15 10 2012 | Rimini, opere pubbliche. Dalla Provincia 20 milioni, riparte il Valgimigli
Rimini, opere pubbliche. Dalla Provincia 20 milioni, riparte il Valgimigli
Viabilità strategica e manutentiva, e realizzazione ex-novo e riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Sono questi i punti fermi del piano triennale dei lavori pubblici presentato oggi dalla Provincia di Rimini. Sono previste opere per circa 25,35 milioni, di cui 15,15 (59 per cento) per la viabilità. Del monte complessivo, quasi 20 milioni provengono da risorse proprie della Provincia, che sola soletta copre praticamente il 79 per cento degli investimenti.
“La nostra giunta – spiega il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali – ad agosto aveva pressoché scelto di non rispettare il Patto di stabilità per dare modo di portare avanti quegli interventi bloccati da regole assurde e che il territorio riminese ‘valgono’ circa 20 milioni di euro. Bene, l’ultimo decreto governativo ha irrigidito, se possibile, ancor più le maglie del patto, di fatto disponendo che ogni violazione comporti sanzioni pesantissime, più o meno un risarcimento pecuniario 1:1, per gli amministratori. Come Provincia di Rimini, a differenza di quello che sta accadendo in alcune altre amministrazioni provinciali, riteniamo che nostro compito sia quello di garantire sino all’ultimo gli investimenti necessari al territorio, alle famiglie, alle imprese. Per questo adottiamo questo Piano”.
Tra i lavori bloccati che col piano triennale s’intende sbloccare ci sono anche quelli per il liceo ‘Valgimigli’ (2 milioni di euro l’anno prossimo e 5,5 milioni nel biennio successivo), “pagato per intero con risorse dell’ente”, sottolinea Vitali. “Per quello che riguarda la Strada di Gronda e la variante alla Provinciale 58, sarà il governo centrale o la Regione o la nuova Provincia unica a dover provvedere. Francamente non so con quali risorse”, aggiunge.
Nel dettaglio il piano dei lavori pubblici della Provincia di Rimini prevede nel 2013 investimenti in opere pubbliche per una cifra complessiva di 8,7 milioni, di cui oltre 5,7 per la viabilità e oltre 2,9 per l’edilizia scolastica. Tra questi spicca il riavvio dei lavori per la realizzazione della nuova sede del liceo pedagogico ‘Valgimigli’ e lo stanziamento di circa un milione di euro per interventi di ammodernamento e messa in sicurezza di altri plessi scolastici (con particolare attenzione a Liceo Einstein, ISIS Valturio, Einaudi di Novafeltria). Sul fronte della viabilità, spiccano l’adeguamento di via del Carro sulla Coriano/Misano, la attesa realizzazione della rotatoria a Falda di Montefiore Conca, la messa in sicurezza della Santarcangiolese e un fondo per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle strade provinciali.
A questi si aggiungono i lavori, avviati precedentemente, in atto o in avanzata fase di esecuzione per una cifra complessiva che si aggira sui 14 milioni di euro. A partire dal ponte sul fiume Conca (9 milioni di euro), la ciclabile lungo la Marecchiese tra via Montese e Case Gnoli (2,5 milioni di euro), la riqualificazione della Provinciale 32 in località Ventoso (510 mila euro), sistemazione di un movimento franoso in località Botticella (450 mila euro), messa in sicurezza della Santarcangiolese in località San Michele (200 mila euro). Sull’edilizia scolastica sono in corso i lavori per l’ampliamento e la sistemazione delle facciate dell’Istituto di Novafeltria (circa un milione di euro), alcuni interventi diffusi per la sistemazione delle coperture delle sedi scolastiche Savioli, Molari e Serpieri (350 mila euro), la realizzazione di nuove cucine all’Istituto Alberghiero Savioli (100 mila euro) e di nuovi campi sportivi al Marco Polo (85 mila euro).
15 10 2012 | Rimini | Fusione Hera Acegas, Renzi (Pdl): Ridiscutere i Patti di sindacato con Hera
Fusione Hera Acegas, Renzi (Pdl): Ridiscutere i Patti di sindacato con Hera
«Il voto contrario del consiglio comunale, non si può ridurre ad una sceneggiata o protesta momentanea contro Hera che nell’ultimo anno e mezzo, “avrebbe dato delle risposte tiepide e intermittenti” al problema delle fogne», dice il consigliere comunale del Pdl Gioenzo Renzi, il giorno in cui l’assemblea dei soci Hera a Bologna ha decretato l’aggregazione di Acegas.
«Il sindaco – continua – tiene un atteggiamento politico ‘opportunistico’, quello di ‘pararsi’, ieri, dietro il voto contrario ‘ininfluente’ nel Comitato di sindacato, e, oggi, con il voto favorevole ‘obbligatorio’, nell’assemblea dei soci, dopo che nel novembre scorso lo stesso sindaco Gnassi e la sua maggioranza hanno votato a favore, del rinnovo di quel Patto di sindacato di voto che impedisce a Rimini di sostenere fino in fondo le proprie ragioni» perché «obbliga i Comuni soci al mantenimento della maggioranza pubblica di Hera, e impedisce loro di vendere le azioni».
Il problema di Hera è «la mancata separazione delle responsabilità tra il controllo affidato al pubblico, e la gestione dei servizi affidata al privato, per meglio tutelare i cittadini utenti e per fornire ai territori le opere e le infrastrutture di cui hanno bisogno. Questi restano i problemi che il sindaco Gnassi, a parte le contraddizioni, non può continuare ad ignorare o bypassare, se vuole ottenere quei servizi strategici di cui abbisogna il nostro territorio».
15 10 2012 | Rimini | Fusione Hera Acegas: ha votato sì il 99,96 per cento del ‘capitale presente’
Fusione Hera Acegas: ha votato sì il 99,96 per cento del ‘capitale presente’
C’è il via libera dei soci di Hera all'integrazione con Acegas-Aps dal 1 gennaio 2013. La notizia arriva dalla Reuters. L'operazione darà vita alla seconda utility italiana dopo A2A, con una valore della produzione di oltre 4,5 miliardi di euro, un margine industriale di 750 milioni e un utile netto di oltre 140 milioni. Sarà inoltre il principale player italiano del trattamento rifiuti, lavorando complessivamente 5,4 milioni di tonnellate/anno. In favore ha votato il 99,96 per cento del capitale presente in assemblea. All'avvio dei lavori sono presenti in sala 232 azionisti, che in proprio o per delega detengono il 73,15 per cento del capitale sociale.
Dal 1 gennaio 2013 Hera assumerà il controllo di AcegasAps con il 62,69 per cento del capitale sociale per poi attaccare con l'opas sulla restante quota con obiettivo il delisting di AcegasAps. Il rapporto di cambio per la fusione di AcegasAps holding in Hera è pari a circa 0,763 nuove azioni Hera a fronte di nominali 1 euro di capitale sociale di AcegasAps Holding (pari a 188 milioni di euro). Sulla base del rapporto di cambio, al Comune di Trieste e al Comune di Padova, unici soci di AcegasAps Holding, verranno riconosciuti complessivamente circa 143,38 milioni di azioni Hera. Agli azionisti AcegasAps Holding verrà riconosciuto anche un conguaglio in denaro pari a 3,4 milioni.
Il principale azionista di Hera è il comune di Bologna (14,993 per cento), seguito dai comuni di Modena (13,731 per cento) e Ravenna (7,791 per cento). Il 5,319 per cento è controllato dal comune di Imola, 2,7 per cento e 2,28 per cento sono rispettivamente in mano a Ferrara e Cesena, a Carimonte fa poi capo una quota del 2,057 per cento, mentre il comune di Rimini possiede una fetta del 2,16 per cento, a cui si aggiunge un'ulteriore quota del 2,01 per cento controllata da Gsgr, fornitore del gas a Rimini. Infine, Lazard Asset Management ha una quota del 2,013 per cento, detenuta attraverso i propri fondi d'investimento.
I soci oggi sono anche chiamati ad autorizzare il cda ad avviare un'operazione di rafforzamento patrimoniale da 84,83 milioni, delegando nel contempo il board a pianificarne una ulteriore, nei prossimi tre anni, per 80 milioni di euro massimi.
15 10 2012 | San Gaudenzo, Lambiasi striglia i politici: Rimini va a rotoli, è l'ora del dialogo
San Gaudenzo, Lambiasi striglia i politici: Rimini va a rotoli, è l'ora del dialogo
“Il cristiano che trascura i suoi impegni temporali, trascura i suoi doveri verso il prossimo, anzi verso Dio stesso, e mette in serio pericolo la propria salvezza eterna” (GS 43). Attacca così il discorso alle autorità della città del vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, in occasione della ricorrenza del patrono Gaudenzo. E poi aggiunge: “Nella vita religiosa della comunità cristiana si ritrova ancora intatto ciò che altrove è andato perduto”. Si dichiara mosso da uno “spirito di sincero, cordiale interessamento alle sorti della nostra Città” e poi inizia ad elencare, punto per punto i nodi che le autorità hanno il potere di sciogliere.
L’economia non va. “Il turismo, la nostra valvola di sicurezza, non tira. Molti alberghi hanno lavorato con prezzi stracciati, col rischio di cattivo servizio, di lavoro nero, di evasione fiscale. Mare, spiaggia, lungomare, tutto appare vecchio e ormai superato da altre località in Italia e all’estero”.
I numeri della crisi a Rimini, dai registri della Caritas. “In soli 9 mesi sono state incontrate 2.138 persone, mentre nell'intero periodo del 2009, quando da noi la crisi non era ancora esplosa, ne erano state incontrate 1.953. Sono 33.263 i pasti serviti in mensa nei primi 9 mesi dei quest'anno, a fronte dei 30.752 del 2011. In forte crescita la presenza degli italiani, passati dal 26,3% del 2011 al 29% nel periodo gennaio-settembre 2012. La percentuale più elevata delle persone in stato di disagio economico è rappresentata dagli immigrati: sono il 69,7%, prevalgono rumeni (22%), marocchini (10%), ucraini ((%). Tra coloro che si trovano in povertà si ha un'alta percentuale di persone sole (62%): celibi, separati, divorziati. I problemi principali delle persone che si rivolgono alla Caritas sono il lavoro (1.819 persone) e la mancanza di casa (1.439), a fronte del 15% di case sfitte nella città di Rimini”.
Come uscire dalla crisi. “Da tutto questo è illusorio pensare di poter uscire solo con qualche accorgimento tecnico, con una migliore razionalizzazione di costi e servizi, col taglio degli sprechi e con maggiore efficienza amministrativa, politica ed economica”. Che significa in termini pratici “ripensare il welfare al di là della dicotomia pubblico-privato nella prospettiva sussidiaria del bene comune; riconoscere la centralità dell’impresa con la valorizzazione del lavoro, della educazione, della ricerca nel superamento della cultura della rendita; il riconoscere sotto ogni profilo la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna come soggetto di crescita sociale, economica ed umana; una visione poliarchica e sussidiaria delle forme istituzionali e dei rapporti sociali”.
Prima, però, c’è un passo culturale da compiere: l’alleanza. “E’ necessario superare la cultura della contrapposizione e del conflitto. Le istituzioni politiche, l’economia nelle sue articolazioni, la società civile organizzata devono pensarsi partners in una grande alleanza per il perseguimento del bene comune, cercando di superare contrapposizioni preconcette e rendite di posizione ormai non più sostenibili”. C’è bisogno di un cambio di mentalità, di una conversione “urgente”.
“Auspichiamo che tutti coloro che svolgono ruoli istituzionali e di responsabilità a qualsiasi livello, si gettino alle spalle pratiche inveterate di non dialogo, di ricerca estrema della visibilità anche a scapito del bene comune, di tendenza al litigio senza costrutto, di approssimazione e faziosità nei giudizi, di rincorsa al facile consenso, di indisponibilità ad un ascolto effettivo delle posizioni e delle istanze altrui”.
Una parola per la Banca Carim. “In questa vicenda, nella quale riconosciamo ed apprezziamo il ruolo e il lavoro svolto dalla Fondazione Carim, si è potuto giungere a capo della questione, grazie al corale e compatto sostegno fornito dalle istituzioni politiche, da parte del mondo imprenditoriale, dai piccoli azionisti, dimostrando che solo se si fa rete e ci si muove compatti, si è in grado di raggiungere risultati positivi e concreti”.
E un’altra per il Piano strategico. “Mi sento in dovere di riportare la voce dei laici cattolici, che dopo essersi impegnati nella fase di elaborazione, ora attendono - insieme a tutti coloro che hanno contribuito a progettarlo - che non si aspetti altro tempo perché venga messo in cantiere e si passi decisamente a concretarne la realizzazione, come anche recentemente ripetuto dall'amministrazione comunale.
La Provincia unica. “L’auspicio è che il mutamento non si traduca in impoverimento di servizi per le persone, che possano sempre contare invece su un tessuto di risposte efficaci e prossime. La sanità, la sicurezza, la tutela del territorio sono ricchezza per ogni cittadino di questa terra, e vanno salvaguardati. Senza scadere in un provincialismo, incapace di superare gli orizzonti più ristretti e gli egoismi territoriali, ci auguriamo che il cambiamento istituzionale sia capace di salvaguardare le risorse e le infrastrutture che nel servizio hanno dato prova di eccellenza e che potrebbero essere valorizzate, la prospettiva di un bene comune dai confini più ampi per una organizzazione che sappia porre sempre al centro l’uomo”.
GIORNALAIO 15.10.2012
Il vescovo Francesco “boccia” Rimini: il piano strategico va sostenuto con più convinta determinazione. Al Pio Manzù il principe d’Arabia
Il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, su tutti i quotidiani con il suo discorso alle autorità civili in occasione della ricorrenza del patrono Gaudenzo, servizi ai cittadini e provincia unica, turismo che «non tira» a causa di prezzi «stracciati e cattivo servizio» col rischio di «lavoro nero ed evasione fiscale», «mare, spiaggia e lungomare: tutto appare vecchio e ormai superato».
Alla Caritas, “in soli nove mesi si sono presentate 2.138 persone, mentre nell'intero periodo del 2009 sono state 1.953. Sono 33.263 i pasti serviti in mensa nei primi 9 mesi dei quest'anno, a fronte dei 30.752 del 2011. In forte crescita la presenza degli italiani, passati dal 26,3% del 2011 al 29% nel periodo gennaio-settembre 2012”, NuovoQuotidiano (p.5).
“Contro la crisi del sistema, serve «alleanza»: riportare al centro la persona, l’impresa, il bene comune. Un esempio: la ricapitalizzazione della Carim”, Corriere Romagna (p.6). “Il richiamo al Piano strategico, «un formidabile strumento per ripensarsi e darsi obiettivi di lungo respiro, e che deve essere sostenuto e valorizzato con più convinta determinazione. In questa occasione, in cui più volte ne abbiamo parlato, mi sento in dovere di riportare la voce dei laici cattolici, che dopo essersi impegnati nella fase di elaborazione, ora attendono - insieme a tutti coloro che hanno contribuito a progettarlo - che non si aspetti altro tempo»”.
"Il sindaco, Andrea Gnassi, è lì mentre il vescovo ammonisce: «Le istituzioni politiche, l’economia nelle sue articolazioni e la società civile devono pensarsi partners di una grande alleanza per il bene comune. La grande crisi ci rivela che non potremo più tornare quelli di prima»", ilRestodelCarlino (p.3).
Un’oretta dopo, nell’omelia il vescovo parla di “messe brutte e noiose”. “Vi sono due rischi che minacciano la liturgia. Da una parte l’esoterismo o pseudo-misticismo che sconfina nella magia: la tendenza a ritenere che meno si comprende ciò che si dice e si fa, e più si rasenta il mistero. Dall’altra la routine e l’automatismo che portano a non abitare più ciò che si dice e si fa, e danno luogo a un vuoto formalismo, meccanico e banalizzato”, LaVocediRomagna (p.10).
Cento anni Rimini Calcio
Su NQ la squadra negli anni Quaranta dal racconto del portiere Sergio Campana, classe 1924 (p.6).
San Marino
“San Marino sta prendendo una “pericolossima china, quella del debito pubblico”. Non lasciano indifferenti, in Repubblica, le recenti stime del Fondo Monetario Internazionale. Secondo Washington, a fronte di un debito pubblico che ha raggiunto quota 18% del Pil (nel 2012 sarà attorno a 1,4 miliardi di euro) e a causa della forbice che si sta creando fra la flessione delle entrate (circa il 30%) e la riduzione della spesa (circa 17%), il Titano rischia fra 5 anni di arrivare a quota 30% e portarsi in zona pericolosa”, LaVoce (p.9).
Intervista twitter del Corriere (p.9) a Giovanni Lonfernini di Unione per la Repubblica.
Pio manzù
Tra archistar e principe d’Arabia, Corriere (p.5). “Il principe, ha parlato con diverse aziende della Romagna e gettato le basi per le prime operazioni. Ha apprezzato molto la produzione Scm, in particolare le casette di legno dell’azienda riminese, capaci di salvare la vita in caso di terremoto. Alcuni giorni prima, presenza poco reclamizzata, il principe saudita era pure all’in augurazione della Wellness Valley al Technogym village”.
“L’Italia è un Paese esportatore: il 25% del nostro Pil è sull’esportazione. Questo ci deve far pensare. In più il Pil è in aumento notevole per quanto riguarda l’esportazione, era circa l’11% dell’anno scorso. Il 56% delle nostre esportazioni vanno in Europa” ha detto il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, il Carlino (p.5).
san gaudenzo
“La solennità di San Gaudenzo – ha scritto il vescovo Francesco Lambiasi – è l’occasione attraverso cui la nostra Chiesa si ritrova e si manifesta nella sua unità: che il senso della diocesi fiorisca nel cuore di tutti i pastori e i fedeli della comunità cristiana riminese”.
Domani a Rimini si celebra la solennità di San Gaudenzo in basilica cattedrale alle 17,30 con la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Francesco. In precedenza, alle ore 16.30 in Sala San Gaudenzo, presso la Curia Vescovile, è previsto il tradizionale incontro del Vescovo di Rimini con le autorità cittadine.
Intanto oggi alle 21, sempre in duomo, si terrà il concerto sinfonico (ad ingresso libero) della Cappella musicale malatestiana con l’orchestra dell’Istituto musicale Lettimi, diretti da Filippo Maria Caramazza. In programma l’esecuzione della Messa “In honorem Sanctissimae Trinitatis” in do maggiore KV 167 per coro ed orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart.
13 10 2012 | Rimini | Antincendio: dalla Prefettura vademecum e osservatorio per gli albergatori
Antincendio: dalla Prefettura vademecum e osservatorio per gli albergatori
Firmato ieri in prefettura il protocollo d’intesa che condurrà gli albergatori ad adeguare le strutture riminesi alle norme antisismiche. Il provvedimento riguarda circa 2mila alberghi (questo il numero di quelli cioè a rischio) che dovranno entro fine mese presentare la richiesta ed entro fine 2013 terminare i lavori.
In pratica in Prefettura, coinvolgendo Vigili del fuoco, la Provincia, le associazioni di categoria degli albergatori di Rimini, Bellaria Igea Marina, Cattolica, Misano Adriatico e Riccione, l’Ordine degli ingegneri e degli architetti, il Collegio dei geometri e dei periti industriali, si sono definite le modalità operative per l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi da parte delle strutture alberghiere (con il preventivo nulla osta delle strutture ministeriali).
“Lo spirito è quello di essere vicini agli operatori turistici – ha spiegato il prefetto – con l’intento di favorire il lavoro non facile dei professionisti chiamati a progettare e a redigere le necessarie attestazioni di adeguamento”. Lo strumento, quindi, si propone come una guida per gli operatori del settore arricchendosi di un vademecum.
Il protocollo prevede anche la costituzione di un osservatorio provinciale (attivo fino al 30 aprile 2014) per monitorare l’andamento delle attività di presentazione delle domande, per verificare l’evolversi dei lavori di messa a norma, per garantire lo sviluppo e le informazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori e l’uniformità applicativa delle procedure e per contribuire alla risoluzione di eventuali criticità che dovessero manifestarsi.
GIORNALAIO 13.10.2012
Fuochi d’artificio per il no di Rimini a Hera: la festa durerà poco. Aiuti allo studio: il comune ha pochi soldi. Antincendio: 2mila alberghi a rischio. Bimbi tolti alle famiglia: centinaia di casi anche a Rimini
Fusione Hera Acegas
Il nì del Pd di Rimini nelle logiche del Pd regionale in prima su ilRestodelCarlino.
Su tutti i quotidiani le ragioni del no di Gnassi, Andrea sindaco di Rimini. “Il giorno dopo, Andrea Gnassi, motiva il suo no e quello del consiglio comunale. E ricorda quello che si aspetta da Hera: gestione del ciclo dei rifiuti e del ciclo idrico. «Due questioni - scrive il sindaco - che sono perno della qualità dell’area riminese» che vive di turismo. Invece? «Nell’ultimo anno e mezzo da Hera abbiamo avuto risposte intermittenti, spesso tiepide o improntate a una filosofia manageriale lontana. Domanda: conta più il 2 per cento delle azioni Hera che ha Rimini o piuttosto il 50, 60, 70 per cento dell’economia o dell’ambiente riminese? Per noi il vero punto inaggirabile resta quanto guadagna il territorio e con esso la comunità che lì sopra ci vive e non quanto guadagnano le aziende”, CorriereRomagna (p.7).
“Abbiamo da sempre sostenuto l’opportunità per gli enti pubblici di vendere le azioni di Hera, sia per far fronte a investimenti immediati e necessari, sia per rompere quel pericoloso cordone ombelicale tra il controllore e il controllato. La sinistra ci ha sempre criticato in questa posizione salvo oggi fare una clamorosa marcia indietro”, Marco Lombardi sul Nuovo Quotidiano (p.7).
Al no esplodono i fuochi d’artificio titola LaVocediRomagna (p.12).
Commercio
Il sindaco Gnassi risponde all’invito di Richard di Angelo (mollare la delega al turismo o dare più spazio alle categorie), LaVoce (p.11).
Aiuto allo studio
“LE DOMANDE erano state una valanga: 600 tonde tonde. Ma 228 sono state subito rispedite al mittente, perché le famiglie «non avevano i requisiti». E altre 255 famiglie riminesi, pur avendo diritto, sulla carta, a non pagare le spese scolastische per i propri figli, sono state respinte perché «non ci sono soldi a sufficienza»”, ilCarlino (p.11). “Per soddisfare tutte le domande idonee, l’amministrazione avrebbe dovuto sborsare 320.729 euro. Peccato che a palazzo Garampi la cifra stanziata sia di 100mila euro”.
Alberghi, 2mila a rischio
Entro il 31 ottobre dovranno presentare le richieste per l’adeguamento alle norme antincendio. Dovranno completare i lavori entro fine 2013. Ieri vertice in prefettura, Corriere (p.8).
Bimbi tolti alle famiglie
Anche a Rimini centinaia di casi, Corriere (p.3) e Carlino (p.3).
L’iva va su, lo shopping e le vacanze vanno giù
Indagine di NQ tra esercenti e albergatori sull’aumento dell’iva (p.9). Il giudizio negativo di Arturo Pane, Cna, LaVoce (p.13).
Lo studio e l’educazione
Il mondo arabo al Pio Manzù, ilCarlino (p.21).
Giovedì sera al teatro Tarkovskij 1.500 persone all’incontro con l’educatore Franco Nembrini. “Oggi è un disastro la tendenza ad evitare ai ragazzi la fatica della battaglia”, il succo su LaVoce (p.15).
San Marino
“Interviste a pagamento per i politici, ci sono anche i listini “salati”: 4mila euro per otto tra interviste e comunicati, 500 euro a uscita. Il caso finisce sul tavolo della commissione di vigilanza che prepara un documento per chiedere trasparenza e misura nell’informazione politica”, Corriere (p.21).
12 10 2012 | Rimini | Fusione Hera Acegas, Comitato acqua pubblica: il no in consiglio è un nostro grande risultato politico
Fusione Hera Acegas, Comitato acqua pubblica: quel no è un nostro grande risultato politico. Pazzaglia (Sel): Continueremo a batterci
Per il comitato ‘acqua pubblica’ la contrarietà del consiglio comunale di Rimini ieri rispetto alla fusione di Hera e Acegas è “grande risultato politico”. “Siamo consapevoli, e ieri lo abbiamo rivendicato, che se non avessimo organizzato il presidio e non avessimo fatto pressioni nelle settimane precedenti nei confronti dei consiglieri comunali e della giunta, non ci sarebbe stata nessuna commissione e nessun consiglio comunale”, scrivono gli attivisti in una nota.
Fanno notare anche come “il problema della democrazia e della richiesta di nuove forme di partecipazione resta però inalterato, perché ci siamo trovati ieri con il consiglio comunale blindato dalle forze dell’ordine (come già accaduto a Padova e Bologna). Forze dell'ordine che impedivano l'accesso agli attivisti del Comitato e ai cittadini intervenuti. Con tanta insistenza e una forte pressione siamo riusciti ad assistere alla discussione dopo aver subito diversi strattonamenti e spintona menti”.
Partecipazione: una bella parola, un sacrosanto diritto dei cittadini che però deve ancora trovare forma e contenuti in questa amministrazione. “Fino ad ora non ci siamo sentiti all’interno di un processo democratico e partecipato, ma dopo la votazione di ieri, lungi dalle polemiche vuote e stantie, vogliamo subito passare alle proposte concrete”.
Il primo chiarimento il Comitato lo chiede sulla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, “responsabilità del legislatore”, e anche sulla proposta del consigliere di Sel Fabio Pazzaglia: la trasformazione di Romagna acque società delle fonti Spa in un azienda speciale di diritto pubblico.
“Il gruppo consiliare di Sel e FareComune continuerà a battersi affinchè la votazione democratica del consiglio comunale di Rimini possa diventare l'atto costituente di una fase nuova, in coerenza con l'esito dei referendum del 12-13 giugno 2011”, assicura Pazzaglia.
12 10 2012 | Rimini | Fusione Hera Acegas, il sindaco Gnassi: L’azienda torni a proteggere il territorio. E su M5S: è un movimento "caserma"
Fusione Hera Acegas, il sindaco Gnassi: L’azienda torni a proteggere il territorio. E su M5S: è un movimento "caserma"
“Il Consiglio comunale di Rimini ha civilmente discusso e approfondito un tema con problematiche ad altissima sensibilità per il nostro territorio. Era bene farlo indipendentemente dall’influenza che il voto di Rimini ha rispetto agli altri soci”, dice il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, dopo il consiglio che ha detto non alla fusione e prima dell’assemblea dei soci che dirà sì. “Conta più il 2 per cento delle azioni Hera che Rimini ha o piuttosto il 50, 60, 70 per cento dell’economia e dell’ambiente riminese?”.
Il processo di aggregazione delle aziende di servizi gestiti dalle municipalizzate è scattato a fine anni Novanta, anche per Rimini. Comune e Provincia hanno aderito “convintamente con un occhio attento alla tutela del patrimonio finanziario e soprattutto con l’altro ancora più vigile circa il rispetto della capacità di infrastrutturare il territorio di servizi”. Allo stesso modo, con uno “spirito, estremamente concreto e senza derive romantiche o populiste, è stata valutata l’operazioni industriale di questo 2012. Per noi il punto vero, inaggirabile resta anche oggi quanto guadagna il territorio e con esso la comunità che lì sopra ci vive e non quanto guadagnano le aziende. Anche la fusione proposta tra Hera e Acegas oscilla per il Comune di Rimini tra queste due versanti: azionisti o istituzioni? Noi preferiamo essere istituzioni”.
Sulle condizioni della gestione della risorsa idrica a rimini e sullo stato di Hera, il sindaco dice che “non siamo nelle mani di stranieri o fondi che fanno business su acqua e rifiuti. Non siamo la Napoli con i rifiuti in strada non vogliamo essere la demagogia che propone magiche soluzioni innovative sui rifiuti ma intanto pensa di esportarli in Olanda tutto ciò è un bene. Ma oggi non possiamo nascondere che l’incremento di dimensione aziendale e industriale ha portato con sé un appannamento della ricaduta per così dire ‘domestica’. Le risorse da destinare agli investimenti sul territorio (mission) sono state via via erose dalla necessità di procedere ad acquisizioni extraterritoriali, necessarie a sostanziare le esigenze di un’azienda sempre più grande”.
La fusione quindi avrebbe avuto “un senso” “se guardata con gli occhi dell’azionista”. “Se guardata con quello che solitamente definisco ‘approccio integrato’ mostra tutti i limiti che ho detto. Che sono limiti superabili nel momento in cui Hera, che - non dimentichiamolo mai - è la nostra multi servizi, ritroverà il suo spirito originario, vale a dire proteggere e servire i territori prima che le regole di un mercato che, come un Moloch senza forma, ha peraltro condotto il mondo sul baratro di una crisi epocale. In altre parole ritroverà una dimensione valoriale a cui a cui non possono sottrarsi soprattutto le aziende a maggioranza pubblica”.
“Alla stessa dimensione valoriale non possono essere refrattari i partiti”. Arriva infine una parola per il Pd, “una forza che si riconosce nel confronto aperto e democratico e non ne ha paura”, e una un pochino pesante per il Mov5S (tra i critici all’aggregazione, ma non i soli, visto il voto del sindaco), un “movimento caserma”, cioè “quelli che quest’oggi, al posto del Pd e davanti un voto come quello di poche ore fa nell’assise riminese, avrebbero tranquillamente proceduto a bandire dal partito mezzo o tutto il gruppo consiliare, magari dopo l’anatema del guru telamatico”.