(Rimini) "Per rispondere, è fondamentale conoscere il potenziale di ciascun settore e ciascuna filiera e valutare azioni mirate di accompagnamento verso la ripresa. Ecco perché la fotografia del fenomeno innovazione alla vigilia della pandemia è importante tanto quanto l'osservazione dei drammatici sviluppi successivi. Per sapere come riprenderci, dobbiamo sapere di che pasta siamo fatti e come questa possa essere resiliente e duttile per rispondere efficacemente alle sfide presenti e future". E' con questo intento che ala Camera di commercio presenta oggi i dati più aggiornati dell'Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna, per un aggiornamentosulle trasformazioni in atto nei comparti e settori dell'economia dell'Emilia-Romagna. Lo studio è curato dal  Centro per l'innovazione e lo sviluppo economico (Cise), sostenuto dalla Camera di Commercio della Romagna, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e ART-ER, dal 2012, l'Osservatorio Innovazione monitora l'evoluzione del fenomeno innovazione nelle sue declinazioni tecnologica, organizzativa, di mercato.

L'edizione 2020 è basata su una analisi rappresentativa di oltre 5.000 impreseemiliano-romagnole con più di un milione di euro di fatturato, stratificate per dimensione e localizzazione territoriale (provincia). Dopo due open talk (a luglio, sull'open innovation; a novembre,sulle competenze per governare la relazione tra uomo e macchina), l'Osservatorio Innovazione lancia un nuovo strumento di comprensione dell'innovazione regionale in questa fase di elevata incertezza: gli "speciali" sulle principali filiere dell'economia dell'Emilia-Romagna, curati in collaborazione con Antares, research partner per l'intera operazione. Gli "speciali" propongono un cruscotto di lettura per prodotto e territorio, utile a leggere l'attuale fase di elevata incertezza e permettere alle imprese azioni di benchmarking.

Il primo "speciale" dell'Osservatorio Innovazione è dedicato alle filiere della «meccanica intelligente» dell'Emilia-Romagna, ovvero le imprese ed i settori che adottano una fusione di tecnologie meccaniche, elettroniche, oleodinamiche e digitali che siamo abituati a ricomprendere nel termine «meccatronica». Le imprese delle filiere della meccatronica rappresentano un osservatorio privilegiato di una «doppia frontiera» innovativa: hanno un'elevata propensione all'export e mostrano un'elevata capacità di sintonizzarsi con la trasformazione digitale in atto.

Si è riscontrata l'elevata propensione all'export delle filiere della "meccanica intelligente": il 75% circa delle imprese dichiara attività di export. Più di un terzo delle imprese meccatroniche esporta oltre il 50%. Inoltre, quasi il 60% delle imprese ha almeno un cliente internazionale fra i primi 3 in ordine di importanza. Si è riscontrata anche una maggiore propensione all'innovazione e alla trasformazione digitale: oltre il 40% delle imprese meccatroniche dichiara di affrontare un percorso di innovazione e di trasformazione digitale, contro appena un terzo delle imprese non meccatroniche; le principali tecnologie 4.0 sono MES, COBOT, BIG DATA, SIMULATION, IOT, IA). 

Un esame per origine e destinazione dei prodotti meccatronici permette di comprendere come la caratteristica di esposizione su mercati globali contenga, al contempo, elementi di vulnerabilità e di resilienza. Una valutazione di questi fattori appare cruciale nella fase di ripartenza dopo il 2020 e dopo lo shock provocato da Covid-19 sulle supply chain globali e lo "speciale" presenta un indicatore di esposizione ai rischi di «rottura» delle supply chain della meccatronica regionale durante eventi estremi, come quello registrato nel 2020. Circa 300 milioni di euro di export (il 40% del totale export della meccanica strumentale) sono vulnerabili a rotture della supply chain a causa di eventi estremi.

L'analisi evidenzia poi come la migliore capacità di ripresa non dipenda soltanto da una diversificazione del portafoglio prodotti/mercati, quanto dal grado di dipendenza da filiere di sbocco meno esposte alla crisi globale. La meccanica regionale che confluisce nelle costruzioni, infrastrutture e macchine presenta una maggiore vulnerabilità in termini di estensione della supply chain; mentre quella meno vulnerabile è quelle che confluisce nel packaging e nell'agroalimentare.

Mercoledì, 02 Dicembre 2020 12:40

Effetto covid: saldi rinviati di un mese

(Rimini) Saldi, si posticipa di un mese. Partirà infatti dal 30 gennaio 2021 il periodo degli sconti in tutta l’Emilia-Romagna. La decisione è stata presa dalla Regione dopo l’incontro con i rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni di consumatori, delle associazioni maggiormente rappresentative del settore e dei sindacati. "Una misura necessaria per dare un po’ di respiro alle imprese commerciali, in particolare i negozi di abbigliamento e calzature, alle prese con le gravi difficoltà legate alla pandemia e alle conseguenti misure restrittive imposte a tutela della salute dei cittadini", spiegano dalla regione.

E con lo spostamento della data dei saldi, slitterà anche il divieto di vendite promozionali che non scatterà più quindi dal 6 dicembre. Nei trenta giorni precedenti all’avvio dei saldi invernali, in via straordinaria e dopo il passaggio in Assemblea legislativa, sarà quindi sospeso il divieto di effettuare le vendite promozionali dei seguenti prodotti: abbigliamento, calzature, biancheria intima, accessori di abbigliamento, pelletteria e tessuti per abbigliamento e arredamento.

“Interveniamo ancora una volta, dopo il posticipo estivo dei saldi, con una misura condivisa con i territori- precisa l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini- per dare alle imprese uno strumento in più per recuperare la stagione autunno-inverno penalizzata dal protrarsi dell’emergenza sanitaria e dalle limitazioni agli spostamenti delle persone con la collocazione della nostra regione in fascia arancione. È una leva ulteriore che ha l’intento di sostenere le vendite del periodo e che deve essere affiancata da misure economiche ad hoc per dare un aiuto concreto a tutta la rete del commercio”

(Rimini) Dai volontari dell'unità di strada alle mense, dai progetti innovativi come l'housing first agli alberghi che integrano e in parte sostituiscono i classici dormitori, il kit di emergenza e igiene personale. Non si ferma in tempi di Covid ma, anzi, si moltiplica, la complessa e multiforme rete di solidarietà ed assistenza che vede il Comune al fianco di un consistente sistema di associazioni di volontariato, a contrasto della povertà e a sostegno dei senza fissa dimora, persone più fragili che, con l'arrivo del freddo, rischiano di pagare più di altri anche la situazione generata dalla pandemia. “Restare a casa, infatti, per chi una casa non ce l'ha, e per chi da anni vive per strada, comporta difficoltà ancora maggiori”, sottolineano dal comune che ha messo in campo oltre 500mila euro messi sia per sostenere servizi consolidati che per avviare progetti innovativi.

"La consapevolezza – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – è che dobbiamo inventarci nuove modalità logistiche di intervento, mediando tra esigenze sanitarie e necessità sociali. Un esempio è quello dei dormitori comuni, dove il rischio contagio è più alto, che stiamo cercando di aggiornare con soluzioni individualizzate. Non è facile, ma insieme all'associazionismo riminese abbiamo accettato la sfida e proposto soluzioni innovative in grado di aggiornare le modalità, ma non lo spirito del servizio. L'istruttoria appena conclusa sull'albergo per i senza fissa dimora è solo l'ultima in ordine di tempo, e affianca housing first,  unità di strada e i servizi territoriali più consolidati. Sentiamo forte il dovere, e la responsabilità, di essere pronti per affrontare queste nuove esigenze e farci trovare pronti, grazie alla rete costruita insieme all'associazionismo, per il difficile periodo che stiamo vivendo e per quelli che potrebbero arrivare". 
 
L'ultimo arrivato, in ordine di tempo, è l'albergo per l'accoglienza dei senza fissa dimora, che sarà operativo nei prossimi giorni. Una struttura in grado di garantire il rispetto delle normative sanitarie e di sicurezza, evitando al massimo il rischio contagio, garantendo la distanza minima tra le persone, e qualsiasi tipo di assembramento. Una struttura in grado di ospitare tra le 25 e le 30 persone, in soluzioni separate e singole. L'esito dell'istruttoria del Comune di Rimini è proprio di questi giorni. Ad assegnarsi il progetto, per il quale sono stati stanziati 55 mila euro, è stata la Caritas - con la collaborazione dell'Associazione Papa Giovanni XXIII - che ha individuato, per la sua realizzazione, un albergo di Torre Pedrera. 
 
Unità di strada. Sono già attivi, perché in realtà non si fermano mai, i volontari dell'unità di strada per i senza fissa dimora. Un progetto ormai consolidato, finalizzato sia all'offerta di interventi a bassa soglia e primo intervento, sia al monitoraggio della persone senza fissa dimora presenti sul territorio e alla mappatura dei luoghi del disagio. Caritas, Croce Rossa e Associazione Papa Giovanni XIII si alternano nel portare nelle strade riminesi conforto e sostegno ai senza fissa dimora offrendo pasti, the caldi, biscotti, oppure coperte e sacchi a pelo, oltre a calore umano e umanità. Lunedì sono i volontari di Caritas a scendere in strada, martedì e venerdì quelli di Croce rossa, mentre il resto della settimana è coperto dalla APG XXIII.  

I servizi territoriali. Sono operativi sia le mense che i dormitori, compresi i servizi docce. Le mense attive sono quelle della Caritas e di Sant'Antonio, che si sono attrezzate per continuare il servizio nel rispetto delle norme sanitarie per il contrasto al Covid, con porzioni monouso e distanziamenti. Stesso discorso per il servizio docce, che rimane aperto per due giorni a settimana. 
I dormitori per l'accoglienza dei senza fissa dimora ospitano attualmente una cinquantina di persone distribuite tra le strutture gestite dall'Associazione Papa Giovanni XXIII e da Rumori sinistri. Oltre a questo rimane aperto l'Albergo sociale, nato per ospitare per un periodo transitorio persone in situazione di disagio abitativo emergenziale (come quando si arriva alla data di esecuzione dello sfratto, senza che il nucleo familiare si sia potuto attivare per trovare una nuova soluzione abitativa)  che attualmente ospita sei persone. Numeri ridotti per garantire il rispetto delle norme sanitarie. 
  
I nuovi interventi. Il Comune di Rimini è riuscito a potenziare la portata dei servizi di protezione sociale attraverso nuovi interventi pensati per la gestione delle emergenze. Si va dai pacchi viveri ai kit di emergenza (con mascherine e igienizzanti), dai prodotti di igiene a quelli per la cura personale, fino alle attrezzature per l'assistenza e l'ospitalità.  Più di 600 i kit di emergenza, con beni di prima necessità,  più di mille i kit di igiene personale, contenenti mascherine e igienizzante, oltre importanti accessori per l'igiene e la cura personale, differenziati per maschi e femmine. Si è inoltre potenziata la dotazione per la gestione di eventuali emergenze grazie all'arrivo di coperte, brandine, sacchi a pelo. 

Housing first. Entro fine anno arriveranno a diciotto, ma sono già tredici le soluzioni abitative individuate per altrettante persone senza fissa dimora, inseriti nel progetto Housing first. Un nuovo modello di intervento per il contrasto alla marginalità grave che inverte i canoni formali dell'assistenza, partendo da dove solitamente si termina, dando cioè abitazione ai senza fissa dimora stanziali sul territorio ovvero, autonomia, fiducia. Un progetto unico nel suo genere, nato nel 2013 con quattro o cinque persone, e cresciuto gradualmente fino a diventare oggetto di interesse di grandi capitali europee, come Dublino ed Amsterdam, dove Rimini è stata chiamata ad esporre la propria esperienza. 
 

(Rimini) "Il 2021 si aprirà con una nuova, decisiva, sfida: il piano vaccinale anti-Covid". E' il commento del vicesindaco del comune di Rimini Gloria Lisi alle parole di questa mattina del ministro della Salute, Roberto Speranza, in parlamento. Illustrate tempistiche e modalità di "un piano che rappresenta un unicum per il nostro Paese e per l'Europa, per affrontare una situazione straordinaria, un virus che solo attraverso una campagna vaccinale al tappeto saremo in grado di depotenziare. È una sfida che dobbiamo vincere e che richiederà una sinergia a tutti i livelli istituzionali, affinché le strategie definite dall'alto abbiano una ricaduta efficace sui territori. Perché se è vero che siamo al cospetto di una pandemia che richiede un piano di azione europeo se non globale, è però nelle città, negli ospedali, nei nostri laboratori che questo piano ha la ricaduta concreta. Ecco perché già da giorni, in attesa di avere i dettagli sul piano vaccinale del Governo e soprattutto di sapere quando saranno realmente disponibili le prime dosi, il Comune di Rimini ha attivato un gruppo di lavoro specifico di supporto all'azienda sanitaria per tutti gli aspetti logistici e organizzativi che coinvolgono direttamente l'Amministrazione. Ad esempio per l'individuazione degli spazi adatti alla conservazione dei vaccini, in particolare se arriveranno quelli con catena del freddo estrema e che richiedono una conservazione particolare, fino agli spazi pubblici – come grandi palestre o padiglioni fieristici, solo a titolo di esempio - che saranno necessari quando, finalmente, si potrà procedere alla vaccinazione di massa".

A Rimini, quindi, "ci siamo già messi in moto per farci trovare pronti, continuando in quell'azione di supporto logistico e organizzativo al sistema sanitario che ha visto ad esempio l'impiego di personale comunale per le indispensabili operazioni di tracciamento dei contagi. Così come in queste ore abbiamo lavorato insieme all'Ausl per individuare alcune sedi utili ai medici di base per poter effettuare i tamponi antigenici rapidi, possibilità prevista dalla Regione Emilia Romagna. Non tutti gli studi medici infatti hanno gli spazi tali da consentire di rispettare le procedure richieste per il tampone e ci siamo quindi attivati per individuare luoghi che avessero le caratteristiche idonee. Dalla prossima settimana saranno attivati i primi due spazi dove potranno operare i medici di base, a Viserba e in zona via Pascoli, ma altri locali sono già stati individuati nel caso l'Ausl ne facesse richiesta. Ringrazio a tal proposito anche il presidente dell'Ancescao di Rimini, Renato Gosti, che ci ha comunicato la disponibilità a cedere a questo scopo i locali dei centri anziani, che al momento, come noto, non possono essere utilizzati. In fondo è lo spirito che consente ad una comunità di reggere anche nei momenti più drammatici: la capacità di fare ognuno la propria parte".

(Rimini) Alle prime luci dell’alba, i carabinieri di Riccione, hanno dato esecuzione ad alcuni provvedimenti cautelari emessi dal tribunale di Rimini, su richiesta della procura. Sette gli indagati, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver fatto parte di una rete dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti. In carcere sono finiti un pugliese classe 1964 e un riminese classe 1966, ai domiciliari un siciliano classe 1982. Obbligo di firma per un albanese del 1996, due riminesi del 1971 e del 1979, un siciliano del 1978. 

Le indagini sono scattate in febbraio è hanno accertato, in pieno periodo di lockdown, movimenti di notevoli quantitativi di marijuana, proveniente dall’Albania, destinati alle piazze di spaccio della riviera. E’ bastato seguire i movimenti di uno dei complici, noto alle forze dell’ordine, per identificare tutti gli altri, tra cui pluripregiudicati di spicco, e sequestrare oltre un chilo di marijuana che il 4 giugno scorso, l’uomo stava trasponrtando a riccione dopo averla ricevuta da due complici. In quell’occasione è arrivato il primo arresto. Il 15 giugno è arrivato un secondo arresto, di uno dei complici sorpreso con sei kg di marijuana all’interno della propria abitazione. Gli indagati sono ora in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Mercoledì, 02 Dicembre 2020 09:22

2 dicembre

Nuovo decreto: regioni chiuse? | "Giallo non è liberi tutti" | Eolico, Costa in difesa dello skyline

(Rimini) "File di persone all'ingresso dei negozi fin dal mattino, folle senza il rispetto del distanziamento, code sui marciapiedi e lungo i corsi pedonali. Sono le 'fotografie' della prima domenica arancione a Torino e Milano, le due metropoli del nord che hanno salutato la riapertura dei negozi e dei pubblici esercizi solo per l'asporto dopo l'uscita di Piemonte e Lombardia dalla zona rossa". Le descrive l'assessore del comune di Rimini Jamil Sadegholvaad. "Scene che hanno creato polemiche e soprattutto molta preoccupazione, per le conseguenze che queste folle per lo shopping possono avere sulla diffusione del Covid e sulla ripresa della curva dei contagi. Una premessa: è doveroso astenersi da giudizi sommari. Non si può puntare il dito sulle persone che dopo un periodo di restrizioni hanno avuto la possibilità di tornare a girare per la città. Così come sono legittime le aspettative dei commercianti che dopo settimane di stop hanno potuto riaprire le porte delle loro attività, sperando in una boccata d'ossigeno nelle ultime ore del week end del black friday. Detto ciò resta la cosa più importante: quelle sono immagini però che stridono con i numeri che ogni giorno continuano ad arrivare, da tutta Italia. Il bollettino dei contagi, dei ricoverati, dei decessi, per quanto arrivino segnali che fanno ben sperare, non possono farci abbassare la guardia".

Per questa ragione se, "come ci auguriamo, nei prossimi giorni anche per il nostro territorio dovessero essere introdotte misure meno restrittive per le attività commerciali, per i pubblici esercizi e più in generale più possibilità di mobilità per le persone, abbiamo tutti noi l'obbligo di evitare scene come quelle viste a Milano e a Torino. Nel giorno che apre il mese delle festività e alla vigilia del possibile ritorno dell'Emilia Romagna a zona gialla, rinnovo un doppio invito: supportiamo i negozi di vicinato, le nostre attività, la nostra piccola rete commerciale, ma facciamolo in modo responsabile, tutelando la salute nostra e del prossimo. Come Amministrazione stiamo lavorando per supportare i commercianti in questa difficile fase attraverso diverse iniziative e vogliamo che il centro, i borghi, le aree urbane commerciali siano fruibili e a portata di cittadino. Sta a noi fare shopping, passeggiare, nel rispetto delle regole e delle norme di convivenza di questo periodo: distanziamento, osservare il numero massimo di clienti nello stesso negozio, avere l'accortezza di indossare sempre e bene la mascherina. Evitare dunque le possibili situazioni di assembramento, per non vanificare i tanti sacrifici di cui l'intera comunità – famiglie, imprese, istituzioni – si stanno facendo carico".

(Rimini) Tra le misure contenute nel decreto Ristori quater approvato in Consiglio dei ministri c'è anche l'ampliamento a 350 milioni di euro del fondo per le perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi per l'anno 2020. "Un segnale è arrivato", commenta il sindaco di Rimini andrea Gnassi. "Un innesto di risorse importante, che viene incontro alle richieste della categoria pesantemente colpito dalla pandemia e che necessita di contributi a fondo perduto per ripianare le perdite di questi mesi, tra manifestazioni fieristiche annullate con pochissimo preavviso, eventi trasferiti solo on line, perdita di fatturato e spese per adeguare i quartieri fieristici ai protocolli di sicurezza. È però, appunto, solo un segnale, un intervento che rischia di restare 'monco' se non accompagnato da interventi strutturali seri, tempestivi e soprattutto se potrebbero non essere sufficienti se, come sembra, queste risorse andranno a sbattere contro le norme europee sul regime de minimis, che disciplina le sovvenzioni economiche statali alle aziende. Se così fosse, le società fieristiche non potrebbero beneficiare dei fondi e non avrebbero dunque il ristoro necessario a compensare le perdite subite in questo lungo periodo di chiusura".

"Bene quindi questa iniezione di risorse, ma non basta: serve un progetto strutturato, solido, preciso che possa accompagnare con rigore il settore in questa fase di ricostruzione. Che possa sostenere adeguatamente realtà, e Rimini ne è un esempio, alle prese con programmi di sviluppo ambiziosi, innovativi. Realtà industriali che anche a fronte di importanti investimenti hanno scelto di accelerare per giocarsi le chance sul mercato internazionale. Scegliere di investire sul rafforzamento del sistema fieristico congressuale nazionale, che ha nell'asse lungo la via Emilia tra Rimini e Bologna uno dei suoi cardini, significa non solo rafforzare un settore strategico in vista delle sfide future sul mercato internazionale; significa anche difendere l'indotto di un'intera filiera e dei territori. Stiamo parlando quindi di una dimensione straordinariamente importante per il sistema Paese ed è per questo che è proprio il Paese, insieme all'Europa, che deve far sì che queste risorse siano realmente efficaci. Non è una rivendicazione territoriale, ma la necessità di rafforzare un importante asset produttivo industriale italiano".

(Rimini) Conto alla rovescia per lo "shwitch on" delle luci di Natale a Riccione. Ieri sera in viale Ceccarini, durante le prove generali magicamente il salotto della Perla Verde, viale Ceccarini, all'accendersi delle luci è stato trasportato in una favola dall'atmosfera incantata. Il video girato dall'assessore al Turismo, Stefano Caldari, e postato su Facebook è diventato virale con un migliaio di visualizzazioni in poche ore. "E' il segno che c'è grande interesse ma soprattutto grande voglia da parte delle persone di vivere un momento di serenità e di gioia. Siamo molto orgogliosi di essere riusciti anche quest'anno a regalare ai nostri cittadini, ai visitatori magari anche solo a chi vorrà seguirci da remoto, un momento di serenità sotto la regia di Riccione Christmas Star. Da sabato questo spettacolo di luci che fa bene al cuore e all'anima sarà a visibile a tutti. Quest'anno abbiamo pensato ad uno spettacolo che per le persone potranno vedere mentre passeggiano per lo shopping, perché dal cielo stellato di viale Ceccarini nevicherà.... Insomma è una sorta di effetto speciale dei film di Natale. E la luce sarà ancora più candida. Come nei migliori film romantici abbiamo anche pensato ad una colonna sonora che sarà quella della playlist che risuonerà in viale Ceccarini è di Dj Ralf. E' già disponibile su Spotify".

Viale Ceccarini è stato ricoperto da un cielo stellato di 340 metri, un filo al metro per 340 file da oltre 600 led ciascuna per un totale che supera le 204 mila luci alle quali si aggiungono quelle dei 12 alberi bianchi da 5 metri ciascuno per un totale che supera le 200 mila luci.  Ogni ora dalle luci che ricoprono il viale "nevicherà", come per magia sul viale principale della città che porta al mare scenderà un leggero mantello bianco. Uno spettacolo nello spettacolo. Il viale infatti verrà animato dallo show della nevicata, attualmente previsto per le 17, le 18, le 19 e le 20. Lo show di luci, musica e neve è disegnato da Simone Ranieri appositamente per viale Ceccarini. La neve è un effetto scenico utilizzato in grandi show internazionali (è una schiuma) che viene sparata da 36 macchine da neve installate sui pini. Anche la musica, emozionale e sincronizzata alle luci è stata creata appositamente.

(Rimini) C’è anche il no di Confartigianato Rimini al progetto che prevederebbe un impianto eolico al largo della costa riminese e progettato dalla società Energia Wind 2020. "Appare ormai certificato che il danno superi il vantaggio. Rimini e la sua economia hanno un dna preciso, fondato sulla qualità dell’accoglienza e dell’ambiente. Sul primo aspetto vantiamo una vera e propria scuola; sulla tutela del patrimonio ambientale da qualche anno s’è avviato un percorso complicato ma chiaro. La Riviera di Rimini deve riguadagnare la posizione che merita nella gerarchia delle destinazioni turistiche, deve alzare la capacità di spesa dei suoi turisti perché ciò garantisce la possibilità di ulteriori investimenti", sottolinea Confartigianato.

"E’ una prospettiva che non può trovare ostacoli causati da un progetto che evidente quanto sia impattante in negativo con la traiettoria condivisa dalla comunità. Confartigianato invita la politica e tutti coloro che hanno un parere negativo, a non gareggiare per chi pronuncia il ‘no’ più forte. Non serve a niente. Serve piuttosto convergere su cosa fare per opporsi in maniera decisiva al progetto che altera tutti i parametri importanti. Apprezziamo quindi la posizione del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che riconosce come primaria la tutela dello skyline di una località, tanto più – aggiungiamo noi – quando questo skyline è quello di una destinazione turistica che vale decine di milioni di presenze annue e che sa bene quanto sia determinante far leva sulla qualità ambientale per riprendersi dopo tante difficoltà, acuite dalla pandemia".

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