogni volta qualcosa di nuovo. Rimini l’ha fatto per il suo futuro. Oggi è solo l’inizio di un percorso che finalmente guarda al futuro, nella speranza di riuscire il prima possibile a ripopolare questi teatri e queste piazze, con nuove risate e nuove passioni. Come Associazione Mare di Libri sosterremo il Comune di Rimini durante l’intera candidatura perché crediamo fortemente nel suo potenziale e siamo certi non esista luogo migliore per costruire un futuro giovanile e rivoluzionario”.  

Mercoledì, 17 Febbraio 2021 15:02

Reddito di cittadinanza non dovuto, 15 denunce

(Rimini) I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno concluso, in collaborazione e sinergia con l’Inps, tra dicembre 2020 e gennaio 2021 "l’operazione “Spill out” individuando e denunciando 15 persone, per l’illecita fruizione del reddito di cittadinanza. Si tratta di cittadini italiani che, per percepire il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto, hanno prodotto false dichiarazioni ISEE per ottenere il beneficio economico oppure hanno omesso di fare all’INPS la comunicazione delle variazioni di reddito o patrimonio". 

In seguito ai riscontri investigativi, "i finanzieri hanno accertato che 5 persone, durante la fruizione del beneficio economico, avevano acquistato auto di nuova immatricolazione, senza comunicarlo all’INPS; addirittura, uno di questi di auto ne ha acquistate due del valore complessivo di 53.000 euro; oltre a due percettori che non avevano dichiarato di essere proprietari di fabbricati; oppure altri due che non avevano dichiarato il patrimonio derivante dalle partecipazioni in società, come nel caso di un 60 enne che è risultato possedere quote per un valore di 100.000 euro in una società operante nel settore del commercio all’ingrosso di plastica, avente sede a Milano, che nell’anno 2018 ha conseguito ricavi per 2 milioni di euro, e di una 55 enne risultata possedere quote per un valore di  13.550 euro in una società che gestisce un hotel sito a Rivazzurra di Rimini". 

Tra le varie posizioni, "figura anche quella di un soggetto residente nella provincia di Rimini, condannato con sentenza definitiva per il reato previsto all’articolo 416 bis (associazione a delinquere di stampo mafioso) cosa che, come previsto dalla legge, preclude la possibilità di ottenere il beneficio". 

Altri due soggetti, invece," hanno omesso di dichiarare, per gli anni 2018 e 2019, redditi ai fini ISEE, derivanti da attività d’impresa: il primo, un 68 enne non risulta aver dichiarato i redditi per complessivi 70.000 euro conseguiti dall’attività di “procacciatore d’affari”, mentre un 30 enne, denunciato in concorso con la convivente, ha omesso di dichiarare, redditi per complessivi 107.000 euro conseguiti nell’attività di “commercio all’ingrosso di rottami”, esercitata in forma di ditta individuale, con sede in Rimini. Infine, sono stati scoperti due soggetti, un 65 enne residente a Rimini e un 70 enne residente a Riccione, che risultano aver occultato, ai fini ISEE, il patrimonio investito in contratti di assicurazione mista sulla vita, rispettivamente del valore di 75.000 euro e di 21.000 euro, a fronte del limite massimo di 6.000 euro stabilito dalla legge per poter fruire del reddito di cittadinanza". 

Tutti i 15 illeciti percettori di reddito di cittadinanza, quindi, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e segnalati all’INPS che ha proceduto alla immediata revoca del sussidio e attivato il recupero dell’indebito, per un totale di circa 80 mila euro. 

 

(Rimini) Il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha presentato oggi in Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità un’interrogazione con cui ha chiesto alla Giunta regionale chiarimenti sull’ordinanza di sfratto della sede della Fondazione Cetacea avvenuta il 20 gennaio scorso da parte del Comune di Riccione, sollecitandola a contribuire a trovare una nuova sede adeguata ai compiti che svolge l’onlus, che nel corso della sua esistenza ha restituito al mare oltre 500 tartarughe marine salvate e curate dai propri esperti e volontari.

Nella risposta, l’assessora Barbara Lori ha chiarito che il 3 febbraio il personale veterinario e tecnico dell’Unità Operativa Sanità Animale e Igiene degli allevamenti di Rimini ha svolto un sopralluogo presso la sede della fondazione. L’esito è stato positivo e si è provveduto ad autorizzare il trasferimento temporaneo delle attività presso un’altra ala dell’ex colonia Bertazzoni ritenuta adeguata sia per la corretta gestione del ricovero delle tartarughe sia per la conformità delle strutture e delle attrezzature in uso. Il 5 febbraio il Comune di Riccione ha quindi formalizzato l’autorizzazione ad accedere alla struttura per gli operatori della Fondazione in modo da garantire la cura degli animali, in attesa che venga effettuato il trasferimento definitivo dalla sede di Riccione all’ex -delfinario di Rimini, che andrà ristrutturato.

“Sono soddisfatta della risposta dell’Assessora Barbara Lori sia per la soluzione-ponte trovata che garantisce il mantenimento delle cure prestate alle tartarughe marine, sia per gli accordi presi per il trasferimento della Fondazione Cetacea all’ex-delfinario di Rimini, dove sono già in corso i lavori per attrezzare i locali – dichiara Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa –. È fondamentale dare una sede adeguata nel più breve tempo possibile a questa storica e prestigiosa organizzazione senza scopo di lucro, fiore all’occhiello della Regione e del nostro paese, affinché possa continuare a svolgere in maniera adeguata le proprie attività dedicate allo studio e alla tutela dell’ecosistema marino della nostra regione e al recupero e cura di tartarughe marine spiaggiate e/o ferite nell’Alto Adriatico”.

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