GIORNALAIO 10.10.2012
Hera Acegas: il sindaco Gnassi “silura” l’azienda ma se la tiene “ben stretta” (mentre le bollette dell’acqua aumentano). Marcello Tonini verso il terzo mandato all’Asl Rimini, ma solo fino a quando non sarà Asl Romagna. A Rimini arriva il questore Terribile. Ravenna 2019: provincia unica della cultura
Fusione Hera Acegas
“Invece di pensare a Piazza Affari, Hera dovrebbe ricordarsi che è nata per ragioni di solidità, ma le fortune del gruppo non possono dividersi da quelle del territorio. Caratteristica che la spa pubblica sta perdendo sempre più. Il ‘siluro’ è lanciato dal sindaco Andrea Gnassi. Il tema è quello della fusione con Acegas. Esempi? Le fogne dimenticate. I super stipendi dei manager”, Corriere Romagna (p.5). E Fabio Pazzaglia di Sel continua a chiedere quel consiglio comunale che comunque, dopo il parere in commissione, si dovrà fare. “Da fonti interne alla giunta e alla maggioranza abbiamo saputo che è stato proprio Andrea Gnassi a voler evitare di portare la delibera in aula per evitare di dover esprimere un voto. Perché in entrambi i casi (favorevole o contrario) avrebbe scontentato qualcuno”.
“Alla fine ha parlato anche Andrea Gnassi, e non le ha mandate a dire a Hera pur tenendosela ben stretta”, La Voce di Romagna (p.14). “Critiche dal coordinatore regionale di Sel, Giovanni Paglia (“la situazione più è a Rimini dove il consiglio comunale neanche si è espresso”), mentre Fds, Idv, Sel-Fc e M5S chiedono “la convocazione d’urgenza”. Dopo il rinvio della delibera in commissione una settimana fa, quando il Pd è andato sotto alla richiesta di Fabio Pazzaglia (Sel-Fc) (“ma il sindaco è favorevole e contrario, non s’è capito” ha detto), ieri nel tardo pomeriggio è stata convocata una commissione per domani alle 17”.
Intanto, a Forlì il consiglio ha detto no, La Voce (p.28), mentre le bollette dell’acqua aumentano. “Una escalation che va avanti negli ultimi quattro anni e ha portato a un aumento complessivo del 22 per cento”, Corriere (p.5).
Marcello Tonini riconfermato direttore generale dell’Asl di Rimini
La notizia su tutti i quotidiani, con le raccomandazioni dell’assessore regionale Carlo Lusenti affinché si acceleri il processo verso l’Asl unica romagnola.
La riconferma straordinaria per il terzo mandato “si iscrive in un’ottica di Area Vasta che troverà la sua piena definizione all’inizio del 2014 e nella delibera è specificato che il mandato quadriennale potrà avere termine prima qualora si arrivi alla definizione dell’azienda Usl della Romagna”, il Carlino (p.4). Nel frattempo, a Rimini arriveranno 32mila euro per la non autosufficienza.
Cambio di guardia in questura a Rimini
“TRE ANNI FA, nel 2009, era tornato finalmente come questore, accolto quasi come un eroe. Dopo tre anni è già finita l’avventura di Oreste Capocasa a Rimini. Per lui si apriranno, a fine mese, le porte della questura di Modena: una vera e propria promozione”, il Carlino (p.8). Al suo posto da Brindisi Alfonso Terribile.
Concessioni demaniali
Il Sib (sindacato dei balneari) non crede alla possibilità che il governo possa far partire i vecchi gestori romagnoli da posizioni di vantaggio all'asta del 2016. “Ma non diciamo ‘patacate’. Quando una concessione balneare viene assegnata attraverso una evidenza pubblica, il vecchio gestore non può partire da una posizione di vantaggio, altrimenti i ricorsi al Tar farebbero giustizia. Alla vigilia del confronto con il governo (oggi), Sib Confcommercio boccia per l’ennesima volta la posizione della ‘riminese’ Oasi Confartigianato. Non può essere ammesso nessun sistema ‘incentivante’, l’Unione europa non lo consentirà. La strada maestra proposta è quella di estromettere il balenare dalla lotteria dell’evidenza pubblica, alla quale possono partecipare tutti in virtù del principio della libera concorrenza”, Corriere (p.10).
Provincia
I dipendenti alle prese con il riordino: nessuno sa cosa gli toccherà e, facendo un po' di conti tra le tre romagnole, si parla di un totale di 1.230 dipendenti, Brahim Maarad, Nuovo Quotidiano (p.7).
Stipendi politici
Giovanni Bucchi, La Voce (p.11), confronta gli stipendi di sindaco e giunta riminese tra il prima e il dopo elezione/nomina (c’è anche chi ci ha perso). “Gnassi ha dichiarato un reddito di 32.088 euro nel 2010, anno in cui è stato dipendente della “Associazione democratici di sinistra” fino al 15 luglio, quando si è dimesso da segretario provinciale del Pd. La sua indennità da sindaco per il 2012 ammonta a 68.712 euro, con uno stipendio lordo mensile di 5.726 euro”.
Intanto (Voce, p.11), “il Comune, con una determina del 27 agosto scorso firmata dalla funzionaria di Palazzo Garampi Silvia Moni, ha sborsato 8.800 euro in sostegno alla realizzazione di diverse iniziative culturali promosse dagli enti del territorio. L’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) sono andati 1.900 euro per coprire parte dell’evento organizzato il 25 aprile, giorno della Liberazione, e costato 3.000 euro. L’Istituto oncologico romagnolo (Ior) ne ha ricevuti 1.500 per il Gran Galà dello Ior costato invece 2.150 euro, mentre all’associazione culturale Mare di Libri sono andati 2.900 euro a fronte del Mare di Libri Festival dei ragazzi che leggono 2012” venuto a costare nel complesso ben 35.800 euro”, e così via.
Ravenna 2019
“Provincia unica della cultura” titola La Voce (p.33) alla presentazione dell’iniziativa di lancio locale della candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura per il 2019, sostenuta dalle città romagnole. A Rimini giovedì approderà il ‘treno di John Cage’.
Teatro Galli
“Il Comune ha approvato la delibera che dà il via libera, così come previsto dal D.Lgs 163/06, agli incentivi per quei tecnici e funzionari che hanno lavorato tra il 2009 e l’anno scorso sui progetti per la ricostruzione del teatro Galli. 251.744 euro la cifra complessiva che sarà ripartita, secondo le indicazioni fornite dall’ingegnere Massimo Totti”, NQ (p.7).
Un nuovo romanzo ispirato a Rimini. E’ Italia di Pietro Meldini, Corriere (p.23).
Domenica è la festa di San Gaudenzo a Rimini, La Voce (p.13).
Meningite in crociera, paura per 30 riminesi, Corriere (p.3).
Presentata in Comune l’indagine della Cgil, tra i dipendenti della sede di via Caduti di Marzabotto a Rimini, per analizzare, attraverso le loro abitudini, le carenze del trasporto pubblico locale, La Voce (p.16).
09 10 2012 | Romagna Express 2019, giovedì a Rimini il treno a vapore per promuovere la candidatura di Ravenna Capitale europea della cultura
Romagna Express 2019, giovedì a Rimini il treno a vapore per promuovere la candidatura di Ravenna Capitale europea della cultura
La Romagna, tutta e unita, non ha dubbi. Forlì, non ha dubbi né Cesena né tanto meno Rimini. Capitale europea per la cultura del 2019 sarà Ravenna, anche se nel frattempo dovrà vedersela con Matera, Perugia-Assisi, Siena e Venezia. Strano ma vero le province romagnole hanno trovato accordo in qualcosa. Merito della candidatura della capitale bizantina all’ambito compito. Unità che si concretizzerà giovedì a Rimini.
“Siamo di fronte davvero a un’iniziativa non condotta con la retorica del patriottismo locale ma su veri e profondi argomenti culturali”, spiega l’assessore per le politiche culturali del Comune di Rimini, Massimo Pulini, parlando del lavoro romagnolo che è già partito e che condurrà Ravenna a presentare l’effettiva candidatura con il bando del Ministero che sarà pubblicato entro fine anno. “Sin dal primo momento, quello delle cinque tracce, veri e propri incontri di cervelli di varie discipline, con filosofi registi teatrali musicisti e musicologi si è lavorato non a colpi di slogan, ma andando al nucleo degli argomenti fondamentali del settore culturale e della vita civile della nostra epoca”.
Secondo l’assessore Pulini questo è un buon “terreno che precede il discorso sulla Provincia. Mi auguro che il sentimento campanilistico, inevitabilmente già dato per scontato, essita più nell’immaginario che nei fatti e che invece il riordino istituzionale possa trovare nell’humus dal lavoro per la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura la possibilità di un veicolo di confronto e di comprensione maggiore”.
In attesa che la politica faccia il suo corso, ecco che giovedì a Rimini arriverà il ‘Romagna Express 2019’, il treno a vapore che in questi giorni sta attraversando le principali città della Romagna per promuovere la candidatura di Ravenna. Il treno e già partito da Ravenna ieri dove rientrerà venerdì, passando per cinque tappe: Ravenna-Faenza (8 ottobre), Faenza-Forlì (9 ottobre), Forlì-Cesena (10 ottobre), Cesena-Rimini (11 ottobre), Rimini-Ravenna (12 ottobre). Nelle singole tratte viaggeranno studenti delle scuole superiori delle rispettive città di partenza. Gli studenti riminesi accoglieranno quindi l’11 ottobre i colleghi di Cesena e partiranno alla volta di Ravenna il giorno successivo.
“Ogni città – spiega Pulini – dedicherà al passaggio e alla sosta del treno un tema. Noi a Rimini lo abbiamo dedicato alla musica e al centenario della nascita John Cage. C’è un motivo storico. Nel 1978, Cage fece arrivare proprio a Rimini di un treno della musica che in un percorso a scartamento ridotto andava verso Ravenna”. Ed è così che nel treno a vapore gli studenti ascolteranno le composizioni dell’autore statunitense.
In stazione, dove arriverà alle 10,30 il treno proveniente da Cesena verrà accolto dalla Banda città di Rimini, che accompagnerà i ragazzi fino al cinema Settebello dove il musicologo Franco Masotti rievocherà il viaggio di John Cage assieme ad Andrea Felli, Roberto Paci Dalò e Leonardo Sonnoli. Nel pomeriggio, alle 18,30, presso la sala Panfili del complesso Agostiniani, si terrà uno spettacolo realizzato in collaborazione con associazioni culturali del territorio. In questo contesto, Fabio Mina presenterà la performance “Always see everything”. Infine, alle ore 21 presso il Teatro degli Atti, Dulcamara Teatro presenta “Babilonia”, spettacolo di teatro danza nell’ambito del Festival “Le Voci dell’anima”.
La mattina successiva studenti riminesi degli Istituti Einaudi, Marco Polo e Valturio partiranno per Ravenna dove saranno accolti da un programma di spettacoli e giochi-installazioni animato dai volontari di Ravenna 2019.
“Siamo intenzionati – spiega Alberto Cassani, coordinatore di Ravenna 2019 - a fare molte cose buone insieme e questo è più importante della provincia unica. Il tema della candidatura è quasi sterminato e comprende in sé l'idea di futuro che abbiamo per le nostre città e per il nostro territorio. A volte diventa un pretesto: si chiama capitale europea della cultura, ma stiamo parlando di una idea di futuro legato allo sviluppo economico, dentro ci stanno tutto gli ambiti delle politiche di governo del territorio. La candidatura – precisa – è di perimetro romagnolo perché così abbiamo voluto che fosse. Solo che per regolamento bisognava indicare una città capifila. Abbiamo scelto Ravenna perché al progetto ci lavorava già da tempo. Ciò non toglie che tutte le principali città sono coprotagoniste, Rimini in testa, insieme a Ravenna, di questa straordinaria avventura”.
Rimini 'protagonista' nel 2014, l’anno in cui il cui il comitato scientifico dirà il nome della città prescelta per il 2019, si prepara a “festeggiare anche il secondo millennio ponte di Tiberio. Si andrà a fare una grossa riflessione di studio e di iniziative, tra cui una grande mostra, legate ai due grandi monumenti romani, anche all’arco di Augusto. Vorremmo, invece, dedicare il 2019 agli artisti stranieri ed europei che nel corso dei secoli sono stati da noi e in tutta la regione”, conclude Pulini.
09 10 2012 | A San Patrignano delegati e ambasciatori da 57 paesi per il master contro la droga
A San Patrignano delegati e ambasciatori da 57 paesi per il master contro la droga
Arriveranno in visita anche a San Patrignano per studiare il master contro la droga promosso dalla comunità gli ambasciatori e delegati dei 57 Paesi presenti oggi e domani nella Capitale per discutere una strategia condivisa per affrontare il problema delle dipendenze dal punto di vista della prevenzione. «Per noi operatori di San Patrignano – spiega il responsabile terapeutico della comunità Antonio Boschini – è fondamentale diffondere il nostro know-how rispetto il problema della tossicodipendenza. Stiamo parlando di Paesi in cui questo fenomeno è in crescita in quanto Paesi di transito tra Sud America ed Europa e che vogliamo fortemente aiutare, in linea con la nostra missione».
A partecipare i russi Mikail Kiyko, vice direttore del dipartimento antidroga, Vladimir Vysotsky, capogabinetto del dipartimento, e Alexander Zezyylin, cancelliere dell’ambasciata russa in Italia, Susan Thau, consigliera sulle politiche antidroga alla Casa Bianca, Mounir Soussi e Majid Al Abdulla, delegati dell’ambasciata del Qatar, Luky Veronica Lopez Angulo, delegata del governo del Guatemala, Khalid Fahad Sayer Al Harbi, delegato dell’Arabia Saudita, e Haytham Abdulmomen Hassan Shoja’aadin, consigliere dell’Ambasciata della repubblica dello Yemen. Con loro a San Patrignano anche Elisabetta Belloni, direttore generale per la cooperazione allo sviluppo, ed Elisabetta Simeoni, direttore generale dell’area tecnico scientifica del Dipartimento antidroga italiano.
Il contributo di San Patrignano nel master vero e proprio si concretizzerà nella formazione pratica, realizzata attraverso stage mirati presso la comunità. Questa possibilità sarà riservata ogni anno ai 30 migliori studenti che avranno frequentato costantemente il corso a distanza e avranno superato brillantemente gli esami inerenti i contenuti nel Master.
09 10 2012 | Rimini | Riqualificazione alberghi, dalla Regione 7 milioni per turismo congressuale e fieristico
Riqualificazione alberghi, dalla Regione 7 milioni per sviluppare il turismo congressuale e fieristico
Riqualificazione delle strutture alberghiere e innalzamento del livello qualitativo del servizio offerto. La Regione mette a disposizione 7 milioni di euro per sostenere e sviluppare il turismo congressuale e fieristico in Emilia-Romagna.
La delibera approvata dalla Giunta regionale attiva il nuovo bando rivolto alle piccole e medie imprese singole o associate e finanzia progetti finalizzati al miglioramento dell’offerta congressuale delle strutture ricettive alberghiere.
In particolare il bando prevede contributi per interventi di riqualificazione delle strutture, come la costruzione di nuove sale e meeting room o la realizzazione di servizi complementari o l’aumento della capacità ricettiva. Finanziamenti potranno, inoltre, essere erogati per progetti di promo-commercializzazione e di innalzamento del livello qualitativo del servizio offerto, come la presenza a fiere e workshop, il miglioramento della sostenibilità ambientale o il miglioramento dei modelli gestionali o l’aggiornamento professionale.
L’agevolazione potrà riguardare interventi con spese non inferiori a 1 milione di euro e sostenute a partire dal 1 gennaio 2012; potrà coprire fino al 20 per cento delle spese ammissibili ed è cumulabile con altri contributi pubblici. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 15 gennaio.
09 10 2012 | Rimini | Nevone, in arrivo dalla Regione 2 milioni per i 35 comuni romagnoli più colpiti
Nevone, in arrivo dalla Regione 2 milioni per i 35 comuni romagnoli più colpiti. Vitali: Giusta la direzione, ma servono più fondi. Il Governo faccia la sua parte
Nevone, dalla Regione 2 milioni per i 35 comuni tra Rimini e Forlì Cesena maggiormente colpiti lo scorso febbraio. Si vanno ad aggiungere agli 800mila euro stanziati dal governo ad oggi.
“La Regione – ha dichiarato Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione Civile – ha mantenuto l'impegno preso con i territori colpiti duramente dalla grande nevicata dello scorso febbraio. Ora tocca al Governo fare la sua parte fino in fondo, perché le risorse finora a disposizione non sono comunque sufficienti per coprire i costi dell'emergenza affrontati da tutti i comuni”. Intanto si cercano ulteriori fondi.
“Si tratta di un primo, importante passo verso la giusta direzione, ma le risorse disponibili restano insufficienti”, ha detto il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. “Come sostenuto dall’assessore Gazzolo, il governo deve garantire un aiuto concreto agli enti locali”.
09 10 2012 | Asl Rimini, Tonini verso il terzo mandato. Vitali: Garantita la continuità delle scelte strategiche
Asl Rimini, Tonini verso il terzo mandato. Vitali: Garantita la continuità delle scelte strategiche
Arriva dal presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, la prima reazione alla proposta da parte della giunta regionale alla proroga del mandato di Marcello Tonini a direttore generale della Asl di Rimini, una proroga in realtà un po’ attesa e data quasi per scontata, visto il delicato periodo di riordino istituzionale e il processo verso la costituzione della Asl romagnola cui anche l’assessore regionale per la sanità Carlo Lusenti fa riferimento nel congratularsi con Tonini.
“Le buone riforme – ha detto Vitali – si realizzano quando si tiene assieme la chiarezza degli obiettivi alla conoscenza della realtà di fatto su cui si vuole incidere. E proprio l’obiettivo che ci poniamo di razionalizzare senza perdere qualità, richiede un approccio che sappia valorizzare le tante potenzialità positive presenti nelle nostre diverse esperienze territoriali. In questo senso è ottimale l’affidamento della conduzione di questo delicato processo a Marcello Tonini, che meglio può interpretare le esigenze da contemperare in questa fase. Occorre, infatti, valorizzare il territorio riminese nel nuovo contesto garantendo la continuità delle scelte strategiche e degli investimenti effettuati e, al tempo stesso, una capacità di relazionarsi positivamente con gli altri territori coinvolti”.
Il compito delle istituzioni, in “una fase assai complessa sia dal punto di vista economico che della futura architettura istituzionale”, è quello di “tutelare più di ogni cosa i servizi sanitari e al cittadino nell’ambito dell’obiettivo già in parte realizzato delle politiche di area vasta. Il percorso per avviarci alla costituzione di una Asl unica dell’area romagnola è stato con chiarezza delineato nel corso di questi mesi. E deve essere un percorso eminentemente tecnico, cioè fondato sulle esigenze dei territori e sulla valorizzazione delle proprie eccellenze nel campo della sanità. In questo processo è ovviamente importante, anche per garantirne il migliore esito, tenere conto delle peculiarità delle aziende interessate”.
09 10 2012 | Rimini | Fusione Hera Acegas, Pazzaglia (Sel): Ma Gnassi è favorevole o contrario?
Fusione Hera Acegas, Pazzaglia (Sel): Ma Gnassi è favorevole o contrario?
“Il sindaco di Rimini ha deciso di non decidere”, afferma il consigliere comunale riminese di Sel FareComune, Fabio Pazzaglia (promotore in commissione della sospensione del giudizio sulla fusione tra Hera e Acegas, per cui non si è potuto fissare a giovedì il consiglio), che in mancaza di dibattito in assemblea aderisce al presidio promosso dal Comitato per l'acqua pubblica e previsto per questo giovedì alle 18 davanti al consiglio comunale.
Secondo Pazzaglia il problema è che Andrea Gnassi non vuole prendersi la responsabilità di esprimere un giudizio netto, a differenza di come aveva fatto in occasione dei referendum del 2011. “Da fonti interne alla giunta e alla maggioranza abbiamo infatti saputo che è stato proprio Gnassi a voler evitare di portare la delibera in consiglio per evitare di dover esprimere un voto. Perché in entrambi i casi (favorevole o contrario) avrebbe scontentato qualcuno”.
Adesso, dice Pazzaglia, ci sono da un lato i cittadini, che il sindaco ha mandato a votare ai referendum oltre un anno fa, e dall’altro, “nel caso di un voto contrario alla fusione, il sindaco ha calcolato che avrebbe fatto irritare non poco l'establishment del Partito democratico regionale e di Hera. Noi abbiamo cercato di spingere Gnassi verso la posizione del suo collega di Forlì, il Sindaco Balzani, il quale ha dichiarato con coraggio la sua contrarietà al piano di fusione. Gnassi è in grado di dire il suo parere sulla fusione tra Hera e Acegas? E' favorevole o contrario? Per il momento nessuno l'ha ancora capito”.
09 10 2012 | Rimini | Anche Forlì Cesena vuole i turisti cinesi
Anche Forlì Cesena vuole i turisti cinesi
Turisti cinesi alla scoperta della provincia di Forlì Cesena. Sono quindici, sono imprenditori e professionisti. Sono arrivati tre settimane dopo l’accordo di gemellaggio fra la Provincia italiana e il Distretto di Dongcheng. La firma è stata messa a Pechino il 17 settembre e già il primo nutrito gruppo di viaggiatori dagli occhi a mandorla è in Romagna, per godere delle bellezze del territorio, degustare i vini e il pesce di Cesenatico, scoprire i tesori culturali della biblioteca malatestiana di Cesena, ma soprattutto per rilassarsi alle terme. Prima di loro un importante imprenditore cinese, direttore di uno dei più rinomati centri di cultura enogastronomica di Pechino, con la moglie ha provato il relax, il bello e il gusto romagnoli.
“Si tratta – spiegano dalla Provincia – del primo risultato concreto successivo all’accordo di gemellaggio e ai contatti con i tour operator cinesi tra cui il Cyts, una delle più importanti aziende nazionali che organizza viaggi da tutte le città della Cina per ogni destinazione del mondo, con cui fin dall’inizio è emersa la disponibilità a programmare soggiorni in Provincia di Forlì-Cesena”, dove sono attesi anche i rappresentanti del governo distrettuale pechinese, per ricambiare la visita fatta dalla delegazione provinciale guidata dall’assessore al turismo Iglis Bellavista.
“Il richiamo turistico, culturale ed economico del territorio della Provincia di Forlì-Cesena e della Romagna, in una posizione geografica strategica di collegamento fra le più importanti città italiane di interesse turistico mondiale, diventa ora realtà concreta grazie agli accordi raggiunti in occasione del gemellaggio”, è il commento dell’assessore.
09 10 2012 | Asl Rimini, la regione conferma Tonini alla dg. Lusenti: “Adesso accelerare la decisione sull’azienda romagnola”
Asl Rimini, la regione conferma Tonini alla dg. Lusenti: “Adesso accelerare la decisione sull’azienda romagnola”
La Giunta regionale ha proposto il rinnovo dell’incarico di direttore generale dell’Azienda Usl di Rimini a Marcello Tonini, medico, 54 anni, alla guida della stessa Azienda Usl dal 2004. Una prassi non solita, perché Tonini, arriva così in modo del tutto straordinario al terzo mandato.
“Con questa proposta – ha spiegato l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – mentre garantiamo all’Azienda Usl una guida solida ed efficace, intendiamo favorire il percorso che, una volta concluso l’approfondimento a livello locale, dovrà portare, se i Comuni e le Province interessate si esprimeranno in tal senso, alla identificazione dell’Azienda Usl della Romagna”. “La previsione di accorpamento di Province come previsto dalla normativa nazionale, e nel caso della Romagna della costituzione di una unica Provincia come previsto dal provvedimento assunto dalla Giunta e proposto all'Assemblea legislativa regionale, chiede infatti di accelerare una decisione sulla quale Regione ed Enti locali stanno ragionando da mesi. Non si tratta, sia chiaro – ha aggiunto Lusenti – di tagliare servizi, anzi, al contrario, si tratta di migliorare i servizi resi ai cittadini con un nuovo assetto istituzionale condiviso”. “Per altro – ha continuato l’assessore – il percorso di integrazione tra servizi tecnico-logistici e tra funzioni di assistenza sovraziendali in Romagna è a livelli avanzati: l’Area vasta ha già portato a termine importanti realizzazioni come il laboratorio unico di Pievesestina, per fare un esempio”.
09 10 2012 | Rimini | Fusione Hera Acegas, Gnassi: delusi da chi confonde lo 'strumento' con il 'fine'
Fusione Hera Acegas, Gnassi: delusi da chi confonde lo 'strumento' con il 'fine'
Punto primo: non è la giunta di Rimini che non vuole discutere della fusione di Hera e Acegas in consiglio. “E’ una questione di iter e fino a quando la delibera non sarà votata in commissione (il rinvio è stato chiesto dal gruppo Sel-FareComune, ndr) non potrà essere sottoposta al parere del consiglio”. Detto questo, anche il sindaco Andrea Gnassi entra nel merito della questione.
“Personalmente non mi sorprendono le difficoltà che sta incontrando il progetto di fusione Hera-AcegasAps”, dice. “Sono dovute – secondo il sindaco – alla delusione per la fiducia che era stata riposta all’epoca della costituzione di Hera nella capacità di una azienda di essere al contempo grande, solida ma comunque ‘domestica’”. E non è un caso se “fin dai primi giorni del mio mandato ho sempre posto ad Hera, sia direttamente che all’interno del patto di sindacato che lega i soci pubblici, la necessità che l’azienda recuperasse lo spessore territoriale che, insieme al vincolo di maggioranza pubblica, è (forse oramai tocca dire era), uno degli elementi qualificanti la scelta dei vari enti di superare le aziende locali”.
A questo punto il sindaco ricorda la presentazione del bilancio 2011 della partecipata. “Già in quel primo confronto conclusi, appunto, invitando Hera a porre la stessa attenzione che poneva per ‘piazza affari’ alle esigenze dei territori, ma anche al clima di crisi che già si cominciava a respirare. Da lì è cominciato un rapporto dialettico, a tratti anche polemico, che ha avuto il suo culmine in due richieste: investimenti sul sistema fognario di Rimini (e questo è noto a tutti); e, con i Sindaci di Forlì e Cesena, la riduzione dei compensi del top managemant del Gruppo. Due questioni che, se assecondate, avrebbero consentito di recuperare le critiche che man mano si sono fatte invece più stringenti”. Così non è stato e da qui è nato un senso ‘comune’ di malcontento romagnolo. E non vale spiegare che dal punto di vista industriale la fusione è un’operazione che ha senso, “non è sufficiente”.
“L’idea alla base della costituzione di Hera spa – spiega Gnassi – era quella che le fortune dell’azienda dovessero essere le fortune di un territorio. Se le fortune di territorio e azienda si dividono è il disegno originario che viene messo in crisi. Anche qui, forse, siamo in presenza della contraddizione tra un’azienda che nasce come ‘strumento’ e chi la vede come un ‘fine’”.
Ad essersi perso in tutta questa storia è “il significato della maggioranza pubblica e dello stesso ruolo del patto di sindacato dove, evidentemente, l’essere tutti enti pubblici forse non è più sufficiente per dire che c’è un medesimo sentire. Non è un mistero che le posizioni diverse degli enti soci sono correlate al diverso peso azionario e quindi alle diverse ‘contropartite’ in termine di utili ed investimenti. Se la nostra minima quota azionaria non ci colloca tra i ‘decisori’ e se si vuole però comunque ragionare come sistema, la nostra specificità territoriale (dal sistema fognario in relazione alla balneazione all’efficienza e decoro del sistema di gestione dei rifiuti) non può essere pesata con il bilancino delle azioni né da Hera né dal patto”.