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BILANCIO: IMU ALLO 0,5 E TASSA DI SOGGIORNO DA OTTOBRE. 29MILA RIMINESI SARANNO ESENTATI DALL’IRPEF


Pronta la proposta di bilancio da sottoporre al vaglio di sindacati e categorie e successivamente alla commissione. Imu a 0,5 su prima casa e tassa soggiorno da ottobre sono punti forti di un programma che dovrebbe consentire al Comune di coprire 17 milioni. E’ stato il sindaco a presentare il balletto delle tasse nuove e vecchie, di quelle che restano, quelle arrivano e quelle che vanno. Proprio così: non è prevista nella proposta di bilancio la tassa di scopo né quella sui passi carrai.


Un punto in più rispetto all’aliquota minima per l’imu allo 0,5 per la prima casa, 1,06 per le abitazioni sfitte, 0,76 per canoni concordati. Per gli immobili diversi dalla prima casa l’aliquota è fissata allo 0,99.


Da ottobre, saranno contenti i sindacati che nei giorni scorsi l’avevano richiesta a gran voce, è confermata la tassa di soggiorno, che sarà versata, però, per non oltre una settimana e che non sarà imposta sui villeggianti al di sotto dei 12 anni.


Resta l’irpef, ferma allo 0,3. Tuttavia sono 29mila i riminesi interessati dall’esenzione, i redditi fino a 15mila euro. Franchigia di 200 e di 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni (per un massimo di quattro figli).


Novità anche nella gestione delle uscite per i dirigenti che a fine anno dovranno riconsegnare nelle casse della contabilità generale eventuali tesoretti risparmiati perché non si sono raggiunti gli obiettivi programmati.


Le spese in bilancio, inoltre, sono definite contestualmente alla sua approvazione e non si potrà farle rientrare alla fine. Accanto alla voce trasporto pubblico è stata inserita la cifra di 3,2 milioni, mentre per i servizi, con accesso esclusivo tramite presentazione del modello Isee, è prevista una razionalizzazione di 500mila euro.

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RAPPORTO ECONOMIA, PETITTI: “SITUAZIONE INQUIETANTE. CREDITO E PATTO DI STABILITA’ SONO PRIORITA’”


Parla di “situazione drammatica" e “previsioni inquietanti” Emma Petitti, segretario provinciale del Partito democratico all’uscita dall’aula magna del polo universitario di Rimini dove è stato presentato il Rapporto provinciale sullo stato dell’economia. “Rimini è un malato che ha dato segni di ripresa più deboli delle attese, con una prognosi di completa guarigione non prima del 2014. E non illudiamoci: recuperi dello ‘zero virgola’ non bastano”.


Il segretario scosso dai dati del rapporto scende subito in campo. “Stiamo agendo – dice - attraverso la stesura dei bilanci comunali. I nostri Comuni sono costretti a presentarsi ai cittadini come riscossori di imposte che saranno dirottate allo Stato e non saranno restituite al territorio e alle comunità in servizi e qualità urbana. Le amministrazioni locali in cui il Partito democratico è al governo stanno operando scelte responsabili, difficili e coraggiose per garantire il welfare, l'equità e la coesione sociale”. Al proposito il Pd di Rimini convocherà prossimamente la conferenza economica del territorio.


La crisi si sa, non è solo a livello locale e non mollerà la presa se la si contrasta attraverso sole azioni locali, “si possono però creare condizioni più favorevoli per l'attività di cittadini e imprese. Il Pd propone perciò di elaborare, alla stregua di quanto già sperimentato in altre realtà, il Piano dei tempi e degli orari previsto dalla Legge 53/2000: migliorare la qualità della vita e del tessuto urbano, attraverso una migliore organizzazione degli orari dei servizi, ma anche del 
mondo della scuola, dei servizi privati commerciali e professionali, dei servizi di trasporto”.


Allo stato attuale sono due le priorità del Pd. “Credito e sblocco del patto di stabilità, insieme alla necessaria semplificazione burocratica per dare tempi certi di risposta, darebbero al sistema economico quell'ossigeno indispensabile per salvaguardare, conseguentemente, l'occupazione e il benessere delle famiglie”.


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PASQUINELLI: “PER LA NUOVA CARIM ABBIAMO GIA' SCELTO IL MANAGER, E’ BENE CHE GLI AZIONISTI LO SAPPIANO”


Non ce la fa Massimo Pasquinelli a staccare la spina. E infatti è un intervento, il suo alla presentazione del Rapporto sull’economia provinciale (lavoro che la Fondazione cura affiancando la Camera di commercio), tutto con lo sguardo rivolto a questo mese di mercato azionario, alla ricapitalizzazione di Banca Carim che dovrebbe condurre verso l’uscita dal commissariamento.


“Non è che ce l’ho con loro – fa Pasquinelli verso i commissari (presenti in sala) – ma vorrei andassero via al più presto. Potranno tornare a Rimini quando vorranno in veste di turisti assieme alle loro famiglie”.


Sottolinea la bontà della scelta di autonomia per la Carim, con la volontà di raggiungere una autosufficienza romagnola affinché “le linee del credito rimangano a Rimini”.


Agli azionisti la Fondazione ha “già spiegato come è che vorremmo la nuova Carim. Sarà necessaria una rifocalizzazione strategica finalizzata al territorio e la ricostituzione degli organi direttivi. Noi abbiamo già scelto un manager di cui non possiamo dire il nome per ora (già qualche settimana fa la Voce di Romagna parlava di Alberto Mocchi, ndr), questo è bene che gli azionisti lo sappiano”.


Se la ricapitalizzazione non dovesse avere buon esito, dice anche Pasquinelli “a tremare non saranno solo i nostri azionisti e clienti, ma anche le altre banche”.


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RAPPORTO ECONOMIA. VACIAGO: “PER USCIRE DALLA CRISI ABBRACCIARE LA LEGALITA’”

 
Università, via Angherà, poco dopo le 16. La sala è affollata da imprenditori e dai vertici delle associazioni di categoria (in prima fila anche il sindaco Andrea Gnassi); fuori, la musica ad alto volume e qualche studente per la concomitante protesta annunciata (in totale il numero dei manifestanti nel corso del pomeriggio arriverà a circa una quarantina di persone). “Per un’altra economia – sullo striscione – Rimini in movimento”. E’ Manlio Maggioli che tutti attendono, presidente della Camera di commercio che presenterà di lì a poco il Rapporto sull’andamento annuale dell’economia in Provincia.


Se all’ingresso c'è chi urla “Dimissioni, dimissioni”, l’aula magna del polo universitario non applaude quando il presidente è chiamato a prendere la parola. Qualcuno tentenna, ma poi si pente. Il presidente attraversa i manifestanti e inizia la sua analisi economica in sala senza far loro troppo caso. Sono tre i fili del suo discorso (mercato del lavoro, scarsità del credito e internazionalizzazione), tutti intrecciati in un unico concetto: crisi.


“La posizione dei lavoratori si è aggravata – va subito al cuore Maggioli – perché se da un lato la cassa integrazione è meno frequentata (l’incremento per lo scorso anno è del 6 per cento) probabilmente lo si deve al fatto che è si è allungata del 14 per cento la lista della mobilità”.


Mette in fila i suoi punti, Maggioli e conclude, facendo notare come “solo le aziende che abbiano puntato all’internazionalizzazione abbiano sofferto di meno la crisi” e lanciando un invito per il 4 maggio quando nel corso della Giornata dell’economia saranno analizzati i bilanci delle società di capitali. Applauso (questa volta sì).


Il treno dei saluti prosegue con un Massimo Pasquinelli che non riesce a staccare dalla ricapitalizzazione, lanciando precisi messaggi. Cita anche in positivo Stefano Vitali, uno dei grandi assenti, e alcune osservazioni del presidente della Provincia in fatto di metodo e risultati economici.


Massimo Guagnini di Prometeia riporta il tema sui binari. Mostra i dati relativi al risparmio delle famiglie, all’industria, alle esportazioni, al turismo e parla di “calma piatta” soprattutto in riferimento al mercato immobiliare.


Sullo schermo arriva Giorgio Gaber (i suoi memorabili assoli sul debito pubblico e sulla burocrazia) in aiuto di Guido Caselli di Unioncamere per provare a dare uno scossone alla calma piatta. Della situazione economica di Rimini e della crisi dice che “se l’Italia va in bicicletta, cioè a 20 chilometri all’ora, Rimini procede a 10”.


Alla fine, la lezione di Giacomo Vaciago tocca il tema della legalità e invoglia a "un nuovo Rinascimento, tornare a essere attrattiva per le aziende estere, serve all'Italia per uscire dalla crisi”.


Il gap dell’economia italiana, secondo Vaciago è dovuto al non aver capito o all’aver fatto finta di non capire le potenzialità della rete telematica, “internet nei nostri uffici si è andato ad aggiungere a tutte le altre tecnologie e non a sostituirle”.
La questione è legata comunque al tema caro dell’evasione fiscale. “Il problema è che internet rende tutto trasparente, costringe alla legalità. Se invece tutti da domani rinunciassimo alle banconote, al lavoro nero, a tagliare gli alberi per farne carta, il nostro pil raddoppierebbe. Pensate ci sarebbe bastato fare semplicemente delle grandi bande larghe e dire alla gente di usare il nuovo metodo”. All'uscita non c'è più la musica, tutto pulito davanti al portone. Montagne di coriandoli a terra, urla (di gioia) e canti svoltando l'angolo: è giorno di lauree.

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Obama non fa più canestro. Monti è il vero diavolo della politica


Cosa hanno in comune Andreotti, Monti, la Cina, Obama e il basket universitario americano? Semplice. Unendo i puntini si ottiene la nitida fotografia politica dell’Italia e quella sfuocata degli Stati Uniti.

Si parte dalla celebre frase del Divo Giulio “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia” rispolverata proprio dall’attuale premier per capire la traiettoria del governo italiano. Monti non intende né tirare a campare e né tanto meno tirare le cuoia. Così da abile stratega minaccia di andarsene se non passano le riforme strutturali che servono al Paese, a cominciare da quella sul lavoro. Del resto la sua è una posizione forte: ha creato un asse con il governatore della Bce, Mario Draghi, che ha consentito iniezioni record di liquidità nel sistema italiano, ha calmierato gli umori della Merkel e ha incassato un sostegno finanziario anche dalla Cina. Nel corso di un incontro bilaterale con Monti il presidente cinese, Hu Jintau, ha detto che incoraggerà gli investimenti sia pubblici che privati in Italia, esprimendo “grande apprezzamento” per le misure prese dal nostro governo. Sul fronte interno, fa bene Monti ad alzare la posta.

Senza di lui le riforme non si farebbero e a quel punto le tensioni internazionali potrebbero nuovamente colpire l’Italia. Uno tsunami che ricadrebbe sulla già vessata classa politica italiana che al momento non avrebbe una soluzione alternativa. L’Udc ha già confezionato questo miracolo italiano, il Pdl ha meno voglia di vincere dell’Inter, il Pd ha tante voci quante quelle nelle buste paga degli italiani, la Lega criticherebbe anche un governo guidato da Alberto da Giussano mentre Idv e Sel navigano a vista. Non solo.

Qualcuno ipotizza crisi di governo ed elezioni a ottobre dimenticando un piccolo particolare: se voi foste un parlamentare dell’ultima legislatura che permette il vitalizio, fareste cadere un governo a due mesi dall’agognato traguardo? Senza contare il fatto che i peones, a destra come a sinistra, non hanno certo uno scenario politico chiaro davanti. E qui non c’è Fornero che tenga. Nei corridoi di Montecitorio si vocifera che Monti arriverà sicuramente fino a fine legislatura e crescono ogni giorno le sue probabilità di andare anche oltre.

Altro che crisi di governo. Chi andrebbe a ricucire con Germania, Bce, Cina e Stati Uniti? Quale maggioranza alternativa potrebbe nascere in Parlamento o dopo un ipotetico voto anticipato? Monti ha anche schivato, involontariamente, i complimenti del presidente americano Barack Obama. Sì perché c’è Fabrizio Cicchitto al telefono e Super Mario deve sacrificare l'intervento di Barack Obama al summit sulla sicurezza nucleare a causa delle tensioni nella maggioranza che finiscono per inseguirlo anche in Corea del Sud.


Il capo della Casa Bianca loda i suoi “piccoli passi concreti” proprio quando il Professore è al telefono. “I tempi della telefonata - fa sapere Cicchitto in una intervista al Corriere - li hanno scelti loro, io non ho interrotto nulla. Mi preoccupo per la tenuta della baracca”. Già. Perché tanto sulla tenuta di Barack sono in pochi a scommetterci.

E forse scaramanticamente a Monti è andata bene così. Il presidente Usa sembra aver perso il suo tocco magico. Anzi, tutto quello che tocca diventa un guaio. E’ capitato con un microfono, lasciato aperto mentre conversava con il presidente russo Medvedev. Senza contare la questione sanitaria.

Ma soprattutto è capitato sul terreno preferito di Obama: il basket. Nel 2009 aveva indovinato il pronostico sulla squadra vincitrice del torneo Ncaa di pallacanestro. “North Corolina” – aveva sentenziato l’allora magico Obama. E North Carolina puntualmente vinse. “In finale quest’anno vinceranno ancora i Tar Heels di North Carolina” ha profetizzato ancora Obama che voleva riscattarsi da due anni deludenti: nel 2010 e nel 2011, infatti, ha puntato su Kansas. In entrambe le stagioni, però, i Jayhawks sono stati eliminati prima di arrivare all’appuntamento decisivo. Ironia della sorte proprio Kansas pochi giorni fa ha giustiziato North Carolina e rischiano di vincere quest’anno senza il via libera presidenziale. Insomma, se dovesse perdere le prossime elezioni alla Casa Bianca difficilmente potrebbe riciclarsi come commentatore sportivo nel 2013.

Dunque, ha fatto bene Monti a dribblare, involontariamente, i complimenti di Obama. Meglio cercar fortuna presso l’ambasciata d'Italia con l’allenatore Alberto Zaccheroni, ex di Juve, Milan e Udinese, ora sulla panchina dei Blue Samurai, la nazionale nipponica di calcio. “In fondo sono anche io un commissario tecnico”, ha detto il premier al ct del Giappone, dopo un caloroso saluto, puntando sul carattere tecnico del suo incarico e del suo esecutivo. “Ho letto che lei in passato era un appassionato di calcio”, ha ribattuto Zaccheroni. “Certo - ha replicato il premier - in un passato un po' lontano, ero milanista”. Diavolo di un Monti. C’era da scommetterci. Senza nemmeno bisogno di chiedere il pronostico a Obama.


Alessandro Usai


Mercoledì, 28 Marzo 2012 09:56

IL GIORNALAIO 29.03.2012

Rubriche

DEMANIO, STANGATA PER IL COMUNE. SPIAGGE DI NOTTE, LE REGOLE. A SETTEMBRE IMU. TRENI LE QUERELE SI MEDIANO, IN ATTESA DI ITALO. VITALI PARLA DI MERITO. IL RAPPORTO ECONOMIA


Spiaggia di notte


Le regole. Punto primo: le licenze per le somministrazioni di bevande. Se ne dovranno dotare gli stabilimenti balneari che non hanno un bar e anche i locali già presenti sulla spiaggia dovranno estendere il permesso per servire da bere anche in orario serale. La regola dei permessi da ottenere vale naturalmente anche per chi avesse intenzione di proporre spettacoli e musica dal vivo. Poi c’è tutto il capitolo sicurezza. Organizzare eventi sulla sabbia fino a mezzanotte comporterà flussi continui di gente per cui è necessario che gli operatori si dotino di servizi di sicurezza e assistenza sanitaria perché in caso di emergenza per le forze dell’ordine è più difficile arrivare sulla battigia. L’indicazione data è di differenziare eventuali zone per il ballo da quelle dove si sta seduti”, Corriere Romagna a pagina 3.


Imu


“Una stangata settembrina a sorpresa. E’ quella che si appresta a mettere in atto il Comune per compensare gli improvvisi ammanchi in cassa dettati dai conti sballati dello Stato. (...) La differenza tra quanto Palazzo Garampi incasserà con l’Imu e quanto incassato con l’ex Ici lo scorso anno, 34 milioni di euro, andrà alle casse dello Stato. (...) Tassa alla prima casa, che sembra non dovere subire rincari: adesso si paga lo 0,4 per cento ma secondo i conti di Palazzo Garampi si potrebbe arrivare a 0,6 per cento (il massimo) con un incasso totale di 8 milioni di euro”, Corriere Romagna a pagina 5.


Lungomare Tintori, stangata per il Comune


Aree demaniali occupate senza titolo.
“Si tratta di circa 82mila metri quadrati in totale, suddivise tra il lungomare Tintori (73mila metri quadri) e le aree ex Rema (19mila metri quadri) in fregio allo stesso lungomare. (...) Dalle casse comunali si dovranno sborsare quasi 500 mila euro. Una cifra importante, tanto che Palazzo Garampi ha chiesto una rateizzazione quinquennale: dal 2012 fino al 2016, con tranche ripartite in modo piuttosto equo. Si parte da quest’anno con un versamento da 104 mila euro, per continuare l’anno prossimo con 137mila; nel 2014 invece il Comune dovrà darne 96mila, nel 2015 81mila, mentre l’ultimo anno, il 2016, altri 62mila. Per un ammontare di 480mila euro. (...) Da gennaio a dicembre scorso, per garantirsi l’uso di quelle aree di proprietà dello Stato, l’amministrazione ha dovuto pagare un’ulteriore rata da 193mila euro: 154mila nei primi sei mesi del 2012, mentre nel successivo semestre sono stati versati 40 mila. In sei anni, insomma, il conto avrà sfiorato 700mila euro”, Corriere Romagna a pagina 5.


La Provincia aspetta Italo


“Per l’assessore provinciale alla Mobilità Vincenzo Mirra la disponibilità di Ntv, Nuovo trasporto viaggiatori, a prendere in considerazione il prolungamento della coppia di treni “Italo” Torino-Milano-Bologna fino a Rimini e Ancona è una grande vittoria personale ed anche di tutto lo staff a cominciare dal dirigente Alberto Rossini. (...) La coppia di treni che si potrebbe prolungare su Rimini parte da Torino Porta Susa alle 19.32 e ferma a Milano Porta Garibaldi e (20.19) e Rogoredo (20.39) per arrivare a Bologna alle 21.35. La partenza da Bologna per Torino è alle 7.25”, La Voce di Romagna a pagina 18.


Rispetto alla querela delle Fs “con la deliberazione di Giunta dello scorso 21 marzo, la Provincia ha aderito al procedimento di mediazione promosso dal Gruppo Ferrovie dello Stato. Aderire all’istanza di mediazione - si legge nel documento - è necessario poiché tale procedimento costituisce un’opportunità per entrambe le parti per chiarire le proprie posizioni, per indagare le reali motivazioni alla base della pretesa e fornisce una valida occasione di dialogo per superare il conflitto, così da evitare il prosieguo della controversia in sede giudiziaria”.


Vitali: “Dovremmo premiare i meritevoli, ma…”


“«Non è una novità, ma anche i dirigenti della Provincia guadagnano più del presidente. In più, soprattutto a livello di Comuni, nessun dirigente, anche se sbaglia, non paga mai. Non gli viene mai addebitata nessuna responsabilità, nulla di nulla. E percepisce la retribuzione di risultato come gli altri, magari non avendone titolo. Ma questo è il frutto di contratti nazionali e noi politici, a livello locale, abbiamo le mani legate. E se non c’è riuscito neanche l’ex ministro Brunetta che pareva decisissimo ed invece si è scontrato contro un autentico muro». Che cosa proporrebbe per cambiare la situazione? «La vera riforma sarebbe poter disporre di una dirigenza a contratto. Io, che sono stato eletto e che mi gioco la credibilità, non posso avere una dirigenza scelta da me. Posso avere uomini di mia fiducia solo per una quota pari al 20 per cento»”, il Resto del Carlino a pagina 3.


Su tutti i quotidiani ampio spazio è dedicato alla presentazione del Rapporto sull’economia provinciale a cura della Camera di Commercio.


 

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RAPPORTO ECONOMIA PER RIMINI “CALMA PIATTA”: SI ALLUNGA LA LISTA DI MOBILITA’ E IL TASSO CRESCE IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE


Crisi, calma piatta. Presentato oggi il Rapporto sull’economia della provincia a cura dela camera di Camera di commercio. Unico dato positivo l’export che cresce del 21,4 per cento. Buono, non fosse che a crescere sono anche la cassa integrazione del 6 per cento, il numero dei lavoratori in mobilità del 13,9 per cento, il tasso di disoccupazione giovanile del 18 per cento. Diminuiscono i giovani imprenditori del 2,3 per cento.


Mercato del lavoro


I dati mostrano come la situazione occupazionale nel 2011 stia ancora risentendo della crisi in atto. È vero che da un lato l’utilizzo della Cassa Integrazione complessivamente intesa (ordinaria + straordinaria + in deroga) nel 2011 DIMINUISCE del 9,0% rispetto al 2010 (passando da 7.723.604 ore autorizzate del 2010 a 7.028.497 ore autorizzate del 2011), ma è anche vero che il dato non si può leggere del tutto positivamente, perché se abbinato all’aumento degli iscritti alle liste di mobilità (+13,9%), esso evidenzia probabilmente l’esaurimento degli ammortizzatori economici previsti e l’uscita dal mondo del lavoro di un’ampia parte della popolazione in età da lavoro.


CIG - Cassa Integrazione Guadagni (Cassa Integrazione Ordinaria + Straordinaria): + 6,0% delle ore autorizzate: da 2.934.411 ore del 2010 a 3.111.648 ore del 2011; CIG Ordinaria: - 11,4%; CIG Straordinaria: + 15,4%; Cassa integrazione in deroga - 18,2%; Lavoratori iscritti nelle liste di mobilità 2011: 2.131 (dato provvisorio) +13,9% sul 2010 (erano 1.871).


Il lavoro giovanile (15-29 anni)


La disoccupazione giovanile, che tocca anche laureati e diplomati, è l’ombra grigia che si stende sul futuro del nostro territorio e del nostro Paese: è il problema vero e il più importante con cui ci stiamo confrontando. I giovani si trovano di fronte ad un mercato del lavoro che non è in grado di accoglierli: questo significa perdere creatività e avere meno forze nuove e innovative nel nostro tessuto imprenditoriale, che per forza di cose si impoverisce. La nostra economia ha invece bisogno di un ricambio generazionale.


Tasso di disoccupazione giovanile in provincia di Rimini: 8,1% nel 2008; 13,8% nel 2009; 18,0% nel 2010 (tasso generale: 7,8%) mentre in EMILIA ROMAGNA è del 15,0%.
Tasso di disoccupazione FEMMINILE 20,3% nel 2010.
Tasso di disoccupazione MASCHILE 16,0% nel 2010.
Imprenditoria giovanile: 2.632 giovani imprenditori nel 2011 in provincia di Rimini: -2,3% sul 2010; i cui 1.780 uomini (67,6% sul totale; - 4,0% sul 2010), 852 donne (32,4% sul totale; +1,4% sul 2010); 2.694 giovani imprenditori nel 2010; 2.852 giovani imprenditori nel 2009.
La percentuale d’imprenditoria giovanile sull’imprenditoria totale si è nel tempo ridotta: 4,8% nel 2009; 4,5% nel 2010; 4,4% nel 2011, arrivando ad una percentuale sostanzialmente in linea con quella regionale (4,3%).


La stretta creditizia


Fino a giugno 2011 le aziende hanno goduto di un periodo di moderata ripresa, mentre dalla fine di giugno il mercato finanziario ha mostrato i primi segnali di instabilità. Le banche italiane hanno iniziato ad avere problemi di approvvigionamento sul mercato interbancario a causa delle sfiducia creatasi nel circuito finanziario internazionale. Le aziende hanno iniziato quindi a subire un aggravio di oneri finanziari sia sul credito bancario destinato al finanziamento del capitale circolante (scorte, crediti), sia per i finanziamenti di medio/lungo periodo destinati generalmente alla realizzazione di investimenti e/o alla ristrutturazione di posizioni finanziarie, i cui effetti si rileveranno già nella chiusura dei bilanci 2011.
In tempi come quelli attuali, in cui si rileva una particolare attenzione da parte del sistema bancario al contenimento delle perdite su crediti, la presenza di una garanzia dei Confidi assume rilievo a prescindere dalla natura dell’emittente. La Camera di commercio di Rimini da sempre è in prima fila nel sostegno dei Confidi, lasciando loro grande libertà di azione in virtù di un disciplinare flessibile. Ma se gli istituti di credito, nonostante le garanzie offerte, non concedono il credito, essi vanificano il grande lavoro che viene svolto. Nel 2011 il contributo per i Consorzi fidi deliberato dalla Camera di Commercio è stato portato da 500mila Euro a 1 milione di Euro. Dal Rapporto sull’economia si evince però come, nonostante l’aumento dei fondi a garanzia dei prestiti, gli istituti di credito abbiano concesso meno denaro.


Impieghi bancari – dati ultimo semestre 2011 (30.6.2011-31.12.2011) in provincia di Rimini: a partire dal 30.06.11 sono diminuiti gli Impieghi totali: -1,8% (da 12.768 milioni di euro a giugno 2011 a 12.532 milioni di euro a dicembre 2011); a partire dal 30.06.11 si è avuto un calo degli Impieghi alle Imprese (che rappresentano il 70% degli Impieghi totali): -2,9% (da 9.024 milioni di euro a giugno 2011 a 8.761 milioni di euro a dicembre 2011).


Finanziamenti per cassa (dati terzo trimestre 2011)
In provincia di Rimini la variazione è negativa, dovuta soprattutto alla stretta del credito: – 3,8% rispetto al 30.9.2010; – 5,6% rispetto al 30.9.2009. Infatti, le garanzie reali che assistono tali finanziamenti sono invece INCREMENTATE: +2,4% (passando dai 5.762 milioni di euro al 30.09.09 ai 5.900 milioni di euro al 30.09.10) e +3,6% (passando dai 5.762 milioni di euro ai 5.967 milioni di euro del 30.09.2011).


Erogazione finanziamenti oltre il breve termine
In provincia di Rimini nei primi 9 mesi del 2011 sono stati erogati 1.809 milioni di euro, di cui la quasi totalità (1.800 milioni, 99,5% sul tot.) a tasso non agevolato. Nel confronto con lo stesso periodo del 2010, si assiste ad una netta diminuzione di tali finanziamenti del 16,4%, diminuzione che, nell’ultimo anno, ha interessato tutte le province della regione; in particolare, in provincia di Rimini, si è registrato il secondo maggior decremento percentuale (dietro alla sola provincia di Ferrara), con una variazione percentuale negativa superiore sia all’Emilia-Romagna (-8,7%) che all’Italia (-3,8%).


Erogazione finanziamenti agevolati (primi nove mesi del 2011)
9 milioni di finanziamenti erogati nei primi nove mesi del 2011, con una variazione percentuale del -60,9% sullo stesso periodo del 2010 e del -72,7% sui primi nove mesi del 2009; nei primi tre trimestri del 2011, rispetto ai primi tre trimestri del 2010, si è registrata, a livello di province emiliano-romagnole, la maggiore diminuzione percentuale, con una variazione percentuale negativa superiore anche all’Emilia-Romagna (-17,2%) e all’Italia (-16,0%).


Sofferenze bancarie


In provincia di Rimini, al 30/09/11, le Sofferenze ammontano a 677 milioni di euro, con un incremento annuale del 31,2% e biennale dell’84,0%.


Internazionalizzazione


L’internazionalizzazione delle imprese oggi sembra essere l’unica strada certa capace di garantire stabilità alle nostre aziende. Infatti, le imprese che sono attive all’estero sono anche quelle che sono più solide e che hanno risentito di meno della crisi. Al 30.09.11, in provincia di Rimini, l’Import ammonta a 520.578.000 Euro mentre l’Export fa segnare 1.403.396.976 Euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta essere quindi ampiamente positivo facendo registrare nel periodo considerato un +882.818.976 Euro.
In termini di confronto temporale con il 30.09.10, al 30.09.11 sia l’import che l’export fanno segnare un buon incremento, rispettivamente dell’11,8% e del 21,4%, continuando il trend positivo riscontrato nel 2010.


A livello previsionale: l’export aumenterà nel 2012-2013-2014 in misura media annua del +0,7%, presentando però una crescita inferiore rispetto al trend regionale (+3,8%) e nazionale (+3,5%).
La propensione all’export (export/valore aggiunto x 100) crescerà leggermente (dal 21,3% nel 2011 al 21,6% nel 2014), in misura minore rispetto all’incremento che si avrà in Emilia-Romagna (dal 37,8% nel 2011 al 41,9% nel 2014) ed in Italia (dal 26,2% nel 2011 al 29,0% nel 2014).


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FONDI UE, LOMBARDI: “IL TURISMO ACCEDA ANCHE A QUELLI PER LA COESIONE SOCIALE”


Il turismo? Una questione di coesione sociale per il consigliere regionale Marco Lombardi che, nell’ambito della ‘sessione comunitaria’ che si sta svolgendo in Regione, ha proposto un emendamento, votato all'unanimità, per “richiamare l’attenzione della giunta regionale e del nostro governo, sulle politiche di ‘coesione’ attualmente oggetto di negoziato in sede europea, indicando il ‘turismo’ come un elemento importante proprio per l’attuazione di politiche di coesione sociale, economica e territoriale”.


La strategia è quella di “introdurre all’interno delle Politiche di Coesione l’argomento turismo”, mossa che “consentirà domani, in sede di riparto dei fondi europei (e ricordo che parliamo di miliardi di euro) di ottenere più risorse per il nostro Paese ed ovviamente più risorse per il turismo della nostra Regione”.


Se da un lato, infatti, il Trattato di Lisbona introduce il turismo tra le materie di competenza europea dall’altro “praticamente la Commissione europea, se ne dimentica quando si tratta di destinare i principali Fondi strutturali di cui l’Unione dispone”.


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CENTINAIA DI ALIMENTI SCADUTI E GIOCATTOLI PERICOLOSI SEQUESTRATI DALLA MUNICIPALE. MULTA DA 13MILA EURO E DENUNCIA PER IL GIOCATTOLAIO


Cibi scaduti o non conformi alle normative europee quelli sequestrati dalla polizia municipale in un negozio di alimentari di Miramare. In totale si tratta di duecento prodotti importati dall’est Europa.


Multa salata e denuncia, invece, per un venditore di giocattoli di Borgo Marina. Gli agenti della squadra amministrativa gli hanno trovato in bottega quasi Vuecento accendini e oltre un centinaio di puntatori laser, importati dalla Cina. Giocattoli pericolosi, materiale di cui in Italia è vietata la vendita.


“I controlli, che nascono dall’esigenza di tutelare il consumatore e di garantire la sicurezza negli acquisti, hanno portato – spiegano dalla municipale - a elevare sanzioni per quasi tredicimila euro e alla denuncia a piede libero per il titolare del negozio di giocattoli per aver immesso in commercio prodotti pericolosi”.


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RICERCA E INDUSTRIA, DALLA REGIONE 10 MILIONI DI EURO PER LA CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE


Boccata d’ossigeno per la ricerca industriale, nella speranza che vada a sostenere la crescita dell’economia regionale e il tasso di occupazione. Dieci i milioni di euro messi a disposizione dalla Regione nell’ambito del bando di attuazione dell’articolo 8 della Finanziaria regionale per il 2012.


«La Regione – spiega l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – ha messo in campo proprie risorse per sostenere un intervento straordinario per affiancare quelle imprese che stanno affrontando la crisi impegnandosi in percorsi di ampliamento produttivo e occupazionale ma anche di rafforzamento delle filiere produttive collegate e di penetrazione di nuovi mercati».


Ci sarà tempo fino al 15 maggio prossimo per presentare le domande. Il bando finanzierà progetti non ancora avviati e “il cui importo complessivo non sia inferiore a 1 milione di euro”. Tra gli interventi ammessi ci sono le spese per personale, per l’acquisto o la locazione di strumenti e impianti, per la ricerca contrattuale e i brevetti, per materiali e lavorazioni direttamente imputabili alla realizzazione dei prototipi. L’obiettivo è “un aumento occupazionale certo e misurabile”.


L’aiuto potrà arrivare a coprire fino al 50 per cento delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e fino al 25 per cento per lo sviluppo sperimentale. Queste percentuali possono essere incrementate del 10 per cento per le pmi.


Per presentare la proposta di progetto in ricerca e sviluppo, le imprese devono dimostrare di avere contestualmente un piano che dovrà prevedere al termine un aumento, del 10 per cento o di 25 unità del numero degli addetti a tempo indeterminato o un aumento degli addetti a tempo indeterminato che si occupano di ricerca e sviluppo di almeno 10 unità, sempre rispetto allo scorso 31 dicembre.


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