(Rimini) La giunta comunale ha vietato l’affissione di 100 manifesti della associazione Pro Vita & Famiglia, che sensibilizzavano le donne contro l’uso della pillola abortiva RU486. Nonostante l’art. 21 della Costituzione tuteli la libertà di espressione con ogni mezzo. Per il consigliere di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi "è legittima l’espressione della visione culturale pro-vita, che considera il concepito come una persona a tutti gli effetti e l’aborto come la soppressione di una vita umana, non privo di conseguenze per la salute della donna. In verità, è stata censurata ideologicamente una campagna di comunicazione sociale, promossa per la tutela del diritto fondamentale alla vita (art. 2 Cost.) e del diritto alla salute (art. 32 Cost.), dinnanzi all’aborto farmacologico con la pillola RU486. Si vogliono mettere a tacere i rischi collaterali per la salute delle donne, dovuti alla somministrazione della pillola RU486, noti nella letteratura scientifica".
L’affissione di questi manifesti, "oltre al diritto alla manifestazione del pensiero, è finalizzata a suscitare la riflessione critica, senza ledere diritti e libertà personali previsti dalla Legge. La legge 194/78 consente l’aborto nel nostro paese, ma non vieta la libertà di criticarlo, tant’è che prevede per gli stessi medici, la possibilità di fare obiezione di coscienza. Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare al Sindaco di ieri sera, ho chiesto che la Giunta Comunale rispetti la libertà di espressione del pensiero con ogni mezzo, come sancito dalla Costituzione. Non è ammissibile censurare e vietare per ragioni ideologiche-politiche, l’affissione di manifesti dell’Associazione Pro-Vita e Famiglia contro l’uso della pillola abortiva RU486".
Considerato, fra l’altro, "che gli aborti in Italia sono circa 90.000 ogni anno, e che si potrebbero ridurre, con politiche di aiuto economico e adozioni. La Giunta Comunale, invece di praticare la censura, a fronte del calo delle nascite nel nostro Comune, 300 in meno nel 2019, nonostante l’aumento della popolazione di 10.000 abitanti negli ultimi 10 anni, sostenga le mamme, le famiglie, con bonus bebè, asili gratis, sgravi fiscali, incentivi per i figli e facilitazioni nei luoghi di lavori. Tali politiche sono necessarie per contrastare l’anemia demografica e garantire il futuro del nostro popolo e della nostra identità".