(Rimini) Un uomo armato di pistola in piazza Ferrari a Rimini. E’ il protagonista di un video pare diffuso sui social, un video che il consigliere comunale della Lega Marzio Pecci cita per far denunciare la condizione di scarsa sicurezza del centro storico. “Le statistiche servono per il dibattito politico, ma per i cittadini ciò che è importante è il sentirsi sicuri in casa propria. E' un loro diritto perché non bisogna mai dimenticare che la sicurezza è un bene costituzionalmente garantito e deve essere garantito dagli apparati dello Stato”, ha ribadito recentemente Pecci, anche in consiglio comunale. “Purtroppo Rimini vive i problemi di sicurezza ormai da molti anni: la prostituzione, il traffico di sostanze stupefacenti, i furti, le truffe, la presenza della criminalità organizzata, ecc. Cambiano i Questori ed i Prefetti, ma il problema della sicurezza rimane”.
I “solleciti” al sindaco, Andrea Gnassi, “con interrogazioni, raccolta firme ed interventi in Consiglio comunale non sono mai serviti a nulla. Da qualche giorno circola sui social un video molto preoccupante che riprende alcuni giovani in piazza Ferrari, impegnati in una animata discussione, in cui uno dei partecipanti impugna una pistola. Un altro video, invece, riprende il viale delle Regine ove viene praticata la prostituzione, indipendentemente dal coprifuoco”. Ribadisce Pecci, “non ci è dato conoscere le ragioni della discussione dei giovani in piazza Ferrari, ma le immagini sono inquietanti dato che riprendono il soggetto armato in un luogo di frequentazione dei riminesi, siano essi grandi o piccoli. A Rimini, lo denunciamo continuamente, la presenza della criminalità è in costante aumento e, purtroppo, fino ad oggi, non abbiamo avuto la fortuna di vedere le istituzioni impegnate nella risoluzione radicale del problema”.
“Constatiamo che il territorio è stato fortemente presidiato durante il lockdown, come ha dimostrato la foto dei Vigili Urbani che si sono "precipitati" sull'indifeso cittadino che prendeva il sole in spiaggia oppure anche adesso durante "il coprifuco" si ripetono le medesime disposizioni di polizia, ma tutto ciò contrasta con le disposizioni sui controlli nel periodo di normalità. Anzi si potrebbe dire che proprio durante i momenti di normalità si registra un maggior rigore sull'esercizio delle attività regolari, mentre si nota un certo lassismo sulle attività irregolari ed illecite”, ribadisce Pecci. “Ritengo che il Ministro dell'Interno abbia una grande responsabilità per queste direttive perché è dall'Ufficio del Ministro che dipende l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza e tutto il suo personale. Infatti a livello locale il Prefetto ha il dovere di dare attuazione alle direttive del Ministero e di predisporre i piani di controllo del territorio che le forze di polizia devono attuare. Il sindaco ed il Presidente della Provincia, che fanno parte del Comitato per l'ordine e la sicurezza, hanno il dovere di vigilare e garantire il buon funzionamento di tutte le forze di polizia perché possano svolgere la loro funzione sia per prevenire il crimine che per reprimerlo. Rimini è certamente una città complessa, ma siamo certi che quasi tutti i problemi di ordine pubblico sarebbero facilmente risolvibili ... sol che avessimo un sindaco autorevole”.