Notte rosa, domande di un padre che ri-cerca il figlio
Si chiamava Vadim, il ventiduenne di Ravenna arrivato in treno a Riccione per la Notte Rosa del 2012 e morto all’alba del venerdì tra le migliaia di altri giovani che festeggiavano nella zona dei locali sulla spiaggia: ubriaco e probabilmente affogato alla foce del fiume Marano, dove poi è stato ritrovato.
Suo padre Giuseppe, per ricordarlo, almeno secondo quanto riferito dai giornali nei giorni scorsi, ha voluto essere a Riccione per la Notte Rosa di quest’anno, appena conclusa. “C’ero venuto, senza dirlo a nessuno, anche lo scorso anno. Nello stesso punto dove hanno trovato il corpo di mio figlio. Volevo vedere cosa succedeva tra i ragazzi, qualcosa che mi potesse aiutare a capire di più di quella notte tragica.”(Resto del Carlino).
Possiamo immaginare quest’uomo, solo, nella notte inaugurale del divertimento estivo romagnolo, che cammina tra i ragazzi, magari sotto i loro sguardi di derisione o invece di sospetto; ancora incapace di fare i conti con il proprio dolore, tanto grande da far passare in secondo piano qualsiasi convenzione e valutazione di opportunità sul proprio comportamento; sospinto solamente dalla necessità di capire cosa cercasse suo figlio, cosa si aspettasse o desiderasse, cosa ci trovasse in quella musica e in quella grande bolgia di sconosciuti.
Non un’invettiva verso ciò che non gli appartiene e magari non condivide, verso qualcosa che comunque gli ha tolto suo figlio per sempre e che, insomma, avrebbe ben diritto di condannare senza tanti giri di parole; uno sgomento, invece, che lo spinge a cercare di conoscere il figlio più di quanto sia stato capace di farlo quando l’aveva vicino.
Che questo sia possibile o meno, ciò che appare decisivo, anche per noi che osserviamo questi sentimenti solo dall’esterno, è questo sguardo senza rete, senza la protezione delle convenzioni, delle ragioni prese a prestito dal mondo intorno, che costringe un padre a ripercorrere i passi del figlio, a confrontare ciò che lui, adulto, ha imparato della vita con quello che suo figlio forse sapeva o forse solo desiderava; come accettando, così, di vagliare al fuoco della sua tragedia quello che egli, oggi, pensa davvero della vita.
Decisivo perché l’interrogativo su cosa ci si aspetti, cosa si chieda, cosa si cerchi nelle cose e nei fatti della vita resta in ogni caso l’unico aspetto del rapporto che conta davvero tra due persone, ancora di più fra padre e figlio. E se è impossibile prevedere dove questo percorso possa portare oggi quel padre, certo il tocco bruciante di quella domanda, la condivisione o addirittura l’immedesimazione con quella del figlio glielo manterranno vicino.
Allo stesso tempo, la ricerca di questo padre, tanto impropria e scandalosa per i nostri comportamenti abituali, chiede a noi stessi se siamo disposti a farci carico, a condividere e ad accogliere come nostri, gli interrogativi di un figlio o di qualsiasi altro uomo incontreremo sulla nostra strada; disposti cioè a mettere alla prova di quei loro interrogativi, di nuovo, le nostre stesse certezze ed esperienze, disposti ad abbandonare i nostri accomodamenti e a ricominciare: come ogni incontro è, e non può essere altrimenti, un inizio nuovo.
Come il padre di Vadim che ‘ricomincia la vita’ - questo sì, il vero scandalo - nel punto in cui quelle domande hanno il viso del figlio.
(rg)
bff
Bellaria | Sei workshop per il Bff, dal 30 maggio al 2 giugno
Il primo Oscar come miglior documentario andò a The War Game (1965) di Peter Watkins. Anche di questo si parlerà nel corso di uno dei sei i workshop in programma per il Bellaria film festival, promosso dal Comune di Bellaria Igea Marina con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Rimini. Iil programma dell’evento sarà presentato lunedì prossimo a Roma alla Casa del cinema. Dal 30 maggio al 2 giugno alla ribalta Orson Welles e Woody Allen, Wermer Herzog a Peter Jackson.
Dal documentario scientifico al cinema di denuncia, dai film di famiglia ai laboratori dei ‘documentaristi anonimi’, dallo strumento web alla ricerca dei fondi, i workshops (gratuiti ma a posti limitati, prenotazioni al 339 4355515) sono rivolti per lo più a documentaristi e professionisti del settore e dedicati ai diversi linguaggi e all’impatto della tecnologia sul cinema documentario.
A Bellaria per raccontare i tanti modi del documentario si passeranno il testimone Jonathan Zenti, audio documentarista, per il terzo anno al festival con un seguitissimo workshop sull'audio documentario, Lorenzo Garzella, regista de Il mundial dimenticato, Claudio Giapponesi di Kinè, Pinangelo Marino e Giovanni Cioni degli Intrepidi, Roberto Zammarchi, Paolo Baccolo, Giovanni Fontanesi e molti altri.
09 05 2013 | Rimini | Holding a bilancio dimezza la base d’asta per la vendita delle reti del gas
Rimini | Holding a bilancio dimezza la base d’asta per la vendita delle reti del gas
Nemmeno quella di stamani è stata una commissione semplice e breve. Si è parlato del bilancio di Rimini holding, la partecipata come socio unico dal comune di Rimini con il compito di gestire le partecipazione del comune in varie società e che prevede di chiudere il triennio 2013-2015 in attivo grazie ai 2,5 milioni di euro dai dividendi. La delibera è stata inviata al consiglio del 16 maggio con i voti favorevoli della maggioranza (Astolfi e Brunori assenti) e quelli contrari di Pdl e 5Stelle. Lo stesso documento sarà approvato dall’assemblea dei soci il giorno successivo. Una delibera cotta e mangiata.
Dalla minoranza in particolare si sono lavati segni di protesta per via dei tempi stretti per analizzare e discutere un documento corposo che prende decisioni importanti e che sarebbe stato meglio approfondire un po’ di più prima di approvare. Si dà mandato per esempio alla vendita di Servizi Città, la società proprietaria delle reti del gas e per cui a vuoto era andata qualche mese fa un’altra gara, quella in cui il comune era sicuro di riuscire a vendere le reti a Sgr. E invece no. Allora fu colpa della base d’asta troppo alta secondo Sgr: 17milioni di euro, il valore stimato delle reti riminesi del gas. Già nel 2013 è prevista quindi un’altra asta con base più che dimezzata: 8 milioni, che il comune intende reinvestire nel piano di salvaguardia della balneazione (progetto ambizioso per cui però all’appello al momento manca almeno dieci volte tanto gli 8 milioni previsti dalla base d'asta).
Dal comune, che di quei soldi ha bisogno e che vuole vendere la società anche perché a gestirla non ce la fa, non parlano di svalutazione delle reti bensì di un acconto vicino al valore della partecipazione (7,3 milioni) risultante dalla considerazione non del valore industriale (oltre 17milioni) ma delle ‘immobilizzazioni nette di località’. Chi comprerà Servizi Città a 8 milioni, probabilmente Sgr (che aveva a suo tempo parlato di sovra valutazione rispetto alla base di 17 milioni), dovrà infatti sottoscrivere una polizza fideiussoria con cui s’impegna a saldare al Comune per intero la cifra del valore effettivo delle reti del gas che un perito successivamente stabilirà. La delibera parla, a tutela e garanzia di Holding, di una clausola di futuro conguaglio del prezzo. In pratica il prezzo di acquisto sarà diviso in una parte fissa (quelle definita in sede di gara) e una parte variabile che sarà determinato in occasione del banco per l’affidamento del servizio di gestione del gas naturale nel 2015, da pagare solo all’esito della gara e che corrisponderà alla differenza tra quanto già pagato per l’acquisto di Servizi città e il valore delle reti successivamente stabilito. Sgr dal suo canto potrebbe essere interessata all’acquisto delle reti anche per rafforzare il suo monopolio in vista del successivo bando.
Nel bilancio si toccano anche le singole partecipate, da Aeradria al Palas. Per il palacongressi i soci pubblici (Comune di Rimini, Provincia e Camera di Commercio) devono coprire in parti uguali 68 dei 104 milioni per l'opera. I problemi non mancano. Se la Provincia a oggi non ha versato due annualità (3 milioni in totale) non si può dire che vada meglio sul fronte privato: ancora l’ingranaggio delle royalties stenta a funzionare. Anche sul fronte della vendita dei terreni della Fiera ancora non è arrivata. In rosso anche il Caar a causa di un mutuo, ma il cui passivo sta rientrando ed è sceso dalla cifra di oltre mezzo milione all'anno a 70mila euro.
Rimini holding prevede anche lo snellimento degli organi amministrativi di Amir e Anthea (che passeranno rispettivamente da 5 e 3 amministratori a un amministratore unico) e Caar con un cda dimagrito da 9 a tre membri. La società parla anche della necessità di inventariare immobili e beni non produttivi che di volta in volta possono essere venduti per fare cassa, possibilità davanti a cui per ora l’assessore al bilancio si è messo di traverso.
09 05 2013 | Rimini | Altavelocità, Mirra in missione a Roma per Italo. Lavori da settembre e supertreni in stazione da dicembre
Rimini | Altavelocità, Mirra in missione a Roma per Italo. Lavori da settembre e supertreni in stazione da dicembre
Italo è sempre più vicino a Rimini. Da quanto sembra dopo l’incontro di questa mattina tra l’assessore provinciale Vincenzo Mirra (accompagnato dal dirigente Alberto Rossini, presente anche il deputato riminese Tiziano Arlotti, Pd) e l’ingegnere Vincenzo Cinelli, rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è definita la soluzione per l’adeguamento agli standard dell’alta velocità della stazione ferroviaria della capitale della riviera.
Le parti si sono salutate con l’intenzione di far partire al più presto, si parla di settembre (dopo la stagione turistica), i lavori per innalzare di 30 centimetri i marciapiedi dei binari 2 e 3, per una lunghezza di 350 metri, così da consentire a “Italo” e al “Frecciarossa” di servire la stazione di Rimini. L’accordo di stamani sarà seguito da una convenzione tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Provincia di Rimini, Ntv (nuovo trasporto viaggiatori, la compagnia di Italo) e Rfi, prevede che i lavori di adeguamento saranno finanziati da Ntv, progettati ed eseguiti da Rfi. L’obiettivo è rendere operativi i collegamenti ad alta velocità per dicembre (orario invernale).
09 05 2013 | Rimini | Tassa di soggiorno e condomini Acer per il consiglio comunale
Rimini | Tassa di soggiorno e condomini Acer per il consiglio comunale
Pozzi neri rigurgitanti, docce trasudanti, bocche di lupo spalancate pronte a ingoiare i più piccoli. Non è bella la situazione al condominio Acer di Gaiofana, già famoso per il teleriscaldamento. La vicenda approderà questa sera in consiglio, sotto forma di interrogazione, dopo essere stata sottoposta lunedì sera in assemblea all’attenzione dei consiglieri del 5Stelle, inaugurando così di forza uno strumento proposto dal consigliere Gianluca Tamburini, ma che il consiglio comunale ha bocciato: il questiontime del cittadino. Per il resto all’ordine del giorno per il consiglio comunale riminese che si riunirà questa sera c’è la votazione per la rimodulazione della tassa di soggiorno con le nuove esenzioni previste martedì in commissione e probabilmente con l’aggiunta da parte della giunta di un emendamento che esenterà anche i disabili al 100 per cento.
“Questa interrogazione è la prima – spiegano dal mov tornando alle disavventure di Gaiofana – frutto dello strumento del question time del cittadino adottato dal Movimento 5 Stelle di Rimini: i cittadini ci presentano le loro interpellanze e noi le riportiamo in consiglio comunale. Il Condominio ACER della Gaiofana, inaugurato nel febbraio 2011, è già, a soli due anni di vita, preda di consunzione e disservizi tipici di costruzioni molto più vecchie. Questo pare essere dovuto a tecniche edificatorie che hanno puntato soprattutto al risparmio”.
I problemi del condominio di Gaiofana sono più di uno e comuni a tutti i condomini, tra cui persone con problemi di deambulazione, anziani e anche un non vedente. “Il camminatoio che circonda il perimetro del condominio è costruito con una pavimentazione assolutamente non adatta ai mesi freddi in quanto, scesi sotto una certa temperatura, forma una resistente e persistente lastra di Ghiaccio. Il ghiaccio ha fatto questo inverno anche due feriti di cui ci è stato presentato il referto del pronto soccorso. I condomini hanno spiegato la situazione ad Acer che ha risposto che il pavimento è a norma, ma che con 2mila euro a carico dei condomini, si sarebbero potute mettere delle strisce di gomma sul camminatoio”.
Insomma, questioni risolvibili, ma tutte a spese dei cittadini che così a fronte di un canone calmierato si ritrovano davanti all’unica possibilità di ricostruirsi (non proprio ma quasi di sana pianta) casa. A partire dal bagno. “Molti condomini hanno constatato e fatto constatare la mancanza dell'isolamento idrorepellente che usualmente si mette dietro il muro della doccia. Tale assenza determina fenomeni di trasudazione del muro nelle stanze adiacenti con tutti i frequenti lavori di manutenzione che ne conseguono”. E poi ci sono i pozzi neri male installati, con i soffitti crollati e il residenti costretti a chiamare lo spurgo oppure andare a scuotere manualmente il tubo collettore sopra la vasca per evitare un ritorno di acque nere nei loro water. Gli ascensori sono sempre guasti e montati a garanzia scaduta, i garage con stalattiti da infiltrazioni, la piattaforma per disabili allagata, un muretto di 1,50 metri ma niente grate alle bocche di lupo per evitare a chi gioca lì intorno un volo di 3 metri, un portico di legno mai terminato e ora pericolante (“i pompieri hanno detto di non poter intervenire senza evacuare l'intero condominio”). E i residenti intanto pagano.
annunciazione
Nella foto, Federico Barocci, Annunciazione con Dio Padre, la colomba dello Spirito Santo e due angioletti, Santa Maria degli angeli Assisi (1582-1596)
Andrea Emiliani, tra i massimi storici dell’arte in Italia ed Europa interverrà domani, venerdì 10 maggio, dalle ore 17,30 a Palazzo Buonadrata (Corso D’’Augusto 63) a Rimini nell’ultimo appuntamento della Rassegna “I Maestri e il Tempo. Arte e Pensiero a Rimini, tra l’Europa e l’Oriente”, con una conferenza dal titolo “La finestra di Federico Barocci. Pittura sacra e «renovatio» francescana”.
08 05 2013 | Rimini | Asl Romagna. In campo gli onorevoli segretari del Pd e il sindaco oncologo Ravaioli
Rimini | Asl Romagna. In campo gli onorevoli segretari del Pd e il sindaco oncologo Ravaioli
Ausl Romagna, mentre sui quotidiani va in scena il tiro alla fune tra il presidente della Provincia di Rimini Stefano vitali e il sindaco di Forlì Roberto Balzani, le segreterie romagnole del Pd serrano i ranghi. “L'Azienda sanitaria romagnola era e rimane un obiettivo fondamentale per il nostro territorio”, affermano in coro Emma Petitti, Marco Di Maio, Alberto Pagani e Daniele Zoffoli. “Riteniamo che il percorso che si è avviato debba procedere sul binario del massimo coinvolgimento possibile di tutti i territori interessati, nessuno escluso, assicurando tutte le garanzie necessarie circa la sostenibilità del progetto, la valorizzazione delle eccellenze e delle peculiarità di ciascun territorio”.
La Petitti aggiunge: “Come sottolineato dal presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali – evidenzia infine Petitti - l'azienda sanitaria unica romagnola è progetto che merita di essere perseguito con la massima determinazione possibile e nei percorsi concordati, poiché si tratta di un processo necessario per consolidare il nostro sistema dei servizi socio-sanitari, se possibile migliorarne la qualità e l'efficienza, e garantirne la sostenibilità economica”.
Rispetto alle incognite del processo di unificazione delle Asl, questo pomeriggio un lungo post è comparso sul diario di Alberto Ravaioli, oncologo ed ex sindaco democratico di Rimini in sostegno delle dichiarazioni rilasciate proprio da Vitali pochi giorni fa sui rischi dei reparti di oncologia e chirurgia a Rimini in presenza dll’istituto oncologico di Meldola.
“Sono stato uno dei sostenitori dell'Istituto a carattere scientifico della Romagna con un progetto romagnolo condiviso. Purtroppo la evoluzione e la programmazione dello stesso è avvenuta senza un vero confronto sui problemi reali e oggi se ne vedono i risultati organizzativi”, ammette Ravaioli per il quale è impensabile che “Rimini possa rimanere senza una Chirurgia di qualità e di una Oncologia che è stata costruita negli anni con lavoro, aggiungendo un tassello dopo l'altro. Personalmente ritengo che le Strutture oncologiche romagnole (Forlì, Ravenna e Rimini) possano convivere ragionevolmente con l'Irst o Ircs in una struttura in rete. Ma naturalmente rispettando i risultati raggiunti e senza 'tagliatori di teste'”.
Liquida, portando a esempio anche la vicenda degli aeroporti romagnoli, la guerra tra campanili come “conflitti senza sbocco” che a nulla servono. “Tornano in ballo le problematiche riguardanti le forze politiche (il Pd in particolare) e la Regione, che in queste vicende è stata (a dir poco) poco chiara e ha favorito l'emergere di una classe politica e tecnica molto sintonizzata. Si ritorni al confronto, alla ragionevolezza, alla valorizzazione delle professionalità e forse la china può essere risalita”. E non si perda altro tempo.
08 05 2013 | Maugeri: pm, a processo Formigoni e altri 11 (tra cui Sanese)
Maugeri: pm, a processo Formigoni e altri 11 (tra cui Sanese)
La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, ora presidente della commissione Agricoltura del Senato, e per altre 11 persone, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Formigoni è accusato di associazione per delinquere e corruzione.
La richiesta di processo firmata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai Pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta, e che dovrà essere valutata dal giudice dell'udienza preliminare, riguarda, tra gli altri, anche l'ex segretario generale della Regione Lombardia, Nicola Maria Sanese, l'ex direttore generale dell'assessorato alla sanità del Pirellone Carlo Lucchina, l'ex dirigente regionale Alessandra Massei. Questi ultimi sono tutti accusati di associazione per delinquere e corruzione, come Formigoni. E' stato richiesto il rinvio a giudizio, inoltre, anche per il faccendiere Pierangelo Daccò, già condannato a 10 anni per il crac del San Raffaele, per l'ex assessore regionale Antonio Simone, per sua moglie Carla Vites e per lo 'storico' amico e collaboratore di Formigoni Alberto Perego. Secondo l'accusa, la Fondazione Maugeri avrebbe ottenuto negli anni presunti rimborsi indebiti per prestazioni sanitarie, per circa 200 milioni di euro, attraverso una quindicina di delibere della giunta regionale. Parte di quei soldi, 61 milioni di euro secondo l'accusa, sarebbero stati distratti dalle casse della Maugeri, tramite il faccendiere Daccò e Simone. In cambio delle delibere, sempre secondo l'accusa, Formigoni sarebbe stato ripagato, attraverso i soldi distratti, con benefit di lusso per un valore di oltre 8 milioni di euro: viaggi, vacanze ai caraibi, la messa a disposizione di tre yacht, un maxi-sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna, ma anche finanziamenti per cene e soggiorni al meeting di Cl e 270 mila euro in contanti. Secondo l'analisi degli investigatori (l'inchiesta era stata chiusa lo scorso febbraio), l'ex governatore negli ultimi anni non avrebbe effettuato prelievi sui suoi conti e quindi il sospetto della procura è che avesse a disposizione contanti. Secondo i pm Formigoni sarebbe stato uno dei promotori di una "collaudata e stabile organizzazione" tra il 1997 e il 2011. Le accuse a Formigoni riguardano anche presunti rimborsi illeciti ottenuti dal San Raffaele. Le posizioni di Umberto Maugeri, ex presidente della fondazione, di Costantino Passerino, ex direttore amministrativo, e dei consulenti Gianfranco Mozzali e Claudio Massimo e dell'intermediari Sandro Fenyo sono state stralciate perché gli indagati hanno presentato istanze di patteggiamento in corso di valutazione da parte dei pm. Il Gip Vincenzo Tutinelli, invece, dovrà decidere su una richiesta di patteggiamento della Fondazione Maugeri che ha messo a disposizione ai fini della confisca beni immobili per circa 16 milioni di euro. (Ansa)
08 05 2013 | Rimini | Turismo, primo passo per il distretto a burocrazia zero
Rimini | Turismo, primo passo per il distretto a burocrazia zero
Firmato oggi in Provincia il protocollo per la creazione del distretto turistico “a burocrazia zero” della riviera romagnola, una delle idee lanciate dal prefetto di Rimini Claudio Palomba in occasione dell’insediamento del suo tavolo anticrisi. Presenti i firmatari del protocollo, vale a dire prefetto, presidente della Provincia, i comuni di Rimini, Riccione, Bellaria-Igea Marina, Cattolica e Misano e le associazioni di categoria, e l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci perché sulla cosa dovrà esprimersi anche la Regione. Se il distretto vedrà la luce la riviera romagnola potrà beneficiare di agevolazioni amministrative e fiscali, sarà il secondo nato in Italia con fini turistici con i 110 chilometri di costa e 3.170 alberghi a fare da massa critica rispetto al dialogo con il governo.
Scopo principale del distretto sarà riqualificare e rilanciare l’offerta turistica a livello nazionale e internazionale e dunque accrescere lo sviluppo. Tra gli obiettivi specifici quelli sviluppare interventi di riqualificazione dei waterfront secondo criteri di sensibile riduzione del traffico veicolare ed incremento di aree verdi e ciclabili e attuare conseguenti interventi di rimodulazione delle direttrici di traffico urbano. Si pensa ad ampliamento della disponibilità di parcheggi, anche interrati nelle aree a ridosso del lungomare e a maggiori collegamenti con i parcheggi decentrati. Più ad ampio raggio si lavorerà sui collegamenti ferroviari e aeroportuali.
Il protocollo prende atto della necessità di “attuare interventi necessari alla riqualificazione delle strutture ricettive e degli esercizi pubblici e commerciali secondo modelli costruttivi e qualitativi coerenti all’adeguamento dell’offerta offerta turistica urbana e territoriale a più elevati standard architettonici ed estetici” e “aumentare la competitività turistica territoriale della Riviera attraverso l’interazione sinergica tra le risorse attrattive primarie (ambientali, culturali e ricettive), le infrastrutture che ne consentono la fruibilità ed il sistema delle imprese che erogano servizi”.
Si va avanti sulla strada dei “progetti di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche”, dei parchi tematici, della semplificazione amministrativa e della promozione di un “piano strategico unitario della costa, integrando i piani strategici o master-plan in fase di elaborazione in vari territori”. All’articolo 6 il protocollo prevede l’istituzione della “zona a burocrazia zero”, che godrà di disposizioni di semplificazione in particolare riguardo all’avvio di attività produttive.
08 05 2013 | Rimini | Esuberi Scm, i sindacati: Manca un adeguato piano industriale
Rimini | Esuberi Scm, i sindacati: Manca un adeguato piano industriale
Esuberi Scm, si è tenuto oggi nella sede di Confindustria Rimini l’incontro tra la proprietà e le organizzazioni sindacali per evitare l’apertura della procedura di mobilità, che porterebbe al licenziamento di 340 lavoratori. A tema la flessibilità negli ammortizzatori e negli orari di lavoro, ma anche una rivisitazione del contratto nazionale di lavoro col ritocco al ribasso dei salari.
“Scm non attiverà la procedura di mobilità – spiegano in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm – e proseguirà con il contratto di solidarietà a condizione di poterlo utilizzare con la massima flessibilità e con modalità differenti da lavoratore a lavoratore. L’azienda inoltre richiede la flessibilità degli orari di lavoro: per Scm non è sufficiente lavorare 40 ore dal lunedì al venerdì, ma occorre lavorare con orari plurisettimanali (ovvero lavorare più ore una settimana e meno ore l’altra a seconda delle esigenze produttive) e se necessario anche nel fine settimana. Il terzo punto messo sul tavolo è la diminuzione dei costi attraverso la messa in discussione del contratto aziendale”.
Dal sindacato è stata data “piena disponibilità a ricercare la diminuzione dei costi generati da sprechi ed inefficienze, ma questo obiettivo non può passare attraverso la messa in discussione del contratto aziendale”. Soprattutto gli orari di lavoro dovranno “rimanere dentro i limiti previsti dal Ccnl in quanto la flessibilità così come prevista dal contratto nazionale non è ostativa alla produttività aziendale”. La delegazione “ha ribadito che non devono essere poste pregiudiziali sulla prosecuzione dell’uso del contratto di solidarietà come alternativa alla mobilità e quindi agli esuberi: a queste condizioni disponibilità a fornire proposte per un diverso utilizzo dello stesso. Secondo il sindacato “non sono le retribuzioni dei lavoratori la causa della perdita di competitività dell’azienda, ma la mancanza di un nuovo ed adeguato piano industriale”. Prossimo incontro previsto il 15 maggio.