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PROVINCIA VERSO IL CAPOLINEA. VITALI AI DIRIGENTI: TENIAMO ALTO L’INTERESSE PER IL TERRITORIO


Verso il capolinea, al capezzale questa mattina Stefano Vitali, ultimo presidente della Provincia di Rimini (per lo meno nella forma in cui la si consoce oggi), ha chiamato i suoi dirigenti. Ha voluto sondare un po’ gli umori e le impressioni dei suoi bracci operativi alla notizia del taglio.


Poi ha parlato lui per chiarire che questa è una fase “molto complessa”. Permangono “troppi elementi di genericità che contribuiscono a creare confusione”. La Provincia ha comunque un “compito primario a tutti i livelli”: “mantenere al centro l’interesse del territorio, riguardante cioè gli asset e le funzioni strategiche”, non solo sotto l’aspetto politico, ma anche rispetto al tecnico. “Questa sarà la barra che terremo ferma nella discussione con la Regione e il Consiglio per le autonomie locali. Un forte ancoraggio agli elementi amministrativi e concreti, che devono venire prima di qualsivoglia ipotesi di futura architettura istituzionale, peraltro assai labile nel caso in cui fossero confermate le ipotesi di delega alle amministrazioni provinciali”.

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RIMINI NELLA TOP 10 DELLE CITTA’ PIU’ AMATE DAGLI EUROPEI (SECONDO TRIVAGO)


Ci sono delle città a cui i turisti europei in vacanza non rinunciano, alla faccia della crisi, almeno secondo Trivago.it (al quarto posto della top c'è anche la Londra olimpica). Nella top ten pubblicata dal portale spiccano due italiane: Roma e Rimini in settima e nona posizione. La capitale risulta molto ricercata da turisti tedeschi, francesi e greci, mentre Rimini è particolarmente amata da austriaci e tedeschi. Magari assieme a Riccione, qualche posto più in basso scorrendo la classifica, così come il resto della riviera. Fatto che l'Emilia-Romagna tra le regioni più ricercate dai turisti che prenotano in Italia le loro vacanze online.

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AGROALIMENTARE: RIMINI FIERA FIRMA ACCORDO CON CONFAGRICOLTURA PER LA CONQUISTA DEI MERCATI ESTERI


Più internazionalità, più identità, più innovazione. Il settore agroalimentare, uno dei fiori all'occhiello del made in Italy, da tempo chiede maggiore attenzione per svilupparsi in un periodo come questo, difficile quanto foriero di grandi opportunità. Per venire incontro alle esigenze di tutta la filiera, Rimini Fiera e Confagricoltura hanno siglato a Roma un protocollo d'intesa che getta le basi per una collaborazione mirata alla crescita di tutto il comparto. Rimini Fiera e Confagricoltura si impegnano a collaborare - usufruendo delle opportunità offerte dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale in tema di sviluppo del settore agroalimentare - al fine di agevolare l'incontro tra aziende italiane ed estere, valorizzare le opportunità di sviluppo, favorire l'internazionalizzazione attraverso i più adeguati strumenti di incoming e outgoing.


"La presenza sui mercati esteri - sottolinea in una nota il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - è uno degli obiettivi principali delle imprese agricole. In questo contesto la collaborazione con una struttura specializzata come Rimini Fiera è di estrema importanza ed offre nuove interessanti occasioni alle nostre aziende per affermarsi a livello internazionale". L'accordo quadro "con una organizzazione prestigiosa come Confagricoltura - commenta Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera - ci offre un'ulteriore opportunità di rafforzare il nostro ruolo al fianco delle imprese, così da favorire a loro vantaggio ulteriori opportunità di business e di promozione sui mercati nazionali ed internazionali". 

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RIMINI, GLI OMBRELLONI CHIUSI DI UN LUGLIO DI CRISI


Ombrelloni chiusi, chilometri di spiaggia quasi deserti, file e file di lettini vuoti. Niente traffico da week end, né locali affollati in un sabato 21 luglio decisamente anomalo per una località come Rimini. Se fino a qualche tempo fa la città della riviera adriatica era meta prediletta di tante famiglie e giovani per prezzi competitivi e divertimenti, oggi la speranza di tanti esercenti è riposta nei russi: che i discendenti degli zar stiano diventando turisti affezionati a Rimini lo confermano anche i numeri delle prenotazioni negli hotel.


"Il 25-30 per cento delle prenotazioni è di turisti russi", spiegano dalla reception dell'hotel Ambasciatori. In qualche locale a ridosso del lungomare c'è persino chi espone cartelli in russo che invitano la clientela ad entrare. "La stagione fino a questo momento l'abbiamo salvata grazie ai russi - spiega Nino, responsabile del Bagno 31 - Siamo preoccupati per agosto: quando non ci saranno più loro avremo solo perdite".


"Il maltempo di questo week end ha inciso relativamente - conferma Andrea, responsabile di un negozio di occhiali e abbigliamento in viale Vespucci - La situazione è drammatica. Il turismo a Rimini è calato paurosamente, le discoteche sono chiuse, basta guardarsi in giro: siamo a fine luglio e il movimento è davvero poco. Neanche eventi come 'La notte rosa' sono sufficienti a risollevare una stagione segnata dalla crisi". Ma neppure il costo dei lettini, dai 3 euro e 50 ai 5 euro, decisamente più competitivo che in altre località, sembra bastare.


"La crisi ha inciso tanto sul turismo di massa che era quello che caratterizzava Rimini - prosegue il responsabile del Bagno 31 - Noi comunque resistiamo, siamo gente dell'Emilia Romagna, non siamo abituati a piangerci addosso". Eppure il pianto questa volta sembra essere lungo chilometri di spiaggia. (AdnKronos)

Venerdì, 20 Luglio 2012 09:33

GIORNALAIO 23.07.2012

Rubriche

PROVINCIA UNITA, GNASSI: “IL PD SI ACCORDA ALLA DEMAGOGIA”. MERCATALI: "PAROLE SULL'INESISTENTE, SE SI TACESSE SAREBBE MEGLIO". BLITZ FINANZA IN RIVIERA. VU CUMPRA’ SFRATTATI DAL PERTINI. INTERVISTA A ROBERTO NACCARI


Provincia unita


Sul Corriere Romagna (p.5), Luca Cassiani intervista il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che tra l’altro dice anche: «Il Pd e le forze riformiste o hanno il coraggio di proporre riforme vere dello Stato, degli enti locali, oppure si accodano alla demagogia, ora anche quella dei prof politici». E poi i commenti di Carlo Bulletti, vice presidente della Provincia, Fabio Galli, assessore al turismo, Ermanno Vichi, primo presidente della Provincia.


Sul Nuovo Quotidiano: Mauro Morri (Santarcangelo), “se la capitale debba essere Rimini o Ravenna è un discorso che non mi interessa. Prima di definire i confini, stabiliamo i contenuti, tanto ormai a radere al suolo i campanili ci ha pensato Monti e su questo non ci piove”; Massimo Pironi (Riccione) “invita anche a puntare sul disegno di legge che la Regione da tempo sta portando avanti con gli enti locali per limitare la polverizzazione dei servizi, ridurre gli sprechi, aggregare i comuni. «In un quadro come questo, senza più certezze di alcun tipo – afferma - uniamo le forze e mettiamocela tutta. Siamo chiamati ad un’assunzione ulteriore di responsabilità davanti ai cittadini»”; e l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci, “Non c’è un manuale sull’argomento. La questione sarà affrontata nelle sedi opportune e la Regione sarà una di queste”. Il senatore Pd Vidmer Mercatali cerca di riportare una polemca, per ora sul nulla, ad un piano reale: "Tutti stanno parlando di un provvedimento che non esiste, se si tacesse sarebbe meglio", (p.5).


Su La Voce di Romagna il commento di Paolo Gambi (p.3).
Blitz finanza in riviera
“I primi risultati indicavano irregolarità nel 70 per cento dei casi. «Ma in mezzo a questa percentuale — commenta Mirco Pari, segretario provinciale della Confesercenti — ci potrebbe essere in mezzo un po’ di tutto: dalla piccola infrazione a violazioni più grandi. Non tutte possono essere messe allo stesso livello. Il rispetto delle regole è fondamentale, però è difficile farlo completamente: occorre snellire gli adempimenti burocratici»”, una linea seguita anche dalle altre categorie, il Resto del Carlini (p.2). Più avanti d’Angelo fuori dal coro: Questi blitz confermano una volta di più — rileva Richard Di Angelo, presidente provinciale della Confcommercio — come le regole devono essere rispettate, senza scorciatoie».
Pulizia a parco Pertini
La polizia è intervenuta sabato pomeriggio verso i vu cumpra’ accampati. “Oltre una ventina di extracomunitari sono riusciti a fuggire, ma molti altri sono finiti nella rete delle forze dell’ordine, tra urla, proteste e spintoni alle divise. I poliziotti sono riusciti a mantenere la situazione sotto controllo, e alla fine hanno identificato 25 persone in tutto. Di queste, 17 erano senegalesi, 2 etiopi, 2 provenienti dalla Costa d’Avorio e quattro nordafricani, marocchini e tunisini”, il Carlino (p.3).
Sul Nuovo Quotidiano Rita Rocchetti intervista il riminese Roberto Naccari, presidente di Santarcangelo dei teatri, che racconta, attraverso il suo rapporto con la città natale, il rapporto tra Rimini e le politiche culturali (p.9).

Venerdì, 20 Luglio 2012 09:25

GIORNALAIO 21.07.2012

Rubriche

PROVINCE, ARRIVA IL TAGLIO ANNUNCIATO (E POI TOCCHERA’ A PREFETTURE, QUESTURE E CO). INCHIESTA FOGNE: IL PRIMO INDAGATO (CHE NON SIA UN CAPRO ESPIATORIO). COMMISSIONE PAESAGGIO, GNASSI: “QUI COMANDO IO”. REVISORI DEI CONTI: FERMI AL COMPROMESSO STORICO. NOTTE ROSA E ORDINE PUBBLICO


Province: il taglio di Rimini


Lo si sapeva già e ci si sta già organizzando, da ieri è però ufficiale e la cosa fa un suo effetto (capoluogo della Romagna unita sarà Ravenna). Su tutti i quotidiani le reazioni di Stefano Vitali, ultimo presidente della Provincia di Rimini, e Andrea Gnassi, sindaco. Tanti gli interrogativi, soprattutto sulle istituzioni che la spending review andrà a toccare dopo le province (prefetture e questure e tribunali e commissariati & co.). «La via è tortuosa - ragiona Palomba -. Su questo aspetto è fatta salva la possibilità di mantenere presidi per particolari necessità di sicurezza. Insomma, se il capoluogo sarà Ravenna la questura potrebbe anche restare. Ma nulla è scontato», Corriere Romagna (p.3).


Inchiesta fogne, primo indagato


E’ uno dei responsabili della Eco Demolizioni srl, la ditta incaricata dal Comune di riprofilare il tratto di sabbia del canale Ausa, a ridosso del mare. Ed è lì che la notte dell’8 giugno scorso, alle quattro circa, i militari della Sezione navale della Guardia di finanza hanno sorpreso un dipendente che su un escavatore meccanico stava liberando il canale dagli ostacoli di sabbia per consentire all’acqua di fluire fino al mare. Fin qui tutto regolare, peccato che in quell’acqua ci fosse un’enorme pozza di liquami, causata dal malfunzionamento di una pompa di ricircolo. Le Fiamme Gialle sono intervenute in tempo per impedire che quella schifezza entrasse in mare. E una volta analizzata l’acqua, hanno accertato che erano presenti enterococchi (in percentuale di 100mila ufc per 100 ml) ed escherichia coli (800mila ufc per 100 ml), batteri soprattutto il secondo, molto pericolosi per la salute umana”, il Resto del Carlino (p.3).


Commissione paesaggio


“I membri della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio, scaduta ormai da un anno, saranno scelti perlopiù tramite procedure a evidenza pubblica. Gnassi, quindi, pescherà dai curriculum arrivati in municipio e non da quelli che gli proporranno gli Ordini professionali. E questo almeno per la maggior parte dei componenti (quattro su sette) dell’organo chiamato a vigilare con pareri obbligatori ma non vincolanti sui provvedimenti inerenti beni paesaggistici e storici”, La Voce di Romagna (p.16).


Revisori dei conti


In commissione non passa la novità del sorteggio, ma si annuncia battaglia, forse sotterranea. “«Abbiamo 39 nominativi che hanno risposto a un avviso pubblico e hanno fatto domanda per quel ruolo –sostiene Franchini - . Chiediamo di procedere a un sorteggio tra tutti i 39». La questione però comincia a essere sentita molto anche tra i banchi del Pd. Non è escluso infatti che qualcuno, almeno nel voto, si avvalga della propria libertà di scelta e non scriva i nomi che gli sono stati già indicati”, Nuovo Quotiano (p.8).


Spiagge


Nuovo rogne per i bagnini. “Adesso si scopre (come con l’acqua calda) che alcuni manufatti – i chioschi e bar di spiaggia innanzitutto – per stare sull’arenile necessitano dell’autorizzazione doganale, e questo perché la spiaggia è territorio di confine dello Stato, quindi l’Agenzia delle Dogane non può avere troppe costruzioni che ne limitino l’agibilità o la visibilità. Strano a dirlo, ma è proprio così. Non solo: l’ok delle Dogane è il presupposto a tutto il resto, cioè dai permessi dell’Agenzia del Demanio a quelli della Soprintendenza, le autorizzazioni paesaggistiche per cui s’è fatta la sanatoria. Un bel labirinto burocratico all’italiana tutto concentrato sullo sabbia, quindi”, La Voce (p.15).


Trc, monta la protesta


I movimenti di Rimini e Riccione si uniscono nella ‘lotta’. “«CI SIAMO anche noi». Per essere esatti: «Dopo quanto accaduto nella notte a Riccione, anche a Rimini faremo azioni eclatanti per contrastare il metrò di costa». Parola di Luigi Camporesi, del Movimento 5stelle, che aprono una fase nuova della protesta contro l’opera ormai al via. Ieri è avvenuta la tanto attesa unione dei due movimenti contrari al metrò, quello di Riccione attivo da anni, e quello che si è costituito a Rimini con i grillini, il comitato di Valter Moretti, Rimini città unita, e quei cittadini pronti a battersi”, il Carlino (p.5).


Fondazione Carim, ventennale


“«L’auspicio è che entro settembre si possa svolgere l’assemblea straordinaria di Banca Carim per la nomina dei nuovi organi, con il conseguente passaggio di consegne che dovrà sancire la conclusione dell’amministrazione straordinaria ». E’ quanto ha sostenuto il presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli ieri durante un incontro informale che si è tenuto presso la sede di corso d’Augusto, riservato ai componenti degli organi sociali, per ricordare i 20 anni di attività e l’impegno della Fondazione in favore del territorio. Palazzo Buonadrata ha elargito a Rimini e provincia qualcosa come 91,7 milioni di euro (media di oltre 4 milioni e mezzo all’anno) tra contributi e progetti”, Corriere (p.8).


Notte rosa


Su tutti i quotidiani il punto dei sindaci sull’ordine pubblico (a alla fine qualche numero sfugge).
“La Notte rosa 2012 però è andata bene ma benissimo. «Penso che si possa parlare di un -15% in termini di presenze e un -20% di fatturato - dice il presidente regionale di Federalberghi, Alessandro Giorgetti -. Ma la Notte rosa non si tocca, rappresenta la nostra identità», Luca Cassiani sul Corriere (p.7).


“Il sindaco Massimo Pironi è stato chiaro: «Bisogna avere la consapevolezza che le realtà non sono tutte uguali. Quello che raccontano gli albergatori di Riccione non è ciò che raccontano gli operatori di Rimini. Questo aspetto va valutato»”, Brahim Maarad, Nuovo Quotidiano (p.11).


Sulle questioni di ordine pubblico leggete qua (http://www.inter-vista.it/news/item/1154-20_07_2012-|-notte-rosa-ed-eccessi-pironi-una-crisi-di-successo-che-va-insieme-presa-di-petto-a-rischio-e%E2%80%99-l%E2%80%99immagine-della-riviera-intera).


Gemmano, arriva il commissario


“DOPO QUATTRO anni di governo, il sindaco di Gemmano Edda Negri ha rassegnato le sue dimissioni. Al ‘Balcone sull’Adriatico’ ora non resta che attendere l’arrivo del commissario prefettizio a metà di agosto”, il Carlino (p.19).

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NOTTE ROSA ED ECCESSI, PIRONI: UNA CRISI DI SUCCESSO CHE VA (INSIEME) PRESA DI PETTO. A RISCHIO E’ L’IMMAGINE DELLA RIVIERA INTERA


Notte rosa. Amministrazioni e categorie fanno il punto sull’ordine pubblico, o meglio sullo sballo, perché di fronte al corpo di Vadim ritrovato domenica mattina nel Rio Marano e di fronte ai minori in coma etilico a Rimini nei giorni successivi non si può “nascondere la testa sotto la sabbia”, dice per tutti il sindaco di Riccione, Massimo Pironi.
Se è vero, per dirla con le parole del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che la Notte rosa è nata appunto per cancellare dalla faccia della riviera l’immagine di “divertimentificio” (azione possibile lavorando ad un “presidio di contenuti”), allora è forse davvero il caso di iniziare a prendere di petto le criticità che sono venute fuori in questa edizione.
“La Notte rosa – dice Pironi – è un evento che sta venendo sempre più fuori per la sua forte capacita ha di attirare persone, da un lato. Dall’altro, c’è un bisogno di cui tenere conto. Ci sono delle cose che sono accadute, delle cose di cui bisogna avere consapevolezza. Questo aspetto va valutato perché altrimenti si rischia che l’intera immagine della Notte rosa a passare sia quella che e apparsa la domenica mattina sui tg e noi non vogliamo perché sappiamo che la Notte rosa e un'altra cosa, ha un altro obiettivo, con tutto quello che di positivo c’è stato”.
Secondo il sindaco Pironi “ci vogliono contenuti innovativi, di qualità, di cura del particolare”. Qui “dobbiamo bare un ulteriore sforzo”, perché quei fatti di cronaca sono anche le facce di “una crisi di successo che i nostri territori devono saper reggere. E’ necessaria un’organizzazione ancora più forte sulle criticità, che vanno analizzate puntualmente. Perché questo progetto e questa idea funzionano se si riesce a costruire un clima: quel clima nel quale riusciamo a tenere dentro tutti. Non basta dirlo. Bisogna farlo. Un segnale forte bisogna darlo. Non basta dire noi queste persone non le vogliamo. Bisogna dare un segnale forte”, come per esempio restrizioni più forti nella vendita degli alcolici.
“Se noi questi segnali non li diamo o facciamo semplicemente finta di darli mettiamo a repentaglio tutto il lavoro”, perché l’immagine che attraverso la Notte rosa si veicola sui media corrisponde a quella della riviera intera.

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FONDAZIONE CARIM, IN 20 ANNI PROGETTI E CONTRIBUTI PER 91,7 MILIONI. PASQUINELLI: FUORI DAL COMMISSARIAMENTO SI SPERA ENTRO SETTEMBRE


Oggi in Fondazione si è soffiato sulle venti candeline, ma il chiodo è fisso ed è sempre là. Piantato sull’uscita dal commissariamento di banca Carim. Che sarebbe dovuta arrivare a luglio e che non arriverà.


L’auspicio – ha detto il presidente Massimo Pasquinelli – è che entro il prossimo mese di settembre possa svolgersi l’assemblea straordinaria della banca per la nomina dei nuovi organi, con il conseguente passaggio di consegne che dovrà sancire la conclusione dell’amministrazione straordinaria. Gli effetti della ricapitalizzazione, unitamente a quelli della cessione del Credito industriale sammarinese, del prestito obbligazionario subordinato e di altre operazioni di assestamento interno in corso, stanno consentendo alla Cassa di raggiungere quei parametri patrimoniali indicati da Banca d’Italia che sono condizione necessaria per il rilascio dell’istituto”.


Si pensa ai nomi per presidenza, cda, revisori. “Accanto ad un manager di valore, come il dottor Alberto Mocchi, già individuato per la direzione generale – ha detto Pasquinelli – serviranno professionalità, competenze, esperienze adeguate alla gestione bancaria e uomini capaci di rispondere del loro operato e delle loro scelte non solo davanti agli azionisti, ma all’intero territorio locale, poiché la Cassa resta il principale strumento di credito della nostra provincia”.


Dal luglio 1992 la Fondazione ha deliberato erogazioni per progetti e contributi per un totale di 55.688.000 euro, destinati per il 42,8% al settore arte, cultura, restauri; per il 26,2% al settore educazione e formazione; per il 18,9% al settore volontariato, compresa l’assistenza agli anziani; per il 12,1% al settore sviluppo locale.


Nello stesso periodo, ha deliberato risorse per il Fondo destinato al Volontariato per un totale di 4.904.000 euro, mentre ammonta a 19.619.000 di euro l’insieme delle risorse che nel tempo sono state accantonate a fondi per interventi progettuali ed erogativi.


Sempre nell’arco di tempo compreso tra luglio 1992 e luglio 2012, la Fondazione ha impiegato risorse per l’acquisto di partecipazioni a scopo sociale e di promozione economica in enti e società del territorio per complessivi 4.439.000 euro, ed ha messo a disposizione dell’area provinciale beni immobili e opere d’arte per un valore di 7.063.000 euro. Nell’insieme, le risorse che in questi venti anni la Fondazione ha destinato, sotto varia forma, alla propria area territoriale di riferimento ammontano a 91.713.000 euro, con una media, quindi, di 4.585.650 euro per anno.


In ciascun settore affrontato, sono stati attivati interventi ‘simbolo’, capaci di portare innovazione sul territorio e di stimolare ulteriore progettualità in altri soggetti.
Per titoli, si pensi, ad esempio, ai grandi restauri al Tempio Malatestiano, a Castel Sismondo, alla Domus del Chirurgo, alla Casa Panzini di Bellaria, all’ex Monte di Pietà di Santarcangelo, alle acquisizioni di opere del Trecento Riminese, alle grandi mostre d’arte. Nel campo della formazione, all’investimento ingente che la Fondazione ha compiuto da subito sull’università. Nel settore dell’assistenza, alla scelta innovativa di puntare sul servizio domiciliare per anziani non autosufficienti, e alla messa a disposizione di Palazzo Brunelli per la realizzazione di una trentina di posti in RSA. E ancora, alla decisione di essere partner di un grande processo dinamico e innovativo come il percorso per il Piano Strategico di Rimini e del suo territorio.

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TAGESMUTTER: FUORI DALLA LEGGE? L’ASSOCIAZIONE ARENDT CERCA COMPAGNIA PER RICORRERE AL TAR


Non è una parolaccia. Significa “mamme di giorno” ed indica un’esperienza educativa per la prima infanzia molto diffusa nel nord Europa. La formula delle tagesmutter, la figura esclusa dalla nuova legge regionale sugli asili (anche se qualcuno già annuncia ricorsi), nasce come libera iniziativa di madri, che solo in seguito si è strutturata per garantire maggiore stabilità e un miglior servizio. Si tratta di una esperienza che negli ultimi anni si sta via via diffondendo anche in Italia “grazie alle sue caratteristiche di flessibilità e maggior economicità ovviando in molti casi alla insufficienza di posti nido ma anche rispondendo meglio di questi ultimi alle esigenze organizzative di alcune famiglie”, spiega il consigliere comunale riminese Giuliana Moretti (Pdl).


“La tagesmutter è una mamma che oltre a prendersi cura dei propri figli accudisce contemporaneamente anche altri bimbi, ciò gli permette di rimanere a casa e nello stesso tempo contribuire al sostentamento familiare. Una madre che decide di affidare il proprio figlio ad una tagesmutter è come se affidasse suo figlio ad una amica, madre come lei”, per intendersi meglio (soprattutto tra chi può)


In fatto di tagesmutter esiste un’anomalia tutta emiliano-romagnola. “La nostra - spiega il consigliere Moretti - è una delle poche realtà italiane dove questa formula non è decollata. Anche perché, senza un minimo di finanziamento pubblico, la quota oraria che le famiglie andrebbero a sostenere sarebbe troppo alta per molte di loro”.


L’inghippo sta nella nuova legge regionale “che avrebbe dovuto metterci al passo con i tempi, incentivando anche questa formula di aiuto alle famiglie. Invece, l'obbligo per le mamme di avere un diploma di educatore o una laurea attinente, esclude molte di loro dalla possibilità di partecipare a iniziative di questo tipo, negando lo spirito dell'iniziativa stessa, tutta lasciata alla decisione dei comuni che avranno comunque la possibilità di sostenere economicamente queste iniziative”.


Ragion per cui l'associazione Hannah Artendt, “che ha già cercato di stimolare la nascita di questa esperienza a Rimini organizzando un convegno che ha attirato l'attenzione di tantissime madri, dimostrando un grandissimo interesse”, sta valutando la possibilità di “guidare un ricorso al tar nel caso la Direttiva regionale fosse deliberata, così come è uscita dalla commissione”.

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MINI ASPI, L’ASSESSORE SOLDATI: RIDUCE LE TUTELE E FA RIEMERGERE IL NERO


Sull’innalzamento della soglia d’accesso alla mini aspi interviene anche l’assessore provinciale Meris Soldati.
“La nuova normativa va a ridurre in maniera pesantissima le tutele dei lavoratori stagionali sia per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione sia quanto al riconoscimento dei contributi ai fini pensionistici. Non va inoltre sottovalutato il rischio che, in assenza di questa tipologia di ammortizzatori sociali, si possa assistere ad una riemersione su larga scala del lavoro nero”.


L’indennità di disoccupazione dava agli stagionali un motivo ragionevole per chiedere un rapporto di lavoro regolare “con il risultato di far emergere quelle situazioni di nero che caratterizzavano certi settori. Questa norma rischia dunque di mettere in difficoltà una tipologia occupazionale che, soprattutto a causa della crisi economica, sta tornando ad essere un salvagente anche per molte famiglie e lavoratori ‘riminesi’”.

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