(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 155.593 casi di positività, 1.751 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.661 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell'15%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 892 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 385 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 556 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,1 anni.

Sui 892 asintomatici532 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing61 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 16 con gli screening sierologici8 tramite i test pre-ricovero. Per 275 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 261 nuovi casi, Bologna (346), Reggio Emilia (235), Rimini (169), Ravenna (147), Parma (93), Piacenza (80), Ferrara (169). Poi Cesena (129), Imola (84) e Forlì (38).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 11.661 tamponi, per un totale di 2.423.947. A questi si aggiungono anche 1.059 test sierologici e 1.868 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.722 in più rispetto a ieri, di cui 90 a Rimini, e raggiungono quota 87.594.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 60.916 (-31 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.8634 (-59), quasi il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 60 nuovi decessi: 8 a Piacenza (5 donne, rispettivamente di 92, 83, 90, 78 e 94 anni e 3 uomini di 83, 88 e 77 anni), 3 in provincia di Parma (si tratta di un uomo di 84 anni e due donne di 98 e 89); 6 in provincia di Reggio Emilia (si tratta di tre uomini di 67, 68, e 95 anni e tre donne di 94, 91 e 80); 5 nel modenese (una donna di 64 e quattro uomini, rispettivamente di 72, 80, 89 e 63 anni); 26 in provincia di Bologna (12 donne di 89, 93, 80, 85, 90, 96, 89, 90, 80, 97 e 93 anni e 14 uomini rispettivamente di 73, 71, 88, 86, 88, 93, 69, 98, 90, 95, 83, 91 e 95 anni). I rimanenti tre uomini, nell’imolese, e sono rispettivamente due uomini di 79 e 92 anni e una donna di 93 anni); 2 nel ferrarese (2 uomini di 77 e 69 anni); 7 in provincia di Ravenna (3 donne di 89, 90 e 77 anni e 4 uomini, rispettivamente di 84, 71, 84 e 76 anni); 1 a Forlì-Cesena (e precisamente una donna di 89 anni); 2 nel riminese (un uomo di 60 anni e una donna di 85 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.083.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 201 (-5 rispetto a ieri), 2.852 quelli negli altri reparti Covid (+33).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 19 a Reggio Emilia (-2), 36 a Modena (-2), 52 a Bologna (-4), 7 a Imola (+2), 16 a Ferrara (+1), 17 a Ravenna (-1), 3 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.348 a Piacenza (+80 rispetto a ieri, di cui 34 sintomatici), 12.282 a Parma (+93, di cui 60 sintomatici), 21.761 a Reggio Emilia (+235, di cui 101 sintomatici), 28.452 Modena (+261, di cui 174 sintomatici), 30.699 a Bologna (+346, di cui 169 sintomatici), 4.947 casi a Imola (+84, di cui 25 sintomatici), 7.979 a Ferrara (+169, di cui 33 sintomatici), 11.174 a Ravenna (+147, di cui 62 sintomatici), 5.439 a Forlì (+38, di cui 27 sintomatici), 5.240 a Cesena (+129, di cui 81 sintomatici) e 13.272 a Rimini (+169, di cui 93 sintomatici).

(Rimini) La giunta comunale ha vietato l’affissione di 100 manifesti della associazione Pro Vita & Famiglia, che sensibilizzavano le donne contro l’uso della pillola abortiva RU486. Nonostante l’art. 21 della Costituzione tuteli la libertà di espressione con ogni mezzo. Per il consigliere di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi "è legittima l’espressione della visione culturale pro-vita, che considera il concepito come una persona a tutti gli effetti e l’aborto come la soppressione di una vita umana, non privo di conseguenze per la salute della donna. In verità, è stata censurata ideologicamente una campagna di comunicazione sociale, promossa per la tutela del diritto fondamentale alla vita (art. 2 Cost.) e del diritto alla salute (art. 32 Cost.), dinnanzi all’aborto farmacologico con la pillola RU486. Si vogliono mettere a tacere i rischi collaterali per la salute delle donne, dovuti alla somministrazione della pillola RU486, noti nella letteratura scientifica".
L’affissione di questi manifesti, "oltre al diritto alla manifestazione del pensiero, è finalizzata a suscitare la riflessione critica, senza ledere diritti e libertà personali previsti dalla Legge. La legge 194/78 consente l’aborto nel nostro paese, ma non vieta la libertà di criticarlo, tant’è che prevede per gli stessi medici, la possibilità di fare obiezione di coscienza. Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare al Sindaco di ieri sera, ho chiesto che la Giunta Comunale rispetti la libertà di espressione del pensiero con ogni mezzo, come sancito dalla Costituzione. Non è ammissibile censurare e vietare per ragioni ideologiche-politiche, l’affissione di manifesti dell’Associazione Pro-Vita e Famiglia contro l’uso della pillola abortiva RU486".
Considerato, fra l’altro, "che gli aborti in Italia sono circa 90.000 ogni anno, e che si potrebbero ridurre, con politiche di aiuto economico e adozioni. La Giunta Comunale, invece di praticare la censura, a fronte del calo delle nascite nel nostro Comune, 300 in meno nel 2019, nonostante l’aumento della popolazione di 10.000 abitanti negli ultimi 10 anni, sostenga le mamme, le famiglie, con bonus bebè, asili gratis, sgravi fiscali, incentivi per i figli e facilitazioni nei luoghi di lavori. Tali politiche sono necessarie per contrastare l’anemia demografica e garantire il futuro del nostro popolo e della nostra identità".

(Rimini) La visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Tecnopolo di Bologna viene colta da Emma Petitti, presidente dell'Assemblea legislativa, quale occasione istituzionale per richiamare con forza l'attenzione del governo sulla vicenda di Patrick Zaki, il giovane studente dell'ateneo bolognese ingiustamente incarcerato in Egitto ormai diventato simbolo dei diritti umani negati. Di seguito il testo integrale della lettera.

On. Ministro Di Maio,

siamo particolarmente lieti della Sua visita al Tecnopolo di Bologna CNR, una struttura che, in quanto vocata alla promozione dell'innovazione tecnologica dei sistemi industriali consolidati e emergenti, renderà la Regione Emilia-Romagna ancora più competitiva a livello internazionale. Siamo fermamente convinti che la Rete dei 10 Tecnopoli della Regione, oltre che volano di sviluppo tecnologico e scientifico, sia la dimostrazione di come il lavoro in sinergia tra il Governo e la Regione rappresenti un elemento necessario e insostituibile quando ci sono in campo idee e progettualità così ambiziose per il futuro delle nostre comunità, specie in questo momento in cui la pandemia mette a dura prova anche il sistema economico e sociale.

In qualità di Presidente dell'Assemblea legislativa, l'occasione mi è - quindi - particolarmente gradita per darLe il nostro benvenuto in Emilia-Romagna e, allo stesso tempo, per rappresentarLe una situazione a cui tengo molto.

Come sappiamo, anche alla luce delle ultime notizie, il giovane studioso Patrick Zaki, che proprio all'università di Bologna conduceva i suoi studi con estrema passione e diligenza, sta scontando nel carcere egiziano di Tora una detenzione ingiusta, crudele e irrazionale da dieci mesi.

La recente lettera che ha inviato alla sua famiglia e che è stata resa pubblicamente nota è straziante, così com'è straziante pensare che dopo quasi un anno di incomprensibile prigionia ancora non sia cambiato nulla rispetto alla fase iniziale, con un'insopportabile procrastinazione della sua custodia cautelare che procede ormai a cadenza fissa, senza che si riesca nemmeno a intravedere la luce della scarcerazione.

Ogni volta che il Tribunale del Cairo si pronuncia, le nostre speranze vengano puntualmente disattese, con un rinvio continuo che inizia ad assumere le forme di una farsa.

Sapere che un giovane ragazzo sia rinchiuso in cella perché militante dei diritti umani è inammissibile, sia nei suoi confronti, della sua famiglia e più in generale di chi gli vuole bene, sia nei confronti di tutte e tutti i prigionieri di coscienza come lui.

L'Europa ha tra i suoi principi fondativi la piena integrazione del rispetto dei diritti umani e, dunque, auspichiamo che questa triste vicenda si possa risolvere secondo giustizia e libertà, la cui affermazione e garanzia sono la più alta aspirazione della gente comune, così come sancito nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani.

Come Assemblea legislativa, ci siamo attivati da subito per inviare dei segnali istituzionali in tal senso e cercare di apportare, per quanto possibile, un nostro contributo, attraverso più azioni finalizzate a mantenere alta l'attenzione su Patrick Zaki e condividere insieme la speranza della sua liberazione.

In virtù del ruolo che ricopro, avevo inviato una lettera all'Ambasciatore italiano in Egitto per avere notizie circa lo stato di salute fisico e psicologico del ragazzo e per esortarne la sua liberazione.

Di recente, in collaborazione con la Giunta regionale, abbiamo affisso all'ingresso della sede dell'Assemblea un "ritratto di parole" che ritrae il volto del giovane ricercatore, in modo tale da rinnovare ulteriormente, insieme alle altre Istituzioni che hanno convintamente aderito a questa iniziativa di solidarietà, un messaggio di giustizia sociale e la nostra vicinanza a Patrick e alla sua famiglia.

Dobbiamo assolutamente insistere perché possa tornare alla sua vita e tra i banchi dell'Ateneo bolognese, e per questo dobbiamo mettere in campo ogni sforzo possibile per chiedere, con maggiore incisività e pressione, la giustizia che tutti aspettiamo.

I diritti umani sono inalienabili e non possono essere messi a repentaglio da regimi che calpestano la dignità e la libertà delle persone, in violazione di qualsiasi principio democratico.

Servono azioni forti e coraggiose da parte dello Stato italiano che prevedano anche un ripensamento dei rapporti istituzionali e commerciali con l'Egitto, compreso il ritiro dell'Ambasciatore italiano in Egitto.

Noi, come Assemblea legislativa, ci siamo e siamo pronti ad aiutare come Istituzione e come comunità, in attesa di rivedere Zaki al più presto. Qui, in Emilia-Romagna, è a casa.

Emma Petitti, Presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

(Rimini)  Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 152.204 casi di positività, 1.745 in più rispetto a ieri, su un totale di 16.762 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri scende al 10,4%. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 840 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 364 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 503 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,8 anni.

Sui 840 asintomatici, 413 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 93 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 10 tramite i test pre-ricovero. Per 316 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 381 nuovi casi, Bologna (355), Reggio Emilia (228), Rimini (196), Ravenna (131), Parma (87), Piacenza (80), Ferrara (65). Poi Cesena (87), Imola (78) e Forlì (57). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.762 tamponi, per un totale di 2.398.435. A questi si aggiungono anche 739 test sierologici e 5.156 tamponi rapidi effettuati da ieri. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.920 in più rispetto a ieri di cui 160 a Rimini e raggiungono quota 82.928. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.326 (-250 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.355 (-214), il 95,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 75 nuovi decessi: 4 a Piacenza (tre donne, rispettivamente di 71, 91e 98 anni; e un uomo di 76 anni), 2 in provincia di Parma (una donna di 87 anni e un uomo di 91 anni); uno in provincia di Reggio Emilia (si tratta di un uomo di 71 anni); 4 nel modenese (due donne, entrambe di 86 anni, e due uomini, rispettivamente di 88 e 90 anni); 41 in provincia di Bologna (24 donne – di 57e 65 anni, due di 77anni, due di 85 anni, due di 86, una di 87, una di 88, una di 90, una di 93, una di 94, due di 95, due di 96 anni, due di 98 anni, una di 100 anni. Le rimanenti 4 donne, dell’imolese, sono rispettivamente di45, 64, 83, 86 anni; e 17 uomini – 66 e 68 anni, due di 74anni, uno di 77, due di 80 anni, uno di 82, uno di 84, uno di 85, uno di 89, due di 90, uno di 91, e tre di Imola: di 78, 83 e 84 anni; 6 nel ferrarese (una donna di 93 anni e 5 uomini, rispettivamente di 73, 83, 85, 91 e 92 anni); 10 in provincia di Ravenna (6 donne – di 84, 86, 88, 90, 93 e 95 anni – e 4 uomini, rispettivamente di 78, 87, 92 e 93 anni); uno a Forlì-Cesena (e precisamente: una donna di 90 anni); 6 nel riminese (due donne di 89 e 91 anni; e 4 uomini, rispettivamente di 69, 75, 85 e 87 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.950.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 207 (+1 rispetto a ieri), 2.764 quelli negli altri reparti Covid (-37). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (-3), 21 a Reggio Emilia (-2), 39 a Modena (+4), 55 a Bologna (numero invariato rispetto a ieri), 6 a Imola (+1), 15 a Ferrara (invariato), 17 a Ravenna (+1), 4 a Forlì (-1), 1 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.147 a Piacenza (+80 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 12.105 a Parma (+87, di cui 60 sintomatici), 21.279 a Reggio Emilia (+228, di cui 107 sintomatici), 27.922 Modena (+381, di cui 221 sintomatici), 30.026 a Bologna (+355, di cui 159 sintomatici), 4.829 casi a Imola (+78, di cui 16 sintomatici), 7.703 a Ferrara (+65, di cui 19 sintomatici), 10.895 a Ravenna (+131, di cui 63 sintomatici), 5.347 a Forlì (+57, di cui 42 sintomatici), 5.010 a Cesena (+87, di cui 69 sintomatici) e 12.941 a Rimini (+196, di cui 104 sintomatici).

Venerdì, 18 Dicembre 2020 13:48

Export: segno meno a causa di covid e brexit

(Rimini) Nei primi nove mesi dell'anno le conseguenze del Covid-19, con il successivo lockdown delle imprese, e l'effetto Brexit, con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, hanno inciso negativamente sulle esportazioni del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini; tale andamento trova spiegazione, da un lato, nella diminuzione del valore esportato dei principali prodotti, dall'altro, nella perdita di quote di mercato estero. Unica nota positiva, il rallentamento del trend negativo dell'export nel 3° trimestre rispetto ai due precedenti.

Export delle imprese: aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. Nel periodo gennaio-settembre 2020 nel sistema aggregato Romagna - Forlì-Cesena e Rimini le esportazioni ammontano a 4.085 milioni di euro, con un calo del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, superiore sia alla variazione negativa regionale (-10,6%) sia a quella nazionale (-12,5%). Tale decisa diminuzione è dovuta soprattutto al forte decremento dell'export nel secondo trimestre dell'anno in corso (-32,1% su aprile-giugno 2019), con il primo e il terzo trimestre caratterizzati, invece, da cali annui più contenuti (rispettivamente, -6,5% e -3,4%); nello specifico, quindi, il trimestre luglio-settembre fa segnare un rallentamento della diminuzione delle esportazioni. Nel dettaglio, diminuisce il valore esportato dei principali prodotti, con l'unica eccezione rappresentata dai mobili (5,0% dell'export), in crescita del 5,3%: -20,4% le navi e imbarcazioni (7,9% del totale), -28,1% gli articoli di abbigliamento (7,7%), -13,8% le macchine utensili e per la formatura dei metalli (6,9%), -6,2% le altre macchine di impiego generale (5,6%), -15,0% per tubi, condotti, profilati cavi e accessori in acciaio (5,2%), -1,4% le altre macchine per impieghi speciali (4,7%), -11,2% gli apparecchi per uso domestico (4,5%), -32,7% gli articoli sportivi (4,2%) e -25,5% le calzature (4,1%). In decremento, inoltre, le esportazioni verso l'Unione Europea (55,6% dell'export): -11,3%, causa le variazioni negative nei principali mercati di sbocco rappresentati da Francia (-7,9%, primo Paese mondiale), Germania (-5,7%), Spagna (-19,5%) e Polonia (-18,2%). In diminuzione, del 18,2%, anche l'export verso i Paesi Extra UE (44,4% del totale), complice i cali verso gli Stati Uniti (-21,3%) e il Regno Unito (-23,8%).

Export delle imprese: focus provinciale Rimini. Nel periodo gennaio-settembre 2020 in provincia di Rimini le esportazioni ammontano a 1.611 milioni di euro, con un calo del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, superiore sia alla variazione negativa regionale (-10,6%) sia a quella nazionale (-12,5%). Tale decisa diminuzione è dovuta soprattutto al forte decremento dell'export nel secondo trimestre dell'anno in corso (-40,5% su aprile-giugno 2019), con il primo e il terzo trimestre caratterizzati, invece, da cali annui più contenuti (rispettivamente, -9,9% e -5,0%); nello specifico, quindi, il trimestre luglio-settembre fa segnare un rallentamento della diminuzione delle esportazioni. In calo risulta il valore esportato di tutti i principali prodotti, con l'unica eccezione delle bevande, in aumento del 24,7% (3,2% dell'export): -27,3% gli articoli di abbigliamento (17,8% del totale), -16,0% le macchine utensili e per la formatura dei metalli (15,1%), -36,5% le navi e imbarcazioni (9,6%), -7,2% le altre macchine di impiego generale (9,4%), -25,2% gli altri prodotti alimentari (3,7%), -3,9% i materiali da costruzione in terracotta (3,5%), -0,6% gli altri prodotti in metallo (3,3%), -46,8% gli elementi da costruzione in metallo (3,1%) e -27,4% gli apparecchi per uso domestico (2,9%). Decrescono, poi, le esportazioni verso l'Unione Europea (49,0% dell'export): -14,3%, causa le variazioni negative nei mercati di sbocco rappresentati da Francia (-8,1%), Polonia (-25,9%) e Spagna (-25,3%), mentre rimangono sostanzialmente stabili le esportazioni verso la Germania (+0,1%). In diminuzione, del 23,8%, anche l'export verso i Paesi Extra UE (51,0% del totale), complice sia il calo verso gli Stati Uniti (-27,1%, primo Paese mondiale) sia quello verso il Regno Unito (-33,1%).

 

Venerdì, 18 Dicembre 2020 13:47

La Taverna degli artisti è bottega storica

(Rimini) Anche il ristorante Taverna degli Artisti è entrato nell’Albo e può fregiarsi del titolo di Bottega Storica del Comune di Rimini. Il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino, ha consegnato alla famiglia Pappano, che la gestisce dal 1998, la speciale targa di Bottega Storica con cui, tramite un Qr Code, viene messa “in rete” con le altre Botteghe storiche riminesi, valorizzandone l’identità attraverso schede e immagini di ieri e di oggi e creando speciali itinerari tematici per andare “di bottega in bottega” (www.botteghestoricherimini.it ).

Il ristorante, aperto nel 1967, è stato il ritrovo riminese delle celebrità. Non c’è stato cantante, attore o regista che, tra gli anni Sessanta e Settanta, non si sia seduto al tavolo della Taverna degli Artisti. Famoso rimane il “tavolo imperiale”, il più ricercato, rimasto tutt’ora identico e fruibile. Situato nel cuore di Marina Centro, a pochi metri dal Grand Hotel e dal mare, dal 1998 è gestito dalla famiglia Pappano. Mario insieme alla moglie hanno trasmesso la loro passione per la ristorazione e l’accoglienza ai figli e ora anche Elena, Leonardo e Antonio sono parte integrante della Taverna degli Artisti. Una sintonia familiare che ha permesso a questo storico luogo della Rimini della Dolce Vita di risplendere anche ai giorni nostri. Più di ogni altra cosa a distinguere la Taverna degli Artisti è la valorizzazione del Made in Italy e la scelta, in primis, di una produzione sempre artigianale e degli ingredienti genuini e tipici di altissima qualità.

“Siamo fieri di questo riconoscimento – spiega la famiglia Pappano – proprio perché attesta ufficialmente la storia del nostro locale. Anche con i lavori di ammodernamento che abbiamo fatto con la nostra gestione, abbiamo lasciato intatta l’atmosfera magica che la Taverna ha sempre avuto e che si respira ancora. Credo che il Comune abbia fatto bene ad incentivare l’Albo delle Botteghe Storiche: Rimini ha tanti negozi e locali che la rappresentano e con il progetto di valorizzazione di Confcommercio tutti potranno conoscerne la storia e andarli a visitare”.

“Passione e creatività della famiglia Pappano danno ogni giorno lustro a questo storico locale di Marina Centro – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino -. La Taverna degli artisti merita questa iscrizione all’albo delle Botteghe Storiche, così come merita di essere visitato per un pranzo e, quando sarà possibile, una bella cena. Un luogo esclusivo, che negli anni ha visto sedere ai suoi tavoli il jet set italiano ed è ancora oggi capace di risplendere grazie all’impegno quotidiano di un’intera famiglia”.

(Rimini) L’Italia ai tempi della pandemia e il desiderio di un apolitica al servizio del bene e del bene comune sono tra gli spunti che il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha deciso di affidare a una lettera indirizzata ai politici locali. La missiva (il testo integrale in allegato) è ispirata all’enciclica di papa Francesco ‘Fratelli tutti’ e sostituisce in via straordinaria il tradizionale incontro della diocesi con la politica. È ispirata dalla recente enciclica di Papa Francesco, Fratelli tutti, dedicata alla fraternità e all'amicizia sociale.

"La Lettera viene diffusa per esteso sul settimanale diocesano ilPonte – spiega Don Pierpaolo Conti, Direttore dell'Ufficio Diocesano per Pastorale Sociale  – inoltre è affidata ai media diocesani (newsrimini, IcaroTV e Radio Icaro) e a tutti i media presenti e operanti sul territorio della Diocesi di Rimini. Intende arricchire il servizio di ognuno con riflessioni e motivazioni di valore, che possono contribuire al migliore svolgimento dei compiti assegnati".

(Rimini) Al presidio sanitario territoriale, Ospedale 'Infermi' di Rimini, alla sceneggiatrice e produttrice televisiva e cinematografica Laura Paolucci e al manager d'azienda e amministratore delegato del Fondo Strategico Italiano Maurizio Tamagnini, è assegnato per l'anno 2020 il Sigismondo d'Oro. La consegna avverrà nella giornata di mercoledì 23 dicembre. Nel pieno rispetto delle prescrizioni di contrasto alla diffusione del Covid, la cerimonia avverrà esclusivamente con modalità tecnologiche smart, in diretta streaming sui canali d'informazione comunali. La cerimonia è organizzata con il sostegno di Ieg. 

"Nell'anno più difficile dal dopoguerra a oggi- spiega il sindaco Andrea Gnassi- la decisione è caduta su due figure e una istituzione di scienza e lavoro collettivo che simboleggiano bene la storia e l'orizzonte futuro della nostra città.  L'eccezionale abnegazione di medici, infermieri, personale sanitario, i nostri eroi, in questo drammatico anno del Covid insieme al modello organizzativo sanitario del territorio costruito negli anni e riorganizzato per la pandemia ha consentito e consentirà a Rimini di guardare al futuro con concreta speranza di giustizia sociale, con una sanità eccellente per tutti. Un Sigismondo d'oro in questo caso ad un corpo collettivo dei 'nostri eroi' della sanità pubblica di oggi e di domani. E un domani in cui Rimini assumerà il ruolo di protagonista internazionale attraverso la sua nuova dimensione urbana. La salute, l'economia che sostiene le imprese, la cultura che moltiplica le sue forme e i suoi linguaggi per essere sempre al centro della contemporaneità, sono le sfide che Rimini, l'Italia, il mondo deve pianificare per uno sviluppo differente, perché 'nulla sarà più come prima'.  Di queste sfide Laura Paolucci è protagonista discreta da anni, elemento fondamentale di un'impresa e di una storia culturale che dall'Italia, con i suoi personaggi e la sua narrazione, parla e fa identificare il mondo. In lei lo spirito delle donne del nostro tempo. Ho letto di recente una intervista a Maurizio Tamagnini in cui confidava che quella cicatrice che porta ancora sull'avambraccio se la è fatta da giovane, versandosi il brodo bollente addosso durante un servizio da cameriere a Rimini. È una storia che trasmette il senso del lavoro e di tante generazioni riminesi. Un grande uomo d'impresa che in Europa e nel mondo quasi rivendica con orgoglio da dove è cominciata la sua storia di successo e che oggi continua affiancando chi prova a fare impresa e creare lavoro. In quella cicatrice voglio intravedere un messaggio e un segno: siamo quel che siamo per sempre, e questo per chi è di questa città non è un limite ma l'invito all'infinito". 

(Rimini) Tutte le verifiche e le prove effettuate sull’infrastruttura hanno avuto esito favorevole: è questo l’esito ufficiale del collaudo di USTIF, l’ufficio preposto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha rilasciato ieri il nulla-osta per l’apertura al pubblico esercizio dell’impianto fisso del trasporto rapido costiero Rimini-Riccione, composto di linea aerea, sottostazioni e impianti di terra del sistema di ausilio. Ora si attende il rilascio di analogo nulla-osta della commissione anche per i mezzi a trazione elettrica, i filoveicoli VAN HOOL “Exqui.City18T” .

“La procedura di collaudo procede bene – commenta il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi – e ringrazio USTIF per l'impegno e la collaborazione dimostrati. Naturalmente c’è soddisfazione quando si compie una tappa importante come quella di ieri, frutto del lavoro di squadra con PMR, Start Romagna e il Comune di Rimini. Si avvicina il momento in cui Metromare, dopo l’esercizio sperimentale che ne ha dimostrato con evidenza tutti i vantaggi per il territorio, diventerà operativo nella sua forma definitiva.”

Venerdì, 18 Dicembre 2020 10:25

18 dicembre

Capodanno a San Marino | Confusione e restrizioni | Minacce al sindaco

Pagina 469 di 1906