Martedì, 02 Luglio 2019 15:13

Agricoltura: crescono le aziende del bio

(Rimini) Il settore agricoltura del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini genera il 2,4% del valore aggiunto totale (dato Tagliacarne 2017), si compone di poco più di 9.000 imprese attive (il 12,7% del totale) e impiega 17mila addetti (dato ISTAT 2018); nonostante le difficoltà strutturali e congiunturali riscontrate, tra le specializzazioni produttive trasversali al settore merita particolare attenzione quella delle produzioni biologiche sia per la rilevanza sia per i risultati.
I dati relativi all'agricoltura biologica, resi disponibili dal Servizio Agricoltura sostenibile della Regione Emilia-Romagna ed elaborati dall'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna per l'Osservatorio economico, registrano, infatti, risultati positivi.
Al 31/12/2018 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono presenti 1.009 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli, pari al 19,9% del totale regionale, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) ammonta a 29.199 Ha, il 18,7% dell'Emilia-Romagna; le imprese agricole biologiche dedite anche all'allevamento di almeno una specie animale con il metodo biologico sono il 22,6% (228 unità su 1.009).
Rispetto al 2017 le aziende agricole biologiche del territorio Romagna sono aumentate del 15,3%, variazione superiore a quella regionale (+14,1%), e la SAU biologica è cresciuta del 21,7% (in regione: +17,1%); la zootecnia biologica, dal canto suo, è incrementata del 13,4% (Emilia-Romagna: +5,5%). Aumenti che si registrano anche nel medio periodo (rispetto al 2013): +42,1% per le aziende, +47,5% per la SAU e +31,0% per la zootecnia. Da sottolineare l'incidenza percentuale delle imprese biologiche, sul totale di quelle agricole, che passa dal 7,1% nel 2013 al 9,5% nel 2017 e all'11,1% nel 2018.

I dati relativi all'agricoltura biologica, resi disponibili dal Servizio Agricoltura sostenibile della Regione Emilia-Romagna, registrano risultati positivi per la provincia di Rimini, soprattutto in merito alla variazione annua e di medio periodo delle relative imprese, mostrando un settore in continua espansione.
Al 31/12/2018 in provincia di Rimini sono presenti 245 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli, pari al 4,8% del totale regionale; nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, Rimini si piazza all'ultimo posto. La superficie agricola utilizzata (SAU) ammonta a7.551 Ha, il 4,8% dell'Emilia-Romagna; il 76,2% della SAU è destinata ad uso "seminativo", riguardante cioè tutte le colture annuali (cereali da granella, colture industriali, colture orticole) in rotazione con le foraggere anche pluriennali. Le imprese agricole biologiche, poi, dedite anche all'allevamento di almeno una specie animale con il metodo biologico sono il 20,4% (50 unità su 245).
Rispetto al 2017 le aziende agricole biologiche provinciali sono aumentate del 10,9%, variazione inferiore a quella regionale (+14,1%), e la SAU biologica è cresciuta del 14,2% (in regione: +17,1%); la zootecnia biologica, dal canto suo, è incrementata del 13,6% (Emilia-Romagna: +5,5%). Aumenti che si registrano anche nel medio periodo (rispetto al 2013): +47,6% per le aziende, +31,0% per la SAU e +11,1% per la zootecnia. Da sottolinearel'incidenza percentuale delle imprese biologiche, sul totale di quelle agricole, che passa dal 6,0% nel 2013 all'8,8% nel 2017 e al 9,8% nel 2018.

Martedì, 02 Luglio 2019 08:42

1 luglio

Rogo sul tetto | Interessati alla Bolognese | Effetto quotazione

(Rimini) E' in corso di pubblicazione nel sito del Comune di Riccione un avviso in evidenza in cui l'amministrazione informa i titolari di concessioni demaniali in possesso dei requisiti richiesti dalla norma statale Legge 145 /02018 relativamente all'estensione a 15 anni delle concessioni demaniali. All'incontro svoltosi questa mattina in Municipio con le associazioni di categoria il sindaco Renata Tosi, l'assessore al demanio Andrea Dionigi Palazzi e il responsabile demanio e difesa della costa Luciano Giuffrida, hanno fatto il punto circa la tempistica prevista.
Si ricorda che la Legge Finanziaria 2019 n.145 del 30/12/2018 entrata in vigore il 1° gennaio 2019 all'art. 1 comma 682 stabilisce che " le concessioni disciplinate dal comma 1 dell'articolo 1 del decreto legge 5 ottobre 1993 n.400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n.494, hanno una durata, con decorrenza dalla data di entrata in vigore della presente legge, di anni quindici. Al termine del predetto periodo, le disposizioni adottate con il decreto di cui al comma 677, rappresentano lo strumento per individuare le migliori procedure da adottare per ogni singola gestione del bene demaniale". L'avviso in pubblicazione è rivolto ad un bacino di 250 concessionari balneari di carattere turistico-ricreativo, tra stabilimenti balneari e bar-ristoranti di spiaggia, che in possesso dei requisiti richiesti dalla disposizione normativa statale, potranno scaricare e trasmettere la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Gli uffici comunali dopo i previsti controlli sulle dichiarazioni sostitutive metteranno a disposizione le modalità di pagamento del canone demaniale per il 2019 e dell'imposta di registro, come anche indicato nella circolare della Regione Emilia Romagna del 19 febbraio 2019. I modelli F23 e F24 elide potranno essere ritirati al Servizio Demanio Porto e Difesa della Costa entro il termine di 30 giorni dal deposito al protocollo del Comune. "Le concessioni del demanio marittimo ad uso turistico ricreativo in base alla precedente normativa scadevano il 31 dicembre 2020. Adesso si estende la durata a 15 anni partendo da quest'anno- dichiara l'assessore al demanio Andrea Dionigi Palazzi - . Come Amministrazione abbiamo dunque preso atto e dato disposizione agli uffici di procedere al recepimento delle domande di estensione fino al 2034 della concessione balneare per i titolari provvisti di requisiti. Si tratta di un passaggio rilevante che andrà a diretto beneficio di tutte le attività economiche che gravitano attorno alla spiaggia e al turismo balneare.

 

(Rimini) Sono stati 2 i relitti delle imbarcazioni, affondate nel porto canale, che i Sub Gian Neri Rimini hanno recuperato nella giornata di ieri. Un intervento delicato ed importante che si è potuto fare solo grazie alla professionalità dei sommozzatori della scuola d'immersione riminese, che si è messa a disposizione di Legambiente e del Comune di Rimini. Il recupero dei relitti, che risultavano pericolosi alla navigazione nel porto canale, è avvenuto parallelamente ad un'altra grande operazione di pulizia a terra, messa in atto da Legambiente. Erano circa 10 i volontari dell'associazione ambientalista infatti, che insieme a diversi cittadini, si sono impegnati nella pulizia di entrambe le banchine del porto canale.
Un'operazione di riqualificazione generale che si è svolta, per mare e per terra, proprio mentre avveniva la presentazione, del bilancio sul monitoraggio svolto lungo le coste dell'Emilia Romagna da parte della storica campagna di Legambiente, che ha visto fare tappa a Rimini, per la quarta vota, l'imbarcazione "Goletta Verde" con il suo equipaggio di 10 volontari. Le operazioni di recupero, fatte dai sommozzatori della protezione civile e della Sub Rimini Gian Neri, si sono protratte fino a sera, poiché i relitti affondati da diverso tempo erano affossati nella melma del canale. Dopo il recupero delle imbarcazioni e degli oggetti accessori alla nautica, abbandonati sulle banchine oggi è previsto il trasporto di tutto questo materiale presso i magazzini del Comune sito i Via della Lontra.
"Ci tengo a ringraziare, ancora una volta - ribadisce Anna Montini Assessore all'ambiente del Comune di Rimini - tutte le persone che si sono adoperate in questa giornata dedicata al mare e al rispetto per l'ambiente. I volontari di Legambiente, i cittadini e in particolare i sub della Gian Neri Rimini, che hanno fatto un intervento delicato e difficile dedicando tempo, esperienza e professionalità per dare un maggior decoro e una maggior sicurezza alla navigazione nel porto canale"

 

Lunedì, 01 Luglio 2019 15:13

Legambiente ha un piano per l’Adriatico

(Rimini) Un piano per l'Adriatico per salvare clima e lavoro, partendo dal grande "cantiere" di dismissioni delle piattaforme e dalle energie rinnovabili. E' questo quanto ha presentato Legambiente oggi a Rimini nel dibattito a cui hanno preso parte il Sindaco di Ravenna Michele De Pascale, Ivan Missiroli Fiom Ravenna, Alberto Bernarbini di Quint'X; Franco Nanni rappresentante settore off shore; Paolo Calvano, Consigliere Regionale Emilia Romagna; Marco Croatti, Commissione Industria del Senato; Rappresentanti del Friday for future Rimini
Secondo l'associazione ambientalista il settore degli idrocarburi in Emilia Romagna è da tempo in crisi. Lo è dal punto di vista dell'occupazione e del fatturato e nonostante i tanti "regali" che i Governi hanno garantito alle società del fossile. Sarebbe inutile e sbagliato pensare che il settore artigianale ed industriale dell'indotto possa essere risollevato con ulteriori regali alle lobby delle fossili aggravando la crisi climatica. Nelle condizioni attuali, occorre al contrario rivolgere l'attenzione politica e delle forze economiche e sindacali, verso un netto cambio di passo che offra anche una seria e pragmatica riconversione dell'intero settore industriale, puntando sulle rinnovabili e sul decommissioning delle piattaforme.
"Nel mare italiano sono 138 gli impianti offshore, 94 dei quali nella fascia delle 12 miglia. Di questi almeno 34 possono essere smantellati subito, perché mai partiti o non più produttivi - afferma il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti -. L'attivazione di un programma di dismissione cadenzato e razionale porterebbe ad un vero e proprio "cantiere" diffuso della durata di non meno di 15-20 anni. Un tempo di fatto compatibile con una transizione economica sempre meno dipendente dal fossile. Ma il percorso verso la riconversione energetica - conclude Zampetti - passa anche dalla cancellazione dei sussidi alle fonti fossili che in Italia ammontano a circa 18 miliardi di euro all'anno tra diretti e indiretti"

Anche sul programma di dismissione delle piattaforme ormai fuori produzione, il sistema nazionale sta garantendo alle società petrolifere benefici ingiustificati, senza chiederne le dismissioni. Spostando avanti nel tempo gli investimenti e le spese a carico delle aziende. Tra le piattaforme da smantellare almeno 15 si trovano entro le 12 miglia marine nell'Adriatico ravennate. Ovviamente il Decommissioning avviato sul livello locale garantirebbe anche la formazione di uno specifico know-how da potersi spendere anche su un mercato globale.
Non solo dismissioni, ma anche nuove installazioni: in particolare si è dibattuto della fattibilità di eolico off-shore lontani dalla costa, reso più interessante grazie alle nuove tecnologie. Oltre ad investimenti su solare, biometano, e risparmio energetico. "E' ovvio che se la guida di un simile percorso può essere solo nazionale - dichiara Lorenzo Frattini Presidente di Legambiente Emilia Romagna - le spinte dal territorio, a cominciare da Regione Emilia Romagna e rappresentanti dell'area ravennate (politica, come aziende e sindacati) devono chiedere di andare nella giusta direzione."

Da tempo Legambiente chiede inoltre che la principale azienda energetica controllata dallo Stato, cioè l'ENI, riorienti i propri investimenti in modo significativo verso le energie verdi ed il risparmio energetico. Purtroppo su questo il lavoro è tutto da fare. Nel pieno della crisi climatica ENI non manifesta infatti alcun impegno sulle rinnovabili in Emilia Romagna, eccetto alcuni impianti pilota per l'energia da maree, partiti quest'anno. E' drammatico che in una delle regioni dove ha maggiori interessi nazionali, ENI non abbia attivato un parco di impianti ad energia rinnovabile, se non pochi kW per impianti sperimentali. Una inadeguatezza dell'azienda, ma anche un fallimento della politica che continuamente rivendica la centralità dell'Emilia Romagna sul settore energetico tradizionale, ma non è stata in grado di ottenere di più sulle energie verdi.
"Investimenti che non guardano al futuro e che non garantiranno la sopravvivenza del settore - sostiene sempre Frattini -. Per questa ragione è importante riflettere su nuovi modelli e motivare le aziende del fossile ad innovarsi. Serve più lungimiranza nelle politiche energetiche nazionali e regionali: l'Emilia Romagna vede oggi solo un 10,5 % di quota rinnovabile". Ancora oggi invece, buona parte degli idrocarburi estratti in Emilia Romagna è esente da royalties: nel 2018 la produzione è stata esentata per il 63% con un "mancato introito" pubblico di oltre 6 milioni di euro. Anche il mancato adeguamento ai parametri di altri Paesi dei canoni di concessione, nonostante ci sia stato un piccolo rialzo di recente, ha portato un mancato incasso da parte della Regione di 50 milioni di euro.
L'associazione ha concluso ricordando l'emergenza climatica che colpisce già in modo forte in modo forte anche la Regione. "Un'emergenza che, nel nostro territorio - ha concluso il Presidente di Legambiente Emilia Romagna, Fratini - si traduce irreversibilmente in danni alla costa, sempre più soggetta a mareggiate e rischio ingressione. Assistiamo ad una miscela esplosiva: la somma di subsidenza, innalzamento del mare e mancanza di apporto solido dai fiumi sempre più artificiali. In questo quadro e con risorse pubbliche finite, è evidente che nei decenni futuri le istituzioni non potranno difendere in modo adeguato tutta l'intera costa regionale. La politica dovrà fare scelte difficili e capire come gestire questo rischio, oggi del tutto trascurato".

(Rimini) A Ciné 2019 una serata speciale a ritmo di blue beat, ska, reggae e rock steady. The Bluebeaters, band con 25 anni di concerti alle spalle, ospitano eccezionalmente sul palco Lo Stato Sociale e Cimini per alcuni dei loro grandi classici in versione rocksteady. Il risultato sarà quello di una festa unica e irripetibile per inaugurare la collaborazione tra I Wonder Pictures e Garrincha Dischi iniziata con il film Ancora un Giorno per cui The Bluebeaters hanno composto la title track e che oggi sfocia nel primo film sul collettivo bolognese Lo Stato Sociale, La piazza della mia città – Bologna e Lo Stato Sociale. L'appuntamento è martedì 2 luglio nell'arena sotto il Palazzo dei Congressi (viale Virgilio) alle 22.30: si parte con il dj set e si prosegue con lo special event musicale. L'ingresso è libero

 

(Rimini) Un gruppo di turisti della Repubblica Ceca, in prevalenza donne e bambini piccoli, di ritorno da una vacanza a Giulianova (Teramo) sono stati soccorsi dai carabinieri di Cattolica (Rimini) e polizia municipale dopo che ieri pomeriggio intorno alle 14.30 il pullman sul quale viaggiavano è rimasto in panne sull’autostrada. Le 56 persone a bordo rischiavano di dover passare la notte in strada, se non era per l’intervento delle forze dell’ordine e l’ospitalità della parrocchia di San Giuseppe e di don Biagio. Tre i bambini che hanno avuto bisogno di cure mediche. Dopo aver contattato il consolato ceco, e non avendo fondi per gli hotel, le donne con i bambini hanno trovato un posto letto in una palestra scolastica e mangiato i pasti offerti da ristoratori e bar della zona. Ora un pullman inviato dalla Repubblica Ceca li preleverà per riportarli a casa (Ansa).

Lunedì, 01 Luglio 2019 13:12

Misano, incendio in hotel: tre feriti

(Rimini) Un vasto incendio è divampato questa mattina intorno alle 10 in un hotel di via Sardegna a Misano Adriatico. Una persona è rimasta ustionata, un’altra intossicata dai fumi e una terza ferita è il bilancio provvisorio. Sul posto 118, vigili del fuoco da Cattolica e anche da Rimini con quattro mezzi (undici i pompieri sul campo), e i carabinieri (Ansa).

 

Lunedì, 01 Luglio 2019 13:03

Palacongressi, debito scende a 56,5 mln

(Rimini) All'1 luglio 2019 scende sensibilmente il debito per la realizzazione del Palacongressi di Rimini dopo l'importante accordo transattivo stipulato l'anno scorso con l'impresa costruttrice e dopo il collocamento in Borsa dei titoli di ItalianExhibition Group. All'1 luglio 2019 l'indebitamento complessivo per la costruzione del Palacongressi di Rimini, contratto negli anni passati da Rimini Congressi Srl, e dalla propria controllata, Società del Palazzo dei Congressi SpA (proprietaria del Palacongressi), è sceso sensibilmente, passando da 89 a 56,5 milioni di euro.
Rimini Congressi, beneficiaria del collocamento in borsa dei titoli della controllata ItalianExhibition Group (IEG), così come da mandato dei soci pubblici locali, destinerà nei prossimi giorni i proventi netti della vendita delle azioni alla finalità di dimezzare il debito residuo del mutuo contratto con Unicredit. Rimini Congressi, al termine dell'operazione di estinzione parziale anticipata del mutuo, rimarrà debitrice, nei confronti di Unicredit di non più di 15,5 milioni, mentre Società del Palazzo dei Congressi, ha un debito residuo nei confronti di MPS di 23,5 milioni: il debito complessivo scenderà, quindi, a breve, a non più di 39 milioni di euro.
Ciò significa che, dal momento di definizione dei prestiti ad oggi, saranno stati onorati ben 50 milioni di euro di debito (circa il 60%), oltre a circa 11 milioni di interessi e accessori e che ne resteranno da rimborsare 39 (oltre a interessi e accessori). Il programma di estinzione del debito, pienamente coerente con la programmazione iniziale dell'opera, prevede due fonti di rimborso: i 15,5 milioni residui del mutuo Unicredit, a carico di Rimini Congressi, saranno onorati,come negli anni passati, dai proventi della società; i 23,5 milioni a carico della controllata Società del Palazzo dei Congressi, saranno regolarmente onorati grazie ai proventi dei canoni di locazione del Palacongressi (il cui contratto con IEG è stato prolungato sino al 2035), ai proventi delle royalties degli albergatori aderenti ad AIA Palas ed ai canoni di locazione degli altri spazi (negozi e solaio) dell'immobile destinato a Palacongressi.

Si ricorda che il debito contratto negli anni passati dalla sub holding pubblica, Rimini Congressi Srl, e dalla propria controllata, Società del Palazzo dei Congressi SpA (proprietaria del Palacongressi), per il pagamento della società costruttrice e dei fornitori, è ammontato complessivamente ad 89 milioni di euro. La differenza è stata sostenuta con gli apporti di capitale degli enti pubblici soci (Comune di Rimini, per il tramite della propria holding Rimini Holding SpA, Provincia di Rimini e Camera della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini) e senza alcun finanziamento statale o comunitario a fondo perduto (al contrario, solo per fare un esempio, del nuovo Palacongressi di Roma con alcune centinaia di milioni di euro a carico del bilancio pubblico). Questo quadro chiarisce – dichiara l'assessore al Bilancio e rapporti con le società partecipate, Gianluca Brasini – come l'operazione di edificazione e di finanziamento del nuovo Palacongressi di Rimini sia pienamente sotto controllo, essendo solidi i presupposti su cui si fonda il programma di estinzione del debito: questa operazione, unica nel suo genere, ha rappresentato una sorta di project financing (ossia di finanza di progetto) con un'opera pubblica, quale di fatto è il nuovo Palacongressi di Rimini, di proprietà della controllata di Rimini Congressi, in gran parte finanziata da quest'ultima destinando al Palazzo dei Congressi i proventi derivanti dalla partecipazione in IEG.".
"Si può quindi affermare- è il commento di Marino Gabellini, amministratore unico di Rimini Congressi- che il modello societario elaborato dagli enti pubblici locali del territorio riminese (Rimini Congressi e le sue controllate Società del Palazzo dei Congressi e IEG), sia stato e rappresenti tuttora, un esempio virtuoso di volano per la crescita dell'intero territorio, grazie all'enorme contributo economico che lo sviluppo del comparto fieristico-congressuale ha fornito in questi anni al Pil del territorio. Il tutto realizzato senza discapito per lo sviluppo della società operativa (IEG) la quale, con la propria attività, non solo ha reso sostenibile il modello, ma è anche cresciuta fino a rappresentare, nel mercato interno, prima con l'operazione di aggregazione con Fiera di Vicenza ed oggi con l'operazione di quotazione dei propri titoli alla Borsa Italiana, uno dei principali leader del settore con prospettive di ulteriore crescita anche sul mercato internazionale".

(Rimini) Nonostante i risultati positivi registrati da Goletta Verde l'attenzione sul Rio Marano rimane sempre alta. Entro i primi giorni di questa settimana, che coincide con le più basse maree della stagione estiva, verranno terminati gli ultimi interventi alla seconda duna sottomarina con l'asportazione dei sedimenti nel tratto a mare della foce. In questo modo verrà ulteriormente migliorato il rimescolamento della acque fluviali con quelle marine e verrà riportata a situazione ottimale il deflusso delle acque fluviali in quelle marine.
Per l'assessore all'ambiente Lea Ermeti "Non abbasseremo la guardia per difendere i risultati ottenuti, la tappa di Goletta Verde per Legambiente di domenica 30 giugno ha rappresentato un momento importante del nostro percorso verso una crescente sensibilizzazione alla salvaguardia delle acque di balneazione, basilare risorsa per la nostra economia turistica. Preservare l'ambiente significa non solo tutelare le risorse naturali ma anche la salute di tutti attuando politiche di avanguardia che apportino benefici sia all'ambiente che in termini di sviluppo turistico. In questa direzione a breve verrà presentato all'amministrazione uno studio di ingegneria idraulica commissionato al Politecnico di Milano rivolto nello specifico al rio Marano con l'obiettivo di proporre soluzioni tecniche da condividere con gli enti preposti, a partire da Regione e Atersir. Questa sarà un'occasione per valorizzare le bellezze di un territorio, come quello riccionese, che da nord a sud merita di essere vissuto dai nostri turisti in ogni occasione."
Tra le misure messe in campo dall'amministrazione in collaborazione con l'ente gestore per una conduzione ottimale della rete e di ogni impianto di sollevamento, si ricorda la nuova vasca di laminazione entrata in funzione la scorsa estate presso il depuratore, che ha consentito l'eliminazione delle aperture ai bypass. In presenza di precipitazioni importanti, la vasca serve da "cuscinetto di compensazione" delle acque di prima pioggia, con conseguente sgravio del carico del depuratore. Questo permette di conseguire una significativa riduzione dell'impatto ambientale e di incidere sensibilmente sul miglioramento della qualità delle acque di balneazione, perché si consente una migliore gestione dei flussi in entrata, evitando in particolare di aprire il by-pass verso il torrente Marano presente in testa al depuratore.

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