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Cambio vertici per Cisl Rimini, Bellucci segretario generale della Fit


Cambio di vertici per la Cisl di Rimini. In particolare, segretario generale della federazione dei trasporti FitCisl è Gilberto Bellucci che sostituisce Roberto Silvestri, ora segretario generale aggiunto. Katiuscia Tani è nominata segretario generale della CislScuola, al posto di Otello Pennacchia che rimane nella categoria in veste di collaboratore. Segretario reggente della Fps (pubblico impiego e servizi) al posto di Roberto Pezzani è Roberta Roncone, mentre Dorella Lotti è la nuova coordinatrice donne della UstCisl di Rimini, in sostituzione di Samuela Boschi. Infine, presidente provinciale dell’Anteas, Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà, è Renato Lunedei.

Martedì, 09 Ottobre 2012 09:58

GIORNALAIO 09.10.2012

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Il matrimonio tra Hera e Acegas è cosa buona e oscura, dice Vitali. Trc: stanno arrivando le ruspe. Daniele Imola e i sassolini nelle scarpe. Concessioni demaniali: i balneari si preparano a fare ricorso


Fusione Hera Acegas


Ai sindacati piace e hanno firmato un accordo, mentre il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, si sfoga su FB e chiede “di evitare gli errori del passato, di non guardare alla Borsa e ai dividendi come oro colato, quando poi le tariffe aumentano e gli stipendi dei manager non calano (come era stato chiesto). «La mia impressione è che l’ennesima volta si sia persa un’occasione preziosa per un dibattito serio e trasparente su un’operazione potenzialmente anche interessante ma che, per il fatto di non essere adeguatamente spiegata, oggi solleva più di un legittimo dubbio tra comitati civici, partiti, amministrazioni. Evidentemente il passato non ha insegnato nulla: ci si muove con lo stesso passo di 5 o 10 anni fa per operazioni che hanno incidenza nella vita delle persone, trascurando colpevolmente cosa è avvenuto e sta avvenendo oggi in Italia e nel mondo»”, Corriere Romagna (p.9).
Sul tema interviene anche Legambiente che fa un appello all'assessore Sara Visintin, promotore del comitato Acqua bene comune prima di approdare in giunta. "Non può che esercitare il suo ruolo per impedire questa scelta contraria rispetto al risultato referendario, e questo comportamento antidemocratico”, Nuovo Quotidiano (p.11).


Sanità


L’area vasta è una opportunità, parola di Agostino Baruzzi, presidente del comitato organizzatore del 43esimo congresso della società italiana di Neurologia. «Cesena, solo per fare un esempio, è un hub per la traumatologia e la neurochirurgia e il sistema Area Vasta può funzionare se non lo si vive in modo competitivo e in una rete dove ognuno trovi il suo ruolo. L’obiettivo deve essere quello di dare continuità assistenziale ai malati. Si può produrre una sanità di alta qualità, purché la popolazione capisca che non può avere il massimo a 5 chilometri di distanza. Anzi, proprio per garantire qualità occorre una visione di rete», Corriere (p.10).


Trc


Si parte. A giorni in zona stazione a Rimini le ruspe per iniziare a lavorare ai sottoservizi, NQ (p.7). I comitati del no sperano in un miracolo contro lo scempio.


Politica


Intervista del Carlino (p.12) all’ex sindaco di Riccione, Daniele Imola.


Il gruppo su Fb ‘la Rimini che vorremmo’ fa accerchia i regionali sui rimborsi, nei commenti spuntano con aria interrogativa anche Gianluca Tamburini (M5S) e per rispondere l’assessore Maurizio Melucci, oggetto di domande assieme a Roberto Piva e Marco Lombardi che dice: “I rimborsi viaggio non ci sono più. Ora riceviamo esatto ciò che abbiamo speso, dimostrandolo naturalmente. Per chi va in auto, nel chilometraggio è considerata, ovviamente, anche l'usura del mezzo. Chi va in treno gli viene ridato quanto ha speso per il biglietto”, NQ (p.9).


Impresa giallo-rosa


E’ la tendenza dell’anno nero dell’economia. “Al 30 giugno, secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi della Camera di commercio, le aziende che parlano al femminile nella nostra provincia sono salite a 8.229, quasi un centinaio in più rispetto all’anno precedente, quand’erano 8.143. Ma il confronto è ancora più significativo se si prende il esame il raffronto con il 2010”, il Carlino (p.2).


“Gli affitti stellari dei negozi non sono alti per tutti. In questo periodo di crisi e di chiusure a raffica c’è chi avanza con le aperture a ritmi vertiginosi: un più 10 per cento l’anno che ha portato a centinaia di attività, quasi raddoppiate (più 96 per cento) dal 2004 a oggi. La ricetta del successo è “semplice” e arriva dalla comunità cinese, dove «lavorare dodici ore al giorno, sette giorni su sette è la normalità». Troppo? «Nel commercio abbiamo una marcia in più e coi conti non sbagliamo mai»”, Corriere (p.3).


Balneari concessionari


“Quando sarà il momento di partecipare all’evidenza pubblica, i bagnini non possono partire in vantaggio rispetto a chi spera di gestire un tratto di spiaggia al loro posto. L’Unione europea non accetterà alcun premio. Lo ha detto ieri al Sun, l’Associazione Imprenditori turistici balneari. Non solo. E’ pronto un ricorso” per uscire dalla Bolkestein, Corriere (p.8).


Giustizia


Il caso dello scippatore condannato e subito liberato, il Carlino (p.7). “Che fosse stato lui domenica sera a strappare la borsetta ad una signora bolognese di 66 anni che passeggiava col marito di 67, non c’erano dubbi dato che aveva ancora in tasca il suo portafoglio e il suo telefonino. Ieri mattina il marocchino Moncif Ben Raiss, di 25 anni, è stato portato davanti al giudice con l’accusa di furto con strappo. E’ stato condannato ad un anno, ma è stato immediatamente liberato perchè gli è stata sospesa la pena. Fino ad ora infatti, anche se era più che conosciuto alla polizia per vari reati, risulta incensurato al casellario giudiziario”.


San Marino, inchiesta Varano: 35 rinvii a giudizio, Corriere (p.19).

6b

Turismo, Rinaldis (Aia): Il prodotto Rimini c’è, il problema è la comunicazione


In attesa del Ttg Incontri, la principale kermesse del turismo in Italia, promossa da Rimini Fiera, che si svolgerà nel quartiere fieristico della capitale rivierasca dal 18 al 20 ottobre, sembrerebbero non del tutto favorevoli le tendenze dei viaggiatori stranieri rispetto a spiagge & co., almeno dai dati resi noti dall’osservatorio buyer Ttg dedicato alle tendenze della domanda internazionale verso l’Italia.


Secondo le interviste a oltre 600 fra i principali tour operator che vendono il ‘prodotto Italia’ nei cinque continenti, la domanda per il balneare sarebbe scesa del 17,6 per cento (con il più elevato coefficiente di decrescita). Al contrario, sale del 30 per cento la richiesta di prodotti di vacanza legati al lusso. Scende dunque vertiginosamente l’appeal della riviera mentre s’impenna la richiesta di enogastronomia, shopping, benessere, cultura di qualità. Questo cosa significa per Rimini? E, soprattutto, Rimini se n’è accorta? Lo abbiamo chiesto al presidente di Aia (Associazione italiana albergatori) Rimini, Patrizia Rinaldis.


“Anche da noi – spiega il presidente Rinaldis – gli alberghi che hanno sofferto meno la crisi sono stati quelli in grado di offrire maggiori servizi, le imprese di maggiore qualità. Il lavoro che stiamo facendo è quello di portare gli alberghi annuali (il 30 per cento sul totale di circa un migliaio) a un livello più alto perché Rimini come città congressuale adesso si confronta con il mondo e la richiesta di servizi è molto esigente, si cerca il bello e il lusso. Da noi comunque non mancano realtà di quel tipo. Abbiamo design hotel, basti pensare all’ISuite e al Duomo. Più in generale il 60 per cento degli alberghi annuali si difende molto bene in fato di servizi e quasi tutti i quattro stelle hanno la spa all’interno”.


La richiesta di lusso, però, per lo meno dall’esito della ricerca dell’osservatorio del Ttg, passa anche dentro gastronomia e cultura, attraverso quello cioè che il turista vede e fa fuori dall’albergo.
Sull’enogastronomia – analizza la Rinaldis – c’è un difetto di comunicazione, e anche sul resto. Basti pensare che Rimini è la seconda città (dopo Roma) per la presenza di monumenti romani. Il territorio è costellato da una serie di eccellenze culturali. L’entroterra, su cui stiamo lavorando sia con la Provincia sia col Comune, vanta un paesaggio che non è meno bello di quello toscano. A livello di enogastronomia abbiamo dei prodotti e dei piatti che il mondo ci invidia. Dobbiamo imparare a mettere a sistema tutto questo, c’è bisogno di una regia, bisogna creare una comunicazione mirata. Ci sono mercati che ci invidiano la nostra storia e, per creare attorno a se stessi lo stesso tipo di charme che subiscono da noi, arrivano a inventarsene una di sana pianta”.


Un esempio. “Per gli americani il Grand Hotel non è di lusso, sono abituati a di meglio, eppure ne restano sempre estremamente affascinati perché il Grand hotel dalla sua ha la bellezza della storia. Quello che ci sosterrà nel nostro sforzo verso l’innovazione sarà la nostra identità, probabilmente sposata a territorio, enogastronomia e cultura. Il nostro valore aggiunto, di pari passo alla riqualificazione, non sarà quello di standardizzarci sui livelli dei Paesi internazionali, che sono tutti uguali. Nel futuro di Rimini c’è il livellarsi delle strutture verso un’ottima qualità di servizi ma tenendo fermo il valore dell’identità. Il fatto, per esempio che nei nostri alberghi, essendo piccoli, spesso a gestione familiare, anche l’ospite che resta pochissimi giorni viene riconosciuto piace molto. Questa è una carta che noi possiamo (e dobbiamo) giocarci e che gli altri non possono offrire”.


Tra i nuovi mercati esteri, accanto ai cinesi alla cui ‘conquista’ venerdì scorso è andato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi (proprio con lui oggi la Rinaldis ha avuto un rendez vous, ndr), il presidente di Aia Rimini parla dei “Paesi dell’est che adesso non sono più poveri e anzi hanno una buona capacità di spesa. Ci sono dei colleghi, poi, che stanno sondando Paesi emergenti come il Brasile, mercati che cominciano a creare movimento”.
Filomena Armentano

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Sembravano parcheggiati e invece erano stati rubati. I carabinieri scovano a via Abetti un deposito di motorini


Sembra siano parcheggiati lì normalmente. E invece si tratta di motorini rubati. Il deposito in via Abetti è stato scoperto ieri mattina dai carabinieri grazie a una telefonata al 112. Sul posto è arrivata subito una pattuglia del nucleo radiomobile, i militari hanno capito presto dai numeri di telaio di essere di fronte a ciclomotori rubati e parcheggiati in maniera tale da non destar sospetti, ma pronti all'uso.
Tuttavia, una volta sorto, il dubbio ha condotto i carabinieri a fare un giro nei dintorni dove hanno trovato altri due ciclomotori furto, confermando il sospetto che la zona sia stata, per ora da ignoti ma sono in corso indagini, usata come deposito da cui partire, in sella ai motorini rubati, alla volta di ‘azioni criminose’. Tutti i mezzi sono stati recuperati e restituiti ai proprietari.

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Erosione costa, partono a Riccione i lavori per il sabbiodotto da 1 milione di euro. Il sindaco Pironi: L’opera più importante del nostro mandato


E’ stato consegnato oggi a Riccione il cantiere per la realizzazione del sabbiodotto. Nei prossimi giorni quindi l’impresa San Martino di Chioggia avvierà il picchettamento della porzione dell’arenile per dare il via agli scavi, delle dune di sabbia proteggeranno la spiaggia. Il costo dell’opera ammonta a 1 milione di euro, finanziati per intero da fondi regionali. La durata dei lavori è preventivata in quattro mesi.


“E’ una delle opere – ha commentato il Sindaco Massimo Pironi – più importanti del nostro programma di mandato. Siamo riusciti a fare in modo che la Regione riconoscesse la peculiarità della spiaggia di Riccione e confermasse il suo impegno. Siamo convinti che con l’erosione marina dovremo conviverci ancora a lungo, ma in questo modo potremo difendere la nostra spiaggia ed essere sempre pronti per le eventuali emergenze. Il sabbiodotto tutela la nostra spiaggia per com’è, senza barriere di scogli all’orizzonte e senza ostacoli allo sguardo. Una caratteristica che la rende particolarmente pregiata agli occhi dei turisti”.


In pratica, il sabbiodotto è un impianto permanente di pompaggio della sabbia dai punti di accumulo in prossimità dell’imboccatura del porto alle aree, a sud e a nord, più soggette all’erosione marina. L’opera consiste nella posa di una tubazione, interrata a 80 centimetri di profondità sotto la sabbia e intervallata da 25 pozzetti di ispezione. L’impianto si compone di due segmenti: il primo a nord del porto canale, lungo 550 metri circa; il secondo, a sud, lungo 3.300 metri. Per la lunghezza della tratta a Sud, è prevista una stazione di pompaggio supplementare in piazzale San Martino, alimentata da un motore diesel di 450 chilowatt, alloggiato in una cabina insonorizzata.

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Riordino province, la giunta regionale approva documento Cal: buona sintesi indicazioni territori, ora tocca alle funzioni


Saranno dunque quattro Province e una Città metropolitana. La giunta della Regione Emilia-Romagna ha fatto propria la proposta del Consiglio delle autonomie locali trasmettendo quindi il documento all’assemblea legislativa che sarà chiamata a votarlo entro il 23 ottobre, per poi trasferirlo al governo.


L’Emilia-Romagna sarà così ‘ridisegnata’: le attuali Province di Parma e Piacenza daranno vita a un nuovo e unico ente, lo stesso vale per Reggio Emilia e Modena e per le tre attuali Province romagnole di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini che creeranno la Provincia della Romagna. La Provincia di Ferrara, invece, manterrà la propria attuale dimensione geografica visto che rientra nei parametri di popolazione e di territorio previsti dalle norme del Governo. Discorso a parte per la Provincia di Bologna che, dal primo gennaio 2014, si trasformerà in Città metropolitana.


“La Giunta regionale ha condiviso e recepito le indicazioni espresse, a larghissima maggioranza, dal Cal che ha saputo fare un buon lavoro di sintesi delle indicazioni dei territori”, sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale al Rapporto con il Sistema delle Autonomie. “Ora si deve lavorare ancora con gli Enti locali e le parti sociali per affrontare nel più breve tempo possibile il tema delle funzioni delle nuove Province in modo da creare enti il più possibile efficaci ed efficienti, in grado di rispondere al meglio alle necessità delle persone e delle imprese. Punto fondamentale sarà coinvolgere e rendere protagonista tutto il personale presente negli Enti da riorganizzare”.

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Anziani, a Coriano il Comune chiude residenza fatiscente. Muratori (Pd): l’assessore si dimetta


L’amministrazione comunale di Coriano si avvia alla chiusura di una casa di riposo risultata inadeguata ad ospitare anziani non autosufficienti e il segretario comunale del Pd, Gabriele Muratori, chiede le dimissioni dell’assessore a sanità e politiche sociali, Giuseppe Arangio.
Sono diverse le motivazioni che porteranno alla chiusura della residenza, quando l’ultimo dei quattro anziani presenti avrà trovato un luogo adeguato dove vivere ed essere curato. Le ha illustrate lo stesso assessore in consiglio. La prima cosa che non quadra alla giunta è che “l'edificio non ha le caratteristiche di una struttura protetta. Si tratta, infatti, di un gruppo di appartamenti per persone autosufficienti, dove invece vivono anziani con invalidità totale”. Un edificio che, da verifiche e controlli è risultato “fatiscente”. Altro nodo quello dei costi di gestione, probabilmente elevati rispetto all’effettivo lavoro di mantenimento, che sfiorano i 100 mila euro l’anno. 


“E' il fallimento – dice Muratori – delle politiche sociali di questa amministrazione di centrodestra, in cui il vicesindaco e assessore porta avanti scelte aggressive e non solidali verso chi dovrebbe invece essere più tutelato. Pensare di chiudere la casa di riposo e di buttare letteralmente fuori dalla struttura persone che vi hanno vissuto e sono state seguite per anni, come vuole fare Arangio, significa voler lasciare gli anziani e le loro famiglie abbandonati a loro stessi. Non è questo il welfare che noi abbiamo in mente”.


La preoccupazione maggiore per gli anziani che dovranno traslocare riguarda la retta. Attualmente, infatti pagano 500 euro al mese, cifra che potrebbe salire fino a 1.500 euro. “In questo caso – ha assicurato Arangio – verrà versato un conguaglio per le rette dei meno abbienti”. Il Comune sta inoltre, già programmando visite nelle strutture del territorio per trovarne di adeguate al gusto dei quattro nonni ‘sfrattati’ dalla casa fatiscente.

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Violazioni ambientali: da inizio anno 130 sanzioni emesse dalla Provincia per 52mila euro di multe


Sono 130 in sette mesi, contro le 96 dell'intero anno precedente, le multe emesse dalla Provincia contro le violazioni ambientali, per la somma di 52mila euro.
E' il mondo dei rifiuti a farla da padrone. Le sanzioni puniscono maggiormente l'irregolare tenuta dei registri di carico e scarico, l'errata compilazione dei formulari di identificazione per il trasporto dei rifiuti, lo smaltimento di veicolo fuori uso, l'abbandono incontrollato di rifiuti. C’è poi la tutela delle acque. Le violazioni più comuni riguardano il superamento dei limiti fissati e la mancanza di autorizzazione allo scarico. Infine, ci sono le violazioni riguardo la tutela del suolo in generale, in particolare l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici.

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Fusione Hera Acegas, i sindacati dicono sì: importante progetto industriale contro la crisi economica


I sindacati confederali sono a favore della fusione di Hera e Acegas. Si tratta, secondo Cgil, Cisl e Uil, di un importante “progetto industriale” che può contrastare la crisi economica. Per due motivi. Il primo è la “caratteristica di multiutilty analoga al Gruppo Hera che consente di operare per il mantenimento e rafforzamento dei cicli integrati per tutelare le risorse idriche, riutilizzare i materiali derivanti dall’incremento delle raccolte differenziate e diffondere risparmio energetico e fonti rinnovabili”. Il secondo è il “rafforzamento” che “gli enti locali ‘proprietari’, dell’Emilia-Romagna e di Padova e Trieste, conseguono della loro capacità di controllo a maggioranza assoluta del nuovo capitale della società, pari al 59 per cento”.


E’ per questo che le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, assieme al sindaco di Imola, Daniele Manca, in rappresentanza degli oltre 189 Comuni dell’Emilia-Romagna proprietari della maggioranza assoluta del Gruppo Hera Spa, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sul progetto di incorporazione (che sarà oggetto dell’assemblea dei soci prevista per lunedì 15 ottobre).


Nel protocollo si richiede che i Comuni stessi continuino a mantenere il controllo pubblico maggioritario sottoscrivendo dei patti, “condizione indispensabile affinché la preannunciata partecipazione al progetto del fondo d’investimento della Cassa depositi e prestiti, con l’acquisto del 5,6 per cento, costituisca un’opportunità per coinvolgere un operatore finanziario pubblico”.


Ovviamente, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia Romagna, hanno chiesto al cda di Hera spa di adoperarsi “per la piena applicazione dei contratti di lavoro nazionali di riferimento e il rispetto degli accordi integrativi aziendali degli oltre 8mila lavoratori (6.400 Hera + 1.800 AcegasAps)”.

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Fiere: Mosca entra nella rete dei colossi europei da 16 miliardi di fatturato
Venturelli (Emeca): Europa leader mondiale del mercato fieristico


Mosca entra nelle rete delle fiere europee. Emeca, l’associazione presieduta da Piero Venturelli, direttore di RiminiFiera, ha infatti aperto le porte all’Exocentr della capitale russa dopo la visita del direttore Sergej Bednov in riviera, dove ha apprezzato “le soluzioni architettoniche adottate per la struttura fieristica”. “Quanto ai contatti d’affari tra Rimini Fiera e Expocentr, esistevano già prima della mia visita. Nel corso del mio soggiorno ho avuto modo di conoscere i suoi vertici, coi quali abbiamo avuto un confronto interessante e ricco di contenuti”.


A distanza di venti anni dalla costituzione, sono oltre 20 le grandi fiere europee riunite in Emeca (European major exhibition centres association), da Lisbona a Mosca passando per Barcellona, Basilea, Losanna, Zurigo, Bologna, Rimini, Bruxelles, Francoforte, Ginevra, Hannover, Lione, Madrid, Milano, Norimberga, Parigi, Stoccarda, Utrecht, Valenza e Verona. Dimostrano come, spiega Venturelli, “l’economia fieristica europea è solida e stabile, anche in tempi burrascosi”.
Secondo uno studio Kpmg gli effetti politico-economici, generati dalle fiere sui siti Emeca, si aggirano sui 16 miliardi di euro, assicurando 360mila posti di lavoro nel vecchio continente. Le grandi fiere europee hanno visto nel 2011 37,7 milioni di visitatori.


“Oggi, in Europa - spiega Venturelli - non esistono più mercati fieristici nazionali ma un unico mercato europeo, leader nella concorrenza globale rispetto all’Asia e America. E proprio nell’atto costitutivo di Emeca, nel ‘92, era stato definito come obiettivo quello di fare emergere il potenziale dei mercati nazionali europei”. Con risultati interessanti, nonostante le problematicità, non solo per Germania, Svizzera e Francia (“forte pilastro di stabilità”), ma anche per l’Europa meridionale. “Molti organizzatori fieristici e gestori di quartieri, qual è il caso di Italia e Spagna, negli anni passati hanno attuato una ridefinizione delle loro organizzazioni, rendendo più snelle strutture e processi così da disporre di risorse complessive per attrarre più espositori e visitatori


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