Rimini. Asili e lunghe liste d’attesa, Moretti (Pdl): Non basta dire “mi dispiace”
Rimini. Asili e lunghe liste d’attesa, Moretti (Pdl): Non basta dire “mi dispiace”
Asili e liste d’attesa. “Dire mi dispiace è un po’ poco”, dice il consigliere comunale del Pdl Giuliana Moretti, in merito alla graduatoria pubblicata ieri sul sito del comune di Rimini e alle dichiarazioni in merito dell’assessore Gloria Lisi.
Secondo il consigliere Moretti, “la situazione dei servizi educativi a Rimini diventa sempre più drammatica perché non esiste una minimo di pianificazione. L’assessore Lisi in particolare sta navigando a vista”. Un settore di qualità riconosciuta, quello del sistema integrato dei servizi educativi a Rimini, che “sta pagando pesantemente scelte stataliste e ideologiche che appartengono soprattutto alla sinistra comunista e oggi anche al grillismo. A queste scelte dobbiamo aggiungere un’insensibilità totale verso l'educazione, da parte delle amministrazioni di sinistra che si sono succedute negli ultimi anni. Infatti, l'assessorato ai servizi educativi avrebbe richiesto una continuità nella guida e uno sforzo estremo ed eccezionale, vista la situazione. Invece, è stato utilizzato come trampolino di lancio per altri lidi”.
Il consigliere Moretti concende barlumi di positività nelle precedenti amministrazioni, grazie all’avvio di una convenzione con i privati che poi non è stata rinnovata. “Con l'assessorato Marchioni, si era intravista una speranza, sembrava che la rotta si fosse invertita, è stato dato il via alla costruzione di nuovi asili e contemporaneamente firmata una convenzione con i privati che incentivava economicamente chi avesse creato nuovi posti. Poi, la sua dipartita per il parlamento e l'arrivo di Vitali che stava pensando già ad altro, ha riportato le cose in stand by totale. Non parliamo di Zerbini che non è riuscito neppure a rinnovare la convenzione con i nidi privati che oggi forniscono circa 150 posti nonostante i suoi proclami”. Insomma, il Pdl ha una buona parola per tutti gli assessori avvicendatisi su quella poltrona, fino all’ultimo.
“In due anni di Gnassi, cosa è stato fatto? Nulla. E fare nulla quando già la situazione è drammatica porta a conseguenze nefaste”. Il problema è che “in questo settore è necessario conoscere e pianificare e con Gnassi manca sia la conoscenza sia la pianificazione. E' necessario monitorare il trend delle nascite e pianificare il futuro, non si può aspettare il risultato delle iscrizioni. Che le scuole materne statali a Rimini coprano meno del 20 per cento non è una novità. Che le materne private offrano più del 40 per cento dei posti disponibili è un fatto storicamente consolidato. E allora perché peggiorare la convenzione con loro anziché migliorarla? Perché non metterli nelle condizioni di aumentare i loro, posti? Visto che fra l'altro il comune non ha soldi non solo per costruire nuovi edifici ma soprattutto per mantenere il personale?”.
Ai problemi vecchi, inoltre, se ne stanno aggiungendo di nuovi. “Ora si mettono anche i grillini che ha Bologna hanno indetto un referendum (insieme a Sel, ndr) per stoppare il finanziamento delle scuole paritarie (che battaglia antistorica e direi incivile!). Ma cosa succederebbe a Rimini se non avessimo quegli asili a gestione privata che storicamente svolgono un servizio educativo importante ed efficiente accanto agli asili comunali?”.
In definitiva, avendo a cuore l’interesse dei più piccoli, “non si può ragionare in astratto e accecati dall'ideologia è necessario leggere la realtà in tutti i suoi aspetti, cogliendo quelli positivi e permetterne lo sviluppo, invece di creare ostacoli e assurdi impedimenti”.
Scuola, la politica contro dei 5Stelle
Scuola, la politica contro dei 5Stelle
A Bologna, i gruppi consiliari di Sel e 5Stelle hanno chiesto un referendum per abolire il finanziamento pubblico (pari a un milione) alle scuole paritarie. La consultazione è fissata per il 26 maggio. Intanto, è nato e sta crescendo anche un comitato per il no (con un manifesto sottoscrivibile al link http://www.referendumbologna.it/referendum-comune-bologna-scuole-paritarie-statale-referendum-26-maggio-2013-vota-b-come-bologna.php) con firmatari di spicco e bipartisan tra cui Stefano Zamagni e Giuliano Cazzola.
“So che a Bologna è stato promosso questo referendum e so anche del manifesto del comitato per il no che anch’io nei giorni scorsi ho sottoscritto”, spiega Daniele Celli preside del liceo scientifico riminese Georges Lemaitre, una delle scuole gestite dalla fondazione Karis.
“Quella di questo referendum – spiega Celli – mi sembra una iniziativa antistorica e illogica”. Perché? “Antistorica perché va contro un’esigenza oggi molto evidente: quella di favorire un’assunzione di responsabilità la più ampia e diffusa possibile nel campo dell’educazione. Mettere in discussione l’iniziativa dei soggetti della società civile che promuovono la scuola paritaria significa non rendersi conto che oggi abbiamo l’esigenza sempre più diffusa di incoraggiare e aiutare chi si assume il compito di educare e chi sostiene quanti lo fanno. Oggi c’è molto forte l’esigenza di tirar su uomini”.
I presupposto del referendum, secondo Celli, oltre antistorici sono anche illogici. “L’iniziativa è illogica perché non tiene conto di quella che è una convenienza che la stessa pubblica amministrazione ha di sostenere il pluralismo scolastico. Perché le scuole paritarie hanno un costo nell’attuale contesto legislativo e normativo infinitamente più basso di quello delle statali. Andare nella direzione di chiudere le scuole paritarie porterebbe ad un aggravio insostenibile per le casse dei Comuni e dello Stato. Quindi chi ha promosso il referendum bolognese dimostra mancanza di logica e incapacità a leggere i segni della storia”.
28 03 2013 | Rimini | Aeradria, le carte del concordato ci sono. Week end pasquale di gran vita al Fellini
Rimini | Aeradria, le carte del concordato ci sono. Week end pasquale di gran vita al Fellini
Aeradria, questa mattina l’assemblea dei soci ha espresso il suo indirizzo favorevole sulla proposta di concordato in continuità, sul piano industriale 2013-2016 e su tutta la documentazione di legge prevista dalla procedura attivata presso il tribunale di Rimini, presentati dal consiglio di amministrazione con l’ausilio degli incaricati professionisti legali e finanziari. Il cda ha poi deliberato per consentire al presidente Massimo Masini e ai tecnici la consegna entro il 30 marzo del malloppo in tribunale.
“Gli auspici sono che l’aeroporto possa continuare a sopravvivere”, continua a crederci Stefano vitali, presidente della Provincia di Rimini, socio di maggioranza in Aeradria. “Dalla prossima settimana potremo finalmente muoverci per cercare ufficialmente dei partner che ci aiutino ad aumentare il numero dei passeggeri, rispetto ai 600 previsti dal piano industriale. Noi adesso abbiamo dovuto tagliare le compagnie più costose, ma d’ora in avanti siamo in fase di potenziale ampliamento”.
L’identikit fornito dal presidente continua ad escludere Vito Gamberale e eventuali industriali argentini di origine armena dal nome impronunciabile (Eduardo Eurnekian). In questo mondo globale non è facile dire dove questi privati interessati abbiano base, ma “parlano italianissimo”, dice Vitali che poche settimane fa aveva già reso noto di essere in rapporto con tre interlocutori. “Ci vuole qualcuno che condivida con noi il piano industriale dell’aeroporto, capace di contattare le compagnie adatte, privati con interessi in campo aeroportuale. Ci sono rapporti che si sono aperti in questi mesi su cui siamo a buon punto”.
Intanto, si prospetta un week end pasquale di gran vita al Fellini con 26 voli programmati e netta prevalenza delle tratte internazionali, con 15 voli da e per la Russia (nel dettaglio: 7 Roma, 11 Mosca, 3 Tirana, 2 San Pietroburgo, 1 Rostov, 1 Krasnodar, 1 Marsa Alam). Dal Fellini parlano per il prossimo week end di un giro da 6.500 turisti che per la maggior parte raggiungeranno la Riviera di Rimini a bordo di aerei di grande capienza quali Boeing 757 e 767, Airbus 320, 321 e 330.
28 03 2013 | Rimini | No al mattone: dal ‘forza, dai’ di Sel ai dubbi dei 5Stelle
Rimini | No al mattone: dal ‘forza, dai’ di Sel ai dubbi dei 5Stelle
Dopo le prove generali sulla bocciatura delle varianti ai piani particolareggiati di Celle e Santa Giustina in consiglio comunale martedì sera, Sel è sempre più pronto a sostenere le politiche urbanistiche del sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Nonostante il consigliere comunale Fabio Pazzaglia e il coordinatore Luigino Garattoni ricordino bene come nella scorsa legislatura “per questo motivo il nostro gruppo fu vittima di una "epurazione", fummo espulsi dalla maggioranza rei di aver votato contro i "mattoni"”.
Pazzaglia e Garattoni, nonostante tutto, preferiscono guardare il bicchiere mezzo pieno. “Il tempo è galantuomo ed oggi, grazie al sindaco che ha fatto propria una battaglia da sempre anche nostra, Rimini può cominciare a lavorare ad un modello di sviluppo rispettoso”.
Adesso da Sel, quindi, si aspettano una ulteriore significativa sveltezza da parte del sindaco che invitano “a procedere al più presto con la variante generale agli indici del piano regolatore. In questo modo potremo finalmente avere coi privati un nuovo inizio basato su un confronto alla pari dove il bene comune non è solo uno slogan retorico ma un modo di operare insieme tra pubblico e privato”. E garantiscono la legittimità di un simile atto. “Si tratta di una scelta legittima anche sul piano giuridico: “in tema di adozione di un piano regolatore o di una variante generale le scelte effettuate dall’amministrazione sono di natura ampiamente discrezionale e come tali non necessitano di una specifica motivazione se non quelle evincibili dai criteri di ordine tecnico-amministrativo seguiti nell’impostazione della pianificazione, fatte salve le ipotesi di errori o illogicità manifesta ( ex plurimis C.d.S, sez. IV, 5229/2011)”.
Dallo stesso lato del consiglio comunale, ovvero sempre dai banchi della minoranza, i grillini (definizione che InterVista usa non in termini offensivi) continuano a fuggire l’inciucio con il sindaco perché pensano che dietro a idea ispirate dalla green economy si celerebbero in fatto di urbanistica scelte non del tutto chiare, come dichiarato dal capogruppo in consiglio comunale Luigi Camporesi a Tempo Reale - Radio Icaro rispondendo alla domanda su quella che potrebbe sembrare essere una comunione programmatica tra amministrazione e 5Stelle: il no al cemento.
“Prendo ad esempio il piano attuativo delle Celle, quello di Paesani. Quella è un’area industriale. E’ al di sotto della statale adriatica e della fonderia dell’Scm. Una zona assolutamente destinata all’industria e all’artigianato. Dal mio punto di vista, se si vuole andare a discutere il blocco delle costruzioni da quelle parti il sindaco deve venire con un piano dettagliato che dimostri che quell’area verrà trasformata, come si fa nei paesi europei moderni. Si vuole riportare allo stato originario un’area? Bene. Si presenta un piano. Quello che a me risulta, invece, è soltanto una ritorsione nei confronti di costruttori che chiedono un’area di commercio al dettaglio circondati da una parte e dall’altra da due cooperative storicamente di sinistra. Questi sono fatti inconfutabili. Quindi il sindaco queste cose le va a raccontare ad altri. Non al movimento 5Stelle”.
28 03 2013 | Rimini | Urbanistica, il deputato Sarti appoggia la linea dei consiglieri a 5Stelle
Rimini | Urbanistica, il deputato Sarti appoggia la linea dei consiglieri a 5Stelle
Giulia Sarti, la parlamentare a 5Stelle dai natali riminesi interviene sulla vicenda delle varianti ai piani particolareggiati, sulle pozioni in merito prese dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi (sull’inserto bolognese de laRepubblica) e dal segretario provinciale Emma Petitti, e sul consiglio comunale di martedì scorso. Secondo la Sarti, “si è chiaramente voluto portare lo scontro fuori dai confini comunali per trovare una giustificazione più ampia al tentativo di "imbrogliare le carte"”.
Secondo la neoparlamentare “la situazione è chiara. Da una parte un sindaco indebolito dalle recenti politiche cerca di cambiare le carte in tavola rinnegando decenni della gestione del suo partito (e sua) bocciando varianti edilizie, ma solo quelle dei privati ovviamente. Dall'altra il Movimento 5 Stelle che si rifiuta di essere il tramite di legittimazione di queste strategie da equilibrista ed esce dalle aule che li vuole complici o condannati”.
In perfetta linea quindi con le politiche nazionali del movimento, l’assenza martedì del gruppo a 5Stelle in aula. “Purtroppo per la vecchia politica il Movimento 5 Stelle ha un'opzione in più: non partecipare alla farsa andata all'ultimo consiglio comunale. Dunque voglio sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, la continuità del pensiero tra tutti i cittadini a 5 Stelle, sia che essi siano impegnati in un gruppo consiliare, sia che essi siano impegnati nelle aule del Parlamento”.
Insomma, “niente inciuci, niente alleanze e addosso a noi niente schizzi di fango della vecchia politica” a livello locale come a livello nazionale. Altro che meteore e buchi neri. “Quello che pochi dei nostri detrattori hanno capito è che mentre continuano tutti a chiamarci "grillini" noi cittadini 5 Stelle cresciamo e decodifichiamo le informazioni slegandole dal vecchio linguaggio della politica, esoterico e discriminante. Per quanto riguarda la situazione in particolare non serve neanche tanto sforzo perché i cittadini di Rimini hanno sotto gli occhi l'operato incongruente del loro Sindaco che da una parte vanta il consiglio comunale con meno sedute della storia del comune di Rimini e dall'altra chiama i consiglieri comunali a decidere in 72 ore per bocciare varianti su progetti che attendono da 7 anni e che lui stesso ha politicamente avvallato”.
Da Roma a Rimini Luigi Camporesi definisce “goffo tentativo di maquillage” quello del sindaco, una “revingination urbanistica” o “mastoplastica mattonara”. Attraverso questa fase politica che vede la bocciatura dei piani di un prg approvato dalle precedenti amministrazioni di stesso segno (prg approvato nel 1994 dal sindaco stesso) il primo cittadino di Rimini sta cercando di “rifarsi la propria immagina”.
28 03 2013 | Rimini | Gettito imu, tutti i numeri nello studio della Cna
Rimini | Gettito imu, tutti i numeri nello studio della Cna
Imu, il gettito a Rimini, in base allo studio commissionato da Cna a Centro Studi Sintesi di Venezia in base ai dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze, è pari a 26 milioni per la prima casa e a 157 per tutti gli altri edifici, vale a dire seconde case e agli immobili commerciali e produttivi (laboratori artigiani, capannoni, alberghi, negozi, uffici). Per un totale di 182 milioni di euro che vanno ad incidere per il 7,9 per cento a livello regionale e per lo 0,8 a livello nazionale. Rimini è, inoltre, tra i 12 comuni (con oltre 60mila abitanti) ad aver contribuito al 44 per cento del gettito regionale.
Secondo lo studio commissionato da Cna il gettito medio per contribuente in Emilia è superiore alla media nazionale, sia per quanto concerne l’abitazione principale, sia con riferimento agli altri immobili. “I proprietari di prime case hanno pagato in media 244 euro, circa 20 euro in più rispetto al dato nazionale. L’importo dell’imu in regione è stato più elevato rispetto alla media nazionale anche per quanto riguarda seconde case e immobili produttivi (1.171 euro per contribuente in Emilia Romagna, quasi 300 euro in più rispetto alla media nazionale). Se si considera il gettito imu complessivo, in Emilia Romagna il valore rapportato alla popolazione è pari a 523 euro (131 euro in più rispetto alla media nazionale)”.
Nel dettaglio a Rimini il costo medio per contribuente per la prima casa è pari a 240 euro, sopra la media nazionale pari a 225euro (più basse solo Reggio Emilia e Piacenza) e sopra anche a Forlì-Cesena con 237 euro e Ferrara con 234 euro, ma appena una posizione più in basso rispetto alla media regionale pari a 244 euro.
Se si guarda a seconde case, commerciale e altro, la media a contribuente riminese è pari a 1.147 euro, appena sotto la media regionale di 1.171 e sempre sopra la media nazionale di 871 euro, Reggio Emilia, Forlì Cesena, Ferrara e Piacenza.
Se si va a calcolare il totale medio imu complessivo per contribuente allora Rimini risale la china fino a superare la media regionale con 554 euro contro i 523.
Lo studio fa anche notare come “il passaggio dall’ici all’imu ha generato in Emilia Romagna un incremento della tassazione sugli immobili di 1.355 milioni di euro, pari al +141% nell’arco di un solo anno (2011-2012). I rincari hanno raggiunto punte del 168% nella provincia di Ravenna, del 165% nel Bolognese e del 158% nella provincia di Forlì-Cesena”. A Rimini il passaggio dall’ici all’imu, con aggiunta di tassazione anche sulla prima casa ha registrato un aumento del 121 per cento tra 2011 e 2012 (da 83 a 182 milioni).
Lo studio mette in luce anche i tagli statali del 2012. A Rimini sono venuti a mancare 5 milioni in virtù del dl 78/2010, 12 milioni per il ‘salva Italia’, 2 milioni a causa della spending review per un totale di 19 milioni.
gira la ruota gira
Si lavora a pieno ritmo in piazzale Boscovich per tirare su per Pasqua (mancano tre giorni) la grande ruota panoramica alta 60 metri che rimarrà a Rimini per tutta l’estate. Turni speciali per i 25 operai della the Whell, dalla mattina alle 7 fino all’imbrunire. Cosa ne penseranno i sindacati?
La grande ruota panoramica in stile liberty rimarrà a Rimini fino al prossimo 16 settembre e dal 2000 è stata di scena a Rotterdam (Olanda), luogo da cui proviene, Parigi, Lione, Bonn, Berlino, Honk Hong e Riccione. E’ alta 60 metri, dispone di 42 cabine, pesa 360 tonnellate circa, può dondolare 1,600 persone al giorno circa (il biglietto costa 8 euro per gli adulti, 6 per i bambini fino a 10 anni, niente per i disabili.
28 03 2013 | Rimini | Asili, il Comune pubblica una lista d’attesa infinita, ma dà un perché
Rimini | Asili, il Comune pubblica una lista d’attesa infinita, ma dà un perché
Asili, online sulle pagine “scuola e servizi educativi” di www.comune.rimini.it la graduatoria iniziale delle iscrizioni alle scuole d’infanzia comunali per l’anno 2013 – 14. Sono 381, infatti, i posti disponibili quest’anno nelle scuole d’infanzia comunali a fronte delle 993 domande pervenute. Nel 2011, a fronte di 957 domande e di 356 posti disponibili, furono 155 i bimbi rimasti in lista d’attesa al 31 dicembre; 123 nel 2012, quando le domande d’iscrizione furono 862 e i posti disponibili 331. Non è bello, ma una spiegazione c’è.
La lista, spiegano dal comune, “al momento comprende tutti i richiedenti anche se già accettati in altre scuole infanzia del territorio. Come gli altri anni, dopo i controlli sulle doppie iscrizioni, che si concluderanno nel mese di maggio in applicazione della convenzione con le statali e le paritarie, il numero iniziale dei bambini in lista d’attesa alla fine si ridurrà notevolmente”.
Sulla questione entra anche il vicesindaco con delega Gloria Lisi. “Non siamo soddisfatti di questo risultato che ci coglie di sorpresa – spiega – perché riteniamo importantissimo che i nostri bambini tra i 3 e i 6 anni possano fare esperienze educative e di socialità come quella della scuola d’infanzia. Siamo profondamente dispiaciuti che, nonostante il sistema integrato che a fianco delle scuole comunali vede a Rimini una presenza, penalizzata rispetto ad altri Comuni anche limitrofi, delle scuole statali e di quelle paritarie, ancora non si riesca a dare una risposta adeguata alla domanda dei bambini e delle famiglie. Una risposta non adeguata in gran parte dovuta alla penalizzazione ‘storica’ sul territorio del comune di Rimini della presenza delle scuole d’infanzia a gestione statale, che arriva a poco più del 20% rispetto a una media più che doppia, del 40,4%, sul territorio provinciale”. Lisi spiega anche coma a incidere sulla situazione siano i tagli ai trasferimenti statali, “nonostante gli oltre 25 milioni di euro incassati dall’Imu”, e “le limitazioni agli investimenti della Pubblica amministrazione dettati dalle norme capestro del Patto di stabilità” che blocca “le possibilità d’intervento che l’amministrazione ha già tra la sua progettazione per intervenire sulle scuole d’infanzia e coprire questo gap”.
Ma la Notte Gialla no
"Più che Movimento cinque stelle oggi abbiamo visto tre meteore"
(Andrea Gnassi sul NQ del 28/3)
Stelle cadenti.
Questa amministrazione "sta finalmente facendo incrociare i binari, da sempre separati, di Piano strutturale e Piano strategico. Dal sogno si passa al segno"
(Gnassi su NQ, 28/3)
E da Gnassi si passa a Marzullo.
"E questo e' solo l'inizio!"
(Gnassi, NQ 28/3)
Ma assomiglia molto a una fine.
"Rimini è l'unica città nel Paese che può vantarsi (?) di avere procreato un verbo, presente in ogni vocabolario della lingua italiana: riminizzare."
(Gnassi su Repubblica Bo, 26/3)
Sorgono 3 domande: 1) non si sarà montato un pochino la testa? 2) ma che ca... di dizionario c'ha? 3) Ma lo sa cosa vuol dire?
Gnassi va in tv in Cina a caccia di nuovi turisti
Il sindaco: «Ritorno mediatico senza precedenti» (Carlino Rimini, 21/03)
Gnassis Khan.
SAN MARINO. «Dieci secondi di silenzio come grido di protesta, in attesa di capire se è possibile fare qualcosa a livello legale». E' la singolare iniziativa messa in atto durante il consiglio di ieri (...)
(Corriere Rimini, 21/03)
Spending Review anche sul minuto di silenzio
RIMINI - Nei suoi discorsi ha sempre ripetuto che "la Germania vendeva l'Italia ai cinesi". Ora, il sindaco Andrea Gnassi, è andato di persona in Cina a vendere l'Italia, ma soprattutto Rimini, ai 150 milioni di turisti attesi per il futuro.
(Il Nuovo Quotidiano, 21/03)
Ma la Notte Gialla no.
SAN MARINO - 'Per noi non è il risultato che conta, generalmente siamo sicuri di perdere, la questione è quanti gol concediamo' (Giampaolo Mazza, allenatore del San Marino sull'Observer)
#motiviamoci
27 03 2013 | Rimini | Abuso, condannato ex comandante dei carabinieri
Rimini | Abuso, condannato ex comandante dei carabinieri
E' stato condannato a 4 mesi per abuso d'ufficio il capitano dei carabinieri Crocifisso Giordano, ex comandante della Compagnia di Rimini a processo per fatti del 2008. Assolto dal Tribunale collegiale di Rimini invece per falso in atto pubblico e violenza privata. L'ufficiale, per l'accusa, la notte del 16 novembre 2008 avrebbe portato in caserma l'addetto alla sicurezza di un locale notturno, senza averne diritto, solo perche' 'colpevole' di aver trattato male il figlio in discoteca. (Ansa)