METEOPAZZO E TURISTI IN FUGA. LA PROVINCIA UNITA NON INTERESSA ALLA VALMARECCHIA. BULLETTI (IDV E ULTIMO VICE PRESIDENTE): “LA ROMAGNA NON SERVE A NULLA”. LOMBARDI (PDL) FA IL PUNTO. I CHIOSCHISTI NON SI SENTONO RAPPRESENTATI. ARRIVA LA APP DELLA PIADINA
Turisti in fuga
Secondo il Resto del Carlino è tutta colpa delle previsioni meteo (pp.2-3), o meglio del meteo-terrorismo, dei “gufi”, li chiama l’assessore regionale al turismo, Maurizio Melucci. Il sito incriminato ammette di aver fatto male qualche conto. “Antonio Sanò, direttore di www.ilmeteo.it, lo ammette: «Gli errori avvengono, meno frequentemente rispetto al passato, ma avvengono ancora. E stavolta è stato grande perché si è verificato in una zona molto popolata ed in un periodo di grande turismo. Se fosse accaduto in mezzo al mare, non se ne sarebbe accorto nessuno». Ma come è potuto accadere? «Non si trattava di una perturbazione atlantica, ma erano formazioni locali che nascevano sulle nostre terre. I sistemi matematici hanno sbagliato la previsione perché i temporali si sono abbattuti più a sud, da Ascoli in giù, ma per l’atmosfera ed i suoi moduli matematici 100-200 chilometri sono pochissimi»”.
Provincia unita
Ai sindaci della Valmarecchia poco importa il nome della città capoluogo, per loro conta essere in Romagna. “Il referendum che abbiamo fatto noi è per entrare a fare parte della Romagna e quindi della regione – spiega il primo cittadino di Pennabilli, Lorenzo Valenti -. Non c'è quindi nessun rimpianto. Seguiamo il destino della Romagna di cui ora facciamo parte a pieno titolo”, Nuovo Quotidiano (p.7).
Mentre l’ultimo presidente, Stefano Vitali, pensa che “per una questione anche culturale abbiamo sempre visto l'economia come qualcosa sotto la ferrovia. Tutto il resto era un contorno, qualcosa in più. La nostra testa è rimasta lì, ancora oggi è ostinatamente lì. Ora entreremo in un territorio più grande con le nostre caratteristiche, se sapremo giocarci le nostre carte saremo una risorsa e avremo la possibilità di contare di più. Altrimenti, il rischio è che il nostro territorio, che vive di turismo, piano piano decada, diventi una coda di un'area più grande”.
All’Idv la provincia di Romagna non interessa. “Noi siamo coerenti, abbiamo proposto di abolirle e lo confermiamo, non ci interessano certo surrogati peraltro scarichi di competenze come la Provincia unica di Romagna che scalda i cuori col bellissimo nome ma non serve a nulla”, dice Carlo Bulletti, (ultimo vicepresidente della Provincia) accanto ad altre cose, La Voce di Romagna (p.13).
Su tutti i quotidiani le osservazioni di Marco Lombardi, presidente della prima commissione regionale (bilancio e affari istituzionali e generali), da cui passerà la riforma. Il consigliere pidiellino dice “che l’accorpamento non è obbligatorio. Portando la necessità dei tagli alle estreme conseguenze” e che “la Provincia unica non potrà che chiamarsi Romagna per ragioni storiche e culturali”. Dice anche che la nuova provincia “dovrà ricevere ulteriori competenze dalla Regione oltre a quelle previste dallo Stato. Il governo non poteva decidere per decreto le competenze regionali. Mantenere in piedi una Provincia solo per ambiente, trasporti e viabilità, sarebbe inutile” (Corriere Romagna, p.6) e che a Rimini allo stato attuale converrebbe si trasformasse davvero in ente di secondo grado.
Spiaggia
Chioschisti autogestiti, non si sentono rappresentati dal repertorio ‘classico’ delle categorie. “«Non abbiamo nessuna intenzione di uscire dal Consorzio Ristobar di spiaggia (aderente alla Confesercenti, ndr), di cui sono consigliere, ma vogliamo stare fuori da certi schemi e abbiamo creato una commissione per discutere con l’amministrazione sulla variante al Piano spiaggia», spiega Gabriele Boldrini, titolare del bar Victory al bagno 86 e referente del gruppo. «Siamo almeno 30 chioschisti su un totale di circa 70 del Consorzio, ma vogliamo coinvolgere anche alcuni bagnini». Alla guida di questa ‘commissione’ ci sono due tecnici: l’architetto Livio Lepri e il geometra Adriano Leardini ai quali «abbiamo chiesto di preparare una proposta di variante condivisa, non calata dall’alto come sempre»”, Giovanni Bucchi su La Voce (p.13).
Portocanale
Si delineano le forme di un project financing. “Bonificare il porto canale, ripulendo l’intera area e demolendo le vecchie banchine e gli altri manufatti in cemento armato che “deturpano il contesto”. Come contropartita, “la disponibilità a gestire i nuovi posti barca realizzati”. Alberto Suzzi, titolare della Croara srl, dopo aver lanciato l’idea di voler prendere in gestione l’invaso del ponte di Tiberio, è riuscito ad aprirsi un varco in Comune e il 18 luglio scorso è stato ricevuto dall’assessore all’urbanistica, Roberto Biagini. La bozza di progetto – perché di questo al momento si tratta – non è dispiaciuta a palazzo Garampi, che ha chiesto un ulteriore approfondimento con l’assessore all’Identità dei luoghi, Massimo Pulini, che sta lavorando al progetto dell’anello verde nel parco Marecchia”, La Voce (p.11).
Succede anche questo, anche a Rimini
Luca Cassiani sul Corriere (p.5) intervista un ormai ex clochard e i suoi ‘amici’. “Si chiama Pasquale Zirottu è a Rimini da quattro anni e ha sempre vissuto in strada: un clochard (detto alla francese), un senzatetto. Da qualche mese, però, grazie a un gruppo di benefattori riminesi, ha trovato una casa. E ha iniziato una nuova vita”.
Edilizia
Sul Nuovo Quotidiano si continua a parlare attorno al piano di De Carlo bocciato negli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta.
Sul Carlino (p.5) i prezzi a metro quadro delle case in riviera.
Hera… a Bologna (dove resta) ora va anche a Trieste e Padova. La società incorpora AcegasAps. “Ai comuni di Trieste e Padova saranno riconosciuti 143 milioni in azioni della multiutility emiliano romagnola. Agli azionisti un conguaglio di 3,4 milioni di euro”, La Voce (p.3).
iPiadina
In arrivo la app dei baracchini e nel 2013 una guida in in 220mila copie, Corriere (p.3).
|