Economia, pil Emilia Romagna +1,1 nel 2020
(Rimini) Secondo l'edizione di ottobre degli Scenari per le economie locali di Prometeia, analizzati dall'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, la crescita del prodotto interno lordo attesa nel 2019 dovrebbe rallentare allo 0,5 per cento (rispetto allo 0,6 per cento stimato nell'edizione di luglio), per poi rafforzarsi nel corso del 2020 (+1,1 per cento). La tendenza regionale si conferma migliore di quella nazionale (+0,1 per cento nel 2019 e +0,6 nel 2020), per capacità di crescita l'Emilia-Romagna continua a essere al vertice nella graduatoria di tutte le regioni italiane nel 2019 e lo sarà anche nel 2020, insieme al Veneto, ma staccando più nettamente la Lombardia. Il ritmo di sviluppo regionale si è allineato a quello della Germania nel 2018, per la comune connessione al commercio internazionale e i legami dei sistemi produttivi, ma la crescita regionale mostra una maggiore resistenza nel 2019 e avrà una più rapida capacità di ripresa nel 2020.
Secondo Prometeia nel 2019 e nel 2020 la crescita mondiale dovrebbe risultare del 3,0 e del 2,6 per cento. In particolare risulterà del 2,3 e dell'1,3 per cento negli Stati Uniti, dell'1,1 per cento in entrambi gli anni nell'area dell'euro, dello 0,4 e dello 0,7 per cento in Germania e del 5,9 e 5,0 per cento in Cina. Per il 2019 il rallentamento verrà dalla frenata dei consumi e degli investimenti a fronte di un'accelerazione delle esportazioni. I settori. Nonostante il rallentamento, la crescita resta diffusa in tutti i settori, rallenta sensibilmente, ma ripartirà l'industria (+0,3 per cento nel 2019 e +1,7 nel 2020), la ripresa sarà minore nei servizi (+0,3 per cento nel 2019 e +0,7 nel 2020), mentre accelera rapidamente nelle costruzioni, per poi stabilizzarsi (+3,9 per cento nel 2019 e +2,9 nel 2020). Il mercato del lavoro. Aumentano le forze di lavoro, così come continua la crescita degli occupati che toccherà il 2,0 per cento nel 2019. Si innalzano il tasso di attività e il tasso di occupazione, prosegue decisa la discesa del tasso di disoccupazione al 5,2 per cento nel 2019 e al 5,0 per cento nel 2020.
Sole24ore sui reati denunciati: le critiche della Lega
(Rimini) “Rimini continua a conservare il peggior biglietto da visita in tema di sicurezza”. Commentano la candidata alle elezioni regionali Borgonzoni e il segretario provinciale della Lega Bruno Galli. “Sarà un caso ma a livello nazionale la maglia nera della criminalità va tutta a città governate dalla sinistra. E in questa triste graduatoria Rimini è al secondo posto". Borgonzoni premette che "il lavoro delle forze dell'ordine è encomiabile e a loro va tutto il nostro rispetto e la nostra riconoscenza. Il problema è politico: con 6 città emiliano romagnole governate dal Pd (o che all'epoca delle rilevazioni erano governate dal Pd) tra le prime venti maglia nera d'Italia, è chiaro che è una questione politica. Lassismo, tendenza a sottovalutare i rischi dell'immigrazione irregolare e buonismo, tipici della sinistra, sono le premesse peggiori per prevenire e contrastare il crimine. E a farne le spese sono i cittadini, la cui esigenza di sicurezza è troppo spesso bollata dal Pd come una semplice 'percezione'". "Le forze dell'ordine fanno un lavoro straordinario, ma l'amministrazione che fa? - si chiede il segretario provinciale della Lega di Rimini Bruno Galli -. Il problema è strutturale, sono infatti anni che Rimini è relagata a quella posizione. E nelle parole del sindaco Andrea Gnassi leggiamo più il tentativo di trovare delle fantomatiche giustificazioni che la piena volontà di risolvere i problemi mettendo sul tavolo proposte concrete per dare a Rimini e ai riminesi la sicurezza di cui hanno diritto. Il nostro splendido territorio merita di più".
Violenza al pronto soccorso, iniziativa della Cgil negli ospedali regionali
(Rimini) Mercoledì prossimo in tutta la Regione, la Cgil organizza dei punti di distribuzione di materiale sul tema delle aggressioni, all’ingresso ed all’interno delle strutture sanitarie, per sensibilizzare le persone che si rivolgono alla Sanità in relazione ai propri bisogni di salute. “Nei banchetti - spiegano dal sindacato - verrà distribuita una lettera che punta a spiegare le difficoltà di chi lavora nei servizi in quanto troppo spesso si è sottoposti a pressioni che a volte sfociano in aggressioni. Il Sistema sanitario Nazionale oggi rappresenta, dal nostro punto di vista, un patrimonio da preservare, valorizzare e rilanciare per la sua caratteristica universale, cioè quella di garantire il diritto alla salute come diritto dell'individuo e interesse della collettività. Un sistema sotto-finanziato che da anni vede una grande distanza tra le promesse delle campagne elettorali e la nuda verità legata agli stanziamenti previsti nelle leggi finanziarie, mai conseguenti alle promesse. Per questo inviteremo, chi usufruisce dei servizi, a non andare in contrasto con il personale dipendente ma piuttosto ad allearsi con esso per lottare per una sanità di qualità e dei servizi all’altezza dei bisogni delle persone”. Per il territorio di Rimini, il punto di distribuzione sarà presso l’ingresso principale dell’Ospedale Infermi.
Saviolina alla Barcolana, Caldari: una grande emozione
(Rimini) “E’ stata una grande emozione e soprattutto un grande orgoglio assistere alla partecipazione della storica imbarcazione Saviolina alla Barcolana di Trieste”, così l’assessore per il turismo del comune di Riccione, Stefano Caldari. “Alla 51esima edizione della tradizionale e spettacolare manifestazione velica, per la prima volta ha partecipato anche l'imbarcazione riccionese, portando a casa un prestigioso riconoscimento come " imbarcazione che meglio interpreta il rispetto della tradizione”. Ed è stato un fine settimana di emozioni a mille con la partecipazione alla gara principale di domenica del lancione riccionese, assieme ad oltre 2000 imbarcazioni, preceduta dalla gara riservata alle imbarcazioni classiche e d'epoca. Desidero ringraziare l'intero equipaggio, il Club Nautico, il suo direttivo e tutti i componenti, per aver rappresentato egregiamente e con tanto impegno, una sfida unica per professionalità e competenze, riuscendo a catapultare la città sui mass media di tutto il mondo, tra cui la Tv statunitense. Una distesa di vele e un colpo d'occhio splendidi che hanno consentito di ammirare e seguire l'evento per un pubblico vastissimo, un'occasione straordinaria di promozione turistica grazie alla Saviolina in cui Riccione era presente”.
Sole24ore: Rimini seconda per reati denunciati, numeri in flessione
(Rimini) “Restano la propensione alla denuncia- evidentemente ancora più forte e sentita nel Nord Italia- e l’impatto statistico dei consistenti flussi turistici sul territorio le principali cause della conferma dei 25 Comuni della Provincia di Rimini nella tradizionale classifica sulle denunce dei reati, pubblicata quest’oggi dal quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’”. Così il comune di Rimini commenta il dato diffuso oggi del quotidiano di Confindustria: Rimini resta seconda per il numero delle denunce. “Se la prima motivazione è segnale della tenuta del tessuto civico in relazione all’efficacia delle forze dell’ordine e delle istituzioni, l'importante peso dell’accoglienza turistica sull’area riminese si può leggere in controluce attraverso l’alta posizione in alcune tipologie di reati, per così dire predatori, tipici dei luoghi ad alta concentrazione di ospitalità e più ricchi”, spiega l’amministrazione.
La classifica. Maglia nera a Milano con 7.017 denunce ogni 100mila abitanti, con un calo del -5,2% su base annua. Seguono Rimini e Firenze, rispettivamente con 6.430 e 6.252 illeciti rilevati.
“Al di là delle disquisizioni sui paradossi o meno della statistica, il dato 2018 merita di essere osservato nella sua sostanza. La provincia di Rimini ha un positivo calo delle denunce alle forze dell’ordine pari a – 7 per cento rispetto all’anno precedente, che in numeri assoluti significa 1.649 reati in meno. Una delle contrazioni più alte registrate in Italia lo scorso anno. Interessante però il trend pluriennale: comprando il quinquennio 2013/2018 la provincia registra una diminuzione di 4.942 reati, pari statisticamente a un – 22,6 per cento. Un progresso evidente e innegabile. Non solo: il dato 2018 è nettamente il più basso dal 2011 e cioè dall’anno in cui la provincia di Rimini ha allargato i suoi confini e la sua demografia con l’ingresso dei 7 Comuni della Valmarecchia, avvicinandosi ai numeri precedenti relativi a un territorio provinciale più ‘magro’ e comunque molto distante dai picchi registrati nella seconda metà degli anni Novanta. Quello che conta, in ogni caso, di statistiche come questa è la tendenza su più anni. E il trend per l’area riminese è chiaramente in discesa dal 2013”.
Detto ciò, “non è certo il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi. Restano infatti sul tappeto tutte le questioni ‘strutturali’ note a tutti, da Roma in giù. E’ utile ancora una volta sottolineare come questi positivi risultati siano frutto della costanza, del lavoro, dell’abnegazione delle forze dell’ordine di stanza in provincia di Rimini, in sinergia e in collaborazione con le 25 amministrazioni comunali, l’amministrazione provinciale e l’associazionismo diffuso (si pensi solo alla straordinaria attività di sensibilizzazione e concreta che portano avanti l’osservatorio sulla criminalità sul fronte del contrasto alle infiltrazioni mafiose e gruppi come Rompi il Silenzio e altri nei confronti dell’emersione del fenomeno della violenza verso le donne). Nonostante promesse, impegni, patti sottoscritti, lo Stato Italiano- titolare per costituzione e per legge delle politiche sulla sicurezza- ha mosso solo pochi e timidi passi, ad esempio, per il passaggio di categoria della Questura che come primo risultato avrebbe l’incremento permanente degli organici di Polizia, uscendo dalla ‘implorazione’ dei rinforzi estivi che ormai in provincia di fermano per poco più di un mese. Sul problema delle sedi, vecchie e nuove, come si dice…abbiamo già dato e detto anche nei giorni scorsi. Alla fine, di tutte questa classifiche restano ogni anno qualche analisi centrata, qualche polemica politica e una considerazione di fondo, la più importante: tutto quello che di buono che si fa in provincia di Rimini sul fronte della sicurezza, ed è tanto di buono vedendo il deciso calo dei reati, va ascritto alla volontà e all’abilità di chi qui opera. Tutti gli altri, non importa coalizione o colore partitico, beh, diciamo che continuano ad essere distratti”.
San Gaudenzo, la diocesi prega per la Siria
(Rimini) Nella solennità del patrono San Gaudenzo, la Diocesi di Rimini intende farsi prossima alle popolazioni siriane che, a causa delle azioni militari in corso nel nord-est della Siria, sono costrette ad abbandonare le proprie case: tra loro, anche molte famiglie cristiane.
Con un gesto semplice e fraterno, lunedì 14 ottobre, al termine della Messa in Basilica Cattedrale, a Rimini, il Vescovo Francesco Lambiasi guiderà una breve preghiera sul sagrato del Tempio Malatestiano, riprendendo anche alcune parole pronunciate da Papa Francesco nell'Angelus di domenica 13 ottobre, relative ad una terra, la Siria "amata e martoriata", che da mercoledì scorso vive una nuova fase di bombardamenti: quelli turchi nella parte nord-orientale.
Per la Siria serve un dialogo sincero, onesto e trasparente, e questo verrà invocato dal Vescovo di Rimini, dai concelebranti, dai rappresentanti delle altre confessioni, dalle autorità e dall'assemblea dei fedeli, nella preghiera che sarà recitata al termine della S. Messa.
Centinaia di lumini donati in precedenza ai fedeli saranno accesi simultaneamente in segno di solidarietà, vicinanza e fraternità con le popolazione martoriate, e come accorato appello: "A tutti gli attori coinvolti e anche alla Comunità Internazionale ad impegnarsi con sincerità, con onestà e trasparenza sulla strada del dialogo per cercare soluzioni efficaci”.
All’economista riminese Zamagni il premio Piccinini
(Rimini) E’ andato all’economista riminese Stefano Zamagni premio annuale della Fondazione Piccinini, nata 20 anni fa per onorare la memoria del chirurgo emiliano Enzo Piccinini, morto a soli 48 anni in un incidente stradale. Zamagni è non solo notissimo docente dell'Università di Bologna e padre della legislazione italiana sul volontariato e sul Terzo Settore, è stato anche recentemente scelto da papa Francesco come presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali.
Nel corso della cerimonia, al policlinico Sant'Orsola di Bologna, Zamagni ha tenuto una "lectio magistralis" su come un sistema sanitario che vuole mantenersi universalistico e sostenibile debba e possa uscire dal dualismo pubblico-privato.
Il relatore ha esordito ripercorrendo la nascita del Servizio Sanitario Nazionale, “figlio di un modello ipoteticamente buono, ma determinato da una concezione materialistica, che disconosceva le dimensioni relazionale e spirituale della persona, accettandone solo quella corporea, e che perciò ben presto dimostrò la propria fallibilità sociale e l'insostenibilità economica.
Nel 1978 - ha spiegato Zamagni - la riforma sanitaria italiana fece riferimento alla concezione inglese di garantire il cittadino "dalla culla alla bara" (Rapporto Beveridge, 1942), ma in un decennio questo modello si rivelò insostenibile economicamente; perciò la sanità fu "aziendalizzata", con la nascita delle ASL. Gli economisti in questo hanno una grande colpa, perché hanno trasferito pari-pari alla sanità il modello tayloristico/fordistico della fabbrica e della catena di montaggio, per migliorare un'efficienza mal definita. L'efficienza, che dev'essere "il modo migliore per ottenere un fine", è diventata un fine essa stessa, generando uno scollamento dallo scopo vero del sistema sanitario, che dev'essere guarire e/o accompagnare la persona”.
In un mondo che “dava risposte inadeguate alla domanda (lunghe liste d'attesa, rapporto medico-paziente insoddisfacente, costi comunque esorbitanti) di anno in anno si è progressivamente ampliato il ruolo del privato profit”.
“La situazione – garantisce Zamagni- non è più affrontabile con il riformismo, buono per i tempi normali; occorre una "strategia trasformazionale".Un nodo cruciale è costituito dal finanziamento della ricerca. Oggi in Italia si spendono annualmente 3 miliardi di euro per la ricerca sanitaria: 1,4 mld viene dalle aziende farmaceutiche, 300 milioni dagli enti non profit, 1,3 mld al 50% dallo Stato e 50% da strutture estere (UE). Dunque lo Stato interviene dunque per appena 600 milioni. Un'altra grave lacuna – ha proseguito Zamagni- è costituita dal fatto che nel nostro Paese la spesa sanitaria è vista solo come spesa di consumo e non come spesa di investimento. Le più recenti ricerche hanno invece dimostrato che una migliore copertura sanitaria della popolazione genera un miglioramento dell'economia.
Gli americani parlano a questo proposito dell'opportunità di un modello "a tripla elica", con l'interazione del pubblico, del privato profit e del privato non profit. Questa "tripla elica" sembra una novità, ma in realtà è stata "inventata" in Italia a fine '200 da Bonaventura di Bagnoregio (il successore di San Francesco) e si può efficacemente chiamare "sussidiarietà circolare". Ne tiene fortemente conto la riforma del Terzo Settore, varata il 2 agosto 2017 (e purtroppo boicottata dal precedente governo con la mancata pubblicazione dei decreti attuativi), che passa dal regime concessorio ("io ente pubblico dico a te privato in che modo puoi collaborare con me") a quello del "riconoscimento" ("io, privato, informo che intendo fare quest'opera e tu, pubblico, potrai venire a controllare se ottempero alle leggi”)".
Già Aristotele, ha concluso Zamagni, “sosteneva che per fare il bene non bisogna chiedere il permesso a nessuno. Occorre invece recuperare il senso individuale del prendersi cura, della responsabilità, della voglia di caricarsi sulle spalle il res pondus, il peso delle cose”.
Economia in Romagna: cresce la ricchezza, ma solo a Forlì-Cesena
(Rimini) Presentato il rapporto della Camera di commercio della Romagna ‘I numeri dell’economia’: cresce la ricchezza procapite, ma solo a Forlì Cesena.
Demografia: nel 2018 il territorio Romagna (province di Forlì-Cesena e di Rimini) fa rilevare una variazione positiva della popolazione residente (+0,29%) maggiore del dato della regione (+0,15%) e in controtendenza rispetto a quello osservato per l'Italia (-0,21%). Il tasso migratorio netto (7,6), che sintetizza l'attrattività dell'aggregato territoriale, è superiore sia a quello regionale (7,1) che a quello nazionale (2,6). L'incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è pari al 11,1%, dato inferiore alla media regionale (12,3%) ma superiore al dato nazionale (8,7%). L'indice di vecchiaia risulta in aumento rispetto il periodo precedente: nell'aggregato Romagna (178,8%) rimane tuttavia più contenuto di quello medio regionale (182,6%) ma superiore a quello nazionale (173,1%). L'indice di dipendenza o carico sociale (58,4%) è inferiore alla media regionale (58,9%) e superiore a quello nazionale (56,3%).
Ricchezza: in base alle stime dell'Istituto Tagliacarne, il valore aggiunto (a prezzi base e correnti) del territorio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) nel 2018 è pari a circa 20,8 miliardi di euro, con una crescita pari al +2,3% rispetto al dato del 2017 (Emilia-Romagna +2,0%, Italia +1,7%). Il 45,1% del valore aggiunto totale è creato dal settore dei servizi, il 28,3% dal commercio-trasporti e turismo, il 19,3% dall'industria, il 5,0% dalle costruzioni e il 2,4% dall'agricoltura. Il valore aggiunto del territorio Romagna costituisce il 14,5% di quello regionale.
Il valore aggiunto procapite del 2018 (28.427 euro) è inferiore a quello medio regionale (32.274) ma superiore a quello nazionale (26.034).
Gli indicatori del credito rilevano 66 sportelli ogni 100 mila abitanti (60 a livello regionale e 42 a livello nazionale). Il rapporto prestiti e depositi (105,7%) è leggermente superiore alla media regionale (103,7%) e inferiore a quella nazionale (113,1%). Superiore al data regionale e nazionale il livello delle sofferenze rapportate ai prestiti totali (7,5%).
Lavoro: i dati relativi al mercato del lavoro evidenziano un tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni (68,3%), lievemente inferiore a quello regionale (69,6%) ma superiore a quello nazionale (58,5%). Il tasso di disoccupazione (15 anni e più) che risulta pari al 6,4%, è superiore a quello regionale (5,9%) ma decisamente più contenuto di quello medio nazionale (10,6%).
Scambi con l'estero: le esportazioni del territorio Romagna nel 2018 rappresentano il 29,9% del valore aggiunto totale a prezzi base e correnti, dato inferiore a quello regionale (44,1%) e in linea con quello nazionale (29,4%). Il valore degli scambi internazionali (somma tra importazioni ed esportazioni) è pari al 43,6% della ricchezza generata nel territorio (69,4% in Emilia-Romagna e 56,4% in Italia). Nel 2018 le esportazioni del territorio Romagna sono state pari a 6,2 miliardi di euro correnti (il 9,8% del totale regionale).
I "Macchinari e apparecchi n.c.a." costituiscono oltre un quinto (il 20,5%) delle esportazioni totali del territorio Romagna; seguono i "Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori" (19,5%), i prodotti delle "altre attività manifatturiere" (10,9%), quelli in metalli (10,8%), gli alimentari (7,5%) e i mezzi di trasporto (6,9%).
Il principale mercato di destinazione per le imprese del territorio Romagna è l'Unione Europea (UE), verso la quale sono indirizzate più della metà delle esportazioni a valore (il 58,5% del totale). I principali Paesi di destinazione delle esportazioni sono: Francia (11,2%), Germania (10,2%), Stati Uniti (8,8%), Regno Unito (7,1%) e Spagna (4,2%).
Le esportazioni nette (saldo commerciale) sono pari al 16,1% del valore aggiunto per il territorio Romagna, lievemente inferiore al dato regionale (18,8%) ma ampiamente superiore alla media nazionale (2,5%).
Imprenditorialità e struttura produttiva: l'imprenditorialità si presenta maggiormente diffusa (97 imprese ogni 1.000 abitanti) rispetto alla regione (90) e all'Italia (85). Con 71.255 imprese attive al 31/12/2018, la Romagna rappresenta il 17,7% del totale delle imprese regionali attive. La dimensione media delle imprese attive (4,0 addetti per impresa) è in linea con la media regionale (4,2) e superiore al dato nazionale (3,7). Il 21,2% delle imprese dell'aggregato Romagna è classificato come "femminile" (Emilia-Romagna 21,1%, Italia 22,6%). Le imprese classificate come "straniere" sono il 10,7% del totale (Emilia-Romagna 11,9%, Italia 10,4%). L'incidenza delle imprese "giovanili" sul totale delle imprese attive è pari al 7,1% (Emilia-Romagna 7,5%, Italia 9,7%).
Le società di capitale costituiscono il 18,6% del totale delle imprese attive, le società di persone il 23,5%, le ditte individuali il 55,6% e le "altre forme giuridiche" il 2,3%.
I principali settori di attività economica del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), per numero di imprese attive, sono: commercio (ingrosso e dettaglio), che pesa per il 23,9% del totale delle imprese attive, incidenza superiore al dato regionale (22,5%) ma inferiore a quella nazionale (26,9%). In particolare, le imprese del commercio al dettaglio sono 9.188 (il 12,9% del totale delle imprese attive), con un'incidenza superiore al dato regionale (11,1%) e inferiore alla media nazionale (15,2%); costruzioni (14,6%), la cui incidenza è in linea con il dato nazionale (14,3%) e inferiore al dato regionale (16,2%); agricoltura e pesca, con incidenza pari al 12,7% (Emilia-Romagna 14,1% e Italia 14,4%); servizi di alloggio e ristorazione (10,5%), incidenza superiore al dato regionale e nazionale (rispettivamente pari al 7,5% e al 7,6%). Il 55,8% delle imprese emiliano-romagnole attive nel settore "Alloggio" ha sede nell'aggregato Romagna (a Forlì-Cesena sono l'11,0% e a Rimini il 44,9%). L'offerta ricettiva rilevabile nel 2018 consiste di 5.681 strutture (alberghiere e non) per quasi 237 mila posti letto (pari al 51,3% dell'offerta ricettiva della regione). Complessivamente nel territorio Romagna sono stati registrati oltre 4,8 milioni di arrivi con una presenza media di 4,5 giorni, dato superiore a quello regionale (3,5) e nazionale (3,3), per un totale di circa 21,7 milioni di presenze; attività manifatturiere (8,7% del totale, Emilia-Romagna 10,7%, Italia 9,4%). I comparti principali sono: fabbricazione di prodotti in metallo (per il 18,2% del totale delle imprese attive nel manifatturiero), abbigliamento e accessori (16,4%), legno e mobili (13,5%) e industria alimentare (11,2%); attività immobiliari (7,7% del totale), Emilia-Romagna 6,6%, Italia 4,9%; servizi alle imprese (6,4%), incidenza inferiore al dato regionale e nazionale (entrambi 7,1%); trasporti (3,3%), incidenza in linea con la media regionale (3,4%) e superiore a quella nazionale (2,9%); servizi finanziari (2,0%), incidenza inferiore al dato regionale (2,2%) e nazionale (2,3%).
In termini di numerosità relativa, assumono particolare rilievo le imprese artigiane attive (21.631), pari al 30,4% del totale (a fronte del 31,5% regionale e del 25,2% nazionale). Rilevante anche la realtà delle imprese cooperative che ammontano a 815 (1,1% del totale, Emilia-Romagna 1,2%, Italia 1,6%).
Significativa per la creazione del valore economico e dei valori sociali è la presenza e l'attività delle organizzazioni non profit: l'ultimo Censimento ISTAT del 2011 ne ha individuate 4.470 (il 17,8% del totale regionale), con 11.527 addetti e più di 64 mila volontari.
Anci, sindaco Parma coordinatrice provinciale
(Rimini) Si è svolta questa mattina la riunione dei sindaci della provincia di Rimini aderenti ad Anci che hanno nominato all’unanimità Alice Parma, sindaco di Santarcangelo di Romagna, coordinatrice provinciale.
Alla riunione, che si è svolta presso gli uffici della Provincia, hanno preso parte Domenica Spinelli sindaco di Coriano, Filippo Giorgetti sindaco di Bellaria Igea Marina, Alice Parma sindaco di Sant’Arcangelo di Romagna, Riziero Santi sindaco di Gemmano, Stefania Sabba sindaco di Verucchio, Fabrizio Piccioni sindaco di Misano Adriatico e Ronny Raggini sindaco di Poggio Torriana. Tramite delega hanno partecipato alla nomina del nuovo coordinatore provinciale Anci i sindaci di Rimini Andrea Gnassi, di Novafeltria Stefano Zanchini, di San Clemente Mirna Cecchini e di San Giovanni in Marignano Daniele Morelli.
Nel corso della riunione Alice Parma “ha assicurato il suo impegno per dare forza alle esigenze di tutti i comuni della provincia di Rimini e per rappresentare le richieste delle comunità locali presso i livelli regionali e nazionali di Anci e nel confronto con Regione e Governo, arricchendo ulteriormente lo spirito unitario dell’associazione dei comuni italiani”.
I primi due impegni della nuova coordinatrice saranno il “coinvolgimento di tutti i Sindaci della provincia soci dell’associazione intenzionati a partecipare alle commissioni di lavoro di Anci Emilia-Romagna e nazionale, e un incontro per approfondire con i tecnici Anci la nuova Legge di Bilancio appena verrà depositata in Parlamento”.
Statale 16, missione romana per Frisoni: in corso la valutazione delle offerte per le rotatorie
(Rimini) Questa mattina, l'assessore alla Mobilità del Comune di Rimini, Roberta Frisoni, ha incontrato a Roma i componenti della segreteria tecnica del Ministero dei Trasporti per verificare lo stato di attuazione di alcune grandi opere che riguardano il territorio comunale di Rimini, per le quali l'apporto della parte statale è decisivo e obbligatorio sia per la parte autorizzativa che per quella finanziaria. Si è parlato statale 16, bretella Santa Giustina, consolare San Marino, collegamenti ferroviari.
In merito alla tempistica per l'affidamento dei lavori per le rotatorie lungo la Statale Adriatica e relative opere compensative della terza corsia, i “tecnici statali hanno rappresentato che è in corso la valutazione delle offerte e che si sono svolte due sedute tecniche a seguito della nomina della commissione stessa avvenuta il 9 di agosto”.
Per Santa Giustina, “si è chiesto di seguire puntualmente l'iter insieme ad Anas e di verificare subito con il Ministero dell'Ambiente affinché si esprima in tempi rapidi sulla pratica di screening ambientale. I tempi procedurali per ricevere riscontro su questo scadono nel mese di ottobre 2019. L'assessore Frisoni ha illustrato la necessità che il Ministero dei Trasporti segua passo a passo l'iter per consentire la conclusione della progettazione e quindi l'avvio dei lavori nel più breve tempo consentito”.
In merito alla Statale 72, “l'amministratore riminese ha sottolineato l'importanza di mettere in sicurezza l'asse viario verso la Repubblica di San Marino. In tal senso, sono stati portati al tavolo tecnico ministeriale i risultati dell'attività di monitoraggio fatta durante l'estate dal Comune di Rimini e i numeri impressionanti delle violazioni per passaggio con semaforo rosso riscontrate dal nuovo sistema elettronico di monitoraggio degli incroci. Il Ministero ha spiegato come sia previsto un finanziamento di 14 milioni di euro per la messa in sicurezza della Superstrada sul contratto programma di ANAS per l'annualità 2021”. E' necessario “mantenere questo impegno, sia nella consistenza del finanziamento che per la tempistica", ha spiegato Roberta Frisoni.
Infine, è stato illustrato il protocollo tra comune e Ferrovie per sottolineare che “le progettualità inserite e gli impegni presi dal gruppo FS che devono trovare risorse economiche nel contratto di programma tra RFI e lo stato. Lo sfondamento del sottopasso centrale verso la parte a mare prevede il progetto esecutivo entro quest'anno e i lavori nel 2020. La stessa cosa per il nuovo sottopasso Ausa e per l'adeguamento del sottopasso presso il grattacielo”.