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E' ROMAGNOLO IL GUP NEL PROCESSO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA. DOMANI MOROSINI SARA' A MISANO PER PARLARE DI INFILTRAZIONI 


Fresco di nomina, sarà lui a decidere sull'eventuale rinvio a giudizio dei 12 indagati dell'inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e Mafia, il romagnolo Piergiorgio Morosini, a Palermo dai primi anni '90 e giudice per le indagini preliminari dal 2005, sarà domani a Misano per parlare di infiltrazioni mafiose in Romagna (alle 21,15 in piazza Castello), nell'ambito di un incontro promosso dal Pd.

 
Mettendo in rete in maniera sempre più efficace le istituzioni e facendo sentire partecipi e consapevoli i cittadini – sostiene il segretario provinciale del Pd, Emma Petitti – possiamo contrastare in modo sempre più forte i fenomeni di criminalità organizzata e di illegalità che allungano i tentacoli sul nostro territorio”.

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TERREMERSE, RINVIATO A GIUDIZIO ERRANI SI DIFENDE: “MAI FAVORITO O SFAVORITO QUALCUNO”. LA SOLIDARIETA’ DI VITALI, GNASSI, PETITTI


“Mi presenterò davanti al giudice con piena fiducia, perché così si chiarirà che non ho commesso alcun reato. Sono certo di ciò che ho fatto e faccio da presidente di Regione e non ho mai favorito o sfavorito qualcuno”, ha detto il governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, alla notizia del rinvio a giudizio (udienza preliminare in novembre).


Richiesta di rinvio a giudizio, dunque, per falso ideologico a carico del presidente Errani, coinvolto nell'inchiesta sul finanziamento di un milione a Terremerse, coop di Bagnacavallo (Ravenna), presieduta dal fratello Giovanni. Il provvedimento arriva dal procuratore di Bologna, Roberto Alfonso, e dal pubblico ministero, Antonella Scandellari. L’accusa, in pratica, è quella, in concorso con due dirigenti, di aver occultato informazioni per favorire il fratello.


A Giovanni Errani si contesta la truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falso, mentre per i due funzionari la richiesta di rinvio a giudizio è per favoreggiamento personale. Rinviati a giudizio anche il progettista e il direttore dei lavori della cantina, in concorso con Giovanni Errani, gli attuali responsabili della società e un collaboratore dell'ufficio aiuti alle imprese della regione.


Solidali al governatore il presidente della Provincia, Stefano Vitali, e il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. “Vasco Errani è un uomo che crede profondamente e sopra ogni cosa nelle istituzioni. Per questo, conoscendolo, siamo sicuri che accoglierà anche questo momento come passaggio affinché la sua posizione venga chiarita completamente e senza alcuna ombra”. Adesso toccherà alla magistratura lavorare, “un lavoro che non ammette e non tollera giudizi parziali o sommari ma va compiuto in ogni sua parte”.


Solidarietà arriva anche dal Pd riminese, nella persona del segretario provinciale, Emma Petitti. “Siamo sicuri che la vicenda che lo riguarda sarà chiarita positivamente”.

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LA LEGGE SUGLI ASILI, REAZIONI IN CONSIGLIO: UNA SCELTA IDEOLOGICA QUELLA CONTRO LE  ‘MAMME DI GIORNO’


C’era da aspettarselo. Gran parte del dibattito ieri in Consiglio a Bologna si è concentrato sull’esperienza delle tagesmutter, sul paletto del titolo di studio e sulla differenziazione tra i servizi domiciliari e iniziative di conciliazione.


Per l’opposizione, Andrea Pollastri (Pdl) ha criticato le “troppe minuziose prescrizioni contenute nella direttiva che possono causare problemi” e le contraddizioni anche rispetto alla legge 6 di riferimento. Roberto Corradi (Lega nord) si è detto “sostanzialmente concorde” con la parte del documento riferita ai nidi, ma ha dissentito “in modo radicale” sul pregiudizio riservato alle altre tipologie di servizi, come la tagesmutter. Così anche Marco Lombardi (Pdl): nel suo complesso il provvedimento potrebbe essere condivisibile, se non fosse per la difesa corporativa, da un lato, e la difesa ideologica, dall’altro, sulle tagesmutter. Qui si attua il principio contrario alla sussidiarietà: ci sono realtà - ha detto - degne di essere tutelate. Per Silvia Noè (Udc) la direttiva ha emendato la legge. Un vero paradosso: i servizi di conciliazione, recepiti dalla legge per dare spazio a forme autonome di organizzazione famigliare, sono stati derubricati a semplici iniziative di conciliazione di difficile frequentazione. Anche per Giovanni Favia (Mov5stelle) la direttive è, nelle sue linee generali, condivisibile, ma c’è il nodo che riguarda le tagesmutter. Favia avrebbe auspicato che questa esperienza ormai consolidata fosse raccolta dalla Regione, che invece ha fatto una scelta ideologica. Galeazzo Bignami (Pdl) ha ribadito che nel documento emerge la volontà di regolamentare il settore, senza tenere conto del principio di sussidiarietà. La scelta della Giunta, a suo parere, metterà in forte difficoltà o porrà fine a molte esperienze civiche.


Per la maggioranza, Marco Carini (Pd) ha detto che questo provvedimento risponde in modo efficiente alle esigenze delle famiglie, anche attraverso un ampliamento dell’offerta. Stiamo parlando di offerta educativa - ha sottolineato, riferendosi alle critiche dell’opposizione - e non di custodia, quindi appare evidente la giustezza dei parametri richiesti. Roberto Sconciaforni (FdS) ha parlato dei nidi pubblici come dei servizi migliori perché frutto di una formazione, di una cultura e di un lavoro che hanno alle spalle anni e anni di esperienza. L’intento che si legge nella direttiva è anche quello di stabilire cosa rientra nell’ambito dei servizi educativi o in quelli ricreativi o di conciliazione. Marco Barbieri (Pd) ha criticato chi considera “scandalosa” la richiesta del titolo di studio, a fronte di una realtà che vede molti giovani con questi titoli di studio che fanno fatica a trovare lavoro. Giuseppe Pagani (Pd), infine, ha parlato di una discussione complicata, fatta di troppi pregiudizi. Sono stati fatti moltissimi passi avanti, sono state salvaguardate qualità e competenze, ampliando i servizi. Il discorso sulle tagesmutter, a suo avviso, è strumentale: la direttiva infatti apre a esperienze diverse, ma è giusto che richieda parametri precisi.


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“GIOIELLI DI FAMIGLIA”: GLI ASILI. LA REGIONE APPROVA LA SUA LEGGE E LE ‘MAMME DI GIORNO’ (TAGESMUTTER) RESTANO FUORI


“Con questa direttiva abbiamo messo mano a uno dei gioielli di famiglia della nostra regione. Aggiorniamo e qualifichiamo ulteriormente un sistema fondamentale, tenendo conto di un’evoluzione in atto. Abbiamo scelto di decidere “con” e di lavorare “per” il territorio, coniugando qualità e sostenibilità, educazione e conciliazione dei tempi, flessibilità e semplificazione”. Lo dice Teresa Marzocchi, assessore regionale alle Politiche sociali, mentre in consiglio si alzano voci a sostegno delle grandi escluse dalla riforma: le tagesmutter. La norma infatti specifica il titolo di studio necessario: diploma pedagogico o magistrale. Dal 2015 sarà necessaria la laurea specifica. Mentre le mamme di giorno, oltre ad essere mamme anche di notte, non tutte sono laureate 'specifiche'.


Le novità della direttiva


Il testo definisce una serie di norme comuni per tutti i servizi e norme specifiche per le diverse tipologie: nidi d’infanzia (comprensivi di micronidi e sezioni primavera); servizi domiciliari (piccolo gruppo educativo fino a 4 oppure 7 bambini); servizi integrativi (spazio-bambini e centro per bambini e genitori) e servizi sperimentali (che devono essere sottoposti a una preventiva valutazione da parte di un nucleo tecnico regionale).


In particolare, la normativa definisce il titolo di studio richiesto per svolgere il ruolo di educatore in tutti i servizi per l’infanzia: ad oggi un diploma con indirizzo pedagogico o magistrale e, dal 2015, laurea triennale specifica. Per tutti i servizi la direttiva rende obbligatorio il rispetto dei requisiti di sicurezza, igiene, funzionalità dell’ambiente e tutela del benessere dei piccoli.


Per quanto riguarda i nidi, la direttiva stabilisce il rapporto numerico tra personale e bambini delle diverse classi (1 a 5 per la fascia 3-12 mesi; massimo 1 a 7 tra i 12 e i 36 mesi nel tempo pieno e 1 a 8 nel tempo parziale; 1 a 10 tra i 24 e i 36 mesi).


Diverse le novità per i servizi domiciliari o piccoli gruppi educativi: la Regione ha innanzitutto stabilito che saranno integrati nel sistema regionale dei servizi attraverso la collaborazione con i coordinatori pedagogici e ha semplificato le norme che definiscono i requisiti degli spazi e degli ambienti. Per questi servizi, si stabilisce inoltre che il numero massimo dei bimbi accolti dovrà essere di 7.


Il sistema regionale contempla anche i servizi integrativi che affiancano i nidi e sono caratterizzati da una possibilità di frequenza diversificata e non hanno il servizio di mensa. Tra questi, ci sono gli spazi per bambini che prevedono l’affido e, per le fasce tra i 12 e i 36 mesi, un rapporto tra educatori e bambini di 1 a 8, per quella tra 18 e 36 di 1 a 9 e tra i 24 e 36 di 1 a 12. Rientrano nei servizi integrativi anche i centri bambini e genitori o adulti accompagnatori.


Le nuove norme aprono alle sperimentazioni di servizi per l’infanzia, accogliendo così le nuove richieste di flessibilità delle famiglie e dei territori. In questi casi, le proposte devono prevedere un progetto pedagogico, che sarà sottoposto al vaglio del nucleo regionale di valutazione, e personale educativo in possesso del titolo di studio previsto dalla direttiva.


Tra le proposte per le famiglie, la direttiva prevede anche che i Comuni possano predisporre albi di personale al quale possano ricorrere le famiglie per organizzare autonomamente iniziative di conciliazione (che non necessitano di alcun tipo di autorizzazione) e l’organizzazione di servizi ricreativi che prevedono una frequenza occasionale di bambini per un massimo di due ore al giorno.


La riforma dei servizi 0-3


La Regione Emilia-Romagna ha avviato la riforma dei servizi educativi con tre provvedimenti coordinati: la nuova legge 6/2012 (che ha aggiornato la legge regionale 1/2000), la nuova direttiva in materia di requisiti strutturali e organizzativi e, infine, linee guida che consentiranno di valutare la qualità di tutti i servizi educativi per l’infanzia e che saranno approvate nei prossimi giorni dalla Giunta.

Mercoledì, 25 Luglio 2012 09:56

GIORNALAIO 26.07.2012

Rubriche

METEOPAZZO E TURISTI IN FUGA. LA PROVINCIA UNITA NON INTERESSA ALLA VALMARECCHIA. BULLETTI (IDV E ULTIMO VICE PRESIDENTE): “LA ROMAGNA NON SERVE A NULLA”. LOMBARDI (PDL) FA IL PUNTO. I CHIOSCHISTI NON SI SENTONO RAPPRESENTATI. ARRIVA LA APP DELLA PIADINA


Turisti in fuga


Secondo il Resto del Carlino è tutta colpa delle previsioni meteo (pp.2-3), o meglio del meteo-terrorismo, dei “gufi”, li chiama l’assessore regionale al turismo, Maurizio Melucci. Il sito incriminato ammette di aver fatto male qualche conto. “Antonio Sanò, direttore di www.ilmeteo.it, lo ammette: «Gli errori avvengono, meno frequentemente rispetto al passato, ma avvengono ancora. E stavolta è stato grande perché si è verificato in una zona molto popolata ed in un periodo di grande turismo. Se fosse accaduto in mezzo al mare, non se ne sarebbe accorto nessuno». Ma come è potuto accadere? «Non si trattava di una perturbazione atlantica, ma erano formazioni locali che nascevano sulle nostre terre. I sistemi matematici hanno sbagliato la previsione perché i temporali si sono abbattuti più a sud, da Ascoli in giù, ma per l’atmosfera ed i suoi moduli matematici 100-200 chilometri sono pochissimi»”.


Provincia unita


Ai sindaci della Valmarecchia poco importa il nome della città capoluogo, per loro conta essere in Romagna. “Il referendum che abbiamo fatto noi è per entrare a fare parte della Romagna e quindi della regione – spiega il primo cittadino di Pennabilli, Lorenzo Valenti -. Non c'è quindi nessun rimpianto. Seguiamo il destino della Romagna di cui ora facciamo parte a pieno titolo”, Nuovo Quotidiano (p.7).

Mentre l’ultimo presidente, Stefano Vitali, pensa che “per una questione anche culturale abbiamo sempre visto l'economia come qualcosa sotto la ferrovia. Tutto il resto era un contorno, qualcosa in più. La nostra testa è rimasta lì, ancora oggi è ostinatamente lì. Ora entreremo in un territorio più grande con le nostre caratteristiche, se sapremo giocarci le nostre carte saremo una risorsa e avremo la possibilità di contare di più. Altrimenti, il rischio è che il nostro territorio, che vive di turismo, piano piano decada, diventi una coda di un'area più grande”.


All’Idv la provincia di Romagna non interessa. “Noi siamo coerenti, abbiamo proposto di abolirle e lo confermiamo, non ci interessano certo surrogati peraltro scarichi di competenze come la Provincia unica di Romagna che scalda i cuori col bellissimo nome ma non serve a nulla”, dice Carlo Bulletti, (ultimo vicepresidente della Provincia) accanto ad altre cose, La Voce di Romagna (p.13).


Su tutti i quotidiani le osservazioni di Marco Lombardi, presidente della prima commissione regionale (bilancio e affari istituzionali e generali), da cui passerà la riforma. Il consigliere pidiellino dice “che l’accorpamento non è obbligatorio. Portando la necessità dei tagli alle estreme conseguenze” e che “la Provincia unica non potrà che chiamarsi Romagna per ragioni storiche e culturali”. Dice anche che la nuova provincia “dovrà ricevere ulteriori competenze dalla Regione oltre a quelle previste dallo Stato. Il governo non poteva decidere per decreto le competenze regionali. Mantenere in piedi una Provincia solo per ambiente, trasporti e viabilità, sarebbe inutile” (Corriere Romagna, p.6) e che a Rimini allo stato attuale converrebbe si trasformasse davvero in ente di secondo grado.


Spiaggia


Chioschisti autogestiti, non si sentono rappresentati dal repertorio ‘classico’ delle categorie. “«Non abbiamo nessuna intenzione di uscire dal Consorzio Ristobar di spiaggia (aderente alla Confesercenti, ndr), di cui sono consigliere, ma vogliamo stare fuori da certi schemi e abbiamo creato una commissione per discutere con l’amministrazione sulla variante al Piano spiaggia», spiega Gabriele Boldrini, titolare del bar Victory al bagno 86 e referente del gruppo. «Siamo almeno 30 chioschisti su un totale di circa 70 del Consorzio, ma vogliamo coinvolgere anche alcuni bagnini». Alla guida di questa ‘commissione’ ci sono due tecnici: l’architetto Livio Lepri e il geometra Adriano Leardini ai quali «abbiamo chiesto di preparare una proposta di variante condivisa, non calata dall’alto come sempre»”, Giovanni Bucchi su La Voce (p.13).


Portocanale


Si delineano le forme di un project financing. “Bonificare il porto canale, ripulendo l’intera area e demolendo le vecchie banchine e gli altri manufatti in cemento armato che “deturpano il contesto”. Come contropartita, “la disponibilità a gestire i nuovi posti barca realizzati”. Alberto Suzzi, titolare della Croara srl, dopo aver lanciato l’idea di voler prendere in gestione l’invaso del ponte di Tiberio, è riuscito ad aprirsi un varco in Comune e il 18 luglio scorso è stato ricevuto dall’assessore all’urbanistica, Roberto Biagini. La bozza di progetto – perché di questo al momento si tratta – non è dispiaciuta a palazzo Garampi, che ha chiesto un ulteriore approfondimento con l’assessore all’Identità dei luoghi, Massimo Pulini, che sta lavorando al progetto dell’anello verde nel parco Marecchia”, La Voce (p.11).


Succede anche questo, anche a Rimini


Luca Cassiani sul Corriere (p.5) intervista un ormai ex clochard e i suoi ‘amici’. “Si chiama Pasquale Zirottu è a Rimini da quattro anni e ha sempre vissuto in strada: un clochard (detto alla francese), un senzatetto. Da qualche mese, però, grazie a un gruppo di benefattori riminesi, ha trovato una casa. E ha iniziato una nuova vita”.


Edilizia


Sul Nuovo Quotidiano si continua a parlare attorno al piano di De Carlo bocciato negli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta.


Sul Carlino (p.5) i prezzi a metro quadro delle case in riviera.


Hera… a Bologna (dove resta) ora va anche a Trieste e Padova. La società incorpora AcegasAps. “Ai comuni di Trieste e Padova saranno riconosciuti 143 milioni in azioni della multiutility emiliano romagnola. Agli azionisti un conguaglio di 3,4 milioni di euro”, La Voce (p.3).


iPiadina


In arrivo la app dei baracchini e nel 2013 una guida in in 220mila copie, Corriere (p.3).

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EVASIONE E LAVORO NERO, GALVANI (FDS): SERVONO VERIFICHE (E CONTROMISURE EFFICACI) SU ALBERGHI GESTITI DA SRL 


Evasione e lavoro nero, secondo il consigliere comunale Savio Galvani (Fds) la questione si gioca molto nella “mutazione progressiva del sistema economico riminese”.
Perché il punto sta qui è cioè nella tendenza alla “separazione tra la proprietà delle strutture (soprattutto alberghiere), dalla gestione, spesso affidata a società di comodo, create ad hoc proprio per evitare di affrontare i controlli e per sciolte appena in tempo per eludere le sanzioni, senza esposizione del capitale proprio”.


Si domanda il consigliere due cose. La prima quanti verbali la Gdf ha contestato a gestori proprietari e quanti a srl. E quindi, la seconda, “tra quell'85 per cento di alberghi controllati e risultati irregolari, quante saranno le contestazioni realmente esigibili da parte dell'Agenzia delle entrate?”.
In tal senso, secondo Galvani, bisognerebbe “orientare le verifiche” “e assumere contromisure efficaci, se vogliamo davvero dare consequenzialità al lavoro pregevole fatto dalla Guardia di Finanza”.

Mercoledì, 25 Luglio 2012 16:11

alba sul monte

 

Alba sul Monte... in Concerto
Nella spettacolare cornice degli orti dell’arciprete (il terrazzo del monsignore)


Domenica 29 luglio - ore 6.00
... aspettando i concerti...
“AMOR CH’ATTENDI, AMOR CHE FAI”
Spettacolo promosso da Voice Accademy di San Marino
Testi e musiche di W. Shakespeare, G. Caccini, J. Dowland, L. Battisti, N. Piovani, C. King, L. Cohen
Paolo Bartolini, Noemi Beccari, Giulia Ceccoli, Lucilla Di Meco, Marilina Faetanini, Michele Giardi, Francesca Pallozzi Lavorante, Juliana Petecariu, Xiao Li, Erika Ranocchini, Elisa Tordi, Maria Giulia Ugolini
Al Pianoforte Simone Migani - Regia Fabrizio Raggi


Domenica 5 Agosto ** - ore 6.00
FRA CLASSICO E JAZZ
Musiche di A. Vivaldi, C. Debussy, C. Parker, H. Hancock, S. Joplin
Rossini Steet Quintet
Quintetto Italiano di Sassofoni
Marco Cervellini, Daniele Mancini,Marco Santini, Massimo Bertozzi, Cristiano Rotatori


Domenica 12 agosto ** - ore 6.00
MEDITERRANEA
Musiche di C. Bolling, R. J. Moretti
GanEden Ensemble
Karsten Braghittoni, Roberto Bartoli, Daniele Sabatani, Alessandro Giacomoni


Domenica 19 agosto ** - ore 6.00
CHANSON DANS LA NUIT
Musiche di C. Salzedo, L.v. Beethoven, G. Rossini, G. Piernè, G. Faurè, S. Joplin
Paola Perrucci Arpa


Domenica 26 agosto - ore 6.00
NESSUN DORMA
Musiche di G. Puccini, G. Gabrieli, W. A. Mozart, G. Bizet, G. Verdi
Rejouissance Brass
Claudio Menci, Gabriele Menci, Nolito Bambini, Maurizio Pasqui, Marco Venturi, Claudia Quondam Angelo, Giovanni Comanducci, Paolo Acquaviva, Eros Vasconi, Danilo Tamuro


L'ingresso ai concerti è gratuito


** I concerti prevedono interventi coreografici a cura della Compagnia Nazionale di Danza TITANZ Danzatori: Vittorio Colella, Emanuele Serecchia.


Alla fine del concerto colazione per tutti, caffè, cappuccino e bomboloni caldi della Pasticceria Liberty. Costo 2 euro. Il ricavato andrà a favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal sisma per la costruzione di una scuola per l’infanzia.


Mercoledì, 25 Luglio 2012 15:25

25_07_2012 | PIADINA STREET PARADE

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PIADINA STREET PARADE


Dal 2013 una guida targata ‘Rolling Stone’ in 220mila copie e una app da scaricare sugli smart phone segnaleranno migliori ‘baracchini’ on the road dei cibi di strada romagnoli, cassoni alle erbe, piadine alla porchetta, spiedini di pesce, cocomeri, pizzette, squacquerone (da oggi tra le dop regionali protette dall'Europa). E’ questo il cuore del progetto Rimini Street Food che sarà presentato venerdì dalle 19,45 al Barrumba in compagnia del madrileno Phillipe Gonzalez, fondatore di ‘Instagramer nel mondo’, di Michele Lupi, direttore della rivista musicale culto nel mondo Rolling Stone, dell’ideatore del progetto Rimini Street Food, Filippo Polidori, e del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi.


“Si tratta – spiega il sindaco – di un altro tassello con il quale vogliamo internazionalizzare Rimini partendo dalle sue eccellenze e dai simboli della sua identità. Se con la Molo street parade abbiamo creato un grande evento che ha messo insieme le migliori tendenze musicali con il ‘sardoncino’, ora con il progetto ‘Rimini street food’ uniamo brand mondiali come Rolling Stone, Ducati (durante la serata in mostra la Borgo Panigale, ndr) e Instagram con la piada e con i migliori prodotti di strada”.

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SCIOPERO FEDERFARMA: A RIMINI ADESIONE COMPATTA, INVITIAMO I CLIENTI A PROTESTARE CON NOI


Sciopero farmacie. Federfarma Rimini, l’associazione dei titolari delle farmacie private della provincia di Rimini, prevede per domani “una adesione compatta di tutte le farmacie associate, ad esclusione delle Farmacie di turno che dovranno obbligatoriamente rimanere aperte secondo quanto stabilito dalle disposizioni vigenti”.


Non solo, la categoria invita i clienti a scioperare insieme “per continuare a disporre dei farmaci necessari per la tua salute – dice la lettera di invito – e per non perdere la tua farmacia sotto casa”. Più in generale la protesta è contro il governo che “taglia le risorse alle farmacie mettendo in pericolo l’assistenza farmaceutica al cittadino e non interviene sugli sprechi della sanità pubblica”.

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PATTO DI STABILITA’, LA GIUNTA DEFINISCE I CRITERI PER IL 2012. IL 5% DEI FONDI PER SCUOLE E RICOSTRUZIONE EMILIA


Scuole e ricostruzione post-terremoto sono i due principali settori che potranno usufruire dei benefici della legge regionale sul patto di stabilità territoriale, secondo i criteri approvati dalla giunta regionale. Lo scorso anno la legge ha permesso agli enti locali di sbloccare pagamenti per 105 milioni di euro usando risorse che gli stessi enti avevano già in cassa ma che erano state bloccate dalle leggi nazionali.


“Quest’anno - sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna - è che almeno il 5% del totale delle risorse che saranno recuperate e messe a disposizione sarà destinato agli interventi di ricostruzione post-terremoto e, in tutta la regione, a opere di ristrutturazione e costruzione di plessi scolastici”.


Gli enti locali che soddisfano i parametri previsti dalla delibera regionale potranno far pervenire alla Direzione Finanze della Regione le proprie richieste entro il 15 settembre prossimo. I criteri per accedere al riparto sono tre. In primo luogo verranno privilegiati i Comuni e le Province che hanno maggiore necessità di pagamento sulle opere pubbliche già realizzate e che, quindi, potranno liquidare più celermente i fornitori. In secondo luogo, al fine di favorire il rispetto degli impegni europei sul patto di stabilità, saranno presi in considerazione quegli enti locali che abbiano ridotto nel tempo il peso del debito procapite. Infine una particolare attenzione sarà rivolta agli enti che hanno attuato politiche coerenti con la programmazione regionale per la realizzazione di spese d’investimento cofinanziate dalla Regione, dallo Stato oppure dall’Unione europea, in modo da poter utilizzare compiutamente tutti i finanziamenti assegnati.

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