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INFORTUNI SUL LAVORO, GRAZIANI (CISL): BENE LA FLESSIONE, ORA PIU’ INVESTIMENTI PER COORDINARE LE ASL E APPLICARE LA LEGGE NAZIONALE


Nel 2011 gli infortuni sul lavoro in Romagna hanno fatto segnare una flessione.La Cisl adesso scende in campo per chiedere maggiori investimenti sul territorio nel coordinamento dell’azione delle Asl e la piena applicazione della la legislazione nazionale, ancora “‘al palo’ per alcuni aspetti fondamentali, tra i quali: la messa a disposizione dei dati relativi al fenomeno ad aziende e lavoratori; la qualificazione delle aziende che lavorano negli appalti, spesso meno propense ad investire sulla salute e sicurezza dei lavoratori, specie laddove la logica prevalente di assegnazione dei lavori è quella del massimo ribasso”, spiega il segretario regionale Giorgio Graziani.


Gli infortuni sul lavoro sono stati 100mila in Emilia Romagna nel 2011, per la precisione 99mila 713 segnando così una flessione rispetto al 2009 quando sono stati 107mila 647 in linea con la tendenza del 2010 che ne ha fatti registrare 105mila 993. Il dato è stato presentato oggi a Bologna all’audizione che la Commissione del Senato sugli infortuni sul lavoro ha promosso in Prefettura.


Il decentramento delle competenze nell’ambito della salute e sicurezza del lavoro, ulteriormente rafforzato dalla normativa del 2008, è una scelta irreversibile che può contribuire a ridurre sensibilmente gli infortuni sul lavoro, dando seguito a una tendenza già in corso, solo in parte dovuta all’incidenza della crisi economica”, è il commento di Graziani.
Adesso l’obiettivo, fanno notare dalla Cisl, “ per il quale serve l’impegno di tutti è e deve essere quello di raggiungere zero morti ‘bianche’” che sono state 92 nel 2010, 87 nel 2011 e 52 da inizio anno fino a fine agosto (comprese le vittime del sisma).


In aumento in regione anche le malattie professionali denunciate, fatto “strettamente associato all’intensificazione dei ritmi lavorativi”, ma anche alla “sensibilizzazione dei datori di lavoro, dei sindacati, dei lavoratori, dei medici di famiglia e dei patronati, che ha sicuramente dato il via all'emersione di queste malattie, attenuando lo storico fenomeno di sottodenuncia”. Le malattie professionali denunciate in regione sono state quasi 5mila nel 2009, 6mila 415 nel 2010 e 7mila 150 nel 2011.
“Per questi motivi, per la Cisl sarebbe un errore rimettere in discussione il ruolo svolto dalla Regione attraverso le Aziende Usl e gli Spsal, in particolare in materia di lavoro, ritenendo questa funzione fondamentale per fare prevenzione. Ma per fare questo è necessario investire maggiormente nel coordinamento sul territorio dell’azione delle AUSL”.

Lunedì, 17 Settembre 2012 09:35

GIORNALAIO 17.09.2012

Rubriche

PRIMO GIORNO DI SCUOLA CON INCOGNITE: TUTTA COLPA DELLA PROVINCIA UNITA. VIGILI DI NOTTE: LI VUOLE ANCHE IL SINDACATO DEI POLIZIOTTI. A RIMINI FIERA DAL 2004 RADDOPPIA LE SPESE PER IL PERSONALE. I CAMPETTI DEI DELFINI HANNO L’ERBA ALTA: PARTITA RINVIATA


I vigili di notte


La revisione dei turni per la polizia municipale sembra sempre di più un’esigenza che da non posticipare oltre, soprattutto ora che i rinforzi estivi sono andati via. La denuncia del Sindacato autonomo della polizia. Tiziano Scarpellini "esce allo scoperto per denunciare «il notevole malessere del personale della squadra Volanti riminese chiamato in almeno un paio di occasioni nel periodo estivo a procedere al rilevamento degli incidenti stradali, tralasciando la propria attività primaria di controllo del territorio»”, il Resto del Carlino (p.4).


Primo giorno di scuola con incognite


E’ colpa del riordino delle province, scrive il Corriere Romagna, se “i due progetti di edilizia scolastica più urgenti, quello di espansione dell’alberghiero Savioli di Riccione e di costruzione del nuovo liceo Valgimigli a Viserba rischiano di finire arenati… Potrebbero volerci ben più che i dieci anni che già sono passati dal progetto del Valgimigli, prima che dal cantiere cominciato e abbandonato possa sorgere il nuovo liceo” (p.5).


I 40mila studenti delle scuole statali sono pronti per iniziare il nuovo anno scolastico. Ma non saranno i soli. A loro vanno aggiunti i 4.500 alunni delle scuole paritarie provenienti dalla Karis e dalle materne Fism. Un esercito variegato a cui si affiancherà quello dei 3.500 docenti, di cui 400 insegnanti di sostegno, e ben 950 persone impegnate come collaboratori scolastici, segretaria e amministrazione”. E intanto va avanti la protesta dei genitori delle ex elementari di via Conforti, Nuovo Quotidiano (p.7).


Rimini Fiera


La Voce di Romagna scrive che “nel bilancio consuntivo consolidato 2011, il costo di salari e stipendi, oneri sociali, Tfr e altri costi, ammonta a 8 milioni 306mila 622 euro, il 20,7% del totale costi di produzione. Un termine di paragone: sette anni fa, nel bilancio consolidato 2004, il costo era di 5.150.468 euro, che corrispondeva al 10,9% del totale costi di produzione. Un aumento della spesa per il personale che è del 61,3%” (p.10). Ecco forse perché i dipendenti hanno inoltrato alla direzione una loro proposta di riorganizzazione che eviterebbe all’azienda, per esempio, di dover ricorrere nei periodi di maggiore ‘stress’ alle molto ben retribuite ore di lavoro straordinario (www.inter-vista.it).


I campetti sportivi hanno l’erba alta


E le partite dei giovani calciatori riminesi sono state rinviate. “E' successo al Rimini United che ha pagato il prezzo più caro. Il match contro il Santa Sofia si doveva giocare alle 15,30 sul prato di San Giuliano. Alle 11,30 la presidenza della squadra riminese, di fronte a un campo per niente pronto a ospitare l'incontro, ha deciso di chiamare i colleghi della squadra forlivese per fare risparmiare loro il viaggio e sperare di non essere puniti dalla Federazione”, Nuovo Quotidiano (p.7).


Sciopero Fiabilandia


La Voce sente Osvaldo Paci, il consulente aziendale ingaggiato dalla proprietà per rimettere in sesto i bilanci. “Le sigle sindacali hanno invocato la vigilanza sul divieto di sostituire il personale in stato di sciopero… «Ma non abbiamo sostituito proprio nessuno, su circa 23 persone normalmente impiegate per ogni turno, dalle 10 alle 17, circa la metà erano al lavoro»”, (p.10).


“La ragione dello sciopero dei dieci lavoratori (più alcuni dipendenti della società che gestisce il parco divertimenti) sta nel fatto che non sarebbe stata rispettata la graduatoria delle assunzione per i fine settimana di apertura del mese di settembre. «Finita la stagione estiva, da trent’anni a questa parte — sottolinea Marco Botteghi, della Filcams Cgil di Rimini — c’è una graduatoria che tiene conto di una serie di parametri e che delinea quelle che sono le assunzioni da effettuare nelle aperture di settembre che avvengono nel week-end. Graduatoria che, questa volta, non è stata rispettata»”, il Carlino (p.2).


Il Nuovo Quotidiano intervista la scrittrice riminese finalista al Premio Strega, Lorenza Ghinelli, (p.6).


Borgo Marina boccia la festa dei bengalesi perché "connotata da coloriture politiche", La Voce (p.11).

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LA STRANA PROTESTA DI RIMINI FIERA, ADESIONE ALL’85 PER CENTO. INTERVISTA AL SINDACALISTA GIANLUCA BAGNOLINI


Adesioni all’85 per cento per lo sciopero ‘giapponese’ dei dipendenti di Rimini Fiera nei confronti di una gestione “sulla difensiva”. Ieri i lavoratori non hanno incrociato le braccia, preferendo rimboccarsi le maniche come sempre e devolvere la paga giornaliera in beneficenza. Una strana protesta che ci racconta meglio Gianluca Bagnolini della Cisl.


Solo il 15 per cento dei dipendenti ha disertato lo sciopero: soddisfatti dell’adesione?

Molto, non era affatto scontata. Nella nostra azienda non si era mai vista un’azione collettiva così strutturata. Questo ha un significato molto importante e cioè che le cose che segnaliamo sono sentite dalla stragrande maggioranza dei dipendenti, che non siamo pretestuosi e che sarebbe saggio per l’azienda, a questo punto, fare un passo indietro.


Perché questa strana forma di protesta?
Le ragioni sono due. Siamo partiti dalla valutazione sul contesto economico generale in cui la Fiera opera e si muove, un contesto molto difficile. Abbiamo poi considerato quello che era il nostro obiettivo, almeno per ora, e cioè far ricredere l’azienda sulle reali nostre intenzioni. Quindi abbiamo scelto di valorizzare più l’aspetto partecipativo di tutti, senza aggiungere il danno direttamente economico. La nostra è stata una scelta nel segno della responsabilità visto il momento difficile per l’azienda. Certo: se la Fiera continuerà come ha fatto fino ad ora e non cederà a più miti consigli andremo avanti anche con forme di protesta più tradizionali.


Cosa ne pensate della reazione molto forte e molto personale del presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, alla notizia del vostro sciopero?
Il presidente non ha colto la richiesta della protesta. Si è arroccato in una posizione difensiva strumentalizzando alcuni argomenti di discussione. Il presidente deve sapere che se l’azienda è disposta a rispettare le regole allora i lavoratori sono disponibili ad accettare forme di sacrificio importanti. Posso tranquillamente rispondere alla domanda dicendo che i lavoratori sono delusi dalla reazione del presidente. Una risposta così proprio non ce la aspettavamo. Certo non potevamo pretendere che aderisse al nostro sciopero, ma se almeno avesse cercato di capire perché scioperiamo ci avrebbe fatto piacere. Ha invece scelto di contrapporsi a noi, ma questa scelta è sbagliata.


Il presidente dice che avete ‘scioperato’ perché non volete lavorare due ore a settimana in più. E’ vero?
Bisogna fare chiarezza. Aumentare la produttività non significa fa lavorare gratuitamente (a parità di stipendio) più ore i lavoratori. Questo è illegittimo, cioè illegale. Noi come sindacato siamo d’accordo con l’esigenza di aumentare la produttività dell’azienda e lo scorso anno abbiamo firmato il protocollo. Ora però bisogna avere chiaro che Rimini Fiera non è una fabbrica, ma un’azienda di servizi. Aumentare la produttività significa, per esempio, fare più cose nello stesso tempo. Significa far crescere l’efficienza organizzativa facendo una accurata analisi e, per esempio, tagliando i tempi inutili di alcune procedure. Significa, per esempio, dotarsi di parametri per ripagare l’incremento di produttività. Significa, ed è questa la nostra proposta, maggiore flessibilità nell’orario di lavoro ovvero dotarsi un orario multiperiodale. Mi spiego meglio. A parità di stipendio, la nostra proposta è di lavorare due ore in più quando ce ne è bisogno, quando si è sotto con una fiera (per esempio), e recuperare queste due ore libere perse nei periodi in cui c’è meno da fare. Queste sono dinamiche che noi siamo disponibili a modificare, ma che un’azienda lavori con maggiore efficienza non dipende solo dai dipendenti. E’ frutto anche della capacità dell’azienda di organizzare il lavoro. Cambiare non significa tagliare linearmente il costo del lavoro, ma rendere più efficiente e più certa l’organizzazione del lavoro.


Quello che voi lamentate sopra tutto è la mancata condivisione da parte dell’azienda delle scelte strategiche con i dipendenti. Perché?
La condivisione delle scelte strategiche è per noi una questione, se vogliamo, ancora più stringente del contratto integrativo. Il fatto che i dipendenti non siano partecipi delle scelte aziendali è la cosa che li (e ci) preoccupa di più. Non sapere se, quando e perché l’azienda lascerà un prodotto, oppure se, quando e perché lo sostituirà con uno nuovo, significa lavorare in un clima di incertezza e questo genera preoccupazione. I dipendenti sono interessati alla salute dell’azienda, si domandano cosa possono fare perché si risollevi. E’ dal 2010 che continuiamo a chiedere lumi sulle strategie aziendali. Noi siamo disponibili ai sacrifici ma devono dirci perché. Noi siamo disponibili ad accettare modifiche alle condizioni lavorative perché se un’azienda è efficiente chi ci lavora sta meglio, il clima lavorativo è sereno e migliore. Il contratto integrativo è lo strumento che consente tutto ciò.

Filomena Armentano


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INFORTUNI SUL LAVORO: MENO 10 PER CENTO NEL 2011


Sono diminuiti del 10 per cento gli infortuni sul lavoro in provincia di Rimini nel 2011, questo per lo meno secondo lo studio di Cgil su dati Inail. Potrebbe sembrare un dato positivo e in termini assoluti lo è. Positive non sono le ragioni del decremento o meglio la motivazione: la contrazione del mercato lavoro confermata anche dal dato sulle ore di cassa integrazione che tra gennaio e agosto 2012 sono state 5 milioni(contro i 7 milioni lungo l’intero 2011). La percentuale di disoccupati è dell’8 per cento.


Nel dettaglio, gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel 2011 in provincia di Rimini sono stati 7mila 457. Fa la parte del leone l’industria con 6mila 976 incidenti (93,55 per cento), 279 in agricoltura (3,74 per cento) e 202 nella pubblica amministrazione. Il tasso di flessione è del 10,26 per cento per manifatture e servizi, dell’11,40 per cento tra i dipendenti pubblici e dell’1,41 per cento in agricoltura.


Stabile purtroppo il numero degli incidenti mortali sul luogo di lavoro: nel 2011 sono stati 5 come nel 2010, mentre la media regionale registra un calo.

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SICUREZZA, MAURO (PDL): MENO BIVACCHI E MENO ALCOLICI, IL SINDACO NON PUO’ FARE FINTA CHE L’EMERGENZA NON ESISTA


Meno bivacchi e meno alcolici perché “a Rimini è emergenza sicurezza e di fronte ai cittadini di Borgo Marina che annunciano di organizzarsi in ronde ‘fai da te’ per difendersi da spaggiatori e violenti il sindaco Gnassi non può far finta di nulla”, attacca il consigliere comunale del Pdl Gennaro Mauro che ne ha anche per chi in consiglio gli siede di fronte e che contribuito a bocciare giovedì scorso il suo odg sulla sicurezza. “Allarmante l’insensibilità della maggioranza di fronte alle numerose le proposte avanzate dal Popolo della libertà in consiglio comunale che vengono sistematicamente da loro respinte. Una maggioranza di centrosinistra, che tra l'altro nel dibattito consiliare è quasi sempre assente”.


La questione non può essere risolta addossando ogni responsabilità alla carenza degli organici delle forze dell’ordine. “Ci sono degli strumenti amministrativi che l'amministrazione si può dotare e non lo fa, mentre l’esasperazione dei cittadini riminesi, da Miramare a Torre Pedrera, passando per Borgo Marina è sotto gli occhi di tutti”.
E poi, se di carenza di organici si tratta, “perché l'amministrazione comunale non ha ancora provveduto ad ripristinare in tutti i giorni dell'anno i turni notturni per gli agenti della polizia municipale? I cittadini quotidianamente mi riferiscono che non sanno a chi segnalare abusi e comportamenti illeciti penalmente rilevanti, e quindi bisogna attivare un numero telefonico e pubblicizzarlo in modo da intervenire tempestivamente. Cosa si aspetta ad illuminare ‘a giorno’ alcune zone della città partendo dai giardinetti della stazione. Non chiedo l’impossibile”.

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FIABILANDIA: E’ SCIOPERO A OLTRANZA DEI DIPENDENTI PER LA “GRAVE VIOLAZIONE AL CONTRATTO INTEGRATIVO”


“Grave la violazione al contratto integrativo”, denunciano i dipendenti di Fiabilandia che decidono così, dopo sciopero di due giorni, oggi e domani, di cancellare dalla loro agenda l’incontro previsto con l’azienda per lunedì. “Nel prossimo fine settimana l’azienda potrà dimostrare la propria buona condotta procedendo alle assunzioni in base alla graduatoria e non in base a principi sconosciuti”.


I sindacati chiedono però un nuovo tavolo entro la metà della prossima settimana, ma “solo ove nei fatti sia ripristinato il rispetto totale del contratto integrativo aziendale vigente. In caso contrario la mobilitazione proseguirà, valutando altresì nuovi presidi di fronte al parco ed iniziative pubbliche”.


“Ideologica” la battaglia dell’azienda secondo i dipendenti il cui interesse “è lavorare”. Un’azienda che non ha chiuso i cancelli del parco ai turisti. Al proposito Filcams Cgil continuerà ad informare sulla vertenza l’assessorato provinciale al lavoro e gli istituti preposti, ma in particolare “chiedendo massima attenzione rispetto al divieto di sostituzione di personale in sciopero, nonché per ciò che attiene alla sicurezza dal momento che il personale specializzato addetto alle manutenzioni è assente”.

Sabato, 15 Settembre 2012 11:42

GIORNALAIO 15.09.2012

Rubriche

CECCARELLI: MATTEO RENZI COME ME E PIRONI. PIACE UN PO’ A TUTTI IL TOSCANACCIO (SOPRATTUTTO SE FEDERICO BERLINI TROVA LAVORO IN HERA IN UN BATTER DI CIGLIA). CRISI VOCAZIONALI: IL IL VESCOVO MANDA A SCUOLA DA PARROCI I LAICI. MOBILITA’: FRIBURGO E’ MOLTO LONTANA


Politiche, toto candidature nel Pd


“Lunga lista di probabili candidati per il Parlamento, in attesa delle primarie In pista ci sono Marchioni, Ravaioli e Imola. Il Pd punta a confermare Zavoli”, Nuovo Quotidiano (p.7). Tra i nomi anche i nomi di Roberto Biagini, Lino Gobbi, Stefano Vitali, Meris Soldati, Lorenzo Cagnoni.


Rottamatori


Il sindaco di Bellaria. “«Renzi può raccogliere consensi trasversali, come è successo a me e alle primarie di Riccione. Non credo che andrò a votarlo, anche se sono alla ricerca di interlocutori che vogliono dialogare e lui ha caratteristiche in cui mi riconosco». Il “rottamatore” non dispiace proprio per niente al sindaco pidiellino Enzo Ceccarelli”, Corriere Romagna (p.5).


Aria fresca e vecchie logiche


Un caso che conferma la regola è quello del giovane segretario comunale del Pd di Rimini, il 23enne Federico Berlini. I virgulti non vanno lasciati soli e devono avere delle certezze per continuare a fare politica. Così Berlini, alla pari di suoi vecchio colleghi di partito e di area, appena ha preso la laurea triennale ha trovato subito un posto di lavoro. L’esatto contrario di quasi tutti i suoi coetanei. Berlini è stato assunto a Adriatica Acque, società a cui partecipa al 30% Hera. Per adesso si tratta di uno stage di quattro mesi, ma di sicuro saprà meritare l’assunzione”, il servizio de La Voce di Romagna (p.11).


Via dei Mille covo di criminali?


Giovedì sera l’ennesimo arresto. “Così dicono gli abitanti della zona che hanno di nuovo «i nervi a fior di pelle» e stanno pensando di organizzare della ronde per dare un taglio alla sempre più difficile convivenza con spaccio di droga e violenza. «La sera — afferma un cittadino di via dei Mille che vuole rimanere anonimo perchè già una volta è stato minacciato da alcuni malviventi a notte fonda — quando torniamo a casa non possiamo azzardardarci a guardare negli occhi i nordafricani che spacciano droga davanti a tutti, bivaccano sui marciapiedi di via dei Mille e molestano le nostre donne, perchè loro ti sfidano. Purtroppo hanno il controllo del territorio e noi cittadini siamo tesi come corde di violino»”, il Resto del Carlino (p.3).


Mobilità alternativa


“Friburgo è ancora lontana” titola il Nuovo Quotidiano (p.11). A Rimini “le persone abituate a muoversi a piedi o in bicicletta sono ancora troppo poche: scelgono ancora l'auto il 55% dei riminesi, un dato pronto a schizzare fino al 75% se la destinazione da raggiungere è il luogo di lavoro. E il trasporto pubblico, punto dolente della nostra mobilità, non arriva neanche al 10%”.


Gli obiettivi per il palacongressi?


“Internazionalizzazione e maggiore fruibilità nei mesi estivi”, il Nuovo Quotidiano intervista Stefania Agostini, direttore del Convention bureau (p.9).


Un negozio di auto nello stabilimento della CocaCola. “L’IDEA è del gruppo Diba, il colosso marchigiano delle concessionarie, che da alcuni anni ha messo le radici anche a Rimini rilevando prima i marchi della Bmw e della Mini, e poi (più di recente) anche Hyundai. Da mesi la Diba ha messo gli occhi sull’ex stabilimento della Coca-Cola, lungo la via Flaminia. Stabilimento chiuso da tempo, che fa gola a molti per la sua posizione strategica e le sue dimensioni”, il Carlino (p.5).


Mitch Winehouse a San Patrignano, su tutti i quotidiani. “«Se mia figlia avesse conosciuto San Patrignano — ha detto il signor Winehouse — non dico che l’avrei convinta a venire, ma sicuramente lo avrebbe amato. Amy non era come Madonna o Lady Gaga che amano isolarsi, ma una ragazza normale. Forte e allo stesso tempo molto fragile». La figlia nella sua canzone più famosa diceva che non sarebbe mai andata in riabilitazione. Ma il padre da uno dei luoghi simbolo della ‘rehab’ presenta un’altra Amy Winehouse. «Le sarebbe piaciuta l’atmosfera e la socievolezza di questo posto. In Inghilterra i percorsi di riabilitazione hanno orari stabili: prima la terapia di gruppo, poi lo psicologo. A San Patrignano è tutto molto naturale e non ci si rende neppure conto di affrontare un percorso di recupero»”, il Carlino (p.7).


Crisi delle vocazioni


Una scuola diocesana di teologia pastorale per formare i referenti delle piccole comunità, cioè i laici che, mancando nuovi preti, si fanno carico della vita delle piccole parrocchie, spesso aggregate tra loro in enti sempre più grandi. E' la novità voluta dalla Diocesi di Rimini, in collaborazione con l'istituto superiore di Scienze religiose "Marvelli", pensata per rispondere anche ad una necessità sempre crescente che è quella della formazione dei laici nelle parrocchie, i quali con gli anni assumono sempre più un ruolo importante, anche per la crisi di vocazioni. Sono già più di una decina le parrocchie aggregate ad altre, soprattutto nelle zone di collina dove esistono complessi di tre o quattro comunità religiose sotto la “giurisdizione” di uno o due preti, che da soli non bastano a gestire la vita della chiesa”, Corriere (p.3).

Venerdì, 14 Settembre 2012 17:47

mitch winehouse a san patrignano

IL PAPA’ DI AMY WINEHOUSE OGGI A SAN PATRIGNANO: “HO SCOPERTO UN POSTO SPETTACOLARE, LA MIA AMY LO AVREBBE AMATO”


Oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto 29 anni e oggi suo padre Mitch ha scelto di visitare la comunità di San Patrignano. Arrivato direttamente da Londra, ha trascorso un’intera giornata fra i settori di San Patrignano (nella foto è con le ragazze della tessitura), conoscendo i ragazzi in percorso, pranzando con loro, concedendosi pure qualche tocco al pallone assieme ai giovani del centro minori. «Tutti i ragazzi che ho incontrato mi hanno detto quanto amavano Amy e per me è stato davvero emozionante», ha raccontato lo stesso Mitch Winehouse in un momento dedicato alla stampa. «Sono venuto a sapere di questa realtà attraverso l’associazione inglese di Tomorrows People ed ho scoperto un posto spettacolare, pieno di persone che si occupano degli altri. Il nostro obiettivo era trovare una risposta a lungo termine per chi soffre di tossicodipendenza».


Una visita molto toccante per lui, che gli ha ovviamente fatto pensare tanto a sua figlia: «Se lei avesse conosciuto questo posto, non dico che l’avrei convinta a venire, ma sicuramente lo avrebbe amato. Non era una di quelle popstar che amano isolarsi, ma una ragazza normale, come tutte quelle della sua età. Le sarebbe piaciuta la socievolezza di questo posto. I rehab in Inghilterra hanno orari stabiliti, prima la terapia di gruppo, poi lo psicologo. Qui è tutto molto naturale e organico tanto che nemmeno ci si rende conto che si sta affrontando un percorso».

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LE ACQUE DEL MARECCHIA SCORRERANNO DI NUOVO SOTTO IL PONTE DI TIBERIO, IL CONSIGLIO UNANIME APPROVA LA MOZIONE RENZI


Ieri in consiglio comunale il “risultato importante di una lunga battaglia iniziata nel 1996 che proseguirò”. Festeggia così il consigliere comunale del Pdl Gioenzo Renzi l’approvazione all’unanimità della sua mozione per il ripristino di un flusso d’acqua dal Marecchia al ponte di Tiberio. Festeggia chiedendo ora “attuazioni concrete in tempi certi nel prossimo Piano degli investimenti”.


Renzi ha in testa una data precisa e “l’obiettivo” è “di celebrare degnamente in un ambiente ‘rinaturalizzato’ il bimillenario e più imponente monumento della Rimini romana”, la cui costruzione iniziò nel 14 dopo Cristo sotto il governo di Augusto per terminare nel 21 sotto Tiberio.


La giunta adesso dovrà, quindi, approvare progetto definitivo ed esecutivo di ripristino dello scorrimento naturale e continuo delle acque dal Marecchia sulla base del già esistente progetto preliminare, e prevederne a breve la realizzazione con il prossimo Piano degli investimenti per perseguire la riqualificazione completa del parco Marecchia, del bacino del ponte di Tiberio, del porto canale.

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FIABILANDIA, SCIOPERO DEL PERSONALE DOMANI E DOMENICA. BOTTEGHI FILCAMS: AMPIAMENTE INSUFFICIENTI LE RISPOSTE DELLA PROPRIETA’


Fiabilandia, sale lo stato di agitazione dei dipendenti. “A seguito dell’incontro con la direzione aziendale di Fiabilandia del 10 settembre, Filcams Cgil ritiene ancora ampiamente insufficienti le risposte della proprietà circa il futuro del parco”, spiega il sindacalista Mirco Botteghi.


I dipendenti sciopereranno per tutti i turni di lavoro anche domani e domenica perché, in particolare, “nonostante gli impegni presi, la direzione di Fiabilandia non sta rispettando corrette relazioni sindacali e non ha inteso applicare il contratto integrativo aziendale per le assunzioni del personale riferite al prossimo fine settimana, 15 e 16 settembre. Nonostante le numerose sollecitazioni della Filcams, l’azienda non ha rispettato né un congruo preavviso nella definizione dei turni né la graduatoria prevista dal contratto integrativo”.
Fatto gravissimo per il sindacato anche “a causa del perdurare delle intenzioni della proprietà di licenziare tutto il personale fisso e di ridurre le aperture”.

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