17 dicembre
Scuola e rischio assembramenti | L'avvento della zona rossa | Stanziati i fondi per il lockdown
Manifesti "Provita", Montevecchi: negare affissione è pura ideologia
(Rimini) "Ci troviamo davanti ad una vera e propria censura ideologica perpetrata da parte della Giunta del Partito Democratico di Rimini, ormai divenuta sistematica in tante città del nostro Paese". Interviene così il consigliere regionale riminese della Lega Matteo Montevecchi, in merito alla decisione dell'amministrazione comunale riminese di vietare l'affissione dei manifesti della campagna nazionale di Pro Vita e Famiglia sulla pillola Ru486.
"Il falso messaggio che sta passando - rimarca Montevecchi - non è quello di Pro Vita come qualcuno cerca di far credere, semmai è quello mainstream che cerca di accelerare sempre di più il processo di desacralizzazione della vita umana e di banalizzazione dell'aborto, come se non si trattasse nemmeno più di un dramma. Ben venga invece il confronto, il dibattito affinché possa finalmente passare il messaggio che quella pillola non è affatto una caramella, non è innocua e indolore e che l'aborto non è un metodo contraccettivo".
"Pochi mesi fa - sottolinea Montevecchi - a Riccione si è svolta una bellissima mostra sulla vita del celebre genetista francese Jérôme Lejeune e sulla sua straordinaria testimonianza in difesa della dignità della vita, grazie ai ragazzi di 'Centro21-Cuore21', a cui presenziò anche il presidente dell'Assemblea Legislativa Emma Petitti (PD). Ebbene, Jérôme Lejeune non aveva timore nel definire questa pillola 'il primo pesticida umano'. Seguendo il controverso ragionamento della Giunta del Partito Democratico di Rimini quindi anche un evento del genere su Lejeune non dovrebbe essere permesso? Sarebbe davvero assurdo".
Inoltre Montevecchi continua: "Oggi si rischia di essere etichettati e censurati per la sola 'colpa' di essere dalla parte della vita. Questo la dice lunga su coloro che, almeno all'interno del nome del loro partito, si fanno chiamare 'democratici', quando poi, come in questo caso, sono i primi a negare quella libertà che tanto invocano tramite decisioni liberticide come quest'ultima presa nei confronti dei manifesti di Pro Vita e Famiglia".
"Il Partito Democratico, al posto di ostacolare in tutto il Paese la libertà di espressione e di pensiero di chi non la pensa come loro o di chi semplicemente non rispetta i parametri politicamente corretti del pensiero unico, dovrebbe pensare bene di trovare soluzioni alla drammatica crisi demografica che vive il nostro paese, dato che nascono sempre meno bambini. Ogni anno tocchiamo il minimo storico delle nascite dall'Unità d'Italia ad oggi. Si dedicassero ad approvare le politiche pro family e pro life per cercare di invertire questa tendenza, invece di respingerle sempre e comunque in modo ideologico".
Paesani sindaco? Il centro destra: "pura fantasia"
(Rimini) La notizia è apparsa oggi sul giornale online Chiamamicittà. Il centro destra starebbe pensando di candidare Lucio Paesani, imprenditore nel settore dei locali e gestore in prticolare del Coconuts, quale sindaco di Rimini nel 2021. La lega, però, ha inviato una nota stampa che né smentisce né conferma la notizia, firmata da Jacopo Morrone (Lega), Gioenzo Renzi (FdI) e Antonio Barboni (FI). “Ringraziamo l’agenzia stampa ‘Chiamami Città’ per l’attenzione che riserva al nostro lavoro programmatorio per Rimini 2021, ma ciò che scrive la Redazione nel comunicato odierno è pura fantasia”, dico i tre esponenti del centro destra. “Di certezze assolute ancora non ce ne sono. L’amico Lucio Paesani è una grandissima risorsa per la città e per l’ampia area che si è riunita intorno all’ambizioso progetto che si sta elaborando, ma ancora è troppo presto per ‘bruciare’ inutilmente nomi di prestigio nella hit parade delle candidature. Giustamente Paesani si è schierato contro il Governo Conte, che, con i continui ‘stop and go’, sta mandando a gambe all’aria l’economia del paese. Come tante personalità locali, Paesani sarà certamente in campo perché Rimini ritorni ad essere un punto di riferimento per l’Emilia-Romagna e per la costa adriatica. Il lascito del Pd e del centrosinistra non è certamente esaltante. Per quanto siano verosimili le classifiche stilate annualmente da quotidiani nazionali, Rimini è precipitata, in ambiti importanti della vita cittadina, a livelli poco invidiabili. C’è dunque molto da fare, da recuperare e da progettare, dopo gli ultimi fallimentari anni di amministrazione Gnassi. Crediamo, quindi, che più che le illazioni per il toto-candidati, le priorità siano altre”.
Aggiornamento coronavirus: 168 positivi, 25 decessi, 180 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 150.460 casi di positività, 1.667 in più rispetto a ieri, su un totale di 14.297 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11,7%. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 822 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 320 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 541 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 47,4 anni. Sugli 822 asintomatici, 476 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 69 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 11 con gli screening sierologici e altri 11 tramite i test pre-ricovero. Per 255 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna (404 nuovi casi), Modena (257), Reggio Emilia (255), Rimini (168), Parma (111), Piacenza (96), Ravenna (88), Ferrara (58). Poi i territori di Imola (131), Forlì (55) e Cesena (44).
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 14.297 tamponi, per un totale di 2.381.673. A questi si aggiungono anche 913 test sierologici e 3.553 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.857 in più rispetto a ieri (di cui 180 a Rimini) e così raggiungono quota 81.008. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.577 (-268 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.570 (-290), il 95,2% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 78 nuovi decessi: 25 in provincia di Rimini (di cui 17 donne di 100, 98, 95, 94, 93, 92, 91, due di 90, una di 89, due di 88, una di 87, 86, 84, 80, 71 e 8 uomini di 99, 93, 92, due di 90, uno di 88, 72 e 65 anni), 21 a Bologna (di cui 11 uomini di 95, 94, 89, 88, due di 86, uno di 85, 80, 79, 75, e 69 anni e 10 donne di 96, 91, 89, due di 88, una di 86, 85, 83, 80 e 78 anni), 10 a Ravenna (di cui 7 donne di 93, 92, 89, 81, 78, 74 e 69 anni e 3 uomini di 93, 90 e 78 anni), 7 a Reggio Emilia (di cui 4 uomini di 89, 88, 69 e 68 anni e 3 donne di 92, 87 e 80 anni), 6 a Modena (di cui 4 donne di 92, 88, 85 e 54 anni e 2 uomini di 95 e 94 anni), 4 a Ferrara (di cui 2 donne di 88 e 80 anni e due uomini di 89 e 73 anni), 2 a Parma (uomini di 84 e 83 anni) e 1 a Piacenza (donna di 83 anni) e 1 a Forlì-Cesena (donna di 74 anni). Un altro decesso riguarda una persona non residente in Emilia-Romagna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.875.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 206 (-6 rispetto a ieri), 2.801 quelli negli altri reparti Covid (+28). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 18 a Parma (invariato), 23 a Reggio Emilia (invariato), 35 a Modena (-4), 55 a Bologna (-2), 5 a Imola (invariato), 15 a Ferrara (invariato), 16 a Ravenna (+2), 5 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (-1 rispetto a ieri).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.067 a Piacenza (+96 rispetto a ieri, di cui 56 sintomatici), 12.018 a Parma (+111, di cui 65 sintomatici), 21.051 a Reggio Emilia (+255, di cui 104 sintomatici), 27.541 a Modena (+257, di cui 160 sintomatici), 29.672 a Bologna (+404, di cui 199 sintomatici), 4.751 a Imola (+131, di cui 38 sintomatici), 7.638 a Ferrara (+58, di cui 14 sintomatici), 10.764 a Ravenna (+88, di cui 60 sintomatici), 5.290 a Forlì (+55, di cui 36 sintomatici), 4.923 a Cesena (+44, di cui 32 sintomatici) e 12.745 a Rimini (+168, di cui 81 sintomatici).
Zona rossa, Indino (Confcommercio): “Così il governo ci uccide”
(Rimini) “Siamo rossi, ma di rabbia”. Così Gianni Indino, presidente della Confcommercio di Rimini sulle indiscrezioni che fanno come certe le nuove chiusure nei giorni di festa. “Quasi sicuramente ci fanno chiudere ancora. Manca solo l’ufficialità e non sappiamo nemmeno come. Siamo allo stremo e se non sarà il virus ad ucciderci, saranno i debiti che via via si accumulano per colpa di un governo incapace di mettere in campo soluzioni efficaci che tengano conto dell’enorme difficoltà in cui versano imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro Paese”, denuncia con forza Indino.
“Eravamo pronti, avevamo aguzzato l’ingegno: nei locali le prenotazioni arrivate per Natale e Santo Stefano ci avrebbero dato ossigeno, il Capodanno a mezzogiorno avrebbe potuto funzionare, i commercianti avrebbero potuto mitigare un po’ il crollo dei consumi con la voglia di fare shopping natalizio. Invece ancora una volta a pochi giorni dal Natale non riusciamo a sapere con certezza cosa dobbiamo fare. Siamo lasciati a noi stessi. Purtroppo i legislatori non capiscono quali sono le modalità necessarie ad attivare un’impresa: come ribadiamo da tempo, servono i tempi per organizzare il lavoro, la spesa, la chiamata dei dipendenti”.
Uno sguardo più in là. “In Germania hanno deciso per un lockdown pesante per le festività, ma lo hanno deciso in tempo e hanno già adeguatamente sostenuto le imprese colpite. In più si sono organizzati per aprire spazi come le fiere per somministrare i vaccini alla popolazione, mentre il nostro governo al contrario chiude, apre, richiude, senza un’organizzazione definita, lasciando nella totale incertezza persone e imprese, promettendo ristori che, come nel caso del contributo per le spese di sanificazione, dal 60% è diventato una mancetta che copre circa il 9%”.
Così non va. “Non ne possiamo più. Il comparto dei pubblici esercizi è al collasso, il commercio al dettaglio è a rischio e dovrà forse abbassare le serrande proprio in uno dei weekend in cui lavora di più durante l’anno. Senza dimenticare agenzie viaggio, bus turistici, strutture ricettive, guide turistiche, tutto ciò che ruota attorno al turismo che non c’è più”. Sappiamo “che la ripresa andrà di pari passo con le vaccinazioni. Almeno su quello facciamoci trovare pronti: abbiamo perso tanto tempo e non possiamo perdere anche il treno che porterà fuori dalla pandemia”, conclude Indino.
Cuore di Rimini, Paolizzi lascia: “Voglio impegnarmi per i miei pazienti”
(Rimini) Fondatore del Cuore di Rimini dieci anni fa, Corrado Paolizzi (nella foto in un intervento a Radio Icaro), professione medica di base, ha deciso di sostenere l’associazione Cuore di Rimini 2.0 presentata oggi, con affetto, ma a distanza, come un padre che a un certo pinto lascia che il figlio cammini sulle sue gambe. “Devo essere onesto: mi ha affascinato la vostra gentile proposta di rinnovare il cuore di Rimini, con figure di spessore e competenti, per ridare slancio a quell’idea che mi stimolò nel far nascere il Cuore di Rimini quasi 10 anni or sono. Oggi, in un momento storico difficilissimo, trovare persone che vogliono spendersi e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale, culturale e amministrativa di questa città, facendolo in modo apartitico e senza fini di lucro, non può che trovare il mio plauso e quello di tutte le persone che hanno a cuore la nostra amatissima città”, scrive Paolizzi nel messaggio inviato agli “eredi”.
Lui, di fatto, attivamente non ci sarà. “Ormai da oltre un anno e mezzo sono impegnato in un in una coinvolgente attività per il sindacato maggiormente rappresentativo dei medici di famiglia, sia livello provinciale che nazionale (Fimmg); non mi parrebbe etico, serio, impegnarmi in un’altra attività politica, educativa, organizzativa che richiederebbe un impegno tale da rischiare di farmi fare male entrambe le cose, oltre al fatto che mi è parso sempre di intravedere un conflitto di interessi in chi si impegna in politica, anche se in un movimento civico, e contemporaneamente in altre attività che in un qualsiasi modo possono giovarsi del suddetto impegno”, spiega Paolizzi.
Oltre a ciò, “in questo particolare momento storico sanitario che stiamo vivendo anche in Italia, sento molto pressante l’obbligo di dedicarmi totalmente alla mia professione per garantire ai miei pazienti un servizio spero ottimale, ed una disponibilità la più ampia possibile. Non di meno vi assicuro che vi seguirò con estremo interesse tutte quelle iniziative che vorrete intraprendere, per il bene della città, anche se non potrò essere attivamente con voi per le motivazioni sopra espresse. Voglio augurarvi di cuore ogni bene, sapendo di aver affidato il simbolo del Cuore di Rimini a persone serie e capaci, che sapranno mettere a frutto, onestamente, le capacità e i veri sentimenti che vi muovono”.
Nuova vita per il “Cuore di Rimini”
(Rimini) “Dico subito che siamo apartitici e che non ci siamo messi insieme per dare vita a una lista civica con fini elettorali”. E’ l’attuale presidente Leonardo Carmine Pistillo a presentare il nuovo direttivo dell’associazione Cuore di Rimini, o meglio Cuore di Rimini 2.0. “Ognuno di noi ha le sue idee politiche personali che vive pienamente, però, in altri luoghi. Lo scopo dell’associazione culturale Cuore di Rimini resta quello di rilevare le criticità della nostra città e proporre soluzioni all’amministrazione: noi non ci facciamo abbindolare da alcun tipo di sirena”, ribadisce Pistillo davanti a una piccola platea bipartisan composta dal consigliere comunale dell’opposizione Filippo Zilli e dall’assessore Roberta Frisoni. “Appena la situazione sanitaria ce lo permetterà proporremo degli eventi su temi specifici a cui inviteremo tutti”.
Nel direttivo, con Pistillo, l’avvocato Roberto Giannini (vicepresidente), Federico Vanni, Filippo Lisi, Massimo Tamburini, Vittorio Pietracci (comunicazione). “Come dice già il nome, l’associazione ha a cuore Rimini e parla al cuore die riminesi e dei riminesi che amano Rimini”, sottolinea il vicepresidente Giannini. “Sulla scia del nuovo umanesi e del cambiamento che sta vivendo Rimini, vogliamo proporci a chiunque abbia voglia di collaborare come contenitore di idee e fucina di progetti. La mia esperienza è che la migliore progettualità nasca sempre dal confronto serrato tra posizioni differenti. Siamo l’armata deputata a valorizzare il cuore di questa città”.
Tra i temi forti dell’associazione, la cultura, “che produce reddito e fermento e merita attenzione in una città che, come Rimini, vive di turismo”, spiega Pistillo, ma anche il Trc. “Un’opera molto costosa che, se fosse stata realizzata ascoltando le istanze dei cittadini sarebbe potuta riuscire meglio”, precisa Massimo Tamburini. Le proposte? “Navette che colleghino la stazione di Miramare all’aeroporto e alle terme e abbassare il prezzo del biglietto”.
Il logo dell'associazione resta lo stesso, cuore rosso su campo bianco, su amichevole concessione del fondatore del Cuore di Rimini dieci anni fa, il medico Corrado Paolizzi.
Aggiornamento coronavirus: +133 positivi, 5 decessi, 110 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 148.974 casi di positività, 1.238 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.567 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti scende ancora, arrivando al 7%. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 727 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 260 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 463 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 48,6 anni. Sui 727 asintomatici, 403 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 126 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 7 con gli screening sierologici, 20 tramite i test pre-ricovero. Per 171 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Ravenna con 210 nuovi casi, Bologna (202), Reggio Emilia (178), Modena (148), Rimini (133), Parma (84), Piacenza (74), Parma (73). Poi Cesena (50), Forlì (49) e Imola (37).
È inoltre disponibile il Report periodico sull’andamento della pandemia in Emilia-Romagna, al link https://bit.ly/3gWLYfB. Confermato il calo dei contagi misurato ogni 5 giorni: sono stati 7.248 nei giorni dal 7 all’11 dicembre, rispetto ai 9.220 dei giorni 2-6 dicembre e ai 9.686 dei giorni 27 novembre-1 dicembre. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 17.567tamponi, per un totale di 2.367.376. A questi si aggiungono anche 805 test sierologici e 3.004 tamponi rapidi effettuati da ieri.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.946 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 79.151. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.846 (-1.786 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.861 (-1.760), il 95,3% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 78 nuovi decessi: 36 in provincia di Bologna (21 donne, di cui tre di 93 anni, due di 91, due di 89 anni e le rimanenti di 60, 70, 73, 76, 78, 80, 82, 83, 84, 87, 94, 95, 96 e 97 anni e 15 uomini, di cui due di 70 anni, due di 89 e i restanti di 56, 63, 73, 78, 79, 82, 84, 85, 87, 88 e 90 anni), 9 a Modena (6 donne di cui tre di 88, due di 89 e una di 90 anni e 3 uomini di 70, 72 e 73 anni), 9 a Ravenna (6 donne di 84, 85, 92, 93, 94 e 97 anni e 3 uomini di 74, 78 e 88 anni), 8 a Ferrara (6 donne di 61, 79, 85, 86, 90 e 92 anni e 2 uomini di 90 e 101 anni), 5 a Rimini (3 donne di 44, 90 e 93 anni e 2 uomini di 82 e 98 anni), 4 a Piacenza (2 uomini di 66 e 87 anni e 2 donne di 81 e 87 anni), 3 in provincia di Forlì-Cesena (2 uomini di 80 e 83 anni e 1 donna di 91 anni), 2 a Reggio Emilia (1 donna di 77 anni e 1 uomo di 81 anni), 2 a Parma (1 uomo di 83 e 1 donna di 95 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.797.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 212 (-2 rispetto a ieri), 2.773 quelli negli altri reparti Covid (-24). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 18 a Parma (+1), 23 a Reggio Emilia (-1), 39 a Modena (+1), 57 a Bologna (-2), 5 a Imola (-1), 15 a Ferrara (-1), 14 a Ravenna (invariato rispetto a ieri), 5 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 19 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 13.971 a Piacenza (+74 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 11.907 a Parma (+84, di cui 46 sintomatici), 20.796 a Reggio Emilia (+178, di cui 35 sintomatici), 27.284 a Modena (+148, di cui 100 sintomatici), 29.269 a Bologna (+202, di cui 86 sintomatici), 4.620 a Imola (+37, di cui 16 sintomatici), 7.580 a Ferrara (+73, di cui 17 sintomatici), 10.676 a Ravenna (+210, di cui 69 sintomatici), 5.235 a Forlì (+49, di cui 27 sintomatici), 4.879 a Cesena (+50, di cui 36 sintomatici) e 12.577 a Rimini (+133, di cui 53 sintomatici).
Andamento settimanale, in Romagna positivi 7,9
(Rimini) Nella settimana dal 7 al 13 dicembre sul territorio romagnolo si sono verificate 2.711 positività su un totale di 34.454 tamponi, con una incidenza dunque del 7,9 per cento, che corrisponde ad un calo rispetto sia alla settimana precedente (9,2) sia a quelle ancora precedenti, riportandosi grosso modo al livello dell'ultima settimana di ottobre (7,6) ; incidenza che resta al di sotto della media nazionale (come si può vedere nella slide 4 delreport allegato). Su questo specifico indicatore si registra, nell’ultima settimana, un calo su tutti i territori, più significativo a Rimini (che comunque conserva l'incidenza maggiore), quindi a Ravenna e in manier meno significativa a Forlì e Cesena (slide 5) . Identico trend quanto all’indicatore delle positività su popolazione residente (slide 6), con calo dunque in tutti i territori. La percentuale di asintomatici media romagnola resta sopra il 50 per cento, con la percentuale maggiore non più a Rimini ma a Ravenna (slide 8).
Anche la performance dei tempi di refertazione dei tamponi (slide 7) migliora leggermente: l'80 per cento ha risposta entro le 48 ora (era il 77 per cento la scorsa settimana) e di questo risultato si tornano a ringraziare tutte le Istituzioni che stanno sostenendo l'attività dell'Ausl Romagna.
Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, a fine della scorsa settimana la quota di 544 ricoveri (meno 13 rispetto alla settimana precedente) mantiene l'azienda oltre il livello rosso del Piano ospedaliero Covid; stazionarie le terapie intensive, sia in valore assoluto sia rispetto al totale dei ricoveri e rispetto ai residenti (slide 13), dato quest'ultimo che resta inferiore a quello medio regionale.
"Questi indicatori positivi, sebbene non eclatanti, sono sicuramente incoraggianti - commenta il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini -: finalmente anche i ricoveri sono in calo, sebbene in maniera ancora esigua. Al contrario è necessario che questo indicatore, al pari di quello delle positività si abbassi maggiormente riportandoci all'interno del livello rosso. Al momento, con un grande sforzo del personale, che ringraziamo autenticamente, siamo riusciti a non pregiudicare l'attività extra-covid, ma è indispensabile che i ricoveri calino, anche in vista dell'infuenza stagionale. Per questo motivo torno a ribadire quanto sia fondamentale rispettare le misure di precauzione previste, a partire da distanziamento, uso della mascherina e igiene delle mani. E' importante per noi stessi e per aiutare gli operatori del Sistema sanitario che da oltre dieci mesi stanno lavorando senza sosta: la nostra prudenza sarà il miglior regalo di Natale che potremo far loro ".
Beethoven250, l'inno alla gioia risuona dal grattacielo
(Rimini) Nel giorno in cui in tutto il mondo si celebrano i 250 anni dalla nascita di Ludwig Van Beethoven, il comune di Rimini lancia un messaggio di speranza usando i linguaggi universali della musica e della luce, attraverso un video inedito con una personalissima interpretazione della celebre corale del quarto movimento della Nona Sinfonia, eseguita dal violinista e polistrumentista Federico Mecozzi, da undici anni al fianco di Ludovico Einaudi. E’ on line da oggi il video di questa esecuzione emozionante dove in piedi, sul tetto del grattacielo di Rimini, troviamo i musicisti come su un palco sospeso che si affaccia sul cielo di una notte e di un’alba indefinita, sotto l’occhio di un drone che si allontana sempre di più, verso le luci della città, sotto il vuoto.
Una visione ispirata di un inno necessario in questo tempo sospeso, che vuole mandare un messaggio universale di speranza attraverso i linguaggi della musica e della luce. Protagonisti del video sono le luci della città, la notte che si fa giorno, la musica, l’altezza che crea il senso del vuoto e della fragilità, ma che allo stesso tempo incarna simbolicamente una grande antenna dalla quale lanciare verso tutto il mondo, dal punto più alto della città, un augurio collettivo che possa arrivare la fine di questa terribile pandemia.
Ad esibirsi con Federico Mecozzi anche i suoi musicisti: Anselmo Pelliccioni (violoncello), Veronica Conti (violoncello), Cristian Bonato (produzione, synth, harmonium), Stefano Zambardino (pianoforte, synth), Massimo Marches (chitarra, synth), Tommy Graziani (percussioni). Il brano interpretato da Mecozzi e dai suoi musicisti è da oggi disponibile su tutte le piattaforme digitali.
“Proprio in questo buco della storia – commenta il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi – in una evoluzione possibile dei prossimi giorni ancora più limitante di una vita normale, è necessario in ogni modo stringersi come comunità e provare a vedere un orizzonte e una luce. Beethoven considerava la musica come l’arte più nobile ed elevata per poter esprimere l’inesprimibile. Come oggi, dove immaginare speranza sembra quasi impossibile. Beethoven scrisse questa musica quando ormai era completamente sordo, e questo, invece di abbatterlo, lo ha spinto a scrivere una musica, diventata l’inno d’Europa, che trasmette forza e umanità. Oggi che siamo tutti fragili, colpiti al cuore, Rimini vuole mandare un semplice messaggio. “Sl’è nota us’ farà dè”. Prendiamo il messaggio che i nostri vecchi, cioè le nostre radici, cioè la nostra terra, ci hanno trasmesso anche in tempi di rovina e distruzione: provare a tenere duro è un modo per provare a uscirne insieme. Un messaggio di fratellanza e solidarietà in questo tempo sospeso”.