Acqua Arena a Viserba: approvato progetto di fattibilità
(Rimini) La Giunta comunale ha approvato in linea tecnica il progetto di fattibilità per la nuova piscina comunale di Rimini, che si propone di realizzare a Viserba Monte, nell'area tra via Sacramora e via Baroni. La proposta della Giunta nasce a seguito della risoluzione del contratto con la società Acqua Arena, che avrebbe dovuto realizzare il nuovo impianto sportivo in via della Fiera; lavori solo cantierati nel marzo 2017 e fermatisi poco dopo a causa del fallimento della società, con cui è tutt'ora in atto un contenzioso. Una situazione che, alla luce del mutato contesto generale e delle nuove esigenze emerse, ha portato la Giunta comunale a valutare una nuova collocazione per la struttura, con l'obiettivo di andare a potenziare la dotazione di servizi per lo sport nelle zone dove esiste maggiore richiesta.
È stata quindi individuata un'area a Rimini nord, comparto della città al centro negli ultimi anni di un forte sviluppo demografico e dove, a differenza della zona sud della città, mancano strutture per lo sport in acqua. La nuova localizzazione, a Viserba, è inoltre distante solo poche centinaia di metri dal Centro Studi che raggruppa numerosi istituti, sia secondari (tra cui il liceo sportivo) sia scuole primarie. Un'area quindi che si sposa con il principale obiettivo dell'impianto, che considerata la sua natura pubblica, vuole rispondere alla domanda di servizio a tariffe calmierate quindi per associazioni sportive, scuole, centri anziani.
L'area individuata – a monte di via Sacramora - misura 25.600 metri quadrati e secondo il progetto di fattibilità approvato (che sarà poi perfezionato nella successiva fase progettuale) sarà occupata per circa 3.730 mq dalla piscina, con 4.100 mq circa dedicati a parcheggio e i restanti 18mila metri quadrati (circa il 70%) destinati a superficie verde.
Il progetto prevede un'area piscine, composta da tre vasche, di cui una principale da dieci corsie (da 25 metri) e le altre due vasche con diverse profondità per attività come fitness in acqua, acqua motricità per bambini, avviamento al nuoto per ragazzi, recupero funzionale). Sono previste inoltre aree comuni per l'ingresso e i servizi per l'utenza ed il personale, oltre ad altre aree e spazi esterni per funzioni collaterali. Nell'impianto saranno presenti tribune per gli spettatori e spazi idonei a bordo vasca per gli istruttori, dimensionati così come spogliatoi e servizi, secondo le norme CONI.
Il progetto sarà completato grazie alla realizzazione di nuovi percorsi pedonali e ciclabili e con riqualificazione dell'area verde, in modo da migliorarne la fruibilità da parte delle famiglie e dei residenti.
Il nuovo polo per il nuoto si inserisce quindi in un contesto, quello di Rimini nord, al centro di un importante intervento di riqualificazione urbana – grazie al progetto del Parco del Mare nord - oltre che di miglioramento dell'accessibilità e della mobilità, già completati, in corso di realizzazione o in progetto, come il possibile prolungamento fino a Viserba monte del tratto del Metromare stazione- Rimini Fiera.
Il progetto, per un investimento complessivo di 7.440.000 euro, prevede l'avvio del bando per la progettazione esecutiva e definitiva già a gennaio. Contestualmente sarà avviato il confronto sul progetto sia con le forze consiliari sia con il territorio.
Parco nazionale Sasso Simone Simoncello: il sogno di Gnassi e Giani
(Rimini) "Un nuovo grande parco nazionale che si affaccia sulle terre di Piero della Francesca e del Montefeltro e arriva alla linea blu del nostro mare, del mare amato da Tonino Guerra". Di questo il sindaco di Rimini Aandrea Gnassi ha discusso ieri con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, in uno scenario insolito. "Ho avuto il piacere di incontrarlo non nelle sale di qualche sede istituzionale - spiega Gnassi - bensì circondati dalla bellezza del Parco Sasso Simone e Simoncello, una meraviglia di paesaggio, bellezza e incanto che unisce Toscana, Marche, la Romagna della Valmarecchia e il Montefeltro, proprio alle spalle della nostra riviera. Una vastità di verde incontaminato e bellissimo tra Michelangelo, Raffaello, Piero della Francesca e le Terre Malatestiane che scendono con la poesia di Tonino fino al mare. L'incontro con il presidente Giani, in collegamento con il presidente Bonaccini, è stato promosso dal presidente del Parco Lino Gobbi, con il sindaco del Comune di Sestino Fabio Dori".
Sindaco e presidnete hanno "condiviso una sfida comune: quella di fare del Parco Sasso Simone e Simoncello un Parco Nazionale. Un percorso che nasce da una consapevolezza: il paesaggio italiano e i suoi spazi saranno un motore della rinascita post-Covid. Siamo immersi in un presente drammatico e doloroso, che ci vede impegnati con il massimo sforzo nella lotta ad un virus che si sta rivelando sempre più ostico da sconfiggere. Siamo pronti, grazie alla scienza e al nostro sistema sanitario, a mettere in campo la più grande campagna di vaccinazione mai fatta. E parallelamente come amministratori stiamo pressando il Governo centrale affinché i ristori non restino solo annunci ma si traducano presto in liquidità per tutte le categorie (tutte, anche quelle oggi escluse) duramente colpite dalla pandemia. Faremmo però un grave errore se, nonostante le difficoltà, rinunciassimo a progettare il futuro per farci trovare pronti nell'anno che verrà. La valorizzazione del paesaggio, del patrimonio naturale, storico, artistico è il miglior investimento che si possa fare per un nuovo slancio e un futuro di benessere, per avere economia e posti di lavoro attraverso le "miniere" italiane di bellezza. Al contrario, chi progetta ancora soluzioni fuori contesto, figlie di un post industrialismo già obsoleto ancora prima della tragedia Covid, di fatto ruba il futuro alle giovani generazioni. A due passi da Sasso Simone, pochi anni fa, era stato ipotizzato un impianto eolico impattante come e più di quello che oggi vorrebbero realizzare davanti alla nostra spiaggia. L'Italia ha già fatto in passato questo errore e cioè quello di sacrificare il paesaggio e la natura senza una pianificazione. Oggi più che mai abbiamo bisogno di aggrapparci al nostro patrimonio di bellezza, anche iniziando la sfida per l'istituzione del Parco Nazionale Sasso Simone e Simoncello. Dai 1200-1400 metri si vede la linea blu del mare. E alle spalle ancora la meraviglia del Montefeltro e della Toscana. Pensarsi 'uno', integrati dal mare ai monti, rende più forte e più attrattiva la nostra terra nel mondo".
Piano vaccinale, ufficiale: sarà la fiera ad ospitare le operazioni
(Rimini) Sarà la Fiera di Rimini ad ospitare il piano vaccinale anti-Covid della popolazione riminese. "Una scelta maturata nel giro di poche ore, alla fine di un percorso serrato, condiviso in tempo reale con Ausl Romagna. La Fiera rappresentava la soluzione ideale, non solo per la logistica, ma anche perché la sola a poter garantire un presidio di lungo periodo. Una volta individuata la nostra priorità, il resto lo ha fatto Ieg (Italian Exhibition Group) che, tramite il Presidente Lorenzo Cagnoni, in tempi record, ha fatto passare solo qualche ora tra la prima telefonata esplorativa al sopralluogo con i tecnici", rende noto il vice sindaco Gloria Lisi.
L'obbiettivo "a cui stiamo lavorando è quello di essere pronti per la prima tornata di vaccini, dedicata al personale sanitario, già a partire dal 27 dicembre. La struttura, grazie alla disponibilità di Ieg, rimarrà operativa per garantire, con le tempistiche previste dal Governo, le vaccinazioni a tutti i cittadini, a partire dagli ospiti dei centri residenziali per anziani, ai pazienti oncologici, agli over sessanta fino, via via, alla copertura potenziale di tutta la cittadinanza".
Negli spazi individuati "sarà possibile vaccinare sei persone contemporaneamente. Chi viene vaccinato sarà poi trasferito in osservazione in una sala attigua, permettendo così, a rotazione, la vaccinazione di altre sei persone. Sarà inoltre possibile allestire negli stessi spazi anche due desk amministrativi, che avranno il compito di registrare i cittadini vaccinati. Uno spazio interno a cui va aggiunta la grande disponibilità logistica dei padiglioni fieristici, sia in termini di flussi di traffico che di possibilità di parcheggio. Non solo, si tratta di spazi adatti alla conservazione dei vaccini, in particolare anche per quelli con catena del freddo estrema, che richiedono una conservazione particolare. Tutte caratteristiche necessari per gestire al meglio una vaccinazione di massa senza precedenti. In questo modo sarà possibile mantenere per il tempo necessario un presidio utile alla popolazione di tutto il territorio della provincia di Rimini. Anche per questo la Fiera è stata preferita ad altre destinazioni, comunque valutate, quali Palacongressi e 105 Stadium. L'invito che ora rivolgo a tutti i cittadini è quello di a rispettare le disposizioni natalizie, per arrivare nelle condizioni più idonee al primo vaccino il 27".
Lisi conclude sottolineando "un aspetto su cui mi sono più volte soffermata; il sistema Rimini. Perché, se è vero che siamo al cospetto di una pandemia che richiede un piano di azione europeo se non globale, è però nelle città, negli ospedali, nei nostri laboratori che questo piano ha la ricaduta concreta. Dalla serata di giovedì, giorno in cui insieme ad Ausl abbiamo individuato le possibili sedi, al pomeriggio di venerdì, quando i tecnici sono entrati negli spazi fieristici per i sopralluoghi non sono passate neanche ventiquattro ore. A Ieg ne sono servite poco più di un paio, dalla telefonata con il presidente Cagnoni, per avere non solo l'ok ma anche già le porte aperte dei padiglioni. Dico questo per sottolineare anche il valore simbolico di questa operazione, dove le diverse istituzioni stanno condividendo non solo risposte pratiche a problemi inediti, ma un vero e proprio percorso di presa di responsabilità collettiva al servizio di tutta la nostra comunità".
Economia, rapporto 2020: numeri in caduta, ma s'intravede la controtendenza
(Rimini) Il 2020, sul quale ha ovviamente pesato la pandemia mondiale, e il 2021, ormai alle porte, che segnerà l'inizio della ripresa. L'economia emiliano-romagnola fa i conti quest'anno con una profonda caduta della produzione, ma vede la possibile inversione di tendenza nei prossimi mesi. E' quanto si ricava da "Economia in Emilia-Romagna. Analisi congiunturale e prospettive", analisi realizzata in collaborazione da Unioncamere e Regione, con le stime di Prometeia, e presentata oggi on line.
Le stime sull'anno in corso trovano intanto conferma: gli effetti delle misure per la gestione della crisi sanitaria sul sistema economico, a partire dai mesi di lockdown, determineranno una contrazione del Pil regionale di poco superiore al 9%, dopo i cinque anni precedenti, che avevano visto l'Emilia-Romagna ai vertici per crescita, sviluppo e occupazione. Nel 2021 la ripresa dovrebbe essere apprezzabile – la forbice delle stime fatte negli ultimi mesi va dal +7,1% previsto ad ottobre al più recente +4-5% - anche se dovrà scontare gli effetti della pandemia almeno sulla prima parte dell'anno. In ogni caso, servirà ancora tempo per recuperare quanto perso nel corso del 2020.
Le forze di lavoro si ridurranno nel 2020 (-1,4 %) e nel 2021 la crescita compenserà parzialmente la perdita subita (+0,9 %). Le misure di salvaguardia adottate hanno aiutato: l'occupazione nel 2020 si ridurrà del 2,1% e nel 2021 la ripresa sarà minima (+0,2 %). Il sostegno all'occupazione conterrà nel tempo e nel livello gli effetti negativi della pandemia sul tasso di disoccupazione, che nel 2020 salirà al 6,2 % e nel 2021 dovrebbe giungere sino al 6,9%.
Va considerato che nella scorsa legislatura si era passati dal 9% di inizio 2015 al 5,5% cinque anni dopo. Resta un tasso di attività positivo: il peso delle persone con più di 15 anni che lavorano, sulla popolazione complessiva della medesima fascia d'età, nei primi nove mesi del 2020 ha raggiunto il 73,1%.
"Sapevamo che i numeri del 2020 avrebbero attestato le difficoltà di un anno che entrerà nei libri di storia- ha dichiarato l'assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Colla– ma, anche grazie ai vaccini, il 2021 segnerà l'inizio della ripresa. L'Emilia-Romagna ha già indicato la strada nel Patto per il lavoro e per il clima, con una strategia condivisa che punterà su green economy, digitale e saperi per creare lavoro di qualità. In questa direzione dal prossimo anno inizieremo a impiegare i fondi europei, in attesa del Next Generation EU. Ci aspetta la grande sfida della transizione e come Regione siamo pronti ad accompagnare il nostro tessuto economico e i lavoratori in questa impresa, impegnativa ma indispensabile, per un futuro migliore. Questa regione ha un ecosistema di imprese e competenze che lavorerà da subito per recuperare tutti i dati negativi sociali ed economici del 2020".
"I dati contenuti nell'Analisi scontano le conseguenze della pandemia da COVID19 – ha commentato Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna- Siamo in una situazione fuori da tutti gli schemi, di pesante e diffusa crisi economica, in un contesto generale di recessione internazionale, che, nel nostro Paese, impatta con più forza e rende più deboli le prospettive di ripresa. Per fronteggiare la gravità del momento, abbiamo piena consapevolezza che le risposte non possono essere date singolarmente, ma raccordando e mettendo in rete il sistema delle istituzioni, condividendo obiettivi e suddividendo per compiti e funzioni le azioni e gli interventi. Di fronte a questa situazione, per molti versi drammatica, qualsiasi cosa si possa pensare di fare per contribuire a migliorarla, è necessario farla insieme. Come Sistema Camerale proseguiamo così ancora con maggiore forza la collaborazione con la Regione per condividere esperienze, competenze, know how e anche risorse".
Scenario economico 2020. La produzione industriale regionale tra gennaio e settembre 2020 è caduta del 12,2% rispetto all'analogo periodo del 2019. Il fatturato ha perso l'11,9% e gli ordinativi sono scesi del 10,5%. L'accesso ai mercati esteri meno duramente colpiti nella prima fase della pandemia ha permesso di limitare le perdite, tanto che il fatturato estero si è ridotto del 7,6% e gli ordini esteri sono risultati inferiori del 6% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Per il settore delle costruzioni, che arrivava da cinque anni di espansione, anche se non privi di incertezze, la riduzione del volume d'affari a prezzi correnti nei primi nove mesi dell'anno è stata netta (-8%).
I dati congiunturali evidenziano la profonda recessione nel settore del commercio, che amplifica alcuni processi di cambiamento già in atto. Nei primi nove mesi del 2020 le vendite a prezzi correnti per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell'Emilia-Romagna hanno subito una pesante caduta (-7,9%), rispetto all'analogo periodo del 2019.
Inevitabilmente penalizzata l'industria turistica regionale, che viveva una continua espansione, e per effetto della pandemia ha subito una contrazione degli arrivi di oltre il 44% e del 36,6% delle presenze.
Per quel che riguarda il credito, secondo i dati della Banca d'Italia aggiornati al mese di settembre i prestiti bancari sono aumentati negli ultimi dodici mesi del 3,1%. A crescere sono gli impieghi verso le imprese, 4,3%, mentre quelli erogati alle famiglie hanno registrato un incremento dell'1,4 %. In sensibile aumento anche i depositi di imprese e famiglie consumatrici, +10,5%. In calo il tasso di deterioramento del credito, mentre risulta in aumento il tasso di ingresso delle nuove sofferenze.
Nei primi nove mesi del 2020 le esportazioni dell'Emilia-Romagna sono state pari a 44,2 miliardi di euro, a fronte dei 49,4 miliardi dello stesso periodo dell'anno passato, per una riduzione del 10,6 %, una percentuale comunque inferiore alle aspettative dei primi mesi dell'anno e inferiore alla contrazione registrata a livello nazionale (-12,5 %). In termini comparativi, l'Emilia-Romagna continua a mantenere la seconda posizione tra le maggiori regioni esportatrici del Paese alle spalle della sola Lombardia che possiede, però, un peso demografico doppio e che ha fatto registrare, invece, una contrazione superiore alla media nazionale (-13,4%).
L'immagine che ci viene restituita dall'indagine Istat sulle forze di lavoro risente fortemente del blocco legislativo dei licenziamenti entrato in vigore a seguito dell'emergenza pandemica da CoVid e che ne attenua fortemente gli effetti sull'occupazione.
Tra gennaio e settembre l'occupazione dell'Emilia-Romagna è mediamente ammontata a circa 1.993.000 persone, vale a dire oltre 37mila occupati in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, con una contrazione dell'1,8 %. Il tasso disoccupazione, che misura l'incidenza delle persone in cerca di occupazione sul totale delle forze di lavoro (cioè di coloro che hanno un lavoro o lo cercano attivamente), nei primi nove mesi del 2020 è stato mediamente pari al 5,6 %, in leggero aumento rispetto al 5,4 % dello stesso periodo dell'anno passato. Il tasso di attività, che misura il peso delle persone con 15 anni e oltre lavorano sulla popolazione complessiva della medesima fascia d'età, nei primi nove mesi del 2020 ha raggiunto il 73,1%.
Miramare, presepe vivente su Icaro Tv
(Rimini) In viaggio con gli Angeli verso Betlemme È questo il titolo della XVIII edizione del Presepe Vivente a Miramare che "si svolgerà in forma ‘speciale’ come “speciale” quest’anno sarà per tutti il Natale", spiega il comitato organizzatore. "Sono necessariamente cambiate le forme, ma la verità del Natale e la bellezza dell’esperienza, proprio dentro questo impedimento, sono emerse ancora di più nella loro essenzialità".
Così in questo periodo di Avvento "le scuole di Miramare hanno voluto farsi accompagnare dai sette angeli dei mosaici che, nella basilica della Natività di Betlemme, guidano i pellegrini verso il luogo della Nascita. Uno alla volta sei angeli hanno raccontato in questi giorni il cammino della Salvezza attraverso brevi video pubblicati sul sito del Presepe Vivente di Miramare all’indirizzo www.presepemiramare.it, invitando gli alunni a reinterpretare ciò che ascoltavano e vedevano con i loro mezzi espressivi". E quando la sera del 23 dicembre, in diretta dalla chiesa di Miramare, il settimo angelo aprirà l’ultima porta, quella che porterà tutti a contemplare la nascita di Gesù Bambino, "lo farà accompagnato da tutti gli angeli di Betlemme che lo hanno preceduto e che racconteranno la storia della Salvezza attraverso il lavoro dei bambini,raccogliendosi in adorazione davanti alla Natività".
Ma soprattutto verrà anche quest’anno riproposta in presenza, "nella sua assoluta essenzialità, la meraviglia che è al cuore del Natale: il Mistero che viene e bussa alla nostra porta. A noi la decisione di lasciare aperto anche solo uno spiraglio della nostra porta, cedendo alla curiosità e all’ammirazione di quel richiamo angelico, per poter scoprire cosa accade quando si nasce di nuovo”. I bambini con le loro famiglie, e chiunque vorrà, mercoledì 23 dicembre alle ore 20:35 potranno seguire la diretta dell’evento in diretta su Icaro Tv (canale 91) o in live streaming sul canale YouTube del Presepe Vivente di Miramare https://youtu.be/F3iLA7li1Ik
Presepe sulle barche alla darsena
(Rimini) Dopo il successo della scorsa edizione e nonostante le limitazioni del 2020, gli imprenditori, il comitato e le associazioni di San Giuliano Mare di Rimini si sono messi assieme per realizzare per la seconda volta un'iniziativa in memoria di Tete Venturini, al quale sarà dedicata una targa commemorativa. "Per questo Natale non ci potranno essere occasioni di assembramento ma un momento di raccoglimento e preghiera non può mancare con il Presepe sulle barche in Darsena", sottolineano gli organizzatori (Barafonda, Marina di Rimini Jet Riders, Sangiuliamo, Sub Rimini Gian Neri, Marina di Rimini Resort d'Elite, Zeinta di Borg, Ass. Vele al terzo, Elettroscossa, Volontari soccorso in mare di Rimini e i sommozzatori della Guardia di Finanza – ROAN).
"Una piccola magica atmosfera – infatti - sarà creata con una cornice natalizia all'inizio del Molo G della Darsena: dal 22 dicembre al 6 gennaio 2020 sarà possibile visitare questa seconda edizione di "Presepe in Darsena" un vero e proprio presepe galleggiante allestito sulle barche storiche di Vele al Terzo Rimini. L'inaugurazione dell'evento avverrà martedì 22 dicembre alle ore 17.30 con accensione delle luminarie con benedizione del Presepe da parte di Don Mario della parrocchia di San Giuseppe al Porto".
Mobilità scolastica, fondi in arrivo per Rimini
(Rimini) “Buone notizie arrivano dal Ministero dell’Ambiente che ha stanziato 20 milioni da destinare a progetti sperimentali per la realizzazione o l’implementazione del servizio di trasporto scolastico con mezzi ibridi o elettrici. Un provvedimento che riguarda anche il Comune di Rimini”, così in una nota il senatore Marco Croatti del MoVimento 5 Stelle. “Le risorse saranno disponibili per gli scuolabus delle scuole dell’infanzia ed elementari comunali e statali. Una misura importante che va nella direzione di una promozione continua e organica della mobilità sostenibile, con particolare attenzione a mezzi a basso impatto per la qualità dell’aria, soprattutto per i trasporti frequenti tra i quali, appunto, quelli tra casa e scuola” spiega Croatti.
“Inoltre nel Comune di Rimini potranno essere finanziati progetti di promozione di trasporto scolastico sostenibile (fino a 5.000 euro), realizzare punti di ricarica con colonnine elettriche (fino a 10.000 euro), acquistare nuove pensiline per gli scuolabus (fino a 50.000 euro), monitorare i benefici ambientali (fino a 10.000 euro). Potranno partecipare alla ripartizione dei fondi i Comuni con una popolazione superiore ai 50mila abitanti e che sono interessati da procedure di infrazione comunitaria che abbiano violato i parametri sulla qualità dell’aria, tra questi appunto il Comune di Rimini. Un provvedimento che non solo consentirà di risparmiare ma che, rinnovando il parco mezzi più inquinanti, renderà le nostre città più pulite e sostenibili”, conclude Croatti.
Triangolone Boscovich, Biagini: rischiamo di perderlo
(Rimini) Tre anni fa la direzione regionale dell’Agenzia del demanio ha trasferito al Comune di Rimini la piena proprietà di aree e fabbricati del compendio immobiliare denominato “aree Marina Centro”, meglio conosciuto come “Triangolone” Boscovich, Colombo, Tintori, Fellini.
L’atto, ricorda l’ex assessore al demanio Roberto Biagini, conteneva una clausola. “Trascorsi tre anni dal presente trasferimento, qualora all’esito di apposito monitoraggio effettuato dall’Agenzia del demanio, risultasse che il Comune di Rimini non utilizzi il compendio oggetto del presente provvedimento, lo stesso rientrerà nella proprietà dello Stato nella situazione in cui si trova, senza che il Comune possa pretendere dallo Stato alcunché a qualsiasi ragione o titolo”, scriveva nero su bianco il demanio. L’atto, ricorda Biagini, porta la data del 17 marzo 2017.
Da qui l’iniziativa di Biagini di chiedere “di prendere visione e di estrarre copia” del “verbale di monitoraggio effettuato dall’ Agenzia del Demanio”, visto “che sono ampiamente trascorsi i tre anni dal predetto trasferimento, o dell’eventuale proroga concesse a tal fine”.
Gdf, sequestrate 828 stufe difettose
(Rimini) In prossimità delle festività natalizie i finanzieri di Rimini hanno intensificato i controlli a tutela dei consumatori per prevenire la vendita di prodotti pericolosi o non conformi alle normative sul commercio. L’attenzione è stata incentrata su alcune stufe al quarzo di origine cinese ritenute pericolose per un alto rischio di shock elettrico. Delle oltre 12.000 prodotte e vendute da una società con sede in Provincia di Rimini, 828 sono già state sequestrate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, mentre le altre, distribuite in oltre 150 città, sono oggetto di rintraccio a cura dei Reparti del Corpo competenti per ogni sede.
L’attività è scaturita da una segnalazione/notifica inserita dall’Autorità di Vigilanza del mercato Ungherese (oltre 400 stufe erano state vendute in altri paesi europei e quasi 200 in paesi extra Unione Europea) nella piattaforma telematica comunitaria denominata “GRAS-RAPEX”. In particolare il sistema di allerta comunitario, in uso a tutte le Autorità nazionali degli Stati membri, è attivabile in conseguenza dell’avvenuta commercializzazione di un prodotto pericoloso con rischio per il consumatore finale nel mercato europeo.
In particolare lo Stato membro, una volta accertata (mediante prove di laboratorio) la pericolosità di un prodotto (giocattoli, prodotti elettrici, dispositivi di protezione individuale, utensili, etc.) e il “rischio grave” per la salute e la sicurezza dei consumatori, procede, mediante l’inserimento di una “notifica” sulla richiamata piattaforma, a segnalare alla Commissione UE il rinvenimento del prodotto pericoloso e ad allertare gli altri paesi membri ove risulta essere stato commercializzato; inoltre pone in essere le previste misure di tutela del consumatore, ossia l’emissione di un provvedimento di ritiro, richiamo (se già venduto) e/o divieto di commercializzazione sul mercato nazionale.
Nel contesto delle attività di cui al protocollo d’intesa stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Guardia di Finanza, tra le quali rientra anche quella relativa alla sicurezza prodotti e vigilanza del mercato, il Nucleo Speciale Beni e Servizi del Corpo con sede in Roma, in quanto accreditato a livello nazionale ad operare nella piattaforma GRAS-RAPEX, ha estrapolato ed elaborato il contenuto delle informazioni dal punto di vista tecnico-normativo fornite dallo stato Ungherese, attivando, nel merito, per gli approfondimenti investigativi, il Nucleo PEF di Rimini. In relazione a quanto segnalato i finanzieri, attivatisi immediatamente per gli accertamenti preliminari, hanno effettuato un riscontro mirato nei confronti della società con sede in questa provincia, rinvenendo e sequestrando amministrativamente, per violazione all’art. 14, comma 5°, del D. Lgs. 86/2016, le “stufe al quarzo” in argomento, che, a seguito di test di laboratorio, erano risultate pericolose e con rischio “rischio alto” per il consumatore finale in caso di utilizzo (del tipo “ustioni - shock elettrico”). Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di ricostruire l’intera filiera commerciale, ossia, la distribuzione/vendita di ulteriori 11.000 pezzi a diversi negozi, dislocati in tutta la penisola, in circa 150 città, per i quali, atteso la pericolosità, si è proceduto ad attivare i reparti del Corpo territorialmente competenti per il completamento del sequestro del prodotto.
Nel corso dell’intervento in relazione al ruolo svolto dalla società riminese nella catena commerciale, in qualità di “fabbricante” italiano del prodotto, e agli obblighi previsti dal D.Lgs.86/2016, si è proceduto a contestare la prevista sanzione amministrativa dell’importo minimo da euro 10.000 e massimo di euro 60.000, la cui quantificazione finale sarà ricalcolata per competenza dalla locale Camera di Commercio.
21 dicembre
San Marino cambia le regole | Corsa ai regali | Trasparenza per la fiera