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‘RIVIERA DI RIMINI’, 68MILA EURO DI AVANZO IN BILANCIO


Bilancio in avanzo per l’Agenzia marketing turistico “Riviera di Rimini”. Ieri il consiglio d’amministrazione ha approvato un consuntivo annuale prendendo atto della positiva chiusura del 2011 con un avanzo finanziario di 68mila 692 euro, che potranno essere dunque destinati alle attività in corso per il 2012.


“L’agenzia - sottolinea il presidente, l’assessore provinciale Fabio Galli – continua a essere un motore prezioso delle nostre politiche turistiche territoriali. Questo bilancio conferma la strada su cui proseguire nel nostro comune lavoro”.


Nel dettaglio l’investimento di spesa complessivamente attivato nel corso del 2011 è stato pari a 1milione 690 mila 405 euro utilizzato prevalentemente sui settori individuati come prioritari: 560mila euro in azioni per l’internazionalizzazione della Riviera di (33,1 per cento dell’investimento totale) e quasi 754mila per i grandi eventi tra cui MotoGp e Notte Rosa (44,6 per cento).


Alla promozione dell’interno è andato il 9,8 per cento a sostegno di “Malatesta&Montefeltro”, prodotto turistico che ha portato in Romagna nel 2011 191mila 500 visitatori (incremento del 21,2 per cento nelle presenze: si spera arrivino in numeri assoluti a 200mila per il 2012). L’investimento è stato pari a 166mila 492 euro.


Le entrate complessive sono state pari a 1milione 759 mila euro di cui 1milione 361mila 900 proveniente dalla Provincia di Rimini (77,4 per cento del totale), 51mila euro dalla Regione Emilia Romagna (2,9 per cento) e i restanti 314mila 820 euro da altri soggetti pubblici e sponsor.


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Isole del sole. Per produrre energia in mezzo al mare


La chiamano la nuova frontiera del fotovoltaico. Sono gli impianti galleggianti e sembrano poter risolvere tanti problemi legati all’energia solare. Ve lo immaginate voi il fotovoltaico sul mare? Noi non ce lo immaginavamo finchè dopo qualche ricerca abbiamo scoperto che anche questo è possibile.


Nella nostra zona ci sono casi di fotovoltaico galleggiante in bacini idrici chiusi come a Bubano in provicia di Imola o a Solaloro in provincia di Ravenna. Purtroppo i bacini chiusi Rimini non ce li ha, ma ha il mare. Come gli Emirati Arabi, che in mancanza di spazio sulla terraferma e sovrabbondanza di mare, hanno pensato bene di installare pannelli fotovoltaici nell’acqua marina. Il prototipo è di un centro di ricerca svizzero, il Centro di Elettronica e Microtecnologia di Neuchâtelm. Il suo nome è Solar Island, è a Ras al-Khaimah, un atollo solare alto 20 metri, ha un diametro di un chilometro ed è completamente ricoperto da pannelli fotovoltaici orientabili, grazie all’utilizzo di svariati motori. E’ resistente alle onde e al vento ed è in grado di produrre fino a 2,2 GWh all'anno, con picchi di potenza pari a circa 1 MW.


Quali sono i suoi vantaggi? Non toglie spazio sulla terraferma, spariscono le problematiche legate alla superficie del tetto da coprire o quelle inerenti al cambio di destinazione d'uso da terreno agricolo a terreno adibito a risorsa per produrre energia, sparisce il pericolo di furti o danneggiamenti. Un’altro esempio interessante è in Scozia dove hanno installato sul corso d’acqua locale di Glasgow le Solar lily pad, delle piccole isole solari.


Il principio è lo stesso e il territorio riminese deve affrontare il tema del suo approvvigionamento energetico: perché le casse del comune piangono e da qualche parte bisognerà risparmiare, perché lo chiede l’Europa, il famoso accordo Patto dei Sindaci verso il 20-20-20 promosso dalla Ue che chiede promosso dall'Unione europea al fine di raggiungere gli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni (almeno -20%), di potenziamento dell'efficienza energetica (+20%) e di aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili (+20%), perché il fotovoltaico da fenomeno folkloristico continua a crescere ed affermarsi.


In un recente articolo sul quotidiano online IlSussidiario.net Davide Bartesaghi, direttore di varie riviste sul tema del fotovoltaico, scriveva: “Oggi sul territorio sono attivi 336.000 impianti fotovoltaici; la quantità di energia elettrica generata da questi impianti nel gennaio scorso ha coperto il 3,36% della produzione netta di energia elettrica nazionale. Considerando il fatto che gennaio è uno dei due mesi con meno ore di sole all’anno, è facile prevedere che nei prossimi mesi questo valore arriverà al 5-6%, e potrebbe anche spingersi più in là. Si tratta di una performance notevole, ancora più sorprendente se si considera che nel gennaio del 2011 questa “fetta” era pari a un misero 0,6%. Insomma, il fotovoltaico non è più la cenerentola energetica italiana. Chi lo considerava poco più che un fenomeno “folkloristico” ha dovuto ricredersi”.


E a Rimini? Un articolo del Corriere Romagna qualche mese fa aveva sollevato il problema accendendo un faro su una situazione a dir poco imbarazzante: “Progetti annunciati e mai avviati. Incentivi dallo Stato per oltre 4 milioni volatilizzati. Fondi regionali intercettati e lasciati nel cassetto. Uffici costretti a corse contro il tempo e a contare sul lavoro di stagisti universitari. Ma i risultati scarseggiano e il Comune resta al palo”.
Anche se le possibilità da esplorare e da verificare ci sono e sono tante.


Mercoledì, 28 Marzo 2012 10:39

Lettere. Versari sullo sciopero Federfarma

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Lettere. Versari sullo sciopero Federfarma

Egregio Direttore,


nei comunicati diffusi i giorni scorsi la posizione di Federfarma è sintetizzata in una lamentazione per un mancato ricavo a causa di un accordo non rispettato dall'Asl, ma la questione è molto più articolata.


Lo sciopero che Federfarma Rimini ha indetto è a tutela della nostra professionalità. Noi vogliamo continuare a svolgere al meglio il nostro lavoro di distribuzione del farmaco e consiglio sul suo utilizzo, non farcelo portare via da altri soggetti. La ASL ha bisogno di risparmiare e ha messo in atto la distribuzione diretta dei farmaci. Fu siglato nel 2009 un accordo regionale che quantizzava la distribuzione diretta di farmaci da parte dell' ASL, quantità che non ha rispettato. Ciò comporta per le farmacie una perdita di ricavi. Ma non è detto che sia tutto risparmio per l'ASL. Perché se è vero che comprando direttamente i farmaci spende meno, la ASL deve poi aggiungere i costi della distribuzione (personale appositamente assunto), i costi dell'utilizzo dei locali dei vari punti di distribuzione nella provincia e, non ultimo, pare che parte dei risparmi se ne vada nei premi ai dirigenti e ai medici. La distribuzione diretta è subita dai pazienti che sono costretti ad andare a ritirare i farmaci solo con appuntamento e dopo lunghe attese presso i punti di consegna.

Se non fosse perché vengono consegnati farmaci per tre mesi di cura e non viene fatto pagare alcun tiket i pazienti non andrebbero. Noi in farmacia siamo obbligati a far pagare i tiket per i farmaci erogati in convenzione col Servizio sanitario regionale, anzi dall’ottobre 2011 se ne sono aggiunti dei nuovi a carico del paziente e i medici, di fatto, non prescrivono oltre il mese di terapia. Se non è concorrenza sleale questa!
E' sempre stato così, chi ha il potere (l'ASL) detta le regole e poi si permette di violarle. Tonini parla di privilegi normativi ed irride il problema delle farmacie della Valmarecchia. Ma se è vero che le farmacie di città hanno visto ridursi "un po’" i ricavi (con probabili ricadute sulla occupazione) le farmacie rurali, il cui fatturato è strettamente legato alla distribuzione dei farmaci mutualistici, sono veramente in difficoltà. Il sistema farmacia come lo conosciamo ora vicino a casa, sempre disponibile, spesso aperta anche di notte e la domenica, che ha tutti i farmaci richiesti o che li reperisce in mezza giornata, che dedica tempo e spiegazioni al paziente, potrebbe sparire. Spesso ci si accorge di un bene solo quando viene a mancare.


dott. Roberto Versari
direttore farmacia Versari, Rimini


Martedì, 27 Marzo 2012 10:01

IL GIORNALAIO 28.03.2012

Rubriche

IN BILANCIO RIFIORISCE LA TASSA DI SOGGIORNO. RICAPITALIZZAZIONE CARIM: CI SONO I PICCOLI E CESENA. CELLI VA ALL’ENIT


Tassa soggiorno


Dopo la richiesta compatta da parte dei sindacati (che preferirebbero non dover affrontare il tema ‘imu’), spunta una nuova-vecchia ipotesi in bilancio: l’imposta di soggiorno.


L’introduzione arriverebbe alla fine della stagione estiva, in tempo per rodarelo strumento durante l’autunno, testandolo con gli arrivi del congressuale. Un’ipotesi che sta prendendo piede insomma, ma su cui il condizionale è ancora d’obbligo. A differenza della partita “addizionale Irpef”, sulla quale il Comune, come ribadito a più riprese, non metterà mano, lasciandolo allo 0,3 per cento. Soprattutto dopo il recente rincaro dello 0,33 per cento dell’addizionale regionale, che peserà in media per 63 euro a famiglia”, a pagina 5 del Corriere Romagna.


Scherma, scippo a Rimini


“Affondo vincente. Sulla “pedana” del turismo Riccione rifila un brutto colpo a Rimini. La città si è infatti aggiudicata il Gran Premio giovanile di scherma, che si terrà al nuovo Play Hall, evento che da oltre 20 anni veniva ospitato a Rimini. In termini di presenze si parla di 12mila persone tra piccoli atleti, genitori e accompagnatori. Una manna per gli hotel specie se fuori stagione”, è il Corriere Romagna in prima. Tuttavia si legge a pagina 3 che Convention boureau e Pala Riccione sono più vicini e puntano all’integrazione.


Iva, auto riminesi con targa Titano


A rischio 6mila automobili.
“Sarà la Cassazione a mettere la parola fine sul sequestro di quattro imbarcazioni immatricolate sul Titano, ma utilizzate e riconducibili a proprietari italiani, per le quali si ipotizza il reato di contrabbando ma, mentre il tribunale di Rimini continua tenere la linea dura e a rigettare le richieste di dissequestro, tremano i seimila possessori di autovetture che circolano nel Riminese con targa biancoazzurra. Se la suprema corte dovesse confermare il principio secondo il quale i beni (yacht o auto) acquistati dai riminesi in leasing da società sammarinesi comportano un’evasione dell’imposta sul valore aggiunto (dovuta per legge nel caso di importazione di beni, tanto più se provenienti dall’estero e da Paesi extra Ue a fiscalità agevolata) le migliaia di auto attualmente in uso potrebbero venire confiscate. Ma soprattutto cadrebbe tutta l’attività delle società di leasing sammarinesi” a pagina 6 del Corriere Romagna.


Celli lascia la Fellini per Enit


“La Commissione Industria del Senato ha dato parere favorevole alla nominia di Pier Luigi Celli alla presidente dell’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo. Per diventare definitiva la nomina bisogna aspettare il decreto del Governo che però è solo una formalità visto che l’esecutivo ha già dato il suo ok. Adesso Rimini avrà due membri espressione del territorio nel consiglio. Infatti assieme a Celli c’è anche l’assessore regionale Maurizio Melucci”, scrive la Voce di Romagna in prima. Adesso Rimini avrà più voce in capitolo in fatto di turismo, ma diventa sempre più nebulosa la situazione della Fondazione Fellini.


D’altra parte il futuro dell’ente riminese dedicato al grande maestro del cinema è tuttora molto nebuloso: il nuovo statuto di vera e propria Fondazione è ancora di là da venire, la precedente associazione ha chiuso il suo corso e le attività sono nel limbo”, si legge a pagina 11.


Ricapitalizzazione Carim


Se i piccoli azionisti hanno acquistato oltre 400mila nuove azioni per un valore di oltre 2milioni di euro in appena 2 giorni, “intanto dagli ambienti bancari trapela un’altra importante notizia, quella relativa alla Cassa di Risparmio di Cesena: pur essendo tramontato il consorzio di garanzia fra le banche che doveva essere capitanato proprio da Cesena, la Cassa ha onorato l’impegno preso di aiutare l’operazione di ricapitalizzazione riminese. Con la sottoscrizione di azioni per 3 milioni di euro, ed inoltre con un prestito di una decina di milioni a tasso agevolato alla Fondazione Carim perché possa più facilmente concretizzare i suoi obiettivi”, la Voce a pagina 11.


Produttività dei dirigenti


In Comune sembra diritto acquisito e non ‘premio’.


“TUTTI dei geni, tutti premiati, a suon di parecchie migliaia di euro. Trovatelo voi un dirigente comunale che sia stato (seriamente) punito per qualche magagna. Eppure, a guardarsi un po’ intorno, le incompiute a Rimini non sembrano mancare. Spesso la ‘macchina comunale’, come si dice senza senso del ridicolo, non brilla di luce propria. Un’occhiata sul sito internet del Comune: le voci «retribuzione di risultato», «salario accessorio» e «indennità ad personam» risultano lucrose integrazioni della già pingue paga base della ventina di dirigenti attuali. Si va dai 72mila euro di Maurizio Biordi ai 126mila euro di Vasco Talenti, capo dei vigili (15mila euro di salario accessorio), ai 139mila del segretario generale Laura Chiodarelli (22mila dei quali di premi, nel 2010. Il premio più basso, si fa per dire, a Carla Bedei (9.000 euro). Talmente arzigogolati e barocchi i meccanismi di premiazione, che è quasi impossibile ricostruirli. Il risultato è che a fine anno il premio non si nega a nessuno”, il Resto del Carlino a pagina 4.


Su tutti i quotidiani la notizia del calo di produzione di RiminiFiera spa. La perdita è di 937mila euro.


 

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RAPPORTO ECONOMIA, IN PROGRAMMA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA. PARI (SEL): “PER RIMINI UN’ECONOMIA DIVERSA DA QUELLA DI MAGGIOLI”


Occorre un’altra economia per Rimini esattamente contraria a quella di cui Maggioli è il paradigma, per questo motivo riteniamo che l’iniziativa del 28 marzo convocata da cittadini e organizzazioni possa essere l’inizio di una alternativa al modello esistente. Eugenio Pari, coordinatore comunale Sel, sostiene la manifestazione annunciata da Savio Galvani (Fds) in concomitanza con la presentazione del Rapporto sull’economia delle Provincia a cura di Camera di Commercio, in programma domani alle 16 nell’aula magna dell’università.


“Maggioli ora richiede che tutte le parti “si mettano intorno ad un tavolo”, ma, per arrivare a ciò che lui propone cioè affrontare con “unità di intenti” i gravi problemi dell’economia riminese, è necessaria un’operazione di verità cominciando a dire che grandi responsabilità di questa situazione, non solo riminese, ma nazionale, derivano dall’enorme evasione fiscale che si produce e che a produrla non sono certo i lavoratori, ma gli imprenditori come Maggioli (…). L’economia riminese, ma questo Maggioli non lo dirà, vive ancora più acuti motivi di crisi perché ha poggiato per decenni sulla rendita finanziaria ed immobiliare, il sistema del credito è sostanzialmente bloccato e incapace di sostenere gli investimenti produttivi perché per anni ha elargito milioni di euro a chi intendeva speculare sul mattone e come tutti sappiamo oggi quel mercato è bloccato”.


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CARIM. PICCOLI AZIONISTI DA RECORD SOTTOSCRIVONO 400MILA AZIONI (VALORE 2MILIONI DI EURO) NEI PRIMI DUE GIORNI


“I Piccoli azionisti Carim registrano un’ottima partenza della campagna di sottoscrizione dell’aumento di capitale”, a parlare è Paolo Conti, presidente del Comitato. “Nei primi due giorni sottolinea Conti - secondo conteggi interni al Comitato sarebbero state sottoscritte oltre 400mila azioni per una cifra che supera i due milioni di euro da parte di svariate decine di componenti, che si sono recati presso tutte le filiali. Ciò dimostra la volontà di partecipare in maniera costruttiva”.


Sembra dunque che i piccoli azionisti, sono in 300 circa, abbiano gradito l’invito della Fondazione. “È desiderio del Comitato – spiega il presidente - essere protagonisti di questo processo di rinnovamento che ha intrapreso Banca Carim con il lungo commissariamento. E’ diffusa la consapevolezza che non siano in gioco solo convenienze economiche, pur importanti, ma anche il sostegno a uno strumento indispensabile per il territorio, ovvero risposte alle domande di buon credito proveniente dalle famiglie e dalle imprese. Questo spirito positivo anima il Comitato che vigilerà affinché la strada resti dritta, perché la banca sia davvero all’alba di una stagione nuova all’insegna della sua antica tradizione”.


Intanto il 30 marzo, alle 16 presso la sala congressi Sgr di Rimini, i piccoli azionisti di Banca Carim s’incontreranno per analizzare il prospetto informativo Consob diramato ieri dai commissari del’istituto bancario alla vigilia per periodo di sottoscrizione che terminerà il 26 aprile prossimo.

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CAMERA DI COMMERCIO. DOMANI LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO SULL’ECOMONIA DELLA PROVINCIA CON GIACOMO VACIAGO


Si sta avvicinando il giorno tanto atteso della presentazione del Rapporto sull’economia della Provincia di Rimini 2011-2012, a cura della Camera di commercio. L’appuntamento è previsto per domani alle ore 16 presso l'aula magna del Polo scientifico didattico di Rimini dell'Università di Bologna. A introdurre l’analisi dei dati di Giacomo Vaciago, professore ordinario di Politica economica presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, saranno Manlio Maggioli, presidente della Camera di commercio di Rimini, e Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Rimini. A Massimo Guagnini, partner Prometeia spa, e Guido Caselli, dirigente dell’Ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, il compito di presentare il Rapporto.


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BILANCI: I SINDACATI VOGLIONO LA TASSA DI SOGGIORNO


Cgil, Cisl e Uil dicono sì alla tassa di soggiorno perché sostituendola con l’imu, sostengono, si andrebbe a “gravare ancora sui redditi dei lavoratori e dei pensionati”.


Anche il Comune di Rimini sembra stia propendendo, sulla scia di altri enti locali rivieraschi, per l'abbandono della tassa di soggiorno in favore dell'imu. “Incomprensibile e non giustificabile” secondo i sindacati l’atteggiamento di chi, “in un territorio che necessita di forti investimenti di rilancio, in particolare sul versante strategico del turismo”, preferisca abbandonare “l’idea di applicare l’imposta di soggiorno (per quanto si attenda ancora dal governo l’individuazione del sostituto d’imposta), che avrebbe permesso di non caricare tutto il peso delle entrate sulla tassazione del patrimonio (imu) permettendo una politica più equa e meno sacrifici per le famiglie”.


Cgil, Cisl e Uil, che chiedono al più presto un confronto con i sindaci che stanno lavorando ai bilanci su imu, isee lineare, l’istituzione di un fondo anticrisi nei Comuni e un lavoro sempre più puntuale sull’evasione, notano come “ancora una volta, si sia voluto privilegiare la via di tassare i soliti noti”.


Rispetto all’imu, dicono, sarebbe auspicabile da parte dei Comuni “non infierire ulteriormente con aumenti aggiuntivi delle aliquote superiori a quelle già previste per legge”, limitatamente alle citate situazioni di difficoltà: anziani e famiglie monoreddito. Semmai “le aliquote potrebbero essere inasprite sulle seconde case sfitte”.


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RIMINI FIERA, BILANCIO DA 71,3 MILIONI (CALO DEL 9,3% RISPETTO A 2009)


RiminiFiera spa ha registrato lo scorso anno ricavi per 71,3 milioni di euro. Il consiglio d'amministrazione ha approvato oggi il consuntivo 2011 verificando appunto un valore di produzione pari a meno 9,3 per cento rispetto al 2009, con margine operativo lordo (mol, la misura del risultato economico che l’impresa consegue attraverso l'attività di produzione) di 9,3 milioni. L’utile prima delle imposte è di 460 mila euro. Il risultato netto consolidato evidenzia una perdita di 937 mila euro, di poco superiore a quella del 2009.


Con il moltiplicatore riconosciuto a livello europeo, tra 10 e 12 euro di ricaduta sull’indotto per ogni euro ricavato dall’attività fieristica, la ricaduta sull’economia della provincia riminese oscilla tra i 710 e gli 860 milioni di euro.


Il debito del gruppo, derivante in larghissima parte dalla realizzazione e dagli interventi sul nuovo quartiere (costato complessivamente 300 milioni di euro, di cui solo 40 milioni provenienti da fondi pubblici) continua a scendere e si attesta a 21,3 milioni di euro (contro i 29,4 milioni del 2010).
In totale nel 2011, Rimini Fiera ha registrato 8mila337 espositori, 1milione 694mila 264 visitatori, 1milione 195mila metri quadri venduti.


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RIMINI SEMPRE PIU’ ANZIANA E STRANIERA. PRESENTATO IN PROVINCIA IL RAPPORTO DEMOGRAFICO


Meno nascite e più famiglie (individuali). Il presidente Stefano Vitali ha presentato oggi in Provincia il rapporto demografico (al 1 gennaio 2012). Rimini, in sintesi, è sempre meno giovane e sempre più straniera, con un tasso di natalità in calo mediamente del 6,8 per cento.


Primo dato: sono 332mila e 71 i residenti nella Provincia di Rimini. Di questi il 48,3 per cento maschi e il 51,7 per cento femmine, con una crescita rispetto all’anno precedente, di 2.827 unità ovvero dello 0,9 per cento.


L’incremento – precisa subito Vitali - è dovuto alla sola componente migratoria (italiani e stranieri, ndr) dal momento che la componente naturale registra un segno negativo. Vorrei infatti segnalare che il saldo tra nascite e decessi torna a valori negativi dopo anni di ripresa (dal 2004). Il 2011 rispetto al 2010 ha visto 230 nascite in meno e 59 decessi in più”. La media giornaliera registra 8,2 nascite e 8,3 decessi. In calo sia le nascite italiane (-7%) che straniere (-6,6%).


Secondo dato, dunque: crescono gli stranieri. La popolazione straniera residente in provincia sfiora le 35mila unità (raggiungendo quota 34mila 900 con un incremento di 1.787 unità ovvero del 5,4 per cento), rispetto all’anno precedente. Il 10,5 per cento dei residenti, dunque, non è italiano.


Il 13 per centi dei nuovi nati  – sottolinea l’assessore Yuri Magrini – non ha la cittadinanza (oltre i 4mila 600 neonati). Eppure il tessuto sociale riminese non ha ceduto. Bisogna ringraziare la forte coesione sociale, la grande capacità di ospitalità di questo popolo”.


Il 75 per cento dei cittadini stranieri residenti si concentra nei cinque comuni di costa e, in particolare, il 58 per cento nei solo comuni di Rimini e Riccione. Il 4,4 per cento nei territori dell’alta Valmarecchia. Gli albanesi, pur facendo registrare una riduzione del loro peso percentuale, restano ancora il gruppo più numeroso 23,7 per cento, seguiti dai rumeni 14,3 per cento, ucraini 11,3 per cento, marocchini 5,6 per cento e cinesi 5,8 per cento.


Terzo dato: i riminesi stanno iniziando a invecchiare.
Per la prima volta – nota Vitali – l’indice di non occupati è al di sopra del 53 per cento della popolazione. Dato positivo per un verso perché significa che le aspettative di vita sono molto migliorate. Pensare che siamo stati la provincia più giovane dell’Emilia Romagna”.


Da un lato, infatti, si conferma il recupero della popolazione più giovane (fino a 14 anni) che si sta riportando ai valori registrati agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso. Dall’altro riprende, dopo un breve periodo di stazionarietà, la crescita del peso percentuale della popolazione senior (dai 65 anni in su).


Complessivamente i senior (65 anni e oltre) rappresentano il 20,9 per cento della popolazione residente complessiva (essendo loro in 69mila297), mentre gli anziani con 75 anni e oltre il 10,5 per cento (sono in 34mila 878) e gli ultra 80enni rappresentano il 6,4 per cento della popolazione (a quota 21mila 214). Le femmine sfiorano in percentuale il doppio degli uomini. Novantaquattro sono gli ultracentenari (76 femmine e 18 maschi). Il più anziano ha 105 anni.


Trend demografico. Saludecio ha superato la soglia dei 3mila abitanti, mentre sono in calo i comuni nella fascia demografica sotto i mille abitanti. In generale si evidenzia un trend negativo per i comuni dell’alta Valmerecchia, mentre andamento opposto registrano Bellaria e Cattolica. In crescita, tranne Poggio Berni, i comuni nella fascia tra 3 e 5 mila abitanti come in crescita, tranne Novafeltria, i comuni nella fascia tra 5 e 10 mila abitanti e nelle fasce successive.


Le famiglie residenti sono 141mila 288 con un incremento di 1.894 (+1,4%) rispetto all’anno precedente. “Ma non ci si faccia ingannare dal dato – precisa Vitali – perché spesso si tratta di famiglie di una o due persone e non della famiglia come la conosciamo”. Tra i comuni con incremento superiore a quello medio provinciale spiccano in particolare San Clemente (+4,8%), Montecolombo (+4,5%), Saludecio (+3%) e Montescudo (+2,7%).



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