(Rimini) Fondatore del Cuore di Rimini dieci anni fa, Corrado Paolizzi (nella foto in un intervento a Radio Icaro), professione medica di base, ha deciso di sostenere l’associazione Cuore di Rimini 2.0 presentata oggi, con affetto, ma a distanza, come un padre che a un certo pinto lascia che il figlio cammini sulle sue gambe. “Devo essere onesto: mi ha affascinato la vostra gentile proposta di rinnovare il cuore di Rimini, con figure di spessore e competenti, per ridare slancio a quell’idea che mi stimolò nel far nascere il Cuore di Rimini quasi 10 anni or sono. Oggi, in un momento storico difficilissimo, trovare persone che vogliono spendersi e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale, culturale e amministrativa di questa città, facendolo in modo apartitico e senza fini di lucro, non può che trovare il mio plauso e quello di tutte le persone che hanno a cuore la nostra amatissima città”, scrive Paolizzi nel messaggio inviato agli “eredi”.
Lui, di fatto, attivamente non ci sarà. “Ormai da oltre un anno e mezzo sono impegnato in un in una coinvolgente attività per il sindacato maggiormente rappresentativo dei medici di famiglia, sia livello provinciale che nazionale (Fimmg); non mi parrebbe etico, serio, impegnarmi in un’altra attività politica, educativa, organizzativa che richiederebbe un impegno tale da rischiare di farmi fare male entrambe le cose, oltre al fatto che mi è parso sempre di intravedere un conflitto di interessi in chi si impegna in politica, anche se in un movimento civico, e contemporaneamente in altre attività che in un qualsiasi modo possono giovarsi del suddetto impegno”, spiega Paolizzi.
Oltre a ciò, “in questo particolare momento storico sanitario che stiamo vivendo anche in Italia, sento molto pressante l’obbligo di dedicarmi totalmente alla mia professione per garantire ai miei pazienti un servizio spero ottimale, ed una disponibilità la più ampia possibile. Non di meno vi assicuro che vi seguirò con estremo interesse tutte quelle iniziative che vorrete intraprendere, per il bene della città, anche se non potrò essere attivamente con voi per le motivazioni sopra espresse. Voglio augurarvi di cuore ogni bene, sapendo di aver affidato il simbolo del Cuore di Rimini a persone serie e capaci, che sapranno mettere a frutto, onestamente, le capacità e i veri sentimenti che vi muovono”.