Giovedì, 20 Settembre 2012 14:19

aeradria_riccione ricapitalizza

AERADRIA: IL COMUNE DI RICCIONE RICAPITALIZZA


Il Comune di Riccione eserciterà il diritto d’opzione sulle azioni Aeradria di nuova emissione per un importo di 319mila 200 euro, a condizione che la società prosegua nel suo consolidamento finanziario. La giunta comunale ha approvato stamane l’atto di indirizzo relativo all’aumento di capitale deliberato dalla Società Aeradria in data 7 giugno 2012. In base a tale indirizzo, l’Amministrazione comunale, prende atto che “l’aereoporto F.Fellini di Rimini-San Marino ha iniziato fin dal 2005 un ambizioso percorso di crescita e sviluppo al fine di raggiungere una dimensione di autosufficienza e di garantire la gestione di un fondamentale servizio di pubblico interesse per un territorio come il nostro a prevalente vocazione turistica, congressuale e fieristica” e che “l’aumento di capitale deliberato da Aeradria Spa nell’assemblea del 7 giugno 2012 appare necessario per superare i limiti strutturali dell’impianto, garantire sicurezza e rispetto normativo, incrementare il numero dei passeggeri, determinare maggiori possibilità ricettive per il territorio”.


Giovedì, 20 Settembre 2012 14:06

uomini casalinghi


Io….scommetto che ci riesco!’, ovvero quando un uomo va a scuola da casalingo. Il progetto è della Provincia e rientra nelle attività per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.


Tra le attività sono compresi laboratori pratici di cucina, puericultura ed economia domestica per ‘soli uomini’, per accrescerne le competenze nella gestione di sé, della propria casa e della propria tavola, affinché siano autonomi quando “vanno a vivere da soli”.


Le lezioni si svolgeranno dal 22 ottobre fino al 21 di novembre tutti i lunedì e i mercoledì a sera. Non è una cosa per tutti: per l’edizione 2012 saranno venti gli ammessi. Info, Cescot (0541/441911-18), Provincia di Rimini (0541/363986).
La foto è tratta dal sito dell’Associazione uomini casalinghi.

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CONCESSIONI DEMANIALI, CNA: NON CI PIACE IL DOCUMENTO DEL PD. LAVOREREMO SOLO CON CHI CI AIUTERA’ AD EVITARE LE ASTE


“Vogliamo lavorare col Pd e con chiunque sia disponibile, ma vogliamo lavorare per evitare le aste e le evidenze pubbliche”. Non va giù alla Cna il programma che il Pd propone avvicinandosi al momento in cui le spiagge con cui lavorano saranno messe all’asta (secondo il moloch altrimenti detto ‘direttiva Bolkestein’). Il documento è stato presentato ieri in occasione della festa del turismo del Pd a Milano Marittima. Un documento in cui non è chiaro l’obiettivo finale, secondo i balneari che comunque annunciano la loro presenza al Sun di Rimini dove terranno il proprio direttivo “per non perdere l'occasione di ribadire la propria contrarietà alle evidenze pubbliche ed alle aste”.


“Noi chiediamo al Pd e a tutte le forze politiche di costruire da subito un documento per evitare le aste e salvaguardare queste famiglie e queste imprese. Molti comuni hanno approvato ordini del giorno contro la direttiva servizi, al Senato a giugno 2011 è stato approvato un ordine del giorno per evitare le evidenze pubbliche approvato da tutti i partiti e nella stessa direzione si sono espresse recentemente anche le Regioni ed è questa la direzione in cui noi vogliamo andare anche noi. Bisogna rappresentare con autorevolezza questo problema in Europa”.


I punti della proposta del Pd che non piace alla Cna


• Limiti minimi e massimi di durata delle concessioni (minimo 9 anni e massimo 30 anni)
• Esclusione del canone quale elemento di comparazione
• Ridefinire i concetti di facile e difficile rimozione dei beni realizzati dai concessionari
• Prevedere il valore commerciale dell'azienda, derivante dagli investimenti effettuati
• Riconoscimento della capacità dimostrata e della professionalità acquisita quale elemento di premialità
• Riconoscere quali elementi di comparazione: forme di aggregazione fra imprese, tutela e monitoraggio dell'ambiente costiero, cura dell'igiene e della sanità pubblica, utilizzo di materiali ecocompatibili e sviluppo di energie rinnovabili
• Individuare un numero massimo di concessioni di cui un soggetto economico possa essere direttamente o indirettamente titolare in una stessa località
• Definire puntualmente le cause di decadenza e revoca delle concessioni
• Facoltà di rinegoziazione del titolo concessorio

Giovedì, 20 Settembre 2012 09:52

GIORNALAIO 20.09.2012

Rubriche

PD, ARRIVA MATTEO RENZI E TUTTI SI AFFRETTANO A DIRSI AMICI DI BERSANI. PROVINCIA UNITA: VITALI VUOLE IL CAPOLUOGO. PROVINCIA PRODUTTIVA: MASSIMO DEL PREMIO A CHI E’ IN ASPETTATIVA. GALLINI CONSULENTE ANTISISMICO DEL COMUNE. ALBERGHI, COMMERCIO, CRISI, PM10 E RIQUALIFICAZIONE


Non è un posto per rottamatori


A Rimini oggi arriverà Matteo Renzi (19 piazza Cavour) e i vertici del Pd locale fanno a botte per far sapere a Bersani che stanno con lui (Bersani), anche ex 'margheriti'. “Si va dall’assessore regionale Maurizio Melucci, al presidente della Provincia Stefano Vitali, agli assessori Biagini, Nadia Rossi, Gloria Lisi e Meris Soldati. C’è anche il segretario Emma Petitti, che in settimana ha incontrato Stefano Bonaccini”, il Resto del Carlino (p.4).


Gnassi non si schiera, scrive La Voce di Romagna (p.15).


Provincia unita


Stefano Vitali, presidente della (tagliata) Provincia di Rimini, non vuole sentire ragioni sul capoluogo. “Rimini si candida come capoluogo della Romagna e chiede garanzie per mantenere i presìdi di sicurezza. Lo fa in seguito alla Conferenza dei servizi che si è svolta ieri (presenti anche il direttore generale dell’Ausl Tonini e i capigruppo consiliari) tramite un ordine del giorno intitolato Riordino istituzionale: le proposte del nostro territorio al Consiglio delle autonomie locali”, Corriere Romagna (p.5).


Provincia produttiva...


...decisamente troppo se è vero che il premio è calcolato al massimo anche per i dipendenti in aspettativa, La Voce (p.16). Mentre tra i consiglieri è il presidente Ivonne Crescentini la regina dei rimborsi.


Nomine


L’ingegner Luca Gallini, consulente del leghista Gianluca Pini nella vicenda-inchiesta sul palas, adesso “firma una consulenza per il Comune per la quale viene pagato 22,701,54 euro” sulla “valutazione della vulnerabilità sismica del plesso scolastico, in questo caso la scuola elementare Santa Cristina di via Montecieco”, scrive La Voce (p.13).


Alberghi in crisi non riqualificano


La telefonata al Carlino (p.2) di un gestore. «Credo che gran parte dei proprietari non abbiano ben chiaro quale danno procurano all’immagine della riviera in Italia e all’estero. Se non investono annualmente una fetta importante dell’affitto nell’adeguamento e miglioramento delle strutture (avrebbero dovuto farlo da anni e non l’hanno fatto) il futuro di Rimini e della riviera è segnato». E gli affittuari pensano di lasciare.


Qualità dell’aria e crisi del commercio


Non piace ai commercianti il piano regionale recepito dal Comune: tutti i giovedì e la prima domenica del mese senza auto. “«NON SOLO non ci stiamo, ma diciamo che queste misure sono assurde. Siamo delusi: così non si fa altro che penalizzare ulteriormente le nostre piccole imprese, che sono già in difficoltà. Rivedremo i rapporti con l’amministrazione, stiamo sondando i nostri associati per valutare serrate o altre iniziative simili di protesta», conferma il presidente provinciale della Confcommercio, Alduino ‘Richard’ Di Angelo. Anche in Confesercenti è tanta l’amarezza”, il Carlino (p.3).


Sarà anche che in centro storico un affitto per attività commerciale costa anche 3mila 500 euro al mese? La crisi del commercio non è comunque (ovviamente) legata solo allo stop auto e si sta rivelando prepotentemente negli ultimi mesi sotto il profilo immobiliare. Sono aumentate del 35 per cento le attività messe in vendita a Rimini, e nessuno vuole comprarle, Nuovo Quotidiano (p.7).


White list


C’è un ostacolo a Rimini per la lista delle aziende virtuose chiesto dai sindacati contro il lavoro irregolare. “Non c’è ancora un accordo tra le parti sulla vincita di appalti non al massimo ribasso, come è ora, ma in base all’offerta economicamente più vantaggiosa. «Serve un atto di coraggio nel sottoscrivere regole nuove – afferma Graziano Urbinati, segretario generale della Cgil di Rimini - che bandiscano per sempre i meccanismi che favoriscono il lavoro nero», Corriere (p.8).


Tassa di soggiorno in vigore dal 1 ottobre


“Ancora non è entrata in vigore ma gli albergatori hanno già le loro rimostranze. L’imposta di soggiorno porterà con sè tante piccole spese, che però gli hotel non hanno alcuna intenzione di sostenere. Mentre da un sondaggio fra gli associati Aia, emerge che i soldi raccolti dai turisti dovrebbero essere impiegati per riqualificare il lungomare e sistemare le fogne. La tassa di soggiorno entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 1 ottobre. L’Aia non si è ancora rassegnata all’idea ma ormai è costretta a farsene una ragione”, Corriere (p.9).


Evasione


Mauro Gardenghi di Confartigianato dice che il sistema fiscale italiano “va riformato alla radice”, ma anche che«prima di pagare le tasse però - aggiunge - il cittadino dovrebbe poter detrarre tutte le spese che sostiene», Corriere (p.9).


Università


Secondo il preside di Ecomonia, Corrado Benassi, a spaventare è il numero chiuso. Sta di fatto che “i partecipanti al test sono stati meno rispetto ai posti a disposizione; su 230 ragazzi che la facoltà è pronta ad accogliere in entrambi i corsi, sono solo 182 e 229 quelli che si sono iscritti rispettivamente a economia del turismo e a economia dell’impresa”, Corriere (p.6).


Scuola


I bimbi della Conforti andranno i moduli preassemblati, quelli della Casti ancora non hanno le tende chieste al comune dalla Asl, Corriere (p.6).


Secondo gli opinionisti di Qualcosa di riformista Aeradria va venduta a cinesi e arabi, La Voce (p.15).

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Imu, a Rimini nessuna 'pietà' per chi ha figli a carico


Nei giorni scorsi, in linea con lo scadere della seconda rata che imu, la Uil ha diffuso delle stime su quanto gli italiani spenderanno per l’imposta municipale. Numeri dai quali è evidente come Rimini sia una tra le città più care in generale e anche più ‘cattiva’ con chi ha figli a carico.


La reintroduzione dell’imu sulla prima casa, alla fine della fiera, costerà mediamente, per una famiglia senza figli a carico, 133 euro, con punte di 511 euro in alcune città. A Rimini mediamente peserà per 231 euro, cifra che arriverà a 331 euro per una famiglia senza figli a carico, per scendere a 131 euro per una famiglia con 4 figli a carico. Sì, perché a seconda della composizione del nucleo familiare l’incidenza dell’imu sarà differente e nella maggioranza dei casi annullata in diverse province italiane, ma non a Rimini.


Qualche esempio, per una famiglia con un figlio a carico, l’imu peserà 83 euro medi l’anno (in 21 città, tra cui Perugia, L’Aquila, Catanzaro, Cagliari, questo nucleo familiare non pagherà l’imposta), per una famiglia con due figli a carico l’imposta peserà mediamente 33 euro (si azzererà in 49 città tra cui Campobasso, Potenza, Palermo). Con tre figli a carico l’imposta diventerà nulla in 66 città capoluogo (tra cui Venezia e Ancona) per arrivare alle famiglie con 4 figli a carico che si annulla, invece, in 85 capoluoghi, come nel caso di Torino, cioè nella quasi totalità dei casi analizzati dalla Uil.


Non va meglio per le seconde case. Rimini è quinta nella classifica nazionale delle città più costose. In termini assoluti, spiega la Uil, l’imu sulla seconda casa peserà complessivamente 1.351,79 euro a Roma, 1.285 euro a Milano, 1.252,88 euro a Bologna, 1.022,08 euro a Firenze, 1.008,90 euro a Rimini.

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MARECCHIA IN SECCA, INNOCENTI: PERCHE’ SI CONTINUA A PRELEVARE ANCHE QUANDO IL FIUME E’ ASCIUTTO?


Marecchia. Questa estate “a mare del punto di prelievo idrico autorizzato di Ponte Verucchio è rimasto asciutto per diversi chilometri”, segnala il radicale Ivan Innocenti, che scrive a nome dell’associazione Difesa natura animali ambiente di Rimini. “Così succede ormai da diversi anni, nonostante i prelievi con tutta evidenza continuassero ad essere effettuati, in violazione della legge 152/99 che prevede che sia tutelato e garantito quello che viene definito ‘deflusso minimo vitale dei fiumi’”.


Circostanza che “causa continui interventi della provincia per il salvataggio della fauna superstite nelle pozze e vanifica gli sforzi di ripopolamento” e che genera alcuni interrogativi che restano aperti nonostante ci si inoltri verso una stagione piovosa.


“Rispetto a quello che abbiamo visto ripetersi anche questa estate e viste le mancate risposte alle questioni poste a Provincia e Autorità di bacino, ci domandiamo – dice Innocenti – se li organi regionali e provinciali fanno il loro dovere applicando le precise e puntuali disposizioni di legge a tutela dell'ambiente e del deflusso minimo vitale e se gestiscono correttamente le risorse idrica a tutela dalla collettività”.


“Sorge anche qualche dubbio sulle ragioni della continua emergenza idrica che colpisce il nostro territorio per la maggiore parte dell'anno senza distinzioni di stagioni e sul perché si prelevi dal fiume dove non rimane nulla per il deflusso minimo vitale obbligo di legge o ancora sull’esistenza di misurazione del rilascio delle acque”.

Mercoledì, 19 Settembre 2012 15:35

Pesche e nettarine, parola a Laura Rangoni

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Pesche e nettarine, parola a Laura Rangoni


Uno dei frutti più tipici dell’estate è la pesca. I cultivar più tardivi maturano però per tutto settembre, dando un ultimo tocco di colore e freschezza alle nostre tavole, prima dell’arrivo del freddo e dell’inverno.
Secondo alcuni, sarebbe stato Alessandro Magno a portare il pesco in Europa. Secondo altri, la diffusione dell’albero dipenderebbe dai greci o da una spedizione militare cinese in Afghanistan. Indipendentemente da come sia andate le cose, il pesco ha trovato il suo habitat naturale in Italia, soprattutto in Emilia-Romagna, regione in cui vengono prodotte le pesche e le nettarine Igp. I primi pescheti vennero coltivati proprio in provincia di Ravenna a fine dell’Ottocento.


Le pesche si differenziano dalle nettarine o pesche-noci perché hanno una buccia tomentosa, “pelosina”. Entrambe possono essere sia a polpa gialla che bianca. In cucina, la differenza tra le due varietà di frutto, per Laura Rangoni, giornalista e scrittrice, è che «le nettarine credo siano più usate in quelle ricette, dolci, insalate o marmellate, nelle quali sia più comodo evitare di sbucciare il frutto. Infatti, nella buccia risiede parte del sapore particolare delle nettarine e il fascino del colore, che è importante, soprattutto nelle decorazioni».


Importante, sia per le pesche che per le nettarine, è scegliere il frutto giusto. «Si possono scegliere in base al sapore, più o meno accentuato o a seconda della caratteristica che si vuole dare al piatto – spiega la giornalista – Ma anche in base alla consistenza, soprattutto nelle insalate. O ancora, in base all'innegabile comodità delle nettarine, che non richiedono di essere sbucciate. Io le annuso, e devono avere un forte profumo, quando posso le tocco, e devono essere sode ma non troppo dure».


Una volta scelta la frutta giusta, non rimane che gustarla al meglio. Pesche e nettarine vengono di solito mangiate fresche o usate come ingrediente di dolci, marmellate o macedonie. Si possono utilizzare anche per ricette più originali: «A me piace particolarmente aggiungere qualche fettina di nettarina nelle insalate, assieme a lamelle di mandorle. Anche un semplice arrosto aromatizzato alle pesche diventa subito un piatto unico. Da provare poi, secondo me, nel risotto». Meglio allora approfittare delle ultime pesche e mettersi subito a sperimentare.


Carlotta Mariani




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CON LA SCUOLA RIPARTE LA CROCIATA DI GIOENZO RENZI (PDL) PER LE TENDE DELLE ELEMENTARI CASTI: ADESSO LO CHIEDE ANCHE LA ASL


E’ iniziato il nuovo anno scolastico e il consigliere comunale del Pdl Gioenzo Renzi riprende la sua crociata affinché le elementari Casti, frequentate da 400 scolari, possano avere le tende alle finestre. Il consigliere torna alla carica con ancora maggiore slancio visto il “sopralluogo dell’Ausl che ha chiesto, due mesi fa, al Comune di provvedere” da momento che “è suo compito la manutenzione ordinaria e straordinaria, compresa la fornitura degli arredi, degli edifici scolastici destinati a scuola materna, elementare e media, per consentire le migliori condizioni di svolgimento dell’istruzione pubblica”.


E invece anche per questo anno probabilmente gli scolari delle Casti nelle giornate di sole non riusciranno a vedere la lavagna perché letteralmente accecati. “Questa situazione perdura, nonostante la richiesta di risolvere il problema, comportante una spesa contenuta di circa 5mila euro, da parte del presidente del Consiglio del VI Circolo didattico di Rimini, del Comitato genitori, e del sottoscritto consigliere con la precedente interrogazione” e non solo.


Dopo l’esposto del preside anche “la Ausl di Rimini, Ufficio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, ha svolto, nel luglio scorso, un sopralluogo” che la ha confermato il problema e “ha comunicato subito al dirigente dell’Assessorato scuola del Comune di Rimini di provvedere alla installazione delle tende per eliminare l’abbagliamento dal sole all’interno delle aule sia per gli alunni che per gli insegnanti” in virtù del decreto legislativo 81 del 2008 che recita: “Le finestre, i lucernari, e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro”.

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RIORDINO ISTITUZIONALE, LOMBARDI (PDL): DA UNIONE DI COMUNI A COMUNE UNICO E’ MEGLIO


Il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi fa notare come “nel dibattito sulla revisione delle Unioni dei Comuni e sul riordino delle province, vale la pena considerare i vantaggi di una ipotesi di fusione dei piccoli comuni”.


Lombardi prende a esempio la fusione fresca fresca della fusione dei 5 comuni della Val Samoggia in Provincia di Bologna in uno unico da 30mila abitanti che prevede per i prossimi 10 anni contributi regionali e statali per oltre 20 milioni di euro.


“È ovvio – butta l’amo Lombardi – che un'altra iniziativa di questo genere dovrebbe comportare da parte dello Stato e della Regione un identico sostegno e quindi la revisione delle Unioni attualmente presenti sul nostro territorio, anche alla luce della concreta ipotesi di Provincia unica della Romagna, potrebbe benissimo tener conto della fusione di alcuni piccoli Comuni che decidono di rinunciare al campanile in cambio di ingenti risorse da investire in migliori servizi per i cittadini”.


Un particolare interessante che si può desumere dalla vicenda della Val Samoggia è che, per esempio, “la procedura di fusione prevede tra l’altro il mantenimento di presidi municipali anche eletti a suffragio universale, la dislocazione territoriale dei servizi, l’esclusione del nuovo Comune alla disciplina del patto di stabilità e la priorità del nuovo Comune nella destinazione dei fondi dei bandi regionali”.

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RIORDINO PROVINCE, I COMUNI FANNO PROPRIO L’ODG VITALI: PORTEREMO LA PUCULIARITA’ RIMINESE AL CAL


I sindaci della provincia, riuniti attorno al capezzale di Stefano Vitali, assieme al direttore della Asl Marcello Tonini, questa mattina hanno discusso l’ordine del giorno che Rimini presenterà al Consiglio per le autonomie locali. Un ordine del giorno che “impegna il presidente della Provincia di Rimini a rappresentare le peculiarità della comunità riminese” sulla scorta del dossier presentato qualche settimana fa da Vitali per dimostrare le eccellenze riminesi nel panorama romagnolo, tra cui la sanità.


I 27 sindaci hanno concordato di portate ciascuno nel suo consiglio l’odg in virtù della “comune consapevolezza circa il ruolo, da protagonista, che tutto il territorio riminese deve poter svolgere nelle sedi istituzionale preposte al confronto con le altre province romagnole e con la Regione Emilia Romagna”.


Il perché lo ha spiegato Vitali che illustrando l’odg ai sindaci ha sottolineato come sia “necessario affrontare questa svolta storica con il giusto orgoglio ma anche con la consapevolezza data dai numeri, dalle cifre, dal reale peso economico, infrastrutturale, sanitario e culturale del nostro territorio. Su tutti una sanità di eccellenza, il livello di leadership raggiunto dal nostro settore ricettivo e fieristico, ma anche la necessità, per gli stessi motivi, di mantenere sul nostro territorio i presidi di sicurezza necessari per una realtà come la nostra che ogni anno accoglie milioni di presenze turistiche”.


Il sindaco di Riccione Massimo Pironi ha invece posto l’attenzione “sulla dinamicità nel settore terziario, che il governo fatica a leggere perché utilizza parametri statici, che deve essere mantenuta e sviluppata”, e sui trasporti. “E’ necessario non abbassare la guardia – ha detto - sulla raggiungibilità del nostro territorio via cielo, rotaia e gomma, tutte infrastrutture necessarie per il pieno sviluppo del nostro potenziale turistico e ricettivo”.


A margine il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ne ha approfittato per fa notare come “il merito riminese di aver portato il confronto del riordino istituzionale sul tema dei contenuti e dei dati, dopo aver assistito a qualche parola in libertà di troppo da parte di sindaci di altre province”.

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