"Troppo alto lo stipendio di Santi", le critiche della Uil
(Rimini) "Sinceramente non sentivamo l’esigenza di un ritorno in grande stle dello stipendio degli amministratori delle Province". Così la Uil inizia la sua critica in merito all'indennità del presidente della provincia di Rimini, Riziero Santi, ritenuta troppo alta. "Ma come il Paese attraversa una gravissima crisi, i lavoratori rischiano a centinaia di migliaia di trovarsi senza posto di lavoro, ristoratori, albergatori, commercianti, ecc…. hanno subito perdite economiche molto significative rischiando la chiusura e la rsposta è la reintriduzione della indennità per il Presidente della Provincia?". "Non parliamo di pochi spiccioli, la legge finanziaria del 2020 assimila l’indennita del Presidente della Provincia a quella del Sindaco sdel comune capoluogo,che per noi equivale a 5.726,46 euro mensili", sottolinea la segretaria della Uil, Giuseppina Morolli.
"Il Paese è stato investito, per alcuni anni dal dibattitito sulla eliminazione delle Province, per tutti erano considerate Enti inutili, superati dalla evoluzione deegli Enti Pubblici nel nostro Paese. Oggi nel periodo di massima crisi assistiamo all’ennesimo spreco di denaro pubblico; usiamo la parola spreco perché per noi della UIL di tante cose c’era bisogno nel nostro Paese, ma sicuramnete non della rinascita delle Province. Vogliamo infine ricordare che fino a qualche anno fa i Consigli Provinciale veniva eletto direttamnete dal popolo con una investitura democratica formale e sostanziale. Oggi dopo il taglio radicale delle funzioni delle Province, l’elezione del Presidente avviene con una elezione insdiretta, cioè viene nominato dai vari consiglieri comunali con meccanismi legati alla popolazione dei singoli Comuni".
"Ma come alle Province vengono ridotte drasticamente compiti e funzioni e , con un provvedimento incomprensibile viene rispistinato una corposa indennità. La UIL è totalmente contraria a questo provvedimento che ripeto giudichiamo incomprensibile, quei soldi, quelle risorse dovevano essere utilizzate per fornire servizi ai cittadini e alle imprese, soprattutto in questo momento di grande difficoltà. Questa è fonte di ulteriore preoccupazione perché la crisi che ci ha investito in questo ultimo anno ha aumentato le differenze sociali nel nostro paese e, a forza di cattivi esempi rischiamo che si sviluppino focolai di gravi tensioni sociali determinate dalle enormi difficoltà economiche in cui verasno tanti cittadini e il risorgere delle Province, la lauta e sostanziosa indennità assegnata ai loro Presidenti non può fare altro se non accentuare la perdita di credibilità e fiducia dei cittadini verso la politica".
"Uno dei principali obiettivi della legge Delrio era trasformare le province in enti di secondo grado. Renderle la sede di raccordo degli interessi dei comuni della zona. Un’istituzione snella, di supporto ai municipi. Composta direttamente dagli amministratori locali, per gestire in modo collaborativo le competenze di area vasta.
A distanza di circa 6 anni, navighiamo ancora a vista, anzi mentre ancora non si capisce il loro ruolo, qualcuno ha pensato bene con i chiari di luna che ci sono nel nostro Paese e nella nostra Provincia di dare una lauta indennità ai Presidenti, ci piacerebbe almeno confrontarci con il presidente come parti sociali sul bilancio dell’Ente Provincia e su tanti altri temi legati al nostro territorio".
18 gennaio
Tutti a scuola | Riminese positivo in Turchia | Il maglioncino di Silvia
Gnassi all'Anci: tempi certi per l ripartenza e recovery fund per il turismo
(Rimini) Ieri il sindaco Andrea Gnassi, delegato Anci Turismo e Demanio, ha partecipato alla call convocata dal presidente Anci Antonio De Caro con tutti i delegati nazionali. A sul tema le esigenze dei Comuni per l’anno 2021. "Nel 2020 siamo riusciti a ‘tenere botta’ grazie ai segnali dei mesi di luglio e agosto ma attenzione perché il 2021 sarà un anno altrettanto difficile", ha esordito Gnassi. "Nel 2020 il turismo italiano è nell’ordine di minori entrate per una cifra superiore ai 25 miliardi di euro. La situazione, oggi, è questa. Il turismo è evidentemente il settore che più ha subito e sta subendo gli effetti della pandemia perché importa persone e non esporta merci, come qualsiasi altro settore industriale. E la mobilità delle persone è da un anno a questa parte limitata, se non del tutto impossibile. Segnalo che il comparto turistico anche psicologicamente è stressato, al limite. Un urto come quello dello scorso anno sarebbe complesso da reggere ancora".
Il 2021 "si prospetta difficilissimo, anche per i Comuni ad alta intensità turistica che sia nel 2020 che quest’anno dovranno fare i conti con le minori entrate per le difficoltà del settore (imposta di soggiorno, Cosap etc). Il turismo deve essere messo al centro dell’agenda di governo nazionale. Se quest’anno dovessimo registrare la tempiostica sui ristori vista nel 2020 le imprese farebbero molta fatica a tenere. I ristori, gli ammortizzatori economici e sociali per l’occupazione, per le famiglie, vanno mantenuti per l’intera durata dell’emergenza". Alcune proposte tra le altre: "estendere il 110% di credito d'imposta, attualmente previsto per abitazioni private e condomini, anche per la riqualificazione delle strutture turistico-alberghiere; definire misure speciali di contributo a fondo perduto per le strutture alberghiere il cui abbattimento totale precedesse una ricostruzione completa, in linea con la più recente e avanzata normativa antisistimica e le misure di efficientamento energetico; fare chiarezza definitiva sul tema delle concessioni marittime, vista la discrasia tra proroga al 2033 del Governo e comunicazioni del garante della concorrenza; ristori fino al termine formale dell’emergenza Covid".
Gnassi ha anche richiamato quanto accaduto nel 2020. "I Comuni chiedono oggi al Governo di essere coinvolti per tempo sul tema della riapertura. Non potrà accadere come lo scorso anno che protocolli, organizzazione, disposizioni da rispettare da parte degli enti locali e delle imprese siano comunicate una settimana prima dello start. Anci, i Comuni, le istituzioni, chiedono di nessere chiamate e di essere coinvolte proprio per il rilancio del Paese. Lo stesso deve essere per il Recovery Plan: i Comuni non possono essere relegati sullo sfondo, devono avere un ruolo da protagonisti per lo sviluppo dei territori e del Paese. E’ già stato fatto uno sforzo dal Governo in termini di risorse ma serve che il comparto turistico sia al centro di un’azione congiunta. Il Recovery Plan, per il turismo, misura orizzonti al 2024, 2025. Questo pone un tema attuale sui mercati fino ad allora: solo nazionali? Solo europei? E’ chiaro che mancheranno le risorse su cui potevamo contare prima della pandemia. Il Governo dovrebbe ipotizzare misure speciali per città e aree ad alta intensità turistica".
16 gennaio
Il Tar riapre le scuole | Don Battarra per gli Angeli Custodi | Un riminese alla guida dell'Arma
Forlì, congelatore guasto: perse 800 dosi di vaccino Moderna per la Romagna
Aggiornamento coronavirus: +307 positivi, 11 decessi, 196 guarigioni
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 198.878 casi di positività, 1.794 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.667 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11,5%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid.
Alle 16 sono state vaccinate 107.029persone, 4.339 le somministrazioni oggi a quell’ora, tenendo presente che le Aziende sanitarie proseguono per l’intera giornata.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 778 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 385 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 651 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,8 anni.
Sui 778 asintomatici, 453 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 94 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 38 con gli screening sierologici, 6 tramite i test pre-ricovero. Per 187 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 421 nuovi casi, poi Rimini (307) e Bologna (273); seguono Reggio Emilia (184), Piacenza (139), Ferrara (123), Cesena (113); quindi Ravenna (83), Parma (82), il Circondario Imolese (35) e infine Forlì (34).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.667 tamponi, per un totale di 2.768.103. A questi si aggiungono anche 733 test sierologici e 6.713 tamponi rapidi effettuati da ieri.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.163 in più rispetto a ieri di cui 196 a Rimini e raggiungono quota 134.711.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 55.510 (-436 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.768 (-335), il 95% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 67 nuovi decessi: 7 a Piacenza (una donna di 86 anni e 6 uomini, rispettivamente di 55, 78, 79, 83, 86, 92 anni), 5 in provincia di Parma (2 donne, di 67 e 96 anni, e 3 uomini di 81, 85 e 87 anni), 2 in provincia di Reggio Emilia (2 uomini di 84 e 89 anni); 10 nel modenese (4 donne – rispettivamente di 70, 82, 88 e 90 anni – e 6 uomini, rispettivamente un 62enne – deceduto però a Reggio Emilia –, gli altri di 78, 84, 90, 91, 95 anni); 11 in provincia di Bologna (7 donne – rispettivamente di 69, 83, 84, 2 di 86, 91, 92 anni – e 4 uomini: 2 di 83 anni, si cui uno di Imola, gli altri di 86 e 89 anni); 5 nel ferrarese (2 donne, di 85 e 96 anni, e 3 uomini di 79, 88, 96 anni); 13 in provincia di Ravenna (8 donne – rispettivamente di 82, 83, 86, 87, 90, 91, 92, 96 anni – e 5 uomini, di 71, 74, 75, 80, 89 anni); 3 a Forlì-Cesena (2 donne, di 86 e 87 anni, e un uomo di 82); 11 nel riminese (6 donne – rispettivamente di 54, 76, 84, 88, 91, 97 anni – e 5 uomini, di 72, 79, 83, 85 e 87 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 8.657.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 231 (-2 rispetto a ieri), 2.511 quelli negli altri reparti Covid (-99).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 14 a Parma (-1), 17 a Reggio Emilia (invariato), 43 a Modena (-4), 44 a Bologna (+1), 13 a Imola (-3), 28 a Ferrara (+2), 19 a Ravenna (+2), 4 a Forlì (invariato),6 a Cesena (invariato) e 27 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 17.241 a Piacenza (+139 rispetto a ieri, di cui 70 sintomatici), 14.262 a Parma (+82, di cui 55 sintomatici), 26.747 a Reggio Emilia (+184, di cui 83 sintomatici), 35.458 Modena (+421, di cui 267 sintomatici), 39.455 a Bologna (+273, di cui 158 sintomatici), 6.292 casi a Imola (+35, di cui 15 sintomatici), 11.099 a Ferrara (+123, di cui 29 sintomatici), 15.179 a Ravenna (+83, di cui 29 sintomatici), 7.062 a Forlì (+34, di cui 27 sintomatici), 8.083 a Cesena (+113, di cui 88 sintomatici) e 18.000 a Rimini (+307, di cui 195 sintomatici)
Angeli Custodi, don Battarra è il nuovo parroco
(Rimini) l Vescovo di Rimini ha nominato don Stefano Battarra, già vicario parrocchiale di San Martino di Riccione, collaboratore della zona pastorale della "Perla Verde" e assistente diocesano di Azione Cattolica Ragazzi (ACR), parroco dei Ss. Angeli Custodi di Riccione.
Prende il testimone da don Giorgio Dell'Ospedale, morto il 31 ottobre 2020. Don Stefano (nato a Rimini il 9 settembre 1981), è stato ordinato presbitero, per imposizione delle mani del Vescovo Francesco Lambiasi, il 27 settembre 2015. Attualmente sta conseguendo la Licenza in Teologia sistematica alla Università Gregoriana di Roma: ha già sostenuto tutti gli esami, ed ha in corso una tesi di laurea su Ireneo di Lione. Ama la montagna e le passeggiate in quota, nei boschi e all'aria aperta.
Questo avvicendamento, tenendo conto delle caratteristiche della persona, intende favorire la continuità della vita della comunità parrocchiale e il cammino di collaborazione tra le parrocchie della Zona pastorale di Riccione. "Alla riconoscenza per il servizio svolto dai sacerdoti precedenti, e in particolare di don Giorgio, che alla parrocchia dei Ss. Angeli Custodi ha operato dal 1973 fino al 2020, si aggiunge la gratitudine per la disponibilità offerta da don Stefano, che affidiamo alla materna protezione di Maria, madre dei sacerdoti".
Tercon e Photogenici insieme contro il pregiudizio
(Rimini) Damiano e Margherita Tercon, dopo il successo televisivo di Italia's Got Talent e Tu Si Que Vales, sono ormai due celebrità: teatro, libri, interviste e perfino una serie di fumetti. Da più di un anno, insieme all'estro di Philipp Carboni, hanno scelto di raccontare in chiave satirica la sindrome di Asperger – con cui Damiano convive dalla nascita - anche sul web con il nome di Terconauti. Un'esperienza che ha trasformato il trio comico in un vero e proprio fenomeno di massa, capace di sensibilizzare – oggi si direbbe "influenzare" - i propri follower (più di 200.000 tra Facebook e Instagram) su un tema ancora tabù come l'autismo. Nel 2020 hanno pubblicato anche il loro primo libro "Mia sorella mi rompe le balle – una storia di autismo normale", edito da Mondadori.
Scuola, cosa cambia con il nuovo dpcm
(Rimini) È stato firmato il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con le nuove misure per il contenimento della diffusione del COVID-19. Contiene misure valide su tutto il territorio nazionale e altre specifiche per le zone rosse.
Le scuole secondarie di secondo grado "adottano forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività si svolgerà a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali".
Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) "la didattica continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina".
È possibile lo svolgimento in presenza "delle prove concorsuali selettive, con un numero di candidati non superiore a 30 per ciascuna sessione o sede di prova. Saranno quindi ricalendarizzate le prove del concorso straordinario per la secondaria di I e II grado interrotte a novembre e si darà avvio gradualmente allo svolgimento delle prove delle altre procedure concorsuali". Restano sospesi i" viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Le riunioni degli organi collegiali potranno svolgersi a distanza".
Nelle aree caratterizzate da uno scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”, cosiddette zone rosse, "restano in presenza i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza. Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali. Le disposizioni del Dpcm si applicano dalla data del 16 gennaio 2021, in sostituzione del Dpcm del 3 dicembre 2020, e sono efficaci fino al 5 marzo 2021".
Gemmano, torna il bancomat in piazza
(Rimini) Il sindaco di Gemmano Riziero Santi ha incontrato oggi nella sede legale di Gradara i vertici di Riviera Banca alla presenza del Presidente Fausto Caldari, del Direttore Gianluca Conti e del Consigliere Oliviero Morri, coi quali ha definito l'accordo che consentirà di avviare i lavori di predisposizione del locale e l'installazione del nuovo Bancomat in piazza Roma. Bancomat che, come si ricorderà, venne distrutto nel settembre scorso dall'esplosione dovuta ad un tentativo di furto che portò alla distruzione del piano terra dell'edificio comunale.
Il servizio di bancomat sarà collocato sempre nella piazza Roma ma in una nuova location, nell'ambito del Palazzo Pillitteri, messa a disposizione dal comune; una location più sicura, più funzionale e con tecnologia di nuova generazione, quindi con maggiori servizi al pubblico ed agli utenti della Banca.
Piena soddisfazione del Sindaco Santi che afferma: "dopo i danni e il trauma subito dalla comunità avremo un servizio migliore, più moderno, sicuro e funzionale grazie a Riviera Banca che ha mostrato grande sensibilità e interesse per il territorio mantenendo fede ai valori e alla mission della Banca di credito cooperativo; mission che non è solo quella di essere fornitrice di servizi alle imprese, ma anche loro partner creando una forte reciprocità con il territorio. Ringrazio di cuore il Presidente Caldari, grande cooperatore, il Direttore Conti e il Consigliere Morri. Tutte persone ricche di spirito cooperativo e solidaristico e coi quali ho stretto un rapporto umano e di condivisione una forte sensibilità per il territorio e per le nostre piccole comunità.
Il 19 settembre scorso un ordigno ha fatto saltare il bancomat posto all'ingresso del comune di Gemmano devastando il piano terra dell'edificio. In tempo record e con l'aiuto dei cittadini vennero rimosse le macerie e vennero immediatamente ripristinati tutti gli uffici, compreso quello di stato civile ed elettorale – il più colpito - in quei giorni alle prese con le elezioni regionali. In questi giorni hanno preso il via i lavori che ripristineranno definitivamente i locali e l'intero piano terra dell'edificio comunale e questo accordo con la Banca completerà l'opera di ricostruzione.