Venerdì, 11 Dicembre 2020 12:41

Cattolica, riasfaltatura per via Di Vittorio

(Rimini) Il prossimo lunedì, 14 dicembre, torneranno in azione i mezzi per nuove riasfaltature in città. Gli operai saranno al lavoro per riqualificare l'intera via Di Vittorio. In via preliminare l'intervento prevede la bonifica in corrispondenza degli ammaloramenti al manto stradale causati dalle radici dei pini. Si proseguirà con la scarifica e la fresatura dell'esistente e verrà, quindi, realizzata la nuova pavimentazione in asfalto. Per agevolare i lavori lungo l'arteria cittadina, si provvederà alla temporanea chiusura al traffico veicolare deviando i mezzi nelle traverse limitrofe. Si interverrà impegnando, di volta in volta, metà della carreggiata ed garantendo il passaggio a residenti e autobus di linea. Portati a termine i lavori lungo la via Di Vittorio, i mezzi si sposteranno nelle piazze Kennedy e De Gasperi che verranno anch'esse riqualificate.

Gli ottimi risultati dal punto di vista della velocità, della qualità e quantità di interventi, flessibilità e prezzi (mediamente inferiori tra il 20 e 25% rispetto agli standard) hanno “premiato” la comunità permettendo di riqualificare attraverso un accordo quadro oltre le metà delle strade in meno di tre anni. Per dare ulteriore linfa e vigore all'azione di riqualificazione della città dall'Amministrazione Comunale è arrivato il via libera ad un nuovo accordo quadro. Per il prossimo triennio è stata messa a bilancio una somma più che doppia rispetto al primo accordo quadro passando da 3 milioni a 6,5 milioni di euro. Col nuovo accordo, che andrà a gara, non si prevedono lavori unicamente per le strade ma si include anche la possibilità di affidare interventi sui corpi edilizi degli edifici comunali ed in operazioni di dragaggio.

L'attuale Accordo ha avuto sul importante impatto territorio. Per darne contezza dell'impatto che il primo accordo ha avuto sul territorio comunale, basti considerare come la città possegga un totale di circa 70 km lineari di arterie e sulla metà, oltre 35 km, si siano effettuati lavori di riqualificazione. Il primo Accordo Quadro ha consentito di intervenire in aree e strade in cui non si interveniva da anni, in alcuni casi decenni, come ad esempio la zona Artigianale, le vie Po, Emilia-Romagna, Allende, Mazzini, Garibaldi, Calbral, Francesca da Rimini, del Partigiano, Irma Bandiera, Del Prete e numerose ulteriori arterie. Non sono mancati lavori di realizzazioni di percorsi ciclabili protetti, come ad esempio la pista sul cavalcavia della provinciale Saludecese, nonché le riasfaltature di parcheggi (cimitero, piscina, ecc.).

"Continuiamo ad investire attraverso il sistema dell'accordo quadro che ci ha consentito - aveva commentato il Sindaco Mariano Gennari - di riqualificare numerosissime aree della città che, in alcuni casi da decenni, necessitavano di attenzione e sensibilità. Interverremo su tutta la città, ma non è possibile farlo tutto in un'unica volta. Abbiamo organizzato una metodologia ed uno strumento i cui benefici ricadranno su tutta la comunità. Con questo procedimento innovativo, abbiamo conseguito risparmi, economie di scala, impossibili da immaginare con il metodo tradizionale di affidamento frazionato dei lavori. Mai più strade cittadine ridotte allo stremo, così come abbiamo ricevuto in eredità dalle precedenti amministrazioni. La manutenzione della nostra città costituisce un presidio non solo di sicurezza ma un biglietto da visita imprescindibile per una località turistica come Cattolica”.

(Rimini) Una serie di cerchi concentrici luminosi realizzati grazie a quattrocento led per riunire in un unico segno i luoghi identitari del centro storico, a sottolineare gli elementi e i luoghi che compongono nel loro insieme la rete museale indoor e outdoor della città. È il progetto di illuminazione artistica che la giunta comunale ha approvato per piazza Malatesta, nell'ambito del programma di interventi per la realizzazione e valorizzazione del nuovo polo museale nazionale e del patrimonio artistico, culturale, archeologico riminese. Un cerchio luminoso dunque che da piazza Malatesta, uno dei tre assi del museo internazionale Federico Fellini, si irradia verso il castello, verso i palazzi del Part, verso il teatro Galli e il Fulgor, segno visibile dell'interconnessione dei diversi spazi culturali. Nello specifico il progetto illuminotecnico, vagliato e approvato dalla competente Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio – prevede la posa di quattrocento led a terra in piazza Malatesta, andando così, oltre a valorizzare l'intera area, a potenziarne la complessiva illuminazione pubblica, con vantaggi anche in termini di sicurezza.  

Le installazioni luminose erano rappresentano una parte integrante della riqualificazione di piazza Malatesta ed è anche parte del complessivo progetto – anch'esso approvato dalla Giunta – di completamento e la valorizzazione del Part – Palazzi Arte Rimini, intervento inserito dal MIBACT nel Piano strategico "Grandi progetti Beni Culturali" 2020. Un progetto che, partendo dal nuovo spazio espositivo consacrato all'arte contemporanea allestito nei Palazzi del Podestà e dell'Arengo, coinvolge anche il giardino di Via Verdi (naturale estensione outdoor del Museo di Arte Moderna e Contemporanea e inserito nel percorso del Museo diffuso "Federico Fellini"), Castel Sismondo e appunto Piazza Malatesta. Il "Part esce dal Part" per abbracciare le piazze e i giardini, dialogando con la storia romana, medievale e rinascimentale della città offrendo una ulteriore opportunità di coordinare e rendere organici i molteplici interventi culturali che il Comune di Rimini sta operando.  

Il progetto di completamento e la valorizzazione del Part è suddiviso in cinque 'stralci funzionali' che coinvolgeranno i luoghi di questo quadrante del centro storico, alcuni già in corso. Il primo stralcio riguarderà il Giardino storico outdoor del Part, che attraverso i lavori già in corso, potrà ospitare eventi temporanei come proiezioni, conferenze, iniziative culturali legati sia alla contemporaneità del Part sia ai temi del Museo Fellini. Il Giardino sarà completato attraverso l'installazione di un impianto di videosorveglianza, che assieme al potenziamento dell'illuminazione consentirà di innalzare la sicurezza dell'intero quadrante. Il secondo stralcio riguarda le opere d'arte: saranno create delle 'stanze naturali' espositive, che ospiteranno nuove opere donate alla Fondazione San Patrignano che ne arricchiscono la raccolta d'arte contemporanea. Terzo ramo di intervento è la realizzazione di un percorso del trecento riminese: il PART come punto di partenza e fulcro di uno strutturato percorso di valorizzazione del Trecento Riminese che metta in evidenza le diverse sedi in cui sono conservate le testimonianze storico-artistiche appartenenti al periodo presenti a Rimini e nel territorio, valorizzando in particolar modo le opere ospitate nel Museo. Infine gli ultimi due stralci riguardano le installazioni museali - scenografie, elementi di arredo, allestimenti in piazza Malatesta come prosecuzione del Part e suo innesto nel Museo Fellini – e appunto l'illuminazione, progettata come detto attraverso elementi artistici per valorizzare e riunire in un unico segno identitario i monumenti, le opere e gli spazi urbani e culturali.  

Il costo complessivo dell'intervento è stimato in 1,5 milioni di euro, finanziato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell'ambito del Piano Strategico "Grandi Progetti Beni Culturali" 2020.

Venerdì, 11 Dicembre 2020 10:38

11 dicembre

Pattuglie in strada per le feste | Lo strano caso di San Vito | Acqua Arena a Viserba

(Rimini) “Per ragioni tecniche è stata rinviata la conferenza dei servizi in modalità telematica che questa mattina avrebbe dovuto affrontare l'istanza per l’ottenimento della concessione demaniale delle aree demaniali marittime e degli specchi acquei interessati dalla realizzazione dell’impianto della centrale eolica offshore al largo di Rimini". Lo rende noto il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.

"Attenderò ora una nuova convocazione per poter ribadire le perplessità evidenziate nell’osservazione che avevo presentato, unico rappresentante politico, alla Capitaneria di Porto di Rimini proprio su questo procedimento di Autorizzazione Unica per la realizzazione della centrale eolica. È un primo importante momento di confronto diretto tra Enti, Associazioni, Comuni e Società proponente e l’auspicio è che si possa raggiungere una ampia e prevalente posizione condivisa che chieda un percorso diverso e meno impattante paesaggisticamente sulla via, da percorrere con urgenza, che conduce alla decarbonizzazione e alla sostenibilità ambientale del nostro territorio e del nostro Paese. Nel frattempo mi adopererò anche per aprire un confronto a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico e coinvolgere il Governo. Sono favorevole alle centrali eoliche offshore ma ritengo imprescindibile che siano sostenibili non solo da un punto di vista energetico ma anche da un punto di vista paesaggistico. Ritengo che questo compromesso sia possibile e che il Governo potrebbe avere leve adatte per raggiungere questo obiettivo”.

Giovedì, 10 Dicembre 2020 18:59

Piccioni: ingiuriose le frasi a Renata Tosi

(Rimini) “Sono giorni difficili per tutti. La morsa della pandemia ancora non si allenta sostanzialmente e c’è la necessità, complicatissima, di trovare un punto di equilibrio fra tante priorità. Ogni scelta determina conseguenze immediate, assumerle tempestivamente necessita di sensibilità e della sponda solida della coesione sociale, alla quale tutti siamo chiamati a contribuire". Il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni interviene per dire la sua sulle monacce di morte riceute dal sindaco di Riccione Renata Tosi. "In questo contesto, sono molto più gravi ed insopportabili le frasi minacciose ed ingiuriose rivolte a chi riveste un ruolo di riferimento nell’amministrazione di un territorio. Per questo manifesto a Renata Tosi, Sindaca di Riccione, la mia solidarietà e insieme quella della nostra città. Siamo certamente distanti per convinzioni e cultura politica, lo sappiamo entrambi. Però c’è un valore sul quale è necessario ribadire fermezza, il rispetto per le persone e per il ruolo che rivestono. Tanto più nel caso di un Sindaco, che svolge il suo lavoro su mandato dei cittadini e nell’interesse di tutti”.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 139.800 casi di positività, 1.453 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.556 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti scende all’8,2%, dal 10,3% di ieri. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 724 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 349 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 381 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46 anni. Sui 724 asintomatici410 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing61 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 11 con gli screening sierologici7 tramite i test pre-ricovero. Per 235 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 301 nuovi casi, Modena (283), Rimini (182), Reggio Emilia (155), Ravenna (138), Ferrara (94), Piacenza (66), Parma (54). Poi Cesena (87), l’imolese (55) e Forlì (38). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 17.556 tamponi, per un totale di 2.276.951. A questi si aggiungono anche 1.620 test sierologici e 2.311 tamponi rapidi effettuati da ieri. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.506 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 68.697. Continua a diminuire il numero dei casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 64.717 (-1.125 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 61.643 (-1.109), il 95,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 72 nuovi decessi: 3 a Piacenza (due donne rispettivamente di 83 e 89 anni e un uomo di 70 anni); 3 in provincia di Parma (2 donne - 86 anni e 100 anni - e un uomo di 92 anni), 11 in provincia di Reggio Emilia (6 donne, di cui due di 85 anni, una di 86, una di 87 e due di 92 anni, una delle quali deceduta a Modena ma residente nella provincia di Reggio Emilia e 5 uomini di 72, 77, 80, 81 e 87 anni); 7 nel modenese (3 donne – di 71,78, 82 anni – e 4 uomini - di 58, 83, 86 e 94 anni); 20 in provincia di Bologna (12 donne, di 65,79,81,82 anni e una di 84, deceduta a Imola; le altre hanno rispettivamente 86 anni, due 89 anni, due 92 anni, una è di 96 anni e una di 97 anni; e 8 uomini: uno di 65 anni, uno di 74, 2 di 85 anni, due di 89 anni, uno dei quali deceduto a Imola, uno di 91 e uno di 94). 8 decessi sono stati nel ferrarese (7 donne rispettivamente di 87, 91, due di 92 anni, due di 93, una di 95 anni e un uomo, anch’esso di 95 anni); 10 in provincia di Ravenna (5 donne – di 77, 81,93, 95 e 100 anni – e 5 uomini, rispettivamente di 51,61,68, 91 anni e uno 106 anni); una donna a Forlì-Cesena (precisamente nel forlivese); 8 nel riminese: 4 donne, di cui due di 77 anni, una di 92 e una di 93; e 4 uomini di 76,86,88 e 93 anni. Si registra anche il decesso di un uomo di 79 anni deceduto fuori regione. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.386.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 229 (- 4 rispetto a ieri), 2.845 quelli negli altri reparti Covid (-12). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 18 a Parma (+3), 27 a Reggio Emilia (-4), 53 a Modena (-1), 51 a Bologna (-2), 8 a Imola (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Ferrara (invariato),14 a Ravenna (+2), 5 a Forlì (-1), 2 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 13.461 a Piacenza (+66 rispetto a ieri, di cui 43 sintomatici), 11.390 a Parma (+54, di cui 31 sintomatici), 19.800 a Reggio Emilia (+155, di cui 71 sintomatici), 25.639 Modena (+283, di cui 188 sintomatici), 27.270 a Bologna (+301, di cui 150 sintomatici), 4.244 casi a Imola (+55, di cui 15 sintomatici), 7.015 a Ferrara (+94, di cui 26 sintomatici), 9.702 a Ravenna (+138, di cui 35 sintomatici), 4.964 a Forlì (+38, di cui 25 sintomatici), 4.552 a Cesena (+87, di cui 56 sintomatici) e 11.763 a Rimini (+182, di cui 89  sintomatici). A Rimini segnalate 250 guarigioni nella giornata di ieri.

“Ho conosciuto Federico Fellini lunedì 21 agosto 1989”. Inizia così il ritratto che Rosita Copioli, poetessa e storica riminese, tratteggia per noi del grande regista riminese. E subito aggiunge, “era un uomo curioso, e non si accontentava mai”.
A questo incontro, tanto decisivo da ricordarne il giorno e l’occasione precisa, Rosita Copioli dedica il suo ultimo libro ‘Gli occhi di Fellini’ (2020, Vallecchi), quasi quattrocento pagine minuziose dedicate al genio del cinema, con cui la poetessa ha intrattenuto per anni un rapporto di amicizia.
“Se tu ti senti degli occhi puntati, ciò ti imbarazza. Se una persona è molto curiosa e insiste nel voler sapere delle cose, ti intimidisce. E’ stato anche un po’ così all’inizio la mia amicizia con Fellini. Poi, a un certo punto, il suo voler sempre andare a fondo, quel suo esigere risposte precise e vere, ha smesso di imbarazzarmi. Voleva sapere tutto della tua  vita. Sapeva ascoltare, era attento e tanto generoso”.

Chi era Fellini? “Rosita Copioli è troppo piccola per dire chi fosse Fellini”, mette le mani avanti l’autrice. “Era talmente grandiosa e inafferrabile la sua personalità, dai tantissimi volti e anime. Ciò che aveva di straordinario è che credeva moltissimo nella forza della poesia e dell’arte. Avrebbe preferito morire, se non avesse potuto seguire la necessità che gli dettava l’arte”. Fellini “ha dato molto all’Italia e non solo, raccontava il mondo, intuendo quello che sarebbe successo dopo. Non c’è un film uguale all’altro, Fellini si rinnova continuamente con una forza di espressione talmente profonda. Chi è il genio oggi? Dopo Picasso, c’è solo solo lui, Federico Fellini, il più fedele a se stesso di tutti”. 

Cosa significa che nei suoi film lui “prevedeva”? “Gli archetipi ci sono tutti, ‘La strada’ è il mondo del passato, questo andare girovaghi. ‘La dolce vita’ rappresenta la disgregazione e la ricerca.‘Otto e mezzo’ è un viaggio fantasmagorico alla ricerca di sé. Seguendo la nonna torna a vedere la vita della civiltà contadina che la seconda guerra mondiale aveva spazzato via”. Anche in ‘Prova d’orchestra’ c’è un senso profetico, reso evidente proprio da questa dialettica di ordine e disordine, disgregazione e ricomposizione, un po’ aristotelica, tipica di quelle fasi in cui si alternavano i regimi. In Amarcord c’è tutta la critica del fascismo. Il suo occhio vedeva molto lontano. Amarcord viene capito dai giapponesi e non per una lettura grottesca dei personaggi che potevano ricordare quelli dei fumetti, ma perché Fellini va nel profondo universalmente riconosciuto”. ‘Città delle donne’ del 1980, “è un film molto particolare. Il protagonista, Guido, in cerca di una donna, viene ingabbiato dalle femministe e processato. Racconta il momento in cui le donne si ribellano ai ruoli che sono stati loro attribuiti da sempre dagli uomini. Ruoli di cui le donne fanno piazza pulita, mentre l’uomo assiste spaesato”. ‘Ginger e Fred’, “è una satira del mondo contemporaneo, una critica della pubblicità, delle nuove tv private nei set delle quali Ginger e Fred danzano come dei sopravvissuti”. Una critica alla “civiltà che si sfalda” che nel film “diventa ferocissima”. Fellini aveva “un occhio satirico tremendo”. I due ex ballerini di tip tap “si ritrovano spaesati fuori del mondo e della realtà conosciuta, all’interno di un sistema grottesco, dentro uno studio televisivo dove ne vedono di tutti i colori e dove impera la pubblicità, il dover vendere a tutti i costi. Il film comincia con delle visioni di spot che lui stesso girò per suo gusto, ma è un piangere contemporaneamente sulla miseria contemporanea, su quello che immaginava sarebbe successo”. ‘La voce della luna’ propone “le grandi domande che non avranno mai risposta. L’esigenza delle domande innate si acuisce mentre i tessuti sociali si sfaldano”. L’aspetto profetico “avanza nella Voce della luna, nel finale quando dalla luna viene fuori il viso di Albina e grida pubblicità. E’ il mondo in cui tutti vogliono essere giovani, dove non c’è il senso dello scorrere del tempo, del rispetto della natura. E’ il mondo dell’equiparazione, in cui qualunque artista viene messo alla pari di chiunque si faccia avanti nel mondo dello spettacolo. E’ il mondo dove tutto è relativo, dove tutto è racconto di sé piuttosto che essenza di sé. E’ un mondo pericoloso che stiamo vivendo anche adesso. Pensiamo all’effetto del covid sulle relazioni. Il rischio è che l’uomo senza relazioni perda se stesso. Come nella Strada, dove lei, una creatura non perfettamente brillante, alla fine conquista il bruto e gli fa capire il valore dell’amore”. 

Cos’è che fa diverso Michelangelo da un illustratore? Si domanda la poetessa. “Cos’è che fa diverso Dostoevskij da un giornalista qualsiasi? E’ l’arte. Fellini ha sempre puntato a dare il massimo e ha sempre difeso la forza della poesia, intendendo la poesia come quel che è indecifrabile, il mistero. Per renderlo evidente usava mezzi molto semplici. Si è sempre rifiutato di adoperare questi grandi inganni fatti dal cinema, gli effetti speciali. Lui ha continuato a giocare con inganni molto poveri, aveva bisogno di una finzione artigianale di modo che tutto rimanesse dentro una dimensione umana. Era ammirato anche per questo”.

Perché per Fellini avevano grande importanza i sogni? “I sogni per Fellini sono strumento di consapevolezza, segno della sua grande attenzione all’interiorità che si rivela attraverso le immagini. Quella dei sogni non solo è una forza oltre di te e che ti viene donata, è anche una ricchezza assolutamente fondamentale. La capacità di ascolto e attenzione all’invisibile, da non confondere cn l’attenzione al paranormale (che comunque lo ha sempre affascinato) o con la magia, è paragonabile a quella che si ritrova in Dante o nella Bibbia. Io mi occupo di storia e nel farlo cerco sempre di dare voce a ciò che è scomparso. L’attenzione a quello che non c’è più, alla  dimensione di chi ci ha preceduti, è il modo di far rivivere quel bene che è ancora presente, ma che rischia di essere distrutto se non facciamo attenzione. Questa per me è la sostanza dell’arte e della poesia. I poeti vivi sono in dialogo con i poeti morti. Anche Fellini ha vissuto questo dialogo”. Per questo Fellini “non era un iconoclasta, ma in realtà molto conservatore verso gli archetipi e aveva enorme rispetto delle grandi figure della letteratura. Lui non ammirava uno scrittore bravo in quanto supremamente bravo (per carità, c’era anche questo). Sentiva ammirazione per la forza che questi avevano avuto nel dare il testimone alle generazioni successive. Frequentandolo ho avuto proprio questa sensazione: che lui fosse molto legato in particolare agli scrittori estremamente innovativi che però portavano il testimone del profondo, del mistero, dell’invisibile”.

(Rimini) Il rapporto dell’Osservatorio Nazionale Screening ha messo in luce uno degli effetti collaterali maggiormente temuti della pandemia di Covid-19 che ci troviamo ad affrontare oramai da quasi un anno: solo nella prima metà del 2020 gli esami in meno sono stati oltre un milione, un decremento dovuto da un lato alla necessità di evitare assembramenti nei luoghi di cura che potessero dare il via ad eventuali focolai, e dall’altro al timore delle persone di recarsi presso gli ospedali. Sebbene in Romagna la situazione sia sicuramente migliore che altrove da questo punto di vista, tali ritardi si traducono in un potenziale aumento delle diagnosi di cancro prossimo alle cinquemila unità: un dato certamente allarmante, cui occorre rispondere nella maniera più decisa per giungere precocemente alla scoperta di una neoplasia. Una diagnosi tempestiva significa infatti terapie meno invasive, qualità di vita del paziente che si sottopone alle cure più alta e probabilità di giungere alla guarigione più alte.

Per questo motivo l’Istituto Oncologico Romagnolo ha deciso di scendere in campo al fianco della Breast Unit dell’Ospedale Infermi di Rimini: un reparto che ogni anno diagnostica circa 400 casi di tumore al seno grazie ad un’attività che comprende qualcosa come 40.000 mammografie, 20.000 ecografie, 1.000 biopsie ecoguidate e 700 agoaspirati. È nato così il “Progetto Tackle – Contrastiamo il cancro a Rimini”, una campagna di crowdfunding che punta all’acquisto di una tecnica di imaging di recente sviluppo, denominata CESM (Contrast-Enhanced Spectral Mammography), che consente di migliorare la sensibilità e l’accuratezza della normale mammografia grazie all’iniezione di un liquido di contrasto somministrato endovena alla paziente, in modo da ottenere una più accurata valutazione tissutale. Questo permette di evidenziare le zone maggiormente sensibili in cui si possono generare nuove patologie tumorali. Una tecnica sicuramente innovativa dal costo di 45.000 euro, al cui acquisto lo IOR prenderà parte con un contributo di 30.000 euro: l’importo restante sarà oggetto di una campagna di crowdfunding che chiunque potrà sostenere sulla piattaforma www.insiemeachicura.it, disposta dall’Istituto Oncologico Romagnolo proprio per dare corpo e voce ai bisogno delle oncologie e delle strutture ospedaliere del territorio.

«Tale metodica si basa sui medesimi principi della risonanza magnetica e possiede anche performance diagnostiche analoghe – spiega il dott. Lorenzo Menghini, Responsabile della Breast Unit – tuttavia presenta notevoli vantaggi per la paziente: è più facile accedere a questo esame, il test ha una durata più breve ed avviene in una posizione maggiormente confortevole, senza avere le controindicazioni legate al campo magnetico. Inoltre, la tecnica CESM dà la possibilità di visualizzare le “microcalcificazioni” legate alla malattia tumorale contestualmente alla vascolarizzazione tissutale evidenziata dal liquido di contrasto, così da identificare un target utile ad una successiva biopsia. La nostra Breast Unit dispone già di uno dei sistemi di mammografia e di tomosintesi digitale più innovativi di cui si possa disporre: l’acquisizione di una tale metodica rappresenterebbe un ulteriore passo avanti verso un percorso diagnostico ancor più rapido ed accurato, e in questo momento di slittamenti causati dalla pandemia rapidità ed accuratezza sono due valori aggiunti che possono davvero fare la differenza per le nostre pazienti. Ringraziamo vivamente l'Istituto Oncologico Romagnolo e tutte le persone che vorranno partecipare attivamente a migliorare il nostro lavoro».

«Questa iniziativa avrà un impatto significativo sulla provincia di Rimini: basti pensare che l’attività della Breast Unit del dott. Menghini si rivolge a circa 140.000 donne al di sopra dei 25 anni – aggiunge il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – non dobbiamo poi dimenticare che il tumore al seno è in assoluto la patologia neoplastica più riscontrata nel mondo: secondo le attuali statistiche, purtroppo, una donna su otto avrà a che fare nel corso della propria vita con questa terribile malattia. Per quella donna la differenza tra una diagnosi precoce e una tardiva è enorme: a seconda dell’una o dell’altra non cambiano solo le sue prospettive di guarigione ma anche l’impatto che avranno le terapie sulla sua qualità di vita. L’Istituto Oncologico Romagnolo è ben consapevole dell’allarme lanciato dai professionisti su quanto il Covid-19 avrà una ripercussione negativa dal punto di vista della lotta contro il cancro: per questo motivo, nonostante le difficoltà, abbiamo messo in campo diverse iniziative affinché la pandemia non ci costringa a vanificare gli sforzi fatti in tutti questi anni sul fronte oncologico nel nostro territorio. Sono sicuro che la provincia di Rimini sia ben consapevole del problema e confermerà la sensibilità dimostrata in tutte le nostre campagne, permettendoci di dotare alla Breast Unit dell’Ospedale Infermi di questa innovativa tecnica di imaging».

(Rimini) Da domani i parcheggi pubblici di Riccione saranno gratuiti per tutto il giorno fino a domenica 6 gennaio. "L'iniziativa di rendere i parcheggi comunali gratuiti per tutto il periodo delle festività, tutto il giorno per tutti giorni fino al 6 gennaio 2021, rientrano nelle misure che l'amministrazione ha voluto adottare - ha detto l'assessore alle Attività Produttive, Elena Raffaelli - per poter agevolare l'economia del territorio. Sulla possibilità di lanciare l'iniziativa dei parcheggi gratuiti in tutta la città, ci siamo confrontati con le categorie economiche e i comitati tutti sono state d'accordo nell'adozione di questa misura. E' evidente che il momento storico in cui ci troviamo a vivere questo Natale e queste festività ha dell'eccezionale. Questa amministrazione, che ha avuto negli anni il merito di puntare sul Natale come se fosse la conclusione naturale della stagione estiva, basta pensare al progetto del Mare d'Inverno, anche nel 2020 avrebbe messo in campo tutte le forze possibili, investendo in iniziative concrete per aiutare l'economia della nostra comunità. Oggi possiamo serenamente dire che tutto quello che poteva esser fatto l'abbiamo fatto perché il commercio, i pubblici esercizi, le strutture ricettive sono la base della nostra economia turistica alla quale non rinunciamo".

(Rimini) “Abbiamo immediatamente messo a disposizione dell’Ausl il centro civico comunale di San Bartolo in via Marino della Pasqua per eseguire i test rapidi da parte dei medici di famiglia a chi si trova in quarantena perché, a seguito del tracciamento effettuato dall'Igiene pubblica, è stato individuato come "contatto stretto" di persone positive al Coronavirus e durante la quarantena non hanno avuto sintomi”. Per la sindaca Alice Parma e l’assessore ai Servizi sociali Danilo Rinaldi la collaborazione fra enti è fondamentale soprattutto in un momento di emergenza sanitaria come quello che ci troviamo a vivere: “Poter disporre sul nostro territorio di un punto di riferimento senza per forza doversi recare a Rimini – aggiungono sindaca e assessore – facilita senz’altro il lavoro degli operatori sanitari a cui va il nostro riconoscimento per la disponibilità, oltre a contenere i tempi per gli spostamenti per i cittadini”. Va sottolineato che per sottoporsi al tampone antigenico "rapido" allo scadere del decimo giorno di quarantena occorre fissare l’appuntamento con il proprio medico: in base all’esito, disponibile nell’arco di qualche minuto, se lo stesso è negativo, la persona può tornare immediatamente alla propria abituale attività, mentre in caso di positività verrà immediatamente allertato il Dipartimento di Sanità Pubblica per l'esecuzione di un test molecolare di conferma. In questo caso la persona continuerà la propria quarantena.

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