(Rimini) Ripartiranno domani le misure socio assistenziali a domicilio a favore di persone fragili, in quarantena o non autosufficienti. Il Comune di Rimini - grazie alla collaborazione di AUSER, Caritas diocesana, Croce rossa e l'Associazione Tin Bota– già nella prima fase dell'emergenza sanitaria aveva predisposto una serie di servizi fruibili da domicilio per le per le persone ultra 65enni o affette da problematiche sanitarie che hanno difficoltà a recarsi ai punti vendita dei beni alimentari e di consumo quotidiano oppure a prepararsi il pasto.

Con l'acutizzarsi della situazione di emergenza sanitaria si è pensato di riproporre le misure e gli interventi di supporto al domicilio, rivolti alle persone in quarantena confinate presso il proprio domicilio, alle persone non autosufficienti e alle persone fragili che hanno difficoltà a recarsi presso i punti vendita di generi di prima necessità, a prepararsi il pasto e ad attendere ad altre attività. La novità è quella relativa all'avvio anche del servizio di gestione rifiuti solidi urbani ed altre residue necessità logistiche legate alla emergenza sanitaria da Covid- 19.

Una scelta che si è ritenuta necessaria in seguito alle misure straordinarie contenute nelle disposizioni adottate dal Governo a decorrere dal 7 ottobre e, da ultimo, nel DPCM del 3 novembre 2020. Come noto si tratta di misure che prevedono, tra gli altri interventi e prescrizioni, che le persone che presentano sintomi assimilabili ad infezione da Covid-19 restino confinate presso le proprie abitazioni fino all'esito negativo del tampone e le persone più fragili e maggiormente esposte a rischio di contagio, riducano quanto più possibile le occasioni di incontro e restino presso il proprio domicilio.

Per segnalare persone in difficoltà di qualsiasi genere, la cui condizione è aggravata dalle misure restrittive previste nei decreti governativi si potrà contattare il n° 0541-704.000.

(Rimini) Prende "forma" il nuovo e moderno palazzetto dello sport di Cattolica. La Giunta Comunale, riunitasi ieri pomeriggio, ha approvato il progetto definitivo dell'impianto che sorgerà all'interno del VGS, nell'area in origione destinata alla realizzazione di un bowling. L'elaborato è stato redatto dalla società bolognese Mynd Ingegneria, con sede a Pianoro.  

Il palazzetto previsto, per le caratteristiche costruttive e gli spazi disponibili, dopo le opere di trasformazione e finitura, sarà omologabile per discipline quali pallavolo (serie A2 Maschile e serie A1 Femminile), pallacanestro (serie B Maschile), ed a livello agonistico per ginnastica artistica e ritmica, arti marziali e pugilato. La superficie da gioco principale è pari a circa 1150 mq, con un’altezza utile interna di 9 metri. Due tribune telescopiche da oltre 1000 posti a sedere per la pallavolo e 552 posti per la pallacanestro. Particolare attenzione alla fruizione da parte delle persone con diversabilità, sia spettatori che atleti, con percorsi, servizi, attrezzature e posti a sedere dedicati per la completa accessibilità. Ed il palazzetto si presta anche eventi di natura diversa, in tal senso sono state previste soluzioni funzionali alla migliore acustica all'interno dell'impianto. Previsti impianti di climatizzazione invernale ed estiva ad alta efficienza per evitare il dispendio energetico e contenere i costi di gestione.  

La scorsa settima si è perfezionata la cessione dell'immobile con un atto notarile sottoscritto tra un gruppo di società private ed il Comune e la Società. L'iter per la realizzazione dell'opera procede, dunque, speditamente e tale progetto si candida al recepimento delle somme necessarie al cofinanziamento dell’intervento. “Gli uffici del Comune – aveva spiegato il Sindaco Mariano Gennari – continuano a lavorare speditamente su un percorso di rigenerazione dal valore complessivo di circa 2,7 milioni. Il palazzetto che sorgerà sarà un impianto d'eccellenza inserito in un più eterogeneo distretto sportivo ed educativo e potrà proporsi quale volano fondamentale per la destagionalizzazione turistica del territorio”. È intenzione dell'Amministrazione, dopo il conseguimento delle risorse, di procedere celermente all'acquisizione dei pareri previsti dalle legge. Per abbreviare ulteriormente le tempistiche, si andrà a gara tramite appalto integrato permettendo, così, di individuare la società che si occuperà della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori in una unica procedura. Il Dirigente ai progetti speciali, Baldino Gaddi, ha sottolineato come “quella del recupero del Bowling potrebbe sicuramente rappresentare una delle best practices di recupero degli spazi degradati delle periferie urbane. Il nuovo palazzetto potrebbe divenire un centro d'eccellenza dell'impiantistica sportiva Romagnola”. L'obiettivo temporale è quello di giungere all'affidamento dell'appalto entro la prossima estate e vedere l'avvio del cantiere subito dopo la bella stagione.

(Rimini) Con l’approvazione della delibera, ieri pomeriggio, la Giunta Comunale ha deciso di resistere nel giudizio dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, dopo il ricorso dei Ministeri dell’Economia e Finanze e dell’Interno, condannati dalla Corte d’Appello a versare al Comune di Rimini oltre 2 milioni di euro come risarcimento per Ici non versata dallo Stato. Una condanna con cui la Corte d’Appello di Bologna, 6 mesi fa, aveva respinto il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero Economia e Finanze (MEF) contro la sentenza di primo grado che, nel giugno 2016, accolse le ragioni del Comune di Rimini, condannando i Ministeri a versare i contributi economici compensativi, per ICI immobili di categoria D, che avrebbe dovuto ricevere dallo Stato per gli anni compresi tra il 2001 e il 2009.

Come noto la vicenda pone le sue basi vent’anni fa, con l’introduzione della possibilità per i fabbricati di categoria D (che comprende anche gli alberghi) di rivedere le proprie rendite catastali e definendo per legge che i minori imponibili derivanti dalla autodeterminazione provvisoria di tale rendite fossero compensati con corrispondente aumento dei trasferimenti statali. A causa però di una diversa interpretazione della normativa, il Comune di Rimini ha subìto una riduzione degli importi spettanti per oltre 1,8 milioni di euro (856mila euro recuperati dal Ministero perché considerati non dovuti e 984mila euro mai versati). Per questo motivo, l’Amministrazione, a fronte di un cambio di interpretazione della norma che ha finito per penalizzare il bilancio comunale, decise nel gennaio del 2010 di presentare ricorso al TAR, il quale dichiarò il difetto di giurisdizione in favore del Giudice Ordinario e, conseguentemente, proseguì con la costituzione in giudizio innanzi al Tribunale di Bologna che in primo grado nel 2016 riconobbe la bontà delle ragioni del Comune.

L’eventualità del ricorso in Cassazione da parte dei Ministeri, era già stata valutata dal Comune di Rimini che nella remota eventualità di una condanna ha previsto, un adeguato accantonamento al fondo rischi contenzioso. “Abbiamo deciso di resistere al ricorso dei Ministeri – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – per ribadire le ragioni del Comune di Rimini. Lo Stato interviene con riforme e provvedimenti che incidono sulle entrate di un Comune e non sono mai previsti trasferimenti a titolo compensativo, per far sì che i Comuni non debbano far fronte a squilibri di bilancio improvvisi. Queste sono risorse che oggi più che mai diventano essenziali, per far fronte allo sbilancio dovuto alla pandemia, sul quale attendiamo dal Governo garanzie e certezze finanziarie per mantenere adeguato il livello di servizi alle famiglie e di sostegno alle imprese in questa fase delicatissima.”

Mercoledì, 18 Novembre 2020 13:29

Poste, personale in sciopero fino al 2 dicembre

(Rimini) Sciopero in Emilia-Romagna dal 16 novembre fino al 2 dicembre di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva, compresa la flessibilità operativa del personale addetto al recapito. “Quello che abbiamo deciso di mettere in campo contro Poste italiane è un conflitto necessario”, spiega Giuseppe Ledda, coordinatore SLC Emilia-Romagna. “I problemi sono tanti e si deve fare molto di più dopo una gestione della prima ondata dei contagi da parte dell’azienda non di certo ineccepibile”, sottolinea Francesco Miceli coordinatore regionale SLC CGIL Poste. Per questo, “siamo convinti che, seppur in una condizione difficile per il Paese, non possiamo abdicare al nostro ruolo. E nel rispetto di tutte le regole sulla sicurezza, porteremo avanti una vertenza che da troppo tempo attende risposte e che auspichiamo diventi presto unitaria”, aggiunge Ledda. 

La carenza di personale, che nei diversi ambiti aziendali sta assumendo dimensioni preoccupanti, assieme all’incertezza sanitaria, stanno provocando forti ripercussioni sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. In particolare l’emergenza sanitaria da Covid-19 sta facendo registrare una costante crescita dei casi anche in azienda. La salvaguardia della sicurezza e della salute delle persone diventa quindi per noi un obiettivo primario. Inoltre, il numero di addetti è insufficiente per una clientela sempre più esposta a disservizi, con molti uffici ancora chiusi e lunghe code di fronte a quelli aperti. Di conseguenza, anche il clima interno all’azienda si fa sempre più ostile. Indicazioni operative sulle ferie disattese, revoca dei part time, aspettative e permessi speciali non riconosciuti, alimentano lo sconforto tra il personale. A peggiorare la situazione anche le pressioni commerciali sempre più aggressive e non rispettose del codice etico su consulenti e sportellisti, a cui si sommano distacchi continui del personale. Non ultimo, la qualità delle relazioni industriali e gli incontri sindacali che in molti casi non hanno dato le risposte per risolvere queste criticità, così come successo durante l’incontro regionale (riferito all’accordo nazionale sulle politiche attive) in cui non è stato possibile verificare i i numeri che riguardano la nostra regione.
“Si tratta di una mobilitazione inevitabile. Poste non sfugga dai problemi che stiamo denunciando, valorizzi i tavoli regionali, perché la situazione in termini di organici e carichi di lavoro è ormai insostenibile”, conclude Ledda.

 

Mercoledì, 18 Novembre 2020 10:08

18 novembre

Il piano della Asl | Test costosi | Traffico di cactus

(Rimini) Nonostante le difficoltà dovute all'alto numero di casi di cui si è già parlato nei giorni scorsi, la Asl Romagna ha un piano per venire fuori dall’impasse “In primo luogo hanno avuto concretizzazione le misure annunciate non più di 4 giorni fa e cioè l'attivazione di convenzioni con laboratori privati che arriveranno a processare 2.500 tamponi al giorno” spiega l’azienda sanitaria in una nota. “Contestualmente sta iniziando l'utilizzo di tamponi antigenici che hanno tempi di processazione più veloci e che saranno utilizzati per gli esami di screening per particolari categorie di utenti (sanitari, forze dell'ordine e altri), dei quali sarà conseguentemente sgravata l'attività di analisi dei tamponi legati a contact tracing e gestione dei pazienti”.

La Asl rimarca che “la crescita dei casi positivi ha determinato un importante aumento dei provvedimenti di quarantena e delle relative comunicazioni alla cittadinanza, attività che a sua volta richiede tempi non trascurabili. L'Azienda si è dunque attivata per sostenere, dal punto di vista amministrativo, anche questa parte di attività. Si è in primo luogo continuato a lavorare sul fronte degli operatori, andando ad individuare dipendenti amministrativi di altri settori, che si sono resi disponibili a supportare l'attività di comunicazione con l’utenza".

Sono state quindi “già attivate 10 nuove postazioni lavorative per personale inviato dalla Protezione Civile, che si ringrazia per la preziosa collaborazione, e che si affianca all'Esercito, impegnato sul fronte dei drive thru. Così come si ringraziano le Amministrazioni comunali che stanno mettendo a disposizione loro dipendenti con la medesima finalità”. Infine “un passaggio importante anche dal punto di vista tecnologico: è stata infatti effettuata l'informatizzazione delle procedure amministrative relative ai provvedimenti di quarantena e di relativa conclusione che consente il tempestivo invio dei provvedimenti, direttamente  ai cittadini interessati”.

(Rimini) Un uomo armato di pistola in piazza Ferrari a Rimini. E’ il protagonista di un video pare diffuso sui social, un video che il consigliere comunale della Lega Marzio Pecci cita per far denunciare la condizione di scarsa sicurezza del centro storico. “Le statistiche servono per il dibattito politico, ma per i cittadini ciò che è importante è il sentirsi sicuri in casa propria. E' un loro diritto perché non bisogna mai dimenticare che la sicurezza è un bene costituzionalmente garantito e deve essere garantito dagli apparati dello Stato”, ha ribadito recentemente Pecci, anche in consiglio comunale. “Purtroppo Rimini vive i problemi di sicurezza ormai da molti anni: la prostituzione, il traffico di sostanze stupefacenti, i furti, le truffe, la presenza della criminalità organizzata, ecc. Cambiano i Questori ed i Prefetti, ma il problema della sicurezza rimane”.

I “solleciti” al sindaco, Andrea Gnassi, “con interrogazioni, raccolta firme ed interventi in Consiglio comunale non sono mai serviti a nulla. Da qualche giorno circola sui social un video molto preoccupante che riprende alcuni giovani in piazza Ferrari, impegnati in una animata discussione, in cui uno dei partecipanti impugna una pistola. Un altro video, invece, riprende il viale delle Regine ove viene praticata la prostituzione, indipendentemente dal coprifuoco”. Ribadisce Pecci, “non ci è dato conoscere le ragioni della discussione dei giovani in piazza Ferrari, ma le immagini sono inquietanti dato che riprendono il soggetto armato in un luogo di frequentazione dei riminesi, siano essi grandi o piccoli. A Rimini, lo denunciamo continuamente, la presenza della criminalità è in costante aumento e, purtroppo, fino ad oggi, non abbiamo avuto la fortuna di vedere le istituzioni impegnate nella risoluzione radicale del problema”.

“Constatiamo che il territorio è stato fortemente presidiato durante il lockdown, come ha dimostrato la foto dei Vigili Urbani che si sono "precipitati" sull'indifeso cittadino che prendeva il sole in spiaggia oppure anche adesso durante "il coprifuco" si ripetono le medesime disposizioni di polizia, ma tutto ciò contrasta con le disposizioni sui controlli nel periodo di normalità. Anzi si potrebbe dire che proprio durante i momenti di normalità si registra un maggior rigore sull'esercizio delle attività regolari, mentre si nota un certo lassismo sulle attività irregolari ed illecite”, ribadisce Pecci. “Ritengo che il Ministro dell'Interno abbia una grande responsabilità per queste direttive perché è dall'Ufficio del Ministro che dipende l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza e tutto il suo personale. Infatti a livello locale il Prefetto ha il dovere di dare attuazione alle direttive del Ministero e di predisporre i piani di controllo del territorio che le forze di polizia devono attuare. Il sindaco ed il Presidente della Provincia, che fanno parte del Comitato per l'ordine e la sicurezza, hanno il dovere di vigilare e garantire il buon funzionamento di tutte le forze di polizia perché possano svolgere la loro funzione sia per prevenire il crimine che per reprimerlo. Rimini è certamente una città complessa, ma siamo certi che quasi tutti i problemi di ordine pubblico sarebbero facilmente risolvibili ... sol che avessimo un sindaco autorevole”.

(Rimini) Altri 640 posti letto disponibili per i pazienti Covid, per un totale che potrà così superare i 4.300 in Emilia-Romagna. Regione, peraltro, già allineata alle richieste nazionali sui Covid Hotel: non ci sarà bisogno, infatti, di requisire alcun albergo per accogliere i malati di Coronavirus, perché nei 4 presenti sul territorio regionale l’83% dei posti è ancora libero (risultano occupati meno di 2 posti letto su 10). Non solo: anche le strutture presenti sul territorio per garantire l’isolamento a chi non può trascorrerlo in casa – altre 17 strutture, spesso alberghiere - sono libere quasi al 40% della loro capienza, che potrà essere comunque aumentata, in caso di necessità, grazie ad accordi già stipulati con le associazioni di categoria. La Regione ha risposto alla ricognizione nazionale del Commissario straordinario per il contenimento della pandemia, Domenico Arcuri, che chiedeva di valutare i fabbisogni dei singoli territori per i posti letto dove ospitare chi non può trascorrere l’isolamento nella propria abitazione o chi soffre di patologie più lievi, e quindi gestibili anche in luoghi non di ricovero.

Potenziata la rete dei posti letto Covid. Inoltre, per potenziare la rete dei posti letto, con l’obiettivo di continuare a curare i pazienti Covid e, insieme, garantire il più possibile le altre prestazioni, a partire da quelle essenziali, in accordo con Aiop, l’associazione degli ospedali privati, ha già pronto il piano di espansione della dotazione di posti letto Covid: attualmente sono 3.697, con un incremento previsto della dotazione di ulteriori 640 posti, di cui 498 messi a disposizione dalle strutture private accreditate, per un totale di 4.607.

“In Emilia-Romagna abbiamo raggiunto l’obiettivo richiesto dal Governo per quanto riguarda le terapie intensive già un mese fa, ma siamo sempre stati consapevoli che non fosse l’unico strumento necessario per contrastare l’epidemia- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Soprattutto, sappiamo che nella lotta al Coronavirus è fondamentale la tenuta di tutto il sistema sanitario, non solo dei reparti Covid: per questo motivo ci siamo mossi per tempo sia per evitare l’ospedalizzazione quando non strettamente necessaria, garantendo un numero congruo di posti letto nei Covid Hotel e potenziando l’assistenza domiciliare con le Usca, sia per aumentare il numero di posti letto con l’obiettivo specifico di garantire tutte le prestazioni essenziali anche in tempo di pandemia”.

I Covid Hotel attivi in Emilia-Romagna. All’inizio di questa settimana, sono 4 quelli operativi, dove accogliere i malati con sintomi lievi: uno a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, con 30 camere attualmente libere su 40; uno a Novi di Modena, con 15 stanze tutte occupate; uno a Bologna, dove sono a disposizione tutte e 70 le camere; uno a Ferrara, con 37 stanze libere su 40 totali. Complessivamente, sono quindi 137 su 165 i posti letto liberi. Per quanto riguarda invece le strutture destinate all’isolamento domiciliare di chi non può trascorrere la quarantena nella propria abitazione, per motivi ad esempio di spazio, in totale sono 17: 3 in quella di Piacenza, 3 in quella di Parma, uno in quella di Reggio Emilia, uno in quella di Modena, 3 in quella di Bologna, uno in quello di Ferrara, 2 in quella di Forlì-Cesena, 3 in quella di Rimini. In questi hotel i posti letto disponibili sono 685, di cui 433 occupati, pari quindi al 62%.

Le singole Aziende Usl della Regione, a cui spetta la valutazione del fabbisogno ricettivo, hanno promosso da mesi convenzioni per queste esigenze, grazie a specifici accordi quadro con le associazioni di categoria dei titolari di hotel, che assicurano tariffe e condizioni contrattuali uniformi sull’intero territorio regionale e agevolano le trattative con gli operatori economici. In diverse province le Aziende sanitarie stanno infatti già valutando di espandere la disponibilità di posti nelle strutture già convenzionate, oltre ad aumentare il numero di quest’ultime.

Martedì, 17 Novembre 2020 16:59

Opere 2020-2022: 5,2 milioni per Rimini

(Rimini) Manutenzione delle strade, interventi sulle scuole e riqualificazione degli impianti sportivi: su queste tre 'macro' categorie di interventi finanziati con questa manovra a cui concorrono anche i circa 5,2 milioni di contributi statali destinati a Rimini in quanto tra le zone maggiormente colpite dalla prima ondata dell'epidemia da Covid-19. Una manovra, l'ultima importante variazione di bilancio 2020/2022, che ha ricevuto questa mattina il parere favorevole della V Commissione Consigliare e che per quanto riguarda il capitolo degli investimenti consentirà all'Amministrazione di andare a garantire lavori di risanamento e conservazione delle strade per circa un milione e mezzo di euro, oltre a proseguire nel percorso di riqualificazione e adeguamento delle scuole, con oltre 1,2 milioni dedicati a manutenzione, accessibilità e interventi strutturali. Altra voce rilevante sul fronte della parte straordinaria è quella dedicata all'impiantistica sportiva, con 200mila euro dedicati allo stadio del baseball e 715 mila euro per la Palestra Montessori. Previste anche risorse per illuminazione pubblica, opere viarie, arredo urbano, cimiteri e implementazioni software per i servizi.   

"Tra marzo ed aprile, nel pieno della pandemia, abbiamo fatto un'operazione coraggiosa, tempestiva, andando a mettere mano al bilancio coprendo con nostre risorse il corposo pacchetto di azioni adottato per alleggerire il peso su famiglie e imprese in questa difficilissima fase economica - spiega l'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – Lo abbiamo fatto senza avere certezze di ristori, prendendoci anche qualche rischio, ma forti di una solidità di bilancio consolidata negli anni. In una fase come quella attuale che, come ha dimostrato anche la ricerca del Sole 24 ore di ieri, si contraddistingue da una crescita di liquidità ma da un ovvio immobilismo dettato dall'incertezza, il Comune di Rimini si muove in controtendenza, continuando ad investire in particolare su servizi fondamentali come strade e scuole". 

(Rimini) Il Bilancio del Comune di Riccione chiude con un utile di 7 milioni e 467 mila euro. Il dato del Bilancio consolidato, che assomma utili e perdite delle proprie partecipate approvato dalla Giunta in attesa del passaggio in Consiglio Comunale. 

Geat chiude nel 2019 con un più 3 milioni e 694 mila euro (cifra comprensiva dei dividendi Hera), New Palacongressi con più 176 mila euro; SIS (rete idrica distretto Sud) con un più 56 mila euro. "Molto diversa la situazione delle partecipate PMR, Start e Amir, dalle quali il comune di Riccione ha intenzione di uscire - ha detto l'assessore al Bilancio Luigi Santi -. I loro bilanci sono decisamente al ribasso e per tutelare i conti pubblici dell'Ente pubblico e quindi di tutti i cittadini noi non vogliamo più starci. Basta pensare che PMR presenta ricavi che non sono in grado di remunerare il capitale investito e porta un milione di debiti; Start perde utili e passa da 588mila euro del 2018 ai 93 mila euro del 2020; Amir ha visto un decremento degli utili da record, passando da 2 milioni e 800 mila euro nel 2018 a 206mila euro del 2019. Insomma i maggiori oneri di gestione aggravano questi bilanci e per noi è inconcepibile". 

In Consiglio comunale entro novembre, sarà presentato oltre al documento del consolidato 2019 anche quello delle variazioni 2020 e equilibro dei conti pubblici. "Prima di tutto - specifica Santi - non ci sono debiti fuori bilancio, gli accantonamenti e i fondi di credito sono corretti e abbiamo incassato l'approvazione totale da parte dei Revisori dei Conti. Le variazioni riguardano soprattutto investimenti, le maggiori entrate della tassa di soggiorno, il ristoro della zona rossa". 

Sul fronte degli investimenti: rotonda di viale Formia (64mila euro); messa in sicurezza del sottopassaggio di viale Da Verrazzano e rotonda (500 mila euro); finanziamento aggiuntivo per il Buon Vicinato di San Lorenzo (50 mila euro); sala del quartiere Fontanelle (28.500 euro); nuovo viale Venezia (80mila); progetto di riqualificazione ex Mattatoio (39mila); lungomare Goethe anticipo di intervento nella prima metà del 2021 per il tratto nella zona di piazzale Moro (923 mila euro); palestra di via Ionio (anticipazione del mutuo 875 mila euro). 

Si recepiscono in variazione di bilancio un milione e 231mila euro del ristoro della zona rossa, di cui un milione e 131 viene accantonato e 100 mila già destinato a supporto fragilità; maggiori entrate di tassa di soggiorno per 650 mila euro sul previsionale di 1 milione e 800 mila. La tassa di soggiorno in parte andrà a finanziare le luminarie in tutta la città. 

Infine nella variazione di bilancio anche le maggiori spese che il Comune ha dovuto sostenere per la gestione delle spiagge libere durante la pandemia , 24 mila euro in totale, per cui ha ricevuto un contributo dalla regione di 10 mila euro e 14 mila a spese dell'Ente. 

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